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Gli occhi azzurri di Angor Valdemar passarono in severa e perplessa rassegna sir Reisbach. ยซCom'รจ possibile che un uomo e una donna abbiano potuto vanificarsi a questa maniera sotto il vostro sguardo solitamente vigile?ยป chiese, senza disturbarsi a celare il tono di voce irritato. ยซMi auguro abbiate una valida spiegazione per questo, capitano.ยป

Reisbach mantenne la calma e fece del proprio meglio per sembrare dispiaciuto. ยซSono... sono mortificato, Altezza. Neppure io so spiegarmi come abbia potuto consentire a me stesso una simile svista.ยป

Tristan, il quale si trovava accanto ad Angor, squadrรฒ gelidamente l'uomo. ยซSiete davvero sicuro di non saperlo?ยป domandรฒ diretto.ย 

Gilyas represse con maestria il primo impulso di rispondere per le rime al principe straniero. ยซNon credo di capire, vossignoria.ยป

ยซIo invece credo abbiate ben inteso, capitano.ยป

Valdemar guardรฒ prima l'uno e poi l'altro, infine: ยซSarebbe bene cercare di restare calmi e lucidi. Accusarci a vicenda non farร  tornare da chissร  dove il signor Hume nรฉ Adriana.ยป

ยซEppure sono piรน convinto che mai che sir Reisbach sia a conoscenza di piรน cose di quanto pensiamo. Se cosรฌ fosse, lo pregherei di mettercene subito a parteยป insistรฉ Pyranel. Quell'uomo non gli piaceva e la sua presenza gli risultava sempre meno gradita.ย 

Angor sospirรฒ e disse al capitano delle guardie di lasciare il salotto. Reisbach fece un inchino e obbedรฌ. Il principe di Krygan, dunque, rivolse l'attenzione al fidanzato. ยซPer l'ultima volta: sir Reisbach non c'entra niente con la scomparsa di Adriana e Hume. Poc'anzi siete stato scortese e inopportuno, perdonate la schiettezza.ยป

Tristan lo fissรฒ a bocca aperta. ยซCosa?ยป chiese, convinto di aver capito male. ยซState seriamente rimproverando me, invece di decidervi a far sputare il rospo a quella carogna? Davvero siete cosรฌ ingenuo?ยป

ยซQuella carognaยป, lo rimbeccรฒ l'altro con durezza, ยซprotegge questi confini da dieci lunghi anni. Ha protetto me sin dal primo giorno in cui sono stato mandato qui da mio padre. Sir Reisbach non aveva ragioni valide per far del male a Hume e ad Adriana o farli sparire. Siete voi che mancate di essere obiettivo.ยป

ยซNo, invece!ยป perse le staffe Tristan, sull'orlo delle lacrime. ยซVoi vi state facendo accecare dall'affetto che provate per quell'uomo! L'affetto vi impedisce di vederlo per il bugiardo che รจ realmente!ยป

Capรฌ subito che Angor aveva preso quelle parole per il verso sbagliato, il peggiore possibile.

ยซQuindi manco di lungimiranza e intelligenza? Buono a sapersi.ยป

ยซNon intendevo dire questo!ยป

ยซE allora cosa?ยปย 

Pyranel implorรฒ la dea Laertha, sua protettrice, di dargli la forza di non prendere a ceffoni Valdemar. Si avvicinรฒ e sollevรฒ le mani per far segno all'altro di placarsi e starlo piuttosto a sentire. ยซPensateci bene: Hume e Adriana sapevano entrambi che fra non molto io sarei partito per Alerath. Ci fidavamo di tutti e due, giusto?ยป

ยซDunque?ยป

ยซE poi ecco che scompaiono e, magicamente, un uomo che รจ sempre riuscito a proteggere questo castello, e soprattutto voi, chissร  come non si accorge che due persone mancano all'interno del palazzo! Hume รจ un ambasciatore, un funzionario di stato! Era dovere di Reisbach guardare le spalle anche a lui fintanto che fosse rimasto qui, e invece Gideon รจ sparito nel nulla e con lui Adriana. Loro sapevano che cosa sarebbe accaduto! Non capite? Era un segreto pericoloso e il solo modo per far sรฌ che piรน persone mantengano sepolta la veritร , รจ ucciderle tutte quante e restarne i soli custodi!ยป

