Capitolo 66
Nella vita conosciamo tutti la parola "sacrificio". Se chiudiamo gli occhi riusciamo a vedere quale abbiamo compiuto, non so dire se in modo fiero o pentito.
Avete idea di quanti sinonimi ci sono di questo termine? Molti, tutti che possono essere inseriti in contesto diverso per dare un significato tutto loro, eppure, alla fine, quando parliamo di sacrificare qualcosa vogliamo dire perderla.
Nell'antichità, in base alle proprie credenze, una persona, un oggetto e un animale venivano offerti agli dei per avere qualcosa in cambio.
Oggi vendiamo il nostro tempo per arrivare a ciò che desideriamo o ancora peggio, doniamo noi stessi a qualcuno che speriamo ci amerà.
La vita è fatta di sacrifici, non è ciò che dicono tutti i genitori? E non lo dicono come se fosse una cosa terribile? Forse perché lo è, sacrifichiamo la nostra felicità per qualcosa o qualcuno in cambio, ci giustifichiamo e compiamo azioni incoerenti con le nostre parole o idee.
Diciamo, per esempio, che non faremo più lo stesso errore, che non cadremo nella trappola del finto buonismo, che penseremo a noi stessi ma poi facciamo tutto l'opposto. Sacrifichiamo pezzo dopo pezzo delle nostre anime per gli altri, perché ci importa più di quanto diciamo.
Jo non aveva la minima congettura su dove si trovasse, si era ritrovata a volare in mezzo alle nuvole e poi era atterrata in un luogo lontanissimo. Tanto desolato da non avere una caratteristica che le dicesse dove fosse, dopo un po' si accorse di non esserne neanche interessata.
Abbassò gli occhi, era in cima ad un monte e sotto c'era una cascata naturale ma non vedeva da dove la foce iniziasse.
Si sedette come se avesse avuto il peso del mondo sulle spalle e chiuse gli occhi, una lacrima scese incontrollata ma una soltanto, sola come lei. Lanciò un urlo di rabbia, di dolore, di confusione e una scarica di luce fece tremare tutto il terreno per miglia, sembrava che il mondo si fosse spostato e poi si lasciò cadere. Era reale? Si chiese.
Lo era, era reale.
Nel momento in cui Jo se n'era andata tutti loro erano rimasti interdetti, come se fossero piombati improvvisamente nel buio pungente, come se ella fosse tornata solo per andarsene nuovamente.
Pietro aveva faticato per non cadere in ginocchio ma la rabbia ebbe la meglio.
Si voltò verso le due vedove nere<<Dovevate proprio gettare tutto quello su di lei cinque minuti dopo essere tornata?! Non potevate aspettare?!>>
<<Non mi sembrava che avesse intenzione di restare, ragazzo>>aggiunse Strange in tono quasi dispiaciuto.
<<Potevamo convincerla, avete visto che è ancora lei. Può tornare la solita Josie!>>
<<Forse ha ragione, forse l'abbiamo uccisa un anno fa>>mise una mano sulla gola Natasha.
<<E' una stronzata, tutto questo. Avete rovinato tutto>>aggiunse Pietro sotto gli occhi di tutti.
<<Ora è colpa nostra?!>>esclamò Yelena, Darcy inclinò la testa, quasi annuendo.
<<Sì, potevate dirglielo dopo! Poteva rimanere qui, potevamo parlarne e...>>
<<Sei tu che dici stronzate! Non voleva rimanere dal primo secondo in cui è venuta a salvarci il culo da Ross!>>lo fermò Bucky<<Doveva sapere la verità dalle sue sorelle, tardare la cosa non ci avrebbe aiutato comunque. Non capisci che sono le nostre bugie ad averla resa così? Ad averla fatta scappare tutte le volte!? Cristo, ci hai fatto rapire suo padre per dimostrarti che non è il mostro di cui parlavi!>>
Entrambi fremevano di rabbia, si sarebbero spaccati la faccia ma Steve si mise in mezzo<<Basta voi due, siamo tutti a pezzi per quello che è successo, non solo voi. Tornerà, vuole le gemme e suo padre. Ha lasciato qui il suo popolo. Forse è andata a cercare quella gemma che manca, prima di Hela>>
<<O forse è andata a far inginocchiare altre razze>>borbottò Carol.
<<Si può sapere cosa minchia ti è venuto in mente prima, Danvers?!>>si girò poi Clint.
<<Lei mi ha attaccato!>>
Stark spalancò le braccia<<E ti chiedi perché? Se non fosse per te avrebbe avuto un padre! E' più potente di ognuno di noi, persino di te, signorina "Ti sculaccio"!>>
<<Ma voi fate sempre così? Litigate come bambini e fate drammi allucinanti?>> domandò Nebula.
