[ 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟏 ]
-Druig
Trovare Sersi non fu affatto difficile. Bastò fare un solo passo nella sala dedicata alla mostra sulla Mesopotamia, e Druig iniziò a sentire la sua voce attraverso le pareti. Kingo si voltò verso di lui, e in questo modo capì che anche lui l'aveva sentita.
-E' lei- disse Kingo, annuendo e camminando a passo spedito verso la stanza dalla quale proveniva la voce.
Ophelia guardò Druig, e dallo sguardo capì che gli stava ponendo una tacita domanda: "E' Sersi?". Lui annuì quasi impercettibilmente, ma a lei bastò per convincersi a seguire Kingo dentro la stanza.
Si fermarono sull'uscio della porta, rimasto aperto, appena un passo prima di entrare nella stanza. Dentro c'erano dei bambini, tutti con la stessa uniforme scolastica, che stavano ascoltando le parole di Sersi. Quest'ultima non era sola, ma era affiancata da un uomo che Druig non aveva mai visto. Incrociò gli occhi di Ophelia, aggrottò la fronte e diede un colpetto sulla spalla a Sersi. Anche lei incrociò il suo sguardo, e smise di parlare all'improvviso.
Tutti i bambini si voltarono verso la porta, incuriositi da ciò che Sersi stava guardando.
-A cosa devo questa interruzione, signorina?- chiese lei, la voce apparentemente calma velata dal panico.
Druig capì solamente dopo che i bambini non potevano vedere né lui né Kingo, e sicuramente Sersi si era rivolta solamente ad Ophelia per non far preoccupare loro e l'uomo vicino a lei. Ma lui sapeva benissimo che lei riusciva a vederli.
-Io...ero interessata alla mostra. Vi ho sentito parlare e mi sono messa qui per poter imparare qualcosa in più. Sa, lei sembra conoscere molto bene la storia, quasi come se la avesse vissuta in prima persona- rispose Ophelia, e Druig dovette trattenersi dal ridere per la battuta velata che aveva appena fatto.
Sersi sembrava veramente confusa, ma alla fine annuì. Passò lo sguardo da Ophelia a lui a Kingo, e poi sorrise sforzatamente.
-Sarò felice di offrirvi una visita guidata appena la lezione sarà finita, signorina- disse -se per lei va bene-
-Va più che bene, grazie mille- rispose Ophelia, per poi uscire dalla stanza e chiudere la porta.
-Ho appena parlato con Sersi- disse, con una mano sulla fronte -ho appena parlato con Sersi- ripeté, iniziando quasi a saltellare sul posto.
-Mi sembri quasi Ikaris ai tempi in cui cercava di fare colpo su di lei. Credetemi, non mi manca per niente- commentò Kingo, andandosi a sedere su una panchina appena sotto una finestra.
-A proposito di Ikaris- riprese lei, riprendendosi dal suo stato di emozione -cosa faremo con lui? Aspettiamo che arrivi da noi o iniziamo la nostra ricerca nel quartiere?-
-Dipende- rispose Druig -da cosa succederà. Una volta parlato con Sersi, intendo. E' lei l'erede di Ajak, solo lei può parlare con Arishem e chiedergli ciò che è meglio fare-
-Spero tanto che sia Ikaris a venire da noi- continuò Kingo, rigirandosi tra le mani un volantino del museo -non muoio proprio dalla voglia di riandare in quel quartiere-
-Non hai tutti i torti- aggiunse Ophelia, annuendo. Rimasero tutti e tre poggiati alle pareti, aspettando pazientemente la fine della lezione di Sersi. Druig chiuse gli occhi solo per un istante, concentrandosi per percepire ciò che stava succedendo nell'altra stanza. E fu allora che la terra iniziò a tremare.
La prima cosa che fece, quasi involontariamente, fu spostare gli occhi su Ophelia. Anche lei si era accorta di ciò che stava succedendo, e ora lo stava guardando con gli occhi pieni di panico. Si buttò senza pensarci verso di lei, cogliendola di sorpresa.
-Druig, che cosa...- provò a dire, la voce mozzata dalla confusione.
-Zitta- rispose lui, stringendosi contro di lei e facendole scudo col proprio corpo. Ophelia rimase completamente immobile, e l'unica cosa che Druig sentiva ancora era il suo respiro.
Quando fu sicuro che la terra sotto di lui aveva smesso di tremare, si allontanò lentamente dal suo corpo e si rialzò in piedi. Ophelia aveva il volto arrossato e i capelli un pò scompigliati, negli occhi un'espressione terrorizzata che piano piano stava svanendo. Non disse niente, ma rimase a guardarlo per un pò.
Druig stava per tornare da lei per aiutarla ad alzarsi, ma venne interrotto da Sersi, che corse fuori dalla stanza col fiato pesante. Dietro di lei tutti i bambini iniziarono a sciamare fuori, con i loro zaini in spalla. Sersi guardò prima Kingo, poi Druig ed infine Ophelia, che intanto era riuscita a rialzarsi da sola.
-Andiamo a fare questa visita- disse soltanto, come se il terremoto non ci fosse mai stato.
*
Sersi aveva iniziato a parlare, e sia Kingo che Ophelia la stavano ascoltando con estrema concentrazione. Druig, invece, si limitava a guardarsi attorno con espressione annoiata.
Ciò che avrebbe voluto fare non era assolutamente una visita in un museo. Sarebbero già dovuti andare da Ikaris, o quantomeno chiedere a Sersi di Ajak e di Arishem.
-Ok, ora passiamo a discorsi più seri- sbottò ad un tratto, attirando tutta l'attenzione su di lui. Incrociò gli occhi di Ophelia, che ancora non gli aveva rivolto una parola.
-Dovremmo andare da Ikaris. Qui stiamo solo perdendo tempo-
Vide Sersi irrigidirsi, e poi aprire bocca.
-Druig, non sono convinta sia la cosa più prudente da fare-
-Ah no?- un ghigno comparve sul suo volto.
-E cosa sarebbe prudente fare, esattamente? Continuare la nostra visita al museo, magari anche al piano di sopra?-
-Se tu avessi ascoltato- si intromise Ophelia, raddrizzandosi -avresti saputo che Ikaris ci sta già cercando. Noi dobbiamo solo aspettare-
Druig ammutolì, mordendomi la lingua. Non sapeva come replicare, e la cosa gli dava davvero fastidio.
-Si unirà anche lui alla visita?- chiese alla fine, alzando un sopracciglio.
-No- rispose Sersi, rigirandosi un depliant tra le dita -semplicemente farà l'eroe-
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