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35. Fede nuziale

Nota Autrice:
Il capitolo sarà pieno zeppo di immagini. Questo perché le descrizioni non sono il mio forte... Vi lascio alla lettura del capitolo ora❤

Arrivò finalmente sabato mattina. Non avevo chiuso occhio per quasi tutta la notte, tanta era l'ansia che mi assaliva. Mi ero infatti alzata alle sette, nonostante Levi mi venisse a prendere alle 14:30. Così mi lavai e feci colazione con molta calma.

-Cerca di coprire quelle occhiaie.- Mi fece Armin divertito, versandosi una tazza di tè.

Annuii e bevvi un altro sorso di caffè, mentre il biondo venne a tavola a sedersi davanti a me.

-Mamma sta ancora dormendo?-

-Sì, ieri è tornata a casa all'una dal ristorante.- Mi rispose, interrompendosi qualche secondo. -[T/n], divertiti al matrimonio. E quando torni, raccontami com'è andata e com'è il padre adottivo di Levi.-

-Certo!- Gli sorrisi per poi alzarmi da tavola. -Ora vado un po' a studiare. L'esame di stato si avvicina sempre di più.- Affermai ansiosa salutando Armin e tornai al piano di sopra. Per fortuna, mio fratello stava iniziando a nutrire più fiducia nei confronti di Levi. Ma sapevo che sarebbe sempre stato molto protettivo e allerta, a causa di ciò che successo con Christopher.

[Skip Time]

Sentii suonare al campanello e velocemente mi diedi un'ultima occhiata allo specchio, corsi al piano di sotto e vidi mia madre già alla porta, intenta ad aprire.

-È Levi.- Mi disse facendolo entrare.

Rimasi a fissarlo per qualche secondo o poco più in totale silenzio, ammirando il suo completo blu con giacca e cravatta, mentre lui ammirava il mio abito.

-Non dovete andare? Farete tardi!-

Mi ripresi da quello stato di trans insieme a Levi, mi avvicinai all'entrata per indossare le scarpe nere che mi aveva prestato Mikasa e presi una felpa. Salutai poi mia madre e mio fratello ed entrai in auto con Levi.

-Ti sta bene.- Disse semplicemente quest'ultimo, mettendo in moto ed uscendo dal vialetto.

-Grazie... Anche tu non stai male vestito così.-

A detta di Levi, il viaggio sarebbe durato circa un paio d'ore, ma non non mi venne in mente di chiedergli dove stessimo andando di preciso.
Ad un certo punto chiusi gli occhi senza nemmeno accorgermene mentre stavo guardando il cellulare, addormentandomi di colpo. Non sapevo esattamente quanto dormii, ma improvvisamente sentii la voce di Levi chiamarmi, scuotendomi leggermente.

-[T/n], siamo quasi arrivati.-

A fatica riaprii gli occhi, ancora assonnata, e mi guardai attorno spaesata. Era un luogo del tutto nuovo, diverso da Shiganshina, Trost o Karaness.

-Dove siamo?- Chiesi dopo aver guardato i negozi e le abitazioni fuori dal finestrino.

-A Yalkell.-

-Veramente?!- Chiesi attonita, non staccando gli occhi dal finestrino.

-Sì, perché?-

-Qua ci ero venuta con la mia famiglia e quella di Eren e Mikasa per le vacanze, quando avevo dieci anni... E ricordo che desideravo di venirci a vivere.- Risposi nostalgica, osservando tutte quelle persone andare e venire per il marciapiede.

Levi non disse nulla e proseguì, arrivando ad un parcheggio dove accostò l'auto.

Prima di scendere mi guardai dallo specchietto retrovisore che il trucco fosse rimasto al suo posto e presi la felpa e la borsa ad una mano che, anche quella, mi aveva prestato Mikasa.

-Andiamo.- Levi mi si avvicinò e mi prese delicatamente per mano, dirigendosi chissà dove.

