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CAPITOLO 7

Questione di Fiducia

Quando la compagnia raggiunse i piedi del promontorio roccioso era ormai il tramonto.

"Ci accamperemo qui per la notte, ma ripartiremo al sorgere del sole: non possiamo rischiare che gli orchi ci raggiungano."

Affermò Thorin con tono deciso. Ognuno iniziò quindi a sistemare il proprio giaciglio per la notte, mentre Bombur accendeva il fuoco per cucinare qualcosa.

"Allora, com'è avere un drago per amico?"

Chiese Bofur ad Arya con tono scherzoso, mentre si sedevano vicino al fuoco per scaldarsi. Presto furono affiancati dagli altri nani, incuriositi ed affascinati dalla faccenda.

"Beh qualche volta torna comodo!"

Rispose la ragazza sorridendo e suscitando una risata generale.

"E poi non è solo uno..."

Aggiunse, quasi sussurrando.

"Cosa vuoi dire?"

Le domandò allora Gloin. Arya aveva gli occhi di tutti i compagni puntati su di se, così decise di vuotare il sacco.

"Sono tre. Saphira è la più piccola, poi c'è Viseryon ed infine Drogon, il più grande."

Chiarì la giovane.

"Per tutti i Valar! Tre?! Tre draghi! E quello sarebbe il più piccolo?!"

Esclamò Dwalin, esprimendo con le sue parole lo stupore che si poteva leggere sul volto di tutti.

"Come sei riuscita a farti amica tre draghi?"

Domandò Kili, che stava morendo dalla curiosità.

"Oh, ma lei non è semplicemente loro amica, giovane Kili, Arya è la loro madre!"

Si intromise Gandalf, lasciando tutti nuovamente a bocca aperta.

"Cosa significa?"

Chiese allora Bilbo, rivolgendosi alla ragazza con un'espressione un po' confusa.

"Significa che li ho fatti nascere."

Iniziò la giovane.

"Accadde mentre ero a Gran Burrone. Una notte, su consiglio di Re Elrond, ho portato le uova nella foresta e ho dato loro fuoco. All'alba mi sono svegliata con tre piccoli di drago che dormivano tranquillamente ai miei piedi. Siamo, in un certo senso, legati."

"Cosa intendi per legati?"

Intervenne Thorin, con la solita voce grave ed intimidatoria con cui riusciva a mettere a disagio chiunque, ma che non ebbe effetto sulla ragazza. Arya si stupì, invece, di vederlo lì, insieme a loro: solitamente se ne stava per i fatti suoi quando si accampavano, oppure discuteva con Balin e Dwalin a proposito del viaggio.

"Beh, ad esempio, riusciamo a comunicare telepaticamente. È così che ho chiesto l'aiuto di Saphira quando eravamo bloccati sull'albero."

Spiegò. Il giovane re sembrò soddisfatto delle informazioni ricevute quella sera, infatti, si alzò e raggiunse il suo giaciglio, seguito poi, come sempre, da Balin e Dwalin.
La stanchezza cominciava a farsi sentire e, poco a poco, tutti i membri della compagnia si addormentarono...o quasi.
Arya si era sdraiata tra Fili e Kili ma, nonostante fosse stanca, non riusciva a prendere sonno. Decise allora di alzarsi e di dare un'occhiata in giro. Si inoltrò nel boschetto ai piedi del promontorio ed in poco tempo raggiunse un corso d'acqua. "Probabilmente uno degli affluenti dell'Anduin" pensò la ragazza prima di sedersi sulla riva.
Il bosco era silenzioso, l'unico rumore che si poteva udire era il tranquillo scorrere dell'acqua del fiume, interrotto qualche volta dallo scrosciare delle foglie al vento o dal bubolare dei gufi.
Immersa in quella quiete la giovane si ritrovò ben presto a pensare alla sua casa, a Gran Burrone, anche se la dimora di Re Elrond non poteva definirla davvero "casa sua". Lei e suo fratello avevano vissuto per molto lì, è vero, ma in cuor loro sapevano di appartenere ad un altro luogo. Già, suo fratello, ad Arya mancava moltissimo Aragorn. Erano sempre stati uniti, fin da bambini, si erano sempre dati forza a vicenda. Aragorn era il suo punto di riferimento, la spalla su cui piangere, il coraggioso guerriero che lottava al suo fianco e l'amico che la faceva ridere in qualunque occasione. Da quando era partito verso nord lei non era più stata la stessa: si era chiusa in se stessa, raramente parlava con qualcuno, non rideva più, mangiava e dormiva a malapena. Furono i draghi a salvarla, i suoi amatissimi draghi. La ragazza si era stupita di come i nani avessero preso la notizia quel giorno: non si erano arrabbiati con lei, non l'avevano cacciata dalla compagnia, anzi, l'avevano ringraziata. Tuttavia, non era comunque convinta di avere la loro piena fiducia, e come biasimarli? Dopotutto, lei aveva tenuto nascosto molto di sé, mentre loro si erano aperti e l'avevano accolta nella loro grande famiglia.
Il corso di quei pensieri fu interrotto da un rumore di passi alle sue spalle.