Angor ci mise poco a comprendere. ยซNon scherzate, Tristan. รˆ un'accusa molto seria, specialmente se rivolta a un gentiluomo, a un cavaliere di Krygan.ยป

ยซCAVALIERE O MENO, QUELL'INDIVIDUO รˆ UN BUGIARDO!ยป tuonรฒ Pyranel. ยซSolo nelle ballate e nelle opere antiche di fantasia i cavalieri sono soliti rispettare i giuramenti che pronunciano! Nella realtร , Angor, sono uomini, proprio come me e voi, e gli uomini possono fallire, possono fare del male e addirittura uccidere! Non esistono persone del tutto buone o malvagie, non capite?ยป

ยซIo... io penso che stiate viaggiando troppo con la fantasia.ยป

Tristan, a quella risposta, ne ebbe sul serio abbastanza. Fece un secco cenno con la testa. ยซBene, allora. Sapete cosa? Tenetevi pure lui! Io me ne torno ad Alerath da solo e si impicchino le conseguenze di un simile atto! Non volete vedere la realtร ? Ne avete troppa paura? Allora non siete l'uomo che credevo che foste!ยป

ยซVi sto solo dicendo che non si puรฒ condannare una persona senza delle prove concrete. รˆ come mandare qualcuno al patibolo senza un giusto processo!ยป

ยซQui a Krygan non esistono giusti processi, mi sembra. Andate famosi per gettare in prigione chiunque al minimo accenno di sedizione o dissenso!ยป

Angor scoccรฒ un'occhiata molto severa al principe piรน giovane. ยซInsultate quanto volete mio padre, ma non il mio popolo. Le cose vanno cosรฌ perchรฉ รจ lui a permetterlo e la gente di Krygan, purtroppo, รจ tenuta a obbedirgli.ยป

ยซPersino un re puรฒ essere rovesciato. Non รจ una scusa valida, questa.ยป

ยซDipende se un sovrano รจ vigliacco o meno. Mio padre non permetterebbe mai al suo stesso popolo di rivoltarglisi contro. Sarebbe disposto a uccidere fino all'ultimo abitante, pur di mettere in chiaro chi รจ a comandare ancora.ยป

ยซVostro padreยป, replicรฒ con tono sepolcrale Tristan, ยซรจ un re che non rimarrร  sul suo adorato trono ancora a lungo, non se รจ solito trattare gli alleati come sta facendo con il regno di mia madre.ยป

ยซN-Non ditelo neanche per scherzo, non se sottintendete ciรฒ che temo vogliate sottintendere. So chi รจ, so cosa ha fatto a voi, ai vostri parenti e al vostro popolo, e ancora a me, ma... รจ pur sempre mio padre. Non ci scegliamo la famiglia, รจ vero, ma non scegliamo neppure di esserle affezionati malgrado tutto. รˆ il solo genitore che mi resti.ยป

Tristan sapeva che Angor non aveva del tutto torto, ma al momento era cosรฌ avvilito e arrabbiato con lui per via della sua palese testardaggine nel non voler incolpare Reisbach, da non riuscire a essere comprensivo.

ยซPrima o poi dovrete scegliere da che parte stare. Non potrete per sempre restare sospeso nel mezzo e arrogarvi l'esclusivo diritto di restar fuori dallo scontro. Se pensate che Krygan e Alerath abbiano finito per sempre di muoversi battaglia a vicenda, allora siete un ingenuo e quasi vi invidio. Da dove mi trovo io, il mio popolo non tollererร  ancora per molto la tirannia di re Caliban. Dico solo che un tiranno รจ destinato a perdere sempre e comunque, e con lui chiunque lo appoggi o sia tanto ottimista da amarlo malgrado i suoi difetti. Non fatevi trascinare a fondo con vostro padre, รจ tutto ciรฒ che vi chiedo.ยป

Angor, vedendolo intenzionato ad abbandonare la sala, lo raggiunse. ยซPensate che per me sia facile una situazione come questa? Credete che a me non piaccia la tentazione di prendere e lasciare ogni cosa per seguirvi subito per Alerath? Allora vi sbagliate, Tristan.ยป

ยซE voi sapete bene che il problema non siete voi, qui.ยป

ยซVi sto solo pregando di concedere il beneficio del dubbio a un uomo di cui mi fido da molti anni.ยป

ยซIo invece vi imploro di non ragionare con il cuore, bensรฌ con la mente. Il secondo salva sempre il primo dal fare una figura meschina, Angor, credetemi.ยป Tristan non sapeva piรน cosa dire, era come trovarsi davanti a un muro. Non so come fare per mostrarvi che vi sbagliate. ยซHo... ho bisogno di stare da solo per riflettere. Voi, intanto, pensate a ciรฒ che ho detto e chiedetevi se รจ meglio credere a una cruda veritร  o a una bugia magnanima.ยป Quelle furono le sue ultime parole.

