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38. Giraffa sul setto nasale

38. Giraffa sul setto nasale

"SAI COSA C'è? C'è che devi capire che trattando così le persone non ti fai volere, ma al contrario riesci a farle perdere la voglia di starti accanto!".

Rotolo da una parte all'altra del letto con la coperta che dovrebbe coprire sia me che Roxy arrotolata tra le mie gambe. Controllo l'orario sul mio cellulare poggiato sul comodino affianco al letto: 5:30. 

Mi sono svegliata mezz'ora prima e per giunta anche senza il suono della sveglia. 

Avrei preferito dormire di più se avessi saputo che la prima cosa che avrebbe attraversato i miei pensieri sarebbe stata la frase di Rooney, che mi ha urlato ieri a poco meno di mezzo metro di distanza tra le mura della camera di Joel.

Ieri non capivo. Non capivo quel "Trattando così le persone non ti fai volere". Esiste davvero un modo specifico per trattare le persone? E per giunta la sottoscritta sa bene come relazionarsi con gli altri.

E poi c'è quel "Riesci a farle perdere la voglia di starti accanto"

Io, cioè io, dovrei far in modo che gli altri provino piacere nel vedermi? Dovrei fare qualche specifica azione o dire qualche bella parola per essere apprezzata dalle persone?

Ieri prima di andare a dormire ho pensato: "Se Rooney avesse ragione ed io per davvero trattassi le persone che mi circondano in modo non adeguato, allora cosa posso fare per migliorarmi?" E se invece avesse torto come potrei vendicarmi dopo la sua strigliata?.

Però poi mi sono addormentata con i vestiti e il trucco sul viso. Ho abbandonato la testa sul morbido cuscino e ho ricordato a me stessa: "Nel dubbio meglio dormire".

Ma ahimè adesso, appena sveglia, non sono riuscita a sfuggire alla realtà.

Quindi devo darmi una risposta.

Ci penso su per un paio di secondi.

"Rooney  è un coglione" mormoro.

Richiudo gli occhi serena e rimettendomi comoda su un fianco chiudo gli occhi.

"MA LA CAZZO DI COPERTA è DI ENTRAMBE!".

Durante la notte è entrato un cinghiale a ringhiare, e forse non lo sapevo?

Apro un occhio a fatica.

Ah okay... è solo Roxy.

La trovo seduta di fronte a me con i piedi sotto al sedere e le mani sulla vita.

Apro anche l'altro occhio. "...ongio...o" sbadiglio più volte.

"Sì, è proprio un bel buongiorno. Per colpa tua mi sono svegliata con i piedi gelati".

"Dai, fammi dormire altri due minuti" mi lamento con la voce impastata dal sonno.

Non faccio nemmeno in tempo ad voltarmi dal lato opposto di Roxy che il suono assordante della sveglia mi rimbomba nelle orecchie.

"Ma muori" mormoro cercando a tastoni il cellulare sul comodino.

Oltre al rumore assordante della suoneria della sveglia si aggiunge il tonfo del telefono sul pavimento, che mi fa aprire di scatto gli occhi.

"Puoi spegnere quel massacro?" mi domanda la mia amica alzandosi dal letto e dirigendosi verso l'armadio.

Con tutta la lentezza di questo mondo mi volto rotolando sul materasso, allora allungo il braccio verso il pavimento per raccogliere l'aggeggio ma casco per terra. 

Il cellulare è fin troppo vicino al mio orecchio, quindi dopo aver imprecato cerco di mettere fine a questo inferno. Trascino più volte l'indice verso il tasto "disattiva" ma sembra che il cellulare si sia bloccato.

Mi alzo dal pavimento sbuffando.

Riprovo ancora mentre Roxy inizia a urlarmi cose non molto carine.

Dopo avermi lanciato una scarpa in pieno viso e sentendo il naso iniziare a sanguinare. Presa dalla rabbia, di proposito faccio cadere con forza il telefono ai miei piedi frantumando l'oggetto in tanti pezzi.

"Ma che diamine succede qui dentro?" mia madre entra in camera spalancando la porta.

Scruta la mia migliore amica con tra le mani la scarpa che fa coppia con quella che mi ha quasi fatto rompere il setto nasale. Poi slitta gli occhi su di me con aria preoccupata. 

