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Vi lascio questo bonus u.u

ยซVi amo, Angor Valdemar. Io vi amo. Dรจi del cielo, se vi amo!ยป

Angor trattenne il respiro e si sentรฌ vicino a un mancamento non appena le sue orecchie recepirono la confessione di Tristan e poi la sua mente, poco a poco, riconvertรฌ il suono e le parole pronunciate dal ragazzo in un'informazione della massima importanza, in una veritร  semplice e sublime allo stesso tempo. La sensazione piรน vicina all'improvviso stato di beatitudine in cui era piombato, era decisamente quella di esser rimasto a lungo a contemplare un cielo stellato dove l'aurora per tanto tempo aveva tardato ad apparire e a rischiarare l'atmosfera, solo per poi essersi appena reso conto che di colpo il sole era lรฌ, all'orizzonte: sorgeva, luminoso e timido, tingendo la volta celeste di un tenue rosa pallido misto all'arancio e all'azzurro. Gli parve quasi di sentirne il tepore gentile e rinfrancante, di respirare a pieni polmoni l'aria del primo mattino e di udire chissร  dove, negli alberi, il canto degli uccelli.

Si scostรฒ e prese il viso di Tristan fra le mani con gentilezza, gli occhi affollati di lacrime. ยซDitelo ancora, vi pregoยป lo supplicรฒ, pendendo dalle sue labbra, dalla speranza di sentire di nuovo la voce che amava ripetere quella breve e magnifica frase.

Tristan sorrise raggiante e scosse il capo, alzรฒ gli occhi al cielo in un misto di euforia, di stupore per un simile risvolto di trama e senso di liberazione: ยซVi amo!ยป

Angor non riuscรฌ a frenare il pianto che esplose, facendo compagnia a quello del ragazzo. ยซTemo proprio di amarvi a mia volta!ยป disse con voce rotta, ma comunque gioiosa.

Si baciarono e strinsero l'uno all'altro a lungo, ma poi Pyranel, quando si separรฒ da Valdemar per guardarlo, si rese conto di una cosa: benchรฉ entrambi avessero confessato di amarsi a vicenda, niente sembrava essere cambiato.

Diversamente da com'era stato, ad esempio, per il padre di Seraphina, il quale si era ritrasformato in un principe non appena era stato baciato dalla principessa Filomena, proprio come stabilito dalla maledizione, Angor era rimasto immutato: c'erano ancora le corna, gli occhi felini, la coda, tutto era al suo solito posto.

La felicitร  del giovane principe di Alerath scemรฒ pian piano ed egli sfiorรฒ una guancia all'amato, poi i suoi capelli corvini venati di turchese e una silenziosa disperazione si impossessรฒ progressivamente di lui.

Credevo che il maleficio si sarebbe spezzato se io... se io finalmente avessi ammesso di amarvi.

Eppure non era successo nulla di simile.

ยซNon vi sentite diverso?ยป si arrischiรฒ a domandare, il tono allusivo. ยซOltre ad essere ragionevolmente felice, intendo.ยป

Angor deglutรฌ e scosse il capo. ยซNรฉ meglio nรฉ peggio di prima. Come al solito, suppongoยป ammise.

ยซS-Sรฌ, m-ma... v-voglio dire... il sortilegio... le condizioni di Feodora...ยป

Come poteva Valdemar, poi, essere cosรฌ tranquillo? Non sembrava chissร  quanto allarmato.

E se Feodora avesse in realtร  mentito, come aspettandosi che mai la maledizione si sarebbe spezzata? E se lui, Tristan, si fosse in primo luogo sbagliato sul reale senso di quella punizione cui era stato sottoposto Angor? Magari l'unico vero obiettivo di quella Fata era sempre stato quello di privare Caliban di uno dei suoi figli, del maggiore per giunta, l'unico e vero erede al trono di Krygan.

I suoi ragionamenti febbrili vennero interrotti da Angor che gli sfiorรฒ una spalla e lo riportรฒ alla realtร . Il sorriso che gli curvava le labbra era cosรฌ struggente, in una situazione simile, che Pyranel quasi sentรฌ un gran dolore all'altezza del cuore.

