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❥40.

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Il viaggio in autobus era stato abbastanza lungo, ma finalmente Hana da lontano cominciò a vedere la destinazione.
La mora sorrise e si apprestò a prendere il borsone enorme che aveva riempito il giorno prima, chiese all'autista di fermarsi alla prossima fermata e una volta scesa, rimase ferma ad osservare l'ambiente circostante.

La casa di campagna del suo patrigno le era davvero mancata, non ricordava fosse così bella.
Era una piccola villetta di due piani, bianca ma abbellita da piante rampicanti che si innalzavano e si aggrappavano sulle pareti fino a raggiungere il tetto color rosso corallo.

Il cancello era ben chiuso per non far scappare i tre cani da caccia dell'uomo, questa era una delle passioni del compagno di sua madre.
Passione che ad Hana aveva sempre fatto storcere il naso dato che la mora era un'amante degli animali, ma a parte questo era sempre andata d'accordo con Bill.

L'uomo era americano, aveva conosciuto sua madre in un viaggio di lavoro a New York otto anni fa, e dopo essersi trovati non si erano più lasciati.
Bill sapeva masticare abbastanza bene il coreano ma spesso erano Hana e sua madre quelle che dovevano parlare in inglese per farsi capire al meglio dal più anziano.

La ragazza camminò fino a raggiungere l'entrata principale, attraverso le sbarre del cancello vide sua madre con indosso dei guanti da giardinaggio, un cappello e un paio di cesoie in mano.
Nonostante l'aria gelida, la donna adorava stare fuori per prendersi cura delle sue piante e del giardino che occupava gran parte dell'area adiacente alla villetta.

Hana sorrise, era certa che qualche giorno in campagna, in compagnia di sua madre le avrebbe fatto bene.
Aveva bisogno di staccarsi dalla città, dall'università e da tutte le persone con cui aveva avuto a che fare negli ultimi mesi.
Non scherzava quando ieri aveva ripetuto a Mei che fosse stanca; non era stanca per la giornata in sé, ma per la situazione pesante che ormai andava avanti da settimane.

Era stanca del tira e molla con Taehyung.
Era stanca delle sue indecisioni, delle discussioni avute con Jimin, era stanca della presenza di Iseul.
Ma era Taehyung quello che più aveva contribuito all'aumento di stanchezza che sentiva addosso.

I cani continuavano ad abbaiare da quando Hana si era avvicinata alla loro proprietà e questo spinse la donna a sollevare il capo e aguzzare bene la vista, per vedere come mai gli animali stessero facendo tale baccano.

"Hana?" La donna non credette ai suoi occhi, si alzò e corse verso il cancello dove la figlia la stava aspettando a braccia aperte.

"Oddio Hana, sei davvero tu!!!" Le due si strinsero in un grosso e caloroso abbraccio, rimasero così per qualche secondo di troppo ma per entrambe andava bene così, nessuna delle due avrebbe voluto staccarsi dall'altra.

"Cosa ci fai qua? Perché non mi hai detto nulla, sarei potuta venire a prenderti!"

"Sono venuta con l'autobus mamma... Non ti ho detto nulla perché ti volevo fare una sorpresa."

"Dai entra. Sarai stanca, hai già mangiato? Ti preparo qualcosa al volo. Bill sarà felice di vederti!" La madre di Hana era euforica, non vedeva sua figlia da quell'estate e il suo arrivo così inaspettato fu una bellissima sorpresa per lei.

I tre cani quasi fecero cadere per terra la mora, le fecero le feste in preda alla contentezza e Hana, tra una risata e l'altra, tentò di accarezzarli e coccolarli tutti e tre cercando di mantenere l'equilibrio e di non cascare come una pera cotta.

"Avresti potuto avvisare, avrei dato una pulita."

"Ma va mamma, parli come se fossi un'ospite."

"Hai ragione, è anche casa tua questa... ma comunque è un po' in disordine, mi spiace."

"Mamma davvero, non ti preoccupare. E poi sono abituata al tuo disordine." Hana sorrise, si guardò intorno, effettivamente l'interno della villetta non era il massimo dell'ordine ma la fanciulla sapeva come fosse sua madre, tra le due la più ordinata era sempre stata lei.

La donna nel frattempo andò verso il frigo e prese qualche bibita da offrire a sua figlia, prese poi la crostata che aveva preparato il giorno prima e ne tagliò due belle fette, una per sé e una per Hana.

"Meow ~"

Hana abbassò il capo non appena udì non solo il miagolio, ma anche il pelo morbido della gatta che si stava spudoratamente strusciando tra le sue gambe.
Gli occhi della ragazza si incrociarono con quelli dorati di Mirtilla, un bellissimo persiano dal pelo grigio scuro che faceva compagnia a sua madre da qualche anno e che ormai riusciva a tenere testa e comandare sui tre cagnoloni.

