Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

epilogo.






⸻ ⸻ ☾ ⸻ ⸻
❲ 𝙲𝙰𝚁𝙰𝙼𝙴𝙻𝙻𝙴 𝙰𝙻𝙻𝙰 𝙵𝚁𝙰𝙶𝙾𝙻𝙰 ❳



"Grazie! Alla prossima!" mi fermai ad osservare il taxi che piano piano si allontanava dal mio campo visivo.

Sospirai per calmare l'agitazione e presi i bagagli dirigendomi verso la grande casa.

D'un tratto, trovandomi finalmente di fronte quell'abitazione, tutti i ricordi riaffiorarono. Sentii quel brivido dietro la schiena, consapevole che era proprio lì dove tutto era iniziato.

Percorsi il sentiero per arrivare alla porta d'ingresso; una volta raggiunto l'obbiettivo, pigiai l'indice destro sul campanello.

"Arrivo!" udii una voce maschile proveniente dall'interno. Nel mentre che aspettavo, picchiettavo le dita sulla maniglia del trolley, al ritmo di "Can't remember to forget you" di Shakira e Rihanna. La stavo ascoltando proprio prima di scendere dall'auto.

"Finalmente! Almeno tu sei qui!" a risvegliarmi dai miei pensieri fu qualcuno che subito si era gettato fra le mie braccia, stringendomi in un abbraccio.

"Jer anche tu mi sei mancato" ridacchiai.

"Vieni, ti aiuto a portare le valigie. Camera tua è rimasta quella, solo che mi sa che devi dare una spolverata. Sai, nessuno ci entra da..." cominciò a parlare senza sosta.

"Dall'estate scorsa. È chiaro" completai la sua frase.
Nel mentre eravamo arrivati al piano di sopra. Arrivammo fuori la mia stanza; poggiai la mano sulla maniglia e aprii la porta.

"Che abbia inizio la seconda estate a Cousins Beach" sussurrai fra me e me.

"Ti lascio disfare i bagagli, ti aspetto in cucina. Fai in fretta che la solitudine non mi piace!" Jeremiah uscì dalla stanza e si precipitò al piano di sotto. Sorrisi ed iniziai ad aprire una valigia e lo zaino.

Palesemente come prima cosa tirai fuori tutti i libri che avevo portato e li poggiai sulla scrivania. Avrei dovuto comprare una mensola.

"Dove sono tutti?" gridai dal corridoio sperando che Jer mi sentisse.

"Mamma e Laurel sono in ospedale per dei controlli; Belly e Steven sono usciti per fare un po' di spesa ed io sono rimasto ad aspettare il tuo arrivo" lo ascoltai mentre piano scendevo le scale.

"E lui dove è?" chiesi una volta arrivata in cucina.

"Per la strada, doveva partire ieri ma c'è stato un imprevisto. È tutto apposto" mi rassicurò.

"Oh... d'accordo" sorrisi
"Lascia che ti aiuti" lo raggiunsi per aiutarlo a lavare i piatti rimasti nel lavandino.

Dopo poco arrivarono gli altri due ragazzi.
Subito saltai in braccio a Belly, poi abbracciai in maniera meno esagerata Steven.

Dopo un po', infine arrivarono Laurel e Susannah, subito mi precipitai da loro che erano in soggiorno.

Trovandomi Susannah davanti mi fermai un attimo, non era come la ricordavo. Insomma sembrava stare bene, se non fosse per la pelle pallida e i capelli ancora più corti.

Scrollai la testa e subito le andai ad abbracciare.

La giornata passò in fretta. Mi ero appunto ricongiunta con tutti, eccetto che con Conrad. Neanche per cena era arrivato.

Gli avevo lasciato dei messaggi, e qualche chiamata, senza ricevere risposta. Inizialmente pensai fosse perché era in viaggio, guidando, insomma lui era un ragazzo prudente.