Nel mentre continuai a guardarmi intorno, meravigliata da tutto.
Yalkell non era una grande metropoli, ma nemmeno un paesino di campagna. Era una tranquilla cittadina ai piedi di un lago, non molto affollata se non in estate. Fin dalla prima volta che ci misi piede, ne fui innamorata. E ancora adesso, continuava a provocarmi un piccolo brivido lungo la schiena, tanto la ritenevo bella.

Dopo una decina di minuti arrivammo in uno spiazzo d'erba, ricoperto da numerosi petali di fiori di tutte le tonalità del blu, mentre poco più avanti era occupato da almeno una settantina di sedie, davanti ad un bellissimo arco ricoperto anch'esso da tantissimi fiori azzurrini.

Prima ancora però che potessi ammirare la maestosa vista sul lago sullo sfondo, sentii una voce fare il nome di Levi.

-Finalmente sei arrivato!- Esclamò l'uomo che l'aveva chiamato, sorridendogli.

Era molto alto e robusto. Probabilmente io gli arrivavo poco sotto al petto...
Aveva una chioma bionda e folte sopracciglia del medesimo colore, che coronavano gli occhi azzurri e genuini. Lo stesso colore del suo abito.

Appena si fermò davanti a noi, fece saettare lo sguardo su di me, mantenendo un sorriso cordiale sulle labbra. -Tu devi essere [T/n], giusto?-

-Sì, sono la fidanzata di Levi.- Sorrisi anche io nervosa, aspettando che si presentasse.

-Allora avevo detto giusto. Io sono Erwin Smith, il padre adottivo di Levi come penso tu già sappia.-

Mi tese poi la mano che io non esistai ad afferrare. -Sì... Mi è stato accennato qualcosa da Levi.- Risi leggermente agitata.

-Vorrei poter dire anche io la stessa cosa riguardo te. Tuttavia è stata Isabel a parlarmi di te. E mi tocca ammetterlo, non mentiva quando affermava che fossi una bellissima ragazza.-

Probabilmente arrossii visibilmente, a giudicare dalla piccola risata di Erwin.

-Comunque, accomodati pure nel posto in prima fila a destra col tuo nome. Levi, tu invece vai vicino all'altare. Ci sono già tuo fratello e Mike ad aspettarti.- Disse sistemandosi la manica della camicia, dirigendosi poi verso l'altare dopo avermi rivolto un piccolo saluto.

-Io vado allora. Tu vai a sederti.- Se ne andò verso Farlan, vestito esattamente come lui insieme ad un altro uomo ancora più alto di Erwin.

Presi un respiro profondo, nel tentativo di calmarmi, e mi diressi verso il mio posto a sedere sotto lo sguardo interrogativo di qualche ospite che non mi aveva mai vista.
Appena mi misi a sedere vidi Farlan che mi salutava scuotendo la mano davanti a me, elegante e composto, affianco a Levi. Ricambiai sorridendo e, dopo qualche minuto, presi il cellulare per maneggiarci su, finché non arrivarono le 17 e iniziò la cerimonia.

Tutti i presenti presero a sedere e si girarono verso il fondo, attirati dall'arrivo della sposa. Questa, aveva i capelli bruni legati e acconciati dietro la nuca, con dei boccoli che le ricadevano ai lati. Gli occhi, anch'essi marroni ricoperti da un paio di occhiali da vista, erano curati da un filo di trucco, mentre ai lobi portava degli orecchini azzurri che oscillavano da una parte all'altra. L'abito del classico colore bianco le ricadeva morbido e perfetto su tutto il corpo e, alle mani, stringeva un bouquet composto da rose bianche e blu.

È bellissima... Pensai, notando solo dopo le tre damigelle dietro di lei, vestite con una abito lungo blu chiaro.

Una era Isabel, che appena mi vide mi sorrise felice ed esaltata. La seconda una donna alta, con capelli corti e biondi ed occhi azzurro chiaro. Questa non mi notò minimamente, concentrata sui suoi passi.
Infine la terza donna, appena mi passò affianco mi rivolse uno sguardo di sufficienza, prima di andare a posizionarsi insieme alle altre due affianco alla sposa.