Un altro giorno era passato e la notte, di nuovo, era calata su Palazzo dei Gigli. Quella sera fra Angor e Tristan v'era stato un certo gelo e la cosa era peggiorata quando, alle dieci in punto, sir Reisbach si era presentato in sala da pranzo dicendo di essere lรฌ per scortare in tutta sicurezza, date le circostanze, il principe di Krygan.

Quella per il figlio di Gatria Pyranel era stata la goccia fatidica per un vaso giร  colmo di crepe. Il giovane, indispettito da quella intromissione sรฌ e no forzata e non richiesta, si era alzato in piedi, aveva dato la buonanotte ad Angor in modo stringato e se n'era andato, non senza maledire il capitano delle guardie del castello.

Alle una di notte passate era ancora vestito di tutto punto e per nulla incline a dormire, sia perchรฉ la storia di Hume e Adriana gli aveva tolto il sonno, sia perchรฉ ormai si era abituato cosรฌ tanto a riposare accanto ad Angor, che senza sentirlo al proprio fianco respirare serenamente e di tanto in tanto rigirarsi, per lui era difficile chiudere occhio.

Avrebbe tanto voluto raggiungere le stanze del principe di Krygan, ma qualcosa gli suggeriva che con sir Reisbach intento a fare il cane da guardia sarebbe stato meglio essere prudenti e farsi astuti, nonchรฉ volare molto basso com'erano soliti fare i fagiani.

Giร , un attimo prima di esser individuati dal cacciatore e venire abbattuti, pensรฒ cupo Tristan, fermandosi davanti alla finestra com'era solito fare negli attimi di noia e quiete con l'illusione di vedere finalmente Dorcas, il barbagianni di Revarn, o ancora una delle colombe di Oberon oppure Iris, il suo pappagallo bianco.

Non aveva piรน notizie da Alerath da giorni e giorni e la cosa iniziava a preoccuparlo veramente.

Sperava solo che stessero tutti bene e che suo padre, in qualche maniera, fosse stato curato e stesse giร  guarendo.

Prima o poi mi avviseranno. Forse ora sono troppo impegnati per via di papร .

Eppure dentro di sรฉ sapeva che quella era una bugia. Molte cose non gli tornavano. Era mai possibile che neppure uno dei suoi fratelli o persino sua madre non avessero trovato neanche un paio di minuti per scrivere una breve missiva e tenerlo informato dei progressi โ€“ negativi o positivi che fossero โ€“ della salute di Revarn?

Qualcosa non andava, c'erano troppe incongruenze, se lo sentiva nelle ossa.

Sconsolato diede le spalle alla finestra, sapendo in cuor proprio che neppure quella notte avrebbe visto Dorcas librarsi nel cielo notturno come un elegante spettro.

Come se giร  la palese ipocrisia di Reisbach, la testardaggine di Angor e il silenzio da parte di Alerath non fossero giร  state ragioni sufficienti a farlo uscire di testa, c'erano anche gli incubi e i sogni bizzarri a tormentare Tristan, cosรฌ come le visioni che aveva avuto poco dopo aver parlato con gli spettri degli antenati del fidanzato.

Quei fantasmi sapevano piรน di quanto abbiano infine voluto rivelare, riflettรฉ. L'ho letto nei loro sguardi. Non mi รจ piaciuto il discorso di Jannar. Pareva quasi pensare, dentro di sรฉ, a qualcosa di veramente triste o preoccupante.

I quattro defunti fratelli di re Henrik sapevano eccome qualcosa che a lui e ad Angor invece sfuggiva.ย 

Mi chiedo se...

Era un'idea sconsiderata, folle, rischiosa e lugubre, ma piรน ci pensava e piรน si convinceva che in fondo non era poi cosรฌ campata per aria e impossibile.

Lo faccio e basta.

Afferrรฒ uno dei candelabri ancora accesi, fece un respiro profondo e abbandonรฒ la propria camera.

