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𝐱𝐯.

Siamo ancora coricati sul divano, con gli occhi socchiusi e quasi addormentati, quando inizio a sentire la voce di Dustin fuoriuscire dal walkie talkie.

-Grace, rispondi! E' un codice rosso, ripeto: questo è un codice rosso!-

Quando sento queste parole mi precipito verso il tavolo e prendo il walkie talkie tra le mani, facendo terrorizzare Eddie. Aveva la testa poggiata sulla mia spalla, e quando mi sono alzata è finito con la faccia sul divano.

-Dustin, ti ricevo. Cos'è successo?-

-Vecna! Ha...ha preso Max! Siamo tutti al cimitero, vi prego sbrigatevi!-

-Ha preso Max?- ripeto, ricordandomi immediatamente la ragazzina. L'avevo vista un paio di volte nell'ultimo anno, uscendo dallo studio della Kelly, sempre con le cuffie sulle orecchie.

-Sì, e abbiamo bisogno immediatamente di aiuto. Raggiungici il prima possibile-

Non credo di aver mai sentito Dustin così impaurito, o forse solo quando quella che sembra un'eternità fa Will era stato rapito e portato nel Sottosopra.

-Ricevuto, passo e chiudo-

Chiudo il walkie talkie, mentre Eddie mi raggiunge, il viso pallido. Deve aver sentito anche lui le parole di Dustin.

-Ti accompagno io- dice, iniziando già a salire sopra per prendere le chiavi del suo furgone.

-No, Eddie, non se ne parla. Devi restare qui, non possiamo rischiare che ti vedano-

-E io non posso rischiare che ti succeda qualcosa, Grace-

-Non mi succederà niente, ma devo aiutarli. Facciamo così- gli porgo il mio walkie talkie, che lui prende subito -ti lascio questo. Così, per qualunque cosa, potrai parlare con me. Dustin ha il suo-

-Ok...- risponde, alzando e abbassando l'antennina -ma devi promettermi che farai attenzione-

-Te lo prometto- dico -ma il furgone mi serve comunque. Il cimitero è abbastanza vicino, ma devo assolutamente sbrigarmi-

Saliamo sopra di corsa, entriamo in camera mia ed Eddie va verso l'armadio, dove aveva lasciato il suo giubbino. Inizia a frugare tra le tasche, fin quando non trova le chiavi. Le rimane a guardare per un pò, come se fossero qualcosa di estremamente prezioso, poi me le lancia e io le prendo al volo.

-Non credo di fare tardi, ma se senti arrivare mia madre, esci sul retro. Le spiegherò tutto io non appena torno-

-Ai suoi ordini, principessa-


***


Non appena arrivo davanti al cimitero, riesco subito a sentire le urla di Dustin e di quello che sembra essere Steve. Riconosco anche un'altra voce, ma al momento non riesco a capire chi sia. Inizio a correre verso il luogo da dove proviene il rumore, trovandomi davanti una scena che mi fa gelare il sangue nelle vene.

Max sta letteralmente fluttuando in aria, a un'altezza vertiginosa, e Dustin, Steve e Lucas (ecco di chi era la terza voce) sono per terra, a urlare il suo nome. Non appena Dustin mi vede, corre verso di me e mi prende per mano, trascinandomi verso gli altri.

-Cosa le è successo?- chiedo subito, con la voce che trema.

-Ci aveva detto di aver avuto delle visioni, di aver visto un orologio a pendolo e di aver avuto un sacco di incubi. Soprattutto su Billy- mi spiega, alludendo al fratello di Max, morto l'anno scorso. Ricordo perfettamente quando si era messo davanti ad Undici, in fin di vita, lasciandosi trapassare il corpo dal Mostro Ombra. Non mi era mai andato a genio, ma è morto davvero da eroe. Solo in quel momento, noto la tomba davanti a noi. Sopra la pietra è inciso proprio il suo nome: William Hargrove.

-Si è nutrito dei suoi ricordi- dico, iniziando a ragionare -Vecna, si è nutrito dei ricordi tristi di Max, quelli che ancora oggi la terrorizzano. E scommetto che ha fatto la stessa cosa con Chrissy-

-Con tutte le sue vittime- Steve annuisce, continuando a guardare Max con la fronte corrucciata.

-Le abbiamo messo le cuffie...e abbiamo fatto partire la sua canzone preferita- aggiunge poi Lucas, con il viso tra le mani -spero solo che riesca a scappare-

-Ci riuscirà, ne sono certa- dico a loro, ma soprattutto a me stessa. Ho visto Max solo poche volte, nell'ultimo anno. So quante ne ha passate quella ragazzina.

Passano dei minuti interminabili, durante i quali rimaniamo tutti col fiato sospeso e il naso all'insù. Poi, finalmente, ci sembra di sentire Max prendere un grande respiro. Un attimo dopo smette di fluttuare, iniziando a cadere verso il terreno. Atterra appena in tempo per essere presa dai ragazzi, che iniziano a farle un milione di domande tutte insieme.

-Come stai, Max?-

-Cosa è successo?-

-Lo hai visto?-

-Come sei riuscita a scappare?-

-Ragazzi- li fermo io, avvicinandomi a Max. Lei alza lo sguardo su di me, come fanno anche gli altri tre -fate con calma, o le esploderà la testa-

Mi siedo sull'erba, proprio davanti a Max, che è tra le braccia di Lucas. Il ragazzo la sta stringendo a sé come se temesse che, da un momento all'altro, potesse di nuovo volare via da lui.