"Ma ci sei anche tu!" Hana si chinò e prese in braccio la gattona dal pelo soffice, Mirtilla continuò a miagolare, sembrava che anche lei a modo suo stesse salutando la fanciulla.

"Il veterinario dice che è ingrassata. Quindi da un mese sta seguendo una dieta." La madre mormorò, Hana scoppiò a ridere.

"Ma quale dieta, lei è stupenda così." La mora sorrise e diede un bacio sulla testa della miciona.

"Dai siediti, sono sicura che ne hai di cose da raccontarmi." Sua madre ridacchiò eccitata, Hana storse il labbro.

"Beh... sì, un po' di cose ci sono ma non ti vorrei annoiare." La più giovane sussurrò, lasciò andare la gatta e si sedette di fronte a sua madre e alla grossa fetta di crostata che la donna le aveva messo sul piattino.

"Smettila, non potrei mai trovare i tuoi discorsi noiosi... i miei lo sono. Se vuoi sapere cosa ho combinato io dall'ultima volta in cui ci siamo viste, non ho combinato un bel niente. A parte aver ristrutturato l'ala ovest della casa e aver creato il mio studio personale. Oh, ho alcuni dipinti che vorrei mostrarti dopo!" La donna esultò allegramente, Hana sorrise, contenta che sua madre finalmente avesse uno studio tutto suo dove poter dare vita alla sua arte.

La madre di Hana era una pittrice, aveva sempre dipinto più per passione che per professione, ma era brava in quel che faceva e in passato aveva partecipato anche ad alcune mostre e ottenuto dei premi per le sue creazioni.

"Non vedo l'ora di vedere i tuoi dipinti. Bill come se la passa?"

"Sta bene, è migliorato nel coreano sai? Tra una mezz'oretta dovrebbe essere a casa. Mei invece come sta?"

Appena la madre di Hana nominò la sua migliore amica, alla mora le si illuminarono gli occhi, non vedeva l'ora di raccontare alla più anziana di Seokjin.

"Oh, preparati per quel che sto per dirti... si è trovata il ragazzo!"

"Davvero??? Sono così felice per lei! E com'è lui? È bello? È bravo? Si comporta bene con lei vero?"

"Diavolo se è bello! È uno dei ragazzi più belli dell'università, ed è davvero dolce con Mei... la piccola ha fatto jackpot." Hana sorrise contenta, non volle dire a sua madre che Seokjin all'inizio avesse fatto penare un po' la castana, comunque adesso le cose tra i due stavano andando bene.
Anche se la sera precedente Hana li aveva sentiti litigare al telefono, ma era certa che la coppia avesse già chiarito.

"Di te che mi dici invece?" La donna assunse uno sguardo malizioso, prima che Hana aprisse bocca per replicare, sua madre aveva già compiuto il danno.

"Jimin come sta?"

"Mamma... lo sai che io e lui non stiamo più insieme." Hana sospirò, il sorriso che aveva fino a qualche secondo prima era già scomparso.

"Lo so, ma quel ragazzo mi piaceva così tanto." La donna piagnucolò, Hana alzò gli occhi al cielo.

Sì... La ragazza ricordava come Jimin avesse ammaliato sua madre, non aveva fatto chissà cosa, gli era bastato solamente sorridere e la ormai ex suocera era già persa per lui.

"Sì beh... Il ragazzo che ti piaceva tanto mi aveva lasciata dandomi la colpa di essere troppo gelosa. Ma poi sai cosa ho scoperto? Che lui in realtà mi aveva tradita e ah, non ha neanche mai avuto il coraggio di dirmelo lui stesso." Hana svelò senza farsi troppi problemi, aveva sempre avuto un rapporto confidenziale con sua madre.
Quest'ultima sgranò gli occhi e spalancò la bocca, incredula.

"Cavolo, non mi piace più." La più anziana mormorò, ad Hana venne da ridere per la reazione di sua madre.

"E come lo hai scoperto?" La donna domandò un po' incuriosita, il viso di Hana si incupì all'istante.

Quel che era accaduto ieri in mensa trafisse la mente della giovane come un fulmine a ciel sereno; lo sguardo della mora si rabbuiò e la madre vedendola, si morse la lingua, capendo che forse l'argomento fosse ancora dolente e scomodo per la figlia.

"Tesoro, se non ne vuoi parlare..."

"No è che... Non l'ho scoperto nel migliore dei modi. Tutto qui. Però diciamo che avevo i miei sospetti, è solo che ho avuto la conferma in un modo un po' brutto. Ecco."

"Capisco... Immagino che tu sia venuta qua per allontanarti un po' da questa situazione, mh?" La donna cominciò a capire, Hana debolmente annuì ma volle essere completamente sincera con lei.

"Sì ma non è solo per questo. Jimin è una questione secondaria in questo caso."