Si girarono tutti a guardarla ma a rispondere fu Scott<<Sì! Vi abituerete, ma sei un robot?>>la fidanzata Hope gli diede una gomitata<<Che ho detto?>>
<<La fanciulla blu con lo sguardo sadico ha ragione. Non c'è tempo per le liti, Josie sa cosa l'aspetta o almeno crede di saperlo. Hela arriverà quando avrà le gemme..>>
Quill sospirò fissando Thor<<Ehy, tizio che sembra un angelo, la vera sociopatica con quella cosa nera in testa ha già le gemme. Quella blu, quella viola e ora quella arancione!>>
Loki si sentì come se fosse accerchiato da degli idioti<<Stiamo giocando a strega comanda colori? Quella dello spazio, quella del potere e dell'anima. Così si chiamano le pietre, mortale>>
Thor lo ignorò<<Hela ha invaso Asgard e Xander, ha quasi distrutto Hala. Ha più gemme di quanto chiunque ne abbia mai viste.>>
<<E' un male, vero?>>domandò Mantis.
<<Se per male intendiamo che Hela potrebbe piegare la realtà per farla come vuole, allora sì!>>aggiunse scorbutico Strange.
<<Ma lei non vuole affatto piegare la realtà>>scosse la testa Gamora.
Steve guardò Bucky<<E che cosa vuole?>>
<<Ha fatto quella cosa, sapete quando il cattivo svela il suo piano perché crede che tanto vincerà? Be', per quanto di solito sembri stupido questa volta ha avuto senso, è infallibile>>spiegò Rocket, Tony lo guardava ancora sotto shock con Groot.
<<Stavano combattendo, la Morte di Fuoco stava vincendo quando la Dea della Morte ha scatenato le gemme. Non le ha usate contro la Regina dei kree, le ha usate per lei. C'è stato un fascio di luce, poi qualche tipo di energia dorata e rossa ha iniziato ad uscire dal suo corpo ed è entrata nella corona.>>Gamora tornò seria.
Yon-Rogg era senza respiro<<Cos'è successo a Jo?>>
<<Era a terra, stremata, debole e ferita. Hela ha detto che avrebbe assorbito il potere dell'universo attraverso lei stessa e poi avrebbe assorbito quello che possedeva la Morte di Fuoco per diventare...>>
Strange capì<<Lei. Hela vuole diventare Fire Death>>
<<Io sono Groot>>
Parker sorrise<<Io sono Spiderman!>>
Rocket lo guardò male<<Non ti ha salutato, ha detto che Hela ha parlato di non fare una scelta>>
Wanda annuì<<Solo Josie è vincolata alla sacra decisione di scegliere se cancellare o salvare il nostro universo ma se Hela le rubasse i poteri non dovrebbe fare lo stesso. Sarebbe il potere e basta>>
<<Ma Josie morirà. Non può vivere senza i suoi poteri, fanno parte di lei>>concordò Visione.
Bucky e Pietro si lanciarono un'occhiata preoccupata e fu l'unica cosa che ebbero in comune in quel momento. Poi T'Challa guardò i kree<<Come ha fatto a rimettersi in fretta per venire qui?>>
Korath abbassò l'arma, i soldati umani anche e andarono dai feriti.<<Ha detto che stava bene quando siamo arrivati, l'ho aiutata ad alzarsi e poi si è concentrata. Si è evoluta come dice nelle sacre scritture kree, ogni volta che richiama del potere pare soffrire intensamente ma poi il suo aspetto diventa, sì, diverso>>
<<E' immortale>>spiegò Strange.
Gli altri lo fissarono accigliati, ma Nat parlò<<Cosa?!>>
<<Il potere che assorbe sta cambiando la sua struttura corporea, persino la sua mente. Per questo sapeva il nome della soldatessa. Il suo corpo si è reso immortale, per questo ha l'aspetto tanto perfetto, brillante. E' come se il tempo si fosse fermato per lei, è la conseguenza della scelta. Finché non prenderà la sua decisione le verrà dato tempo infinito>>
<<Mettiamo caso che riesce a prendere la sua decisione, cosa avviene dopo?>> domandò Banner.
Yon-Rogg si accostò ai suoi amici<<Mia madre aveva scritto a proposito delle teorie. Potrebbero succedere molte cose se salviamo la galassia. Jo potrebbe tornare al suo stato pre-immortalità, diventerebbe di nuovo mortale, i suoi poteri non sarebbero condizionati dall'universo ma solo suoi. O potrebbe aver svolto il suo compito e così svanire insieme al potere.>>
Pietro alzò gli occhi al cielo<<Quindi morirebbe in ogni caso>>
Fury guardò Monica, che era ancora senza parole per quello che era riuscita a fare ma gli altri parevano non più tanto interessati<<Lei ci ucciderà tutti>>
<<Fury, che che dici?! Ci avrebbe già uccisi se lo avesse voluto>>strillò Rhodey e Sam fu d'accordo.
<<No, intende che se scegliesse sceglierebbe il Ragnarok.>>gli lesse la mente Wanda.
<<Per questo non vuole decidere>>capì Shuri<<Ma se è inevitabile allora come ci arriverà?>>
<<Se lei stessa è il problema deve essere anche la soluzione >>alzò lo sguardo Monica.
