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Non era stato semplice fare le presentazioni e spiegare a Magnus che Grim, nonostante l'aspetto bizzarro, anzi inquietante o persino spaventoso, fosse del tutto innocuo, almeno per loro. Il ragazzino, dopo un pizzico di titubanza, aveva scelto di riporre fiducia nel giudizio del principe di Alerath e, timidamente, si era avvicinato a Grim e gli aveva teso una mano. Il Cavaliere d'Ossa aveva avuto la giudiziosa accortezza di stringere le piccole dita del bambino con le falangi ancora dotate di muscoli e pelle.

Non c'era stato il tempo di fare altro, visto che successivamente Tristan si era dato da fare per immobilizzare Reisbach legandolo a una delle colonne che sorreggevano il soffitto della stanza con le funi dorate dei tendaggi del baldacchino. Appena si l'uomo fosse riavuto, sarebbe stato interrogato per filo e per segno sulle sorti di Angor e Tristan sperava per la sua incolumitร  che avrebbe scelto di collaborare.

Al momento era cosรฌ furioso e disperato che volentieri avrebbe voltato le spalle ai precetti di Alerath per far sputare la veritร  a Gilyas a suon di pugni e calci, e questo solamente prima di sottoporlo a trattamenti ben peggiori e radicali.

In teoria ogni vita era sacra e insostituibile, meritava di proseguire e cosรฌ via, ma sarebbe stato un ipocrita a negare che lo avrebbe rinfrancato un bel po' vedere quell'individuo contorcersi fra atroci e indicibili sofferenze.

Scoccรฒ un'occhiata torva all'uomo svenuto e poi tornรฒ da Grim e dal ragazzino. Prese posto sul letto accanto a quest'ultimo e lo stomaco gli si strinse dolorosamente nel ricordare che solo ore prima lรฌ aveva riposato quieto, in apparenza al sicuro, Angor. Angor che era stato poi condotto via con la forza per ordine del padre e forse era in pena quanto lui, nonchรฉ spaventato dalla prospettiva di esser rinchiuso in un posto orribile in nome di ciรฒ che a Krygan era considerato un crimine, anzi una malattia.

ยซMagnus... io... mi dispiace farti una domanda come questa, ma devo sapereยป cominciรฒ. ยซChe cosa รจ successo?ยป Voleva conoscere i fatti anche dal punto di vista del bambino, non solo di Reisbach. Del primo si fidava molto di piรน, paradossalmente.

Magnus si dondolรฒ piano sul posto e tirรฒ su col naso, guardando il principe da sotto le ciglia castane. ยซS-Stavo dormendo nel letto dello zioยป pigolรฒ. ยซCi siamo svegliati tutti quando abbiamo sentito dei rumori molto forti, i passi di tante persone. Sono entrati, erano tanti. L-Lo zio mi ha detto di scappare mentre lui li distraeva, ha detto che mi avrebbe raggiunto dopo. Ho aspettato un pochino, ma poi ho avuto paura e sono corso via, sono salito per andare da Angor. Gli ho d-detto cosa era successo. Aveva paura anche lui, non riusciva a capire. Poco d-dopo... sono saliti anche qui e Angor m-mi ha detto di nascondermi sotto il letto e di non fare rumore, che non dovevo uscire per nessun motivo da lรฌ. Sono entrati i soldati, lui ha provato a chiedere cosa stessero facendo, m-ma non hanno risposto. Lo hanno portato via!ยป Magnus era scosso dai singhiozzi e quando tornรฒ a guardare Tristan nei suoi occhi gonfi di pianto v'era una nota accusatoria e ferita. ยซTu non c'eri! Perchรฉ non c'eri, Tristan?ยป

Pyranel si sentรฌ gelare e non per la domanda in sรฉ per sรฉ, ma perchรฉ non aveva la piรน pallida idea di come dire a Magnus che questi aveva perso anche la madre, non soltanto lo zio. Come poteva dirglielo, specie dopo una notte simile?

ยซIo... stavo facendo delle ricerche. Dovevo accertarmi di alcune cose e lungo la via ho incontrato Grim. Mi sono dovuto spingere fin dentro il Mausoleoยป rispose, scegliendo infine di non dire la veritร  al bambino, almeno per il momento. A volte le menzogne erano a fin di bene, andavano pronunciate e sostenute nel nome di un bene superiore. Non sempre era la risposta corretta. Forse mai lo era. ยซMi dispiace non esserci stato per te, per tuo zio, per Angor e tutti gli altri, Magnus. Credevo sarei riuscito ad aiutare Angor. Ero in buona fede, credimi.ยป

Magnus lo scrutรฒ, quasi come volesse penetrare con lo sguardo la sua stessa anima, poi si strinse nelle spalle e chinรฒ il capo. ยซNon importaยป pigolรฒ con voce rotta e flebile. ยซLo zio รจ morto e la mia mamma รจ andata via.ยป

Tristan si torturรฒ le mani con tanta di quella disperazione che finรฌ per graffiarsene il dorso. Adriana non era andata via, non nel modo che intendeva Magnus, almeno. ยซLei ti vuole bene, Magnus. Sei la cosa piรน importante del mondo per tua madre.ยป

ยซAllora perchรฉ non รจ qui?ยป

ยซA volte ci si separa anche quando ci si vuole beneยป replicรฒ Tristan criptico. Dopo tutto quello che aveva passato da quando aveva visto entrare nel palazzo reale di Alerath re Caliban poteva affermare di saperla lunga circa i molteplici modi in cui una famiglia poteva venire separata o dilaniata.

Magnus si asciugรฒ le guance con l'orlo della camicia da notte. ยซCosa succederร  ad Angor?ยป chiese, di nuovo sul punto di scoppiare a piangere.

Pyranel deglutรฌ. ยซLo troverรฒ e lo salverรฒ, Magnus. Costi quel che costiยป replicรฒ, ritrovando un po' di grinta.

ยซAllora andrai via anche tu?ยป

ยซBeh, sรฌ.ยป

ยซMa io non voglio stare da solo.ยป

ยซGrim rimarrร  con te.ยป

ยซVoglio venire a salvare anche io Angor!ยป protestรฒ il bambino, alzando la voce.

Tristan respirรฒ profondamente. ยซรˆ troppo pericoloso. Non se ne parla. Rimarrai qui al sicuro.ยป

ยซMa...ยป

ยซNon voglio discuterne oltreยป tagliรฒ corto il principe, il tono che non ammetteva altre repliche.

Il ragazzino incrociรฒ le braccia e mise il broncio, ovviamente contrariato nel non poter prender parte alla missione di salvataggio.

Tristan vide Reisbach agitarsi piano e restrinse lo sguardo. Si alzรฒ. ยซGrim, porta fuori di qui Magnus. Tornate di sotto. Io devo fare quattro chiacchiere con il nostro amico qui presente.ยป

Grim annuรฌ e tramite dei gesti eloquenti intimรฒ a Magnus di seguirlo. Il piccolo, per quanto recalcitrante, alla fine si vide costretto a obbedire. Un paio di minuti dopo, Reisbach si riebbe e aprรฌ gli occhi un po' alla volta. Mise a fuoco e scorse davanti a sรฉ il principe di Alerath, il quale ricambiรฒ il suo sguardo con un'occhiata penetrante che mandava faville d'odio puro. ยซBentornato fra di noi, sir Reisbachยป disse gelido il giovane.

L'uomo si agitรฒ, ma subito si accorse di essere legato e di non poter muoversi in alcun modo, men che meno reagire o attaccare. Gli si leggeva in faccia, perรฒ, che se solo avesse avuto le mani libere non avrebbe esitato un attimo a serrarle attorno alla gola del ragazzo. L'odio era piรน che ricambiato. ยซComplimenti, marmocchio. Mi hai inchiodatoยป commentรฒ rauco, a denti stretti.

ยซNon รจ escluso che decida di farlo anche nel senso letterale del termineยป lo rimbeccรฒ caustico Tristan. ยซDov'รจ stato portato, di preciso, Angor?ยป

ยซSe pensi che te lo dirรฒ cosรฌ su due piedi, allora sei piรน stupido di quanto dia a vedere la tua faccia.ยป

ยซDov'รจ Angor?ยป

ยซNon sono affari che ti riguardano. Tornatene ad Alerath, se ci tieni alla pelle, e non ficcare piรน il naso nelle faccende di Krygan.ยป

Pyranel perse le staffe e talmente era furioso che non riuscรฌ a frenarsi dal caricare un calcio dritto in faccia all'uomo. Gli colpรฌ la mascella e il dolore all'alluce che subito dopo avvertรฌ attraverso lo stivaletto fu nulla in confronto alla soddisfazione perversa nel vedere un molare schizzare via dalla bocca sanguinante di Reisbach. Non aveva mai picchiato nessuno prima di allora, ma capรฌ subito che faceva sentire meglio malmenare chi se lo meritava a pieni voti. Sรฌ, non era per niente male.