"Ah sì? Quindi c'è un altro motivo?" La donna inclinò leggermente di lato il capo, guardò incuriosita sua figlia. Hana si morse il labbro.

"Ci sarebbe un altro ragazzo..." La mora ammise, pronunciò quelle parole con un tono basso di voce, la madre sorrise.

"Un altro ragazzo..." La più anziana ripeté sempre più incuriosita, Hana annuì imbarazzata.

"È uno dei migliori amici di Jimin." La fanciulla svelò, come prima non si fece tanti problemi anche se era visibilmente imbarazzata. La bocca di sua madre si allargò.

"Non ci credo!" La donna esclamò, dopodiché scoppiò a ridere; Hana si tappò il viso con le mani, era in evidente imbarazzo per la pazza situazione che ormai da tempo aveva preso piede nella sua vita.

"Il migliore amico del tuo ex! Hana? Sei impazzita?"

"A mia discolpa, devo dire che ci siamo avvicinati in modo casuale okay?" Hana provò a difendersi ma ormai la risata di sua madre stava già riempiendo la cucina.

"Sono seria! Devi credermi, io a lui non lo sopportavo prima! E pure lui non mi sopporta-"
La voce di Hana si bloccò; di nuovo, quel che era successo in mensa ieri colpì la mente della mora.

Per la seconda volta nel giro di pochi minuti il volto della fanciulla si rabbuiò, le parole di Taehyung, quelle maledette parole che il ragazzo aveva detto in quegli audio altrettanto maledetti, si ripeterono nella testa della giovane.

"Anzi... Lui mi detestava. Io lo trovavo insopportabile, ma lui... lui non aveva una bella considerazione di me." Hana sibilò con voce tremante, la madre fece immediatamente caso al cambio di tono.

"Ma le cose sono cambiate giusto? O forse mi sbaglio?"

"Io... non lo so. È tutto un casino mamma..." Hana sospirò stancamente, la donna allungò la mano, prese quella di sua figlia e la strinse nella sua.

"Quel ragazzo ti piace vero? E parecchio."

"Mamma..."

"Si capisce Hana. Mi è bastato vederti mentre me ne parlavi. Eri rossa fino alla punta delle orecchie."

Hana scosse la testa, visibilmente in difficoltà. Sapeva che sua madre avesse ragione, lei stessa sentiva che il suo viso stesse andando a fuoco, sicuramente era rossa così come aveva appena detto la più anziana.

"Ne sono successe così tante... è un macello mamma. Fino a poco tempo fa c'era un'altra ragazza di mezzo, però lui l'altra sera mi ha detto che era interessato a stare solamente con me... poi però ieri..." Hana fece un sospiro profondo, sentì che i suoi occhi stessero cominciando a pizzicare di nuovo, e non voleva. Non voleva piangere di nuovo per lui.

Kim Taehyung non meritava altre sue lacrime, ne aveva versate già troppe per lui.

"Oh, tesoro mio..." Lo sguardo della donna si addolcì, era la prima volta che vedeva sua figlia così. Fragile.

"Ero così stanca di tutto... Non volevo più avere a che fare con nessuno di loro. Lui, il mio ex, i miei amici che sapevano del tradimento... ero arrabbiata con tutti. Per questo sono venuta qua. Avevo davvero bisogno di stare lontana da tutto quel casino."

La più anziana stava per rispondere quando sentì la porta aprirsi; Bill era rientrato a casa e chiamò a gran voce la compagna, quest'ultima gli fece sapere che si trovava in cucina.

"Sono in cucina e non sono sola!" La madre di Hana esclamò sorridente.

Bill si recò in cucina a passo svelto, chiedendosi dentro di sé chi fosse passato a far loro una visita, e il suo volto si illuminò non appena vide la ragazza dai lunghi capelli scuri.

"Hana! Che sorpresa!"

Hana sorrise dolcemente, si alzò e andò ad abbracciare il patrigno, si alzò anche la mamma e posò una mano sulla schiena della mora, la accarezzò dolcemente.

"Tesoro, puoi stare qua tutto il tempo che vuoi."

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Taehyung si stava facendo divorare dai sensi di colpa.
Nelle ultime due ore, da quando aveva parlato con Mei, non aveva fatto altro che chiedersi dove potesse essere andata Hana, e si rese conto di quanto poco conoscesse la mora.
E oh, quanto stava odiando quella sensazione.

Hana occupava la maggior parte dei suoi pensieri da tempo ormai, eppure il più alto sapeva così poco di lei.
Quando in mezzo al corridoio lo sguardo di Taehyung incrociò quello di Jimin, gli occhi del primo si assottigliarono, un'espressione quasi seccata prese spazio sul suo volto.
E non per tutte le discussioni avute ultimamente con il coetaneo, ma perché il ragazzo dai ricci scuri aveva realizzato che probabilmente Jimin sapesse dove fosse andata Hana.

