6. Camaleonte
6.Camaleonte
Ma per tutti calzini che mi hanno regalato a Natale!
Quasi per sbaglio mi infilzo una forchetta nell'occhio per quello che sto vedendo.
E no!
I tre moschettieri entrano nel ristorante, assottiglio gli occhi mentre i tre ragazzi presentano la loro tessera universitaria.
"Oh merda" sento dire dalla mia amica che probabilmente seguendo il mio sguardo, sta vedendo quello che sto vedendo io.
"Oh merda, puoi dirlo forte"
***
"Cazzo, cazzo" sbisbiglio mettendomi una mano sul profilo del viso con l'intento di non farmi notare. "Non qua, non qua" do un occhio ai tre ragazzi.
"Non qui, non qui" Roxane si guarda intorno facendo finta di nulla.
"Ma che parli tu!" La guardo male "Io c'ho Satana in arrivo, non tu!"
"Si da il caso che c'è Leo, e se non vuoi che la tua migliore amica venga accusata per omicidio, è meglio che quell'essere non si avvicini" ribatte stizzita.
I tre ragazzi si dirigono ad un tavolo abbastanza distante dal nostro, e sembrano non averci notate.
Vedo Rooney spostare una sedia del suo tavolo per potersi accomodare, alza lo sguardo, che per mia sfortuna ricade proprio su di me.
Mi rimangio tutto quello che ho pensato prima.
Vorrei tramutarmi in un camaleonte. Adesso.
Intanto Roxane fa ancora finta di guardarsi intorno, come se non avesse visto nessuno, peccato che si stia facendo venire solo un torcicollo perché la sua tecnica è fallita del tutto, ed aggiungerei, in modo penoso.
Risposo lo sguardo sul rosso che, sempre fissandomi si siede deciso sulla sedia sbattendo le mani sul suo tavolo.
"Roxy, puoi anche smetterla di tentare di spezzarti il collo, e poi questo gufo non mi sembra poi cosi interessante" indico il quadretto sulla parete adiacente al nostro tavolo.
"È molto... molto grazioso, e poi i gufi portano fortuna" afferma gesticolando.
Gufi? Fortuna?
"Sono le civette che portano fortuna" alzo le sopracciglia. "E poi non ti serve più la fortuna, perché già ci hanno viste"
Do un'occhiata al tavolo dei ragazzi e li vedo tutti e tre seduti a prendere le loro ordinazioni.
"Cosa?!"
"Calmati, sembrano ignorarci quindi non sussiste problema" la rassicuro.
"Meglio" ifilza una patatina fritta con la forchetta per poi portarsela alla bocca. "Ma mi dici da quando è iniziato questo odio, e soprattutto da come? Cos'è sta storia del fango?" poggia la schiena sullo schienale della sedia.
In teoria l' "odio" tra me e Rooney è scaturito da quando il primo giorno di scuola di elementari mi spinse nel fango senza nemmeno conoscere il mio nome e viceversa, davanti alla scuola, davanti a tutti.
Ma in pratica, penso fossimo destinati ad essere l'uno la parte "oscura" dell'altra.
Credo che le persone, già dalla nascita, appartengano già a qualcuno, che abbiano quella connessione invisibile che li leghi a tal punto da farli incontrare sempre, anche quando le loro vite sembrano stiano per separarsi.
E lui, anche se era, ed è tutt'oggi la mia parte "oscura", sembra che il destino ci abbia fatto rincontrare.
Si può sfuggire al destino?
Non lo so, ma in questo caso sono decisa a volerlo reprimere con tutta me stessa.
"Diciamo che è stato odio a prima vista" le sorrido flebile alzando le spalle. "Ma posso dirti che l'evento scatenante è stato quando alle elementari, il primo giorno, mi ha spinta nel fango" continuo per poi bere un sorso d'acqua.
"Ma allora alle elementari odiavi molte persone, eh?" Domanda retorica con un tono finto offeso.
"Ma soprattutto non odiavo te" ribatto sarcastica.
"No, no ma infatti!" Scuote una mano "Una volta mi hai solo detto che ero la persona più orribile a questo mondo, e che da grande avrei solo potuto vendere mandarini"
"Ma perchè il tuo futuro lavoro non sarà vendere mandarini?" Le domando ovvia cercando si non ridere.
