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𝐱𝐢𝐢𝐢.

-Chi era ?- mi chiede Eddie, non appena riesco a raggiungerlo in camera.

-Un coglione che ti sta cercando- rispondo, andando a chiudere meglio le tende -insieme ai suoi amici-

-Come si chiama?-

-Jason. Ha detto che era il ragazzo di Chrissy-

-Oh, avrei dovuto aspettarmelo- dice, portandosi una mano alla fronte.

-Ci penseremo domani, comunque, insieme a tutti gli altri. Adesso sono davvero troppo stanca-

-Mh, chissà perché- replica lui -in parte potrebbe essere colpa mia-

Si alza dal letto e si avvia verso l'armadio, ma prima che possa prendere la brandina lo fermo, stringendogli una mano intorno al braccio. 

-Direi che per stanotte puoi abbandonare la brandina- dico, indicandogli con la testa il mio letto.

-Ma dai, mi ci sono affezionato troppo- risponde, mentre io gli faccio passare una mano dietro al collo. Avvicino il suo volto al mio, facendo sfiorare le nostre labbra. Poi, un attimo prima che riesca a farle scontrare, lo lascio andare. Inizio a disfare il letto, con un risolino divertito. 

-Oh, allora lo fai a posta- dice Eddie, bloccandomi al letto in un attimo. Gli concedo finalmente di baciarmi, mentre incrocio le gambe intorno alla sua vita. 

-Non ti è bastato tutto quello che mi hai fatto oggi?- gli chiedo, sentendolo ridacchiare mentre inizia a baciarmi il collo.

-Non potrai mica dire che non ti è piaciuto, principessa. Perché non ti crederei mai-

Riprende a baciarmi, ma prima che possa bloccarmi di nuovo i polsi, decido di prendere il controllo. Lo faccio girare, invertendo le posizioni, lasciandolo a bocca aperta quando è lui quello che si ritrova con le spalle sul materasso. Mi siedo a cavalcioni su di lui, che mi poggia subito le mani sui fianchi. E questa volta sono io a baciarlo, iniziando a muovere il bacino sopra al suo inguine, facendogli trattenere il respiro.

-Oh sì, lo fai decisamente a posta- dice, la voce roca, mentre stringe ancora di più la presa sui miei fianchi. È incredibile pensare come, in altri momenti, sia talmente delicato da non sembrare neanche lui.

Gli poggio le mani sul petto, per poi staccarmi lentamente da lui, che però non lascia i miei fianchi. Poi mi scosto dal suo bacino e prendo il pigiama, prima di chiudere la porta a chiave. Mi tolgo velocemente la maglia e mi infilo quella del pigiama, lanciando un'occhiata a Eddie, intento ovviamente a guardarmi.

-Andiamo, Eddie!  Come se non mi avessi già visto senza maglia...-

-In realtà ti ho visto senza molto altro- risponde, facendomi avvampare il viso.

Poi inizia a cambiarsi anche lui, anche se alla fine si limita solamente a togliersi la maglia. Quando ho finito, vado a stendermi vicino a lui, che allunga un braccio verso il comodino e spegne la luce. Nonostante il buio, riesco ancora a vedere gli occhi di Eddie. Sono davvero scuri, quasi si confondono col colore della pupilla, eppure sembrano sempre brillare di luce propria. 

D'istinto gli stringo il braccio, come se fosse un pupazzo, coricandomi su un fianco e lasciandogli un bacio sulla guancia.

-Buonanotte, Munson- dico, sentendolo poggiare la testa sulla mia.

-Buonanotte, principessa-


***


-Vi siete baciati, non è vero?- mi chiede Dustin, seduto sul divano davanti a me ed Eddie.

-Cosa...cosa te lo fa pensare?- 

-Grace, per favore, non sono nato ieri. Quando sono entrato in cucina eri seduta sul bancone ed Eddie era letteralmente tra le tue gambe. E poi stavate entrambi respirando pesante, e i tuoi capelli erano scompigliati- aggiunge, indicando Eddie.