E questa cosa stava dando così tanto fastidio a Taehyung che si fermò proprio di fronte a Jimin, si posizionò davanti a lui bloccandogli così passaggio.

"Tae, non ho voglia di litigare con te. Ancora." Jimin sospirò, vide che espressione cupa e fredda aveva il più alto sul viso in quel momento e pensò che avesse intenzione di discutere con lui. Questa volta però Jimin aveva sbagliato.

"Non so se lo sai già... Hana se n'è andata." Taehyung mormorò con voce seriosa, Jimin storse il labbro.

Lo sapeva.
Seokjin lo aveva detto a Namjoon e quest'ultimo ne aveva parlato con Jimin che in un primo momento rimase male della notizia, pensò che per farla andare via voleva dire che Hana avesse raggiunto il limite della sopportazione.

Jimin si era sentito una merda, ovviamente sentì di avere una gran parte di colpa dato che Hana aveva scoperto del tradimento in quel modo così brutto.
Poi però, riflettendoci attentamente su e analizzando a fondo la questione, Jimin aveva notato il diverso modo in cui Hana aveva reagito prima ai suoi di audio, e dopo ai vecchi audio di Taehyung.

Le reazioni di Hana furono come uno schiaffo in faccia a Jimin; il ragazzo ipotizzò che la sua ex fosse andata via più per allontanarsi da Taehyung, che da lui stesso.

"Sì... Namjoon me lo ha detto."

"Immagino che tu sappia dove sia andata..." Taehyung sibilò, Jimin aggrottò la fronte.

"No. Non lo so." Jimin rispose freddamente, dopodiché si spostò di lato e ricominciò a camminare. Taehyung lo seguì.

"Ho davvero bisogno di parlare con lei."

"Te lo ripeto, non so dove sia andata." Jimin sospirò.

"Non ti credo."

"Bene, non credermi." Jimin fece spallucce, affrettò il passo e si allontanò rapidamente da Taehyung.

Quest'ultimo arrestò i suoi movimenti, guardò la figura di Jimin allontanarsi velocemente da lui, una piccolissima parte di sé era certa che Jimin stesse mentendo, che sapesse perfettamente dove fosse andata Hana.

E così quella sera, Taehyung ci riprovò; si presentò in camera di Jimin.
Quando Jimin vide il più alto sulla soglia della sua porta, inarcò un sopracciglio, scocciato.

"Non ti arrendi eh?"

"Possiamo parlare?" Taehyung chiese con tono calmo, e vedendo che il ragazzo fosse intenzionato solo a conversare e basta senza cercare una discussione, Jimin con un po' di incertezza annuì. Si spostò di lato per farlo entrare e richiuse subito la porta della stanza.

"So che siamo ai ferri corti. So che mi odi, ma-

"Non ti odio Tae." Jimin sospirò, si sedette sul bordo del letto mentre Taehyung lo fissò incredulo per le parole che aveva appena udito.

"Ero sicuro di sì." Il più alto sussurrò, Jimin si morse il labbro inferiore ma si decise a dire cosa pensava di tutta la situazione, una volta per tutte.

"Ho voluto addossare la colpa a te per aver svelato il mio tradimento ad Hana, ma è stata solamente colpa mia, fin dall'inizio. L'ho tradita, l'ho lasciata dandole la colpa perché non avevo le palle di dirle che in realtà mi sentivo una merda per averla tradita. L'ho tirata troppo per le lunghe, ho fatto sentire lei una merda quando invece... l'unico ad aver fatto schifo sono stato io. In più, ne ho avute di occasioni per dirle come stavano davvero le cose, ma ho sempre evitato... sempre. Perché non ho mai trovato il coraggio, e ho sempre avuto paura che una volta scoperta la verità, Hana mi avrebbe odiato per il resto della sua vita. E invece ora che lo sa, sai cosa ho realizzato io?"

Taehyung rimase in silenzio, in attesa che Jimin continuasse a parlare.
Quest'ultimo guardò il più alto con estrema serietà, poi continuò il suo discorso.

"L'hanno ferita di più le cose che tu hai detto in quei vecchi messaggi vocali, che la conferma del mio tradimento. È talmente innamorata di te, che il mio tradimento è passato in secondo piano, lei c'è rimasta male per come l'hai definita. E questa sua fuga, questo suo scappare via da te, da me, da tutti gli altri, persino da Mei... è solo una prova di quanto lei sia stanca di tutta la situazione nata tra te, lei, e Iseul."

Taehyung in un primo momento fece scena muta.
Ma anche se le parole di Jimin lo avevano colto alla sprovvista, non era rimasto così tanto stupito, soprattutto quando Jimin aveva detto che Hana fosse innamorata di lui.
Lo stesso Taehyung era consapevole di quel che c'era tra lui e Hana; aveva sempre difeso la loro relazione, pure con Iseul, aveva sempre affermato che la loro non fosse solo attrazione fisica.

