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𝐢.

-Grace, starò bene. Te lo prometto-

-Sicura, mamma? Se hai bisogno di qualcosa, sai che...-

-Grace stai solamente andando a scuola- dice mia madre, sorridendo flebilmente -non preoccuparti-

-Sai che mi preoccupo, e anche tanto- sbuffo io, prendendo lo zaino e infilandoci gli ultimi libri rimasti. Afferro la maniglia della porta e saluto mia madre appena un attimo prima di uscire.

Quella notte non era stata bene. L'avevo sentita urlare il mio nome tra le lacrime, e quando mi ero precipitata in camera sua avevo scoperto che era colpa dell'ennesimo incubo su Christine. Erano ormai mesi che lo stesso sogno la tormentava senza tregua. Vedeva sua figlia nel Sottosopra, che continuava a scappare. E poi la vedeva stesa a terra, con gli occhi spalancati ma immobili, la pelle grigiastra. E infine davanti agli occhi le si parava il mostro che gliel'aveva portata via.

Cerco di allontanare quei pensieri dalla mia mente scuotendo la testa. Non mi servono altre preoccupazioni, non oggi. Cammino a testa bassa, facendo attenzione a non inciampare sul terreno dissestato. All'improvviso sento una macchina avvicinarsi a me, poi il suono di un clacson. Mi giro di scatto, incrociando gli occhi di Steve.

-Buongiorno, Grace- mi saluta, ricevendo in cambio il mio silenzio -ti serve un passaggio?-

Scuoto quasi impercettibilmente la testa, ma Steve se ne accorge comunque.

-Andiamo, non potrai dirmi di no per tutto l'anno scolastico. Ti si romperanno di nuovo le scarpe-

-Non mi serve, grazie Steve- rispondo alla fine, accelerando il passo. Lui continua a seguirmi con la macchina.

-Va meglio?- mi chiede poi, cogliendomi di sorpresa. Anche se lui, insieme a Nancy, sono sempre state le uniche persone a chiedermi quantomeno come stessi. E mi rendo conto di averli trattati in modo veramente orribile, da tre anni a questa parte. Spero solamente che riescano a capire quanto in realtà tenga a loro.

-Cerco di non pensarci, ma sta diventando troppo difficile. Mamma continua ad avere degli incubi, e...- mi fermo, improvvisamente sovrastata da una miriade di pensieri -ho paura di perdere anche lei-

-Grace, non succederà- si affretta a dire lui, rallentando sempre di più la velocità della sua macchina. Alla fine mi fermo, incrociando di nuovo i suoi occhi controvoglia.

-Sai, so io cosa fa al caso tuo. Dustin mi ha detto che c'è un nuovo gruppo a scuola, un certo Hellfire Club, dove giocano a quel gioco che ti piace tanto...com'è che si chiama?-

-Dungeon & Dragons?-

-Esatto, quello- continua lui, sorridendo speranzoso -prova ad andarci, magari trovi un modo per...rilassarti, ogni tanto-

-Steve, sai che non gioco da una vita a quel gioco. Da quando Christine...insomma, sai cosa le è successo-

-Io ti ho dato solo un'idea, la scelta è tua. Cerco solo di farti sentire meglio-

Faccio un respiro profondo, misurando accuratamente le parole da pronunciare. Non voglio farlo rimanere male anche questa volta.

-Grazie, Steve- dico alla fine, sforzandomi di sorridere quanto più posso -sai, pensandoci bene un passaggio mi farebbe comodo-

*

La prima persona che vedo entrando a scuola è proprio quella che speravo. Dustin è davanti al suo armadietto, che è proprio accanto al mio.

-Ciao, Dustin- lo saluto, sperando che si ricordi di me. Lui si volta verso di me e si ferma per studiarmi un secondo. Dal sorriso che gli spunta in viso capisco che mi ha riconosciuto.

-Grace! Da quanto tempo- risponde, abbracciandomi energicamente -ti serve qualcosa?-

-In realtà si- mi mordo l'interno della guancia, cercando di sembrare il più calma possibile -Steve mi ha parlato di quel nuovo gruppo, l'Hellfire Club, dove giocate a Dungeon & Dragons. Beh, mi chiedevo se ci fosse un posto libero...-

-Non ci credo- esclama Dustin, interrompendomi -vuoi ricominciare a giocarci! Era da tre anni che aspettavo di sentire queste parole! Per me non ci sono problemi, ma dovresti parlane con il nostro presidente-

-Oh, io pensavo fossi tu- dico, un po' sorpresa.

-No, non siamo né io né Mike. È un ragazzo nuovo, Eddie Munson- continua -se vuoi posso fartelo conoscere anche oggi a pranzo-

Mentre Dustin parla mi ripeto mentalmente che ciò che stavo facendo era la cosa giusta. Devo trovare qualcosa che mi faccia stare bene, come ha detto Steve. Devo farlo.

-Va bene, ci sto- rispondo alla fine -ci vediamo a pranzo-

*

Le lezioni passano con terribile lentezza, ma alla fine l'ora di pranzo arriva. Aspetto Dustin fuori dalla porta della classe di biologia, come mi aveva chiesto. Mentre aspetto vedo passare Steve, e accanto a lui Nancy, che parlano fitto fitto tra di loro. Sono così attenti che non si accorgono neanche della mia presenza.

Per fortuna non ci vuole molto prima di vedere arrivare Dustin e, accanto a lui, Mike. Hanno tutti e due la stessa maglietta, con sopra scritto il nome del club e il disegno di un diavolo rosso al centro.

-Ehi, Grace!- mi saluta Mike, dandomi un timido abbraccio -sono contento che voglia unirti a noi. Mi mancava giocare insieme a te, sarò sincero-

-Anche a me, Mike. Devo un favore a Steve per avermi proposto l'idea-

Mentre parliamo iniziamo ad incamminarci verso la mensa, e io seguo i due ragazzi verso un tavolo pieno di altre persone, tutte con la stessa maglia. Poggio il mio zaino sul tavolo, accanto a un ragazzino con i capelli rossi che mi guarda confuso, per poi dirigermi a prendere da mangiare.

-Allora, dov'è questo Eddie?- chiedo a Dustin e Mike, che si scambiano un'occhiata tra di loro.

-Fidati, non c'è bisogno che te lo diciamo noi- risponde Mike -quando lo vedrai, lo capirai da sola-

-Si, diciamo che...si distingue, ecco- aggiunge Dustin.

Non ho neanche il tempo di replicare che sento un brusio di voci dietro di me. Non riesco a cogliere tutto il discorso, riesco solo a capire che è una contesa tra un ragazzo dall'aria popolare, di cui ignoro il nome, e un altro ragazzo, in piedi sopra al tavolo. Non ho neanche il tempo di osservarlo attentamente, che lo vedo ridere tra sé e sé, e poi mimare delle corna da diavolo sopra la sua testa.

-È Eddie, vero?- dico, senza voltarmi verso i due ragazzi dietro di me.

-Si- rispondono insieme -è proprio Eddie-

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