51. Sei felice, ora?
51. Sei felice, ora?
🙈🔞🙈
Pov's Rooney
È trascorsa più di una settimana dalla morte di quella ragazza nel locale del centro.
Si chiamava Sarah, Sarah Richard.
Anche lei è stata ritrovata in un bagno con la minigonna che indossava infilata in gola, e con segni evidenti di stupro. Inoltre dall'autopsia di Lucas Morin, si è scoperto, che molto probabilmente il cadavere ha subito molestie sessuali.
Più di questo non so, dato che, come sempre mio padre non mi passa nessuna informazione. Sostiene di non sapere più di quello che già dicono ai telegiornali, ma il sottoscritto ha innumerevoli dubbi al riguardo.
Sospiro chiudendo il mio taccuino dove stavo schizzando le onde del mare, e slitto lo sguardo sul libro di...
non ricordo nemmeno quale materia stavo studiando.
Sto messo malissimo.
Poggio la fronte sul mattone (il libro) ed inizio a dare tante capocciate sopra questo.
Sono stato bocciato a tutti i maledettissimi esami e nemmeno il buon lavoro che ho svolto insieme a Joel e Claire è bastato, per far alzare un po'i miei voti alquanto pietosi.
Ed ora, come poco più di una settimana fa, sono rinchiuso in camera ad imparare a memoria argomenti che non mi piacciono, ma che sono costretto a studiare.
Quanto avrei voglia di bruciare questi dannati libri...
Sbuffo, e non resistendo più mi alzo dalla sedia difronte alla scrivania, e mi butto come un sacco di patate nel letto con la testa tuffata nel cuscino.
Passano all'incirca vari minuti nei quali penso al mio futuro lavoro come il ragazzo del MC Donalds.
Dopo disperatomi mentalmente, mi alzo dal letto, raggiungo la porta di camera mia, la apro pianissimo e controllo se c'è via libera.
Do un'occhiata al corridoi e per fortuna non c'è nessuno.
Mia madre sarà a qualche colloquio scolastico, e mio padre in centrale a causa di tutto il lavoro da fare soprattutto ora con i nuovi strani casi di omicidio in città.
Esco da camera mia e raggiungo il mio laboratorio (sì, lo sgabuzzino) dove ci sono le mie tele e tutto il materiale per dipingere e disegnare.
Prendo una nuova tela pronto a dipingere quando una voce... due voci mi rimbombano forte nelle orecchie.
"ROONEY? DOVE SEI? FORSE NEI SOTTERRANEI INSIEME A PITON?".
"ROONEY STAI MANGIANDO DEGLI YOGURT DI NASCOSTO?".
La mia tranquillità è stata appena interrotta. Mi volto verso la porta chiusa sapendo che a breve questa si spalancherà.
"ECCOTI!" Claire e Jade irrompono nel mio laboratorio.
"Claire è venuta a trovarti, visto che carina e buona che è?" chiede retorica mia sorella.
"Sei la prima persona che mi dice che sono buona" Claire gioca con la treccia rossa di Jade. "Devo parlarti" mi guarda.
"Okay... usciamo, uhm, da qui?" le chiedo.
"No, no, va bene qui" lei si osserva un po'intorno. "Jade, dopo mi continui a spiegare quella storia dei... Mangia, uhm, morte?",
Inarco le sopracciglia divertito. Quei Mangiamorte... sì, mia sorella me ne avrà parlato circa mille volte.
I Mangiamorte sono i seguaci di Volturna, o come si chiama.
Jade annuisce, e dopo avermi lanciato una strana occhiata esce dalla stanza.
"Ebbene?" mi allontano dal mio cavalletto di legno, e con le braccia incrociate al petto mi avvicino a Claire.
Tossicchia "Cosa facevi?".
"Non si vede?".
"Giusto".
"Vuoi qualcosa da bere o da mangiare, non so...".
"No, no grazie".
Si guarda ancora una volta intorno e poi mi supera. Si abbassa all'altezza delle tele dipinte poggiate sul pavimento.
"Ti serve qualco-".
"Chi è?" mi interrompe indicando il ritratto di...
"Oh... è mia nonna".
"Ecco da chi li hai presi i capelli rossi" ride. "Ed io pensavo che tuo padre aveva tradito tua madre o viceversa".
"Che fervida immaginazione".
"Mai quanto la tua" ritorna a fissare i miei dipinti. "Questi quadri sono bellissimi, mi fai vedere anche quest'altri?" indica una pila di tele una sopra l'altra.
Assottiglio gli occhi su di lei.
Perché è così carina e gentile con me oggi?
Qualcosa non quadra.
Ad ogni modo non con un sorrisino all'angolo delle labbra mi avvicino a lei, poi affianco a lei mi abbasso sulle ginocchia. I nostri sguardi si incrociano ma distolgo il mio subito dopo, spostando via il lenzuolo bianco dalla prima tela sulla quale è dipinta la torre Eiffel.
Schiude le labbra. "Quanto è realistica... Posso?" poggia le dita sui contorni del quadro.
"Certo".
