Valentine's day
San Valentino!
La festa degli innamorati. Il giorno in cui si mangia cioccolata, si sta in compagnia del proprio compagno e, perché no, il giorno in cui ci si dichiara alla propria cotta.
Quest'ultimo passo può sembrare parecchio difficile e, soprattutto, imbarazzante.
Difficile soprattutto per Kirishima Eijiro dato che la su cotta, tanto furbo nei combattimenti, è un vero e proprio ingenuo riguardo alle relazioni amorose.
La classe era ancora completamente vuota, il silenzio regnava sovrano tra quelle quattro mura, se non fosse stato per un ragazzo che, stranamente, era arrivato prima di tutti gli altri.
Il suo sguardo era rivolto verso il nulla mentre nella sua testa frullavano milioni di pensieri.
Il suo flusso di pensieri fu violentemente interrotto quando sentì un'esplosione
"LEVATI DALLA MIA FOTTUTA STRADA SFIGATO DI MERDA"
Sospirò rassegnato quando, voltando la testa verso la porta, vide il suo migliore amico entrare come una furia, per poi andare a sedersi al proprio posto.
Sembrava quasi che del fumo stesse uscendo dalle sue orecchie, i suoi occhi cremisi probabilmente avrebbero ucciso chiunque.
"Oi Bakugou! Che succede?"
Il biondo aveva già posato le gambe sul banco e sembrava sul punto di addormentarsi quando la domanda del rosso gli fece aprire gli occhi, ancora iniettati di sangue.
"Ah, capelli di merda, sei tu."
Kirishima sospirò per la seconda volta in quella giornata.
"Non hai risposto alla mia domanda"
"Cazzi miei, non impicciarti."
Il ragazzo non poté mascherare la sua tristezza, c'era rimasto piuttosto male.
<Deve essere molto nervoso dato che risponde male anche a me, più del solito per lo meno. Di questo passo non riuscirò mai a dichiararmi...>
Un gemito di frustrazione uscì dalle sue labbra sottili quando, dopo un momento di lucidità, sobbalzò, mentre tutto ciò a cui non aveva ancora pensato iniziò ad invadergli la mente.
E se fosse omofobo?
Se gli facessero schifo le persone come me?
Se non vorrà più parlarmi?
Se mi considerasse un errore della natura?
Iniziò a sentire un groppo alla gola, lo stomaco in subbuglio e il cuore gli si strinse in una morsa dolorosa, un velo di tristezza gli attraversò gli occhi.
Si strofinò gli occhi quando vide il ragazzo elettrico entrare in classe intento a chiacchierare animatamente con Mineta.
<Chissà cosa staranno escogitando quei due pervertiti> pensò divertito il rosso, provando a scacciare via tutto quel flusso di pensieri negativi.
Qualche istante dopo entrò l'ormai noto sacco a pelo giallo, comunemente chiamato professor Aizawa, che iniziò la lezione.
Quest'ultima passò tranquillamente come suo solito e, una volta passare le varie lezioni, la campanella dell'ultima ora suonò, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti gli alunni che iniziarono ad uscire dal edificio.
Kirishima era intento a mettere i libri utilizzati all'ultima ora nella cartella quando il biondo esplosivo si avvicinò molto velocemente a lui e, per un attimo, temette addirittura che volesse picchiarlo.
"Ascolta, devo chiederti una cosa. Ed apri bene le orecchie perché non lo ripeterò un'altra volta."
Un'espressione di confusione invase il viso del giovane mentre si girava verso il suo interlocutore.
"Dimmi"
"Cosa vuol dire quando vorresti passare più tempo possibile con una determinata persona e che quando quest'ultima parla con qualcun altro che non sei tu ti sale l'istinto di picchiarlo? È da un po' che questa fottutissima sensazione mi perseguita."
Oh, Eijirou sapeva fin troppo bene di cosa stava parlando.
"Beh, solitamente vuol dire che sei innamorato di questa persona"
Bakugou spalancó impercettibilmente gli occhi a quell'affermazione mentre la sua bocca si spalancò leggermente.
"Ma non dire stronzate, sarà qualcos'altro!"
Il rosso non riuscì a capire perché la sua affermazione l'avesse sconvolto tanto da farlo agitare in quel modo.
"Non c'è niente di male ad innamorarsi di qualcuno. Perché dovresti prenderla a male? È molto virile!"
"Tsk"
Grande bella risposta Bakugou, davvero.
"Comunque sono felice per te"
Bugiardo
Il rosso cercò di fare un sorriso, anche se ne uscì un po' tremante.
"Oggi è San Valentino, perché non ti dichiari? Se non fai quel muso magari ti accetta!"
Ipocrita.
