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𝐯.

Il furgone di Eddie si ferma davanti a una roulotte poco illuminata dai lampioni. Lui scende per primo, poi si avvicina a me e mi tende la mano per aiutarmi a scendere.

-Benvenuta nella mia umile dimora- dice, allargando le braccia ed indicando la roulotte -come richiesto, entreremo dalla porta-

Mi lascio sfuggire una risata, mentre seguo Eddie dentro.

-Permettimi di farti un piccolo tour- continua, mettendosi dietro di me e poggiandomi le mani sulle spalle -questo è il salotto, che si collega con la cucina. Andando avanti abbiamo il bagno, sempre se ti interessasse. La camera di mio zio ed infine la parte migliore: la mia stanza-

Toglie le mani dalle mie spalle, affrettandosi a togliere alcune buste di patatine vuote e cartoni di pizza dalla scrivania e dal letto.

-Perdona il disordine. Sai, non aspettavo ospiti- si giustifica, mentre io inizio a curiosare intorno, proprio come aveva fatto lui. Anche Eddie ha un sacco di poster attaccati alle pareti, seppur molto diversi dai miei.

-Slayer, Metallica, Iron Maiden...- commento, passando le mani su ogni poster -uh, qui ti sei tradito- afferro un vinile dei Queen, ridacchiando.

-Si, in effetti non sono esattamente il mio genere- risponde lui, attorcigliandosi una ciocca di capelli intorno al dito -ma devo ammettere che non mi dispiacciono affatto-

-È praticamente il mio gruppo preferito- dico, rimettendolo a posto  -ma devo ammettere che neanche i Metallica mi dispiacciono-

-Oh, sono queste le frasi che mi piace sentire- replica Eddie, sorridendo e avvicinandosi a me. Prende un vinile proprio dei Metallica, rigirandoselo per un pò tra le mani.

-Facciamo così- dice, allungandomelo -puoi tenerlo fin quando vuoi, e in cambio tu mi mostrerai la tua collezione di dischi. Ci stai?-

-Ti piace proprio fare affari con me, Munson- commento, inclinando la testa di lato. Eddie sembra sul punto di dire qualcosa, ma tutto ciò che si limita a fare è indicarmi il suo letto.

-Ti lascerò il mio letto, per stanotte. Io vado a dormire sul divano.  Se hai bisogno di qualunque cosa, sai dove trovarmi- dice, aprendo il suo armadio ed estraendone una maglia nera visibilmente troppo larga anche per lui.

-Se non vuoi tenerti quella maglia anche per dormire...- me la lancia e io la prendo al volo. Annuisco, e poi aspetto che Eddie esca dalla stanza. Cosa che non sta succedendo. Continua a fissarmi con un'espressione indecifrabile, con le mani nelle tasche posteriori.

-Ti...dispiace uscire?- dico alla fine, indicando con la testa la maglia che ho tra le mani e poi la porta.

-Oh, ma certo- risponde lui, come se fosse stato risvegliato da un sogno. Non appena si chiude la porta alle spalle mi tolgo la maglia dell'Hellfire e infilo quella completamente nera. Come mi aspettavo, mi arriva quasi fino alle ginocchia.

-Hai finito?- chiede Eddie, dando un colpetto alla porta.

-Si, puoi entrare-

E così fa, con le guance leggermente tinte di rosso.

-Ok, allora...buonanotte, Grace-

-Non ci credo! Mi hai chiamato Grace e non principessa-

-Ammettilo, ti manca un pò-

-Mai messo in dubbio-

Eddie sorride ancora, togliendo le mani dalle tasche e poggiandosi con una spalla allo stipite della porta.

-Sei la prima ragazza ad entrare qui, lo sai?-

-Oh, certo. Sicuramente-

-Ehi, non sto scherzando- replica lui -non ho mai fatto entrare nessuna, qui. Sai, pensavo che si sarebbe ingelosita- aggiunge, sfiorando con le dita le corde della sua chitarra, appesa alla parete.

Io ridacchio tra me e me, iniziando realmente a credergli. Sembra avere la voce sincera.

-Beh, ne sono onorata, signor Munson- rispondo, sedendomi sul suo letto -le lascerò una recensione, domattina-

-Davvero gentile- termina, con un piccolo inchino -a domattina-

Si chiude la porta alle spalle, mentre io mi lascio cadere completamente sul letto. Mi sistemo più comodamente che posso, facendo un grande respiro. Non ero mai stata a casa di un ragazzo, se non da Steve, ma mai per passarci la notte. E soprattutto mai nella sua stanza. Nonostante Eddie sia in un'altra stanza, dall'altra parte della roulotte, non riesco ad ignorare la tensione che mi tiene immobile sulle coperte.

Sento Eddie spegnere la luce in salone, e alla fine anch'io rimango nel buio più totale.



***


Quando riapro gli occhi, Eddie è esattamente dove l'ho visto per l'ultima volta, ieri sera. Con una spalla poggiata allo stipite della porta e le braccia incrociate.

-Buongiorno, principessa- mi saluta, mentre mi metto a sedere -se non vuoi arrivare tardi per l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, ti conviene alzarti-

-Cazzo- sbotto io, notando solo in quel momento l'orario. Presa dalla fretta, mi tolgo la maglia nera di Eddie e mi rimetto quella dell'Hellfire, tutto sotto gli occhi leggermente stupiti del ragazzo. Quando capisco ciò che avevo fatto, non riesco a non arrossire.

-Gran bel pretesto per toglierti i vestiti, complimenti- commenta lui, mentre io rimango a bocca aperta.

-Davvero molto simpatico- rispondo, riallacciandomi le scarpe e lasciando la sua maglia sul letto -gran bel pretesto per rimanere a guardare-

-Non ho resistito, lo ammetto- dice, alzando le mani -la prossima volta sarà meglio organizzare-

-Andiamo, Eddie- replico io, superandolo in fretta per non permettergli di vedere il rossore che mi ha invaso il viso.


***


-Hai passato la notte da Eddie Munson?- esclama Nancy, non appena finisco di raccontarle tutto.

-Si, ma...non per qualcos'altro. Solamente perché avevo dimenticato le chiavi di casa e mia madre non era lì-

-Oh, ma certo- commenta lei, alzando un sopracciglio.

-Nance, devi credermi. Ho bisogno che tu mi copra-

-Grace, sai che lo farò. Non devi preoccuparti-

Tiro un sospiro di sollievo. -Grazie mille, giuro che ricambierò il favore-

-Magari potresti farlo dicendomi cosa avete fatto in quella roulotte-

-Nancy, abbiamo dormito in due stanze separate. Non ho niente da dirti- rispondo, ripensando contemporaneamente a ciò che era successo stamattina.

-E va bene, diciamo che ti credo- si arrende alla fine -ora chiama tua madre e rassicurala che non diventerà nonna-

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