ยซAscoltatemi, adessoยป disse il principe piรน anziano. ยซNon ha importanza per me. Non importa se sono ancora in parte una bestia, Tristan. Ora come ora... รจ come se fossi una persona affetta da un male incurabile. Non tutto รจ sempre risolvibile, non ad ogni cosa corrisponde una cura o un rimedio miracoloso, ma tutto ha un sapore diverso e migliore se percorriamo quel buio sentiero in compagnia di qualcuno di speciale che ci ama. Se tempo fa avevo paura, ora non ne ho piรน. Sapere di essere amato da voi equivale ad andare in una pericolosa battaglia inguainato in una potente armatura e dotato della spada e dello scudo migliori. Ora come ora sento che niente potrebbe frapporsi fra me e la felicitร  che sto provando. Il sortilegio svanisce all'orizzonte se ci siete voi a stringermi la mano.ยป

Tristan avrebbe voluto scuoterlo, dirgli che rischiava ancora di morire, di lasciarlo per sempre e rendere vane le loro speranze nei confronti del futuro, ma Valdemar sollevรฒ una mano per intimargli di aspettare e di continuare ad ascoltarlo.

ยซCredo... credo che tutto sia ancora nella norma. In fin dei conti, Feodora non ha mai detto che per salvarmi da una fine terribile sarebbe stato sufficiente che qualcuno dicesse ad alta voce di amarmi. Lo avete detto perchรฉ ovviamente sentite che รจ la veritร , ma... nessun sentimento attecchisce in cosรฌ breve tempo. Come non si inizia a odiare qualcuno da un giorno all'altro, cosรฌ vale pure per l'amore e gli altri sentimenti. รˆ un processo graduale, in continuo mutamento, con tanti alti e bassi. Lo dice uno che purtroppo, alla fine, ha compreso di odiare se stesso. Se bastasse cosรฌ poco per salvare chiunque dall'avverarsi di orribili sorti, il mondo oggigiorno sarebbe decisamente un posto piรน luminoso e semplice da comprendere. Penso che il modo migliore per rendere davvero reali dei sentimenti, sia dimostrarne l'autenticitร  tramite i gesti. Ci si ama un po' alla volta e giorno per giorno, Tristan. Siete stato proprio voi a dirmelo, un po' di tempo fa. Mi ripeteste quello che vostro padre a sua volta vi aveva detto.ยป

Tristan sapeva che aveva ragione, ma, come tutti i ragazzi ancora appesi attraverso un sottile filamento all'adolescenza e non ancora piombati nel caotico pozzo della maturitร , era anche testardo, convinto che le cose dovessero andare secondo il suo volere e che in realtร  fosse il mondo a gravitare attorno ai suoi piani e aspettative un po' troppo alte.

Non era giusto che quella maledizione fosse stata orribilmente impreziosita da tutti quei subdoli cavilli.

Perchรฉ per alcuni bastava un bacio per tornare alle normali sembianze e per altri, invece, come Angor o addirittura il principe senza nome piombato in un sonno mortale, ogni singola cosa doveva essere complicata fino all'inverosimile?

Feodora, a fronte degli ultimi eventi, iniziava a sembrargli addirittura piรน crudele e infida della sorella.

Perchรฉ punire con tanta severitร  Angor, quando in fin dei conti c'erano forse, al mondo, uomini peggiori del ragazzino che era stato dieci anni addietro? Feodora se l'era presa con un bambino, diamine! Un bambino cui era stato consegnato uno smisurato ed esagerato potere, quando al massimo il maggior brivido per un quindicenne era solitamente riuscire a fare la corte a una fanciulla o superare il maestro di scherma in fatto di agilitร  e riflessi!

Tristan ricordava bene di esser stato lui stesso un po' intrattabile nei suoi quattordici, quindici anni. Il suo fratello piรน grande, per fare un altro esempio, ne aveva combinate di tutti i colori a quell'etร .

Si era ancora immaturi, dei ragazzini, a volte viziati, altre meno, ma pur sempre dei fanciulli.

Da quando era costume che una fata dall'etร  veneranda, addirittura una regina, decidesse su due piedi di sfogare l'ira repressa nei confronti di un re prendendone di mira il figlio adolescente e abbandonato a se stesso? Poco importava che fosse stato lasciato alle cure della zia e dei consiglieri. La figura paterna era importante, soprattutto per un principe destinato a salire al trono. Angor si era ritrovato a poter fare quel che gli pareva senza nessuno abbastanza autoritario che fosse lรฌ a porgli un freno. Era normale che avesse fatto delle buffonate, a volte fin troppo gravi.

Prospero aveva ragione: c'era qualcosa che non tornava in quella faccenda. Feodora l'aveva presa fin troppo sul personale e forse, proprio per tale ragione, non aveva saputo bilanciarsi e aveva alzato la posta in gioco fino a sfiorare di poco l'assurditร .