Yelena la guardò molto ma molto male<<Mia sorella non è un problema ma tu sicuramente potresti esserlo visto che hai osato ...>>
<<Non ricominciamo!>>la fermò Clint.<<Monica ha fatto una cosa stupida ma sappiamo che ha dei potere, Yel. Perciò vediamo il lato positivo, anche se è perché Wanda ha perso il controllo>>
<<Lato positivo? Abbiamo scoperto che Fiamma non vuole scegliere perché ha già deciso di ammazzare tutto l'universo!>>alzò le mani Okaye.
<<Questo non lo sappiamo con precisione, potrebbe essere solo spaventata>>parlò per la prima volta Sam.
<<Dunque è giunta l'ora dell'Apocalisse>>disse a tutti Hulk.
Sapete quando state parlando di cosa e improvvisa quella cosa vi raggiunse? Molti dicono che a parlar del Diavolo spuntano le corna, in questo caso parlerei di qualcuno egualmente terrificante, demoniaco. Sentirono un fruscio, Thor lo riconobbe ancora prima di girarsi e sentì l'elettricità percorrergli tutto il corpo.
Steve si fece avanti e quando tutti si girarono verso il campo, dove i soldati umani erano riuniti per aiutarsi e più avanti, in mezzo alla distanza c'era una nuvola blu. Coloro che avevano combattuto in Wakanda sapevano cosa stava arrivando, T'Challa azionò la sua divisa e Okaye lanciò un urlo di allerta.
Wanda si mise davanti a Visione e due sfere rosse le sfiorarono le dita.
<<E' lei, è qui>>
Dal portale uscì una donna di una bellezza feroce, i Guardiani e i kree alzarono le armi vedendola.
Hela vestiva sempre con la sua armatura nera, ora pulita, i capelli neri erano ben pettinati indietro e i suoi occhi verdi erano truccati di un nero delicato, i suoi movimenti erano lenti ma allo stesso tempo decisi. La Dea della Morte brillava di grandezza, come se avesse riposato per mille anni, come se ora assomigliasse in qualcosa alla prescelta.
Tutti si misero in posizione di combattimenti, persino gli umani ed ella si guardò intorno un po' annoiata. Come se si aspettasse altro, e noi sappiamo bene che cosa aspettava, non è vero?
<<Hela, sorella. Vedo che hai fatto un cambio di look>>mormorò Loki.
Ella sorrise e poi alzò lo sguardo sul diadema intorno alla fronte<<Per queste pietre tanto piccole? Sentitevi liberi di tremare al mio cospetto>>
<<Sei l'ultima per cui tremerei di paura>>rispose Thor mentre contava le gemme, erano ancora tre ed era un bene, perché lui sapeva dov'era quella della realtà.
<<Sarebbe lei la Dea della Morte? Me la immaginavo più tenebrosa, non molto curata>>commentò Carol.
<<Non avete visto niente. Fratellino, non ce l'avrei con me per il martello, era così fragile, come la strategia di nostro padre>>
Tony aveva indosso la sua armatura e come sappiamo non era bravo a stare zitto, anche se per Josie si era trattenuto moltissimo.
<<Problemi con la figura paterna, eh? Ne so qualcosa ma non per questo puoi trucidare innocenti e minacciare un'Avenger di rubarle i poteri. Così proprio non si fa>>
Sì, Tony avrebbe sempre definito Josie un'Avengers, non avrebbe mai cambiato idea. Hela assottigliò il suo sguardo è notò i kree, così come i Guardiani<<L'avete tradita ancora, non è così? Questo non si fa.>>
<<Non sai di cosa stai parlando!>>esclamò Bucky, quasi ringhiò.
<<L'Eletta è venuta qui per riprendersi il padre che le avete tolto, alcuni di voi per la seconda volta. Non avreste pensato davvero che l'avreste riavuta come prima, vero? Non è più una sottomessa, è potente, è una donna straordinaria e non ha bisogno di nessuno di voi>>
Pietro si fece avanti stufo<<Oggi ho sentito dire troppe puttanate, allora, perché vuoi giocare con lei?>>
<<Non ho scelta, è ciò che io necessito di essere. E voi mi siete d'intralcio, ho detto che sarei tornata ed eccomi qui>>
Thor attaccò, richiamò dei fulmini per lanciarli su di lei ma ella era più forte, il potere delle gemme la rendeva veloce, capace di comprendere le strategie altrui. Arrivò con una spinta, come aveva fatto Josie, nel gruppo e con l'atterraggio tutti caddero a metri di distanza. Sul terreno ci fu un piccolo cratere, prese al volo Visione per il collo.
Wanda urlò mentre si rialzava, Strange mosse una mano per fare qualcosa quando si sentì un rumore. Tutti si paralizzarono, no, non rumore, uno sbuffo sordo, come se qualcosa avesse rotto la barriera del suono. Hela si girò verso la base ed improvvisamente una figura, sottile e rapida come un meteorite, comparve nel cielo.
Quella scia fu seguita da un grido di battaglia, con uno sbalzo arrivò ai due in piedi colpendo con una furia grandiosa, epica e spaventosa Hela. La dea finì molto lontana, nella foresta, dietro i soldati umani.
