๐จ. ๐ฌ๐๐ฎ๐ฌ๐๐ญ๐๐ฆ๐ข ๐ฌ๐ ๐๐ ๐ฌ๐จ๐ฅ ๐ฆ๐ข ๐ฉ๐ซ๐๐ฌ๐๐ง๐ญ๐จ, ๐ข๐จ ๐ฌ๐จ๐ง๐จ ๐ข๐ฅ ๐ฉ๐ซ๐จ๐ฅ๐จ๐ ๐จ
โขโโโโโโ โพ โฝโ โโโโโโข
Quella notte, la luna era alta nel cielo. Tingeva d'argento con la sua luce lattiginosa i tetti dormienti, e il silenzio regnava sovrano. Solo un gufo in lontananza, con il suo bubolare basso e tetro, osava intonare una sinistra e regolare cantilena. Qualche grillo temerario friniva timidamente, emettendo quel tipico e stridente "cri-cri" che accompagnava le notti d'estate, e andava poi scemando agli inizi di settembre- proprio il periodo in cui questa storia ha inizio.
Una leggera brezza tagliente soffiava fra le fronde dei sempreverdi, cullandoli dolcemente nel cuore della notte e trascinando con sรฉ nell'aria quel familiare odore di resina e aghi secchi. Raggiungeva poi la placida superficie dell'immenso lago adiacente alla foresta, increspandola appena e facendo sรฌ che qualche timida ondina s'infrangesse ritmicamente sulla riva.
Le montagne si stagliavano austere sul lago, lasciando che le loro imponenti ombre si allungassero sull'inquieto specchio d'acqua. Ad annunciare il precoce arrivo dell'autunno era stata la prima nevicata, di cui ancora le poche tracce riflettevano luccicanti il tenue bagliore della luna: ancora pochi mesi, e quelle grigie, appuntite cime sarebbero state ricoperte da soffice neve, nascondendole agli occhi di chi le avrebbe osservate.ย
Lรฌ vicino, dove il bosco si diradava e lasciava spazio a un'ampia radura, dormiva silenzioso un piccolo rifugio, uno chalet che serviva da locanda. I tavoli, all'esterno, erano stati coperti con teloni di plastica, legati saldamente con corde robuste per evitare che volassero via col vento. Gli ombrelloni erano chiusi - in quel periodo, a dire la veritร , non venivano nemmeno mai aperti - e le sedie accatastate sul portico.
L'insegna in legno d'abete ondeggiava avanti e indietro, le catenelle che la tenevano su scricchiolavano al passare della brezza. La scritta era ben chiara e leggibile, in pittura bianca e verde: "Bar Saint-Germain". Il mattino seguente, il Saint-Germain si sarebbe riempito di ragazzi assonnati, operai, lavoratori, che dopo i mesi estivi avrebbero ricominciato le loro routine, chi sui banchi di scuola e chi dietro a una scrivania.
Piรน in lร , i prati davano spazio al cemento, e ben presto iniziavano a erigersi modeste abitazioni di periferia, che lentamente si trasformavano in piccoli condomini. La fioca luce naturale della luna venne sostituita da quella alogena e artificiale dei lampioni, attorno ai quali qualche falena temeraria ronzava senza meta.
Lakedown non era mai stata cosรฌ tranquilla. O forse, era solo l'atmosfera notturna a renderla cosรฌ.
Una leggera foschia si stava alzando, portando con sรฉ un alone di mistero di cui la cittร non si sarebbe sbarazzata in un futuro vicino: persino il sinistro gufo smise di bubolare, come se la nebbia fosse abbastanza spaventosa da far tremare le creature piรน audaci.
C'era tensione nell'aria, sembrava che tutta Lakedown e la natura circostante stessero trattenendo il respiro, in attesa di qualcosa di grosso, di terribile. C'era qualcosa che si muoveva nell'ombra, forse un qualcuno, o forse un che di immateriale: di qualsiasi entitร si trattasse, la sua presenza era avvertita come una pungente e fredda sensazione, un presagio che non preannunciava niente di buono, affatto.
Se prima la brezza era leggera, gentile, adesso il vento si era fatto impetuoso, sibilante: il suo sinistro lamento, al pari di quello di un esule fantasma, s'insinuava fra gli anfratti del bosco, si faceva strada per le vie deserte della cittร . Portava con sรฉ una spirale di foglie secche, lasciando che si appoggiassero sulla superficie ora increspata del lago, o trascinandole fra le abitazioni.
Tuttavia, le foglie non erano le uniche a sfruttare l'improvvisa e aggressiva folata di vento: c'era un'ombra misteriosa, qualcosa che ben presto si sarebbe abbattuta su Lakedown, incombendo sui cittadini come la fiera mannaia di un boia.
I cittadini ancora dormivano, ignari e innocenti nei loro letti, ma di lรฌ a poco il sole avrebbe tinto di rosa e oro le montagne, la luce avrebbe accarezzato gli aspri pendii, risvegliando il paesaggio con il suo caldo abbraccio e annunciando l'inizio di un nuovo giorno.
E tutti avrebbero avvertito nell'aria un terribile cambiamento, qualcosa che avrebbe distrutto la quiete di quella silenziosa cittadina canadese.
Bแบกn ฤang ฤแปc truyแปn trรชn: Truyen247.Pro