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-Vieni alla Sagra del Raccolto, stasera?- chiedo ad Enid, poco dopo averle finito di spiegare perché ieri sono scappata così velocemente. Il suo viso si illumina subito.

-Certo che sì!- risponde -Come potrei mancare? Andiamo insieme?-

Sto per rispondere di sì, ma poi penso a Xavier, e a come mi abbia chiesto espressamente di andare insieme.

-Diciamo che sono già stata "invitata" da qualcuno...- rispondo, un pò incerta. Il volto di Enid si fa curioso.

-Davvero? Potevi dirmelo subito! Chi è?-

-Xavier Thorpe- mormoro, abbassando lo sguardo. Enid si lascia sfuggire un urletto di gioia e quasi mi rompe gli occhiali, tanto che mi stringe forte.

-Oh, che cosa carina!- esclama, con occhi sognanti.

-No, Enid, non è una cosa carina. Perché so cosa vuoi intendere. E' una semplice uscita tra amici, tutto qui-

Lei mi guarda di traverso, con un sorrisetto quasi maligno.

-Tu invece con chi vai?- le chiedo, per sviare il discorso.

-Con Mercoledì- risponde lei, e io aggrotto la fronte. Lei lo nota, e si affretta a spiegare.

-Mercoledì Addams- continua -è una nuova arrivata, proprio come te. Ed è anche la mia nuova compagna di stanza-

-Vuoi dire la figlia di Morticia e Gomez Addams? Mia madre è una loro grande amica-

-Sì, proprio lei. Ho fatto le mie ricerche-

-Non la vedo da tantissimi anni, neanche mi ricordavo si chiamasse Mercoledì-

-Come fai a scordarti di un nome così particolare?- Enid ride, contagiando anche me.

-Se riuscirai a trovare un pò di tempo libero da Xavier posso presentartela- continua, dandomi una spallata. Io la ignoro, sistemandomi bene gli occhiali che mi erano caduti sulla punta del naso.

-O magari si ricorderà di me, chi lo sa- dico, e lei annuisce.

Una volta finiti i compiti e riposti tutti i libri nello zaino, sia io sia Enid ci alziamo e ci affrettiamo a raggiungere le rispettive stanze. Stamattina ho visto Xavier a lezione, che mi ha comunicato che verrà a prendermi personalmente davanti alla porta della mia stanza. Sempre se Bianca non fosse stata dentro con me.

Quando entro, la vedo seduta sul letto, intenta a scegliere quale maglione mettere tra i due stesi sulla coperta.

-Tu sei figlia di un'esperta di moda- mi dice, senza neanche salutarmi. Poi indica i due maglioni. -Quale ti piace di più?-

Io li osservo bene, pensando che entrambi le sarebbero stati molto bene. Alla fine indico quello a destra, e lei annuisce.

-Sì, in effetti piaceva di più anche a me- dice, per poi entrare in bagno a cambiarsi.

Anche io apro l'armadio, iniziando a frugare tra tutte le cose che ho portato. O meglio, tra tutte le cose che mia madre mi ha fatto portare. Alla fine scelgo un semplice maglione, un paio di pantaloni e un cappotto, tutti e tre neri.

Mi cambio molto lentamente, pregando che Bianca esca al più presto dal bagno. Quando finalmente succede, tiro un sospiro di sollievo.

-Ci vediamo- dice semplicemente, prima di chiudersi la porta alle spalle.

Mi infilo velocemente le scarpe e prendo il telefono dal comodino, quasi aspettandomi un messaggio da parte di Xavier. Mi appunto mentalmente di ricordarmi di chiedergli il suo numero, stasera.

Dopo qualche minuto, sento finalmente qualcuno che bussa alla porta. Mi controllo solo un attimo allo specchio, poi apro.

-Scusa se ci ho messo un po'- dice Xavier, a mo di saluto -non sono salito fino a quando non ho visto Bianca uscire dal cancello-

-Tranquillo- lo rassicuro io, sorridendo. Esco dalla stanza e chiudo la porta, per poi prendere Xavier a braccetto e incamminandomi giù per le scale. Lui resta un po' sorpreso dal gesto. Io, ancora una volta, vorrei sotterrarmi e non uscire mai più.

Perché l'ho fatto? Mi mordo la lingua per evitare di dirlo ad alta voce.

***

Dopo la solita camminata, finalmente arriviamo a Jericho. Per fortuna io e Xavier non abbiamo camminato in un totale e imbarazzante silenzio, come l'ultima volta.

-Quella è la bancarella del male- dice il ragazzo, indicando un innocuo stand dove si gioca a tiro a segno.