-Ti ricordi di me, Max?- le chiedo, con voce tranquilla -Sono Grace, la migliore amica di Steve. Ci siamo conosciute l'anno scorso-

Lei annuisce, ma non apre bocca. Rimane solamente a guardarmi.

-Sei stata davvero coraggiosa- continuo, indicando il suo walkaman e le cuffie, che ancora non ha tolto -gli sei sfuggita-

-Non per molto- dice, con voce sottile ma decisa -verrà a cercarmi ancora, e questa volta riuscirà a prendermi-

-Sei sfuggita una volta- Dustin lancia un'occhiata veloce al cielo, quasi aspettandosi che Vecna gli spunti davanti all'improvviso -non vedo perché non dovresti riuscirci un'altra-

-Verrà ancora- continua Max, tremando quasi impercettibilmente -e questa volta non si lascerà sfuggire nessuno-

Rimaniamo tutti in silenzio, fissando l'erba davanti a noi. Poi il walkie talkie di Dustin inizia a vibrare. Eddie, penso, con un colpo al cuore.

-Dustin, mi ricevi? Dustin, ti prego, rispondimi- sento la sua voce, mentre Dustin si sbriga ad alzare l'antenna.

-Sì, Eddie, ti ricevo. Qual è il...?-

-Jason mi ha trovato- dice subito lui -sa che ero a casa di Grace. Sono subito corso via, dall'uscita sul retro, in una vecchia casa di mio zio nel bosco-

-Come ha fatto a trovarti?- chiedo, iniziando a sentire il panico assalirmi.

-Non ne ho idea, ma me lo sono ritrovato davanti casa insieme ai suoi amici. Qualcuno deve avermi visto, o...-

-E' impossibile!- urlo, agguantando il walkie talkie dalla mano di Dustin e portandomelo alla bocca -Neanche mia madre sa che eri da me...-

-Ma forse il vicino sì- ipotizza Steve, cogliendo la mia attenzione -magari ha visto il furgone di Eddie parcheggiato davanti casa tua e, quando Jason gli ha chiesto di descriverglielo, lo avrà riconosciuto-

-Oh, merda- ripasso il walkie talkie a Dustin, prendendomi la testa tra le mani -ha perfettamente senso-

-A volte anche io tiro fuori cose con un senso-

-Dobbiamo fare qualcosa- riprendo dopo un pò -Jason non ti ha visto correre fuori, vero?-

-No, ne sono sicuro. Aveva una macchina, mi avrebbe inseguito sicuramente- risponde Eddie. -Grace, non tornare a casa. Potrebbero starti aspettando lì e ho troppa paura che ti facciano del male. Neanche voi altri, restate al sicuro e cercate di non destare sospetti-

-Eddie, come facciamo a trovarti?- gli chiedo poi, la voce ormai colma di panico.

-Nel mio furgone, a destra del guidatore, c'è una cartella gialla. Aprila e troverai un foglio, una specie di mappa disegnata da mio zio, dove è indicata la posizione esatta della casa. Grace, io...-

Il collegamento inizia ad andare a tratti, confondendo le parole di Eddie. Mi maledico mentalmente per non avergli dato delle batterie di riserva.

-Eddie, non parlare più. Il walkie talkie si sta scaricando- gli dico, e lui per fortuna mi ascolta -arriveremo il prima possibile. Tu...ti prego, fa attenzione-

-Grace, indagate su Creel... io posso farcela-

Abbasso l'antenna, stringendomi le braccia intorno alla vita, cercando di non crollare in un pianto nervoso. Non sarebbe affatto il momento giusto per farlo.

-Dobbiamo andare da lui- decreto, ricevendo delle occhiate tra il dubbioso e il preoccupato -dobbiamo aiutarlo-

-Lo faremo- mi risponde Steve, poggiandomi le mani sulle spalle e guardandomi negli occhi. Ha uno sguardo grave sul viso, e così anche Dustin, Lucas e Max. La ragazza sembra ancora molto debole, e rimane poggiata contro il corpo di Lucas. Rispetto agli altri, mi guarda con quella che sembra essere fiducia. -Lo aiuteremo-


***


( eddie's pov )

Ho corso senza mai fermarmi per quelle che sono sembrate ore. Quando finalmente inizio a scorgere la casa, tra gli alberi, tiro un sospiro di sollievo. La apro velocemente con le chiavi che mi aveva dato mio zio, rintanandomici dentro e chiudendomi la porta alle spalle. La prima cosa che faccio è correre nel ripostiglio e prendere assi di legno, chiodi e un martello. Vado verso le finestre, sbarrandole completamente, fino a quando non riesco a scorgere più neanche un raggio di sole.

Mi lascio cadere contro la parete, iniziando a respirare a un ritmo normale e a riprendere fiato. Fisso impotente il walkie talkie di Grace, desiderando con tutto me stesso poter parlare con lei, anche solo per avere la sicurezza che stia bene. Sapere di non poterlo fare perché quel dannato aggeggio aveva deciso di scaricarsi nel momento sbagliato, mi riempie di una rabbia che non provavo da tanto tempo.

L'unico modo per stare bene è immaginarla arrivare alla porta, correrle incontro e poterla stringere più forte di come abbia mai fatto. Rassicurarla, tenerla stretta, tenerla al sicuro. E' tutto quello che mi sento in dovere di fare, ora.

Al momento, sono io quello più in pericolo. Eppure è Grace la persona per cui mi preoccupo.

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