𝐱𝐱𝐯.
L'acqua del lago è gelata, esattamente come me la sarei aspettata. Passano pochi secondi ed Eddie mi raggiunge, i capelli che sembrano fluttuargli intorno al viso. Entrambi nuotiamo il più velocemente possibile verso il fondale, iniziando ad intravedere uno squarcio rossastro e luminoso.
È molto simile a quello che Undici aveva aperto nel laboratorio di Hawkins, con l'unica differenza che questo risulta essere molto più semplice da attraversare.
Non appena usciamo, la prima cosa che vedo sono i pipistrelli. Pipistrelli troppo grandi per essere normali, con lunghi artigli e denti appuntiti. Mi abbasso appena in tempo, prima che uno piombi davanti a me e ad Eddie.
-Grace!- urla Nancy, per attirare la mia attenzione. Mi lancia un remo, che io prendo al volo. Poi fa lo stesso con Eddie, che lo prende con un pò più di difficoltà. Un altro pipistrello si avvicina, e senza pensarci due volte lo colpisco con più forza possibile, allontanandolo.
Eddie se la sta cavando abbastanza bene con gli altri, perciò approfitto di quel momento per correre verso Steve. Almeno cinque pipistrelli gli stanno mordendo la pancia, che è già ricoperta di sangue. Con un colpo ne allontano tre contemporaneamente, e Robin riesce ad eliminare anche gli altri. Ma continuano ad avvicinarsi ancora e ancora, e la situazione sta diventando ingestibile.
-Dobbiamo portarlo via di qui!- urla Nancy, mentre continua a darsi da fare con i colpi.
-E come? È ferito!- replica Robin, spedendo chissà dove un altro pipistrello.
-Prendiamolo. Tutti insieme- dico io. Eddie annuisce, piegandosi verso Steve e afferrandolo per una spalla. Lui soffoca un urlo stizzito, mentre Robin lo prende per l'altra spalla.
-Resisti, Steve- gli dice, tirando un calcio a un pipistrello che si era avvicinato da dietro. Io e Nancy rimaniamo a scacciare gli ultimi mostri rimasti, e ci affrettiamo a correre via prima che arrivino anche gli altri.
Robin ed Eddie iniziano a trascinare Steve verso un ammasso di rocce. Noi li seguiamo, sedendoci sull'erba fredda per riprendere fiato. Lancio un'occhiata al corpo di Steve, e alla ferita che sta peggiorando sempre di più.
-Nance, hai qualcosa per fasciarlo?- chiedo, e lei subito si toglie una fascia bianca che aveva intorno alla maglia.
-Questa dovrebbe andare bene- risponde. Robin mette Steve diritto, cercando di fargli meno male possibile. Lui protesta debolmente, e resiste a denti stretti quando Nancy gli avvolge la fascia intorno alla pancia. La stoffa bianca diventa quasi subito rossastra, e Steve se la sfiora delicatamente.
-Merda- commenta Eddie dopo un pò, lasciandosi cadere contro le rocce.
-Come li dovremmo uccidere quei cosi?- chiede Robin, sedendosi affianco a Steve. -Insomma, questi li abbiamo sconfitti. Ma ne arriveranno altri-
-Potremmo arrivare a casa mia- propone Nancy -Ormai abbiamo capito che tutto, nel Sottosopra, equivale esattamente a ciò che c'è nel nostro mondo. Perciò le mie armi dovrebbero essere nella mia stanza anche qui-
Tutti la guardiamo di traverso. Tranne io, che sapevo già del suo segreto.
-Tieni delle armi in camera tua?- esclama Robin, e Nancy annuisce sorridendo.
-Tu? Nancy Wheeler?- continua Eddie, facendomi ridacchiare.
-Sì, proprio io. Steve, ce la fai ad alzarti?-
Lui annuisce con una smorfia di dolore. Si mette in piedi con non poca fatica, tenendosi una mano sulla pancia. La fascia ormai si è riempita quasi del tutto di sangue. Ma, nonostante deve fargli parecchio male, inizia a camminare.
-Fate attenzione ai tentacoli- ci mette in guardia Nancy, iniziando ad addentrarsi nella foresta -tutto è collegato, qua sotto-
***
-Hai fatto una cosa molto alla Ozzy Osbourne, prima. Quando hai morso quel pipistrello- dice Eddie a Steve, che lo guarda con la fronte aggrottata.
-Ozzy Osbourne?- ripete, beccandosi un altro sguardo confuso da Steve -Black Sabbath?-
-Non ho idea di chi sia- risponde, e io riesco a vedere un filo di delusione sul volto di Eddie.
-Comunque sia, hai fatto una cosa molto metal- continua, dandogli una pacca sulla spalla.
Non appena inizio ad intravedere la casa di Nancy, accelero il passo per raggiungere lei e Robin. Sento indistintamente Eddie che inizia a parlare di Nancy a Steve, ma non riesco a seguire completamente il discorso.
Entriamo nella casa, che è esattamente come la ricordavo dall'ultima volta che c'ero entrata. Con l'unica differenza che, nel Sottosopra, le pareti, il pavimento e tutto quanto sono di un colore più scuro, quasi nero.
-Attenzione ai tentacoli- dice di nuovo Nancy, indicandoli sul pavimento. Si muovono così lentamente che quasi neanche si notano. Mi incammino dietro Robin evitando anche solo di sfiorarli.
Arriviamo in camera di Nancy, e lei subito si precipita verso il posto dove aveva nascosto le armi. Solo che, al loro posto, trova delle semplici scarpe rosa col tacco.
-Oh, quindi uccideremo quei mostri con dei tacchi a spillo?- commenta Eddie, mentre Nancy scuote la testa.
-No, è impossibile. Queste scarpe...le ho comprate tre anni fa-
-Che vuoi dire?- le chiedo, mentre lei spalanca l'armadio e i cassetti. Ma delle armi non c'è alcuna traccia.
-Credo che...- si blocca un attimo, prendendo un grande respiro -siamo nel passato- dice dopo un pò, guardandosi attorno. -Credo che il Sottosopra sia rimasto fermo a quel giorno, nell'83, quando Will è scomparso. Quando Undici ha aperto il portale-
-Quindi è per questo che le armi non ci sono?- chiede Eddie.
-Esatto- annuisce, iniziando a mordicchiarsi io labbro.
All'improvviso, la mia attenzione viene catturata dalla luce del comodino, che inizia a lampeggiare.
-Ragazzi...- dico, avvicinandomi. Ma non appena ci sono davanti, quella di spegne.
-Cosa c'è, Grace?- mi chiede Eddie, raggiungendomi subito.
-Le luci- dico solamente, prima di precipitarmi in corridoio. Inizio a seguire tutti i lampadari e singole lampadine fin quando arrivo in salotto. Solo quando mi fermo noto che tutti mi hanno seguito. A quel punto non c'è bisogno che gli spieghi cosa sta succedendo.
-Credi che ci riescano a sentire?- chiede Nancy, avvicinandosi di più al lampadario. Io annuisco, sicura che Dustin, Lucas e Max siano esattamente dove siamo noi, dall'altro lato.
-Credo che stiano cercando di parlarci-
Allunghiamo le mani verso la luce, sfiorandola. Quella sembra quasi modellarsi sotto al nostro tocco.
-Qualcuno conosce il linguaggio morse?- chiedo, ma nessuno risponde di sì o semplicemente annuisce.
-L'S.O.S. vale?- dice poi Eddie, e tutti ci voltiamo verso di lui. Lui ci guarda uno ad uno, sentendosi improvvisamente al centro dell'attenzione.
-Sì, vale eccome-
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