Mi fa un'occhiataccia, ma poi mi ignora per finire di mangiare le sue patatine fritte.
Roxane ed io ci conosciamo fin dalla nascita grazie alle nostre madri amiche da sempre. Però non siamo sempre state in buoni rapporti, ne tanto meno migliori amiche.
Quando anni fa a volte Chanel veniva a trovare mia madre portando con sé anche Roxane, la bambina che ero andava su tutte le furie.
Perché il solo pensiero di dover vedere quella bambina dai capelli scuri intrecciati in due piccole trecce, mi faceva venire voglia di infilarmi le dita negli occhi.
E in realtà anche in qualcos'altro.
Mentre le nostre madri bevevano il caffè, la mia mi obbligava a portare con me Roxane nella mia stanza per il giocare.
Ma l'unico gioco, per noi, era litigare di continuo, tirarci i capelli, morderci la carne delle braccia e delle gambe in modi che perfino dei cannibali si sarebbero stupiti.
Litigavamo così spesso che dopo aver fatto l'asilo insieme, obbligate dalle nostre madri, e non sapere come esserne uscita viva con la sua compagnia, alle elementari Chanel e mia madre decisero di metterci in classi separate.
Un giorno però, in quinta elementare, sempre in una delle tante "riunioni" delle nostre madri, entrai in bagno e la vidi seduta sulla tazza del water mentre piangeva.
Molte ciocche uscivano dalle treccine ed erano attaccate al viso per vai delle lacrime appiccicose.
Non so cosa successe in quel preciso momento quando aprì la porta del mio bagno di casa, e trovai quella bambina che tanto non sopportavo, ma un qualcosa mi urlava di avvicinarmi a lei e di accarezzarle il viso.
E lo feci.
Mi chiusi la porta alle spalle, mi sedetti in ginocchio davanti a lei e le iniziai ad asciugare le lacrime con i polpastrelli.
Dopo un po' di minuti mi raccontò che i suoi genitori litigavano di continuo, che non ce la faceva più a sentire le loro urla, e i piatti e i bicchieri che si frantumavano sulla parete.
Non seppi cosa la spinse a dirmi una cosa così intima, anche perché non ero nemmeno sua amica, ma ad oggi credo l'abbia invogliata quell'animo da bambina che possedeva, quell'anima che nonostante tutto, sa di chi fidarsi o meno.
Non dicemmo più nulla in quel bagno, le accarezzai solo i capelli e il viso, e da quel giorno ebbi la sorella che non ho mai avuto.
"Claire" Roxane mi richiama dai miei pensieri.
"Eh?" Sbatto le palpebre.
"Guarda, una ragazza si sta avvicinando al loro tavolo"
A quel "loro" capisco subito di quali persone si tratta, mi giro senza dare nell'occhio e noto una ragazza avvicinarsi al tavolo dei tre ragazzi.
Chissà chi è.
//Spazio noce suprema//
(Come da voi consigliato ahahah)
Ehii, scusate se in questo capitolo non è successo niente di eclatante, ma volevo dare spazio a Claire e Roxane e a come è nata la loro amicizia.
Ci tenevo a spiegare che alle elementari non erano amiche, per questo Roxy non conosceva Rooney, e viceversa.
Avete anche voi un'amica che però inizialmente odiavate? Ahahah.
Ma la domanda più importante è: chi è la ragazza che è entrata nel ristorante? Si accettano scommesse ahahah.
Sono curiosa di sapere le vostre teorie, ad ogni modo lo scoprirete nel prossimo aggiornamento che sarà domenica!
Per quanto riguarda il volto di Rooney ho due idee per voi!
Rooney:
Però vi ricordo che Rooney ha gli occhi verdi e le lentiggini (nel prossimo capitolo ve lo descriverò meglio), cosa che KJ Apa non ha.
Oppureeeee
A mio parere quest'ultima opzione si avvicina molto a Rooney, e devo dire che mi piace anche di più.
Fatemi sapere chi preferite, così affermiamo anche il volto del protagonista maschile 😏.
Un salutino da Claire
A presto noci 🥜❤
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