"DIO MISERICORDIOSO!" grida poggiandosi il palmo della mano sulla bocca. "VADO A PRENDERE IL KIT DI EMERGENZA!".

"Mamma è solo...." non faccio in tempo a completare la frase che lei è già uscita dalla stanza. "...un po'di sangue...".

Il rivolo inizia a scendermi oltre la bocca fino gocciolare sui miei calzini bianchi. Allora poggio una mano sul naso guardando Roxy con aria minacciosa.

"Scusa" dice tra i denti alzando un po'gli angoli delle labbra in un sorrisino e deformando la sua espressione facciale. 

Questa giornata non sarebbe potuta iniziare meglio. Chissà cosa mi aspetta ancora nelle prossime ventiquattro ore. 

⚰️⚰️⚰️

"Sei molto carina cos-".

"Smettila di parlare o mi fai arrabbiare ancora di più" dico risentita a Roxy.

Siamo quasi arrivate all'università e ovviamente già siamo di dieci minuti di ritardo per colpa di mia madre. Mi ha costretto a distendermi sul letto e tenere del ghiaccio sul naso per venti minuti, e poi mi ha applicato sul naso una pomata e poi un cerotto.

Un cerotto con su un disegno di una giraffa.

Ha sostenuto che fosse l'unico tipo di cerotto ad esserle rimasto insieme a quelli con gli elefanti."

E così sfoggerò per tutta la giornata questa bella giraffa sul setto nasale.

"è molto graziosa" la mia amica, rossa in viso, è sul punto di scoppiare al ridere.

"Oh, andiamo" mi lamento. "Muoviti" la trascino per un braccio. "Stiamo facendo tardi!". la guardo irritata.

"Claire.... non penso proprio".

"Come, scusa?" sbatto più volte gli occhi.

Mi indica col mento la strada davanti a noi che porta all'entrata del grande cortile verde dell'università.

Mi volto e con occhi ridotti in due minuscole fessure guardo la scena.

Un'enorme massa di studenti è al di fuori dei cancelli del campus e sembra non aver intenzione di entrare nell'università.

"Cosa sta succedendo?" chiedo confusa tra me e me.

La mia migliore amica ed io corriamo per gli ultimi metri che ci separano dall'assembramento di persone.

Arrivate a destinazione le voci di decine e decine di studenti ma anche di insegnati mi rimbombano le orecchie.

Non capisco niente.

Cerco di spingere qualcuno per potermi far spazio e superare la schiera di gente, ma sembra non servire a niente. A mia volta vengo urtata da un gruppo di ragazzi, sicuramente dell'ultimo anno, che parlano tra loro.

"Adesso ci romperanno il cazzo. Assicurato" dice uno di loro issandosi lo zaino.

"Spero di no" sbuffa uno dei suoi compagni.

"Claire, non capisco..." Roxy alza la voce per farsi sentire.

"Nemmeno io".

"Eh no, non ci fanno entrare" una ragazza mora passa davanti a me col cellulare accostato all'orecchio. 

Sto sul punto di urlare e farmi riconoscere da mezza università, ma poi decido di restarmene più calma possibile

"Claire!" sento chiamarmi . "Claire!" è la voce di Alix.

Mi volto in tutte le direzioni possibili, la noto spingere in malo modo due ragazze e avvicinarsi a Roxy e me in compagnia di Farah.

Alix ha i capelli biondi scompigliati che gli incorniciano un viso più pallido del solito. L'espressione di Farah, invece è sconvolta; ha gli occhi sgranati e le labbra dischiuse.

"Ragazze ma che succede? Perchè non ci vogliono fare entrare? Perchè non aprono i cancelli?".

"Non lo sappiamo nemmeno noi" Farah fa spallucce indicando Alix e se stessa. "Ma tu perchè hai una giraffa sul naso?" si riferisce a me cambiando repentinamente espressione.

La ignoro.

"Siamo arrivate poco fa e abbiamo trovato l'ingresso intasato di gente" Interviene Alix  guardandosi intorno.

"Anche noi siamo arrivate ora" sospiro. 

Un altro gruppo si ragazzi mi spinge contro Roxy. Mi volto notando che molti studenti stanno iniziando a sgombrare l'esterno dell'edificio. Così ne approfitto per farmi avanti e avvicinarmi al cancello.

Le mie amiche mi seguono.

Finalmente ho la visione più chiara: tre agenti della polizia con aria autoritaria sono posti lungo l'entrata dell'università.