Visione crollò in ginocchio e la luce svanì facendo comparire la sua reale incarnazione. Josie prese l'umanoide prima che cadesse totalmente, lo guardò angustiata, gli prese il viso<<Vis, è tutto okay. Sono qui, non è grave>>
Visione era ferito sul fianco, in qualche modo Hela, per prenderlo, aveva usato una delle sue lame.<<Sape-vo che saresti... tornata>>
Lei annuì<<Andrà tutto bene ora>>
Wanda finì a terra di fianco a loro, era terrorizzata. Jo lo lasciò a lei, si alzò guardando la foresta, sapeva che non le aveva fatto niente, Hela se la stava solo prendendo comoda. Guardò i soldati che puntava le armi nella raduna<<Via da lì! Correte alla base, tutti!>>
Essi ubbidirono ritirandosi, corsero come folli, un bel po' terrorizzati e i kree fecero come detto, si misero dietro Visione, anche altri Avengers erano inginocchiati per vedere come stava l'amico. Quando il campo fu libero ci fu Yon-Rogg ad affiancare la figlia<<Jo...>>
<<Ne parleremo dopo, papà. Non è sicuro per nessuno di voi stare qui>>
<<Che vuol dire?>>chiese Quill<<Che cosa facciamo?!>>
Josie si girò verso Visione, egli la fissava stremato, Wanda cercava di non piangere mentre Pietro le teneva una mano. Banner guardava la ferita con Tony, sentendo che la ragazza non rispondeva tutti si rivolsero a lei.
Bucky scosse la testa capendo esattamente che cosa sarebbe successo<<Josephine!>>
La Morte di Fuoco fece un salto all'indietro e poi accese i propri occhi, tirò un urlo e una barriera si alzò dal terreno come se fosse sempre stata lì. Sam provò ad alzarsi in volo con le ali ma la linea sottile era di un rosso scuro, era altissima e anche solo quando provò a toccarla sentì quanto fosse dura. Era impossibile oltrepassarla o aggirarla.
Era lunghissima e altissima, tanto che non si vedeva la fine. Natasha mise la mani sopra essa e iniziò a colpirla<<Josie! Non puoi affrontarla da sola! Josie, ti prego!>>
L'amore è una cosa davvero strana, vero? Un'ora prima si era detta che li avrebbe tenuti lontani, che non avrebbe sacrificato più niente per loro ed ora era lì a salvarli, a proteggerli proprio come una volta.
In cuor suo sapeva che quando amiamo qualcuno non possiamo sottrarci.
Appena atterrata in un luogo che aveva riconosciuto come Monte Olimpo si era sentita sola e aveva capito che non lo era mai stata, forse poteva essere stata ingannata ma non tutto era finto, non quello che aveva provato.
Anche Yelena cercò di convincerla, sparò al muro come se fosse vetro. Steve lanciò il proprio scudo, Tony azionò i propulsori e persino Carol usò la sua energia ma non ci riuscì nessuno di loro. Yon-Rogg mise una mano sopra il confine.
<<Mi hai chiesto di restare, è ciò che sto facendo. E' il mio dovere>>
Josie si tolse la corona e poi la strinse fra le mani, le pietre si sciolsero e il calore modellò il metallo. Quando ebbe finito era come una fascia di bronzo, la mise intorno alla fronte. Poi strappò su due lati il vestito, lasciando le gambe nude in vista.
Jo percepiva il potere di Hela, perché era il suo. Alzò il viso quando vide chiaramente la Dea camminare senza alcuna fretta, erano molto lontane, eppure se avessero parlato si sarebbero sentite perfettamente.
<<Sai, Hela, inizio a pensare che sia stato Thor quello adottato. Assomigli più al dio dell'inganno>>
<<Non dirlo a me, Eletta. Sembri stare molto meglio>>
<<Come rinata dal fuoco, solo un po' incazzata. Non avresti dovuto usare quel trucco da circo con quei sassi colorati. Pensavo fossimo amiche>>
Hela avanzò ancora con un risolino<<Non voglio farti male, ma devo>>
<<Adesso si tratta di una cosa personale, sei venuta ad Hala e ci sono passata sopra ma ora sei a casa mia. Non mi piace come familiarizzi con gli indigeni del posto.>>
Ella guardò oltre Jo, vide benissimo la barriera<<Non potrai proteggerli per sempre, loro non ti meritano, Josephine. Non meritano il tuo amore, la tua forza. Credevo volessi essere forte>>
<<Non ti preoccupare, resto sempre forte. Sono una donna dopotutto ma non voglio che tocchi le mie cose e be', questa banda di folli cretini chiamata Avengers, sono tra quelle cose. Arrenditi, Hela, rimetti a posto le gemme e nessuno ti farà male, non permetterò che ti tocchino>>
La Dea divenne più seria<<Apprezzo la tua offerta, so che sei in buona fede ma so anche che se non faccio tutta la mia vita sarà vana. Tutto il dolore deve esserne valsa la pena>>
<<Noi non siamo le nostre famiglie. Hela, non è troppo tardi>>
Gli Avengers, i kree, i Guardiani si fecero tutti la stessa domanda. Perché voleva aiutarla? Hela per un secondo apparve triste, forse perché un po' lo era ma poi usò lo stesso sorriso sadico di sempre, quello che amava fare anche l'agente Molov.<<Non puoi salvarmi, Josephine e non puoi salvare questo universo>>
Era la prima volta che la chiama per nome, intendeva che c'era una sorta di rispetto, di connessione tra di loro. <<Lo hai detto tu, siamo donne di potere ed io non lascerò andare il mio. Mi dispiace che non mi dispiaccia>>
<<Sei pronta?>>
<<Sono nata pronta>>allargò le braccia con il suo aspetto umano.