"Ho chiuso con Iseul. Iseul non esiste più per me... e Hana lo sa. Cazzo, l'altra sera gliel'ho detto. Le ho detto che avevo capito di volere solo lei!"

"E lei?"

"E lei non mi ha creduto. È tutta colpa mia, non sarei mai dovuto andare a casa di Iseul e baciarla. Avrei dovuto e potuto fermarla e non l'ho fatto, che coglione che sono stato..." Taehyung abbassò lo sguardo, per un attimo pensò che fosse giusto non ottenere un'altra possibilità da Hana, visto quel che aveva fatto.

Ne aveva combinate così tante a causa di Iseul e ai danni della mora, che trovava normalissime e più che giuste le reazioni della ragazza dai capelli scuri.

"Sei sempre stato instabile quando c'è Iseul di mezzo." Jimin borbottò.

"Ma ora ho davvero chiuso con lei. Sono sicuro di quel che sto dicendo, mai e poi mai perdonerei Iseul per quel che ha fatto ieri, ha oltrepassato il limite. E comunque, avevo già capito prima di questa sua cazzata di volere Hana. È solo che... non lo so, probabilmente con quegli audio del cazzo me la sono giocata del tutto."

Jimin osservò i lineamenti di Taehyung, il ragazzo sembrava davvero pentito.
Era evidente come i sensi di colpa lo stessero divorando, una piccola parte di Jimin avrebbe voluto tranquillizzarlo e dirgli che se avesse parlato con Hana, a cuore aperto così come stava parlando adesso con lui, forse Hana avrebbe cambiato idea e avrebbe potuto perdonarlo.
Jimin ne era quasi certo, vedeva come Hana guardava Taehyung, il sentimento c'era da parte di entrambi, ed era forte.

"Non penso. Sicuramente Hana si è sentita offesa, ha bisogno di tempo. Se n'è andata perché sapeva che restando qui non lo avrebbe avuto. Dalle il tempo che le serve e poi prova di nuovo a parlarle. Forse non te la sei giocata del tutto."

Taehyung ci sperava, ormai aveva capito cosa volesse fare con Hana, e aveva capito cosa volesse fare con Iseul. Aveva capito cosa provava sia per la prima che per la seconda ragazza, era riuscito a fare chiarezza sui propri sentimenti.
L'unica cosa di cui aveva bisogno adesso, era avere un confronto con Hana.

"Tu sai dove si trova, vero?" Taehyung domandò nuovamente, sperava di ottenere una risposta diversa da Jimin da quella avuta quella mattina.

Quest'ultimo si morse il labbro inferiore, questa volta preferì dare una risposta sincera al più alto, vista la conversazione matura e civile che avevano appena avuto.

"Sicuramente sarà andata da sua madre."

Quando Jimin vide Taehyung abbassare ancora il capo, posare lo sguardo verso il pavimento e restare in silenzio, inarcò un sopracciglio. Aveva già compreso le intenzioni del più alto.

"Non ci pensare nemmeno."

"Cosa?"

"Non andrai laggiù Taehyung. Non ti darò l'indirizzo... te lo ripeto, dalle il tempo che le serve. Si è voluta allontanare da qui, da noi, per un motivo."

"È andata via per colpa mia. Lo hai detto tu stesso, è colpa degli audio che ha sentito ieri."

"Ti senti in colpa, okay... lo capisco. Ma puoi parlare con lei al suo ritorno no? Tanto probabilmente tornerà tra qualche giorno. Rispetta il suo volere Tae."

"Non ce la faccio. Non posso aspettare, ho bisogno di dirle quel che sento, ho bisogno di farle sapere che non sono più lo stesso che ha detto quelle cose. Ho bisogno che lei mi creda."

"Non ti darò l'indirizzo Tae." Jimin ripeté ancora, poi continuò: "E poi la madre non sta in città, sta in campagna... ci vogliono minimo tre ore per arrivarci, anche qualcosa in più." Il ragazzo sospirò, sperava che dicendogli questo Taehyung si arrendesse.

"Non sono di certo tre ore di viaggio a spaventarmi." Il più alto insistette, ma Jimin un po' seccato ringhiò.

"Te lo ripeto, dalle il tempo che vuole."

"Non è che voglio parlare con lei solo per avere la coscienza a posto e non farmi più mangiare dai sensi di colpa. Non sono così egoista. Voglio parlare con lei perché sono stufo della situazione, voglio chiarire e voglio farlo subito perché ci sto male e sono sicurissimo che ci stia male anche lei. Davvero non vuoi aiutarmi?"

Questa volta fu Jimin a restare in silenzio.
Questa insistenza da parte di Taehyung poteva essere benissimo scambiata come un gesto egoista del più alto, ma Jimin aveva capito che Taehyung volesse parlare con Hana perché entrambi stavano soffrendo per quel era accaduto tra i due.