Naomi... Ricordai all'istante il nome della donna a casa di Levi, quel giorno. Il corvino mi aveva assicurato di non esserci mai stato nulla tra loro, ma nonostante ciò non potevo fare a meno di provare una sensazione di disagio nel trovarmi poco lontano da lei. Ammettevo che, dopo tutto, era molto più bella di me, oltre che sembrare più matura e sicura di sé. Non potevo fare a meno di sentirmi piccola e inferiore a suo confronto.

La cerimonia continuò tranquilla e senza interruzioni, arrivando alle promesse, allo scambio degli anelli e, infine, al bacio. Partì un applauso generale, seguito da un leggero disordine a fine cerimonia.
Cercai di raggiungere Levi, ma involontariamente mi scontrai con Naomi.

-Perdonami...-

-Fa nulla. Tu sei [T/n], dico bene?- Mi rispose la donna, sorridendomi gentile.

Annuii, ma prima che potesse dire altro sentii qualcuno prendermi la mano e trascinarmi via.

-Ti stavo cercando.-

-Anche io.- Risposi a Levi, osservando Naomi che si allontanava tra la folla.

-Forza, tra poco dobbiamo andare al luogo del ricevimento. Non è molto lontano, possiamo farcela anche a piedi.-

[Skip Time]

Dopo una decina di minuti in cui si erano fatte le 18:30 e non avevo avuto il coraggio di dire a Levi che mi facevano troppo male i piedi per continuare a camminare, a causa delle scarpe con un paio di centimetri di tacco, arrivammo ad un enorme gazebo, dove si sarebbe svolto il ricevimento con la cena ed il resto della serata, insieme ad un piccolo luogo lì vicino con piscina ed un tavolo, su cui molto probabilmente ci sarebbe stata la torta nuziale.

N.A. Qualcosa di simile.

Lentamente tutti i presenti alla cerimonia stavano entrando nel gazebo, compresi noi. Quel che mi trovai davanti, al suo interno, mi lasciò a dir poco col fiato mozzato. Era stato tutto allestito e decorato nei minimi dettagli, rispettando sempre il colore scelto per il matrimonio. Ai lati vi erano decine di tavoli, uno più grande degli altri, e al centro uno spazio vuoto per ballare.

Rimasi a fissare il tutto meravigliata, non notando così Isabel corrermi incontro e abbracciarmi. -[T/n]!-

Dopo un secondo di sorpresa ricambiai la stretta e salutai dopo anche Farlan affianco a lei. -Il tuo vestito è bellissimo!- Isabel fece una giravolta, facendo alzare leggermente il suo abito corto blu. -Ti piace il mio?-

Annuii sorridendole e mi guardai attorno incuriosita, finché i miei occhi non caddero all'entrata del gazebo, dove alcuni dei presenti si erano girati per osservare meravigliati la donna all'entrata.

-Sempre con gli sguardi di tutti puntati addosso. Che rabbia...- Sussurrò acida la rossa, chiudendo gli occhi in due fessure.

Infatti, Naomi si era attirata le attenzioni di non poche persone, con il suo nuovo abito bianco e blu.

La osservai anche io e Levi sembrò notarlo.

-Tu sei più bella.- Sentii la sua voce al mio orecchio, facendomi rabbrividire.

Mi girai per sorridergli e dopo poco arrivarono anche gli sposi, distogliendo una volta per tutte gli sguardi rivolti prima a Naomi.

-L'abito di Hanji ha avuto più successo.- Osservò Farlan con un piccolo ghigno soddisfatto, mentre la donna veniva dritta dritta verso di me.

-Tu sei [T/n], vero?- Si fermò a pochi centimetri dal mio volto, fissandomi da capo a piedi.

Annuii e subito la donna mi strinse le mani nelle sue. -Io sono Hanji Zoe! Sono contentissima di averti qui e poterti finalmente vedere!- Affermò entusiasta.