Per la prima volta Tristan si ritrovรฒ a desiderare, non sentendosi impotente, di poter parlare con quella fata, anche al solo scopo di crollarle ai piedi e implorare la grazia per Angor, il quale s'era fatto un uomo buono e giusto e, soprattutto, aveva imparato una dura lezione dagli errori commessi in gioventรน.

Una cosa รจ certa: non combineremo un bel niente se rimarremo in questo corridoio a gingillarci e a perder tempo prezioso, decise dentro di sรฉ Pyranel.

ยซPenseremo piรน tardi a tutto quantoยป disse ad Angor. ยซOra, invece, voglio fare quattro chiacchiere con i vostri antenati defunti. Ci saranno comunque molto utili, fidatevi di me.ยป
Angor deglutรฌ e sul suo viso tornรฒ a campeggiare l'ombra di una profonda inquietudine. ยซSpero solo non decidano di giocarci qualche tiro mancinoยป mormorรฒ sconsolato, seguendo a ruota il ragazzo.

Da oltre le porte della sala dei banchetti proveniva un vociare reso soffuso dal legno che separava Tristan e Angor da chiunque si trovasse lร  dentro a gozzovigliare a quell'ora della notte.

Una cosa era chiara: c'erano almeno quattro persone in quella stanza e parevano impegnate a intessere una fitta conversazione cui si alternavano esclamazioni, schiamazzi e persino risate.

Il principe di Krygan sentรฌ un po' della paura evaporare e inarcรฒ uno scuro sopracciglio. Con la coda dell'occhio incrociรฒ lo sguardo di Pyranel. ยซPer essere dei fantasmi, sprizzano gaudio e giovialitร  che รจ una bellezzaยป osservรฒ stizzito.

ยซDavvero vi aspettavate un tetro spettacolino da salotto con catene e lugubri gemiti?ยป lo rimbeccรฒ Tristan, divertito. ยซErano pur sempre persone come noi, una volta. Perchรฉ mai i sollazzi dei morti dovrebbero differire da quelli dei vivi?ยป

Valdemar si lasciรฒ sfuggire un sorriso storto. ยซNon avevo mai riflettuto da questo punto di vistaยป ammise.

ยซSiete troppo abituato ai racconti del terrore, Angor. Gli spettri non sono tutti come la povera Dorabella. Credo, anzi, che questi buontemponi lร  dentro andrebbero istruiti circa il render partecipe una povera fanciulla sfortunata delle loro ricorrenti serate di festeggiamenti.ยป

ยซDavvero volete fare la predica a un manipolo di fantasmi su di giri?ยป

ยซHo fatto la predica a voi che eravate un testardo bestione. Ormai niente mi impensierisce o รจ capace di stupirmi.ยป Il ragazzo fece un bel respiro. ยซPronto alla ribalta?ยป

ยซSe anche cosรฌ non fosse, dubito che riuscirei a farvi cambiare idea.ยป

ยซAnche questo รจ vero.ยป

Tristan afferrรฒ i pomelli delle porte, li girรฒ e infine spinse per entrare. L'interno della sala era illuminato, ma la luce che proveniva dai candelieri e dal candelabro non era giallognola, come di consueto, bensรฌ... fredda, azzurro-biancastra, ma non accecante. Era anzi l'esatto contrario e lร  dentro aleggiava ovunque un'atmosfera lugubre, tetra e colma di ombre.

Il lungo tavolo era imbandito, ma le portate che regnavano su di esso, per quanto invitanti, erano color azzurro pallido e immerse in un bagliore argenteo e ultraterreno. Ai quattro lati della tavolata sedeva un quartetto di commensali che sfoggiavano abiti regali ed eleganti, chiaramente risalenti a molto tempo addietro, meno elaborati rispetto ai vestiti del presente. Le loro etร  erano diverse: quello che sembrava il piรน giovane doveva aver avuto in vita almeno una trentina, il piรน anziano invece sui quaranta o persino qualcosa in piรน.

Tristan ebbe modo di riconoscere, nella loro fisionomia, alcuni particolari che sembravano esser stati tramandati, in ben cinquecento anni, alle generazioni venute dopo di loro. Intravide sui loro volti dai tratti affilati e duri il tipico piglio dei Valdemar, persino dello stesso Angor che fissava con aria stordita i quattro fratelli del folle Henrik, il crudele re che aveva assassinato, proprio in quella sala, i propri consanguinei senza batter ciglio.

