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𝐱𝐢𝐯.

-Devi dirmi qualcosa, Grace?- mi chiede ad un tratto Steve, quando Eddie esce dalla stanza. Anche Robin e Nancy mi stanno fissando, e quando lancio un'occhiata a Dustin lui abbassa lo sguardo.

-Dustin vi ha detto già qualcosa?- chiedo io in risposta, iniziando a sentire le guance bruciare.

-Io non ho fatto niente!- risponde il diretto interessato, battendosi le mani sulle ginocchia.

-E allora...cosa dovrei dirti?-

-No, sai, ci iniziavamo a chiedere come ve la passaste tu ed Eddie qui, quasi tutto il giorno da soli- si intromette Robin, con aria da chi sa già parecchie cose.

-Cosa faceste- aggiunge Nancy, facendomi l'occhiolino di nascosto.

-E soprattutto perché tu stia indossando la sua maglia, in questo momento- conclude Steve, con voce rassegnata.

Abbasso velocemente lo sguardo su di me, stringendomi i bordi della maglia. Stamattina, per rivestirmi velocemente prima di andargli ad aprire la porta, avevo preso per sbaglio la maglia di Eddie, confondendola con la mia.

-No, è la mia- dico, deglutendo, sperando di sembrare credibile. Ma Steve mi conosce da troppo tempo, e riesce subito a capire che sto mentendo.

-Gracie- dice, piegando la testa -è quella di Eddie-

-E va bene, sì, è la sua. E con questo? Quante volte mi hai prestato delle tue magliette, anche per andare a scuola?- rispondo, iniziando a gesticolare convulsamente.

-Sì, ma io non dormo ormai non so da quanti giorni a casa tua, nella stessa camera- replica lui, mentre io sbuffo. Dopo il discorso che mi ha fatto in cucina vorrei davvero tanto prendermela con lui ma allo stesso tempo una parte di me sente il bisogno di rivelare tutto. Di liberarsi, almeno in parte.

-Ci siamo baciati- butto fuori alla fine, beccandomi le espressioni sconvolte di tutti e tre. 

-Oh, io lo sapevo già- commenta Dustin, facendo voltare Steve verso di sé -sono stato io ad interromperli. A proposito, scusa Grace-

-Ti ha baciato lui?- esclama Nancy, che sembra la meno sorpresa tra i tre. Probabilmente aveva già iniziato a nutrire qualche sospetto.

-Sì, beh...diciamo che lui ha fatto la prima mossa- rispondo, grattandomi nervosamente il ginocchio -ma la cosa è stata ricambiata-

-Gesù, questi etero- commenta Robin, coprendosi il viso con le mani -non li capirò mai-

-Ed è stato...bello- aggiungo, acquistando sicurezza quando vedo Nancy sorridere -davvero bello, e pensare che avevo un sacco di paura. Era davvero tanto tempo che non baciavo un ragazzo-

-Quindi non è stato il tuo primo bacio?- mi chiede Nancy, che sembra realmente emozionata dalla cosa.

-No. Il mio primo bacio risale a ben tredici anni fa. Avevo cinque anni, e il fortunato era- indico Steve, che intanto è rimasto completamente zitto -questo tipo qui-

-Non ci credo!- esclama Dustin, saltando in piedi -Tu e Steve vi siete baciati?-

-Urlalo un pò più forte, così lo saprà anche il vicino- 

-Eravamo alla recita dell'asilo. Io facevo il principe e lei la principessa- spiega Steve, facendo scoppiare tutti a ridere -e sappiamo tutti come va a finire di solito, no?-

-Oh, ma io lo considero ancora il mio primo bacio- replico, cercando di farlo sorridere. E ad un tratto riesco quasi a scorgere l'ombra di un sorriso, che però svanisce quasi subito. Eddie ritorna in salotto, accolto da sguardi complici e risatine. Mi guarda di traverso, sedendosi accanto a me.

-Mi sono perso qualcosa?- chiede, e io alzo le spalle. Gli poggio una mano sul ginocchio e gli lascio un veloce bacio sulle labbra, cosa che lui ricambia con una certa sorpresa. Rimane letteralmente a bocca aperta, ricollegando in un attimo tutti i tasselli.

-Oh, cazzo, ci avete scoperti- dice, mettendosi una mano nei capelli mentre tutti scoppiano a ridere. Anche Steve, e vederlo felice mi riempie il cuore di gioia. 


***


-Sai cos'è che mi chiedevo?- dico ad Eddie, una volta rimasti soli sul divano. Sono coricata con la testa poggiata sulle sue gambe, mentre lui è seduto e continua a passarsi i miei capelli fra le dita.

