Mi svegliai da quello che ormai era diventato un incubo, il leggero effetto dei sonniferi ancora presente. Sentivo il mio corpo estremamente pesante, quasi fosse fatto di piombo e riuscii con difficoltà a scendere dal letto.

Non volevo lasciare Hoseok da solo, non l'avrei lasciato mai e poi mai. Era tutto ciò che avevo in quel momento.

Mi incamminai verso il bagno, passo dopo passo, reggendomi ai mobili ed appoggiandomi ai muri. Uscii dalla mia stanza ed attraversai il corridoio. Ed in quel momento sentii le voci lontane dei miei genitori al piano di sotto.

« Hai sentito? Il figlio dei vicini, che è in coma da quasi un mese in ospedale, sembra essere peggiorato di colpo, dicono che non sopravviverà la notte »

« Che disgrazia... Com'è che si chiama il ragazzo...? »

« Hoseok, mi pare... »