"Non riuscivi a dormire?"

Fili. Arya perse un battito nel sentire quella voce. Il nano non le aveva più parlato da quando Saphira li aveva lasciati sul promontorio roccioso.

"Scusami, non era mia intenzione spaventarti."

Si affrettò ad aggiungere, vedendo un'espressione in parte stupita ed in parte spaventata sul volto della ragazza.

"Posso sedermi qui con te?"

Continuò, con un tono dolce e gentile.

"Ma certo."

Rispose lei, risvegliandosi dal suo stato di trance.

"Qualcosa non va?"

Le domandò Fili apprensivo. In effetti la ragazza aveva un'aria un po' assente. Lì seduta, con le ginocchia al petto, intenta a fissare il fiume, sembrò quasi triste agli occhi del nano.

"No, mi ero solo persa nei miei pensieri."

Rispose lei, girando la testa per guardarlo e regalargli uno dei suoi incantevoli sorrisi per rassicurarlo. Ma Fili non si sentiva affatto rassicurato, era certo che ci fosse qualcosa che la rendeva triste e voleva a tutti i costi scoprire cosa.

"Se non sono indiscreto, a cosa pensavi?"

"Ad oggi, a quello che è successo: non mi aspettavo che prendeste bene la notizia dei draghi."

"Cosa ti aspettavi? Ci hai salvato la vita!"

Arya sorrise ed abbassò la testa.

"Avevo paura di perdere la vostra fiducia, di essere cacciata dalla compagnia..."

"Questo non succederà mai, toglitelo dalla testa!"

Si affrettò a dire il nano appoggiandole una mano sulla spalla per confortarla. Con tutti i pericoli che avevano e che avrebbero affrontato, la sua paura più grande era davvero quella di perdere la loro fiducia. Arya non avrebbe sopportato l'idea di perdere un'altra famiglia.
Fili trovò del coraggio in questo pensiero, insieme ad una smisurata lealtà e ad un gran bisogno di affetto.
Arya si girò incrociando il suo sguardo. I suoi occhi erano per lei dei potentissimi magneti, non riusciva a smettere di guardarli.
Fili le accarezzò una guancia.

"Io non lo permetterei."

Le sussurrò dolcemente, prima di annullare la distanza che ancora rimaneva tra loro. Le labbra del nano iniziarono a muoversi con delicatezza su quelle della ragazza, Fili stava provando a capire se era ciò che anche lei voleva, stava tastando il terreno in attesa di avere il permesso di approfondire quel contatto. Arya schiuse le labbra ed il bacio si fece più intenso, passionale. Il giovane nano portò una mano sul fianco della ragazza circondandole la vita ed avvicinandola a sé. Lei strinse con una mano la spessa giacca del principe e mosse l'altra lungo il suo collo, fino alla nuca, arrivando ad intrecciare le dita con i suoi bellissimi capelli biondi.
Dopo attimi che parvero infiniti ad entrambi, i due si staccarono per riprendere fiato. Arya appoggiò la testa sul petto di Fili ed egli la strinse a se, come se avesse avuto paura di poterla perdere da un momento all'altro. In quell'istante, tra le braccia del nano, si sentì protetta e felice, felice come non lo era stata per molto tempo. Allora capì che non sarebbe più riuscita a separarsi da lui, poiché Fili l'amava, l'amava davvero, e per lei nient'altro era più importante.
Rimasero così per un po' ma, purtroppo, quel bellissimo momento fu interrotto da un ringhio minaccioso. Arya alzò la testa di scatto.

"Mannari."

Sussurrò la giovane.

"Non devono essere molto lontani da noi."

Aggiunse il nano, prima di prendere la mano della ragazza per tornare di corsa dagli altri: dovevano sbrigarsi ad andarsene, se Azog li avesse raggiunti questa volta non avrebbero avuto scampo.

𝑺𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝑨𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆
Ciao ragazzi, eccomi qui con un nuovo capitolo. Ammetto che questo è stato particolarmente difficile da scrivere e spero vi piaccia, scusatemi se è un po' più corto rispetto ai precedenti.
Alla prossima, un bacio
Ely💗

PS. Siamo arrivati a mille letture! Grazie di cuore! Vi adoro!

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