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. . . prologue

love the way you lie.

( inghilterra, 1492 )

tranquillità era stata trovata nel mare di narcisi baciati dal sole nel profondo dei boschi. in mezzo al prato aperto c'erano due anime innocenti indulgere su ciò che era proibito.

avvertenti occhi marroni incorniciati da ciglia incappucciate sul bordo della sua tela. i suoi colpi erano sforzati, qualcosa in cui stava cercando di catturare dalla sua musa nei corpi delle grazie del mondo.

«mi sta' fissando ancora, madame katerina,» la riconobbe . . . le sue labbra si trasformarono in uno dei più piccoli sorrisi.«non è considerato fissare se sto' solo ammirando l'arte.»

«mi assecondate,» disse ridendo . . . era una consegna di velluto che katerina poteva crogiolarsi per ore. i suoi capelli ricci rimbalzarono quando mosse il suo collo verso la direzione della mora.«se mi premia con la melodia della vostra risata, sono incline a continuare tale. ora per favore, zakiyah, chiamami katerina.»

zakiyah, rimise il suo pennello accanto a lei sul telo ottenendo colori del mondo e il bicchiere di acqua diluito da emeraldi. dopo aver avvolto bordi della tela, fece attenzione a non macchiare con la vernice bagnata che si depositava sulla superficie.

«vorresti vedere la mia creazione?» katerina annuì, un grazioso sorriso si formò sulle sue labbra. zakiyah sghignazzò e andò verso la mora che lei adorava, si sedette in mezzo alla bellezza sapientemente mostrò il suo capolavoro con delle chiazze di miele«credo che questo sia stato un dei miei migliori lavori, katerina.»

«risparmiatemi l'agonia di sottrarmi una tale vista da parte mia, kiyah!» katerina implorò, le sue piccole mani raggiunsero per il braccio di zakiyah che aveva qualche chiazza di giallo,«sto implorando di crescere irrequieta.»

le strinse delicatamente la guancia, l'azione fece dipingere un colorito roseo sulla guancia di zakiyah. annuendo, zakiyah fece vedere la tela a katerina e lei sussultò, e i suoi occhi si spalancarono.

mise la sua mano sulle bocca come per coprirla. nessuna parola venne scambiata tra entrambe le due ragazze . . . le lacrime che fuoriuscirono dai occhi di katerina allarmarono zakiyah che mise il dipinto in un angolo per poi avvicinarsi a katerina e appoggiare i suoi palmi sulle giace dell'altra ragazza.

i suoi pollici delicatamente strisciarono via le lacrime che katerina cercava di nascondere. katerina si mise a ridere e appoggiò le sue mani si zakiyah. zakiyah guardò con profondità dentro gli occhi color miele che tenevano del dolore che lei desiderava baciare via.

«cosa c'è tesoro mio?» zakiyah si spostò vicino a katerina che scuoteva la sua testa gettandola in giù per vergogna.«è ridicolo, dovresti ridere per la mia idiozia.»

gli occhi di katerina cercarono di nasconderlo, che però non ci riuscì. zakiyah era impossibile da ignorare; la sua presenza angelica richiedeva di essere vista anche quando si mimetizzava tra la folla «non dovresti parlare così negativamente di te stessa quando tu sei tutto tranne queste bugie velenose che cerchi di nutrire. fidati delle mie parole di tutto quello che pensi io non riderò, per favore dimmelo?»

«ero solo commossa da come hai catturato tutta questa bellezza mia per riportarla nella tua arte.» i occhi di katerina cercavano di trascorrere via dalla confusione di zakiyah. fece segno verso ormai il dipinto abbandonato «è sciocco, ma invidio il ritratto che hai creato perché io non potrò mai essere così bella come raffigurata sul tuo ritratto.»

«amore mio,» il sorriso di zakiyah era abbastanza anche da illuminare una stanza oscura. dava a katerina speranza.
«non c'è nulla da invidiare perché tu porti già bellezza.»

zakiyah promise con una dolce risata. portò la testa di katerina verso le sue labbra dove poco le baciò quel punto. katerina chiuse gli occhi per soddisfazione, il suo cuore rimbombava nel suo petto.

lentamente le labbra di zakiyah si staccarono dalla testa di katerina, il calore che si abbandonava fece aprire gli occhi di katerina. zakiyah rimase con la sua testa appoggiata su di katerina, con i suoi occhi che la fissavano.

i suoi occhi erano immensi di amore
che katerina non credeva che potesse essere possibile da possedere.

ancora qui, zakiyah reed, si sedeva fissando katerina petrova come se lei fosse l'intero mondo . . . e questo era esattamente cosa katerina fosse per zakiyah.

«la tua bellezza sia dentro che fuori mi ipnotizza.» zakiyah ammise con un piccolo sorriso.

«cosa ho fatto per meritarti?»

katerina sussurrò, un'altra lacrima scivolo sulla sua guancia. zakiyah l'asciugò, un sospiro abbandonò le sue labbra. katerina trattenne su ogni singola parola parola che zakiyah disse perché se non lo avesse fatto, avrebbe avuto paura di perdere l'ammirazione dentro di katerina.

e forse questo era il fatto quando zakiyah parlò . . . lei voleva che katerina petrova sentisse la sua affezione verso la bellezza della mora che aveva migliaia di pretendenti. zakiyah invidiava questi miserabili uomini come se lei non avrebbe mai avuto potere ciò che loro desideravano perché lei era dello stesso genere della donna che lei si era irrevocabilmente innamorata.

un sorriso, nascondendo il dolore di perdere qualcuno che non poteva stare. era abbastanza per mettere le farfalle nello stomaco dì zakiyah volare . . . sconosciuto al proprietario del cuor eri katerina.

«dal lasciandomi entrare, madame katerina.»

*・゜゚・*:.。..。.:*・・*:.。. .。.:*・゜゚・*

ZAKIYAH REED NON ERA EGOISTA, ANZI ERA L'OPPOSTO PER ESSERE PRECISI. tuttavia quando veniva il nome di katerina petrova, non voleva nient'altro, che essere egoisticamente pessima più di sua madre che la colpirebbe per tali pensieri diabolici. lei era egoista per il desiderio di avere katerina che restituisca il suo affetto.

ed era la scelta delle scelte diventare egoista così zakiyah reed trovò se stessa stare da sola nel centro del campo di narcisi. la sua paura paralizzava il suo corpo che era diretto verso la piscina di sangue rosso dalla gravità delle sue ferite.

zakiyah reed era stata dannata per aver amato katerina petrova . . . la donna che il suo cuore ancora stupidamente aveva trovato spazio all'amore anche quando l'aveva abbandonata nel prato della loro fuga.

gli occhi di zakiyah fissarono il la notte del cielo, una singola lacrima scivolò sulla sua guancia. il suo respiro iniziò ad appesantirsi . . . iniziò anche a tossire, le sue labbra si sporcarono di sangue. zakiyah piagnucolò quando i suoi polmoni collassarono, era bagnata del suo stesso sangue. per la morte acclamata l'angelo che aveva l'anima pura era pronto per ritornare.

. . .

author note

spero che la storia vi piaccia
lo ripeto la storia non è mia
io la sto solo traducendo
quindi tutti i diritti vanno a chi ha creato la storia.

quindi alla prossima 🏃‍♀️

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