ยซParla o ti butto giรน tutti gli altri denti, ti avvertoยป sibilรฒ. Dalla sua espressione era facilmente intuibile che avrebbe messo in pratica la minaccia. ยซDov'รจ Angor? Che gli avete fatto?ยป

Reisbach rise tra sรฉ, anche se perdeva sangue dalla bocca. ยซPicchiami quanto ti pare, se lo desideriยป ringhiรฒ. ยซNon hai alcuna speranza di rivederlo. A quest'ora sarร  giร  lontano.ยป

ยซDimmelo!ยป tuonรฒ il ragazzo, le mani che gli tremavano per la collera crescente. Avanzava in lui come l'eruzione di un vulcano. Lava incandescente che ribolliva e colava giรน dai pendii del suo sempre piรน labile autocontrollo. Voleva ridurre quell'uomo a brandelli, vederlo soffrire, ma prima doveva sapere, doveva ritrovare Angor.

Reisbach sghignazzรฒ ancora. ยซFrignava come un moccioso. Oh, ha provato ad opporsi e a reagire, ma gli ordini di suo padre erano molto chiari e cosรฌ... beh, gli ho insegnato a non fare le bizze quando lo si pone di fronte a un'imposizione. Ti ha chiamato, ha urlato il tuo nome. Patetico.ยป Sollevรฒ i freddi e sadici occhi, incrociando quelli pieni di disperazione e ira del giovane principe. ยซAnche quell'idiota di Edogar non ha voluto saperne di affrontare il proprio destino in silenzio, come si confร  a un uomo. Piagnucolava, mi implorava di lasciarlo andare. Giurava che non sarebbe tornato piรน, che sarebbe andato via in esilio con quell'altro sciocco del suo amante. Cosa non si direbbe in preda al dolore!ยป

Tristan rimase paralizzato. Era la prima volta che sentiva pronunciare il nome di Edogar da quando Angor gli aveva parlato dell'amico di infanzia, quello che gli aveva aperto gli occhi circa molte, troppe cose, e ora...

ยซChe stai dicendo? Cosa c'entra Edogar?ยป

ยซOh, non lo sai, dunque?ยป ghignรฒ crudele Reisbach. ยซEppure dicono che voi Pyranel siate tutti pappa e ciccia gli uni con gli altri! Una famigliola unita e felice!ยป

ยซStai solo farneticando! Vuoi farmi perdere tempo prezioso e basta!ยป

ยซSe non credi alle mie parole, non devi far altro che chiedere al tuo caro fratello maggiore. Il piรน grande, mi pare. Ferdinand, giusto?ยป

Invano Tristan provรฒ a celare l'attonita sorpresa che campeggiava sul suo volto. Che cosa c'entrava Ferdinand? Com'era possibile che avesse avuto a che fare con Edogar, addirittura aver avuto con lui una relazione? Quand'era accaduto, poi?

Il capitano delle guardie reali di Krygan assaporรฒ il suo turbamento con bieca soddisfazione. ยซA quel tempo mi venne riferito che per quello sciocco fu terribile realizzare che era stato apparentemente piantato in asso dall'uomo che in teoria gli aveva promesso una vita felice e clandestina lontano da Alerath e dalla guerra. Il dolore lo condusse quasi alla morte, ma presto verrร  accontentato e finalmente rivedrร  il suo adorato Edogar. I tentacoli di Krygan sono penetrati molto piรน in profonditร  nella casa di Gatria di quanto si immagini. C'รจ qualcuno, lรฌ, che fedelmente ci tiene sempre aggiornati su cosa accade fra quelle mura. Sembra che tuo fratello non stia facendo piรน il bravo come prima e stia iniziando a diventare una presenza alquanto scomoda. Fa troppe domande, ficca il naso dove non dovrebbe, proprio come te. Come si suol dire, la curiositร  uccise il gatto.ยป

Malgrado il tentativo di assassinare Revarn non fosse andato a buon fine, stando ai resoconti della spia, proprio perchรฉ era stato Ferdinand a impicciarsi e a trovare un antidoto al veleno che era stato usato sul marito della regina, Gatria avrebbe ricevuto comunque un duro colpo non appena il cadavere del suo figlio maggiore fosse stato rinvenuto, a giochi conclusi. Ferdinand, proprio come Edogar, come Angor e Tristan, non meritava di vivere, viste e considerate le sue perverse inclinazioni nei confronti degli altri uomini. Uno in meno al mondo.

Un vero peccato, perรฒ, che Edogar non avesse voluto vuotare il sacco sulla questione del tridente, del quale Reisbach stesso era venuto a conoscenza quando aveva intercettato una delle lettere che quel traditore aveva tentato di far recapitare a Ferdinand. Aveva solo accennato all'arnese in questione, ma era stato sufficiente a destare la curiositร  di re Caliban, il quale conosceva le antiche dicerie sul conto degli antenati di Revarn. Era uno di quegli uomini che adoravano gli aneddoti remoti e da molti dimenticati.

Sir Reisbach aveva torturato Edogar pur di fargli sputare il rospo, ma non c'era stato verso di scoprire un bel niente sul conto del misterioso tridente e alla fine il voltagabbana aveva tirato le cuoia dopo giorni di sevizie.

Tutto questo lo disse a Tristan per il puro gusto di vederlo rimanere di sasso di fronte a una dose cosรฌ massiccia di veritร .

Il momento per attuare il piano era quasi giunto, lo sentiva. Gli avrebbe dato quel che disperatamente bramava, gli avrebbe fatto credere di avere una speranza. Al resto avrebbero pensato i suoi soldati e forse re Caliban in persona.

Tristan pensava di avere il coltello dalla parte del manico, ma si sbagliava di grosso. Con chi credeva di avere a che fare?

ยซDevo ammettere che Edogar rimase fedele fino all'ultimo a tuo fratello. Bisogna dargliene atto.ยป

Tristan era sconvolto e confuso, incapace di proferir parola, di assimilare tutto quanto e fare i conti, come se non bastasse, con la realtร : quante cose non sapeva, mai aveva saputo sul serio, di suo fratello? Era sempre stato troppo impegnato a farlo arrabbiare a suon di dispetti o a storcere il naso di fronte alla sua lenta discesa nel declino. Mai si era curato di chiedergli se stesse bene, cosa lo avesse spinto a scendere cosรฌ in basso, a rovinarsi la salute e la reputazione con tanta indifferenza. Mai si era fermato a domandarsi se non stesse magari soffrendo per qualche ragione.

Reisbach poteva anche aver mentito, ma ne dubitava. Non v'era la minima ombra di menzogna nel suo sguardo bieco e tronfio.

Tristan si odiรฒ per il modo in cui aveva trattato Ferdinand quando lo aveva visto poco prima della partenza, per non averlo quasi affatto salutato nรฉ guardato prima di andarsene. Era stata l'ultima volta che lo aveva visto vivo? Che lo avessero giร  fatto uccidere? Davvero, poi, era riuscito a salvare il loro padre? E perchรฉ quell'oggetto, il tridente, sembrava essere cosรฌ importante, tanto da esser valso la morte di un uomo?

Si allontanรฒ da Reisbach e si scostรฒ i capelli dal viso, a un passo dal piombare in un autentico stato confusionale. Di nuovo un membro della sua famiglia era in grave pericolo e, come se non bastasse, anche Angor era nei guai fino al collo e lui si sentiva impotente di fronte a tanti problemi.

E Edogar...

Ammesso e non concesso che fosse riuscito a salvare Angor, come avrebbe fatto a dirgli quale sorte era realmente toccata al suo amico di infanzia? Come avrebbe fatto a spiegargli che Reisbach lo aveva tenuto prigioniero forse per settimane intere e lo aveva torturato fino alla morte?

Gli si sarebbe spezzato il cuore, lo sapeva, e se mai fosse riuscito a tornare a casa, a rivedere Ferdinand, non era sicuro che ce l'avrebbe fatta a sostenere il suo sguardo, a guardarlo in faccia dopo ciรฒ che aveva scoperto, dopo aver infine saputo delle reali sorti di Edogar, fino a quel momento dato per disperso o addirittura sospettato di aver disertato ed essersela data a gambe. Morto e ricoperto di vergogna, accusato di codardia e tradimento, ritenuto dalla persona che in vita aveva amato un doppiogiochista senza cuore.