Le nostre dita si sfiorano nel mentre le porgo la tela, e anche se per un solo secondo, posso percepire la morbidezza della sua pelle a contatto con la mia.
Trascorriamo una mezz'ora a guardare i miei quadri, io a spiegarle quando li ho dipinti e lei ad ascoltare in silenzio.
"E queste?" indica le tempere in un angolo dello sgabuzzino.
Claire's Pov
Mi avvino ai barattoli di pittura con aria curiosa. Mi abbasso all'altezza di questi e apro il barattolo di tempera viola.
Forse quello che sto per fare non sarà da persona molto matura, ma quando lo sono stata?
Infilo una mano all'interno del liquido denso e colorato provando una sensazione di soddisfazione.
Con un sorrisino, che farebbe invidia anche a Maleficent, mi volto verso Rooney con il palmo sporco di viola.
"Claire... ti prego" indietreggia con occhi sgranati.
Avanzo vero di lui che intanto si affretta a coprire i suoi quadri con i lenzuoli bianchi.
"Claire, non avevi detto che dovevi parlarmi? Eh".
La mia espressione si fa subito seria. In realtà sono venuta solo a trovarlo perché semplicemente mi andava di farlo.
"A dir il vero... avevo saputo dei voti degli esami dell'altro giorno...".
"Come fai- Joel!".
Sorrido mostrando i denti. "L'ho costretto io a dirmelo".
Non mi ammazzare, Rooney.
"Ebbene?" incrocia le braccia al petto fronteggiandomi. "Sei venuta a ricordarmi che sono un fallimento, che sono un idiota, che non mi laureerò mai, che-".
Gli schiaffo la mia mano sporca di pittura sui capelli facendolo indietreggiare di scatto.
"CLAIRE!".
"Sono venuta a ricordarti che c'è qualcosa che ti fa arrabbiare di più di un brutto voto all'esame: io".
"Sì, Sì CHE MI FAI INCAZZARE!". si avvicina di nuovo a me.
Mi allontano andando ad affondare entrambe le mani nella tempera. Sono già pronta a voltarmi quando sento il suo corpo dietro di me, della pittura fredda sulla guancia e vedo del liquido verde gocciolarmi lungo i capelli.
Mi volto con la bocca mezza aperta incontrando l'espressione soddisfatta di Rooney.
Vuole la guerra?
E guerra sia.
Iniziamo una battaglia con le tempere colorate sporcando i nostri corpi con i colori, e i nostri visi con un sorriso. In poco tempo siamo imbrattati di pittura da capo a piedi.
"No, nooo" Rooney indietreggia non appena innalzo un barattolo di pittura rossa. "Claire, basta ti prego":
Mi avvicino pericolosamente a lui, che inizia a correre per la piccola stanza, quindi a ruota lo seguo.
"Non mi scampi!" gli lancio un bel po'di tempera dietro le spalle.
"Claire!" si volta verso di me nascondendo un sorriso all'angolo delle labbra.
"Sei più felice, ora?" poggio il barattolo sul pavimento.
"Sarei più felice se tu non mi avessi combinato in questo stato" si guarda i vestiti.
"Forse non hai visto le mie condizioni" rido lanciando uno sguardo ai miei vestiti.
Il mio petto, scoperto da un top, è completamente sporco, stessa cosa vale per la mia gonna di pelle e le gambe coperte a tratti da delle calze a rete.
Scoppiamo a ridere fissandoci a vicenda.
"Hai un pochino pochino di pittura tra i capelli" mi avvicino a lui passandogli una mano tra i capelli.
"Sì, pochissima" ridacchia.
Le mie dita accarezzano quelle che fino a poco fa erano delle ciocche rosse, sorrido per come è ridotto.
"Stai ridendo di me? Guarda che nemmeno i tuoi di capelli sono decenti!".
"Sicuro meglio dei tuoi".
Quando i nostri occhi si incontrano, sento qualcosa muoversi all'altezza dello stomaco, il cuore battere forte nel petto, le vene vibrare nelle braccia.
Le sue iridi verdi mi compaiono diverse, come nuove, come se fino a questo preciso instante non le avessi mai osservate a dovere. Il suo viso, punteggiato da numerose lentiggini, ora è in parte sporco di viola. Alcuni ciuffi di capelli sono attaccati alla fronte, le labbra dischiuse.
Siamo così vicini che mi basterebbe muovere un po'in avanti il capo, per sfiorare le punte dei nostri nasi.
Mi basterebbe un solo movimento ma una dose enorme di coraggio per farlo.
Lui deglutisce. "Sai..." si allontana da me voltandosi di scatto.
"Cosa?" guardo le sue spalle con un po'di delusione.
"Volevo... ringraziarti. Perché prima che arrivassi tu-"
Non gli faccio completare nemmeno la frase che a passo felpato lo raggiungo, lo volto per le spalle e poggio le mie labbra sulle sue.
Subito dopo mi sottraggo dal contatto che io stessa ho creato.
Ci guardiamo per svariati secondi negli occhi, finché lui non si avventa sulle mia bocca.
Poggio le mie mani sulle sue spalle avvicinandolo di più a me. Lui mi accarezza le labbra con la lingua afferrandomi i fianchi, e azzerando così ogni minimo millimetro che ci separa.
