๐๐๐ฉ๐ข๐ญ๐จ๐ฅ๐จ ๐๐๐. ๐ ๐๐ข๐๐ฌ๐๐ฎ๐ง ๐ฌ๐จ๐ซ๐ญ๐ข๐ฅ๐๐ ๐ข๐จ ๐ฅ๐ ๐ฌ๐ฎ๐ ๐ฌ๐จ๐ฅ๐ฎ๐ณ๐ข๐จ๐ง๐
Da ciรฒ che Tristan potรจ dedurre osservando per un breve istante l'orologio da taschino d'oro che aveva trovato insieme al nuovo completo fornitogli da Hume per volere di re Caliban, erano le sette di sera in punto quando bussarono alla porta della sua lussuosa cabina.
L'arredamento non era esattamente come quello cui era sempre stato abituato ad Alerath. A Krygan, a quanto pareva, vigevano di piรน i colori sobri, a volte scuri, altre volte invece pallidi e sbiaditi, non le tinte accese e sprizzanti di vita che tanto andavano di moda a Vehelar.
Sulla nave che fra due settimane lo avrebbe condotto dal principe Angor si trovavano dei domestici e una delle cameriere lo aveva aiutato a cambiarsi d'abito dopo avergli preparato un bagno caldo e ristoratore. Quel viaggio si stava rivelando piรน lungo e complicato di quanto mai avrebbe potuto immaginare.
Andรฒ ad aprire e vide sempre la stessa domestica con in mano un vassoio con pietanze tenute al caldo da appositi coperti d'argento. Doveva ammettere di avere una gran fame. Fece entrare la donna e lei adagiรฒ tutto su un piccolo tavolo di legno e rotondo, poi si congedรฒ con una rispettosa riverenza.
Il principe si sedรฉ e con sguardo speranzoso sollevรฒ uno dei tre coperchi. Ciรฒ che vide, tuttavia, lo ricolmรฒ di orrore e gli fece passare la fame: sul prezioso piatto vi era un fumante e dorato volatile arrostito a puntino. Giaceva su un letto di salsa scura e dal sentore balsamico. L'uccello era piccolo e Tristan non aveva idea di cosa fosse stato in vita, ma era sicuro di non voler dare neppure un morso a quella povera e malcapitata creatura. Con stizza rimise a posto il coperchio e ritentรฒ con il coperto lรฌ a fianco: lo accolse una fumante zuppa dall'odore invitante e l'aspetto molto piรน rassicurante. Fece per prendere in mano il piatto concavo, ma si fermรฒ vedendo che sul vassoio vi erano degli strani aggeggi scintillanti. Uno di essi somigliava a un forcone da agricoltore, l'altro era senza dubbio affilato, il terzo sembrava fatto apposta per creare delle buche .
Che avrebbe dovuto farci, esattamente? Ficcare il forcone in miniatura nell'occhio di chi gli stava antipatico? Tirare di scherma con il piccolo pugnale dalla forma strana? Scavare una trincea con quell'altro trabiccolo?
Si strinse nelle spalle e li ignorรฒ. Soffiรฒ sulla zuppa, pose le labbra sul bordo della scodella d'argento e diede un sorso. Era calda, squisita, scivolava in gola alla perfezione e gli procurรฒ un piacevole tepore in tutto il corpo. Sapeva di verdure e aveva un sapore delicato. Ciononostante, lui era abituato a sapori piรน decisi e all'inconfondibile aroma delle spezie che venivano usate quasi sempre nella cucina di Alerath.
Terminรฒ a piccoli sorsi la zuppa e poi passรฒ alla terza e ultima pietanza che consisteva in un piatto ricolmo di frutta d'ogni tipo: arance, melograni, mandarini, mele e pompelmi. Al centro di essi, sistemati a regola d'arte, frutta secca e candita, persino qualche castagna arrostita e ancora calda. Tristan decise di rifarsi il palato scegliendo un po' di tutto e mangiรฒ per prima cosa le castagne, cosรฌ da non farle raffreddare troppo. Lasciรฒ per ultima la frutta secca, indugiando soprattutto su alcuni pezzi di melone candito e dal sapore delicato. Accompagnรฒ il tutto con qualche sorso di vino, benchรฉ esso avesse un sapore meno dolce e speziato e assai piรน acre e prepotente. Non era neppure abituato molto al vino in sรฉ per sรฉ e poche volte i suoi genitori gli avevano concesso di berne un paio di sorsi, dicendo che era una bevanda che poteva essere consumata sul serio solo da chi aveva raggiunto l'etร adulta.