Da come i fantasmi fissavano i nuovi arrivati, sembrava quasi che in realtร  fossero Angor e Tristan gli spettri venuti a interrompere i festeggiamenti, e non il contrario.

Pyranel sapeva che lui e il figlio di Caliban non avrebbero corso pericoli. Adriana gli aveva detto che lo spavento che si era presa era stato causato piรน dall'aver visto degli spettri, piuttosto che esser stato cagionato da azioni mosse nei suoi confronti. Erano spiriti innocui. Parevano solo un po' scocciati, in realtร .

Uno dei quattro, con uno svolazzo, si alzรฒ dalla propria seggiola traslucida e si fermรฒ a un metro di distanza dai due giovani vivi. A giudicare dalle sembianze doveva esser stato un fratello di mezzo. Al massimo dimostrava sui trentacinque anni d'etร .

Li scrutรฒ a turno con aria perplessa. ยซPerdonate la schiettezza, ma che diamine ci fate voialtri qui?ยป chiese diretto.

Angor fu lรฌ lรฌ per parlare, dopo aver vinto contro la paura iniziale, ma un altro fantasma lo interruppe: era il piรน giovane, nonchรฉ l'unico a sedere scomposto sulla seggiola e con gli stivali appuntiti incrociati sopra la tavola. I suoi lunghi capelli di un argento quasi tendente al bianco svolazzavano e qui e lร , fra di essi, vi erano delle sottili trecce. La morte non l'aveva privato dell'avvenente aspetto che anche in quel preciso istante dimostrava di aver conservato.

ยซIo so chi รจ uno di loroยป esordรฌ pigramente. ยซGuardatelo bene: ha i miei occhi!ยป Osservava il principe di Krygan quasi con una punta di orgoglio. ยซCredo, perรฒ, che i Valdemar siano alla fine scesi talmente in basso, nei secoli, da esser arrivati a farsela con dei caproni. Quelle corna mi danno molto da pensare.ยป

Gli altri tre sghignazzarono raucamente.

Tristan vide Angor intristirsi. Aveva l'aria di uno che avrebbe volentieri fatto di tutto pur di sparire nel pavimento. Quella vista mandรฒ il giovane principe di Alerath in bestia, ma ciรฒ non gli impedรฌ di mantenere un po' di sano contegno. ยซรˆ dunque questo tutto il rispetto che degli antenati defunti sono in grado di mostrare a un discendente?ยป chiese, sottilmente tagliente. ยซAllora, scusate la franchezza, ma qui siete voi a essere degli autentici caproni.ยป

Il fantasma piรน giovane inarcรฒ un sopracciglio. ยซHai il viso troppo scuro per essere uno del Sud e quando ero ancora vivo quelli come te erano soliti vivere da schiavi nelle nobili case di Krygan. Da quando uno schiavo ha la lingua cosรฌ lunga?ยป domandรฒ gelido.

Angor a quel punto si fece avanti. ยซSono cambiate molte cose da quando voi quattro eravate in vita e questo ragazzo appartiene a un'antica stirpe di re e regine. รˆ il principe Tristan di Alerath, non uno schiavo, e se anche fosse, meriterebbe comunque del rispetto.ยป Fece un passo avanti. ยซIn quanto alle mie sembianze, purtroppo sono incappato nell'ira di una fata, la regina Feodora, che dieci anni or sono decise di punirmi per la mia crudeltร  e la mia esagerata avventatezza. Fui tramutato in una bestia e solo grazie a Tristan sto andando incontro alla mia sempre piรน vicina libertร .ยป

I quattro parvero trasalire e i loro corpi semitrasparenti vennero attraversati da un guizzo scintillante. Si guardarono a vicenda. ยซFeodora?ยป ripetรฉ uno di loro, il piรน anziano.

ยซLa conoscete?ยป chiese Tristan, che si era fatto scivolare di dosso le parole dello spettro che lo aveva insultato. Ci voleva ben altro per turbarlo.

