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02

Di solito Joules veniva avvisata in tempo prima di essere invitata ad una festa ma non quella volta. Dopo la telefonata Kathy entrò in studio esordendo con la notizia e alla prima parola di rigetto di Joules, la risposta era: "Devi farti conoscere tra le celebrità! Vai a fare amicizia!"
Non aveva tutti i torti. L'unica persona con cui parlava era lei e durante le feste si metteva da qualche parte con il suo drink e se andava bene faceva conversazione con una persona; la stessa che avrebbe dimenticato il mattino dopo. L'amicizia per Joules è sempre stata una cosa da evitare. L'unico amico che avesse mai avuto se ne andò: non perché litigarono o fosse successo qualcosa di grave. Era solo il momento di spiccare il volo per lui. E come ogni cosa doveva finire.
Dopo tutto quel tempo Joules era ancora convinta che un giorno si sarebbero visti. Riservava ancora il suo cuore per lui.
La macchina di Kathy era parcheggiata davanti a casa della ragazza. La manager aveva insistito per accompagnarla alla festa così da farle da supporto morale durante il tragitto. Funzionò per un momento ma poi la testa di Joules cominciò a vagare nei ricordi e non sentiva più le forze adatte per andare ad un party organizzato su due piedi. Ma ormai era troppo tardi e sapeva che Kathy non l'avrebbe lasciata a casa.
Quando la macchina si fermò, il respiro di Joules iniziò a farsi più pesante. Non riusciva a distogliere gli occhi dalla casa illuminata a qualche passo distante da loro. La musica ovattata riempiva l'atmosfera.
Joules sentì la mano di Kathy sulla sua. Dolce e morbida.
"Andrà tutto bene!" Sapeva volesse tranquillizzarla ma in quel momento il metodo del contatto fisico genitoriale non avrebbe funzionato.
"E poi ti piacerà!" Kathy le fece l'occhiolino e il modo in cui lo disse non convinse appieno la ragazza. C'era qualcosa sotto ma non capiva esattamente cosa.
Dopo un paio di secondi di sguardi confusi da Joules e ammiccanti da Kathy, la ragazza scese dall'auto facendosi forza di camminare fino a quella casa. La stessa che in quel momento sembrava l'inferno.
Non c'era neanche bisogno di entrare perché vedeva già gente mezza ubriaca nel giardino davanti all'ingresso. Chissà cosa mi sta aspettando lì dentro. Pensò Jules. Un respiro profondo ed entrò dalla porta già spalancata con un via vai di persone rumorose e sorridenti. Tutti con un bicchiere pieno in mano.
Joules si stava chiedendo a quale festa Kathy l'avesse mandata.
Solitamente le feste erano tranquille, musica soft in sottofondo, gli invitati parlavano tra loro: chi su qualche divanetto e chi in cerchio con un bicchiere di champagne da sorseggiare. Le trovava noiose per quanto amasse la tranquillità.
Quella festa, invece, era tutto il contrario.
La musica sovrastava pure i suoi pensieri e senza pensarci due volte, Joules, si diresse in cucina per versarsi da bere. Nessuno che fosse andata da lei a salutarla. Non che conoscesse qualcuno, ma sarebbe stato carino almeno vedere il volto del proprietario di casa.
Sul bancone c'erano tantissime bottiglie. La scelta era abbastanza complicata finché non vide il Malibù e tutto divenne più colorato per lei. Lo mischiò con la Coca Cola per farsi il solito drink e si mise in un angolo a bere guardando incuriosita la gente che si accalcava sull'alcol.
Era una scena molto divertente.
Il prossimo step era fare perlustrazione girovagando un po' in giro alla ricerca di volti noti. Kathy le aveva detto che c'erano celebrità anche se non ne aveva vista ancora nessuna.
Prese il telefono per messaggiare alla manager quando si sentì spingere da dietro rischiando di rovesciare il bicchiere pieno di Coca e Malibù.
Solitamente Joules era una ragazza tranquilla, si faceva gli affari suoi, non la disturbava niente ma insieme a quel trambusto non riusciva a pensare e di conseguenza stava per agire d'istinto volendo urlare in faccia all'idiota dietro di lei. Eppure non sapeva che faccia avesse quell'idiota.
"Joules...?" La musica era troppo alta per sentire la sua voce ma la ragazza sapeva che aveva appena detto il suo nome.
Senza neanche il tempo di reagire alla rivelazione, il ragazzo davanti a lei la abbracciò. Joules invece era ancora pietrificata, ma sentendo quel calore nostalgico che aveva tanto sognato in quegli anni, ricambiò il contatto stringendolo il più forte possibile per paura di lasciarlo andare.
"Mi sei mancato" Erano le uniche parole che uscirono dalla sua bocca. Non sapeva cosa dire, non sapeva come reagire. L'unica cosa certa era che quella frase la intendeva per davvero.
Restarono abbracciati per qualche secondo ma sembrava una vita per Joules.
"Che mi racconti principessa? Cosa ci fai qui?" Chiese il ragazzo con un sorriso enorme stampato sul volto. Joules era felice di vederlo ancora così entusiasta come quando erano ragazzini. Non si chiese neanche se fosse l'alcol a parlare per lui.
Le bastava che questi si ricordasse i piccoli dettagli come quando la chiamava «principessa».

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