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27. Scelte senza rimpianti

N.A. PER LE ARMYs!
HO PUBBLICATO UNA ONE-SHOT SUI BTS, SE VI VA ANDATE A LEGGERLA!❤

[T/n]' pov. 6 febbraio
-Un giorno invece, un altro cliente mi ha chiesto di trattarlo come un cane.- Se la rise di gusto Petra.

Adrien scoppiò a ridere e batté la mano sul tavolo. -Certo che ce n'è di gente strana in giro!-

Feci una piccola risata anche io, continuando a bere il mio bicchiere di birra. Era da una ventina di minuti che i due si stavano raccontando alcuni aneddoti di "ambito lavorativo", mentre io mi limitavo ad ascoltare e, alle volte, lasciarmi andare ad una risata.
In soli quattro giorni, ero riuscita a legare leggermente di più anche con Adrien. Ogni pomeriggio, almeno per un paio d'ore, tutti i giorni faceva visita a Petra e, di conseguenza, anche io mi ritrovavo ad ascoltare le loro storie e aneddoti che avevano sempre pronti. Ma non dovrei stupirmene troppo. I migliori amici sono così. Per ore ed ore starebbero a parlare e ridere di una cazzata dietro l'altra, senza stancarsi o finire argomenti. Infatti, era così che andava con Mikasa, fino a poco tempo fa...

-[T/n], tutto bene?-

-Sì, non ti preoccupare.- Sorrisi alla donna, controllando poi l'ora sul mio cellulare. Erano quasi le 18.

Dopo un paio di minuti, sentimmo suonare al campanello e Petra svogliata si alzò da tavola per andare alla porta.

-Scusa, tu non sei quello al funerale...?-

Mi sporsi dal letto per vedere chi era.

-E qui, vero?- Il ragazzo si fece spazio, entrando di prepotenza nel monolocale.

-Eren?- Dissi perplessa, posando il bicchiere di birra sul comodino affianco al letto. -Cosa-

-TU cosa ci fai qui!- Mi bloccò appena mi vide.

-Questo non ti riguarda. Torna a casa.- Risposi fredda, ritornando a mettermi comoda sul materasso.

-Non ci torno senza di te!- In un lampo, mi prese il braccio e mi fece alzare con la forza.

-Hey hey! Calmiamoci!-

Adrien scattò in piedi e venne verso di noi, pronto a qualunque evenienza.

-Tu fatti i cazzi tuoi!- Lo aggredì verbalmente Eren, guardandolo furioso. -È una mia amica, quindi levati di torno!-

-Ora smettetela tutti!- Urlò Petra, che levò prima la mano del bruno dal mio braccio e poi ci allontanò. Questo, diede tempo a tutti di analizzare la situazione e permise vagamente ad Eren di calmarsi.

-Come hai anche solo pensato che venire qua potesse migliorare la situazione?!-

-Non mi sono certo rifugiata qui con la speranza che le cose in 'sto posto di merda migliorassero da un momento all'altro! E, siccome so che me lo chiederai, ti dico fin da subito che non mi sto più prostituendo.-

-E cosa speravi di ottenere scappando di casa?!- Non diede segno di calmarsi.

-Voglio solo scappare, okay?!- Sbottai iniziando ad urlare anch'io. -Voglio solo fuggire da tutto e tutti, perché non ho più la forza di affrontare i problemi in faccia o far finta di nulla e continuare a vedere tutti i giorni mamma ed Armin soffrire a causa mia, non solo per la perdita di papà!- Continuando, la mia voce stava diventando sempre più disperata, accompagnata dal pianto. -Non ce la faccio più a vedere Mikasa ignorarmi e a sentire gli sguardi di tutti addosso! Voglio solo nascondermi e non farmi vedere più da nessuno!-

Ripresi fiato sfinita e mi buttai sul letto, prendendo ad asciugarmi le lacrime. Non volevo più piangere e negli ultimi mesi avevo pianto tante, troppe volte.

Petra mi guardò dispiaciuta e Adrien era confuso dalla situazione. Mentre Eren si stava calmando.

-Torna a casa.- Disse apatico, ma con un velo di tristezza.

Non risposi, lasciando che il silenzio ci avvolgesse in quel piccolo monolocale.