ยซLa conosciamo eccomeยป replicรฒ il maggiore dei quattro. ยซSua figlia, per sigillare un'alleanza fra il nostro popolo e quello delle Fate, andรฒ in sposa a lui.ยป Indicรฒ il fratello piรน giovane, lo stesso che aveva preso in giro Tristan e Angor, pur sicuramente consapevole di trovarsi di fronte a un discendente colpito da un sortilegio. I fantasmi sapevano molto piรน di quanto lasciassero intendere, come giร  si era detto. ยซDa bravo, Reghnar, vuota il sacco. รˆ ovvio che questo giovanotto non sappia niente di niente.ยป

Reghnar squadrรฒ il discendente. ยซDavvero il tuo paparino non ha mai detto alcunchรฉ?ยป chiese, gelidamente scettico. ยซTi ha celato una parte cosรฌ importante della storia di questa maledetta famiglia?ยป

ยซChiedo scusa?ยป fece Angor, confuso.

ยซTuo padre, l'attuale re di Krygan, sin dalla tenera etร  sa che fra noi Valdemar e la stirpe delle Fate v'รจ da molti secoli un legame. รˆ cresciuto consapevole di avere almeno in minima parte sangue di fata nelle vene.ยป Lo spettro si alzรฒ e si avvicinรฒ ai due mortali. I suoi passi non facevano rumore e la camminata era fiera, un po' da spaccone. ยซProprio in virtรน di questo antico nesso, diversi anni fa, cercรฒ presso Feodora l'aiuto che disperatamente anelava.ยป

Tristan era scosso, ma non quanto lo era Angor.

Uno dei tre fratelli di Reghnar intervenne: ยซFrena il cavallo, su! Li stai inondando di informazioni senza prima aver spiegato tutto sin dal principio!ยป

Reghnar alzรฒ gli occhi al cielo e senza farsi vedere, rifece il verso al parente, poi: ยซPoco prima di morire, mio padre decise che sarei stato io a sposare la bella figlia di Feodora, Anisa. Ero l'unico a essere ancora scapolo, malgrado i miei ventisei anni, e cosรฌ, tre mesi dopo, mi ritrovai vincolato per sempre a quella fanciulla. Con gran sorpresa di tutti, nostra compresa, sin da subito andammo d'accordo e quello stesso anno venimmo graziati con l'arrivo del nostro primo, e purtroppo anche unico, figlio. Un maschio.ยป

Uno dei fratelli di mezzo, Ergol, annuรฌ gravemente. ยซLa cosa non piacque per niente a Henrikยป disse tetro. ยซVedete... Henrik ebbe solo due figlie femmine. Io e la mia sposa non diventammo mai genitori; i figli di Morgar, nati tutti e tre l'uno a un anno di distanza dall'altro, vennero stroncati da una febbre infantile che fece molte vittime, all'epoca. In quanto alla moglie di Jannar...ยป, accennรฒ al fratello di mezzo che inizialmente aveva accolto Tristan e Angor. ยซEra rimasta incinta solo alcuni mesi prima del nostro assassinio e quando venne a sapere che Jannar era morto, la poverina decise di togliersi la vita con ancora il figlioletto in grembo. Temeva fin troppo cosa Henrik avrebbe ancora potuto fare a lei e al piccolo, se fossero rimasti vivi.ยป

Jannar pareva starci ancora male, anche a distanza di secoli. Prova ne fu che svolazzรฒ lentamente verso una vetrata e si fermรฒ di fronte ad essa, dando le spalle al resto del gruppo.

Reghnar sospirรฒ. ยซFummo costretti ad assistere a tale sfacelo senza poter far niente per evitare alcunchรฉยป ammise. ยซMio figlio, Skender, aveva quattro anni quando divenne orfano di padre e sei quando poi, una notte, anche sua madre, la mia adorata Anisa, gli venne strappata crudelmente per amore dei folli piani di Henrik, il quale la fece assassinare. Era l'unico maschio della famiglia Valdemar, l'unico di sangue reale, non c'era nessun altro e la moglie di Henrik era morta dopo aver dato alla luce la piรน giovane delle mie nipoti. Avrebbe potuto risposarsi, dar vita a una nuova dinastia e ripudiare le figlie, e invece scelse di privarmi della pace nella morte fino in fondo. Fece decadere il mio casato, lo scagliรฒ nelle tenebre dell'oblio dei posteri, si impossessรฒ delle proprietร  mie e dei nostri fratelli e adottรฒ mio figlio per renderlo un giorno il nuovo re di Krygan. Skender era ancora un bambino, ma il suo sangue era potente. Era uno stregone, proprio come me e Henrik, ma apparteneva anche al popolo delle Fate. Tu e tuo padre, Angor, discendete da me, dalla mia stirpe, non quella di Henrik.ยป

Angor e Tristan si guardarono, decisamente spiazzati da quei retroscena, incapaci di credere che Caliban detestasse il popolo col quale egli stesso, per primo, condivideva un simile legame. Odiava le Fate pur sapendo di essere in minima parte uno di loro.