Povero Ferdinand...
Forse era lui che si sarebbe ritrovato a pagare il prezzo piรน salato di quell'incresciosa, terribile faccenda, e la colpa era di due persone, anzi tre: Caliban, Reisbach e la misteriosa spia che aveva contribuito largamente al disastro.

Non posso permettergli di annientarmi. Non posso cedere. Devo farlo parlare, costi quel che costi. Ritroverรฒ Angor, torneremo ad Alerath insieme e avvertirรฒ mia madre, le dirรฒ tutto quello che ho scoperto.

Come agire, perรฒ? Sir Reisbach non avrebbe sputato il rospo volontariamente, era chiaro, e forse non avrebbe ceduto neppure se sottoposto a โ€Ÿincoraggiamenti".

Tristan frugรฒ nella mente, vi cercรฒ all'interno un metodo che vertesse sull'uso della magia, finchรฉ non lo assalรฌ un'improvvisa reminiscenza. Vide davanti a sรฉ l'immagine fugace di un libro, anzi di una pagina di esso.

Tempo addietro aveva trovato in un volume che aveva scelto di leggere ed esaminare quando ancora era convinto che la maledizione di Angor potesse essere infranta con metodi alternativi e piรน veloci.

La Pozione Scioglilingua, riflettรฉ.

Se solo avesse potuto rimembrare le fattezze del libro, se avesse avuto per caso un titolo ben preciso, un segno distintivo!

Guardรฒ Reisbach e fu sufficiente il loro breve scambio di sguardi perchรฉ l'uomo intuisse che stava macchinando qualcosa. ยซScervellati pure, se lo desideri. Da me non otterrai le risposte che cerchi.ยป

ยซVedremoยป lo rimbeccรฒ gelido il principe, precipitandosi poi fuori dalla stanza e giรน per le scale della torre. Quel vile cane non sarebbe andato da nessuna parte, sapeva di averlo legato bene.

Talmente andava di fretta che quasi inciampรฒ nelle figure di Grim e Magnus, accucciate sugli ultimi gradini.

Il primo lo riprese in tempo, prima che potesse rovinare dolorosamente sul pavimento, e lo lasciรฒ andare solo quando lo vide di nuovo stabile sulle gambe. ยซG-Grazie, Grimยป biascicรฒ in un soffio il ragazzo. ยซSo come far parlare Reisbachยป aggiunse a voce bassa. Benchรฉ fosse improbabile che il prigioniero lo udisse da laggiรน, non si poteva mai star abbastanza tranquilli.

Magnus e Grim lo fissarono in attesa, incuriositi.

ยซDavvero?ยป incalzรฒ il bambino, consapevole che la speranza di far tornare Angor libero avesse magari assunto una sgargiante tonalitร  di certezza. ยซCome farai?ยป

ยซLa Pozione Scioglilingua! Tu la conosci, Grim?ยป Tristan guardรฒ il Cavaliere d'Ossa e quest'ultimo, esitante, fece un cenno d'assenso. ยซMeraviglioso! Allora mi aiuterai tu a prepararla!ยป

Grim mosse le mani come per dirgli di non essere precipitoso e poi si lanciรฒ in una serie di altri gesti coi quali provรฒ in ogni maniera a spiegare qualcosa che il ragazzo, purtroppo, non riuscรฌ ad afferrare. ยซGrim, non riesco a...ยป

Il Cavaliere d'Ossa ripetรฉ l'ultimo gesto sollevando le mani e ponendo sempre piรน distanza fra di esse.

Fu Magnus, inaspettatamente, a coglierne il significato. ยซSecondo me sta dicendo che ci vuole troppo tempo per preparare la pozioneยป suggerรฌ pensieroso. Grim annuรฌ energicamente e sollevรฒ tre dita.

Tristan deglutรฌ. ยซTre giorni?ยป Dopo altri due tentativi, comprese che ci sarebbero volute tre settimane. Decisamente troppo tempo, non poteva permettersi di attendere cosรฌ tanto con il rischio che ad Angor venisse forse fatto realmente del male. Sconsolato si sfregรฒ la fronte, di nuovo privo di un piano d'azione, di un'idea.

ยซAllora proprio non so come scoprire dove abbiano condotto Angorยป ammise. ยซQuella pozione era la nostra unica possibilitร , almeno finchรฉ non mi verrร  in mente qualcos'altro.ยป

Magnus, mogio, si rimise a sedere sui gradini,

Il Cavaliere d'Ossa, nel frattempo, pareva riflettere su qualcosa. Lo fece per almeno una decina di minuti, finchรฉ non allungรฒ una mano e non tirรฒ con delicatezza una manica della casacca di Tristan. Con le dita scheletriche, invece, si picchiettรฒ lo sterno.

ยซConosci un modo?ยป

Grim annuรฌ e con gesti rapidi gli intimรฒ di seguirlo.

ยซVieni, Magnusยป disse frettoloso il principe, prendendo per mano il bambino e correndo al suo fianco per raggiungere il loro nuovo amico che li guidรฒ attraverso i corridoi, innumerevoli sale e rampe di scale. Tristan, guardandosi attorno, si rese conto di non conoscere quell'ala del palazzo. Erano molti i posti in cui, dopotutto, non era mai stato, neppure in compagnia di Angor.

Tutto era buio e impolverato, i mobili non erano neppure stati coperti con delle lenzuola, come se ogni cosa fosse stata lasciata a se stessa. Al passaggio della sfera luminosa evocata da Pyranel dovunque luccicavano setose e fitte ragnatele che ospitavano probabilmente intere dinastie di ragni.

ยซNon mi piace quiยป pigolรฒ Magnus, stringendo con maggior forza la mano al ragazzo.

Tristan annuรฌ. ยซNeanche a me.ยป Era come se nell'aria stessa galleggiasse qualcosa di inafferrabile, certo, ma al tempo stesso sinistro e spiacevole. Piรน conosceva Palazzo dei Gigli e meno quell'edificio gli piaceva, specie nel ricordare che un tempo per quelle sale si fosse aggirato un uomo crudele e mostruoso come re Henrik. Avrebbe giurato che la malvagitร  che percepiva fosse da imputarsi sicuramente a lui. Persino la ormai lontana dipartita del perfido sovrano non aveva potuto cancellare fino in fondo la sua presenza nella dimora dei Valdemar.

Magari era per tale motivo che nessuno aveva mai osato metter piede in quell'ala del castello. Non serviva essere dei maghi capaci di riconoscere gli strascichi della magia oscura e della malvagitร  in essa contenuta per capire che era meglio star lontani da luoghi simili. Quelle stanze erano in disuso da diversi anni, era evidente.

ยซQui รจ tutto cattivoยป insistรฉ Magnus, tremando come una foglia. ยซGrim , perchรฉ siamo qui?ยป

Tristan si fidava di Grim, ma iniziava a pensare che a volte la sua buona volontร  lo portasse a essere troppo ingenuo e ottimista.

In un corridoio immerso nella totale oscuritร  per via dei pesanti tendaggi chiusi, Grim si fermรฒ di fronte a una massiccia porta di legno rinforzata con parti metalliche ed enormi borchie. Dopo aver eseguito uno svolazzante e complicato gesto evocรฒ una serpeggiante lingua di luce rossa che si infiltrรฒ nella toppa e fece scattare la serratura. Il Cavaliere d'Ossa aprรฌ e guardรฒ gli altri due, in attesa.

Magnus si sporse con il collo per guardare e grazie alla luce biancastra della sfera che galleggiava accanto a lui e al principe notรฒ dei gradini che via via venivano inghiottiti da dense tenebre.

ยซNon voglio scendere laggiรนยป si lamentรฒ. ยซNon mi piacciono quelle scale!ยป

Tristan sapeva di non poter lasciarlo lรฌ da solo. Si inginocchiรฒ e gli sorrise con fare incoraggiante. ยซDai, salta su. Ti porto io.ยป Con il capo accennรฒ alle proprie spalle.

Magnus esitรฒ. ยซMa se poi scivoli e cadi?ยป tentรฒ.

ยซNah, non succederร . Te lo prometto.ยป

Il ragazzino si avvicinรฒ e borbottando contrariato allacciรฒ le braccia al collo del principe e si aggrappรฒ con le gambe ai suoi fianchi, di modo che Tristan potesse portarlo sulla schiena come un cavallo faceva con il proprio cavaliere. Pyranel si alzรฒ pian piano e sorresse i piccoli polpacci di Magnus per assicurarsi che non scivolasse giรน, poi seguรฌ Grim lungo le ripide scale, pregando che andasse tutto bene.

Piรน di una volta dovette fermarsi per esser sicuro di non scivolare sui gradini vecchi forse di secoli e secoli, umidi e qui e lร  ricoperti di muffa talmente scura da sembrare nera, simile nella struttura a un reticolo di vene che attraversavano sia la scalinata che il muro portante a sinistra.