Ripensare a quel divieto, a cosa avrebbero pensato i suoi vedendolo bere un sorso di troppo di vino, gli sottrasse quel po' di calma ritrovata e lo fece sprofondare di nuovo nell'orribile morsa della nostalgia e della solitudine. Non aveva mai trascorso cosรฌ tanto tempo lontano dalla sua famiglia e quella strana nave dove addirittura esistevano dei caminetti e l'arredamento era simile a quello di un autentico palazzo, non faceva che aumentare il divario fisico fra lui e Alerath un minuto dopo l'altro.
La fame gli passรฒ del tutto. Si alzรฒ, andรฒ al mobile dotato di specchio e versรฒ nella bacinella d'oro sul ripiano di legno un po' dell'acqua contenuta nella caraffa lรฌ accanto. Le sue narici catturarono un leggero sentore d'agrumi. Si lavรฒ il viso e le mani, poi accantonรฒ tutto quanto e si sedรฉ sullo scanno imbottito. Osservรฒ il riflesso che gli presentava lo specchio: la stanchezza era palese sul suo volto, forse persino troppo.
Si sfilรฒ dai capelli le sottili e piccole forcine, poi sciolse il fiocco della treccia e iniziรฒ a disfare quest'ultima. Appena ebbe finito, afferrรฒ la morbida spazzola che giaceva sul ripiano e la passรฒ sulla candida chioma, concentrandosi su eventuali nodi che perรฒ non trovรฒ. Terminata la bisogna, passรฒ agli abiti: si sfilรฒ la giacca, il panciotto, la camicia e gli stivali; sbottonรฒ i pantaloni e li ripose sullo scanno. Ormai iniziava ad abituarsi, purtroppo o per fortuna, al corsetto, e quello che indossava al momento aveva i lacci posti sulla parte frontale, cosa che gli permise di agire senza chieder aiuto alla domestica. Non si sarebbe mai abituato, invece, ai segni che quello strumento di tortura era solito lasciare sempre sulla pelle. Parevano esser stati marchiati a fuoco.
Evitรฒ di guardarli piรน del dovuto e fece scivolare giรน sulle gambe anche la biancheria intima.
Fu bello poter finalmente indossare la veste da camera e sgusciare infine sotto le morbide coperte del letto finemente intagliato. I letti di Krygan erano piรน alti di quelli usati ad Alerath e forse molto piรน comodi e soffici.
Erano trascorsi tre giorni di viaggio, tre giorni da quando si era lasciato alle spalle il palazzo dov'era nato, eppure gli parevano secoli interi. Piรน si avvicinavano alle terre del Sud e piรน l'aria si faceva fredda. Tristan era abituato a temperature miti o al massimo calde, non conosceva l'inverno come lo intendevano gli uomini di Krygan. Parlavano di gelo, neve, ghiaccio e glaciali tempeste.
Gideon Hume gli aveva consegnato un libro da leggere per ingannare l'attesa e, soprattutto, imparare a conoscere meglio il popolo di cui faceva parte il principe Angor. Quest'ultimo era nato nella Fortezza di Rรถdmyssa, un castello imponente che dall'alto di una scogliera regnava sulla laguna dove sorgeva l'omonima cittร . Nel libro Rรถdmyssa si presentava come un centro cittadino florido, ricco e pulsante di vita, ma Tristan si domandava se fosse ancora cosรฌ dopo la guerra contro Alerath durata un ventennio. Le guerre, si sapeva, prosciugavano un regno, lo vessavano di tasse in modo da garantire all'esercito cibo, armi, paramenti e calzature migliori. Le guerre costavano e nessun regno aveva risorse illimitate.