Pur sapendo di essere lontano dagli appartamenti di Angor e ancora di piรน da quelli dei domestici, lo stesso si premurรฒ di procedere per i gradini a passo felpato, stando ben attento a dove metteva i piedi.

Nella tromba delle scale della torre riecheggiava l'ululato del vento, fuori c'era un tremendo acquazzone e di tanto in tanto si udivano i tuoni rombare e i fulmini schioccare. Tristan dovette appellarsi a tutta la propria determinazione per non badarvi e non farsi prendere dalla paura che aveva delle tempeste. Non poteva permettersi di indugiare nรฉ di tornare indietro. Doveva sapere, incontrare di nuovo i quattro principi rimasti intrappolati dopo la morte fra quelle mura.

Giunto quasi alla fine delle scale, perรฒ, non seppe mai cosa gli impedรฌ di urlare e inciampare al tempo stesso quando, dalla parete portante di massiccia pietra, vide emergere l'eterea e argentea figura svolazzante di Dorabella. Gli aveva sรฌ e no tagliato la strada.ย 

Il ragazzo si chiese, un po' incollerito, perchรฉ i fantasmi avessero il pessimo vezzo di saltar fuori a caso e far venire un colpo ai vivi con le loro entrate in scena da storia dell'orrore.

ยซL-La prossima volta venitemi incontro alla vecchia maniera, vi va?ยป scherzรฒ โ€“ non cosรฌ tanto โ€“ Tristan. ยซSenza offesa, Dorabella, ma al contrario vostro sono ancora vivo e tale voglio rimanere per almeno un'altra ventina d'anni.ยป Per fortuna non gli era caduto di mano il candelabro.ย 

Il fantasma della giovane e malinconica dama si fece ancor piรน triste e a gesti gli fece capire di non aver intenzionalmente voluto spaventarlo.ย 

Il giovane scosse la testa e le sorrise. ยซOh, smettetela, Dorabella. Non รจ colpa vostra. Sono solo io a essere teso come una corda di violino, ultimamente. Le cose con Angor non vanno granchรฉ bene da quando il signor Hume e Adriana sono scomparsi e... mi tormenta in maniera persistente il dubbio che sir Reisbach possa averci a che fare. Vi ringrazio per essere qui, mi sento meno solo.ยป

Dorabella alle sue parole si coprรฌ la bocca, del tutto spiazzata e... impaurita.

Tristan si allarmรฒ a quella reazione. ยซSapete qualcosa a riguardo? Avete visto qualcosa?ยป

Lei esitรฒ, infine annuรฌ.

ยซE non potete dirmeloยป concluse il principe, abbattuto. Sospirรฒ. ยซSentite, Dorabella, io... vorrei incontrare di nuovo i quattro fratelli di re Henrik. Li conoscete, vero? Sapete se posso trovarli nel mausoleo dei Valdemar situato nelle viscere del castello? Vi prego, รจ importante.ยป La vide esitare. ยซDorabella?ยป incalzรฒ Tristan.

La dama defunta parve prendere una decisione molto difficile dentro di sรฉ e gli fece cenno di seguirla. Lui, augurandosi che lo spettro avesse ragione, obbedรฌ.ย 

Il viaggio attraverso molti corridoi inesplorati, gelidi e in disuso di Palazzo dei Gigli parve durare ore e ore, un'eternitร , e piรน scendevano e procedevano, piรน l'aria sapeva di abbandono, di gelo e assenza. ยซSiamo ancora dentro il castello?ยป chiese stupidamente il ragazzo, guardandosi attorno con aria un po' intimorita e preoccupata. Alla luce di tre misere fiammelle quelle sale, quei corridoi, apparivano sul serio come la pancia di un mostro di pietra, legno e vetro. Era come se a ogni passo stesse procedendo sempre di piรน nel suo freddo stomaco, e il vento che lร  fuori gemeva come una stridula anima privata della pace dei morti non migliorava le cose.

Ogni mobile era coperto da un lenzuolo bianco e in controluce, grazie al tenue bagliore del candelabro, era possibile intravedere di tanto in tanto microscopici pulviscoli di polvere danzare nell'aria viziata.

Un paio di volte Tristan si era leggermente spaventato nel passare di fronte a degli specchi e incrociare il proprio riflesso convinto che si trattasse, in realtร , di qualcun altro.