V'erano torce appese alla parete, la sfera di luce di tanto in tanto ne illuminava il ferreo scheletro che sorreggeva i rimasugli di legno scuro, consunto e marcescente. Tristan era certo che se avesse tentato di accenderne una per portarla con sรฉ e illuminare il ripido cammino, sicuramente non sarebbe riuscito nell'intento.

Magnus, comunque, aveva ragione. C'era qualcosa di sbagliato e bieco lร  sotto che lasciava addosso una sensazione che andava facendosi sempre piรน sgradevole man mano che scendevano nel grembo di Palazzo dei Gigli.

In un paio d'occasioni sentรฌ la stretta delle braccia di Magnus tremare e divenire ancor piรน ferrea quando dei ratti grossi e dai scintillanti e neri occhi guizzavano via terrorizzati.

Dopo quel che era parso a tutti e tre un secolo, fu possibile finalmente scorgere i gradini finali e oltre di essi una porta simile a quella che avevano attraversato poco prima, ma stavolta totalmente in ferro spesso e opacizzato dal tempo, dall'usura e dalla polvere che lรฌ regnava sovrana; l'aria era viziata, restituiva a ogni respiro un orripilante retrogusto di muffa e antico marciume.

Il principe deglutรฌ a fatica. Per qualche ragione scoprรฌ di non voler entrare lร  dentro, di non voler superare la soglia della porta, ammesso che ciรฒ fosse fattibile. Ormai aveva imparato a conoscere Palazzo dei Gigli e i suoi tanti tranelli, perciรฒ non lo avrebbe sorpreso scoprire che l'ultimo proprietario di quella stanza sotterranea avesse sigillato l'entrata con qualche maleficio o altre diavolerie.

I Valdemar erano una stirpe di negromanti, dopotutto, non bisognava dimenticarlo.

ยซMagnus, adesso ti rimetto giรน per un po', va bene?ยป disse piano Tristan, accucciandosi per la seconda volta per far scendere il bambino. Non per niente, ma doveva ammettere che la schiena stava iniziando a dolergli a furia di trasportare Magnus. Quest'ultimo, perรฒ, subito allacciรฒ le piccole dita a quelle piรน grandi e affusolate del ragazzo. ยซOra che si fa? Torniamo su? Forse la porta non si puรฒ aprireยป fece speranzoso.

Tristan sospirรฒ. ยซSai, Grim, quella di Magnus non รจ un'osservazione stupidaยป disse al Cavaliere d'Ossa, parlandogli poi dei propri sospetti circa un probabile meccanismo di difesa che stava a guardia della stanza.

Grim gli fece segno di attendere, si avvicinรฒ alla porta e prese a saggiarne la superficie con le falangi e i palmi, uno dei fori che fungevano da orecchie accostato, come se fosse in ascolto di qualcosa che Tristan e Magnus non potevano udire.

Sembrava voler captare in qualche maniera eventuali rimasugli e tracce di magia, nera o meno che fosse.

ยซChe cosa fa?ยป chiese sottovoce il ragazzino a Pyranel, ma questi si posรฒ l'indice sulle labbra per dirgli di tacere. Non dovevano disturbare Grim, sapeva che le capacitร  di quest'ultimo stavano lavorando a pieno regime e la faccenda era troppo importante e magari rischiosa perchรฉ venissero commessi passi falsi. ยซHo freddoยป si lamentรฒ subito dopo Magnus, di nuovo a voce bassa, quanto bastava a farsi capire da Tristan. ยซE ho fame.ยป

ยซLo soยป lo apostrofรฒ indulgente il giovane principe. ยซAppena avremo finito qui, tu e Grim andrete nelle cucine e potrai prendere tutto ciรฒ che vorrai. D'accordo? Ricorda che siamo qui per aiutare Angor.ยป

Magnus, a tali parole, parve ritrovare molta della determinazione che quel luogo, fino a poco prima, gli aveva quasi del tutto sottratto. Annuรฌ e non parlรฒ piรน.

Due minuti piรน tardi, Grim fece un lento passo indietro e le sue spalle si sollevarono e abbassarono, come se avesse appena preso in silenzio una lunga boccata d'aria per incoraggiarsi e schiarirsi la mente. Tristan si sporse e lo vide portarsi la mano dotata di tessuti alla bocca e poi, semplicemente, mordersi l'indice un paio di volte fino a procurarsi una ferita. Il sangue affiorรฒ immediatamente e non era rosso. Sotto la pallida, fioca e spettrale luce della sfera luminosa appariva nero, ma in realtร  era solo un'impressione visto che laddove il rivolo che stava colando giรน era meno denso si intravedeva una sfumatura violacea. Pur sapendo che Grim non era una creatura come le altre, rimase comunque di stucco di fronte a quel particolare un po' inquietante.

Osservรฒ il Cavaliere d'Ossa accostare il dito alla porta e prendere a tracciare segmenti ora retti, ora obliqui, a seconda dell'ordine che egli aveva in mente. Era chiaro che stesse seguendo uno schema e che forse, dentro la propria mente, concentrato com'era, stesse forse recitando una sorta di formula.

Alla fine fu chiaro che stava per terminare di scrivere una parola o forse una frase. Tristan riconobbe vagamente quanto era intento a osservare: si trattava del medesimo alfabeto utilizzato nelle incisioni presenti all'ingresso del Mausoleo dei Valdemar.

Non riuscรฌ tuttavia a decodificare l'iscrizione, essendo tutt'altro che un esperto delle rune antiche che un tempo gli uomini di Krygan avevano utilizzato per scrivere e comunicare l'uno con l'altro.

Che fosse magari un incantesimo o qualcosa del genere?

Purtroppo sapeva che sarebbe rimasto nell'ignoranza, visto che Grim non poteva parlare e spiegargli alcunchรฉ.

Il Cavaliere d'Ossa scostรฒ la mano e la tenne sollevata di fronte alla porta, poi dalle sue dita si sprigionarono sottili, contorti e fumosi filamenti scarlatti che parvero penetrare in ogni singola goccia di sangue che componeva la parola e impregnava il ferro. Essa assorbรฌ la magia evocata da Grim e di colpo divenne come incandescente, pulsava di luce rossa cosรฌ tanto che quasi accecava. Finalmente qualcosa cambiรฒ e si udรฌ con chiarezza una specie di meccanismo attivarsi. Un po' alla volta, sollevando molta polvere, la porta si mosse e pian piano si aprรฌ con gemiti metallici e lugubri cigolii.

Ciรฒ che fece rizzare i peli sulla nuca e sulle braccia di Tristan non furono quei suoni nรฉ il freddo, bensรฌ il realizzare che man mano che la porta si spalancava, un raggio di luce proveniente dall'interno della stanza andava espandendosi. Lร  dentro non era affatto tutto buio, come se non fosse mai stata abbandonata del tutto a se stessa e fosse in attesa che Henrik facesse ritorno dopo un breve congedo.

Su quel perfido re di cose ne erano state dette e scritte tante, ed era terrificante che egli avesse ucciso i fratelli e commesso molte altre atrocitร  nel nome della follia e del potere, ma nulla sconcertรฒ Tristan come ciรฒ che conteneva quell'autentico laboratorio di magia e alchimia. Era una stanza degli orrori, colma di raccapriccianti tesori ovunque si osasse posare lo sguardo.

A ridosso di una delle pareti v'era un'affollata, ma ordinata, scrivania ove pergamene e piume ancora intinte nell'inchiostro ormai da tempo secco si alternavano ad ampolle vuote e coperte di polvere. Nulla di strano, non fosse stato per il resto della camera: appoggiati ai muri v'erano enormi e alti scaffali di legno antico e su ogni scaffale erano riposte urne di vetro impolverate di ogni dimensione e con un unico aspetto in comune, ovvero il liquido viscido e verdastro intrappolato dentro di esse, liquido nel quale galleggiavano...

Dรจi celesti, pensรฒ Tristan, raccapricciato da una simile vista. Come si puรฒ essere cosรฌ folli e sadici?

ยซN-Non guardare, Magnusยป esalรฒ col fiato mozzo e l'orrore impresso sul volto. Che Henrik fosse stato un uomo letteralmente pazzo, in vita, gli era ben chiaro, ma fino a tal punto...!

Il suo avvertimento giunse troppo tardi: Magnus, rapito e terrorizzato al tempo stesso, si era giร  avvicinato a uno degli scaffali e stava aguzzando la vista nel tentativo di indovinare il contenuto di un'urna. Tristan capรฌ subito di cosa si trattava e faticรฒ non poco a ricacciare indietro un conato.