Il popolo di Alerath, ad esempio, aveva dovuto stringere i denti e fare molti sacrifici pur di restare a galla.
In quanto a Palazzo dei Gigli, la residenza in cui il principe Angor era confinato da dieci lunghi anni, era situato invece nell'entroterra della grande penisola che ospitava le cosiddette Terre del Sud di cui il regno di Krygan era una delle molte โregioni". Palazzo dei Gigli era una delle residenze fuori cittร della famiglia Valdemar; da ciรฒ che il signor Hume aveva detto, il castello era immerso nella pace e nel silenzio di una foresta. Prima di diventare una fortezza era un grande ed elegante padiglione da caccia. Il trisnonno di re Caliban, il sovrano Flavius, aveva poi deciso di ristrutturare e ampliare la dimora fino a riconvertirla in un castello vero e proprio. Il signor Hume aveva detto che Palazzo dei Gigli era una dimora incantevole e dall'aspetto quasi fatato, forse in parte dava tale impressione per via dell'ubicazione nel cuore dei boschi. Re Flavius, comunque, aveva speso sรฌ e no tutta la propria vita dietro alla ristrutturazione del palazzo e si diceva fosse spirato con un sorriso stampato sulle labbra, consapevole di aver terminato in tempo la propria opera.
Tristan considerava inquietante l'idea che un uomo potesse morire sorridendo. Lui e Hume avevano una concezione molto diversa della definizione di โpoetico".
Tornando ad Angor, di lui il principe di Alerath aveva informazioni solamente sommarie e generali: attualmente aveva ventiquattro anni e sรฌ, in effetti iniziava ad avere problemi di salute che si stavano lentamente aggravando. Tristan aveva chiesto a Gideon di descrivergli gli occhi di Angor, se avessero lo sguardo buono o meno, ma Hume aveva ammesso di non averlo mai visto di persona, non in quegli ultimi dieci anni. Le volte in cui era andato a trovarlo per tenerlo al corrente della guerra e di come andavano le cose a Rรถdmyssa, gli era sempre stato imposto di lasciare semplicemente un dettagliato rapporto scritto. Il signor Hume, tuttavia, ricordava bene il principe di Krygan prima della maledizione: un ragazzo prestante, alto per i suoi quindici anni, di bell'aspetto. Biondo, sorriso impertinente, sguardo fiero, occhi color zaffiro come quelli di suo padre. Indole capricciosa, com'era spesso per molti fanciulli, troppo giovane per governare da solo; sordo ai consigli della zia materna, la principessa Titania, e quasi indifferente nei confronti di Prospero ed Hermia, suoi fratelli.
Tristan, dopo tale descrizione, si era detto che probabilmente uno del genere non gli sarebbe mai e poi mai andato a genio. Angor, perรฒ, era cambiato. Non potendo di certo avventurarsi troppo fuori da Palazzo dei Gigli, si era consolato e affidato alla compagnia dei libri e degli studi, di tutto ciรฒ che in precedenza aveva spesso deriso, denigrato e considerato irrilevante. Per quel che concerneva invece il carattere, Hume non aveva saputo dire piรน di tanto. Tristan, perรฒ, ricordava ciรฒ che aveva detto re Caliban e si figurava una persona dall'animo abbattuto e incupito dalla tristezza. Pur sapendo che probabilmente non sarebbe riuscito ad aiutare fino in fondo Angor, era determinato a fare un tentativo. In fin dei conti l'amicizia non era essa stessa una forma alternativa di amore e di affetto? Non esisteva solo l'amore fra due amanti, ma infinite tipologie di tale sentimento. Tristan era fiducioso, forse sarebbe riuscito ad affezionarsi davvero a quell'uomo, a volergli bene proprio come ne voleva ai suoi fratelli e ai suoi genitori. Il maleficio non aveva stabilito nello specifico in quale modo una persona avrebbe dovuto amare Angor, dunque c'era forse una speranza e a lui piaceva guardare il lato positivo e partire con l'idea di uscire vittorioso da una sfida.