-Le cose si potranno sistemare, te lo prometto!-

-E come? Chiami la fata Madrina che sistemi tutta sta merda?- Chiesi sarcastica.

Lui non rispose ed io, sospirando, mi sdraiai a peso morto sul letto. -Le cose si sistemeranno appena me ne sarò andata lontano. -Sussurrai.

-Che intendi? Non...non vorrai mica partire?!- Domandò Eren, questa volta spaventato dalla mia risposta.

Chiusi gli occhi ed il mio assoluto silenzio fece intendere al ragazzo le mie intenzioni.

-Non puoi andare via! Non puoi farci questo!- Urlò disperato. Anche se non potevo vedere il suo sguardo, sapevo che probabilmente aveva gli occhi rossi per le lacrime che minacciavano di uscire. Ma se l'avessi visto, mi avrebbe fatto ancora più male.

-Non puoi farmi questo...- Sussurrò infine, facendomi percorrere un brivido lungo tutta la spina dorsale. Non era più arrabbiato, bensì afflitto, nel tentativo di dissuadermi nel cambiare idea.

-Lo sto già facendo, ormai... Presto non avrete più mie notizie, così non potrò più far soffrire nessuno. E niente e nessuno mi farà rimanere un minuto di più.-

Nessuno fece una parola e poco dopo sentii dei passi allontanarsi.

-Sappi solo che non te ne andrai via da qui senza che nessuno lo venga a sapere.- Concluse Eren, per poi sentire la porta d'entrata sbattere.

Aprii gli occhi e vidi Petra sospirare frustrata e mettersi a sedere sul bordo del letto affianco a me.

-Adrien, scusa se ti chiedo di andartene proprio ora.-

-Non ti preoccupare, ho capito la situazione. E poi, sta pure venendo buio fuori.- Rispose subito. Prese la sua giacca dalla sedia e se la mise sotto braccio, prima di salutarci e uscire dal monolocale anche lui.

-Scusa di averti dato questo disturbo. Ho rovinato la serata a te e ad Adrien...- Sussurrai dispiaciuta.

-Tranquilla, va tutto bene.- Mi posò una mano sulla coscia per farmi capire che lei era lì e che ci sarebbe sempre stata, qualunque evenienza. -Ti va di farci una piccola passeggiata? Ti porto in un posto.-

D'un tratto mi afferrò un braccio e mi tirò su senza aspettar risposta, facendomi alzare dal letto con lei.

-Dove?-

-Lo scoprirai solo seguendomi.- Mi sorrise, andando ad indossare un paio di scarpe, seguita da me.

Prendemmo poi anche la giaccia ed uscimmo dal palazzo. Rabbrividii appena misi un piede sul marciapiede, a causa del vento freddo invernale.

Senza preavviso Petra girò l'angolo e imboccò una piccola via che non conoscevo. Continuai a seguirla, finché non alzai gli occhi e notai un edificio al fondo della strada.

-Mi hai portato... In una chiesa?-

Petra non mi rispose, limitandosi a salire le scalinate e aprire una delle porte ai lati. -Allora, non entri?-

La guardai un attimo sorpresa, prima di raggiungerla ed entrare subito dopo di lei.
La donna guardando dritto davanti a sé fece il segno della croce e si andò a sedere in una delle panche nelle ultime file, invitando me a fare lo stesso.

Prima che potessi chiederle il motivo di avermi accompagnata qui, lei iniziò a parlare a bassa voce, per evitare il classico riverbero che viene a crearsi in chiesa.

-Vengo da una famiglia cattolica, quindi sono sempre stata abituata a frequentare luoghi di questo genere. Anche se nell'ultimo periodo non ci sono più venuta... Vedi, anche se sono stata educata così, non sono mai riuscita a fare a meno di pensare che se Dio esiste, perché in 'sto mondo continuano a esistere violenza, ingiustizie e crudeltà? Povertà e miseria sono all'ordine del giorno ormai e fin da piccola mi sono sempre chiesta perché, qualunque divinità ci sia, è sempre rimasta ad osservare senza far nulla...-

Rimasi in silenzio, non sapendo che dire e la lasciai continuare.