ยซMa... com'รจ possibile?ยป chiese il Valdemar vivo, cercando di venire a patti con quella veritร . ยซInsomma... perchรฉ ce l'ha tanto con quel popolo, se in fin dei conti รจ parte di lui? E perchรฉ lui e Feodora si odiano a morte?ยป

Reghnar lo scrutรฒ e per la prima volta parve esitare. Sembrava incerto sul rispondere o meno al quesito. ยซNon รจ semplice e non sono sicuro che dirtelo sia una buona idea.ยป

ยซChe vorrebbe dire?ยป intervenne Tristan, restringendo lo sguardo. ยซOrmai il gatto รจ fuori dal sacco. Tanto vale beccarsi il graffio, no?ยป

Fu Ergol a farsi coraggio e a trovare la forza di dare una risposta ad Angor: ยซFeodora chiaramente odia noi Valdemar per via di cosa accadde a sua figlia e del modo crudele in cui Henrik decise di liberarsi di lei, ormai diventata un mero impiccio per i suoi piani. Il suo obiettivo era Skender e Anisa era il solo ostacolo rimasto sulla strada di mio fratello. Non fu semplice ucciderla, era una fata e le fate non sono creature deboli e semplici da annientare, ma ci riuscรฌ e adottรฒ Skender, lo crebbe come suo, ma la vita di quel povero ragazzo fu un incubo fino al giorno in cui, non facendocela oltre per via del trattamento eccessivamente duro di Henrik, a furia di accumulare rabbia, arrivรฒ al punto di uccidere l'uomo che lo aveva adottato e aveva distrutto, perรฒ, i suoi veri genitori. Era stato persino costretto a sposare la minore delle sue cugine, dato che Henrik voleva a tutti i costi mantenere la purezza del sangue del Sud ed erroneamente cancellare ogni traccia delle Fate dall'albero di famiglia. Ebbero un solo figlio e Skender, purtroppo, non arrivรฒ a vederlo diventare adulto. Morรฌ a trentatrรฉ anni, proprio come Reghnar, come se fosse calata una maledizione sui Valdemar. Parlo in questi termini perchรฉ da allora tanti discendenti maschi della casata perirono a quell'etร  e sempre in spiacevoli circostanze. Due secoli fa, poi, Krygan rischiรฒ la distruzione quando una calamitร  orripilante giunse fino alle coste del regno: la Sciagura Rossa.ยป

Tutti e quattro gli spettri fecero un gesto a mo' di solenne e timoroso scongiuro.

Morgar, che insieme a Jannar sembrava il piรน serio nel quartetto di famiglia, scosse il capo con aria tetra. ยซUn vero disastro. Il re di Krygan che sedeva sul trono all'epoca, Roxas, in un ultimo e disperato atto dispose affinchรฉ la moglie, in attesa del primo erede, se ne andasse da Rรถdmyssa per rifugiarsi proprio qui, a Palazzo dei Gigli. Non servรฌ a nulla, il male l'aveva giร  contagiata e quando... quando partorรฌ, ormai allo stremo delle forze e malata gravemente, diede alla luce un maschio debole e a sua volta morente, anche se non fu questo a far venire letteralmente i capelli bianchi alla levatrice. Il piccolo aveva sembianze spaventose, il suo minuscolo viso sembrava un teschio a malapena celato dalla pelle; per naso aveva solo due cavitร  vuote ed era nato con orbite prive di occhi. Era come se qualcosa nel suo sviluppo non fosse andato per il verso giusto e si fosse interrotto, lasciandolo incompleto e deforme. La regina morรฌ e il medico che l'aveva assistita, mosso dalla compassione e consapevole che il neonato non ce l'avrebbe fatta, ebbe pietร  della creatura e la soffocรฒ. Lui e la madre vennero sepolti proprio qui, nel mausoleo ospitato nelle viscere del castello. In quanto a Roxas, lui si salvรฒ e si risposรฒ, ma un infarto lo colse prima che potesse veder nascere il secondo figlio, il futuro re Bartek.ยป

Angor rabbrividรฌ e si rese conto di non sapere niente circa la presenza di un mausoleo fra le mura del palazzo che per dieci anni l'aveva ospitato. Nessuno gliene aveva mai parlato e il sapere che sotto i piedi suoi e di Tristan, nel cuore di quella stessa dimora, da secoli fossero presenti i resti di molti Valdemar defunti, lo riempiva di orrore e di inquietudine, risvegliando nel suo cuore paure infantili e arcane. Ricordava che quando era stato bambino, una volta una vecchia domestica gli aveva raccontato antiche e terribili leggende che narravano di morti che tornavano dalla tomba, di cadaveri che si rianimavano e tornavano a solcare le strade dei vivi e annientavano tutto ciรฒ che gli si parava di fronte.