-Davvero un grande osservatore, Henderson- commenta Eddie, lanciandomi un'occhiata complice.

-Allora? Volete dirmi la verità prima che arrivino gli altri? No, mi correggo, prima che arrivi Steve-

-E va bene, sì, ci siamo baciati- mi arrendo alla fine, alzando le mani -sei felice adesso?-

-Sì, davvero felicissimo- annuisce lui -grazie tante-

-I dettagli più interessanti li lasciamo per dopo?- dice Eddie, e per poco non mi va di traverso l'acqua.

-Un momento- Dustin si alza improvvisamente in piedi -non avrete mica fatto...-

-Oh, ma guardate un pò, sono arrivati gli altri- lo interrompo io, notando le sagome di Steve, Nancy e Robin fuori dalla finestra. Con un sospiro di sollievo, mi alzo e vado ad aprirgli la porta.

-Tranquillo, lo abbiamo usato- sento dire da Eddie, così mi volto e gli punto il dito contro, mentre Dustin mi guarda a bocca spalancata.

-Non. Dire. Niente- dico a denti stretti, prima di cambiare  totalmente espressione per accogliere i tre.

-Ehi, ragazzi! Com'è andata con Creel?-

-Meglio di come pensassimo, e ora abbiamo la certezza che sia un mostro ad avere ucciso Chrissy. Ad avere ucciso la famiglia di Creel. E forse abbiamo trovato anche la cura per la maledizione di Vecna-


***


-Siete state...davvero fantastiche, ragazze- dico a Nancy e Robin, che mi sorridono.

-È stata davvero dura con questo...coso addosso- risponde Robin, alludendo al vestito che indossava, che riconosco essere uno di Nancy -ma ce l'abbiamo fatta-

-E non hanno neanche avuto bisogno dell'autista, pensate un pò- aggiunge Steve -se ne sono scappate da sole-

-Scappate? In che senso? Vi hanno scoperte, o...-

-Quella è un'altra storia- mi interrompe Nancy, scuotendo la testa -l'importante sono tutte le informazioni che abbiamo adesso. Ora non ci resta che trovare questo Vecna e...-

-Ucciderlo- conclude Eddie -in qualche modo-

-Il piano, a grandi linee, è questo- Robin annuisce, incrociando le mani intorno al suo ginocchio -la parte complicata, ora, è farlo funzionare-

-Ma, soprattutto, il problema è che Vecna non si fermerà facilmente- aggiunge Dustin, guardandoci con aria grave -non finché non avrà raggiunto il suo scopo-

-E noi come dovremmo accorgercene? Insomma, sappiamo che per difenderci serve la musica, ma verremmo colti alla sprovvista o...?-

-No, non verremo colti alla sprovvista- mi risponde Eddie, guardandomi -Chrissy aveva alluso a delle visioni, il giorno che ci siamo visti nel bosco. Degli incubi tremendi, che la assillavano da giorni. Credo che siano come dei "sintomi", una sorta di segnale che Vecna ti manda per informarti che sta per arrivare-

-Oh, ma che carino- commenta Steve, intrecciando le mani dietro la testa.

-Propongo, per prima cosa, di armarci tutti di walkman- ricomincia Nancy -se non lo avete, possiamo andare a comprarli oggi-

-Il mio è rimasto nella mia roulotte  perciò...- dice Eddie.

-Ne compreremo uno nuovo, e anche per voi. Tu lo hai già, Grace?-

-Sì, quello che mi ha regalato Steve per il compleanno- rispondo, sorridendo al ragazzo.

Rimango a guardare Nancy che da ordini un pò a tutti, e gli altri tutti attenti ad ascoltare ogni sua parola. E non posso che pensare che, due anni fa, stava succedendo una cosa tremendamente simile

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