Benchรฉ avrebbe avuto a che fare con un uomo tramutato in bestia, sempre di un uomo si trattava e con l'uomo si poteva ragionare e colloquiare. In quanto alla parte bestiale, sempre che ne esistesse davvero una, a Tristan non erano mai piaciuti gli animali mansueti, quelli di cui chiunque poteva prendersi cura.
Doveva ammetterlo: iniziava a essere ottimista e a vedere quella situazione come un'occasione per provare a se stesso di avere la proverbiale tenacia dei Pyranel. Un Pyranel, come era solita dire sempre sua madre, non si scoraggiava mai.
Il signor Hume sedeva su una delle due poltroncine poste di fronte al focolare. Nella cabina di Tristan la luce del primo pomeriggio filtrava attraverso le tende semitrasparenti color rubino. Era una luce spenta, perรฒ, e grigia. Il vetro dei grandi oblรฒ si era coperto di condensa e faceva sempre piรน freddo.
Quel giorno il principe di Alerath non se l'era sentita di uscire dall'alloggio, aveva preferito restare in abiti da camera e si era messo giusto una sopraveste di seta bianca dalle larghe maniche con una cintura rigida d'argento che gli stringeva la vita.
ยซMi dispiace per l'inconveniente di ieri sera, Altezzaยป cominciรฒ Hume, giocherellando con il suo buon vecchio bastone da passeggio. ยซAvevamo totalmente dimenticato che ad Alerath non siete soliti mangiare carne di alcun tipo.ยป Sembrava sincero nella propria costernazione.
Tristan annuรฌ, impassibile. ยซChe non capiti mai piรน. Un secondo strafalcione del genere mi porterebbe a credere che a re Caliban e ai suoi collaboratori non interessino affatto la cultura del mio popolo e il rispetto di essa. Sapete bene cosa potrebbe significare un simile dubbio e a quali conseguenze porterebbe.ยป
Gideon impallidรฌ. ยซN-Naturalmente, Altezza. Lo comprendo e... u-uhm... a nome del mio sovrano e del sottoscritto, vi porgo le nostre piรน sentite scuse.ยป
La questione non era semplicemente basata sul mangiare e su certe tradizioni culinarie di un popolo o di un altro, ma verteva sul rispetto di abitudini che per il regno di Alerath sconfinavano nella religiositร e nel misticismo. Suddetto popolo credeva fermamente nel conservare il primordiale e antico legame con la natura dalla quale non aveva mai attinto piรน dello stretto necessario. Avevano imparato a sostentarsi senza per forza dover maltrattare e uccidere altri esseri viventi ritenuti ancora piรน puri e meritevoli di respirare e vivere.
Gli animali erano loro amici, compagni e aiutanti, e gli amici non si servivano su piatti d'argento guarniti con della salsa, sempre che a Krygan non vigessero strani modi per dimostrare affetto a un amico.
Alerath aveva giร sofferto abbastanza nel dover combattere una guerra, nel respingere per forza l'invasione di re Caliban di confini che non gli appartenevano. Il popolo di Tristan era sempre stato pacifico e tollerante, accogliente nei confronti degli stranieri e allo stesso tempo affezionato alle proprie tradizioni. Era stato Caliban a rompere le uova nel paniere, non il contrario.
Avevano tentato di proteggersi e purtroppo avevano miseramente fallito, ma il rispetto lo si doveva anche agli sconfitti e ai perdenti. A imporlo non era il codice bellico o politico, ma quello morale.