"Chissà magari mettendoti con questa ragazza calmerai un po' i bollenti spiriti! Ahaha"
Masochista.
"Se lo dici tu..."
Il biondo si era perso a guardare il vuoto con una leggera sfumatura di rosso ad imporponargli le guance, facendo diventare l'amico ancora più confuso.
<A cosa starà pensando? È assorto totalmente nei suoi pensieri>
"Che ne dici se ora andiamo? Se ne sono andati tutti."
"Tsk, sai che m' importa"
Bakugō infilò le mani nelle tasche mentre osservava il ragazzo che, velocemente, finiva di chiudere la cartella.
Una volta finito, il rosso sorrise raggiante girandosi nuovamente verso il suo amico.
"Bene, andiamo allora!"
Il biondo non si scompose all'allegria del compagno, ormai si era abituato al suo carattere.
Era sempre così solare e spensierato che ogni tanto gli capitava di pensare a come potevano essere diventati amici nonostante l'enorme differenza del loro carattere.
Rimanendo perso nei suoi pensieri non si accorse di essere rimasto in classe da solo.
Fissò per qualche secondo la porta della classe quando, dopo qualche secondo, elaborò la situazione.
Un urlo si espanse per tutto l'edificio.
"ASPETTAMI CAPELLI DI MERDA"
Seguito da un esplosione.
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Durante il tragitto Kirishima continuava a tenersi la testa, dolorante, il suo Quirk non era servito a molto contro la furia del biondo.
"Non sai stare agli scherzi, Bakugou"
"Così impari, Cazzone"
Eijirō alzò gli occhi al cielo, gentile come sempre.
"E non alzare gli occhi quando ti parlo!"
Il ragazzo roccia sobbalzò sorpreso, come aveva fatto a notarlo se neanche lo stava guardando?
"Non chiedermelo."
"Sei per caso un-"
"No, non sono un veggente."
Il rosso rimase letteralmente a bocca aperta.
"Ah! Alla fine come hai deciso di dichiararti a quella ragazza?"
Con un braccio circondò le spalle del biondo alzando il sopracciglio e sorridendo.
Gli faceva male chiederlo ma voleva sapere, dopotutto lui voleva soltanto che il suo compagno fosse felice, i suoi sentimenti sarebbe stato in grado di sopprimerli.
O almeno così sperava.
Non gli importava minimamente di soffrire, voleva convincersi di ciò.
"Non ho intenzione di farlo"
Bakugou sembrava tranquillo, per quanto potrebbe esserlo una persona come lui, e continuava a camminare con le mani in tasca.
Kirishima rimase piuttosto sorpreso da quest'ultima affermazione e spalancò la bocca.
"Come no? Non vuoi conquistarla?"
Più provava a capire il suo amico e più non ci riusciva, dopotutto Eijirō non era famoso per la sua intelligenza.
Il ragazzo esplosivo distolse lo sguardo girando la testa al lato opposto a quello di Kirishima, ma quest'ultimo poté notare un leggero rossore che colorò il suo orecchio. Questa ragazza doveva piacergli molto.
"Non sono portato per queste stronzate. Non so come fare. Tu cosa faresti?"
<Se lo sapessi l'avrei già fatto. Beh, paranoie a parte.>
Il rosso ci pensò per qualche secondo prima di esprimere il suo pensiero.
"Probabilmente cercherei di sorprendere questa persona, di dichiararmi in un momento in cui non se l'aspetta. Insomma, lasciarla senza parole e-"
Il rosso fu interrotto dal biondo che, senza preavviso, si fermò di colpo. Facendo fermare, di conseguenza, anche lui.
"Quindi...dovrei trovare un momento in cui non se l'aspetta? Come quando in battaglia attacchi a sorpresa un tuo nemico?"
Il ragazzo ebbe un tic all'occhio, Bakugou non possedeva un minimo di romanticismo nel suo corpo. Non poteva aspettarsi altro da lui.
"Si...come quando alla prima prova a squadre dell'anno hai attaccato Midoriya uscendo allo scoperto improvvisamente."
Il biondo sembrò quasi ringhiare al sentire quel nome.
Poi alzò lo sguardo, precedentemente puntato al suolo, sembrava pensieroso.
A sua volta il rosso guardò in confusione gli occhi color rubino di Bakugou.
Rosso nel rosso. Occhi così simili ma al tempo stesso così differenti. Gli occhi dolci del rosso erano in totale contrasto con quelli taglienti del compagno.
"Oi Bakugou tutto okay?"
Il biondo non rispose, sembrava in un'altra dimensione.
"Eh? Ah, sì. Stavo pensando ad una cosa"
<Wow, evento più unico che raro>
"Shine!"
Il rosso sobbalzó all'imprecazione improvvisa del compagno.
"Cos-?"
