62. Tormentata
62. Tormentata
Farah's Pov
Ieri sera Roxy e Claire hanno deciso di rimanere a dormire da me, e di questo gliene sono molto grata perché la mia quotidianità ruota sempre intorno alla solitudine.
Mio padre non lo vedo da tempo oramai, perché è scappato via con la donna con la quale ha tradito mia madre, e quest'ultima dopo il divorzio con mio padre ha iniziato a darsi alla pazza gioia con gli uomini.
Attualmente è fidanzata con un avvocato che sembra la faccia stare bene e tranquilla, e di questo ne sono felice, per carità, ma è quasi sempre fuori casa o con lui o in ufficio. Quindi mi ritrovo sempre da sola.
Sono diventata indipendente dagli anni del liceo, quando ho iniziato a svolgere tutte le pulizie di casa da sola, a fare il bucato da sola e a cucinare per me da sola.
Su quest'ultimo punto non potrei essere più contenta di come già lo sono. Se mia madre si accorgesse di quello che mangio, e soprattutto di quello che non mangio, credo mi porterebbe da un medico.
Fisso il volto rilassato di Roxy, che è ancora addormentata al mio fianco, poi poggio lo sguardo su Claire che invece è distesa dall'altro lato del mio letto matrimoniale.
Ritorno a guardare Roxy che in questo momento sta mugugnando, una mano a coprirsi le palpebre chiuse. Per fortuna oggi è domenica e non devo andare all'università.
Meglio così... avrò più tempo per una corsetta. Mi alzo piano dal letto strisciando in avanti per scendere dal lato dei piedi. Dopo essermi lavata il viso e i denti, infilo una felpa e le scarpe da ginnastica e mi fiondo fuori di casa.
Forse sono pronta per i miei diecimila passi giornalieri.
Sospiro.
Farah devi farlo. Devi farlo. Devi farlo.
Ma perché?
La risposta non la conosco, so solo che se non lo faccio mi sento tormentata da una parte di me.
Attivo il conta passi sul cellulare, che ora segna '0 passi' e poi inizio a correre verso il parco adiacente alla mia abitazione.
Claire's Pov
"Claire" mi sento scuotere la spalla. "Claire, svegliati" è Roxy.
"Mmmh" mi lamento. "Fammi dormire, solo un minu-" mi volto dal lato opposto.
"Non trovo Farah".
"Mh okay".
"Non risponde nemmeno al cellulare, Claire ti prego" mi scuote ancora più forte.
Dopo avermi quasi strattonato una spalla, mi metto a sedere strofinandomi gli occhi.
"Ma che ore sono?" sospiro.
"Sono le dieci" mi risponde fissandomi preoccupata. "Vuoi provare a chiamarla anche tu?".
Annuisco, mi alzo dal letto e raggiungo la scrivania color legno di Farah, afferro il mio cellulare e chiamo la mia amica. Uno squillo, due squilli, tre squilli ma nessuna risposta. Intanto Roxy mi fissa allarmata mentre io alzo spallucce. Aggancio la chiamata con un sospiro.
"Niente, non risponde nemmeno a me" poggio di nuovo sulla scrivania il mio cellulare.
"Vado a cercarla".
"Ma no, vedrai che ritorna" cerco di tranquillizzarla.
"Non ci ha detto nemmeno-".
"Oh, buongiorno vi siete svegliate!" a spalancare la porta della camera è...
Farah.
Non ci credo, e noi (Roxy) ci eravamo anche preoccupate.
"Tu" Roxy si avvicina a Farah additandola. "Dov'eri? Non c'eri e non rispondevi nemmeno al cellulare".
"Oh sì, scusatemi" l'altra si asciuga la patina di sudore sulla fronte. "Ero andata a correre e avevo il cellulare in modalità silenziosa".
"Ma quanto hai corso?" intervengo notando il suo petto, che si alza e si abbassa freneticamente e i capelli bagnati appiccicati al collo.
"Oh... un'ora, un'ora e mezza" alza spallucce.
Sbatto più volte le palpebre, poi fisso la sua figura così magra, troppo magra. Lo spazio tra le sue gambe, i polsi e le caviglie sottili, la vita stretta, il viso... il viso forse è ciò ce più mi fa paura. La pelle è di un colore tra il bianco e il giallo, il collo pallido e sottilissimo, le clavicole sporgenti.