Mi lasciò una mano, mentre l'altra continuò a stringerlmela per farmi fare una piroetta, per poi afferrarmi con forza il viso tra le mani e ruotare la mia testa da una parte all'altra per "ispezionarmi" meglio.

-Non toccarla troppo, dannata quattr'occhi.- Levi mi tirò via, fulminando la bruna con lo sguardo.

-Nemmeno al mio matrimonio mi tratti bene.- La donna fece la finta dispiaciuta, fingendo di asciugarsi una lacrima dal viso.

Io, che nel mentre non avevo ancora aperto bocca, sentii un respiro profondo alle mie spalle e, rabbrividendo, mi voltai improvvisamente. Dovetti alzare lo sguardo, per vedere l'uomo alto che, riconobbi, era il terzo testimone dello sposo.

Mi ha... Appena annusata? Pensai stranita, mentre l'uomo in questione se la rideva sotto i baffi.

-Scusalo.- Si aggiunse un'altra donna, spuntandogli da dietro le spalle. -Mio marito è solito annusare le persone che incontra. Sono Nanaba. E lui è Mike.-

Ricordai che la donna era la damigella della sposa e cordiale, seppur ancora imbarazzata, mi presentai ai due.

-La famosa fidanzata di Levi, allora!-

-Stavamo iniziando a pensare che sarebbe morto in solitudine.- Aggiunse Mike dopo la moglie, facendo scoppiare tutti a ridere mentre Levi si passava le dita sugli occhi a testa bassa, probabilmente imbarazzato dagli amici e familiari.

Non riuscii però a trattenere una piccola risata, fino quando tutti non presero posto ai propri tavoli.

-Mi dispiace [T/n], ma siccome Levi mi ha detto solo la settimana scorsa che ti avrebbe invitata, non sono riuscita a procurarmi un'altra bomboniera per te!- Disse dispiaciuta Hanji, mentre guardavo i barattoli di miele davanti a tutti piatti eccetto il mio,con attaccato ad essi dei sacchettini con all'interno dei confetti azzurri.

N.A. Una cosa di questo genere.

-M-ma no! Si figuri!- Misi subito le mani avanti.

-Inizia a darci del tu, non c'è bisogno di essere così formali.- Mi sorrise Erwin.

Sentii una mano posarsi sulla mia coscia e mi girai verso Levi, seduto alla mia destra.
Capii che era per calmarmi, così posai la mia mano sulla sua, stringendogliela.

Seduta alla mia sinistra invece c'era Isabel, seguita da Farlan, Erwin ed Hanji. Mentre seduto affianco a Levi c'era Mike, seguito a sua volta da Nanaba ed infine da Naomi.

Capii che sarebbe stata una lunga cena dalla domanda che mi porse Hanji.

-Allora... Come vi siete conosciuti?-

Notai Levi irrigidirsi, mentre Isabel, Farlan e Naomi si girarono verso di me. I primi due preoccupati, mentre l'ultima con un insolito sguardo, mentre prendeva il bicchiere e iniziò a bere nel totale silenzio.

Cercai di assumere compostezza e imitare il suo esempio, prendendo il mio bicchiere, per rispondere noncurante. -Per strada.-

-E come più precisamente?- Chiese Naomi, sembrando incuriosita.

-Levi...- Iniziai, bloccandomi per bere un sorso di vino rosso. -Mi stava per mettere sotto con l'auto.-

Non era una bugia, dopo tutto.

Hanji e Nanaba si misero a ridere ed Erwin tirò un'occhiata al corvino, mista tra il divertito e il disappunto.

-Non è colpa mia se attraversi senza prima guardare.-

-Ancora con 'sta storia?- Mi voltai verso di lui, sentendo questa volta anche Isabel soffocare una risata.

-Okay okay, non inizate a litigare.- Rise Hanji, seguita da Nanaba che si girò verso di me -Comunque sembri molto giovane, [T/n]. Quanti anni hai?-

-A dir la verità... Quest'anno 19.- Sorrisi nervosa.