Hai i nervi tesi e ti manca Angor, ma vedi di non fare il vigliacco e di riprenderti, Tristan Pyranel, si disse.

Talmente era a disagio che avrebbe tanto voluto chiedere a Dorabella, che ormai riteneva un'amica, di stringergli forte la mano per ricordargli che erano ancora insieme nella discesa al mausoleo, solo per poi ricordare che lei era un fantasma e neppure volendo avrebbe potuto far qualcosa per aiutarlo piรน di quanto giร  stesse facendo.

ยซDorabella?ยป

La dama si fermรฒ e lo guardรฒ.

ยซIo... vi ringrazio per l'aiuto che mi state dando. Vi sono davvero grato e... s-se solo potessi fare qualcosa per ripagare la vostra cortesia, credetemi che sarei felice di sdebitarmi a qualsiasi prezzo. La vostra รจ stata una triste sorte e vi ammiro per non esser divenuta indifferente e sfuggente dopo ciรฒ che avete passato.ยป Il ragazzo si chetรฒ per alcuni secondi. ยซIo invece temo di essere cambiato, e non del tutto in positivo. Dentro di me sta... sta affiorando qualcosa. A volte ho pensieri terribili sul padre di Angor, vorrei... vorrei macchiarmi di azioni orrende pur di non dover piรน sentir parlare di re Caliban e il suo regno del terrore. Ho il timore, Dorabella, che la guerra e questa storia mi abbiano infine fatto diventare crudele.ยป

Era ridotto male se era giunto al punto da voler trovare un po' di conforto nell'amicizia di una principessa defunta, eppure sapeva che lei poteva capirlo, almeno in minima parte. Com'era stato difficile per lui, e ancora lo era, cosรฌ doveva esser stato per la povera Dorabella. L'unica consolazione del giovane Pyranel era di essere vivo, tuttavia non era cosรฌ sicuro per quanto lo sarebbe ancora rimasto, non quando era certo che sir Reisbach avesse fatto sparire Hume e Adriana.

Quel tipo lo angosciava, era come trovarsi alla presenza di un pericoloso rettile che aveva l'intenzione di azzannarlo, appena gliene si fosse presentata l'occasione.

Temeva per se stesso e per Angor, soprattutto per quest'ultimo. Era un uomo buono e purtroppo quelli buoni come lui, spesso, erano anche ingenui, rifiutavano di vedere il male anche quando lo avevano a un tiro di schioppo, si intestardivano nel voler credere fermamente che il prossimo non potesse toccare il fondo in quanto a perfidia e doppiogiochismo.

Tristan si era giร  pentito di esser stato duro con lui e di averlo trattato con freddezza a cena, ma sapeva di avere ragione su Reisbach e doveva trovare il modo per convincere Angor a liberarsi di quell'aspide prima che accadesse qualcosa anche a loro due.

Quell'uomo, Gilyas, portava con sรฉ guai a non finire, glielo si leggeva negli occhi simili a lastre di ghiaccio. Dorabella svolazzรฒ fino a raggiungere Tristan e gli rivolse un lieve sorriso incoraggiante. Era il suo modo per fargli intendere che si sbagliava e che tutto sarebbe infine andato per il meglio, e lui lo capรฌ e gliene fu grato.

ยซPrima che questa mia avventura termini, voglio che mi mostriate, se potete, il vostro luogo di indegna sepoltura, cosรฌ ch'io possa liberarvi per sempre dalla prigionia di questo palazzo e darvi la pace che meritate. Per i fratelli di Henrik ormai รจ tardi, ma non per voi, ne sono certo.ยป

Voleva che Dorabella fosse libera e potesse raggiungere i propri avi nel regno dei defunti ove tutti i morti erano soliti ricongiungersi e riabbracciarsi.

La principessa-spettro, tuttavia, scosse il capo con aria rassegnata e di nuovo amareggiata.

ยซNon avete un luogo di sepoltura? Neppure una semplice fossa con le vostre spoglie? Niente?ยป incalzรฒ il principe, inorridito. ยซRe Caliban รจ stato cosรฌ crudele da non seppellirvi neanche?ยป

Dorabella, chiaramente ansiosa di fargli comprendere qualcosa di davvero importante, si adoperรฒ in gesti quasi disperati pur di fargli capire la situazione. Non gli stava solo facendo intendere che il suo corpo era stato fatto sparire, ma voleva anche rivelargli l'identitร  dell'assassino.

