π. πππππππππ πππ, ππππ ππππππ π πππππ
β you're dripping like a saturated sunrise
you're spilling like an overflowing sink
you're ripped at every edge
but you're a masterpiece
and now i'm tearing through
the pages and the ink. β
- HALSEY (COLORS)
Era pieno inverno quando Hyejin e Taehyung decisero di scappare dalle loro vite tormentate. Fiocchi di neve candidi cadevano dal cielo coprendo i tetti delle vecchie case silenziose e buie, quasi fossero vuote, abbandonate, in una cittΓ che sembrava fantasma con le sue deserte vie. L'unico suono udibile era il fischiare del vento tra gli alberi spogli e secchi.
Era tardi, le tre di notte circa, quando la ragazza ricevette un messaggio dal maggiore che le chiedeva di scendere sotto casa. Lei lo stava aspettando giΓ vestita, totalmente di nero per non dare troppo nell'occhio ed il borsone con quelle poche cose utili era pronto sulla sedia davanti alla scrivania di legno di ciliegio accanto al suo letto.
In casa regnava il silenzio piΓΉ assoluto ora che i suoi genitori -in specifico, sua madre ed il suo patrigno- dormivano. Erano soliti litigare di continuo per ogni gesto, ogni parola a causa dell'alcol ed i caratteri troppo diversi fra loro. Quell'assenza di urla, quasi divina, era sicuramente piacevole ai suoi timpani.
Si tolse le coperte di dosso con un gesto veloce, scendendo dal letto ed afferrando il borsone. Con passo felpato uscì dalla sua camera, superando la stanza in cui dormiva sua madre, dicendole un ultimo 'addio' con lo sguardo prima di dirigersi verso l'ingresso. Il suo patrigno dormiva in salotto sulla poltrona di pelle foderata di stoffa sbiadita, a bocca aperta e con una bottiglia di birra vuota in mano. Sospirò, fortunatamente per l'ultima volta, a quella visione, provando pena e rancore per lui dato che aveva rovinato tutta la sua adolescenza per colpa del suo maledetto vizio.
Ma non aveva rimorsi. Aveva giΓ preso la sua decisione. Ci aveva pensato a lungo ed era finalmente arrivata alla sua conclusione: se ne sarebbe andata da quella casa infernale, da quella cittΓ spenta, monotona. Il suo era un addio, per sempre. Era sicura che avrebbe trovato un luogo migliore di quello, che avrebbe alleviato le sua ansie ed il suo dolore, che l'avrebbe finalmente liberata da quel macigno che le schiacciava il cuore e la soffocava.
Nessuno avrebbe sentito la sua mancanza, ne era sicura e consapevole. A nessuno importava di lei lì dentro o lì fuori nel mondo, a nessuno era mai importato. La sua presenza in quella minuscola cittadella non sarebbe mai stata utile a nessuno. Anzi, con tutte le persone che provavano astio o disgusto nei suoi confronti, forse sarebbero stati tutti più felici. Tuttavia, non era una cosa che faceva per loro, per immaginare i loro ripugnanti sorrisi alla scoperta della sua scomparsa, lo faceva per se stessa: per essere felice, per sentirsi finalmente completa, con uno scopo.
Senza fare il minimo rumore aprì la porta di casa, dirigendosi all'esterno: libertà . Il vento gelido si schiantò immediatamente sul suo viso scoperto non appena iniziò a correre verso il suo ragazzo che l'aspettava davanti la sua auto accesa e si fiondò fra le sue braccia, traendo e beandosi del calore dal suo corpo. Kim Taehyung, vent'anni, tre anni in più di lei, occhi carichi di dolore e sorriso spento, stessa vita tormentata. Erano soli al mondo, due anime tristi e sole che potevano contare solamente l'una sull'altra perché potevano capirsi a vicenda.
Β« Dobbiamo andare Β» Disse il maggiore con voce dolce e un piccolo sorriso sulle labbra mentre si accingeva a darle un piccolo bacio sul naso. Lei annuii, togliendogli dai capelli quei piccoli fiocchi di neve bianca che si erano posati sulle ciocche ottenendo di ricambio una piccola risata.
Non avevano una meta precisa. Volevano andarsene e basta, evadere dalla loro vita, per sempre. Continuare a viaggiare senza mai guardarsi indietro finché non avrebbero deciso di fermarsi, per sempre. Nessuno li avrebbe più ostacolati, erano liberi. Si fiondarono in macchina in cui il riscaldamento era acceso, tirando un piccolo sospiro di sollievo, sentendo l'aria calda riscaldare i loro corpi. E fu così che il loro viaggio senza meta iniziò.
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