Tristan sbattรฉ le palpebre e si raddolcรฌ. Era chiaro che si fosse trattato di un malinteso e comunque non era mai stato solito tenere a lungo il broncio con qualcuno. A tutti poteva capitare di sbagliare, d'altronde, e la perfezione non esisteva, non era propria neppure degli stessi dรฉi che da sempre venerava e rispettava. ยซNon preoccupatevi, signor Hume. Ora che abbiamo chiarito, sono sicuro che non ci saranno altre sviste come questa.ยป Volendo spezzare la tensione andatasi a creare per via della conversazione, il principe di Alerath si alzรฒ e andรฒ al tavolino dove, una decina di minuti prima, era stato posato dalla solita cameriera un vassoio con delle tazze e una teiera di fine porcellana. Versรฒ il tรจ che profumava di cannella e gelsomino per sรฉ e per il consigliere. Portรฒ una tazza con tanto di piattino all'uomo. ยซTenete. ร delizioso, credetemi.ยป
Hume biascicรฒ un ringraziamento, poi quasi implorรฒ il giovane principe di riaccomodarsi e andรฒ da solo a prendersi un paio di zollette di zucchero che mise dentro il tรจ servendosi di un paio di pinzette. Con dita tremanti mescolรฒ il tutto, solo per poi ricordarsi che prima, secondo l'etichetta, doveva servire Tristan. Si adoperรฒ subito per rimediare all'errore e appena ebbe teso piattino e tazzina al ragazzo, aggiunse: ยซUn'altra cosa che dovrete ricordare, Altezza, รจ che una persona del vostro status non deve mai e poi mai servire un'altra persona di rango inferiore. ร consuetudine che sia quest'ultima a servirvi e non il contrario. In realtร ho sbagliato anche ora, perchรฉ รจ proibito consegnare direttamente a un principe o a un re qualcosa. Avrei dovuto usare il vassoio.ยป
Tristan ci aveva capito ben poco, tanto erano complicate quelle regole. ยซQuindi ho sbagliato io?ยป chiese incerto. O era lui a essere un bel po' stupido e rintronato o era l'etichetta a essere leggermente esagerata e assurda. Non riuscรฌ a capire se Gideon avesse scosso la testa o fatto un cenno affermativo. ยซL'errore รจ stato di entrambi, temo.ยป
Il principe prese la tazzina. ยซTutto ciรฒ รจ ridicoloยป sentenziรฒ schietto. ยซVoglio dire: siamo fra di noi, no? L'etichetta puรฒ anche andar a farsi impiccare. Ormai mi conoscete e io conosco voi. Che senso hanno tutte queste cerimonie?ยป Sollevรฒ una mano per dire al consigliere che preferiva il tรจ senza zucchero. ยซMa insomma, signor Hume, sedetevi e bevete con me! Che ci fate lรฌ in piedi?ยป
Quell'uomo gli stava simpatico e non era giusto che se ne stesse lรฌ a servirlo come un comune domestico.
Gideon obbedรฌ e tornรฒ ad accomodarsi. ยซGrazie, Altezza. Scusatemi, perรฒ per quelli come me รจ importante rispettare l'etichetta.ยป
Tristan trattenne un sospiro. ยซSignor Humeยป disse deciso, ยซd'ora in avanti voglio che quando siamo da soli voi dimentichiate in modo repentino questa vostra fantomatica etichetta. Fate finta di trovarvi con un vostro pariยป.
ยซM-Ma...ยป
ยซPer favore, fatelo.ยป
A Tristan tutti quei manierismi non piacevano per niente. Ad Alerath non avevano regole cosรฌ ferree: se un membro della famiglia reale vedeva un domestico scivolare a terra, non se ne restava lรฌ impalato e piuttosto lo aiutava a rialzarsi. Cos'era quell'assurditร che non si doveva tendere direttamente alcunchรฉ a un principe, ma addirittura servirsi di un vassoio? Un re non era un dio sceso in terra, santa pazienza!
Esalรฒ un sospiro appositamente esagerato e si rimise in piedi per prendere dal vassoio uno dei dolcetti rotondi alle mandorle in mezzo ai quali vi erano svariati ripieni: crema al cioccolato, crema pasticciera o marmellata. Ne scelse uno color rosa tenue con della confettura alle fragole.
ยซNe gradite uno?ยป chiese a Hume. L'uomo esitรฒ, infine accettรฒ l'offerta e scelse un dolcetto ripieno al cioccolato bianco e di una bella tonalitร azzurra.
