𝙎𝙆𝙔
𝑑𝑖 mitris77

𝑺𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒐 𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒊𝒅𝒆𝒂𝒕𝒐 𝒆 𝒔𝒄𝒓𝒊𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒂
Lilithreginadelbuio

Per la Squadra Rossa
❤️📌🌹👺❤️‍🔥🫀🐦‍🔥🐞

Aprì gli occhi. Mi sentivo la testa pesante, come se avessi ricevuto una forte botta in testa. Lentamente misi insieme i pezzi nella mia memoria, chi era quella figura nel bosco? Cosa intendeva con quelle parole? E dove mi trovo?

Mi guardai attorno, le pareti erano fatte con assi di legno, credo si tratti di quercia. Il pavimento, anch'esso dello stesso legno, presentava un bel tappeto di lana filata, bianco. Appese al tetto, spiovente verso destra, sono presenti 2 lampade che illuminavano parzialmente la stanza.

Stavo dormendo su una poltrona a fagioli di medie dimensioni, dello stesso colore del tappeto. Poco distante da me c'era un tavolino di vetro, con un centrino e un vaso di fiori, che decorava la stanza.

Una portafinestra a vetri illuminava il resto della stanza e mostrava un panorama boschivo-invernale tipico. A sinistra, attaccata al muro, c'è una grande libreria con parecchi libri.

Ma di chi è questa baita? E come ci sono arrivata?

L'aria venne invasa dal profumo di biscotti proveniente da oltre la porta, spinta dalla curiosità scesi dalla poltrona e mi avvicinai a essa, girai la maniglia e mi trovai davanti a delle scale.

Seguendo il profumo scesi le scale e arrivai a una cucina, sul tavolo era presente un vassoio di biscotti con gocce di cioccolato e delle tazze vuote, 4 tazze per l'esattezza. Sul muro c'era una foto incorniciata, una famiglia composta da 3 persone, un uomo una donna e un bambino, il bambino della foto deve avere all'incirca 6 anni ma non so a quando risale la foto.

Improvvisamente dalla portafinestra della cucina entró una donna, la stessa della foto.

"Ma buongiorno, vedo che ti senti bene, accomodati pure"

Disse lei facendomi cenno di sedermi su una sedia davanti al tavolo, mi sedetti titubante, lei mi porse un biscotto sorridendo, io ringraziai e presi il biscotto, era davvero buono.

Poco dopo si sentì una porta aprirsi e delle voci maschili parlare.

"Forza, non fare la femminuccia porta dentro quel sacco!"

Diceva allegra e scherzosa la prima voce.

"Femminuccia un corno... Una femminuccia, come dici tu, non riuscirebbe nemmeno a sollevarlo questo sacco... Mammamia"

Diceva invece la seconda voce, nettamente più giovane ma anche affaticata e seccata. Pochissimi secondi dopo in cucina entrarono un ragazzo, circa 16 anni, e un uomo. Gli stessi della foto.

Si sedettero anche loro al tavolo, il sacco venne lasciato all'ingresso, la donna si alzó nuovamente e riempì le tazze con della cioccolata calda.

"Ma che maleducata, non mi sono presentata, io sono Katy mentre loro sono mio marito, Luca, e mio figlio, Marco"

Alle parole della moglie Luca sorrise, mentre il figlio fece solo un cenno con la testa, disinteressato.

"Probabilmente ti stai chiedendo cosa sia successo, qualsiasi domanda su questo argomento io saró lieto di risponderti"

Disse Luca calorosamente, lo guardai e cercai di capire quale domanda fargli per prima.

"Come sono arrivata fino a questa baita?"

Luca sorrise imbarazzato e si grattò la nuca.

"A dire il vero non saprei, noi ti abbiamo trovata svenuta praticamente fuori dalla porta nel bel mezzo della bufera che c'è stata oggi"

"Capisco, e dopo che mi avete trovata..?"

In realtà non capivo, ma se non sapevano nulla per davvero era inutile insistere.

"Cosa dovevamo fare? Lasciarti li fuori a congelare? Ti abbiamo portata dentro, coperta e messo in quella stanza, a proposito, come ti chiami"

"Vi ringrazio molto per ciò che vete fatto, il mio nome è Sky, vengo dal villaggio dei torutassi"

Stavolta a rispondere fu Marco, parecchio seccato.

"Oh perfetto, non solo è straniera ma viene anche dal villaggio dei torutassi, siamo proprio fortunati. Ahia!"