Non era un esperto, ma a naso deduceva che la creatura delle dimensioni di un cane appena nato e rattrappita su se stessa dovesse esser stata un tempo un feto umano separato in maniera non meglio precisata dal grembo materno anzitempo, ma c'era di peggio: parti umane di ogni sorta e dimensione, organi, animali di piccola e media taglia, alcuni persino privati del manto e della pelle, i loro tessuti esposti che si erano conservati probabilmente grazie a quello strano liquido.

Mentre tentava di far voltare Magnus per impedirgli di curiosare oltre, udรฌ Grim armeggiare sulla scrivania con quella che dal suono sembrava una pergamena. Poco dopo il Cavaliere d'Ossa, muovendosi in maniera bizzarra, come se temesse che le rozze pietre del pavimento potessero esplodergli sotto i piedi, raggiunse i due e tese la pergamena a Tristan, incoraggiandolo con una certa urgenza a leggere.

Il ragazzo, confuso, lo fece e capรฌ che Grim aveva scritto lui stesso quel breve messaggio per avvertirlo che lร  dentro v'erano tranelli a non finire con i quali Henrik aveva voluto assicurarsi che nessuno potesse uscire indenne dalla sala e rivelare ad altri dell'orrore in essa contenuto. Lui era giร  entrato lรฌ una volta e all'epoca, dopo aver mosso solo un paio di passi, aveva inavvertitamente attivato un meccanismo celato nel pavimento e fatto aprire un'intercapedine nelle pareti dalla quale era uscito un cadavere; mummificata e dalle orbite illuminate di rosso, la ripugnante creatura gli aveva dato non poche grane e aveva cercato in ogni maniera di farlo a pezzi. Per fortuna, alla fine, Grim aveva vinto lo scontro servendosi della propria spada e dandosela infine a gambe levate prima di poter combinare qualche altro pasticcio.

Il messaggio terminava con: โ€ŸI morti custodiscono questa sala e non appena uno dei tranelli di Henrik viene sollecitato si assicurano che l'intruso non riveda mai piรน la luce del giorno. Attenti a dove mettete i piedi e a ciรฒ che toccate, vi prego".

Rabbrividendo, Pyranel guardรฒ le orbite nere e vuote di Grim. ยซChe cosa stiamo cercando, esattamente? Perchรฉ siamo qui, se รจ cosรฌ pericoloso?ยป

Il Cavaliere d'Ossa, usando il sangue che ancora usciva dal morso sul dito, tracciรฒ come meglio potรฉ un'altra frase: โ€Ÿ"Un oggetto chiamato Specchio di Idlys. So giร  dov'รจ".

ยซPosso sapere cosa diamine ci fate quaggiรน?ยป

Tutti e tre sobbalzarono e Magnus si nascose dietro a Tristan al suono di quella voce spettrale e tuttavia familiare alle orecchie del principe, il quale volse lo sguardo verso l'entrata della stanza e vide veleggiare verso di loro, torvo e severo, Reghnar Valdemar. Questi scoccรฒ un'occhiata non poco stizzita al Cavaliere d'Ossa che parve voler farsi piccolo piccolo. ยซMi meraviglio di te, Grim! Condurre qui un vivente, come se non fossi consapevole dei pericoli di questo malefico antro! Quale follia ti ha indotto a...ยป

ยซTristan, c-c'รจ un fantasma!ยป pigolรฒ spaventato Magnus.

Reghnar abbassรฒ lo sguardo e inarcรฒ un sopracciglio mentre scrutava fosco il bambino. ยซE questo qui chi sarebbe?ยป brontolรฒ brusco. Il ragazzino squittรฌ, ma Tristan gli carezzรฒ il capo. ยซTranquillo, Magnus. L'unico potenziale offensivo di cui dispone รจ una gran mancanza di tatto e di educazione. รˆ totalmente innocuo.ยป

Il defunto Valdemar restrinse lo sguardo. ยซSapevi che anche gli spettri sono in grado di scagliare terribili maledizioni su coloro che osano mancargli di rispetto?ยป sibilรฒ minaccioso.

ยซNo, Reghnar, ma ti ringrazio dal profondo del cuore per avermi fornito questa informazione non richiesta. Un giorno o l'altro capirรฒ cosa farmene.ยป

ยซIo lo avrei un bel suggerimento, ma evito di palesarlo perchรฉ fra di noi c'รจ un marmocchio.ยป

ยซOh, ma come sei premuroso!ยป

Grim si mise in mezzo a loro per interrompere la discussione. Valdemar, allora, roteรฒ gli occhi. ยซPrima di tutto voglio sapere cosa ci fate qui, cretinate a parte. Secondo: cosa diamine รจ successo lassรน?ยป chiese, indicando il soffitto. ยซNon c'รจ anima viva in giro e... un attimo, dov'รจ Angor? Perchรฉ non รจ qui con voialtri?ยป Solo allora, infatti, aveva realizzato di non vedere da nessuna parte il proprio discendente. Il silenzio che ricevette in risposta lo fece allarmare. ยซTristan, dov'รจ Angor?ยป ripetรฉ, scandendo ogni sillaba.

Per qualche motivo quella domanda fu come uno schiaffo in faccia per il ragazzo, il quale, semplicemente, sentรฌ calde e copiose lacrime bagnargli le guance. ยซL-Lo hanno p-portato viaยป singhiozzรฒ, coprendosi il viso, come se si vergognasse a piangere davanti a Reghnar. Come se sentisse di non meritare un lusso del genere, di non avere alcun diritto di frignare. In quelle ore la voce maligna dentro di lui che diceva che fosse stata tutta colpa sua non aveva fatto altro che ingigantirsi e farsi sempre piรน pressante. Non aveva protetto Angor come aveva promesso di fare. Mentre quei... mentre quei bastardi lo trascinavano fuori dal palazzo, chissร  dove, lui era altrove, non era lรฌ a difenderlo, a impedire a quella gente di portarlo via. Forse ad aver scatenato l'esplosione improvvisa di tristezza e panico era stata quella specie di vaga e lontana somiglianza di Reghnar con Angor, quegli occhi dal taglio cosรฌ familiare, gli zigomi che aveva sfiorato amorevolmente fino a un giorno prima.

Udire Reghnar chiedergli perchรฉ Angor non si trovasse piรน a Palazzo dei Gigli per Tristan era stato come avere di fronte il principe di Krygan in persona che lo accusava in un certo senso di aver infranto la promessa, di non essergli rimasto vicino come aveva giurato di fare, di aver permesso tutto quanto.

Sotto lo sguardo irritato e spiazzato di Reghnar, quello abbattuto di Magnus e le vuote orbite di Grim che non poteva esprimere in alcun modo il dispiacere che provava per quella situazione, Tristan si accovacciรฒ con fare malfermo sul pavimento e non ce la fece piรน a frenare i penosi gemiti di disperazione. Sapere Angor doppiamente in pericolo, ancora soggetto alla maledizione della fata, sempre piรน debole e ora tra le mani di orridi aguzzini, era troppo persino per lui. La goccia fatidica aveva mandato in frantumi il vaso della sua sopportazione.

Prima la guerra, poi la separazione dai suoi cari per il bene di Petra, poi ancora suo padre, l'amore doloroso per Angor, la veritร  su Ferdinand e infine... questo. Nessuno poteva biasimarlo per averne abbastanza di ogni singola cosa, per volere che quell'incubo terminasse.

Reghnar ridusse gli occhi a fessura. ยซAdesso alzati. Basta con i piagnistei. Su, alzati, ho detto!ยป sbottรฒ con tanta di quella durezza da risultare eccessiva anche per lui. Era furioso, chiaro come il sole. ยซCosa credi di risolvere piangendoti addosso come un ragazzino? Hai diciotto anni, no? Dunque sei un uomo, perciรฒ comportati come tale!ยป

Non si impietosรฌ neppure per un istante vedendo il ragazzo sussultare alle sue parole, come se lo avesse fino ad allora bastonato. ยซAscoltami bene, Tristan Pyranel: sei venuto qui da Alerath con la presuntuosa pretesa di risolvere i problemi di Angor e ora, quando c'รจ davvero bisogno di un miracolo dell'ultimo secondo, te ne stai qui nella polvere a frignare? Ti aspetti forse che qualcun altro risolverร  la faccenda per te?ยป

ยซN-No, ma...ยป

ยซAllora ricomponiti e datti da fare!ยป concluse aspro Reghnar. ยซChe cosa state cercando quaggiรน? Che vi serve?ยป abbaiรฒ poi a Grim, il quale sobbalzรฒ, anche se era di certo abituato alle maniere brusche del defunto principe.