Incrociamo le nostre lingue, ed io sospiro ogni volta che il mio cuore sembra battere un po'più forte dell'istante precedente.
Lui arretra verso il muro trascinandomi verso di sé. Le sue mani vanno su e giù lungo la mia vita mentre le mie si fanno spazio sul suo petto, sulla stoffa della sua maglietta sporca.
"Claire..." si stacca riprendendo un attimo fiato.
"E stai un po'zitto" riprendo a baciarlo.
Le mie dita corrono lungo le sue spalle, sul suo collo fino ad arrivare alle sue ciocche di capelli, che tiro un po' facendolo sospirare sulle mie labbra.
Scende con la schiena lungo la parete e insieme a lui anch'io. Mi posiziono a cavalcioni sul suo bacino, facendo alzare la gonna sui miei fianchi e scontrare la stoffa dei miei slip con quella dei suoi jeans.
Accarezza piano le mie gambe, ed io sospiro pesantemente sulla sue labbra ancora più rosse del solito.
Afferro le sue mani che si muovono sul mio corpo con una lentezza per me disarmante, come se avesse paura di rompermi da un momento all'altro. Quindi, staccandomi dalla sua bocca e fissandolo negli occhi, gliele porto sui mie glutei facendolo deglutire. Sembra quasi rigido, ma quando ci riprendiamo a baciare si rilassa. Mi stringe sempre più forte le natiche mentre io invece incrocio le braccia attorno al suo collo.
Inizio a muovermi lenta sulla sua intimità poggiando la mia fronte sulla sua.
Rooney infila le mani sotto la mia gonna, iniziando a dettare il ritmo dei miei movimenti rendendoli ogni secondo più veloci.
"Claire..." mormora a fior di labbra.
"Continua..." ansimo piano togliendogli la maglietta.
Poggio i palmi sulle sue mani incitandolo a stringere più forte i mie fianchi, e lui in risposta li stringe con possesso.
Se solo il tempo avesse il potere di bloccarsi si fermerebbe in un istante, che nessuno avrebbe il coraggio di rovinare perché fin troppo bello.
Scosta le sue labbra dalle mie. "Non sono mai stato così bene" scruta insistentemente i miei occhi quasi a voler prosciugare tutto il nero delle miei iridi.
Deglutisco senza ribattere, poi inizio a baciargli il collo. Mordicchio la pelle calda mentre continuo a muovermi veloce sulla patta dei suoi pantaloni.
Rooney inclina la testa all'indietro poggiando il capo sulla parete dietro di sé. Mi scosto di poco da lui per poterlo guardare: ha gli occhi chiusi, i tratti del viso rilassati e le labbra dischiuse. Di scatto apre le palpebre.
Senza distogliere i suoi occhi dai miei mi spinge lentamente all'indietro ed io, guidata da lui, poggio la schiena sul pavimento. Lo fisso con sguardo incantato, mentre si distende su di me stando attento a non schiacciarmi col suo peso.
"Rooney..." sussurro col fiato corto.
Mi accarezza una guancia, ed io non posso non chiudere gli occhi ad un contatto così delicato.
Ci baciamo ancora, poi afferra la mia gamba destra portandola al lato del suo fianco mentre io afferro le sue spalle. Comincia a muoversi su e giù sulla mia intimità con un ritmo deciso e ancora più veloce di quello che avevo io poco prima.
Ansimo forte staccando le mie labbra dalle sue per riuscire a prendere fiato. Sono in completa estasi.
Con la mano libera, Rooney mi spoglia dal mio top lanciandolo in un angolo dello sgabuzzino.
Afferro il suo capo poggiandolo in mezzo ai mie seni coperti da un reggiseno nero, così inizia a baciarmi il petto sporco di una pittura oramai secca. Invece io, gli tiro alcune ciocche di capelli ed inarco la schiena per spingere il mio bacino contro il suo.
"Rooney..." il cuore mi martella nel petto.
Lui alza il capo verso il mio viso.
"Sei felice, ora?".
Si passa la lingua sulle labbra. "Lo sarei di meno se tu non ci fossi".
Spazio noce suprema
Ciao noci❤🥜
E DOPO 51 CAPITOLI STO BACIO È ARRIVATO💃
Immagino che le persone che stanno seguendo la storia dall'anno scorso (ma non solo loro) staranno ringraziando i santi.
Vi è piaciuta la scena Claney? Vi ha soddisfatto abbastanza per ora?😏🙈
Vi rivelo che ci saranno altre scene di questo tipo, quindi abbassate i forconi almeno per un po'.
Ah, inoltre nello scorso capitolo ho notato un po'di dubbi sulla ragazza di nome Fleur. Vi ricordo che è stata già nominata un po' di tempo fa, nello specifico nei capitoli 28 e 34.
Vi anticipo che nel prossimo capitolo la vostra reazione sarà tipo così:
Vi ricordo di seguirmi su instagram (@/graffiandoilcielo) perchè lì metto sempre qualche piccolo spoiler dei capitoli.
A presto❤
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