"So quello che stavi pensando, stupidi capelli a petardo."
"Quante volte dovrò ripeterti che i miei capelli non sono poi così tanto diversi dai tuoi?"
"Tsk"
Sempre di molte parole il ragazzo.
Il viaggio verso casa continuò in un religioso silenzio. Entrambi i ragazzi erano troppo assorti nei propri pensieri per poter istaurare una conversazione.
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Eijirou era tranquillamente sdraiato sul suo letto ed era intento a scrivere al suo compagno di classe, nonché amico, Kaminari Denki. Quest'ultimo poteva semplicemente essere descritto come un'idiota, sotto ogni punto di vista.
Il rosso stava ascoltando un audio che l'amico gli aveva appena mandato, dove raccontava delle disavventure che aveva avuto quello stesso giorno. Tutte le ragazze alle quali si era dichiarato lo avevano rifiutato. Ridacchiando Kirishima iniziò a digitare la risposta quando il citofono suonò.
Controllò l'ora sul display, notando che erano le 9:57.
Chi poteva mai essere a quell'ora?
Sbuffando si alzò dal comodo letto per poi avvicinarsi alla porta d'ingresso.
Peccato, però, che quando aprì la porta non vi era nessuno ad attenderlo.
Alzò un sopracciglio guardandosi attorno.
Stava per richiudere la porta, borbottando qualche frase sconnessa contro qualsiasi ragazzino gli avesse fatto uno scherzo del genere a tarda ora, quando notò un pacchetto a terra.
L'oggetto sembrava la classica scatola di cioccolatini che la pasticceria sotto casa sua vendeva in quel periodo dell'anno e, prendendolo in mano, ne ebbe la certezza.
Rimase qualche secondo a squadrarlo e a girarlo tra le mani quando notò un bigliettino incastrato nel nastrino.
Da: Anonimo
Per: Kirishima Eijirou
Rigirando il bigliettino lesse un'ulteriore scritta: "Mi piaci, parecchio."
Il rosso poté notare, però, che sotto al suo nome vi erano varie cancellature. Non ci fece molto caso e rientrò in casa.
Non notando un paio di occhi rossi che, a qualche metro di distanza, lo osservavano quasi dolcemente, caratteristica totalmente contraddittoria all'individuo a cui appartenevano.
Il biondino rimase qualche secondo a fissare la porta, pensieroso, quando starnutì per il freddo.
"Freddo di merda"
E, con le mani in tasca e il naso arrossato, tornò a casa.
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Emozioni contrastanti invadevano il ragazzo roccia. Era felice che qualcuno gli avesse mandato dei cioccolatini ma...sarebbe stato in grado di rifiutare chiunque glieli avesse inviati?
Insomma, dubitava fortemente che ad averglieli consegnati fosse stato Bakugou.
Fatto sta che la scrittura dell'anonimo individuo gli era famigliare, questo gli fece dedurre che apparteneva a qualcuno della sua classe.
<Magari ho copiato qualche compito da questa persona e la sua scrittura mi è rimasta impressa.>
Beh, comunque aveva portato il foglietto a scuola così da poter paragonare le varie scritture.
Le ore scolastiche passarono e la pausa pranzo arrivò, per la gioia degli studenti.
"Hey Kirishima!- Ashido gli si avvicinò sventolando la mano e sorridendo- Non vieni con noi a mangiare?"
Il ragazzo la scrutò per un paio di secondi, poteva essere stata lei a mandargli il pacchetto?
"Emh, non ho molta fame. Casomai vi raggiungo tra un po'."
Il ragazzo cercò di sorriderle, gli sarebbe dispiaciuto rifiutarla.
"Oh, okay! Ti aspettiamo allora!" e corse via.
Eijirou iniziò a guardare nei diversi quaderni avendo con se sempre il famoso biglietto.
Dopo aver controllato su più della metà dei quaderni iniziò a perdere le speranze.
Insomma, rimanevano solo i quaderni di Mina, Uraraka e Bakugou.
Deglutì sperando dal profondo del suo cuore di trovare una somiglianza con la scrittura di quest'ultimo.
Ma probabilmente si era sbagliato dall'inizio, sicuramente non era nessuno della sua classe. E se fosse stato uno scherzo di qualcuno?
Con il cuore che gli galoppava nel petto un po' per l'ansia, un po' per paura di avere una delusione, si avvicinò al quaderno del suo amico.
Spalancò gli occhi notando la somiglianza tra le due scritture.
Sorrise soddisfatto, anche se il sorriso lentamente svanì quando sentì una voce rude alle sue spalle.
<È arrivata l'ora della mia morte>
"Cosa cazzo stai facendo con il mio quaderno?"
Il rosso deglutì, girandosi verso il biondo che lo osservava con il suo solito cipiglio.