Magnus, che intanto aveva intravisto a terra la pergamena lasciata cadere da Tristan e l'aveva letta da cima a fondo, si fece avanti quatto quatto e disse piano, senza guardare direttamente il fantasma: ยซLo Specchio di Idlys, signoreยป. Voltรฒ il foglio e mostrรฒ a Valdemar il suo contenuto.

L'atteggiamento burbero di Reghnar si dissolse un poco, come se Magnus fosse riuscito a far breccia in lui. Forse in qualche modo gli ricordava il figlio che gli era stato portato via secoli addietro, Skender, o magari, semplicemente, non era capace di fare la parte dello spaccone senza cuore con un'anima innocente e inerme.

ยซOh, beh...ยป borbottรฒ, guardandosi in giro. ยซGrim, lo specchio รจ dietro a quei tendaggi. Sรฌ, lรฌ, accanto alla scrivania. Prima di staccarlo dalla parete assicurati che non sia soggetto a qualche scherzetto nello stile di Henrik, per piacere. Ci manca solo un'orda di cadaveri ambulanti per terminare questa pessima giornata.ยป Si rivolse dunque a Tristan, che si era un po' calmato. ยซStammi bene a sentire, tu: lo Specchio di Idlys non รจ un gioco, mi capisci? รˆ un oggetto malvagio, se usato ingenuamente e senza conoscerne le capacitร . Non so se ti abbiano mai parlato di questi aggeggi, ma sappi che in ogni specchio che tanti definiscono incantato vi รจ intrappolato uno spirito maligno che รจ stato assoggettato dai poteri oscuri di un mago. Quello di Idlys apparteneva, appunto, allo stregone Idlys e... si dร  il caso che fosse il mio trisavolo. Non so come fece a intrappolare quella roba nello specchio, ma col senno di poi so che forse Henrik se ne servรฌ per tenere d'occhio me e gli altri nostri fratelli. รˆ cosรฌ che...ยป

Sospirรฒ.

ยซSuppongo che riuscรฌ in tale maniera a scoprire che stavamo tramando contro di lui e progettavamo di assassinarlo proprio la sera in cui decise infine di precederci e ricambiarci la cortesia.ยป

Tristan sollevรฒ di scatto la testa. ยซC-Cosa?ยป esalรฒ.

ยซNon guardarmi in quel modo. Tu non sai com'era vivere sotto il suo giogo, Tristan. Processi per tradimento in continuazione, condanne a morte, torture, una spirale di paranoia che alla fine indusse Henrik a non fidarsi neppure di noi. A conti fatti... faceva bene a non fidarsi, ma chi puรฒ biasimare me e gli altri per aver tentato di porre fine al suo regno del terrore? Volevamo agire in nome del bene superiore, per amore del popolo rimasto ancora in vita e che soffriva a causa della sua pazzia. Ogni scusa era buona per mandare al patibolo chiunque, persino i bambini. Da dove credi arrivino i disgustosi resti dentro quelle urne? Sicuro come l'oro, almeno la metร  di essi provengono dai poveretti che lui fece torturare e seviziare senza pietร .ยป

Pyranel era senza parole. Quanti danni la pazzia poteva arrecare a coloro che la respiravano e subivano?

ยซCol senno di poi avrei dovuto dar ascolto a mia moglie che mi pregava di prendere Skender e andarcene tutti e tre il piรน lontano possibile da Henrik, ma non volli ascoltarla. Ero certo che sarei riuscito nell'impresa. Fui io a scegliere la data e l'occasione adeguata per uccidere mio fratello, ma fu tutto vano e ora... ora vivo col costante rimorso di non aver salvato da Henrik i miei fratelli, mio figlio e mia moglie. Ho trascinato gli altri in questa effimera esistenza da spettri e con me condividono la colpa di aver osato desiderare e progettare la morte di un nostro consanguineo. Siamo maledetti per l'eternitร , perchรฉ... non importa cosa possa accadere, la famiglia resta pur sempre tale ed รจ sacra. Non avremo mai la pace ed Henrik ha provveduto affinchรฉ subissimo un'altra umiliazione anche da morti: fra i tanti cadaveri che custodiscono questa sala ci sono anche quelli miei e dei miei fratelli. Henrik fece portare quaggiรน le spoglie di tutti e quattro, si divertรฌ a tagliarci e a privarci di tutto ciรฒ che avevamo dentro e infine... fece ciรฒ che faceva sempre: usรฒ la necromanzia per rendere quelle vestigia suoi servitori, custodi delle sue nefandezze. Il resto, come si suol dire, รจ storia.ยป

Tristan, barcollando, si rimise in piedi. ยซCieloยป mormorรฒ scombussolato. ยซรˆ... รจ terribile.ยป

ยซFa' attenzione allo specchio, comunque, e rivolgiti a lui usando sempre una ben precisa formula.ยป

ยซSarebbe?ยป

ยซPonigli tutte le domande che desideri, ma rimembra di farlo in rima, come se recitassi un poema o una filastrocca. E bada bene, Tristan: se sbaglierai o in qualche maniera gli mancherai di rispetto, se le tue domande non saranno abbastanza precise, potrebbe anche ingannarti appositamente e condurti in un vicolo cieco. Non dimenticare mai e poi mai che hai a che fare con un essere malvagio che odia i maghi, la razza che lo ha imprigionato lร  dentro.ยป

Il ragazzo annuรฌ, provando a imprimere nella mente tutti i dettagli. ยซV-Va bene. Altro?ยป

ยซSe te lo ingrazierai abbastanza, potrebbe darti persino l'opportunitร  di viaggiare attraverso di lui e raggiungere all'istante il luogo dove si trova ora Angor. รˆ una possibilitร , perรฒ, non una certezza.ยป

Il giovane principe spalancรฒ la bocca. ยซCosa? Davvero?ยป

ยซGli specchi notoriamente sono un mezzo di trasporto sopraffino, ma รจ difficile imparare a utilizzarli e quando non si sa in modo netto dove si deve andare... beh, si corre il rischio di esser trasportati da tutt'altra parte. Quando si ha a disposizione uno specchio incantato le probabilitร  di riuscita aumentano, comunqueยป spiegรฒ sussiegoso Reghnar, il quale sembrava amare molto il passare per una specie di so-tutto-io. ยซOh, ecco Grim. Non mi stupisce che sia riuscito a superare gli incantesimi che proteggevano quell'affare. In fin dei conti sono stato io a istruirlo nella magia.ยป

Tristan alzรฒ gli occhi al cielo, ma decise di non esprimersi in merito alla mancanza d'umiltร  di Valdemar. In fin dei conti li stava aiutando. Sorrise debolmente. ยซGrazie, Reghnar. Non solo per il tuo aiuto, ma... per aver detto la veritร . รˆ ingiusto che tu e i tuoi fratelli dobbiate subire una condanna cosรฌ terribile. Avreste potuto esser ricordati come degli eroi del vostro regno, invece avete ottenuto in cambio oblio e silenzio.ยป

Lo spettro annuรฌ appena. ยซAcqua passata. Se vuoi ripagare il mio aiuto, l'unica cosa che domando in cambio รจ questa: prendi con te Angor e andatevene da Krygan al piรน presto. Non permettergli di guardarsi indietro. Salvalo dalla crudeltร  di Caliban e dal destino che fin troppi Valdemar, alla fine, hanno dovuto fronteggiare. Fa' che viva una vita lunga e felice. รˆ tutto ciรฒ che chiedo. Fa' quello che io non ho potuto fare. Non sempre scappare รจ sinonimo di codardia.ยป

ยซHai la mia parolaยป replicรฒ Tristan, passandosi in fretta una mano sotto gli occhi. ยซE quando tutto sarร  finito, racconterรฒ a chiunque vorrร  ascoltarmi degli eroi dimenticati di Krygan, di coloro che forse avrebbero potuto portare una nuova era fra i loro compatrioti. Non verrete mai piรน dimenticati, non da me e da Angor.ยป

Per la prima volta Reghnar sorrise davvero, come a un suo pari. ยซBuona fortuna, Tristan di Alerath, e buon ritorno a casa.ยป Prima di congedarsi dai tre, perรฒ, si fermรฒ e tornรฒ a guardare il ragazzo. ยซIo conosco la ragione per cui quell'uomo, Reisbach, ha eliminato Hume. รˆ la stessa, temo, che ora spinge Caliban a voler provare a liberarsi dell'intralcio maggiore di tutti ai suoi piani.ยป Lanciรฒ una breve occhiata a Magnus. ยซTe lo dirรฒ, perรฒ, solo quando saremo da soli. รˆ importante che tu sappia, perchรฉ ormai penso tu sia per forza destinato ad affrontare quell'uomo. Un giorno o l'altro accadrร , Tristan, e conoscere la veritร  sarebbe un buon modo per cominciare un cammino fino a tal punto rischioso.ยป

Tristan, confuso e in ansia, annuรฌ. ยซVa bene.ยปย 

Reghnar, perรฒ, non pareva averlo neppure udito. Sembrava quasi sentire qualcosa che loro non potevano percepire. Si rabbuiรฒ e infine disse: ยซSeguitemi. So dove si celano i tranelli di questa sala e purtroppo hanno l'abitudine di non trovarsi mai nello stesso luogo in cui sono stati visti l'ultima volta che si รจ stati qua dentro. Meglio che vi dia una mano a lasciare questo posto dimenticato dagli dรจi e dagli uominiยป.