Taehyung non voleva aspettare, perché se avesse aspettato il ritorno di Hana, era certo che in quei giorni la mora avrebbe continuato a soffrire, ripensando a quelle maledette parole che lui, stupidamente aveva pronunciato due anni fa.

Jimin si morse così tanto il labbro inferiore da farlo diventare più gonfio del normale.
Con un po' di titubanza, si alzò e prese il quaderno che aveva dentro lo zaino.
Staccò una pagina e prese una penna.

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Il giorno dopo sembrava che il cielo fosse in linea con l'umore di Hana, erano entrambi neri.
La ragazza si era volutamente allontanata da quell'ambiente per lei soffocante ma soprattutto da certe persone che ultimamente non avevano fatto altro che occupare i suoi pensieri.

Eppure ieri sera era andata a letto con la mente pervasa da un solo e unico viso.
Hana aggrottò seccata la fronte mentre osservava la tempesta che si stava consumando là fuori, il volto di Taehyung continuava a non lasciarla in pace, nonostante i chilometri che li separava.

La pioggia scendeva a catinelle, goccioloni picchiavano contro i vetri delle finestre, Hana guardò l'acquazzone che stava ingrigendo il paesaggio e sospirò sollevata per trovarsi sotto un tetto e non là fuori, in balia del maltempo.

Accarezzò dolcemente Mirtilla che stava stranamente sonnecchiando sul suo letto, per nulla spaventata dal temporale che in quel momento stava prendendo piede.
Hana sorrise nel sentire le fusa della miciona, dopodiché scese le scale e raggiunse sua madre in cucina.
La donna aveva già cominciato a preparare il pranzo, quando Hana si affiancò a lei vide una moltitudine di verdure posate sul tavolo.

"Ti aiuto." La mora mormorò, prese il coltello e il tagliere e cominciò a tagliare il cipollotto.

"Tesoro non c'è bisogno che mi aiuti, puoi andare a riposare."

"Ma va, sai che lo faccio volentieri. Sono qua anche per passare del tempo con voi, se avessi voluto stare chiusa dentro una stanza, sarei rimasta al campus."

La mamma annuì e da quel momento in poi, le due lavorarono immerse nel silenzio.
In sottofondo si udiva solamente la pioggia che bagnava l'ambiente esterno e qualche lampo, che spaventava i tre cagnoloni che nel frattempo si stavano riparando nelle loro spaziose cucce.

"Bill è davvero uscito con questo tempo?" Hana domandò alla più anziana, conscia che subito dopo aver fatto colazione, il patrigno aveva riferito loro che sarebbe dovuto uscire per fare alcune cose.

"Appena ti ha vista ieri ha detto di voler prendere quei pasticcini che ti piacciono tanto. Ieri sera li ha ordinati, e stamattina è uscito per andare a prenderli. Avrà sicuramente trovato la fila, come ogni volta."

"Che carino, non doveva." Hana sorrise, intenerita dal gesto dell'uomo.

"Sai quanta stima ha nei tuoi confronti." La donna disse con un sorriso, era contenta che sua figlia andasse così d'accordo con il suo compagno.

Hana continuò a tagliare le verdure, dopo il cipollotto prese le carote e dopo ancora prese l'aglio e le cipolle.
Tirò su col naso quando affettò la cipolla rossa, e ad un certo punto decise di allontanarsi leggermente dal tagliere, si affacciò alla finestra per far affievolire un po' il bruciore agli occhi.

Occhi che Hana si ritrovò ad assottigliare finemente, pensò che forse fosse solo una sua impressione, ma le parve di vedere un'ombra dietro le sbarre del cancello.
Solitamente se arrivava qualcuno i cani segnalavano subito la sua presenza, ma quest'ultimi avevano mantenuto il silenzio, probabilmente troppo spaventati dal temporale per accorgersi dell'arrivo di qualche individuo.

Quando però Hana vide il cancello aprirsi e un grosso ombrello rosso fare la sua comparsa, la fanciulla riprese a respirare. Era tornato Bill.

La mora distolse l'attenzione dalla finestra e tornò al tagliere, finì di affettare la cipolla e passò alla carne.

"È tornato Bill." Hana fece sapere alla madre, e pochi secondi dopo la porta si aprì e l'uomo fece il suo ingresso.

"Vai subito a scaldarti al camino tu! Ma guardati, sei fradicio!" La mamma di Hana lo rimproverò, Bill posò il vassoio con sopra il logo della celebre pasticceria e si tolse il cappotto.

"Bill non dovevi davvero! Ti sei beccato l'acquazzone, potresti ammalarti." Hana prese il vassoio dei dolcetti e lo posò sul ripiano superiore del frigo, non vide l'occhiata titubante che le lanciò il più anziano.

"Hana?"

La ragazza si voltò, inarcò un sopracciglio quando si accorse dello sguardo stranamente serio dell'uomo.

"Io sarò fradicio, ma il ragazzo che ti aspetta là fuori è messo molto peggio."

Non appena udì quelle parole, il cuore di Hana perse un battito.
In quell'istante la ragazza non capì più nulla; di corsa, quest'ultima si affacciò nuovamente alla finestra e vide sempre quell'ombra che aveva visto poco prima, e che lei aveva pensato fosse il compagno di sua madre.

"Un ragazzo?" La mamma di Hana ripeté stupita, Bill annuì.

"Gli ho detto di entrare ma lui non ha voluto... ha detto che vuole parlare con te, Hana."

Hana deglutì.
La pioggia era così fitta che non riuscì ad intravedere bene la figura del maschio, vedeva solo la sua ombra in un modo per niente nitido, ma dentro di sé aveva un'idea di chi potesse essere.

Mordendosi nervosamente il labbro inferiore, la fanciulla indossò il cappotto e prese l'ombrello rosso di Bill.

"Tesoro vai a prenderlo e tornate subito dentro, o prenderete entrambi un malanno!" La mamma di Hana esclamò ma non ottenne risposta dalla figlia, poiché questa era già uscita per andare incontro a quel pazzo.

Più si avvicinava, più Hana riuscì a notare dettagli che dalla finestra non avrebbe mai potuto intravedere.
Prima tra tutte la moto sportiva che si trovava al lato del cancello, e già solo da quella la fanciulla non ebbe più dubbi.

È completamente impazzito.
Hana disse dentro di sé, non voleva credere che Taehyung avesse affrontato più di tre ore di viaggio sulla sua moto, con quel tempo per giunta.

Quando Hana aprì il cancello, vide i bellissimi riccioli neri di Taehyung, gocciolanti e attaccati alla fronte del ragazzo.
Taehyung indossava il suo solito giubbotto di pelle, ma era bagnato fradicio, stava tremando dalla testa ai piedi e Hana non perse tempo nell'avvicinarsi a lui e ripararlo con l'ombrello.

La più bassa non fece caso al modo in cui gli occhi di Taehyung si illuminarono non appena la vide correre verso di lui.

"Sei completamente impazzito??" La mora diede voce al suo pensiero, Taehyung aprì bocca ma Hana non gli diede la possibilità di replicare.

"Sei sul serio venuto qua in moto? Con questo tempo? È pericoloso Taehyung! Ma che cazzo ti dice il cervello?" Hana continuò, quando Taehyung vide che la ragazza stava aspettando una risposta da parte sua, parlò.

"Il temporale è iniziato a metà strada, quando sono partito stamattina c'era il sole, e-"

"Beh, non saresti dovuto partire prima di tutto! Che diavolo ci fai qua? Come hai saputo che ero qua? Aspetta..." Hana si bloccò, per un attimo credette che Mei l'avesse tradita e Taehyung, come se le avesse appena letto nel pensiero, si affrettò a dire la verità.

"Me lo ha detto Jimin. Si ricordava l'indirizzo di tua madre e me lo ha dato."

Hana corrugò le sopracciglia, incredula che Jimin avesse dato l'indirizzo di sua madre a Taehyung.
Lo aveva praticamente aiutato a trovarla e raggiungerla, gesto che la mora trovò alquanto strano.

La fanciulla stava per chiedere al più alto ancora una volta cosa ci facesse lì, era infastidita di trovarlo lì di fronte a lei.
La ragazza si era allontanata solo per mettere distanza tra loro, e lui invece adesso si trovava proprio lì, a casa dei suoi, a solo un metro di distanza dalla sua figura.

Ma anche se il loro rapporto era ai ferri corti, Hana non lo avrebbe mai lasciato lì fuori, in balia del temporale.

"Andiamo dentro dai, ti prenderai un malanno." Hana disse con tono più calmo, notava quanto Taehyung stesse tremando.

Se il tempo fosse stato migliore, la mora non aveva dubbi, lo avrebbe lasciato lì, non gli avrebbe nemmeno fatto oltrepassare il cancello.
Ma Hana non era così senza cuore, nonostante Taehyung con il suo cuore ci avesse giocato e pure parecchio.

Hana stava per tornare indietro ma Taehyung non la seguì; allora la ragazza bloccò i suoi movimenti, si avvicinò nuovamente a lui e tentò di coprirlo con l'ombrello, nonostante ormai lui fosse già zuppo dalla testa ai piedi.

"Tae sbrighiamoci, sei fradicio. Potresti prenderti qualcosa." Hana ripeté, Taehyung fece un grosso sospiro, guardò la ragazza con occhi colmi di dispiacere.

"Mi dispiace davvero tanto." Il più alto mormorò con voce tremante.

"Andiamo dentro prima, e dopo parliamo." Hana insistette ma Taehyung scosse la testa.