ยซAspettate, state dicendo che... che non รจ stato Caliban ad assassinarvi?ยป

Lei annuรฌ.

ยซE allora chi?ยป

La ragazza mimรฒ il gesto di estrarre una spada, poi si sfiorรฒ il mento con il pollice e l'indice. ยซUna spada e una barba, dite?ยป riflettรฉ Tristan, perplesso. ยซChe altro?ยป

Dorabella, dunque, visibilmente cercรฒ di impegnarsi e prese a imitare il passo fiero e autoritario della persona che stava accusando.ย 

Quando Tristan finalmente riconobbe quella camminata, ci mancรฒ poco che perdesse l'equilibrio, tanto era in preda all'orrore e alla paura. ยซV-Volete dire che fu sir Reisbach a uccidervi?ยป

Lei annuรฌ energicamente, il viso contorto dalla disperazione. ยซHa fatto il lavoro sporco per Caliban?ยป

Un altro cenno di assenso.ย 

ยซPer la pietร  di Laerthaยป esalรฒ Pyranel, coprendosi le labbra. ยซM-Ma allora... allora vuol dire che Hume e Adriana...ยป

Dorabella, ancora una volta, fece cenno di sรฌ con la testa, affranta.ย 

ยซCome? Ditemi come li ha uccisi, vi prego.ยป

La fanciulla morta, perรฒ, gli gesticolรฒ di seguirla e allora lui lo fece, a passo svelto, con l'ansia e l'orrore che si facevano sempre piรน strada nel suo cuore.

Hume e Adriana erano morti. Non sarebbero mai tornati. Erano morti e il responsabile della tragedia era sir Reisbach.

Avevo ragione su di lui! Sapevo che avevo ragione a non fidarmi!

Iniziava sul serio a temere per l'incolumitร  propria e di Angor.

Spero solo che non gli abbia fatto del male mentre non ero presente!

L'entrata del mausoleo era situata ancora piรน in profonditร  delle carceri, dove la luce neppure per sbaglio sarebbe potuta filtrare in alcun modo e l'aria, in quell'enorme sala che fungeva da vestibolo, e non solo quello, era fredda e piรน viziata che in ogni altro luogo di Palazzo dei Gigli.
Guidato da Dorabella e grazie al candelabro, Tristan potรฉ accendere cosรฌ le torce infilate negli appositi anelli di ferro conficcati nelle pareti. Quando ebbe finito la bisogna, si guardรฒ in giro e vide una specie di altare di pietra, anzi una tavola vera e propria decorata sui lati da iscrizioni antiche e dall'arcaico linguaggio. Tristan in esso riconobbe delle similitudini con quello usato nel libro dove lui e Angor avevano letto della Sciagura Rossa.

Sulle pareti vi erano affreschi e quando il ragazzo si prese la briga d'osservarli, rimase spiazzato dalla loro macabra e cupa natura.

ยซQuesta รจ una camera di imbalsamazioneยป mormorรฒ, rabbrividendo. ยซE quella tavola...ยป

Era dove i cadaveri dei precedenti signori del castello erano stati preparati al meglio per le onoranze funebri e, infine, per la deposizione nel mausoleo che si celava oltre l'imponente arco di pietra nera; sull'architrave, tra l'altro, erano state scolpite parole nel medesimo linguaggio del tavolo d'imbalsamazione.

Se solo potessi leggere queste incisioni...

Di nuovo osservรฒ gli affreschi e si accorse di un'altra cosa: il cadavere che era stato scelto per rappresentare il defunto di turno non era stato affidato alle cure di imbalsamatori esperti, bensรฌ da scheletri che sembravano adoperarsi in modo diligente e solenne per far sรฌ che anche nell'aldilร  un Valdemar potesse apparire al meglio.

Guardรฒ Dorabella. ยซHenrik non era l'unico negromante della sua stirpe, vero?ยป

Lei annuรฌ.

ยซCe ne sono stati altri? Anche prima di lui?ยป

La principessa gli fece intendere che ve n'erano stati prima di Henrik e persino dopo. Gli si avvicinรฒ e Pyranel, osservando la silente descrizione fisica che la ragazza gli stava portando in esame, capรฌ che ella stava parlando di Angor.ย 

ยซAnche lui รจ un mago oscuro, dunque?ยป

A quanto pareva quello era un antico e inevitabile retaggio di famiglia, e solo gli dรจi sapevano quanto fosse impossibile sfuggire a certe ereditร . Le si doveva portare per forza come dei fardelli.