Era ovvio che si stesse riferendo al pavimento e in fin dei conti anche Grim aveva accennato a dei meccanismi nascosti in esso. Nessuno di loro moriva dalla voglia di ritrovarsi faccia a faccia con dei cadaveri rianimati dalla magia nera e in vena di fare a pezzi eventuali intrusi.ย 

ยซSe le cose stanno cosรฌ, allora come faceva tuo fratello a entrare e a uscire da qui indenne?ยป

ยซI sortilegi e le maledizioni a scopo difensivo che permeano un determinato ambiente non hanno alcun effetto sul mago che li ha evocatiยป spiegรฒ Reghnar. ยซE se anche ciรฒ non fosse la regola di base, Henrik sarebbe riuscito lo stesso a cavarsela. Venite, il tempo oramai รจ prezioso.ยป

Tristan, per sicurezza, sollevรฒ tra le braccia Magnus.ย 

ยซGrim, so che sai cavartela bene, anche se non puoi vedere, ma per prudenza... stringimi una spalla e non lasciar andare la presa finchรฉ non saremo usciti da qui. D'accordo?ยป

Grim, che reggeva sottobraccio un fagotto di consunti tendaggi scarlatti nel quale sicuramente era celato lo Specchio di Idlys, con la mano libera eseguรฌ subito quel che il giovane principe gli aveva intimato di fare. Reghnar, dunque, fece loro strada. ยซPiรน sono gli intrusi e piรน le trappole divengono complicate e difficili da superare. Non appena la stanza comprende che piรน persone a lei sconosciute hanno superato le prime difese di base, subito la sua volontร  bieca di cui Henrik l'ha dotata provvede a risolvere il problema.ยป

Tristan si rese conto che qualcosa sembrava esser cambiato nelle pietre che si stagliavano di fronte a loro: con una frequenza allarmante il loro ordine pareva esser cambiato, in qualche maniera. Era assurdo, visto che a malapena lo aveva degnato di attenzione quando era entrato nella sala, ma poteva giurare che minuti prima l'aspetto del pavimento fosse stato diverso. Non era quello di prima, punto e basta, e questo lo inquietava non poco. Henrik doveva esser stato davvero un negromante di gran malvagitร  e bravura per esser riuscito a creare simili metodi difensivi.ย 

Piรน era immane il segreto da celare e maggiori erano le precauzioni adottate dal bugiardo, era proprio vero. All'epoca Henrik doveva esser stato spesso diviso tra il porre fine alla propria follia assassina e il costante assillo di non poter farne a meno e voler proteggere a qualsiasi costo l'unico posto al mondo nel quale poteva esser se stesso senza sollevare questioni scomode e senza dover indossare una maschera, anche se... beh, alla fine doveva essere impazzito proprio perchรฉ era impossibile nascondere per sempre una veritร  del genere. Chiunque a lungo andare usciva di senno in situazioni simili.

Strinse di piรน a sรฉ Magnus e si assicurรฒ un'ultima volta che la presa di Grim fosse abbastanza solida, poi seguรฌ Reghnar non appena lo vide smettere di esaminare con lenta attenzione le pietre e indicare quelle dove sarebbe stato sicure poggiare i piedi. Tristan ben presto dovette ammettere che non fosse semplice seguire lo schema tracciato via via da Reghnar: spesso le pietre innocue distavano l'una dall'altra tanto da costringerlo a dar fondo a tutta la flessibilitร  e agilitร  che di cui il suo giovane corpo poteva vantarsi e sapeva bene che ore dopo le sue membra lo avrebbero ripagato con un bel po' di crampi ai muscoli. Piรน di una volta, poi, fu a un soffio dal perdere l'equilibrio e il rischiare di cadere e non solo liberare una delle creature murate nelle pareti, ma anche di trascinare con sรฉ Magnus con il serio rischio di crollargli addosso e fargli male.ย 

Per fortuna, perรฒ, giunsero fino alla porta tutti interi. Tristan, piรน per la paura e la concentrazione che per lo sforzo in sรฉ per sรฉ, aveva il viso imperlato di freddo sudore e solo allora si accorse di aver tremato per tutto il tempo come una foglia.ย 

Sicuro che ormai il peggio fosse passato, visto che si trovavano vicini alla soglia della porta, fece tornare giรน Magnus, ma fu a quel punto che una piccola, insulsa e fatale serie di eventi si concatenรฒ e condusse al caos: Magnus, un po' malfermo dopo esser rimasto a lungo in braccio, fece l'errore di indietreggiare mollemente di un solo passo e quando Reghnar urlรฒ per avvertirlo era giร  troppo tardi.

La porta, con uno scatto repentino e assordante, impossibile data la sua pesantezza, si chiuse davanti agli occhi ricolmi di orrore di Pyranel e il ragazzino, separandoli da Grim e intrappolandoli entrambi, ma non fu di certo quello a far correre un brivido lungo la colonna del principe, bensรฌ...

Smise di tirare invano la porta per farla aprire e si voltรฒ udendo provenire da oltre i muri sinistri, raggelanti scricchiolii. Qualcosa lร  dentro, nelle intercapedini che fungevano da feltro a chissร  quanti cadaveri, grattava con le nude e scheletriche falangi l'interno della propria prigione.

ยซT-Tristanยป squittรฌ spaventato Magnus. Tristan allora lo tirรฒ indietro e fece in modo che si nascondesse dietro di lui. Quel maledetto palazzo non avrebbe avuto anche Magnus, dopo il signor Hume e Adriana, dopo il dolore e la solitudine di Angor. Henrik non avrebbe vinto di nuovo e lui non sarebbe morto a quella maniera.ย 

Tuttavia... come si annientava qualcosa che era giร  morto? Non aveva mai affrontato un nemico vero e proprio, con Reisbach aveva avuto solo prontezza di riflessi e tanta fortuna e mai se l'era vista con la negromanzia. Mai aveva dovuto combattere tramite la magia, neppure una volta, era sempre rimasto fra le mura protettive del palazzo di Alerath, lontano dal pericolo.

Vide un punto di una parete cambiare, le pietre ritrarsi e spostarsi con rapiditร  spaventosa, costruire nel giro di pochi attimi un vero e proprio ingresso per favorire la fuoriuscita delle creature. Ce n'era piรน di una, infatti, e tre figure si fecero avanti velocemente dalle tenebre del passaggio segreto, gli artigli ossuti protesi verso lui e Magnus, le mascelle spalancate e dotate di denti aguzzi che emettevano versi spettrali da far accapponare la pelle; lamenti striduli e assordanti misti a famelici sibili, le orbite vuote che risplendevano di luce sanguigna. Erano veloci, troppo veloci, gli abiti sbrindellati e irriconoscibili svolazzavano con furia. Avanzavano come belve feroci richiamate dal sangue caldo delle prede.

Tristan, col cuore che minacciava di esplodergli nel petto, urlรฒ a Magnus di stare giรน e non avendo il tempo di pensare a un incantesimo che potesse contrastare quegli esseri, fece la cosa piรน naturale e stupida del mondo: senza riflettere caricรฒ un pugno dritto verso il cranio dello scheletro piรน vicino. Un colpo del genere avrebbe dovuto come minimo polverizzare quella mascella che pareva esser rimasta fino ad allora integra per miracolo, ma ciรฒ non avvenne. L'unica cosa che il ragazzo ottenne come risultato fu che un secondo piรน tardi l'ossuto custode della sala scattรฒ in avanti con le scheletriche braccia e cercรฒ in ogni maniera di arrivare con le falangi al collo di Tristan, il quale, disperato, provรฒ a tenerlo lontano da sรฉ e a respingerlo. Era forte, il riesumato, forte come un uomo ancora vivo e nerboruto. Le ossa della mano erano viscide contro la pelle del principe, olezzavano di antico, di muffa, umiditร  e sfumata putredine. In pochi secondi vagarono sul suo viso e alla fine riuscirono a serrarsi come tenaglie sulla trachea del giovane.

