Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

44. Niente di cui preoccuparsi

Oggi sono 9 mesi di "My life is a comedy"... praticamente una gravidanza. 

44.Niente di cui preoccuparsi

Pov's Claire

L'unico suono nella sala d'aspetto dell'ospedale è la pallina di gomma di Joel, che seduto sul pavimento, fa rimbalzare sulla parete dinanzi a lui.

Le pareti bianche degli ospedali le ho sempre odiate perchè sono vuote di emozioni, di speranza, proprio quella che dovrebbe abbondare in un ospedale. 

Il silenzio che incombe mi sta consumando dall'interno.

La mia gamba fa su e giù, le mani sono sudate e contemporaneamente fredde. Le passo sugli jeans, che a causa del sudore,  sono diventati come una seconda pelle.

Alla mia destra, seduta sulla sedia di fianco alla mia, c'è Roxy che guarda un punto indefinito della stanza. Al suo fianco, invece è seduta Farah, che guarda impaziente la porta infondo al corridoio, dove all'incirca venti minuti fa è entrata Alix. Leo invece cammina avanti e indietro lungo il corridoio.

Rooney alla mia destra sospira e poggia i gomiti sulle ginocchia, chinandosi con la schiena e fissando il pavimento. 

Un ticchettio mi fa voltare notando una donna bionda e snella correre verso di noi: la madre di Alix, che abbiamo subito chiamato dopo l'ambulanza.

"ALIX, ALIX" alza la voce preoccupata. "Dov'è?" ci raggiunge.

Joel nemmeno si alza dal pavimento, è immobile.

"Signora" parla Roxy alla donna. "è lì" indica la porta della stanza di Alix. "Ma non si può-".

Non ha nemmeno il tempo di continuare la frase che la signora corre verso la porta dalla quale esce un dottore.

"Mia figlia Alix Robin? Come sta? Cos'ha? Sono la madre".

"Signora Robin, per adesso non sappiamo ancora il dolore alla gamba a cosa sia dovuto. Abbiamo bisogno di esami più approfonditi e specifici".

"Posso vederla?" chiede la signora Robin.

"Si', può" il dottore si sposta di lato per farla passare.

La signora Robin entra nella stanza mentre il dottore cammina verso la nostra direzione, allora insieme agli altri mi alzo dalla mia seduta e lo raggiungiamo.

"Cos'ha? Frattura, no...?" gli chiede titubante Roxy.

"Una brutta... frattura?" domanda Farah.

"Nessuna frattura" il medico si aggiusta il camice bianco.

"E allora cosa?" sbotta Joel. "Cosa?".

"Ho bisogno di esami-".

"E cosa pensa che possa essere?" Rooney fa un passo avanti verso di lui.

"Non posso dare ancora informazioni se non ho certezze al riguardo" legge qualcosa sulla sua cartellina.

"Vogliamo vederla anche noi" afferma Leo con sguardo duro.

"...Per favore" aggiunge Roxy lanciando un'occhiataccia a Leo.

Il dottore annuisce e dopo averci detto chiaro e tondo di entrate a due alla volta, si allontana.

Aspettiamo che la signora Robin esca dalla stanza, e intanto mi risiedo di nuovo più preoccupata di prima.

Se Alix non ha una frattura, allora cos'ha?

Sentivo una brutta sensazione, e adesso questo orribile masso sul petto è divenuto ancora più pesante di prima.

Mi sento così impotente... 

Vorrei fare qualcosa ma ho appena capito che alcune cose non dipendono da me, ma che semplicemente ci sono eventi che accadono e basta. E adesso spero solo che la situazione di Alix sia un qualcosa di poco conto.

Mi graffio le mani in un gesto nervoso e osservo i segni rossi che mi sono procurata da sola. Sento la pelle in fiamme ma continuo a torturarla come se fosse della semplice stoffa da gettare via.

Dopo quindici minuti la signora Robin esce dalla stanza di Alix. Mi alzo di scatto.

I primi ad entrare siamo io e Joel, che mi guarda di sbieco mentre attraversiamo il corridoio.

In silenzio raggiungiamo la porta, la quale è aperta da lui che entra seguito da me.

La prima cosa che percepisco è l'odore dell'alcol che mi riempie le narici; è così forte da farmi venire il mal di testa.

Poi, tuffo i miei occhi in quelli azzurri di Alix, che brillano grazie alla luce proveniente dalla finestra, e proprio addossata alla stessa parete di questa, c'è un letto sul quale è distesa una donna che legge un libro.