Soprattutto per tale motivo aveva sempre avuto paura dei defunti in sรฉ per sรฉ, della morte come destino inesorabile di decadimento e putrefazione, di carne divorata dai vermi e che cedeva il passo alle ossa, a nere e anonime orbite in cui non v'era altro, se non il completo nulla. Tremava al solo pensiero di trovarsi faccia a faccia con un cadavere. Era successo una sola volta, quando una sua lontana e vecchia zia era morta e suo padre lo aveva trascinato in un viaggio di quasi una settimana allo scopo di dare l'ultimo saluto alla defunta. Aveva visto il cadavere della donna steso sul letto e circondato da fiori che non erano riusciti fino in fondo a celare l'odore. Quel maledetto, strano e indescrivibile sentore di morte, di un corpo che stava appassendo e gonfiando per via della putrefazione.

Si era rifiutato di baciare la fronte alla zia e neppure il ceffone che suo padre gli aveva assestato su una guancia era riuscito a smuoverlo.

Sperava solo che, nel peggiore dei casi, non sarebbe toccato anche a lui di finire lร  sotto, nel mausoleo di Palazzo dei Gigli, in un loculo dei tanti dove sarebbe stato divorato dal tempo fino a diventar polvere.

Contrariamente al popolo cui apparteneva Tristan, dov'era tradizione bruciare i defunti su una pira affinchรฉ poi le loro ceneri potessero essere sparse su un terreno fertile e tornare a far parte dell'equilibrio naturale, forse dar vita a un rigoglioso albero, a Krygan i morti venivano inumati nella fredda terra, ma era raro. Il terreno del Sud era duro, si faticava giร  a smuoverlo per le coltivazioni, e dunque quasi sempre si ricorreva ai mausolei, privati per i ricchi e per i membri della famiglia reale, pubblici e comuni per il resto del popolo.

Tristan, mentre Angor inorridiva nel rievocare le macabre usanze del popolo di Krygan, era invece concentrato sulla terribile sorte del povero principino senza nome venuto al mondo come una specie di morto vivente. Non riusciva a credere che la Sciagura Rossa fosse capace di intaccare il corpo delle vittime fino a tal punto, a penetrare in profonditร  fino a rendere deforme un feto nel ventre materno.

Un pensiero spontaneo lo colse, ovvero la volontร  di trovare l'entrata al mausoleo e porre i propri, addolorati rispetti alla povera regina e allo sventurato frutto del suo grembo. Non poteva far a meno di provare compassione per entrambi e quella storia lo aveva colpito nel profondo.

Deglutรฌ e una domanda gli scivolรฒ fuori dalle labbra, quasi senza che se ne rendesse conto: ยซTornerร , non รจ cosรฌ?ยป

I quattro spettri e Angor lo guardarono. Jannar finalmente riprese parola e fissรฒ a lungo il ragazzo con aria grave ed enigmatica. ยซSรฌ. La Sciagura Rossa tornerร ยป fu la sua cupa risposta. ยซTorna sempre. รˆ un flagello piรน antico di quanto si creda. Tu che vieni da Alerath dovresti saperlo meglio di noialtri.ยป

ยซNon credo di capire.ยป

Di nuovo gli occhi di Jannar lo scrutarono. Il loro taglio era meno affilato e felino rispetto a quello dei suoi fratelli, ed erano espressivi in un modo che metteva i brividi. Sembravano penetrare fin dentro la sua anima. ยซQuando avrai attraversato il mare per la seconda volta, ti suggerisco di chiedere delucidazioni a tua madre, la regina. Non sono la persona adatta per rivelarti questioni di entitร  cosรฌ grande.ยป

ยซSรฌ, ma...ยป

ยซSe dovesse rispondere che non รจ a conoscenza di questo segreto, ti suggerisco di insistere. รˆ un peso che le regine di Alerath si sono tramandate per secoli e loro, loro e nessun altro, sono tenute a conoscerlo.ยป

Tristan fece una smorfia. ยซAllora mia madre lo dirร  a Petra, non di certo a me.ยป

ยซTu sei diverso. La tua sorte non avrร  il medesimo esito di tanti altri principi venuti prima di te. Le azioni che hai compiuto e che ancora compirai ti condurranno lontano, ma non mi รจ concesso rivelarti se quest'avvenire sarร  luminoso o nefasto.ยป

Un brivido attraversรฒ la colonna e poi il resto del corpo del ragazzo. Jannar gli aveva appena predetto il futuro, anche se in modo sibillino ed ermetico.