Magnus, sebbene fino ad allora avesse emesso stridule grida per il terrore, di fronte a quella scena parve di colpo trasfigurare completamente. Con un coraggio che avrebbe fatto invidia a quello di un adulto, furente si fece avanti e assestรฒ un bel calcio alla tibia esposta della creatura, la quale, sorpresa, abbassรฒ il fiammeggiante e assassino sguardo sul ragazzino che subito si pentรฌ della propria audacia.ย 

Tutto ciรฒ che era originato dall'oscuritร , per quel poco che Tristan sapeva, non era capace di resistere a una cosa sopra tutte le altre: i bambini, la loro innocenza, l'appetitoso sentore della loro paura e la fragilitร  delle loro membra. Era attirato da essi come le volpi lo erano dalle lepri.

L'essere allentรฒ la presa e infine spinse via con noncurante violenza il ragazzo, fra i suoi denti ingialliti e acuminati colavano giรน rivoli sottili e viscidi di melmosa acquolina, come se aver notato Magnus lo avesse messo di fronte alla vista di un luculliano e sontuoso banchetto.

Un altro mostro fu ben presto addosso a Tristan che, invano, stava cercando di impedire al primo di aggredire il piccolo Magnus; il terzo, quasi avesse avvertito nell'aria la succulenta disperazione del ragazzino, arrancรฒ famelico verso quest'ultimo che si ritrovรฒ premuto contro la porta, paralizzato dal terrore.

ยซNo!ยป gridรฒ Tristan, sull'orlo delle lacrime. Per l'ennesima volta cercรฒ di spinger via con quanta forza possibile il suo aggressore, ma l'abominio, forse stufo di tergiversare, fece scattare rumorosamente la seghettata dentatura verso la parte del corpo piรน vicina del principe che spalancรฒ le labbra, senza tuttavia avere il tempo di urlare sul serio. Un dolore indicibile si espanse nelle sue membra; avvertรฌ il suo stesso sangue, caldo e corposo, fuoriuscire dalla ferita che le zanne dell'essere avevano aperto fra il suo collo e la spalla. Mordeva e mordeva, come se volesse staccargli via un intero pezzo di carne e muscoli, vorace e crudele come una bestia affamata.

Il tempo per Tristan parve pian piano dilatarsi e rallentare, i battiti del cuore che risuonavano nelle sue orecchie e pompavano invano il sangue che anzichรฉ irrorare vene e arterie, gocciolava sul pavimento, insinuandosi fra i capelli candidi del ragazzo, inzuppandogli gli abiti; per l'ultima volta tentรฒ di respingere l'immortale avversario, ma alla fine, risucchiato dalla spirale di debolezza che come un vortice lo trascinava nelle profonditร  dell'abisso, perse forza nelle braccia e rinunciรฒ a lottare.

Vedeva sfocato, i suoni giungevano alle sue orecchie ovattati e lontani, le loro fonti irraggiungibili. Di colpo la pressione asfissiante dell'abominio d'ossa venne meno, come se qualcosa finalmente fosse riuscito a farla allontanare.

Mani simili a quelle che fino ad allora lo avevano prima strangolato e poi ghermito per farlo star fermo gli incorniciarono il viso, lo scossero con delicatezza per destare in lui una qualche reazione. Sopra di sรฉ non vedeva piรน niente. Sentiva solo che dentro il suo corpo straziato si stava facendo strada qualcosa simile a fuoco liquido. Bruciava come lava bollente, com'era possibile che non si stesse squagliando dall'interno?

La sensazione, dopo un lungo istante o forse dopo cento anni, finalmente venne meno e lui si ritrovรฒ a fluttuare, leggero come una piuma, avvolto in un'oscuritร  confortevole e strana, finchรฉ sopra di sรฉ, sotto di sรฉ, ovunque attorno a lui, vide per un istante balenare nel buio quelli che gli parvero mille lampi scarlatti. Gli parve di ritrovarsi in un cielo privo di luna e stelle nel bel mezzo di un violento temporale.ย 

Il buio e la luce rossa si alternavano mentre un ronzio opprimente lo avviluppava in un'assordante morsa. Era come se volesse... piegarlo a una volontร  oscura e remota.

Di nuovo sopraggiunsero i lampi, ma stavolta come serpenti infiniti si avvolsero attorno a lui, ma Tristan si dimenรฒ, scalciรฒ, oppose resistenza malgrado il ronzio sembrasse invece obbligarlo ad arrendersi.

Qualcosa, infine, cambiรฒ. Tutto svanรฌ, tornรฒ il silenzio e poi... poi fu come risalire da acque profonde, di nuovo quella piacevole sensazione di leggerezza.

Per un tempo infinito dimenticรฒ se stesso, scordรฒ di avere un corpo, di possedere un nome e un'identitร , una razza di appartenenza.

Quelle stesse parole gli apparivano prive di senso. Che cos'era, poi, il senso? E il tempo? Che strana e futile parola...

Il buio, perรฒ, si diradava attorno a lui, scivolava via come una calda coperta...

E fu cosรฌ che all'improvviso ricordรฒ di avere dei polmoni che avevano bisogno di incanalare aria, di avere un corpo che stava lottando per continuare a funzionare, a vivere, ma era terribilmente pesante.ย 

Rimembrรฒ cosa significava la parola โ€Ÿdolore" e fu quello che avvertรฌ con chiarezza. Tanto dolore serpeggiava ovunque nelle sue membra intorpidite e troppo deboli per muoversi.ย 

Aveva degli occhi, ma gravavano nel cranio come due macigni; c'era una bocca, eppure pareva gli fosse stata cucita a filo doppio, tanto gli appariva faticoso dischiuderla.

Se era trascorso del tempo, non avrebbe saputo mai e poi mai dire in che quantitร .

L'ultima cosa che riusciva a richiamare alla mente era che qualcosa lo aveva attaccato; c'era stato tanto sangue, troppo, e ancora prima un terrore incomparabile, paralizzante.

Fu allora che ricordรฒ Magnus e Grim, e ancora Reghnar. La sala sotterranea di Henrik, il motivo per cui erano scesi tutti quanti laggiรน. Ricordรฒ Angor, il suo amato Angor. Le palpebre chiuse non gli impedirono di rivedere davanti a sรฉ, come in un sogno molto vivido, il viso dell'uomo che amava e che forse non sarebbe riuscito a salvare in tempo.

Furono quel pensiero eย  quell'orrenda paura a dargli la forza di aprire finalmente gli occhi. Lo accolse una luce molto soffusa e tremula, dorata come quella del riverbero delle candele accese. Mettere a fuoco non fu per niente semplice, ma in qualche maniera riuscรฌ nell'intento. Solo per un attimo si aspettรฒ di aver fronteggiato un semplice incubo e lo avvolse l'infantile e seducente convinzione che appena fosse riuscito a girarsi dall'altra parte, avrebbe visto il viso di Angor profondamente addormentato, perchรฉ... era in un letto che stava giacendo, ne avvertรฌ sotto di sรฉ la morbidezza, percepรฌ sotto le dita la piacevole sensazione restituita dalla trapunta.

Eppure non riuscรฌ a muoversi e alla fine si arrese, aspettรฒ che i suoi occhi tornassero a funzionare un minimo e poi sopra di sรฉ scorse il soffitto.

Con gran fatica provรฒ a voltare la testa, ma come lo fece il suo sforzo venne ripagato da un dolore pungente, atroce, che lo scoraggiรฒ dal fare un secondo tentativo.

Poi udรฌ qualcosa, gli parvero dei passi. Erano sempre piรน vicini e risuonavano di fretta, di aspettativa.ย 

ยซNon avvicinarti troppo. Non sappiamo ancora se sia davvero lui o se qualcos'altro lo abbia fatto tornare dall'oblio. Sta' indietro, controllerรฒ io per primo. Anzi... uhm... uomo-scheletro, Grim, fallo uscire. Non mi va di rischiare troppo.ยป

Tristan, dopo un bel po' di smarrimento, capรฌ di conoscere quella voce, anche se... era certo di averla udita per l'ultima volta ormai diverso tempo addietro.

La persona che si era avvicinata tornรฒ indietro e qualcun altro avanzรฒ fino al letto dove Tristan giaceva.

Ma com'รจ possibile? Non sono a casa mia... come puรฒ essere?

Nel suo campo visivo comparve infine un volto piรน che familiare. Riconobbe all'istante i capelli dorati e lunghi raccolti in una treccia, e ancora l'incarnato bronzo chiaro del viso in cui v'erano incastonati come gemme preziose due occhi dal colore differente: uno azzurro, l'altro violetto.

A solo un metro di distanza da lui c'era Ferdinand, suo fratello.

Bแบกn ฤ‘ang ฤ‘แปc truyแป‡n trรชn: Truyen247.Pro