04
Erano passati anni dall'ultima volta in cui lo vide e il suo cambiamento stravolse Joules come non mai.
I lineamenti si erano fatti più definiti e il viso angelico da bambino si era ormai trasformato in un viso da uomo.
La probabilità di rivederlo dopo aver incontrato Bill era alta ma non si preoccupò molto. Anzi, non ci aveva neanche pensato. Poteva prevederlo ma l'emozione di aver trovato Bill a quella festa l'aveva talmente stravolta che di Tom se n'era totalmente dimenticata.
I loro occhi si incrociarono per un millisecondo finché Joules non affiancò Bill per timore che succedesse qualcosa. In realtà sapeva che non ci sarebbe stato niente dietro l'angolo a sorprenderla, eppure si sentiva in soggezione.
"Guardate chi ho trovato!" Con un sorriso imbarazzato, Joules salutò il resto del gruppo e Gustav e Georg si dimostrarono subito molto socievoli e simpatici.
Tom invece sembrava disinteressato.
L'atteggiamento non sorprese Joules. Non fu mai una grande presenza nelle uscite tra lei e Bill. Capitava che si salutassero nei corridoi di scuola o a casa Kaulitz ma mai una parola di troppo.
Da una parte Tom che non voleva mai aprirsi più di tanto con lei, e dall'altra Joules che aveva una grandissima cotta per il ragazzo.
Rivederlo fu anche estremamente strano: a Joules ormai in ambito amoroso non faceva alcun effetto bensì rimase incantata dalla sua presenza. Sicuramente il fatto che fosse vestito completamente di nero e avesse un'espressione indifferente con uno sguardo misterioso, e intimidatorio, avrebbe potuto complicare un po' le cose.
Joules voleva andarsene. Non si sentiva più a suo agio con Tom nelle vicinanze.
Cercò qualche scusa per poter tagliare la corda ma Bill continuava a trattenerla.
"Dai! Non puoi già andartene! Abbiamo appena iniziato!"
Le dispiaceva dover deludere Bill. Non voleva che il suo umore si rovinasse a causa sua, eppure non riusciva più a stare in quella casa.
"Ti lascio il mio numero così rimaniamo in contatto! Ho bisogno di riprendere tutto il tempo perso!" Si salutarono con un abbraccio. La ragazza si diresse verso l'esterno della casa e si allontanò un poco così da chiamare Kathy per farsi venire a prendere.
Il telefono squillò un paio di volte e qualcuno rispose.
"Joules! Come sta andando?" Sembrava che Kathy stesse aspettando quella telefonata dal tono della sua voce. Oppure aveva bevuto anche lei o assunto qualcosa di illegale pensò Jules.
"Tutto bene... vorrei solo tornare a casa quindi se non ti dispiace..." Disse la ragazza un po' scoraggiata.
Doveva essere sincera con se stessa: la serata stava andando bene all'inizio. Si stava divertendo con Bill finché non vide Tom.
Kathy dall'altra parte della linea si stava preoccupando e forse chiedere di invitare i Tokio Hotel alla festa non fu proprio un'ottima idea.
Voleva solo farla felice e rendere la sua serata indimenticabile.
"Arrivo subito" Rispose Kathy per poi chiudere la chiamata.
Joules decise di sedersi sul bordo del marciapiede per aspettare la manager.
La strada era del tutto buia da una parte e si vedeva solamente la casa ben illuminata dall'altra.
Il pensiero che potesse esserci qualcuno in agguato nell'ombra balzò nella testa di Joules. Le vennero i brividi e scacciò la scena prima di farsi venire un malanno.
Guardò verso la casa da cui uscì qualche minuto prima: ancora un sacco di gente ubriaca in giardino.
Una figura sola si distinse tra tutte e cominciò a dirigersi verso di lei.
La ragazza cominciò a pensare che probabilmente non era solo frutto della sua fantasia.
Quella persona aveva una bottiglia in mano e inizialmente Joules non capì quale fosse finché non si avvicinò abbastanza da poter riconoscere l'etichetta della Heineken.
Tom si fermò davanti a lei.
Si guardarono in silenzio per qualche secondo e Joules poté giurare di sentire il suo stomaco contorcersi.
"Che ci fai qua?"
La voce di Tom col tempo si fece più profonda e la ragazza realizzò quanto fossero cresciuti. Non poteva starsene zitta e in disparte come avrebbe fatto la vecchia Joules, per quanto l'avesse scioccata la decisione del ragazzo di allontanarsi dalla festa.
"Aspetto che la mia manager venga a prendermi" La ragazza distolse lo sguardo non riuscendo a mantenerlo. Un vizio che non riuscì ad abbandonare: non fu mai capace di parlare guardando direttamente l'interlocutore, che fosse una persona a lei cara o uno sconosciuto. Tanto meno con uno come Tom Kaulitz.
"E quanto ci metterà?"
Joules non rispose subito. Era ancora sorpresa dalla sua domanda. Perché mai Tom dovrebbe interessarsi a lei?
"B-Beh... sarà qui a minuti"
Il ragazzo si sedette affianco a lei sul bordo del marciapiede. Prese un sorso dalla bottiglia per poi guardarla dritto in viso. I suoi occhi non emanavano più misteriosità ma bensì un pizzico di gentilezza. C'era un luccichio in quegli occhi che rese l'umore di Joules stranamente più estroverso e per un momento sperò che Kathy non arrivasse mai.
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