Mi ritrovai quindi stesa su una delle sdraio della piscina ad osservare le stelle. Da sola.

L'ultima volta che era successo, al mio fianco c'era Conrad. Adesso invece sembrava fosse scomparso.

Magari in quegli ultimi mesi aveva trovato una nuova ragazza al college. In tal caso gli avrei imbrattato la camera con uova marce e calzini fetidi appartenenti a Jeremiah e Steven.

"Mi sento tradito, francamente. Guardare la luna e le stelle senza di me?" percepii il finto broncio.

Mi alzai di scatto e mi girai verso la casa, trovandomi una sagoma alta e robusta.

"Io ti ammazzo" gli corsi incontro e nonostante sembrassi un killer pronto ad ammazzare la sua vittima, gli lanciai le braccia al collo e lo abbracciai.

"Quanto mi sei mancata" sussurrò fra i miei capelli.

"Pensavo che fossi scappato via con la tua nuova fidanzata del college" mi staccai dandogli un pugnetto
"A proposito, mi devi pagare lo psicologo per tutti i crolli psicologici che mi hai causato durante la tua assenza" mi allontanai puntandogli però il dito contro.

"Perdono capo. Non accadrà più" sorrise alzando le braccia in segno di resa.

"Dai vieni" mi sedetti dove ero poco prima e picchiettai il posto accanto.

"Per farmi perdonare, ti ho portato queste. Sai quando ci è voluto a trovare un market aperto alle 11pm?" prese posto vicino a me e cacciò da dietro la schiena un pacco pieno di caramelle alla fragola, le mie preferite.

"Ecco perché ti amo" gliele strappai da mano cominciando a mangiarle. E fra una caramella ed un'altra gli diedi qualche bacio a fior di labbra.

"Come sei materialista" mi accusò rubando una caramella e stendendosi con le braccia dietro la testa.

"Non mi giudicare Connie" lo imitai poggiando la testa sul suo petto.

"Come sono andati gli esami?" domandai.

"Ovviamente, benissimo. Ti risulta che Conrad Fisher possa prendere un voto inferiore ad una A?" si pavoneggiò chiudendo gli occhi.

"Ma stai zitto, Narciso" gli tappai la bocca con una caramellina. Ridacchiai e così anche lui. Quanto mi era mancato.

"Hai visto mia mamma oggi?" mi chiese.

"Sì, qualche ora dopo il mio arrivo. Lei e Laurel erano in ospedale"

"La trovi bene? Ancora devo vederla. Se per questo nessuno ancora ho visto" sospirò.

"Onestamente la vedo bene. Non come l'estate scorsa ovviamente, questa volta si vede che c'è qualcosa che non va" mi rattristai.

"Ho letto da delle scartoffie che erano sul tavolo che non va affatto bene" mi confessò.

"Cosa? Davvero?" mi misi a sedere e lo osservai.

"Già. Il bello è che nessuno mi dice niente. Dubito inoltre che Jeremiah lo sappia" si passò una mano fra i capelli
"Passami una di quelle" mi porse la mano.

"Nuovo anno e nuovo Conrad che sostituisce l'alcol con le caramelle gommose alla fragola" gliene porsi qualcuna con l'intento di strappargli una risata e fortunatamente ci riuscii.

"Grazie" disse.

"Di niente, però non te ne darò altre. Sono mie" commentai egoisticamente.

"Intendevo per tutto, te ne sarò per sempre grato" mi sorrise. Uno di quei sorrisi che ti fanno venire i capogiri.

"Quando vuoi lo sai. Puoi sempre contare su di me, riguardo qualsiasi cosa" lo osservai in quei grandi occhi azzurri per poi avvicinarmi e stringerlo a me.

"Andrà tutto bene, vedrai" cercai di rassicurarlo, anche se probabilmente nulla sarebbe andato più bene.



⸻ ⸻ ☾ ⸻ ⸻

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro