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𝐱𝐱𝐢.

Camminando verso il Lover's Lake, ci dividiamo in piccoli gruppi. Nancy e Robin sono davanti a tutti, seguiti da Steve con Dustin, Lucas e Max. Per ultimi ci siamo io ed Eddie.

-Grace, non devi farlo se non vuoi- mi dice ad un tratto, senza voltarsi a guardarmi.

-Ma io lo voglio fare, Ed- rispondo, tentando di far sembrare la mia voce il più sicura possibile. -L'anno scorso ero in un centro commerciale e ho visto entrarci un mostro che stava per ucciderci tutti, perciò...- sorrido, avvicinando la mia mano alla sua e stringendola -diciamo che sono abituata a questo genere di cose-

Lui abbassa lo sguardo sulle nostre dita intrecciate, e sembra tranquillizzarsi. Solamente in quel momento noto che indossa esattamente gli stessi vestiti del giorno prima che Jason lo trovasse. La maglia dell'Hellfire Club è piena di macchie e stropicciata in molti punti, i jeans già strappati all'altezza delle ginocchia presentano altri buchi, e le sue scarpe bianche hanno mutato colore a causa di tutto il fango che ha pestato sulla riva del lago.

Gli passo velocemente una mano tra i capelli, facendo cadere alcune foglie che si sono impigliate tra i suoi ricci. Quando lui fa lo stesso con me, leccandosi distrattamente il labbro superiore con la lingua, scoppio a ridere.

-E io che avevo intenzione di aiutarti a ripetere per il prossimo compito in classe- dico, facendo ridere anche lui.

-Già, e ora eccoci qui. Intenzionati a salvare il mondo-

-Per te è la prima volta. Non sei emozionato?-

-Sinceramente? Me la sto facendo sotto-

Sospira piano, e la sua espressione si fa indecifrabile.

-Io non sono affatto come te. Non sono coraggioso- continua dopo un pò, con lo sguardo fisso in basso. -Scappo sempre, da tutta la vita. L'unico motivo per cui vi sto seguendo in questa missione suicida è, oltre al mio dovere interiore di proteggerti, dimostrare a me stesso che per una volta posso avere il coraggio di non scappare-

Eccola di nuovo, l'armatura esteriore che cade. Le difese che cedono. E il vero Eddie che esce fuori.

Nonostante abbia detto tutto questo con un mezzo sorriso sul volto, so benissimo quante male gli facciano quelle parole. Cosa significa per lui quello che sta facendo. E non riesco a dire o a fare niente, se non stringere ancora più forte la sua mano.

***

Iniziamo a vedere il lago in lontananza, tra gli alberi nel bosco. Si è alzato un lieve venticello, perciò mi stringo addosso il giubbotto. Eddie invece sembra non sentire niente. Continua a camminare come se niente fosse, con lo sguardo fisso in avanti. Gli altri probabilmente sono stati più veloci di noi, perché sono spariti dalla nostra visuale.

Intorno a noi regna il silenzio più assoluto, così perfetto che riesco a percepire solo il mio respiro. Anche i rumori del bosco sembrano essersi fermati. Gli uccelli non cantano più, le foglie che calpesto non emettono alcun rumore, il vento neanche smuove gli alberi. Poi, facendomi sobbalzare, Eddie mi dice qualcosa.

-Cosa?- gli chiedo, perché non ho sentito bene. Ha quasi mormorato tra sé e sé.

-È colpa tua- ripete, facendomi bloccare all'istante sul posto. Lui non si ferma, fin quando lo prendo per il polso.

-Che significa, Eddie?- replico, iniziando a sudare freddo. Il ragazzo neanche si volta verso di me.

-Christine- riprende, con voce monocorde -è morta per colpa tua-

Solamente quando incontro i suoi occhi, completamente bianchi, e sento il suono di un rintocco d'orologio, capisco che quello che ho davanti non è affatto Eddie.

***

( steve's pov )

-Hai intenzione di ascoltare quella canzone per tutto il tempo?- chiedo a Max, che sta camminando esattamente dietro di me. Lei si scosta una cuffia dall'orecchio, guardandomi storto.

-Sì, Steve. Proprio così. È l'unica cosa che ferma Vecna da venire a riprendermi-

-Ha ragione- commenta Lucas, annuendo -è meglio essere sicuri che non si possa avvicinare-

-Oh, andiamo! Siete tutti contro di me?-

Mi volto verso Dustin, che alza le spalle con nonchalance.

-Per me ha ragione Max. Senza offesa-

Sospiro, leggermente scazzato. Fare da babysitter sta diventando davvero pesante.

-STEVE!- urla Eddie, facendomi sobbalzare. La torcia per poco non mi cade dalle mani.

-STEVE! CORRETE, VI PREGO!-

-Che succede?- chiede Nancy, che si è avvicinata insieme a Robin. Sento ogni singola goccia di sudore scendermi dalla fronte, quando capisco che potrebbe essere successo qualcosa a Grace.

Anzi, ne sono quasi del tutto sicuro.

-Corriamo da lui- decreto alla fine. -Svelti!-

Per poco Dustin non va a sbattere contro a un albero, ma alla fine arriviamo tutti da Eddie. Ho il fiatone per via della corsa improvvisa, ma non è importante.

Eddie ha una mano poggiata sulla spalla di Grace, e con l'altra le da dei colpetti sulla guancia. Il suo volto è completamente impassibile, le labbra bianche e gli occhi simili a due biglie, vuoti e lucenti.

-Cos'è successo?- chiedo, in preda al panico. Mi metto vicino a lui, iniziando anche io a cercare di svegliare Grace.

-Non ne ho idea! Un attimo prima stavamo camminando, e l'attimo dopo si è bloccata all'improvviso-

Anche Eddie fa una pausa, e solamente in questo momento riesco a vedere le lacrime che hanno iniziato a solcargli il viso. Sembra sul punto di mettersi ad urlare.

-È esattamente quello che è successo a Chrissy- dice poi, grave. -Credo che Vecna l'abbia presa-

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