-E queste domande non hanno fatto altro che accrescere durante tutti questi anni, dopo tutto quello che mi è successo... Insomma, Dio ci insegna ad amare e voler bene al prossimo e a perdonare, ma la chiesa spesso ritiene ancora gli omosessuali contro natura e le prostitute delle peccatrici senza perdono... Che incoerenti...-

"Per non pensare a tutte le persone mandate al rogo secoli fa, perché ritenute streghe, eretici o semplicemente perché affermavano che la Terra non era al centro dell'universo..." Pensai, non interrompendo la mia amica.

-Se il Signore ci tende sempre una mano, perché quel maggiordomo mi violentava, sono stata cacciata di casa e mandata in un orfanotrofio ed infine sono finita a fare la prostituta per vivere.- Disse con lo sguardo fisso sulle sue gambe. -Quindi, ho sentimenti abbastanza contrastanti riguardo alla religione cattolica. Ma vengo qua quando mi capita perché mi rilasso. Questo luogo mi aiuta a non pensare più a nulla di tutto ciò che ho fatto e vissuto negli ultimi anni. Mi fa ritornare alla mente quando, la domenica dopo la messa, andavo con i miei a mangiare la pizza o passeggiavamo sotto al Sole d'estate. E paradossalmente, è come se tutto quello che io stia facendo non sia male, che io sia rimasta la vecchia ragazzina prodigio per cui i miei genitori e tutti gli altri andavano sempre fieri...- Concluse con un sospiro e tormentandosi le unghie delle mani.

-Petra... Se veramente c'è un'entità superiore lassù, non ti giudicherà mai per le tue scelte.- Mi decisi a parlare, attirando la sua attenzione. -Nessuno può giudicare le tue scelte se non solo ed unicamente te stessa. Tocca a te dire se sei nella ragione o nel torto nelle decisioni che riguardano la vita, perché questa è tua e la vivi come decidi tu, senza che qualcuno possa dire ciò che devi o non devi fare. Tu hai lottato per sopravvivere e andare avanti per conto tuo e con i tuoi mezzi, perché non avevi altra scelta se non questa. Come ti aveva detto quel ragazzo all'orfanotrofio, devi solo ritrovare la strada e così stai per fare. Ora, dopo tutti i tuoi sacrifici, potrai finalmente ricominciare tutto daccapo. Rifarti una bella vita e dimenticare il passato per guardare al futuro. Sta solo a te poi se pentirti o meno della via che hai preso per ritornare in strada. Io sinceramente non so se hai fatto la scelta giusta per arrivare fino a qui, non so se sei nel torto o nel giusto. So solo che, finché non vedrai i risultati, non potrai sapere se rimpiangere le tue scelte. Ricordati che l'importante nella vita è non avere rimpianti.-

Dopo le mie parole, notai solo in quel momento gli occhi di Petra arrossati e si buttò a braccia aperte su di me, stringendomi fortemente.

-Grazie [T/n]. Non sai quanto mi abbia fatto felice sentir queste parole.- Sussurrò con voce spezzata. -Sai, anche tu ora potrai ricominciare, insieme a me. Ci faremo supporto morale a vicenda nei momenti più bui.- Si lasciò andare in una leggera risata.

Si allontanò da me poco dopo e le sorrisi per rassicurarla, decidendo infine di uscire dalla chiesa.
Sì, a momenti anche io avrei iniziato una nuova vita con Petra, dall'altra parte del mondo. Mi sarei trovata una nuova casa, un vero lavoro. E magari un uomo da sposare... E con cui metter su famiglia.

-Tutto bene?-

-Eh? Sì, sì.- Risposi senza pensarci troppo.

-Torniamo a casa, devo ancora preparare la cena e sono le 19!- Aumentò il passo.

Io mi strinsi di più nella giaccia e la raggiunsi.
Era veramente quello che volevo? Lasciare tutto e tutti in tal modo era la cosa giusta da fare? Così, avrei vissuto senza rimpianti...?

*Spazio Me*
Ho preferito non aggiungere "vostri" commenti e pensieri a proposito della religione per ovvi motivi. Non vi conosco :3
Per quanto riguarda me, sappiate che Petra rispecchia i miei pensieri.

*Levi la porta via*

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