Hela fece un ghigno, di quelli che Scott classificò per "Questo non è un bene". Alla dea bastò uno sguardo per aprire un enorme squarcio nello spazio, il portale fece comparire dal nulla un'infinità di morti, guerrieri asgardiani di ossa nere. E poi un bestione di lupo nero, Loki guardò Thor e fu contento di essere protetto dalla barriera.
<<Porca di quella p...>>
<<Sei ancora sicura di essere pronta per me? Ho tre gemme, un esercito, tu hai solo te stessa!>>
Josephine alzò il mento, sarebbe dovuta essere terrorizzata ma sentì una sorta di piacere nell'accorgersi di essere davvero sola. Essere soli non è sempre una brutta cosa, perché finalmente non odiava più sé stessa come una volta. Era abbastanza.
<<Basto io per scatenare l'inferno>>
Gli occhi della ragazza si accesero, come sempre, in una grintosa fiamma eterna ma questa volta non erano del tutto arancioni. C'era più color sangue, non perché fosse evoluta maggiormente ma perché, come direbbe uno psicologo, c'erano due sé dentro di lei. Fiamma e l'Agente Molov ed insieme, il bene e il male, erano la Morte di Fuoco.
Il lupo ruggì e Jo lo prese come un invito, la rivincita stava per iniziare e c'era un grande pubblico ad assistere. Steve prese per mano Nat, che lo lasciò sorprendentemente fare, sapevano che erano più nemici di quanti Josie avesse mai avuto a che fare, ma la speranza era l'ultima a morire.
Strange e Wong avrebbero potuto aprire un portale per aiutarla, questo è vero ma come Odino aveva detto : mai mettersi davanti al valore di Fire Death.
I mostri correvano con la mascella nera, lanciando urla inquietanti e Josie incrociò le mani per poi aprirle sui fianchi, due sfere di fuoco si elevarono con gloria. Le crepe dorate sul suo volto si moltiplicarono sulle sue braccia, dove il tessuto era stato strappato precedentemente.
Josephine attaccò la prima fila di morti con del fuoco celeste che rese in cenere le loro ossa, poi si mise a correre ; anche se correre è un verbo che farei fatica ad usare, Pietro correva, ella poteva anche non toccare terra da quanta velocità aveva acquistato.
Il tempo rallentò per lei, usò le braccia, la sua forza, il fuoco per spazzare via i nemici, tutto si fece bollente, tanto che anche gli Avengers lo sentirono.
Il panorama si stava schiarendo, sarà stata anche l'alba ma nessun cielo era così normalmente. Le nuvole erano bordeaux, le sfumature erano di un giallo senape.
Ogni volta che Josie si muoveva rendeva cenere altri scheletri, capriole, fuoco, lacci infiammati, usò di tutto e raccontarvelo sarebbe incomprensibile. Quello che comunque fece era mostrare che non era affatto quello che gli altri dicevano, quello che le avevano imposto di essere, una donna comune. Era un'amazzone tra la morte.
Quando il lupo la raggiunse ella spalancò le braccia e prese i denti dell'animale con le mani, venne spinta indietro per molti metri, ma ella frenava con i piedi, proibendo alla creatura di chiudere le fauci o di morderla. Si diede lo slancio con una gamba e poi si alzò dal terreno, finì sulla schiena della creatura.
Voi potrete pensare che sapeva esattamente cosa fare ma non era così, stava solo improvvisando. Di certo non aveva mai combattuto con un mostro alieno.
Il lupo saltò su stesso per buttarla giù, la quantità di saliva che rilasciava era disgustosa, ma ella cercava un modo per ucciderlo. Bruciarlo sarebbe stato possibile ma ci avrebbe comunque messo troppo a morire, di nuovo in effetti. Lo strinse per il collo con le braccia, fu molto difficile mantenere la presa ma poi gli ruppe il collo. Il lupo cadde a peso morto e, prima che Hela potesse riportarlo in vita, gli diede fuoco.
La dea aveva le labbra schiuse e gli occhi vitrei, non era certo felice che avesse ucciso il suo animaletto domestico.
Josie si buttò dalla schiena del lupo che bruciava, tirò un bel respiro e si pulì il viso sporco di cenere, non era stanca ma onestamente non lo avrebbe rifatto. Mosse una mano, il calore sollevò il cadavere del cane e lo lanciò lontano, verso la dea.
Gli Avengers, ognuno di loro, non avevano mai visto di niente. In confronto a come ella aveva combattuto con Ross, quello era stato un allenamento. Hela aveva ragione, si disse Barton, Josie non aveva bisogno di loro.