-Mh?-

-Se fosse già scritto da qualche parte che ci dovessimo incontrare- continuo. Alzo un pò gli occhi e incontro i suoi, fissi sulle sue mani tra i miei capelli. -Tu credi nel destino?- 

Quella domanda sembra spiazzarlo. Ferma improvvisamente il movimento delle dita, portandosi una mano sotto al mento.

-Non ci credevo, prima. In realtà stavo anche smettendo di credere nell'amore. Giorno dopo giorno ci credevo sempre un pò di meno, e pian piano neanche il mio cuore ci sperava più- risponde lui, mimando con le mani un cuore che si spezza -perché in vita mia non lo avevo mai conosciuto-

-Mh, a chi lo dici- commento, ridendo amaramente -sai, avevo pensato seriamente di darmi alle donne, a un certo punto-

Anche Eddie ride, e il suo viso si illumina. -E tu? Ci credi?-

-Ho sempre pensato che l'amore sia un sentimento davvero complesso, se non il più complesso. L'unica cosa a cui ho sempre creduto è...a una vecchia storia, che mamma raccontava sempre a me e Christine quando eravamo piccole.

Narrava di un filo rosso, di tanti fili rossi. Tutto il mondo era un reticolo di fili rossi, che passavano da Paese a Paese, creando qualcosa simile a una ragnatela. Ogni persona aveva una sola estremità del proprio filo rosso, che era uno e uno soltanto a persona. E c'era solo una persona per ognuno che possedesse l'altra estremità, quella che li completava. E la parte migliore è che non si sa mai chi è la tua "estremità". Devi essere tu a scoprirlo, a costo di far passare anni e anni- sorrido, notandolo così interessato alla storia -a volte semplicemente è vicino a te-

-Siamo diventati davvero sdolcinati stasera, principessa- dice alla fine, sorridendomi -potrei mettermi a piangere, e non sto scherzando-

Si piega su di me e mi bacia prima sulla fronte, poi sulla guancia e poi sulle labbra. Poi mi metto a sedere, decisa a smorzare un pò tutto quel clima serioso.

-E, comunque, dovresti ritenerti davvero fortunato per essere riuscito a portarmi a letto con te. A qualunque altro ragazzo avrei detto di no-

-Oh, ora vuoi sembrare una brava ragazza- risponde lui, scuotendo la testa.

-Che c'è, non ci credi?-

-Certo che ci credo. Insomma, come fai a dire di no ad Eddie Munson?-

-Ok, ora sono davvero tentata di tirarti un cuscino dritto in faccia-

-Sto scherzando, principessa. Che tu ci creda o no, non sono mai andato molto forte quando si parla di ragazze-

-Oh, vuoi dire che il solo e unico Eddie Munson non è circondato da donne che lo sventolano con delle foglie di palma mentre lui siede su un trono?-

-Sì, lo so, è davvero molto difficile da credere- annuisce, mentre io mi trattengo dal ridere. -Sicuramente non potrai dire lo stesso di te. Sai, prima che ci conoscessimo, ti avevo già notata a scuola. Avevi sempre, e dico sempre, qualche ragazzo che ti gironzolava attorno, ma tu eri troppo occupata ad ascoltare la musica-

-Neanche li ho guardati, ora che mi ci fai pensare-

-Giuro che avrei tanto voluto venirti a parlare. Era solo che sembravi così...irraggiungibile-

-Beh, eppure ora eccoci qui- dico, poggiando le mie gambe sulle sue e poggiando la testa sullo schienale del divano -seduti insieme sul divano di casa mia appena quarantotto ore dopo aver fatto delle cose per cui mia nonna mi manderebbe a confessare-

-Facciamo così- riprendo dopo un pò -facciamo finta di non conoscerci, come se mi vedessi per la prima volta. Non quel giorno in mensa, ma tanti anni prima. Quando mi credevi irraggiungibile -

-Dovresti togliere le tue gambe dalle mie, non credo avresti fatto questo la prima volta-

-Stai zitto, sto troppo comoda- replico, per poi schiarirmi la voce. -Ciao, io sono Grace Barlow, piacere di conoscerti. Steve Harrington è il mio migliore amico, anche se dopo che gli ho rotto l'antenna del televisore non credo mi voglia più rivolgere la parola. E tu?-

-Io sono Eddie Munson, e credo che Grace Barlow sia l'estremità del mio filo rosso. Anche se dopo che le ho occupato casa, rubato la camera e ho fatto con lei cose che sua nonna non approverebbe affatto, non so se sia più così tanto sicura di continuare a sopportarmi-

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