La mia amica è distesa inerme sul letto dalle lenzuola immacolate, ha lo sguardo rivolto verso di noi e un flebile sorriso sulle labbra.

"Alix..." avanzo verso di lei. 

"Alix, come stai?" chiede Joel.

Lui si avvicina al suo letto con sguardo preoccupato.

"Sto meglio". alterna gli occhi da me al ragazzo.

"Ci hai fatto preoccupare" mi siedo sulla sedia vicino al suo letto. 

"Scusa-".

"Ma scusa di cosa?" sospira Joel. "Pensa a riposare" si china sulle ginocchia, affianco a me.

"Dovrei essere io quella a chiedere scusa" ammetto. "Dovevo stare più attenta con quella palla e-".

"Non è stato quello" poggia la sua mano sulla mia che liscia nervosamente la stoffa dei miei jeans. 

Eppure una parte di me avrebbe voluto che la colpa fosse stata di una stupida palla.

"E di cosa?" domanda sbottando Joel. "Alix..." addolcisce un po'il tono.

"Non lo so" sottrare la sua mano dalla mia e fissa dritto davanti a sé.

Joel ed io ci lanciamo un'occhiata, poi sposto lo sguardo sulla sua gamba, quella gamba che fino ad un'ora fa circa, stringeva tra le braccia, rannicchiata sull'erba del campo di basket.

"Dopo dovrò fare degli esami del sangue" ci informa dopo un bel po'di minuti di silenzio.

"Vedrai, non sarà niente di che..." cerco di rassicurarla ma subito dopo mi rendo conto di aver detto una grande stupidaggine.

Come posso dire una cosa del genere? A volte è meglio tacere.

"Sì, adesso preferisco riposare se non vi dispiace" si volta dal lato del letto della donna che non ci ha rivolto nemmeno uno sguardo. "Per favore, non fate entrare gli altri, se ci sono".

Joel ed io ci scambiamo un'occhiata. 

"Ti serve qualco-" mi interrompe.

"No, tanto dopo gli esami vado a casa".

"Ti aspettiamo" dice Joel.

"Mi accompagna mia mamma".

Il ragazzo annuisce titubante ma poi la saluta con una carezza sui capelli, mentre io le rimbocco meglio le coperte.

Poi, usciamo dalla stanza dopo aver salutato cordialmente anche la donna con ancora il libro tra le mani.

Con un sospiro mi chiudo la porta dietro le spalle.

"Scusami, comunque" sento mormorare.

Allora alzo lo sguardo fino ad incontrare gli occhi di Jo.

"Per cosa?".

"Per ieri... e per oggi" fa un passo verso di me. "Non hai nessuna colpa... per niente. Ero solo nervoso per i fatti miei e-".

"Non è importante" lo blocco con una mano. 

Certe volte alcune cose ci sembrano tragedie, ma non ci rendiamo conto che in realtà non esiste nemmeno il tempo di provare rancore. è così stupido l'essere umano quando si aggrappa a fatti così futili, quando ci sono cose alle quali dovremmo dare più importanza, lasciandoci scivolare addosso ciò che di importanza non ne ha nemmeno un grammo.

Lui sospira sollevato e poi con mia sorpresa si butta tra le mie braccia.

Mi stringe forte come per ancorarsi a qualcosa, per non sentirsi rompere in mille pezzi. Ricambio l'abbraccio allacciandogli le braccia attorno alla schiena, mentre lui serra le dita tra i mei capelli.

Respiro forte sulla sua spalla. 

Non c'è niente di cui preoccuparsi, niente. 

Niente. 

Spazio noce suprema 

Ciao! Come state?❤

Innanzitutto voglio ringraziarvi perché MLIAC è (quasi) arrivata a 60K visualizzazioni! Non me lo sarei mai immaginato. Grazie di cuore per tutto il vostro sostegno e per la vostra pazienza tra un aggiornamento e l'altro❤

Passando al capitolo... lo so... è cortino ma mi è servito anche per farvi capire che naturalmente Alix non sta male per colpa della palla di Claire, ma c'è di più.

Claire e Joel hanno fatto pace, ma attenzione al cappellaio perchè a breve si scoprirà qualcosa di più su di lui!

Che carini😍

Anche per i Claney, tra non molti capitoli, ci sarà una svolta.

Inoltre tra un paio di capitoli avrete il triplo dei dubbi che avevate già (tanto per cambiare).

Detto ciò vi ricordo di seguirmi su Instagram (graffiandoilcielo). Vi abbraccio forte forte🌹

A presto❤








Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro