"Wheezie è la quarta volta che mi rubi gli auricolari!" Strillò Selena mentre marciava a passo spedito verso la camera della sorella, Wheezie, che sollevò gli occhi dal telefono e la squadrò da capo a piedi quando fece irruzione nella sua stanza. Era a pancia in giù sul letto e fissava la sorella, in attesa di una risposta con entrambe le mani posate sui fianchi.
"Non sono stata io, è colpa di Sarah probabilmente!" Replicò la mora alzandosi e chiudendo la porta in faccia alla maggiore, che alzò gli occhi al cielo e iniziò a percorrere il corridoio nel senso opposto, diretta alla stanza della gemella.
"Sarah!" Gridò di nuovo spalacando la porta della camera, trovando la biondina in persona con i suoi auricolari nelle orecchie. Quella la ignorò bellamente, proprio grazie alla musica sparata a tutto volume dal cellulare, e Selena fu costretta a scuoterla dalle spalle ripetutamente, sbuffando.
"Cosa c'è?!" Disse finalmente Sarah dopo essersi tolta gli auricolari, da cui la musica continuava a uscire ad un volume talmente forte che si sentiva anche se rimanevano poggiati sulle lenzuola.
"Sono miei quegli auricolari?" Chiese Selena, un sopracciglio sollevato.
"Sì, perchè?" Rispose la gemella con nonchalance.
"Me li puoi restituire?" Disse l'altra, piuttosto scocciata, la pazienza che rischiava di esaurirsi mentre vedeva la sorella tornare a sedersi tra i cuscini con tutta la calma del mondo.
"No." Sarah fece un sorrisetto e se li rinfilò nelle orecchie. Selena allora si lanciò contro di lei e le due iniziarono a lottare per il possesso degli auricolari, tirandosi e spingendosi i capelli come quando litigavano per le bambole delle Barbie a sette anni.
"Sarah, dico sul serio!" Esclamò la gemella maggiore. "Devo finire Teen Wolf prima che questo fottuto uragano ci tolga la corrente elettrica per tutta la sera."
"Va bene." La bionda si tolse gli auricolari e li lanciò all'altra che li prese al volo, poi tentò di darsi una sistemata ai capelli, completamente spettinati, e al viso, sul quale c'era una macchia rossa dove Selena l'aveva colpita. "Ora esci, cogliona."
"Grazie." Sorrise la maggiore con aria innocente prima di catapultarsi nella sua stanza, incontrando nel corridoio la matrigna che si voltò verso di lei e le lanciò una strana occhiata.
"Hey fai attenzione, non si corre nel corridoio grazie." Gridò Rose ma l'unica risposta che ricevette fu quella di una porta che sbatteva, allora alzò gli occhi al cielo e sospirò. "Dio i ragazzi non ascoltano mai."
Selena, contentissima, saltò sul letto e collegò le cuffie al cellulare via Bluetooth. "Stagione finale stronzette." Mormorò mentre si sistemava tra i cuscini, premendo l'icona dell'app Hulu e riprendendo a vedere da metà stagione. Dopo un po', però, la Cameron iniziò a sentirsi le palpebre pesanti, più l'episodio andava avanti più faticava a tenerle aperte. Allora sospirando si alzò dal letto e andò a nascondere gli auricolari nel comodino per non farsele più rubare da Sarah. Tuttavia, quella non era la prima volta che la biondina si introduceva nella sua stanza per "prendere in prestito qualcosa"; lo faceva praticamente sempre, in realtà, sia con i vestiti che con i trucchi e tutto il resto.
A interrompere i suoi pensieri fu il suono della pioggia che batteva sempre più forte sul vetro della finestra, seguita da cascate di goccioline sempre più fitte, e accompagnate dai tuoni e dai lampi che marcavano il loro territorio ogni dieci minuti.
***
Selena strizzò gli occhi, infastidita dai suoni che provenivano dal giardino sul retro da ormai parecchio tempo. Era la terza volta che i trapani e i macchinari con il loro frastuono la facevano svegliare di soprassalto. Ne era stanca e perciò decise di alzarsi dal letto una volta per tutte, spostò i piedi per terra, stancamente, e si diresse verso la stanza di Sarah. Prima riuscì ad affacciarsi dalla finestra, addosso dei pantaloncini di tuta e una canottiera, e vide il motivo di tutto quel rumore in giardino.
Fece un leggero fischio. "Merda, Agatha, che hai combinato." Mormorò, lanciando un'ultima occhiata dall'alta finestra prima di raggiungere il portone bianco della stanza della sorella. Sentendo le forti russa le scappò un risolino. Sarah quando dormiva non era così elegante come si mostrava in pubblico, anzi, non riuscivano a svegliarla nemmeno i cannoni e per di più era una sonnambula. Quello diede a Selena una nuova idea da aggiungere alla lista di cose da usare per infastidirla, pensò, mentre irrompeva nella camera e iniziava ad aprire ogni singola finestra. La luce accecante tuttavia non bastò a svegliare la bionda, ma l'altra non si arrese.
"Oh Sarah!" Canticchiò, saltando addosso alla bella addormentata. "Dovresti dare un'occhiata all'enorme merda che Dio ci ha lasciato in cortile." Tutto quello che Selena ottenne fu un flebile borbottio. "Andiamo! Alzati!" Strillò allora, scuotendo la bionda con violenza.
"Lasciami in pace." L'altra la buttò giù dal letto, facendola cadere con urletto e con un pesante tonfo sul pavimento di legno, poi si alzò e la squadrò con aria trionfante.
Selena si rimise in piedi. "Sarah aiutami a salvare i topi fuori, l'acqua ha fatto un'onda e ha sommerso le loro tane, costringendoli a uscire. Ora se li stanno mangiando gli uccelli!" Sarah finalmente cedette e si sedette al bordo del letto, sbuffando.
"Va bene, aspetta che mi cambio."
***
Le gemelle fecero il loro ingresso in cortile con gli occhi stanchi e le racchette in mano. Restarono a guardare il caos e la sorellina Wheezie che sventolava il telefono all'aria, cercando di trovare del segnale per i suoi preziosissimi bisogni. Dopo un paio di minuti emise un sospiro di frustrazione.
"Woah, che succede doppia E?" Chiese Selena, raggiungendola, mentre la ragazzina le rivolgeva uno sguardo scocciato.
"Non riesco a postare niente a causa di Agatha."
"Calmati, tanto nessuno vuole vedere una faccia come la tua." La prese in giro la maggiore, solo per vedere che faccia faceva. "Sto scherzando, sei carinissima con i tuoi occhiali e tutto il resto." Disse pizzicandole le guance.
"Smettila." Borbottò la Cameron più piccola, tirandole uno schiaffo sulle mani e incrociandosi le braccia al petto.
"Senti, c'è stato letteralmente un uragano, quello dovrebbe essere l'ultimo dei tuoi problemi. Va' a giocare con i vicini o qualcosa del genere, come facevo io alla tua età." La incoraggiò Selena, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Sarah.
"L'unica ragione per cui uscivi con loro era perchè avevi una cotta per Andrew."
"Zittisciti, adesso, Sarah." Poi le due gemelle ripresero a camminare finchè raggiunsero un gruppetto di uccelli che girava attorno all'acqua. La maggiore saltò più in alto che potè per scacciarne uno, e poco dopo si unì anche l'altra con cui tentò di sconfiggere le forze delle fastidiose piume volanti.
"No, no, no, no!" Grugnì Selena, che stava ancora saltellando nel tentativo di allonanare un uccello e che così facendo sembrava una pazza lunatica, con le guance arrossate e i capelli un tempo pettinati da una spazzola Huxley ormai completamente arruffati. "Selena alla tua sinistra!"
La maggiore girò sui tacchi e colpì il volatile dietro di lei. "Stronzo!" Strillò con un tono piuttosto aggressivo, respirando affannosamente e sudata tanto quanto la sorella, a causa del sole che calava alle loro spalle e dell'aria umida che investiva la piccola isola. Goccioline di sudore ricoprivano i volti di entrambe nonostante fossero uscite appena pochi minuti prima, ma del resto, avevano fatto un "workout" vero e proprio solo una volta nella loro vita, a causa di Rafe. Non era finito nel migliore dei modi, e le due gemelle avevano perso l'utilizzo delle braccia per ben tre giorni, perciò non si erano mai più allenate in vita loro.
"Sarah, Selena!" Le giovani ignorarono bellamente il richiamo del padre, Ward, dato che erano prese da attività assai più importanti.
"Siamo occupate!" Risposero all'unisono. Chiunque altro si sarebbe preso un colpo, ma il Cameron ci aveva preso l'abitudine da quando, una sera di Halloween di parecchi anni prima, le due si erano travestite dalle gemelle di Shining. Erano andate in giro a terrorizzare chiunque gli capitasse sotto tiro, e avevano tormentato il povero Rafe che non le aveva ancora del tutto perdonate per quello. Nessuno le aveva fermate, e Sarah e Selena avevano continuato a spegnere e accendere le luci per rendere la stanza bianco-nera, erano entrate con delle candele in mano, e avevano parlato in contemporanea, con la stesso timbro, e lo stesso tono inquietante che aveva provocato i brividi al piccoletto per giorni.
"Ragazze che state facendo?!" Gridò di nuovo il padre, lasciando uscire un sospiro stressato subito dopo. Quelle due sembravano sempre sul punto di fare qualcosa che prospettava caos.
"Le tane sono completamente piene d'acqua, e gli uccelli si sono presi una giornata di caccia!" Ribattè Sarah, inseguendo un uccello marroncino chiaro.
"Anche i volatili devono mangiare, tesoro!"
"Già, per questo al supermercato vendono una cosa chiamata 'cibo per uccelli'." Urlò di rimando Selena, roteando in aria la racchetta, che produsse un leggero whoosh.
"Come ha detto lei." Concordò la gemella, mentre il padre si grattava con aria disperata il setto nasale. "Sta accadendo un genocidio di topi quaggiù!" Strillò. "No!" Poi continuò a muovere la racchetta, e intanto Ward dedicò la sua attenzione ad una donna alla sua destra che lasciava trasparire in modo piuttosto evidente la sua ansia, tramite il tremito debole del corpo e il suo continuo guardarsi le unghie smaltate.
"È il cerchio della vita e non si può cambiare tesoro, adesso venite qui." Chiese il Cameron con un sospiro annoiato. Le sue ragazze si stavano dimostrando più testarde del solito.
"Ma io non voglio lasciar morire i topi, devono poter vivere la loro vita, e poi salvare animali e persone è praticamente il mio lavoro." Replicò Selena, girandosi per guardare il padre negli occhi. "Voglio fare la supereroina da quando avevo cinque anni."
"Beh io ho un essere umano, che potresti aiutare." Disse lui indicando una donna dai capelli castani mentre si girava verso di lui anche Sarah, che aveva appena finito di allontanare gli uccelli.
"Oh mio dio, salve!" La bionda era rimasta senza fiato per tutti i salti e le corse che aveva fatto, ma si avvicinò comunque al padre e strinse la mano alla signora con il sorriso più gentile che poteva stampato in faccia.
"Sono Selena." Disse invece l'altra, stringendole anche lei la mano e passandosi il retro dell'altra sulla fronte per asciugarsi il sudore.
"Lei è Lana Grubbs, la moglie di Scooter Grubbs." Le informò Ward. "Voi due vi stavate preparando alla tempesta con Scooter, giusto?"
"Sì, ci ha aiutate ad agganciare la cabina al porto." Rispose Sarah con la fronte corrugata, sia lei che la sorella avevano lo sguardo di chi sta risolvendo un puzzle sul volto.
"Ieri sera?"
"Esatto."
"Dopo è uscito?" Chiese il Cameron, facendo preoccupare Selena con quella domanda.
"Non che io sappia, c'era un uragano fuori, sarebbe da pazzi." Rispose la gemella maggiore con le braccia incrociate al petto, lo sguardo che saettava tra i due adulti.
"Sapete se ha detto dove stava andando, o ha lasciato un messaggio sul cellulare, o ha menzionato qualcosa?" Chiese Lana, il tono rotto e colmo di disperazione.
"No, mi dispiace, perché?" Selena si sentì in colpa per sapere così poco. "È successo qualcosa?"
"Non è niente, probabilmente sarà andato ad accovacciarsi da qualche parte." Ward poi si allontanò assieme alla donna e le gemelle si scambiarono un'occhiata.
La maggiore guardò il cielo e vide che non c'era più nemmeno un uccello, allora allungò il braccio verso Sarah e le diede il cinque, prima di stringere la mano nella sua.
"Sembra che il nostro lavoro qui sia finito." Borbottò Selena. "Ma devo ancora andare al Cut, a dare una mano, dato che saranno soprattutto i Pogue a rimetterci da una tempesta di merda come questa."
"Oh, grazie a dio, ho la casa tutta per me adesso." Festeggiò la bionda e la gemella finse un'espressione ferita.
"Basta che non tocchi i miei auricolari, o ti uccido. Letteralmente." Stabilì la maggiore puntando il dito contro a Sarah per poi correre dentro casa, girandosi solo un'ultima volta per vedere un sorrisetto comparire sul volto della minore. "Ti uccido davvero, Sarah!"
***
"Hey, serve una mano con qualcosa?" Chiese Selena al proprietario del motel malandato, che stava buttando rami spezzati fuori dalla piscina. Egli ovviamente accettò e le propose di pulire per bene il molo, la Cameron assentì e vi si diresse subito, bloccandosi sul posto non appena vide che lì era parcheggiata una barca, ma non una qualunque. La HMS Pogue.