<<Che cosa stai aspettando?! Io combatto con i vivi, mi sono stancata di come mi perseguitino i morti!>>
Hela nutriva molto rispetto, aveva sconfitto i morti, non che gli Avengers non li avrebbero combattuti, ma ce n'erano a migliaia nella loro dimensione. Le due corsero verso l'altra per sollevarsi in cielo, si colpirono con la stessa forza e ricaddero in modo opposto.
La dea non ci mise niente a colpire, iniziò a lanciare i suoi spuntoni neri, di ogni grandezza e forma. Carol si ritrovò a vedere Yon-Rogg tremare per la preoccupazione.
Josie fece un salto da sdraiata per evitarlo, la lama a contatto con la barriera si disintegrò. Immaginate un'acrobata, era questo che dovette fare Josie, saltò, fece capriole, si lanciò a destra e manca per non essere colpita. Usò il fuoco per proteggersi mentre le nemica avanzava, cercava di stancarla ma era dura.
<<Non puoi sfuggire al tuo destino!>> ringhiò Hela.
Josie ridacchiò con il fiatone<<Vuoi scommettere?>>
Hela sarà stata la più grande nemica che l'universo avesse visto ma vorrei dirvi che c'era una cosa prevedibile nella sua strategia contro la Morte di Fuoco.
Non che Jo o gli Avengers non poterono notarlo, ma noi, che siamo all'esterno, possiamo vederlo. Ogni volta che vedeva quanto Josie fosse potente, instancabile la colpiva nel modo peggiore, l'unico che avrebbe mai potuto fermarla sul serio.
La nemica mise le mani nei capelli e trasformò le ciocche in qualcos'altro, era un casco nero con molti spuntoni, come le sue lame e le gemme aderivano ad esso come se fosse incastrare.
Josie capì troppo tardi quello che stava per succedere, così si voltò verso la barriera per proteggere la sua famiglia.
Nel momento in cui le gemme brillarono dei fasci, come dei lacci o un laser colpirono la schiena di Jo, si sentì tirata indietro, spalancò le braccia ed iniziò a gridare in modo disumano.
Il dolore era ancora peggiore di quello provato ad Hala, si sentiva come se gli stessero strappando ogni organo, come se il sangue stesse svanendo, il suo potere passava attraverso lei come una porta per raggiungere Hela.
Gli occhi arancioni erano pieni di lacrime e Natasha, così come Yelena si ritrovarono a urlare disperate.
La materia che usciva dalla sua schiena era in un rosso vivo mischiato al bianco e al bronzo, Jo cercava di contrastare le pietre ma era impossibile, guardava in alto, verso la barriera che iniziava ad abbassarsi.
Tutti videro quell'orrore, quel dolore era quasi possibile provarlo vedendola così, Pietro colpì la barriera traballante ma Wanda lo fermò piangendo.
Josie li guardò, non poteva permettere che venisse fatto loro del male. Sacrificare, ricordate? E' questo che stava facendo, Hela voleva il suo potere ma soprattutto distruggere il confine. Si concentrò, muoversi faceva un male cane e poi si lanciò a terra.
L'energia smise di fluire e tornò dalla dea, che stava tutto a parte che male. La barriera smise di tremare, erano ancora al sicuro. Josie era a pancia in giù, umana ed era pallida, fu lì che Bucky notò che aveva una ferita alla schiena, dove il tessuto era rotto si vedeva una linea. Steve si piegò a terra, all'altezza di dove ella era sdraiata, provò a chiamarla.
<<Non avevo mai sentito un potere simile>>rideva Hela, il suo sguardo era ammaliante.<<E' così che ti senti sempre? Come riesci a combattere il potere? E' come se potessi fare tutto, limitarsi è quasi ineseguibile. Riesco a sentirlo mentre mi chiede di purificare l'universo, e non sono sicura di volergli resistere>>
Alcuni Avengers si guardarono, persino i kree e i Guardiani, nessuno di loro aveva mai pensato che Josie avesse un simile peso sulle spalle. Nessuno immaginava quanto il potere fosse pesante.
Jo mise le mani nella terra, era sporca, stanca e debole ma si aggrappò al muro che aveva creato. Clint ricordò benissimo quel momento, erano passati due anni da Ultron ma ricordò come si era rialzata per salvare una città da Hulk.
Si appoggiò ad un fianco e sollevò gli occhi bagnati, perdeva del sangue petrolio dal naso. Si pulì il viso<<Hela, non capisci a cosa stai andando contro. Non riuscirai a controllarlo, controllerà te come ci prova con me ogni giorno. Ti dirà cosa fare, esigerà dei sacrifici, vuole la morte >>
Ella camminò verso di lei<<Ma io sono la morte.>
<<Il dolore sarà insostenibile, quello che provi ora non è niente. Ogni potere esige della sofferenza, farà male e potrebbe ucciderti>>
Hela alzò un angolo della bocca e poi mosse una mano, una lama colpì Josie, che era troppo debole per combatterla. T'Challa fu tentato di non guardare mentre l'amica cadeva a terra sputando altro sangue, un enorme ago nero era infilato nel suo stomaco.