ยซCiรฒ, tuttavia, non lo rende meno buonoยป aggiunse subito dopo Tristan, trovando in Dorabella una silenziosa e indulgente conferma. Le sorrise. ยซรˆ il nostro negromante dal cuore d'oro.ยป Non era piรน adirato con Angor, come lo era stato ore addietro, e mai lo avrebbe abbandonato per tornare ad Alerath. Farlo sarebbe stato come tornare privo del cuore o di qualunque altro organo vitale, ovvero impossibile.

Si avvicinรฒ all'entrata del mausoleo e ne sfiorรฒ le porte ermeticamente chiuse e in rilievo. La pietra era gelida, umida e viscida, porosa. Il suo odore ricordava la muffa ed ere ormai trascorse.

ยซCome faccio a entrare?ยป chiese a Dorabella. ยซInsomma... non vedo fori per chiavi nรฉ altro!ยป

Che la chiave per accedere a quel luogo di morte fossero le stesse incisioni sull'architrave?ย 

Il fantasma fece intendere che se anche avesse saputo come aiutare in quella parte dell'impresa, non avrebbe comunque potuto farlo. Il suo mutismo era senza dubbio un ostacolo a lungo andare snervante.

Tristan, a quel punto, si vide costretto a frugare nella memoria e a ricordare le volte in cui Angor si era offerto di insegnargli a decifrare quella lingua antica. Pur senza rimembrare, neppure dopo tale sforzo, tutto quanto, il giovane principe decise di tentare e aguzzรฒ lo sguardo per osservare meglio quello che, dopo un'attenta e sofferta analisi, gli parve una sorta di indovinello la cui risposta, tuttavia, era molto semplice:

"Sono la tua accompagnatrice piรน antica,
sin dalla nascita ti seguo;
poichรฉ mai distolgo lo sguardo e mai mi dileguo,
di me il sol pensiero di terror t'acceca.
Ogni dรฌ a me t'avvicini adagio,
condannato dagli dรฉi a una sorte bieca.
Il mio compito potrร  sembrarti crudele e malvagio,
ma altro non sono che una tua vecchia e triste amica."



Talmente la risposta all'indovinello era facile, da sembrare quasi irrisoria. Probabilmente la reale difficoltร  era insita nella sua traduzione, nel saper leggere la lingua in cui era stata immortalata nella solida pietra.

La risposta รจ la morte, pensรฒ Tristan, reprimendo un brivido. Era la morte ciรฒ che accompagnava un uomo dalla culla alla tomba, silenziosa come un'ombra e terribile come una maledizione mentre un giorno dopo l'altro, in un angolo, osservava la preda designata crescere, costruirsi un avvenire, invecchiare e tornare da lei per ricevere finalmente il freddo bacio della madrina piรน oscura e tetra che esistesse.

Sussultรฒ e fece un balzo indietro quando i due scheletri di roccia dall'aria sinistra, proprio quelli appoggiati ai lati dell'entrata di solida e massiccia pietra del mausoleo, presero vita e con le scheletriche mani cominciarono a far scorrere le ante delle porte.

La procedura scatenรฒ un cavernoso gemito, fece tremare il pavimento e la vibrazione da essa prodotta riecheggiรฒ persino nello stomaco del giovane principe di Alerath.

Gli scheletri tiravano e tiravano, le vuote e nere orbite deformate in un'espressione sofferente e affaticata, simile a quella di schiavi costretti a svolgere un compito gravoso.

Quando tutto fu terminato, sollevarono ciascuno un braccio per incoraggiare Tristan ad avanzare e indietreggiarono, tornando infine ai lati dell'ingresso nell'iniziale posizione inginocchiata e a capo chino.

Pyranel rivolse un'occhiata ansiosa a Dorabella, la quale svolazzรฒ e lo raggiunse.

Dopo non poca esitazione, il ragazzo recuperรฒ dalla parete una delle torce e varcรฒ la soglia del mausoleo.

Trovรฒ ad accoglierlo un'aria piรน viziata e stantia che mai, e ancora l'odore di antico, il fetore sbiadito di chissร  quanti cadaveri che lร  dentro erano stati deposti nei loculi perchรฉ il tempo e la rovina destinati a tutti i mortali potessero compiere il loro dovere.