Al contrario di quanto mi aspettassi, furono tutti molto gentili e cordiali con me nonostante la mia età e, mentre arrivavano le prime portate, continuarono a pormi domande sul mio percorso di studi e progetti per il futuro.

-Peccato.- Sospirò Hanji ad un certo punto, intrecciando le dita delle sue mani e posando il mento su di esse. -Vorrà dire che io ed Erwin dovremo aspettare qualche altro anno per dei nipotini.-

Isabel scoppiò in una fragorosa risata, mentre Levi rischiò di soffocarsi con un boccone.
Io invece non sapevo più dove nascondere la faccia, tanto credevo fosse rossa.

-Che esagerato.- Commentò Mike, facendo sorridere Erwin.

L'unica che per tutta la cena rimase imperturbabile e seria fu Naomi, se non per qualche piccolo sorriso. Durante le varie conversazioni, venni a scoprire che conosceva Hanji da anni e che fu proprio quest'ultima a spingere Erwin a farla entrare nella sua società. Da quanto ne capii, erano molto amiche.
Non riuscivo a capire le intenzioni di quella donna e ciò mi spaventava. Ma mi convinsi che fossero tutte paranoie nate dal fatto che l'avevo vista in compagnia di Levi, quindi cercai di non darci troppo peso.

A fine cena, dopo poco partirono le danze, aperte ovviamente dagli sposi.
Una parte di me sperava che Levi mi invitasse a ballare, mentre l'altra sapeva che sarebbe stato impossibile, quindi non ci contai troppo rimasi seduta a giocare con una bambina piccola che mi si era avvicinata. Per giunta, non sapevo ballare.

Dopo una decina di minuti partì Can't Help Falling In Love With You di Elvis e tutti rallentarono il passo, in cerca di un partner.
Smisi di giocare con la bimba, che tornò dalla madre, quando vidi Levi alzarsi, girarsi verso di me e porgermi la mano.

-Non... Non so ballare.- Tentai di rifiutare per l'imbarazzo, ma il corvino mi afferrò comunque la mano e mi fece alzare, portandomi alla pista.

-Tu segui i miei passi.- Si limitò a rispondere portando le mani ai miei fianchi.

Nervosa, gli avvolsi le braccia attorno al collo e abbassai lo sguardo per osservare i suoi piedi. -Non credevo sapessi ballare...- Affermai sorpresa.

-A forza di osservare gente che ballava a vari matrimoni e feste lavorative a cui sono stato, ho imparato.-

Gli sorrisi e appoggiai la testa sulla sua spalla. -Credi che un giorno riusciremo a diventare come tuo padre adottivo e la sua nuova moglie?- Domandai d'impulso, nel vedere i due ballare, non distogliendo l'uno gli occhi dall'altra.

-Non voglio che tu diventi una pazzoide fissata con gli esperimenti.- Commentò, turbato al pensiero.

-Stupido.- Mi misi a ridere. -Intendo innamorati come loro. Avere occhi solo per la persona che si ama...-

Il mio sguardo cadde poi su Isabel e Farlan, che ballavano insieme. Uno più imbarazzato dell'altra.

-Se andiamo avanti di questo passo, lo diventeremo presto... O forse lo siamo già.-

Alzai gli occhi solo per ammirare divertita il rossore sulle gote di Levi, che sapevo essere presente. Mi avvicinai allora al suo volto per unire le nostre labbra a formare un lungo e casto bacio, fino a quando non finì la canzone e tutti si fermarono.

Levi mi portò fuori dalla pista da ballo, prese la mia borsa e la felpa e mi portò all'uscita del gazebo.

-Aspetta- Levi! Dove vuoi andare?-

-Ti porto in un posto tranquillo. Così saremo finalmente soli.-

[Skip Time]

Iniziai ad ammirare l'enorme distesa di prato che dava sul lago e ci fermammo in un punto proprio lì vicino. Levi si tolse la camicia, la stese sull'erba e ci si sedette sopra.
A fatica trattenni un sorriso, mentre io mi sdraiai dopo aver indossato la felpa, così da poter osservare il cielo con le sue stelle.