"E-ecco...niente di serio, lascia perdere."
Si allontanò dal banco del compagno e si avvicinò alla porta, volendo scappare dalla situazione imbarazzante che si stava andando a creare.
Peccato, però, che appena passò vicino a Bakugou quest'ultimo gli afferrò il polso.
"Volevi chiedermi qualcosa, vero?"
Il rosso fissava la nuca del biondo essendo, quest'ultimo, ancora girato di spalle.
Il giovane prese un respiro profondo prima di rispondere.
"Ecco...volevo chiederti se avessi scritto tu questo biglietto."
Kirishima tirò fuori dalla tasca il foglietto, precedentemente buttato in tasca per lo spavento che il compagno gli aveva fatto prendere.
Bakugou si girò, guardando il piccolo foglio leggermente accartocciato che il suo amico teneva nella mano destra.
"Sai, inizialmente volevo aggiungere "Capelli di merda" ma così avresti indovinato subito che ero io. E da una parte non volevo farti capire. Ho avuto paidjdh..."
Il rosso non capì l'ultima frase dato che fu solo un sussurro, biascicato tra l'altro.
"Cosa?"
"Avevo paura! Okay?! Non farmelo ridire, non ho intenzione di farlo."
Eijiro sorrise vedendo il compagno arrossire leggermente e girare la testa di lato per non farlo notare.
"Paura di cosa?"
"Tsk, secondo te di cosa ha paura una persona che si dichiara ad un'altra?"
Colpito ed affondato.
"Ehehe scusa"
Si grattò la nuca, imbarazzato notando che il suo polso era ancora stretto nella ferrea presa del biondo.
"Comunque anche tu mi piaci, Bakugou!"
Quest'ultimo spalancò gli occhi che successivamente si puntarono sul terreno, abbassò anche la testa, sussurrando nuovamente qualcosa.
"Bakugou? Puoi ripetere?"
Kirishima si avvicinò, sperando di riuscire a sentire qualcosa. Non l'avesse mai fatto. L'urlo che ne seguì probabilmente segnò le sue orecchie per il resto della sua vita.
"Ho detto che puoi anche chiamarmi Katsuki ora! Dannazione, è così imbarazzante con te"
Il rosso sorrise al suo imbarazzo e, ridacchiando, rispose di fare altrettanto.
Eijirou si avvicinò lentamente al viso del biondo che, ancora imbarazzato, osservava ogni suo movimento.
Peccato, però, che i loro compagni rientrarono in classe con la delicatezza di un elefante in una gioielleria.
Obbligando i due ragazzi a dividersi, per non farsi notare.
Presi com'erano dalla situazione non si accorsero neanche del suono della campanella, avvenuto qualche minuto prima.
Ogni componente della 1A andò a sedersi al proprio posto.
Due ragazzi con il cuore più leggero degli altri, felici di aver finalmente un lieto fine.
~Parte Extra~
Katsuki quando arrivò a casa tornò alla sua solita routine: urla, studio e litigi con la madre.
Durante uno di questi litigi, che sarebbe più appropriato chiamare battaglie, al giovane Bakugou (All Might confirmed) sfuggì un piccolo dettaglio. Giusto piccolo. Disse di essere appena entrato in una relazione.
La madre rimase qualche secondo in silenzio spalancando in seguito occhi e bocca, dando una pacca amorevole ( e terribilmente violenta) in testa al figlio.
"Ah! Hai trovato finalmente qualcuno che sopporta la tua faccia da culo!"
"Shine! Vecchia strega!"
"Cosa?! Porta più rispetto per tua madre, idiota!"
Il padre sospirò alzandosi dalla sedia sulla quale si trovava e si avvicinò al figlio poggiando una mano sulla sua spalla.
"Siamo felici per te figliolo, spero che sarete felici anche voi"
Il biondo arrossì sviando lo sguardo.
"Sì..."
In seguito spinse la mano di Masaru e andò in camera sua sbattendo la porta, essendo troppo imbarazzato per continuare una discussione di quel genere.
"Secondo te è quel ragazzo a cui dava ripetizioni?"
Mitsuki chiese al marito, poggiando una mano sotto al mento.
"Oh? Sicuramente"
Sorrise sincero Masaru.
~Spazio autrice~
Spero vivamente che questa piccola storia vi sia piaciuta, era da un bel po' che l'avevo tra le bozze! È molto semplice, non volevo fare qualcosa di esagerato ^^
Spero che passiate un buon San Valentino. Perché, vorrei sottolineare, questa è la festa degli innamorati, non dei fidanzati quindi chiunque può festeggiarla!
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe davvero piacere! Ovviamente accetto anche critiche costruttive, possibilmente non insulti grazie.
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