Come... come ho potuto non guardarla, guardarla come si deve?
"Un'ora e mezza?" chiede scettica Roxy. "Come minimo due ore. Mi sono svegliata alle otto e tu già non c'eri. Ti ho aspettato ma non tornavi. Stai esagerando secondo me, fidati" si avvicina a lei.
"E tu chi se per giudicare quello che faccio?" ora il tono della riccia assume una sfumatura infastidita. "Eh?".
"Farah... io sono tua amica, da quando ci siamo conosciute il primo giorno di università. Sono quasi sempre da te il pomeriggio perché so che sei sempre sola-".
"Quindi mi vieni a trovare solo perché sono sola?!" sbotta Farah fronteggiandola.
"Certo che no!" si affretta a dire Roxy.
In questo momento è come se fossi il terzo incomodo.
è la prima volta che le vedo litigare. Ho sempre saputo che loro avessero un saldo rapporto di amicizia, ma ora sembra che tutte le loro certezze stiano crollando da un momento all'altro.
"Hai appena detto il contrario" ribatte l'altra.
"Mi sono espressa male, mio dio" sospira la mia migliore amica con le mani alla base delle tempie dei capelli. "Lo sai che sono tua amica, che voglio solo aiutarti" le poggia una mano sul braccio, ma Farah si ritira subito dal suo tocco. "Lo sai che ti voglio bene, per questo voglio fare qualcosa per te".
Farah la fissa indecifrabile, forse con un'espressione quasi offesa. Poi si volta di scatto ed esce dalla stanza.
"Dove vai?" Roxy alza la voce seguendola ed io dietro di lei. "FARAH!".
"Cosa vuoi?" l'altra si volta sull'uscio della porta della cucina.
"Devi ascoltarmi!" quasi urla.
"Roxy, ti prego" la guardo allarmata ma le mi ignora.
Ora è un po'come se si fossero invertiti i ruoli tra Roxane e me. Lei che era sempre quella che mi intimava di stare calma, adesso è quella che perde il controllo.
"Non voglio ascoltare le tue stupidaggini" la riccia inizia a pulire il tavolo in un modo maniacale.
"Invece lo farai" Roxy tira lo straccetto che aveva stretto tra le mani dell'amica, e lo lancia sul pavimento. "Tu forse non ti rendi conto di quello che fai. Quante volte ti ho chiesto 'hai mangiato?' e quante volte mi hai mentito? Quante? E non fare quella faccia, perché su quaranta volte che te lo avrò domandato mi ha mentito trentanove di queste".
Farah deglutisce visibilmente. "Non è una cosa che ti riguarda".
"Invece sì, perché ti voglio bene. E a chi vuoi bene lo aiuti anche se nega di aver bisogno di una mano" questa volta Roxy parla piano.
Rimango sull'uscio della porta della cucina, mentre fisso con le lacrime agli occhi le due ragazze. Spero solo che Farah capisca ciò che vuole cercare di dirle Roxane.
"Tu... mi vuoi bene..." sussurra Farah con gli occhi traboccanti di lacrime. "Ma io ti amo".
Socchiudo le labbra sbattendo più volte le palpebre, la mia mano sullo stipite della porta, unica cosa alla quale in questo momento posso aggrapparmi.
Roxane indietreggia di qualche passo, le labbra tremanti, gli occhi fissi sulla ragazza che la ama.
"Lo so... non te ne sei mai accorta..." mormora Farah. "Non mi aspetto niente, ora potete anche andare via. Ho da fare" continua fissando, con tratti del viso rigidi, la mia migliore amica.
Roxane tiene stretto uno spigolo del tavolo guardando un punto indefinito della cucina, una lacrima che le riga una guancia.
Poco dopo sia quest'ultima che io ci avviamo verso l'uscita dell'abitazione, per poi incamminarci verso casa nostra nel silenzio più assoluto.
Spazio noce suprema
Eccomi ritornata con il nuovo capitolo♥️
Ho deciso di inserire un piccolo punto di vista di Farah, perché era giusto che avesse un po'più di spazio. Spero vi sia piaciuto.
E come vi avevo anticipato, ecco la💣
Sospettavate che Farah fosse segretamente innamorata di Roxy?
Ecco spiegato il perché del suo'odio' per Leo!
Vi piacerebbero insieme le due?
PS. Grazie infinite per le 100k letture, è un grandissimo traguardo per me.
A martedì♥️
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