Appena il principe fu tornato a sedersi, Gideon schiarรฌ la voce. ยซRe Caliban mi ha imposto di parlare con voi di una questione.ยป
ยซDite, dunque.ยป
ยซSi tratta... diciamo di una specie di ricompensa al termine del compito che vi รจ stato assegnato.ยป
Tristan mandรฒ giรน l'ultimo boccone di pasticcino e si accigliรฒ, confuso. ยซQuale ricompensa?ยป
ยซRe Caliban ha detto di voler premiare la vostra buona volontร e voler ripagare il sacrificio che farete rimanendo lontano dalla vostra famiglia per un anno con un compenso in oro e pietre preziose.ยป
Il principe non sapeva se essere sconvolto o sentirsi un po' insultato. ยซAssolutamente no. Come ho giร detto a lui, non lo faccio per costrizione, ma perchรฉ sono deciso a voler aiutare come posso il principe Angor. Niente di piรน. Non sono un assassino prezzolato nรฉ una...ยป Agitรฒ una mano, non ricordando la parola che aveva sentito usare una volta da Ferdinand. ยซUna prostituta, ecco.ยป Da quel che aveva inteso, le prostitute erano donne che si facevano pagare per intrattenere altre persone. Non gli sembrava di esser tale, fino a prova contraria.
Gideon fece un cenno. ยซGli comunicherรฒ il vostro nobile e comprensibile rifiuto.ยป
ยซLo spero beneยป tagliรฒ corto Tristan. ยซE ditegli pure, signor Hume, che le persone non si comprano con del vile denaro, ma si conquistano tramite le azioni disinteressate e gentili.ยป
L'uomo deglutรฌ. ยซAltezza, posso parlarvi con sinceritร ?ยป
ยซDite.ยป
ยซFate attenzione al re, vi prego. ร... ร un uomo pericoloso. Non dovrei dirvelo, ma siete una persona buona e animata dalle migliori intenzioni. Non รจ il principe Angor dal quale dovete guardarvi le spalle, credetemi.ยป
Tristan sorrise mestamente. ยซLo avevo giร capito, se puรฒ farvi sentire meglio. In quanto al parlarmi con sinceritร , vi impongo di farlo sempre, anche quando la veritร potrebbe non piacermi. Preferisco quella a una dolce menzogna. A tal proposito...ยป Posรฒ la tazzina e il piattino su un piccolo mobile accanto alla poltroncina di broccato. ยซDitemi: mi sarร permesso di intrattenere una corrispondenza scritta con la mia famiglia?ยป
Gideon si fece dispiaciuto. ยซTemo di no, Altezza. Sarebbe altamente irregolare per motivi che non mi รจ concesso rivelarvi.ยป
Il principe annuรฌ. Se lo aspettava, in realtร . ยซCosรฌ, perรฒ, non saprรฒ cosa accade nel mio Paese. Rimarrรฒ fuori dal mondo intero, dagli affari della mia famiglia.ยป
ยซLo so, principe Tristan. Sono... sono rammaricato.ยป
ยซNon siateloยป replicรฒ il ragazzo, forzando un sorriso spento. ยซNon รจ colpa vostra nรฉ mia. Non siamo noi a stabilire le regole. In qualcosa ci somigliamo, signor Hume: siamo entrambi vittime di una marea sulla quale non abbiamo alcun controllo. Abbiamo doveri morali o politici cui sottostare e prestar fede. Ora so cosa intendeva mia madre quando una volta mi disse che per un principe o un re i compromessi erano tutto, qualcosa all'ordine del giorno.ยป
Non si era mai sentito piรน solo e tagliato fuori da tutto. Si sentiva come un fiore che era stato di colpo strappato via dalla tiepida terra su cui era germogliato.
ยซIl principe Angor quando compirร venticinque anni?ยป chiese, cambiando discorso.
Gideon sospirรฒ. ยซSul finire dell'anno, Altezza. Il trenta dicembre.ยป
ยซPerciรฒ non ha a disposizione un anno vero e proprioยป constatรฒ amareggiato il ragazzo.