Il pavimento era composto da pietre irregolari e a tratti scivolose; la totale assenza di rumore innescรฒ ben presto nella mente agitata di Tristan una curiosa conseguenza: per piรน di una volta, infatti, gli sembrรฒ di udire, chissร  dove nelle tenebre che lo circondavano, sussurri e lugubri, basse voci che intonavano un sommesso coro di ansiti e sibili.

Tristan si fermรฒ e guardรฒ Dorabella. Riluceva come un pallido raggio di luna nel buio. ยซA-Anche voi li sentite?ยป

I morti non parlavano, rimanevano inerti nei loro cubicoli, in silenzio attendevano di diventare polvere, eppure quelli dei Valdemar sembravano parlare eccome fra di loro tramite una lingua incomprensibile, arcana e terribile.

Dorabella dava l'idea di voler disperatamente fargli presente qualcosa, ma di non sapere in alcun modo come comunicare tale questione tramite i gesti.

Pyranel cercรฒ di mantenere la calma. ยซMagari sono solo io che inizio ad avere le allucinazioniยป concluse. Nel frattempo, grazie al bagliore della torcia, riuscรฌ ad accorgersi di una ripida e lunga rampa di scale prima di rischiare di cadere e rompersi il collo.

La fiamma che reggeva in cima al bastone intinto nella pece, mentre lui scendeva, pareva sempre piรน fumigare, anzichรฉ ardere. L'aria continuava a farsi sempre piรน rarefatta e quasi irrespirabile, i gradini davano l'impressione di non finire mai.

Tristan avanzava progressivamente nelle profonditร  del mausoleo sotterraneo, nelle viscere della terra sulla quale poggiavano le fondamenta di Palazzo dei Gigli.

Quando finalmente le scale finirono, il giovane si trovรฒ ad avere a che fare con un claustrofobico labirinto di corridoi e cunicoli.

ยซD-Da che parte andiamo, ora?ยป chiese a Dorabella.

La dama defunta, la quale pareva piรน inquieta di lui, si fece coraggio e lo guidรฒ attraverso l'intrico di pietra. Di tanto in tanto la ormai flebile luce della torcia illuminava un loculo a grandezza umana dentro il quale era possibile vedere, oltre a spessi intrecci di ragnatele, mucchi di polvere o, ancora, scheletri rattrappiti dalle mascelle nelle piรน svariate pose: alcuni le avevano spalancate e distorte, altri ancora chiuse ermeticamente, altri invece neppure le possedevano piรน e dentro un'orbita, di tanto in tanto, ospitavano un ratto o un insetto.

Forse era solo la suggestione, ma gli sembrรฒ quasi che le nere cavitร  nei loro crani seguissero ogni suo singolo passo. Era assurdo, eppure...

Un suono lo fece sussultare e fermare.

Si voltรฒ lentamente, preparandosi a un orrido incontro, ma niente. Non c'era niente.

ยซSbrighiamoci, Dorabella, vi pregoยป pigolรฒ al fantasma. Lei gli fece cenno di andarle dietro e il principe fu piรน che felice di obbedire, almeno finchรฉ non udรฌ un'altra volta il medesimo suono che poco addietro aveva giร  sentito.

Si arrestรฒ ancora e rimase in ascolto. In tal modo capรฌ che qualunque cosa lo stesse producendo, stava anche venendo verso di loro.

Una mescolanza di secchi strascichi, ferro rugginoso e stoffa che strisciava sulla pietra.

Erano passi, ma poco costanti. Quella cosa doveva essere claudicante o malferma.

Tristan si rese conto di essere paralizzato sul posto, di avere la mente annebbiata dal terrore, di non riuscire neppure a gridare e di avere la gola chiusa, ridotta a un sottile tubicino attraverso il quale l'aria a stento poteva passare. Il cuore gli galoppava nel petto, forse di lรฌ a poco gli sarebbe esploso.

Con la mano che tremava, resse davanti a sรฉ la torcia. Riuscรฌ solo a fare questo prima di vedere finalmente, seppur con difficoltร , una sagoma avanzare a fatica nel buio a malapena rischiarato dal fievole bagliore del fuoco.

Fu allora che lo vide. Lo vide e le sue urla terrorizzate, in un attimo, risuonarono in ogni angolo del mausoleo.

Bแบกn ฤ‘ang ฤ‘แปc truyแป‡n trรชn: Truyen247.Pro