"No io... Devi sapere quanto io mi sia sentito male per quel che è successo l'altro giorno in mensa. Per quel che ho detto. Anche se è passato tanto tempo, non ho scuse! E se tu non vorrai perdonarmi, lo capirò! Ma so che sei andata via per colpa mia, e io ci tenevo troppo a farti sapere che quelle parole le ho dette in modo superficiale e stupido. Il Taehyung di due anni fa è imperdonabile, ma il Taehyung di oggi, quello che ora hai davanti a te, quelle parole non solo non le pensa, le disgusta. Provo ribrezzo per quel che ho detto in quel vecchio audio, cazzo Hana davvero, non so come scusarmi... E so che non dovresti accettare le mie scuse ma una parte di me ci spera così tanto..."

Hana rimase immobile.
Taehyung aveva gli occhi lucidi, e anche se era bagnato dalla punta dei capelli, la mora sapeva che quelle gocce che si stavano formando agli angoli dei suoi occhi non fossero dovute alla pioggia, ma fossero vere lacrime.

La fanciulla era incredula, era la prima volta che vedeva Taehyung in quello stato.
Era davvero pentito, dispiaciuto, non serviva una laurea per capirlo. Hana gli credeva.

La ragazza mosse il braccio, la mano prese quella più grande e fredda di Taehyung, dopodiché fece un passo indietro.

"Tae, ne parliamo con calma a casa." Hana mormorò più dolcemente ma Taehyung continuò, voleva terminare il suo discorso a tutti i costi.

"Non le penso quelle cose, io so quanto tu sia fantastica, quanto tu sia stupenda, e né io, né Jimin ti meritiamo. Sei troppo per noi..."

"Tae... So che non le pensi più quelle cose. Ma mettiti nei miei panni, anche se è passato tempo da quando hai mandato quel vocale, tu quelle cose le hai pensate e le hai dette. Mi hai offesa, nonostante tu non mi conoscessi affatto. Mi hai offesa, per farti bello agli occhi di Iseul. So che sei dispiaciuto, so che hai cambiato opinione su di me, ma sono comunque rimasta ferita. Sentire certe cose, e poi dette da te... ha fatto male Taehyung. Mi hai fatto molto male."

"Credimi, non volevo farti male... era l'ultima cosa che volevo fare. Ti chiedo scusa, e non sei tenuta ad accettare le mie scuse ma come ho detto prima, una piccola parte di me spera che invece tu lo faccia. Perché... cavolo Hana, non credo di poter vivere senza ricevere il tuo perdono." Taehyung pronunciò l'ultima frase tentennando, la mora incurvò le sopracciglia, in un primo momento non riuscì a comprendere il peso di tali parole.

"Taehyung... cosa cavolo stai dicendo? Puoi benissimo continuare a vivere senza-"

"Sai, all'inizio non me lo sapevo spiegare. Sei sempre al centro dei miei pensieri, e quando discutiamo o succede una cosa come questa, mi sento come se stessi affogando. Come se mi trovassi in una situazione d'apnea, come se non riuscissi a respirare. Non potevo aspettare il tuo ritorno, stavo così male che probabilmente avrei dato di matto se avessi dovuto aspettare qualche altro giorno, per questo ho insistito nel sapere dove fossi andata. Tu... mi fai questo Hana, senza nemmeno saperlo mi hai reso così dipendente da te, col tempo tu sei diventata l'aria di cui ho bisogno ogni giorno e io senza di te potrei smettere di respirare."

Hana spalancò gli occhi.
Avrebbe voluto dire qualcosa, qualsiasi cosa... ma le parole di Taehyung l'avevano ammutolita.
L'unica cosa che la mora sentiva, era il battito del suo cuore che martellava violentemente nel petto, batteva così forte da rimbombare all'interno delle sue orecchie.

"Tae... tutto quel che mi hai appena detto... cosa significa tutto questo? Hana domandò con il respiro quasi mozzato, se da una parte aveva paura di sentire la risposta, dall'altra invece era l'unica cosa che desiderava.

Taehyung deglutì, si leccò lentamente il labbro inferiore, i suoi occhi si persero perdutamente dentro quelli della ragazza diventata così importante, fondamentale per lui e per la sua vita.

"Ho completamente perso la testa per te Hana. Ho capito di essermi innamorato di te."

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~ Angolo Autrice ~

È il capitolo 40 e doveva PER FORZA finire col botto!🎇

Con lo scorso aggiornamento ho potuto vedere che nonostante la pausa durata un anno intero, tantissime persone abbiano aspettato comunque FB, ne sono davvero contenta!😭

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, cosa immaginate possa accadere nel prossimo? Come reagirà Hana alla dichiarazione di Taehyung?

Come dico sempre, se il capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere con un voto e/o un commento.⭐

Al prossimo aggiornamento.💜

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