Hume si fece coraggio: ยซPerdonate l'indiscrezione, ma vi leggo negli occhi che il vostro scopo non รจ semplicemente quello di fargli compagnia. Voi... voi intendete salvarloยป osservรฒ stupito. ยซVolete salvare una persona che ancora non conoscete.ยป
ยซร cosรฌ bizzarro?ยป
Il consigliere scosse il capo. ยซNon del tutto, รจ... รจ ammirevole, in un certo senso.ยป
Tristan si strinse nelle spalle. ยซTutti meritano la salvezzaยป ribattรฉ. ยซIl principe Angor mi sembra un uomo che ha sofferto anche troppo per le ragioni sbagliate. Quale che fosse il motivo di una maledizione cosรฌ odiosa, so per certo che tutti i sortilegi hanno una soluzione. C'รจ una valida ragione se vi รจ una scappatoia.ยป
ยซOvvero, Altezza?ยป
Il giovane principe abbozzรฒ un semplice sorriso. ยซIl diritto al perdono, signor Hume.ยป Si sporse come a voler dare alla conversazione un tono piรน confidenziale. ยซPensateci: se davvero lo scopo era di eliminare il principe Angor o punirlo banalmente, perchรฉ non sottoporlo, ad esempio, a semplici torture e procurargli una morte dolorosa? Perchรฉ non rapirlo? Io credo che qui ci sia una lezione da essere impartita, una lezione che non si puรฒ imparare da soli, bensรฌ tramite gli occhi di qualcun altro, di una persona amica e sincera. Per sapere come siamo davvero, dice mio padre, non basta guardarsi allo specchio. Dobbiamo guardare noi stessi attraverso il prossimo, specchiarci nello sguardo altrui perchรฉ la nostra personale visione รจ fallace e inquinata dalla considerazione che abbiamo di noi stessi, alta o bassa che sia. Il principe Angor รจ stato maledetto, a mio parere, allo scopo di purificarsi, non per un atto di cattiveria o viltร . A volte le situazioni difficili e rischiose fanno emergere il lato migliore di una persona, non sempre quello peggiore. Questo รจ un preconcetto che purtroppo hanno in tanti, ma io la penso diversamente.ยป
Tristan fece una pausa.
ยซIn poche parole: una soluzione esiste e la prospettiva della morte potrebbe servire, in realtร , come incentivo a vivere ogni istante come se fosse l'ultimo, a vivere appieno l'esistenza, cosa che purtroppo Angor non ha fatto, se ho ben capito. Si รจ lasciato andare alla disperazione e non mi vergogno a dire che re Caliban abbia peggiorato la situazione confinandolo a Palazzo dei Gigli. Forse voleva proteggerlo, forse invece si vergognava e basta di ciรฒ che era diventato suo figlio, ma ha influito comunque sulla sorte del principe la cui missione era trovare una persona capace di amarlo per ciรฒ che era sia dentro che fuori.ยป
Andรฒ a prendersi dell'altro tรจ e quando poi fece ritorno alla poltrona, chiese: ยซSe per caso l'incantesimo dovesse spezzarsi e il principe Angor tornasse alle proprie reali fattezze e a godere di ottima salute... cosa succederebbe?ยป
Il signor Hume ci pensรฒ su. ยซSuppongo che re Caliban gli direbbe di fare subito ritorno a casa e... beh, a quel punto sarebbe il principe Angor a venire designato come erede al trono di Krygan. In quanto primogenito del re e della sua defunta prima moglie, spetta a lui salire al potere. Al momento, perรฒ, re Caliban รจ convinto che sarร Prospero a venire incoronato. Da ciรฒ che mi รจ dato sapere, il figlio minore del sovrano di Krygan sarร riconosciuto ufficialmente come principe ereditario solo alla morte di suo fratello.ยป
ยซIn sostanza Caliban attende la dipartita di un figlio per favorire l'ascesa al potere dell'altroยป riassunse Tristan, arricciando un po' il naso. ยซChe cosa macabra.ยป