Sto per avvicinarmi ad uno di loro quando adocchio il professor Bernard. Si tocca i pochi capelli grigiastri appiccicati in testa, e con la sua borsa da lavoro stretta in una mano si sta allontanando dall'edificio.

 Gli vado incontro lasciando le ragazze dietro.

"Professore" lo chiamo mentre sento alcuni movimenti dietro di me, segno che altri studenti e professori si stiano sgombrando il posto.

Arresta i suoi passi e si volta verso di me. "Oh, signorina Lambert" si avvicina a me. 

"Professore, sa cosa è venuto a verificarsi?". chiedo con un la preoccupazione a inclinare la mia voce.

"Oh..." da uno sguardo ai poliziotti a qualche metro da noi e poi punta di nuovo gli occhi su di me. "Purtroppo stamattina prima dell'inizio delle lezioni è stato rinvenuto un cadavere nell'edificio".

"Cosa?" dico spalancando la bocca sbigottita.

Un cadavere? Nell'università?

Ma poi, il cadavere di chi?

"Lo so, tutto il corpo insegnati è sconvolto. La voce si sta diffondendo anche tra gli studenti che vogliono sapere di più, ma le autorità naturalmente non fanno entrare nessuno. La scientifica è già all'opera" mi spiega mentre lo ascolto attentamente.

"Si sa di chi è il cadavere?" domando.

"No, questo non ci è stato ancora detto. Questa ora è scena del crimine quindi dovremmo allontanarci".

Lo ringrazio per e informazioni, e dopo esserci salutati cordialmente mi avvicino di nuovo alle mie amiche che mi guardano interrogative.

Gli spiego la situazione e loro rimangono di stucco.

"Ommiodio" Roxy copre la bocca con un palmo della mano.

"Non posso crederci" Farah da un'occhiata alle autorità che in questo momento stanno trattenendo due ragazzi che vogliono entrare nell'edificio.

Beh, per chi studia criminologia tutto ciò dovrebbe essere affascinante. Anche io vorrei scoprire qualcosa in più, ma non nego di avere ancora un groviglio allo stomaco.

"Ma si sa di chi è questo cadavere?" mi chiede Alix issandosi la bretella della borsa poggiata sulla spalla.

Smuovo il capo in segno di non conoscere ulteriori informazioni.

Mi guardo intorno con circospezione come se qualcuno potrebbe farmi del male. La ragazza o il ragazzo come ha perso la vita?

Due agenti della polizia escono dal cancello con delle strisce gialle. Segnano la scena del crimine con esse bloccando l'entrata dell'università.

"Claire!".

Mi volto notando Joel correre verso la mia direzione seguito da Leo.

"Ragazze" dice affannosamente appena si ferma davanti a alle ragazze e me. "Claire ti sto chiamata tipo sei volte".

"Ehm" tossicchio.

"Avete sentito?" domanda Leo.

Roxy, Alix ed io annuiamo mentre Farah alza gli occhi al cielo.

"Jo sai di chi è il cadavere?" gli domando.

Lui annuisce con i tratti del viso duri, e dopo esserci spostati tutti in fondo al marciapiede continuiamo a parlare.

"Allora?" lo sollecita Farah.

Joel scruta tutti con ancora gli occhi inquieti, le iridi che balzano da una persona all'altra. Deglutisce a fatica e sbianca visibilmente in volto.

Roxy sbuffa spazientita. "Leo tu lo sai?" incrocia le braccia al petto.

"Non è riuscito a dirlo nemmeno a me" guarda il fratello e poi alza gli occhi al cielo.

"Forza Jo..." lo incito.

"Non sarà mica... di Ro-Rooney...?" chiede Alix facendo un passo indietro sbiancando anche lei in viso. "Ecco perchè no-no-non è ancora arrivato".

Ma cosa sta dicendo? Rooney non potrebbe mai....

"Oddio" Roxy sgrana gli occhi con le lacrime agli occhi.

"No macchè" si affretta a dire Joel.

Leo e Farah sembrano respirare di nuovo.

"Lucas Morin" rivela Joel. "è morto Lucas Morin".

Rimango di stucco come tutti del gruppo tranne per Alix che non conoscendolo aggrotta le sopracciglia confusa. Allora Joel le spiega che lui, Lucas, era il suo compagno di progetto. Così la bionda sbianca ancora di più.