Nessuno di loro aveva mai visto la ragazza tanto inerme, neanche Bucky, che non sapeva come Jo non fosse ancora morta.
<<Pensi che io non sia alla tua altezza?!>>
Jo cercava di non piangere, ma il dolore era estremo, finché quel pezzo fosse rimasto in lei, non sarebbe guarita. Si tenne il fianco cercando di respirare, poi guardò Natasha e Yelena, si sentì improvvisamente furiosa.
Nessuno poteva minacciare le sue sorelle.
Allungò una mano e una fiammata presa alla sprovvista la dea, che finì per cadere indietro. Jo mise le dita intorno allo spuntone, Shuri stava per urlarle di non farlo, perché avrebbe peggiorato la ferita ma poi la Regina Suprema chiuse gli occhi e lo tirò fuori tirando un grido.
Esso divenne cenere e la ferita scomparve immediatamente, quasi il suo corpo fosse fatto di energia e non di carne ed ossa.
Si girò su un fianco e si alzò barcollando, guardò com'era messo il vestito e sbuffò. I kree, i soldati e gli Avengers erano senza parole. Era invulnerabile ed immortale.
<<Non volevo dirtelo per educazione ma sì, non sei alla mia altezza, non sei me e non lo sarai mai>>
Doveva richiamare altro potere per rimettersi, come aveva fatto ad Hala ma non c'era tempo e aveva paura che la dea l'avrebbe riattaccata. Ogni osso le faceva male, sentiva di andare a fuoco.
Hela si rimise in piedi illesa ma il suo sguardo era carico di rabbia, era il suo grande errore fatale : non sopportava che gli altri la sottovalutassero e Jo lo sapeva.
<<Ora sono io che ti do un ultimatum, abbassa la barriera e magari non ucciderò tutti loro. Solo l'umanoide e lo stregone>>
Jo sorrise ironica<<Aspetta che ci penso...fatto! La risposta è sempre no. Vattene da casa mia prima di farmi davvero incazzare, lo hai visto anche tu, puoi provare a rubare i miei poteri ma non il mio mondo. Non osare minacciare la mia famiglia o ti faccio a pezzi>>
<<Sei troppo debole per potermi contrastare>>
Sapevano tutti che era vero, Hela fu ancora più compiaciuta nel fatto che non ebbe risposta.
Stava per allungare le mani, così da riattivare le gemme e colpire quando ci un altro rumore, qualcosa che veniva proprio dalla foresta. La dea si voltò confusa e nello istante qualcuno la sorprese sul lato destro, la colpì con una forza dorata e la fece cadere ma dove vi chiederete, be', su se stessa. Sotto dov'era prima si formò un cratere, e la nemica ci finì dentro.
Josie spalancò gli occhi e a due metri da lei atterrò qualcuno, la luce scomparve lentamente verso il basso e una figura apparve. Era un uomo asiatico, aveva l'età di Josie, capelli neri e occhi uguali, indossava una divisa rossa che sembrava fatta di scaglie di drago.
Erano tutti confusi, anzi, solo uno non lo era. Josie fece un sorriso sollevato e, lo dico solo per voi, commosso.
<<Si può sapere perché ogni volta che ti vedo hai a che fare con una piovra? Credevo avessi smesso!>>
<<Sei un'idiota, dieci anni e ancora fai queste battute?>>
<<E' difficile cambiare, 小龍>>
Xiǎolóng, questa è la pronuncia di ciò che disse. Voleva dire "Piccolo drago". Ella fece un passo ma per poco non crollò di nuovo a terra, lui arrivò subito e la prese<<Non guardarmi così, sto bene>>
<<Sei sempre la donna più sexy del mondo ma sei ferita. Mi devo preoccupare? Non sapevo esistesse qualcuno che può farti il culo>>
Si rimise dritta<<Non mi sta facendo il culo, idiota>>
Wong avanzò verso la barriera<<Shang-Chi? Che cosa ci fai qui?!>>
<<Oh, Wong, che bello vederti! I miei anelli hanno percepito un'apocalisse, così sono corso a salvare la mia ex>>
Pietro e Bucky si guardarono con la stessa espressione, ma Josie non li notò, guardò Shang-Chi <<Non sono la tua ex! Possiamo pensare alla stronza che vuole i miei poteri?>>
<<Come vuoi...>>
Il terreno sgretolò, segno che Hela stava arrivando. Josie notò i cerchi<<Come fai ad avere i Dieci Anelli?! Tuo padre?>>
<<E' morto, ora li ho io ma è lunghissima storia. Te la racconto dopo, che ne dici se io mi riscaldo con la piovra e tu fai...>>
<<So cosa fare e non ti azzardare a morire o ti uccido!>>
Hela apparve sbuffando sonoramente, si pulì la tuta e Shang-Chi le fece l'occhiolino. Josie aveva fede in lui, il modo in cui si conoscevano? Lo scoprirete più avanti, ora doveva pensare solo a richiamare del potere, doveva concentrarsi mentre l'amico faceva da diversivo.