"Beh, merda." La ragazza sbuffò mentalmente alla vista della HMS perchè sapeva bene chi fossero i suoi proprietari, e sapeva che, nonostante lei non avesse alcun problema con i Pogue, i Pogue avevano certamente un problema con lei, in quanto Kook. Avvicinandosi distinse due ragazzi che saltavano su e giù indicando qualcosa a destra, allora alzò confusamente lo sguardo e vide degli sbirri avvicinarsi alla stanza che i due stavano puntando. "Ma che diamine." Pensò, nascondendosi alla vista di due ragazzi che si arrampicavano su per una finestra. "Ma che diamine!" Ripetè ad alta voce, sconvolta dalla scena che le si stava svolgendo di fronte. Capì che i quattro Pogues erano John B, Kiara, Pope e JJ. Guardando più attentamente vide qualcosa scivolare dalla tasca del biondino e cadere sul bidone sotto di loro, facendo un grande fracasso, e sbuffò per la sua stupidità. "Imbecille." Disse nascondendosi dietro un muro e continuando a guardare quello che stava succedendo. Un poliziotto si avvicinò e il respiro di Selena si fece affannoso, i quattro stavano per essere cadere malamente ed essere scoperti.
Dopo che gli sbirri se ne furono andati la Cameron uscì dal suo nascondiglio e si piazzò davanti ai ragazzi, un attimo prima che fuggissero. "Ragazzi, via, via, via." Esclamò Pope, il tono velato di panico, con l'aria di uno che sembra non avere mai un attimo di respiro. Effettivamente, Selena lo vedeva spesso in preda all'ansia e con l'intenzione di trascinare via i suoi amici da qualsiasi cosa illegale stessero facendo.
"Uhm, che diavolo state facendo voi ragazzi." Chiese, ad alta voce, e i Pogue girarono tutti e quattro in contemporanea la testa verso di lei.
"Noi... uhm... ecco-" Balbettò John B mentre il suo cervello processava cosa risponderle, facendola ridacchiare. Selena non avrebbe saputo dire il perchè, ma lei e quel ragazzo flirtavano dal primo giorno in cui suo padre l'aveva assunto per lavorare con lui. Tutti gli altri si scambiarono occhiate confuse, tranne Kiara che le lanciò un'occhiataccia, dato che detestava sia Selena sia la sua gemella.
"Non lo dirò a nessuno, ma quello che avete fatto è stato pazzesco, come siete riusciti ad entrare in quella stanza?" Chiese, il tono pieno di una curiosità che non riusciva a controllare e che probabilmente l'avrebbe fatta finire nei guai.
I Pogue si scambiarono un paio di occhiate senza sapere se dirle o meno la verità, ma intervenne Kie a fermarli. "Vedi noi-" Cominciò JJ prima di essere interrotto bruscamente dalla Carrera.
"Non stavamo facendo niente, e poi tu non dovresti essere da qualche parte in giro con i tuoi amici Kook a drogarti, scopare o fare qualche altra attività illegale di merda?" La riccia schioccò le dita come per dirle di darsi una svegliata, ma Selena si limitò a corrugare le sopracciglia tenendo la testa alta.
"Come se non fossi una Kook anche tu." Ribattè la Cameron e l'altra alzò gli occhi al cielo.
"I miei genitori ce li hanno i soldi, ma almeno non si comportano di merda come la maggior parte di voi."
"Woah, okay, calmati, ho toccato un nervo scoperto a quanto pare, huh?" Selena fece un sorrisetto, indietreggiando e facendo un cenno al Routledge lì vicino. "Ci si vede in giro, John B."
"Stavi seriamente per dire a una Kook della barca!" Strillò Kiara a JJ non appena la Cameron se ne andò. "E poi non una Kook qualsiasi, ma quella cazzo di Selena Cameron."
"E allora, lei è piuttosto forte." Il biondo fece spallucce. "E molto sexy."
"Lavoro sulla barca del padre, è una brava persona." John B si appoggiò al muretto. "Mi da' dei soldi in più a volte, per aiutarmi un po' con tutto, e aiuta a pulire e sistemare il Cut per questo la vediamo così spesso."
"Com'è che tutto a un tratto sai ogni cosa di lei?" Sbottò Kie. "Sta fingendo di essere un'innocentina, ma sotto tutta quella gentilezza falsa, è una persona di merda come la sorella." Sbuffò infine, portando lo sguardo completamente disgustato su Selena, che si era allontanata e ora stava ripulendo il porto.
SPAZIO AUTRICE
wewe, come state?
ecco a voi il primo capitolo:))
il prossimo arriva tra una settimana, e contateci perché sarò più costante possibile;)
sto seriamente iniziando a pensare di scrivere una storia su percy jackson perché ho un sacco di idee e sono innamorata pazza di lui, però non so se dovrei visto che poi avrei troppe storie da gestire. voi la leggereste?
comunque un bacione, ci vediamo settimana prossima<33
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