ยซร il protocollo reale a esigere che vengano presi sentieri alternativi in situazioni del genereยป gli ricordรฒ Hume. ยซIl principe Angor, l'ultima volta che sono stato a Palazzo dei Gigli, persino nella voce sembrava terribilmente stanco. Suo padre ha preso questo dettaglio come un segnale. Ha deciso di correre ai ripari e di far ultimare la preparazione di Prospero in vista della nomina come solo e unico erede al trono. Non รจ bello, รจ vero, ma comunque essenziale.ยป
ยซSe Angor invece sopravvivesse e riuscisse a sconfiggere la maledizione, dite che verrebbe richiamato al cospetto del padreยป disse Tristan, pensieroso. ยซAnche dopo tutti questi anni? Ci vuole tanto tempo per prepararsi a governare e lui ha trascorso dieci anni lontano dalla corte.ยป
ยซSo per certo che ha comunque ricevuto un'istruzione degna del ruolo che ricopriva un tempoยป rispose cauto Gideon. ยซResta un principe, dopotutto, e un uomo del suo rango va nutrito anche e soprattutto nello spirito e nella mente.ยป
ยซEppure รจ stato trattato alla stregua di un prigionieroยป gli fece eco il ragazzo, accavallando le gambe. ยซSe mia madre si fosse comportata cosรฌ con me, dubito che poi tornerei a vivere con lei come se nulla fosse mai accaduto. Certe esperienze sono indelebili, signor Hume.ยป
Il consigliere trattenne un sospiro. ยซIo... io non credo che in quel caso avrebbe la possibilitร di scegliere. Caliban รจ suo padre, ma รจ pur sempre il re. La parola del re รจ legge, principe Tristan. Qui nessuno fa niente senza il suo consenso. Il principe Angor sarebbe costretto a obbedire, volente o nolente.ยป
ยซNon mi sembra molto correttoยป osservรฒ il ragazzo.
Hume non rispose e si alzรฒ. ยซOra devo lasciarvi, Altezza. Cercate di riposare. Vi vedo un po' stanco.ยป
Tristan fece un cenno. ยซSรฌ, in effetti. Non riesco a dormire molto bene. Sono... sono tormentato dagli incubi. Suppongo sia la conseguenza del ritrovarmi da un giorno all'altro lontano dalla mia famiglia. Non ci sono abituato.ยป
Gideon gli sorrise. ยซDovete stare tranquillo. La vostra famiglia รจ al sicuro e presto saremo a Palazzo dei Gigli. Avrete un vostro pari con cui conversare e credo che... beh, penso che abbiate molto da imparare l'uno dall'altro.ยป
Il giovane principe rispose al sorriso. ยซSรฌ, lo credo anch'io.ยป Per quanto affetto da una profonda e dolorosa nostalgia di casa, a quel punto dei fatti era anche terribilmente curioso di conoscere Angor. Non per via del suo aspetto che si diceva essere mostruoso, ma perchรฉ gli sembrava a sua volta, in un certo senso, vittima delle azioni del padre, un prigioniero che andava salvato. Tristan, con sua stessa sorpresa, non aveva piรน molta paura. Da un lato sentiva la mancanza dei suoi cari, ma dall'altra era convinto che persino la situazione peggiore fosse capace di aprire porte che si affacciavano su nuove possibilitร e nuovi orizzonti. Forse quella era l'avventura che il fato aveva designato per lui, il suo battesimo del fuoco, la prova da superare nel passaggio da ragazzo a uomo. Per tutta la sua infanzia aveva desiderato di abbandonare le mura del palazzo in cui era nato e accumulare nuove esperienze. Chi diceva, dunque, che quel viaggio e la permanenza a Palazzo dei Gigli non fosse la famosa occasione che da tempo attendeva?
Guardรฒ il signor Hume congedarsi con un inchino e abbandonare la cabina. Deciso a prepararsi al meglio sulla storia e la cultura di Krygan, si alzรฒ e distese sul letto a pancia in giรน, dopo aver recuperato dal cuscino il libro donatogli da Gideon. Ritrovato il segno, si immerse nella lettura e per la prima volta divorรฒ avidamente ogni singola parola contenuta nel volume.
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