Iniziammo dopo poco a parlare, arrivando a raccontarci aneddoti divertenti.

-Veramente all'orfanotrofio ti avrei baciato?!-

Il corvino annuì ed io mi portai le mani sul viso. -Non ci voglio credere! Già a quell'età prendevo l'iniziativa ed ero io dei due a portare i pantaloni!-

-E a quanto pare, non è cambiato molto da allora.- Osservò lui.

Passarono un paio di minuti di silenzio, prima che Levi girasse il busto verso di me ed infilasse una mano nella tasca dei pantaloni. -[T/n].-

Mi alzai mettendomi seduta e lo guardai, aspettando che continuasse.

-Qualche giorno fa mi sono reso conto che non te l'avevo ancora chiesto. Quindi ho pensato che sta sera potesse essere il momento giusto.-

Detto ciò, tirò fuori dalla tasca una piccola scatolina, visibilmente nervoso e agitato. Il mio cuore a quel punto iniziò a battere all'impazzata, tant'è che ebbi paura mi esplodesse nel petto.
Senza aggiungere altro aprì quella scatolina, rivelando un bellissimo anello, con incastonata una luccicante pietra.

-Ti sto ufficialmente chiedendo se... Vuoi diventare la mia fidanzata... A tutti gli effetti.- Continuò, non avendo quasi il coraggio di guardarmi negli occhi.

Guardai l'anello, ancora attonita, e tremante presi la scatola tra le mani. Alzai poi gli occhi già luccicanti verso Levi e gli avvolsi le braccia intorno al collo, non sapendo cosa dire.

Non pensavo me l'avrebbe mai chiesto con un anello. Non mi era mai sembrato una persona romantica, in più non credevo fosse necessario. Ma dopo l'abito, il ballo ed infine quell'anello, stavo iniziando a pensare che dietro ad una maschera apparentemente apatica e seria, si nascondesse anche un uomo romanico.

-L-lo devo prendere per un sì...?-

-Sì! Mille volte sì!- Risposi tra le lacrime, stracolma di gioia.

Mi staccai da lui e gli lasciai un bacio sulle labbra. -Finirai per viziarmi, sai?-

-Poco male. L'importante è di non aspettarti qualcosa di ancora più romantico da me. Non farci l'abitudine.-

Sfilai l'anello dalla rivestitura interna e lo ammirai più da vicino. -Non sarebbe male però se mi facessi dichiarazioni d'amore più emozionanti.-

-Se intendi qualcosa stile Orgoglio e Pregiudizio, scordatelo.- Non esitò a rispondere.

-Già il fatto che tu conosca quel libro, la dice lunga sul tuo conto.- Sorrisi, prima di infilare delicatamente l'anello all'anulare della mano sinistra.

-Ho visto solo il film.- Borbottò con sguardo altrove.

-Vergogna. Devi subito rimediare, sai?- Sorrisi, non smettendo però di fissare l'anello al mio dito.

-Ti piace...?-

-Certo. Moltissimo... Ma ti dev'essere costato una fortuna...- Sospirai, fissando più da vicino la pietra.

-È zaffiro bianco se te lo stai chiedendo. Della miglior qualità. Mentre l'anello è in oro bianco.- Prese la mia mano, osservando anche lui l'anello. -Se è costato poco o tanto non conta. Voglio solo il meglio per te...-

Asciugai con la mano destra le lacrime sulle mie guance, prima di rispondere ridendo. -Finirai veramente col viziarmi di questo passo!-

Rimanemmo a guardarci in silenzio per quelli che mi parvero infiniti secondi quando molto probabilmente furono solo una decina.

-Ti amo.-

Sussultai, sorpresa ma felice. Era la prima volta che me lo diceva direttamente. E non potevo chiedere di meglio in quel momento.

-Ti amo anche io.- Gli posai la mano sinistra sulla guancia, prima di baciarlo una seconda volta.

-Dovremmo tornare là. Ci perderemo il taglio della torta se no.- Gli ricordai facendolo sospirare, per nulla interessato alla proposta.

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