-E quei panda sono quelli che sogni da sempre di vincere?- continuo io, e lui annuisce.

-Sei riuscita a centrare il mio braccio stando in ginocchio, a scherma. Non sarà troppo difficile centrare qualche paio di palloncini-

-Mi stai sfidando di nuovo, Thorpe?- chiedo, e lui alza le mani.

-Se ci riesci giuro che il panda lo lascio a te-

-Oh, ma che galantuomo-

Ci avviciniamo allo stand, dove il ragazzo responsabile mi fornisce delle freccette. Xavier si offre di pagare, e nonostante ci provi non riesco a fargli cambiare idea.

Sorprendendo anche me stessa, riesco a scoppiare tutti i palloncini, uno dopo l'altro.

-Mi sto sentendo inutile, in questo momento- commenta Xavier, mentre il ragazzo dietro lo stand prende un peluche e glielo porge.

-È solo la fortuna del principiante- rispondo io, ridendo.

Lui guarda per un po' il panda di peluche, lo stringe velocemente tra le braccia e poi lo da a me.

-Ma dai, tienilo tu- dico, lanciandoglielo contro -ci tieni molto di più rispetto a me-

-Ho detto che se fossi riuscita a vincere lo avresti tenuto tu- risponde, lanciandomelo di nuovo contro -perciò adesso è tuo-

Osservo per un po' il peluche, sentendomi una bambina di cinque anni che lo ha appena ricevuto per Natale.

-Va bene, lo terrò io- cedo alla fine, facendo sorridere Xavier -a patto che lo tenga tu, fino a quando torniamo alla Nevermore. Mi scoccia proprio doverlo tenere in braccio-

E glielo lancio di nuovo contro, ma lui questa volta non protesta.

-Hai vinto tu- si arrende, incamminandosi poi verso un altro stand.

Visitiamo un po' tutto il corso, fermandoci anche a mangiare le famose mele caramellate di cui Xavier mi aveva parlato. Nel tragitto incontriamo Enid, che mi saluta energicamente con la mano. Accanto a lei noto una ragazza completamente vestita di nero, e capisco solo dopo un po' che deve trattarsi di Mercoledì Addams.

-Hai conosciuto Enid, vedo- dice Xavier, dopo aver rivolto anche lui un cenno di saluto alla ragazza. Io annuisco, voltandomi ancora una volta per cercare di scorgere di nuovo il volto di Mercoledì. Ma la ragazza è già sparita in mezzo alla folla di persone. Xavier, ovviamente, nota che continuo a voltarmi indietro.

-Stai cercando qualcuno?- mi chiede, con un sorriso un po' storto. Potrei star pensando male io, ma è come se fosse un po' preoccupato.

-No, è che...- rispondo, pensando a qualcosa di sensato da potergli dire.

-Qualche ragazzo? O ragazza, chi lo sa- mi precede lui, facendomi arrossire terribilmente.

-Cosa? No!- rispondo subito -Per nessuna delle due opzioni. Cosa te lo fa pensare?-

-Dicevo così per dire- si giustifica lui, ridendo nervosamente.

Quando arriviamo di nuovo davanti lo stand del tiro al bersaglio, sono davvero troppo stanca per continuare a camminare.

-Ti scongiuro, sediamoci un attimo- dico, trascinandomi verso la prima panchina che trovo.

-Non c'è bisogno di scongiurarmi- risponde lui, sedendosi accanto a me -anche io sono stanco-

Rimaniamo in silenzio per qualche minuto. Abbiamo entrambi lo sguardo rivolto verso le persone che continuano a camminare. Vedo di nuovo Enid, solo che questa volta non è insieme a Mercoledì.

Noto anche la preside Weems, seduta ad un tavolo completamente da sola, che mangia un panino mentre tiene lo sguardo fisso in un punto.

Mi sono appena chiesta cosa stia guardando, di preciso, quando un fortissimo odore metallico mi invade le narici. Per poco non cado in avanti  per lo shock. Non mi ritrovo con la faccia per terra solo grazie al braccio di Xavier, che riesce a prendermi al volo.

-Tutto bene?- mi chiede subito, improvvisamente allarmato.

Io non rispondo, la voce rotta dal dolore. Sento i canini che iniziano a sporgere dalle gengive fin troppo per i miei gusti.

-Dobbiamo andarcene- riesco a dire a malapena, stringendo il braccio di Xavier per riuscire ad alzarmi. L'odore metallico sta diventando sempre più forte, sempre più insopportabile.

-Qualcuno è morto. E quel qualcuno sta perdendo molto sangue-

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