ยซNefasto?ยป ripetรฉ con un filo di voce, ripensando alla visione che lui stesso aveva avuto prima di entrare nella sala dei banchetti. Rimembrรฒ tutto quel sangue, la rabbia che aveva sentito pulsare nelle sue vene, nel cuore, nella mente. Quale avvenire lo attendeva, di preciso? Iniziava a temere la risposta a tale quesito.

Angor gli fu accanto e gli strinse piano un braccio, come a voler tenerlo ancorato alla realtร  e strapparlo ai pensieri. Jannar si concentrรฒ su di lui. ยซA te suggerisco molta cautela. La casa dei Valdemar non รจ altro che una fossa piena di serpenti e fra tanti rettili pericolosi, Caliban รจ uno dei peggiori e piรน velenosi.ยป I suoi occhi incolori e argentati, proprio come il resto del corpo traslucido, tornarono su Tristan. ยซIl serpente ha affondato le zanne anche nella tua famiglia, Tristan di Alerath. Il veleno sta giร  circolando nelle vene e nel cuore dei Pyranel e uno di voi ha permesso alla serpe di entrare nel vostro nido. Ricordate le mie parole: non sempre la famiglia รจ il luogo piรน sicuro che ci sia. A volte si tramuta in un mostro che divora i suoi stessi figli.ยป Jannar piรน li guardava e piรน realizzava che nell'avvenire di entrambi i giovani non vi era luce nรฉ speranza, se non un debole barlume che andava affievolendosi, proprio come una candela che si stava consumando. Guardava il suo lontano discendente e vedeva solo... non oscuritร , non ombre, ma solo un nero vuoto. Il nulla. ยซNon riporre fiducia in nessuno, se non nel giovane uomo che si trova al tuo fianco. รˆ l'unico consiglio che mi รจ concesso darti.ยป Angor ricambiรฒ il suo sguardo e capรฌ che sapeva. Sapeva di lui e Tristan e non li stava giudicando. ยซL'amore non รจ una potente medicina e non risolve tutti i problemi. Non risveglia i morti e non rende morbidi i cuori di pietra.ยป

Il giovane Valdemar deglutรฌ a fatica. Non riusciva a smettere di guardare a sua volta Jannar. Lo spaventavano le parole che aveva appena udito e non desiderava altro, se non cambiare argomento. ยซCosa causรฒ la rottura definitiva fra mio padre e Feodora?ยป chiese rauco.

ยซTu ne fosti la cagioneยป replicรฒ diretto il fantasma. ยซCaliban e Cordelia desideravano un figlio, ma non sapevano fino a che punto avrebbero dovuto sacrificarsi per ottenere un erede. Per una vita che viene creata, un'altra viene distrutta. La malรฌa parla chiaro e non perdona, รจ crudele e non ama che i suoi debitori vengano meno al prezzo pattuito. Tu nascesti grazie alla magia delle Fate, Angor Valdemar. Sei figlio della stregoneria. I tuoi natali sono da imputare a Feodora, non ai sovrani di Krygan.ยป Il fantasma allungรฒ una mano opalescente e le sue dita lunghe e affusolate mossero come una leggera e fredda brezza uno degli orecchini che il principe di Krygan indossava. ยซDei Valdemar hai ereditato l'aspetto, l'ambigua sorte e gli oscuri poteri magici che resero mio fratello Henrik grande, certo, ma lo spinsero anche su un tetro sentiero. Feodora ti creรฒ e ciรฒ ti rende, ahimรจ, una sua proprietร  e responsabilitร . Ti vide abbracciare la crudeltร  e decise di darti una possibilitร  per tornare sui tuoi passi e mitigare la tua indole propensa alle tenebre. Saresti tornato a essere chi eri stato destinato a essere prima ancora di nascere, se ne fossi stato degno, e in caso contrario il sortilegio di Feodora avrebbe posto fine all'esistenza di cui ella stessa un giorno era stata fautrice. Ti preferiva morto, anzichรฉ fuori controllo.ยป

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