Il padre gli diede un calco da sotto il tavolo per ordinargli di essere più educato, ma lui invece si azzittó completamente non spiccicando parola per tutta la durata della merenda, o spuntino, o quel che era.

Dopo pochi minuti di chiacchierata era evidente che questa famiglia, almeno i genitori, non sapevano minimamente cosa potesse essere successo, mentre il ragazzo era stato molto silenzioso, come a voler nascondere qualcosa.

La bufera si era ormai calmata, quindi uscì dalla baita, anche se erano persone affidabili all'apparenza, non mi sentivo al sicuro, soprattutto se ripensavo a quella maledettissima figura nel bosco.

Camminavo tra gli alberi gia da un po', -non hai idea di chi tu sia veramente- -questo è solo l'inizio- le parole di... Qualunque cosa fosse mi martellano in testa, devo arrivare fino in fondo a questa storia.

Nelle vicinanze notai un'altra baita, piu rustica rispetto a quella dei bBrevor, il cognome lo avevo letto sulla porta.

Mi avvicinai e bussai alla porta, mi aprì un uomo con una mantella grigia, la corporatura è esattamente quella della figura di ieri notte, che sia lui?

"Hai bisogno di qualcosa ragazzina?"

Disse lui educatamente ma anche sbrigativo, forse avevo interrotto qualcosa.

"Mi scusi se l'ho interrotta, volevo solo chiederle cosa intendesse con quelle parole ieri sera, e se sa cosa e successo dopo che abbiamo parlato"

"Ma di che parli ragazzina, io non ti ho mai vista prima e ieri sera non mi sono mosso da casa mia, ora se vuoi scusarmi ho cose importanti da fare"

Mi sbatté la porta in faccia, rimasi molto confusa, cosa significa questo? Mi girai e feci per allontanarmi quando un braccio mi afferrò bruscamente trascinandomi all'indietro.

"Sky" disse l'uomo, mi strattonò facendomi girare per guardarlo, era diverso da prima, sia la sa pelle sia i vestiti erano completamente neri, come ieri sera, persino i suoi occhi ora sono diversi, prima erano grigi mentre adesso sono rossi come il sangue.

"Non parlare a nessuno di me o di quello che succede quando ci sono io, vedi di seguire i miei ordini o non te la farò passare liscia"

Sono sorpresa e impaurita, cosa significa ciò? Cosa vuole da me questa entità misteriosa?

"Cosa è successo all'uomo di prima? Cosa è successo ieri sera?"

Domando cercando di mantenere fera la mia voce.

"Non puoi avere tutte le risposte subito, ci sarà il momento in cui saprai, ma non ora, sappi solo che stiamo arrivando a prenderti"

Dopo aver detto ciò mi spinge con forza fuori dalla baita facendomi finire sulla neve, sbatté la porta con forza, io mi rialzo e torno a bussare alla porta.

"EI! Non si fa così! Chi è che viene prendermi?"

La porta si aprì, sempre lui, solo che era tornato normale.ù

"Finiscila di rompere ragazzina! Non so niente che ti riguarda sparisci da casa mia!"

Dice irritato lanciandomi dietro piccoli oggetti costringendomi a scappare.

Mi fermai, avevo il fiatone, non ho capito cos'era successo, di sicuro non saprò molto altro.

Chi è che viene a prendermi? Cosa vogliono da me? Quando arriveranno?

Troppe domande e nessuna risposta, ma una cosa mi era chiara, ero in pericolo.

I Brevor mi avevano offerto di restare da loro per qualche tempo, avrei approfittato della loro ospitalità e nel frattempo mi sarei pure allenata, non potevo farmi trovare impreparata.

"Stanca? Cos'è, hai forse corso una maratona?"

Una voce ironica e seccata mi sveglia dai miei pensieri, come pensavo era lui, Marco.

"Non ti riguarda"

Dissi fredda superandolo, ma lui mi bloccò.

"No, mi riguarda eccome visto che i miei genitori hanno deciso di adottarti"

"Cosa?" Esclamai confusa, non sapevano nemmeno se i miei genitori mi cercassero o no, cosa improbabile.

"Si esatto e così, quindi ora mi dici quello che sei andata a fare o giuro che non potranno adottarti visto che sarai sparita dalla circolazione"

Provai ad allontanarmi, ma la sua presa era salda e aveva molta più forza di me, cominciò a trascinarmi da qualche parte e io non riuscivo a liberarmi.