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๐ฑ.

Mentre continuo a camminare fuori dalla scuola l'impressione di starmi cacciando in un grosso guaio aumenta. Perchรฉ sto seguendo Xavier? Perchรฉ semplicemente non lo lascio in pace?

Ma mentre penso ciรฒ le mie gambe continuano a muoversi, e io non riesco a fermarle. Come pensavo, arrivo davanti al "laboratorio" di Xavier. La luce dentro รจ aperta, e si vede un'ombra muoversi.

Rimango per un po' fuori, riflettendo sul da farsi. Non so se entrare, sorprenderlo e magari anche infastidirlo o rimanere fuori, al freddo e al buio, dopo aver camminato a vuoto.

Faccio per sporgermi di lato e spiare attraverso la serratura, quando con un piede finisco su un ramo. Scricchiola fin troppo rumorosamente e, col silenzio che c'รจ nel bosco, Xavier ovviamente mi sente.

-Chi รจ?- lo sento chiedere, spaventato. La porta del capanno rimane chiusa. -Chi c'รจ?-

In un primo momento non rispondo, pietrificata. Poi Xavier apre la porta, ed eccomi esattamente davanti a lui.

-Ciao- mormoro, parecchio imbarazzata.

-Celia?- lui aggrotta le sopracciglia -Che diamine ci fai qui?-

-Potrei chiederti la stessa cosa- incrocio le braccia, cercando di fare la finta tonta. So benissimo di essere io l'intrusa.

-Questo รจ il mio capanno. La Weems sa che รจ mio e sa che vengo qui. Mi ha dato il permesso. Tu, piuttosto, dovresti essere a letto da un pezzo- sbotta lui, leggermente infastidito.

-Da quand'รจ che ti importa quando vado a letto?-

-Da adesso, ok?-

Mentre continuiamo con questo botta e risposta, noto che รจ abbastanza agitato. Si muove da destra verso sinistra, quasi stesse cercando di nascondere qualcosa all'interno della capanna. Noto che con una mano cerca di aggrapparsi alla porta per chiuderla, ma รจ troppo lontano e non si vuole sporgere per non dare nell'occhio.

-Mi ero preoccupata, ok?- rispondo alla fine, lasciandolo di stucco. -Ti ho visto uscire, dalla finestra della stanza, e mi ero preoccupata-

-Sto bene, te lo assicuro- risponde Xavier, piรน tranquillo. -Ma starei meglio se tornassi alla Nevermore. Il bosco non รจ un posto cosรฌ tanto sicuro-

-E guarda caso hai costruito il tuo rifugio proprio qui. Grande piano- lo prendo in giro, facendolo finalmente ridere.

-A proposito, Kent lo sa che sei qui?-

Kent. Mi ero completamente scordata di lui, e di quello stupido falso invito al ballo.

-Kent? Oh, lui...sta dormendo da un pezzo. Ci siamo salutati prima di andare nelle nostre stanze-

-Davvero?-

-Mhmh- annuisco, sperando di sembrare il piรน credibile possibile. Lui annuisce, sorridendo un po' titubante.

Poi si piega per allacciarsi le scarpe, e in quel lasso di tempo riesco a scorgere qualcosa all'interno del capanno. Un quadro. Coperto da un telo rosso.

Non riesco a trattenermi, ed entro. Quando Xavier se ne rende conto, ormai รจ troppo tardi.

-Celia...Celia esci, per favore- inizia a dire -sono cose private...non sono ancora pronte-

-Oh, so benissimo cos'รจ quello- rispondo io, arrabbiata, camminando verso il quadro coperto -รจ quello che ti ha fatto quei graffi, non รจ cosรฌ? Lo stai continuando-

-No, Celia...non รจ vero-

-Ah sรฌ? E allora vediamo...-

Xavier cerca di di fermarmi, ma io sono piรน veloce. Tolgo il telo, scopro il quadro, e sento il mio cuore fermarsi nel petto.

Il quadro non raffigura una creatura mostruosa, ma me.

Ci sono io, con i vestiti che avevo il primo giorno alla Nevermore, con gli occhiali poggiati sulla testa e un sorriso incerto sulle labbra. Noto che non รจ finito. Manca il paesaggio e qualche particolare dell'abbigliamento. Ma il viso รจ il mio. Inconfondibilmente.

-Xavier, io...- cerco di trovare le parole giuste, ma al momento mi viene impossibile -io non lo sapevo-

-Ti avevo detto che non era il mostro- risponde lui, abbassando lo sguardo e facendo un piccolo passo in avanti.

Io rimango completamente immobile, senza riuscire neanche ad alzare gli occhi sul quadro. Non so se essere felice per il bellissimo dipinto o in colpa per averlo svelato.

Intanto Xavier รจ davanti a me, e con due dita sotto al mento mi costringe ad alzare lo sguardo su di lui. Non mi sta guardando negli occhi, ma io sto guardando i suoi.

-Doveva essere una sorpresa- continua -non volevo lo scoprissi cosรฌ-

Io non rispondo. Con una mano stringo lentamente le sue dita e le allontano ancora piรน lentamente dal mio viso. Solo in quel momento alza lo sguardo su di me, con gli occhi lucidi.

Si sta vergognando.

-Non sarei dovuta venire- dico alla fine, la voce piatta, che non lascia trasparire alcuna emozione.

I minuti successivi vorrei ricordarli con precisione. Ricordo solamente di aver dato un altro paio di risposte secche, di essere uscita dal capannone e di essere tornata alla Nevermore.

Per il resto non ricordo come sono arrivata in camera, come mi sono messa a letto e come ho fatto a rimanere tutta la notte sveglia. Piena di pensieri, di domande, di rimorsi.

In pochissimo tempo sono riuscita a combinare un bel casino.

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