Si mise in ginocchio, ignorò il combattimento e poi richiamò la calma tra tutto il caos. Sentì del vento caldo raggiungerla e quando mise le mani nella terra le sue vene si colorarono di oro. Hela sentiva che stava arrivando altra energia ma i Dieci Anelli erano degni avversari, colpì Shang-Chi con furia e lo fece volare sino alla barriera, ci finì contro.
Josie spalancò gli occhi arancioni, il dolore era scomparso e si sentiva in grado di poter distruggere il mondo se lo avesse voluto. Non c'era tempo, nell'istante in cui Hela rivolse la sua attenzione all'Eletta fu Jo a mostrare quanto fosse incazzata.
Urlò e una fiamma di proporzioni mai viste travolta l'altra, corse da Shang-Chi e lo aiutò ad alzarsi. <<Devi reggere la barriera per me, io ho un piano>>
<<No, non ti lascio da sola contro..>>
<<Non ho bisogno di nessuno, è una cosa che riguarda solo me. Reggi la barriera con gli anelli e qualsiasi cosa accada non mollare >>lo pregò con lo sguardo mentre lui la teneva per un polso.
<<Tutto per te>>annuì per poi tirarla verso di sé. Shang-Chi la baciò senza riserve, davanti a tutti, nonostante fossero in battaglia ed ella per un secondo ricambiò in nome di un ricordo. Ma poi gli diede una spinta e una sonora sberla sul viso. <<Ora siamo pari, 小龍. >>
<<Sei un'idiota!>>sorrise.
<<Dà fuoco a quella piovra stronza>>
Lei annuì togliendosi dalla sua presa, poi guardò gli Avengers, le sue sorelle, suo padre, persino Pietro e Bucky, che guardavano Shang-Chi con tutto l'odio del mondo. Hela fece tremare il terreno quando si rialzò, la stavano facendo arrabbiare con tutte le volte in cui la buttavano a terra.
Josie cambiò il suo sguardo, divenne di un'autorevolezza epica, nel cielo rosso ci furono dei lampi, il vento aumentò tanto da smuovere gli alberi.
Hela iniziò a correre ma Jo no, rimase al suo posto e allungò improvvisamente la mani verso le nuvole.
I suoi occhi arancio brillavano concentrati ed ella strinse i denti, il vento divenne pesante, rovente e iniziò a soffiare solo in un verso, come a creare un cerchio. Era difficile, stava usando poteri nuovi e aveva perso molta forza ma non avrebbe mollato, non questa volta.
Hela provava a raggiungerla anche con le gemme ma tre gemme non sono potenti come la Morte di Fuoco, e colpirla era impossibile a causa delle correnti. Iniziò a sentirsi spinta indietro, mentre Jo era dolorante, la schiena bruciava come se venisse marchiata da un pezzo di metallo infuocato.
Gli alberi vennero spazzati via e Shan-Chi dovette tenere duro, i suoi anelli sostenevano la barriera ma era molto difficile, faticoso, essi splendevano per lo sforzo. Vide l'amica che scatenava qualcosa di mai visto, Strange comprese che stava usando il suo potere in quantità estreme.
Ne richiamava ancora inconsciamente per attuare il suo piano e questo era un sacrificio, perché finalmente capì come avveniva la scelta sull'universo.
Era troppo tardi per fermarla.
Hela provò a ribellarsi, ma muoversi era quasi impossibile, era come se il potere stesse cercando di fermarla. Josie iniziò ad urlare per il dolore, le ossa, ogni cosa dentro di lei pareva rompersi.
Mosse la mani sopra la sua testa e così creò un'aspirale di fuoco celeste, era quasi bianco. Thor lo riconobbe e anche Loki, era un portale.
Dobbiamo ringraziare la Suprema Intelligenza, perché era lei ad averle insegnato come muovere un oggetto in un altro luogo, ricordate? Josie visualizzò la galassia, vide Hel, la prigione di Hela e usò tutta la sua forza per farcela entrare.
Il vortice piombò sulla dea della Morte, che venne spinta in su, verso un buco nero, ma ella si aggrappò al terreno usando le sue lame. Jo gridò ancora per lo sforzo e abbassò una mano per rompere gli spuntoni, il fuoco li sciolse ed Hela gridò mentre veniva risucchiata nel portale.
Quando ella scomparve anche il resto lo fece : il foro, il vento, il fuoco, il vortice si dissolsero. Il cielo si schiari in colori terrestri e la barriera cadde in un un muro di cenere.
Nessuno osò muoversi per lo stupore, poi Jo si voltò verso il gruppo ma la vista arancione le si appannò. Gli occhi divennero azzurri ma tutto ciò che vedeva era il buio, come se fosse stata imprigionata anche lei.
Non era finita, Hela sarebbe tornata.
Josephine crollò a terra priva di sensi, quasi fosse morta.
ANGOLO AUTRICE.
Cosa ne pensate?!
Lo so, sono successo 3000 cose!
Per questo non vi sto a rompere, commentate e votate!
Vi amo 3000, Peperoncini.
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