Joel ci racconta che questa informazione gliel'ha riferita Rooney che a sua volta gliel'ha comunicata il padre che è il capo di investigazione di polizia.

Rammento ricordi dai bordi sfumati di un bambino dai capelli rossi in compagnia di un uomo altero dalle spalle larghe fasciate da una divisa blu. 

"E adesso dov'è Rooney?" gli domando,

"Sta arrivando col padre, dovrebbe essere qui a-eccolo" guarda un punto ben preciso dietro di me.

Mi volto verso il punto preciso, laddove al bordo del marciapiede di fronte all'università parcheggia un auto nera. In contemporanea padre e figlio escono dalla macchina sbattendo entrambi la portiera.

L'uomo seguito da Rooney ,che ha il capo chino sull'asfalto, attraversa la strada sistemandosi la pistola nella tasca anteriore dei pantaloni. Si sistema la giacca di pelle marrone e si avvicina ai due poliziotti all'entrata dell'università.

I due non si fanno nemmeno un cenno di saluto.

Joel chiama Rooney urlando il suo nome, così il ragazzo alza lo sguardo e notandoci tutti si avvicina a noi.

"Novità?" gli domanda il migliore amico.

"No, so solo che Lucas Morin è stato trovato morto nell'edificio" gli risponde il rosso guardando un po'tutti ma soffermandosi su di me, in particolar modo sul mio cerotto con la giraffa. "Mio padre sta andando a controllare la situazione e a racimolare più informazioni possibili".

Do un'occhiata al padre che in questo momento sta alzando la striscia gialla, e abbassandosi, la sorpassa con agilità.

Ci riuniamo tutti in un bar adiacente all'università dato che il ristorante è pieno zeppo di persone sia all'interno che all'esterno.

"Ragazzi a me questa situazione non piace affatto" dice Roxy sedendosi su un divanetto blu.

"Neanche a me" Alix poggia la sua borsa sul tavolino bianco sedendosi difronte a lei.

"Manca solo che uccidono pure noi" sbuffa Leo sedendosi affianco a Rooney che intanto ha preso posto affianco ad Alix.

"Sempre molto sensibile" gli fa notare Alix con espressione dura in viso.

In silenzio mi accomodo affianco a Roxy e difronte a Rooney mentre Farah affianco a me e Joel all'estremità del divanetto.

Il bar non è affollato come il ristorante. Ci sono solo una decina di studenti, quasi tutti a bere un tè e a guardarsi intorno con circospezione.

"E se chi ha ucciso Lucas... si trova ancora nei paraggi?" domanda Joel inquieto.

"Jo non sappiamo ancora se si tratta di un omicidio, stai calmo" lo rasserena Rooney.

"E se lo è?" interviene Roxy.

"Credo che l'assassino non sarebbe così stupido a girare in giro con ancora l'arma del delitto con sè" affermo decisa.

Un cameriere si avvicina e ci chiede cosa vogliamo ordinare. Solo Roxy, Alix e Joel prendono dell'acqua.

"Ci interrogheranno?" chiede Farah.

"Molto probabile" le risponde Rooney slittando poi lo sguardo su di me.

Non ci siamo detti una sola parola dalla discussione di ieri pomeriggio. Rispetto alle altre volte mi sento in imbarazzo ad averlo così vicino.

"Ho paura" rivela Roxy in un sussurro.

"Tutti ne abbiamo" Farah cerca di tranquillizzarla sporgendosi sul tavolo per guardarla. "Ma quando sapremmo cosa è successo potremmo tirare un respiro di sollievo" scruta tutti noi.

Gli altri annuiscono come per convincersi di quello che ha appena detto Farah.

"Io..." mormoro. "Ho la sensazione che questo sia solo l'inizio".

Spazio noce suprema

Mi sono detta "questo capitolo sarà cortino" e poi...

CIAAOOO!💜

Comunque io il cerotto con la giraffa me lo meritavo da piccola, ma apparte ciò...

Boom! Ho fatto fuori Lucas Morin, il compagno di progetto di Joel.

Cosa sarà successo? Via alle ipotesi!

Molto presto avremmo qualche informazione in più.

Adesso siamo proprio nel centro della storia, nel fulcro.
Quindi succederanno cose una dietro l'altra🙊

A presto noci❤







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