Capitolo 61
Parlare pare la cosa più facile del mondo, chissà quante parole pronunciamo ogni singolo giorno ma siamo anche bravi a tacere, quando? Solitamente proprio nel momento di alzare la voce, di ammettere la verità.
Quante volete avremmo dovuto dire qualcosa ma non lo abbiamo fatto? Io avrei una lista intera, non si parla di abbassare solo la testa ma anche di avere paura delle conseguenze. Dire il tuo parere non ti rende coraggioso, oggi forse fin troppo pensano di avere la libertà di dire tutto quello che vogliono e così ferire gli altri. Essere coraggioso vuol dire dire di no, vuol dire ammettere di aver sbagliato, di aver mentito e magari vuol dire anche amare.
Se ami qualcuno devi domandarti se ne vale la pena, avere l'abitudine di innamorarsi di chi non si può avere è l'ordine del giorno per alcuni ma se è reale, se hai la possibilità di stare con chi ami dovresti prendere quel coraggio e parlare. Dì che cosa provi, anche se ti terrorizza, per una volta cancella le conseguenze, quella vocina nella tua testa e buttati.
E' facile parlare, quindi perché stiamo ancora zitti? Forse perché è più comodo non rischiare.
Questo concetto si estendeva ad ogni Avengers, in realtà a tutti i nostri personaggi. Erano eroi, questo voleva dire che avevano più coraggio nell'osare ma alla fine tutti i loro errori erano stati basati sulle bugie, sulla comunicazione sbagliata.
I primi ad arrivare alla base Avengers, fuori New York, fu la squadra di New Orleans mentre quelli in Wakanda avevano avvisato Steve dell'attacco, ma anche di non rifugiarsi più nel regno, di correre alla base. Il messaggio in diretta sembrava aver dato i suoi migliori risultati, le persone in tutto il mondo avevano visto la verità sul viso e le parole di Bucky, avevano compreso ed ora neanche Ross avrebbe potuto fermarli sul serio.
La base era vuota, senza nessun agente come una volta, avevano disertato dopo il video. Questo rendeva tutto più facile, almeno in parte ma erano tutte delle mine, stare insieme non era più un piacere ma una tortura, tutto per Josie.
Monica e sua madre incontrarono, fuori dal cancello, uno skrull che conoscevano, diede loro l'attrezzatura su un furgone. Gli Avengers presenti scaricarono tutto nel magazzino di vetro dove c'era ancora la pista di pattinaggio, si misero ad aggiustare la macchina, doveva essere pronta per Yo-Rogg. Parliamo meglio di questo piano : non era un normale apparecchio cognitivo per la configurazione dei ricordi, era una tecnologia aliena avanzata che permetteva di poter guardare qualsiasi ricordo e di controllare il soggetto, obbligarlo a guardare in un certo punto, per trovare dei dettagli.
Era così, dunque, che avrebbero potuto studiare il padre di Jo, avrebbero visto cos'era successo in quell'anno, avrebbero visto le sue intenzioni, il passato. Non era un brutto piano ma questo non vuol dire che scavare nella testa di uomo senza il suo permesso fosse anche giusto.
Si erano tutti dati una lavata, si erano cambiati attendendo l'arrivo degli altri ma c'era un'aria pesante, da iniziare con Natasha che stava davvero lontano da Steve, voleva solo riavere sua sorella e parlare, sì, voleva parlarle e doveva confessarle delle cose, così come Yelena.
Monica pareva stare meglio dopo la botta di potere di Wanda ma notava come la squadra fosse silenziosa, tanto che fu felice di vedere l'aereo wakandiano atterrare.
Tutti corsero fuori, si fermarono quando videro l'aspetto dei presenti, non erano sporchi visto che si erano lavati in Wakanda ma avevano dei lividi o tagli e ancora peggio avevano l'umore a pezzi. Pietro guardò T'Challa<<Che cos'è successo?>>
<<Abbiamo trovato quello che cercavamo>>
Senza dire una parola tutti entrarono, Yelena era nervosa e quando tutti furono fermi, seduti o almeno al loro posto fu lei a parlare<<A parte il padre di mia sorella che state aspettando? Diteci cosa cazzo è successo in Wakanda>>
Loki si guardò in giro<<Nostro padre ci ha parlato della profezia, del Cerchio Interrotto prima di, sì, ecco di scomparire. La Morte di Fuoco non va fermata ma protetta, venerata e abbiamo promesso di farlo ma alla sua morte nostra sorella è stata libera di tornare. Hela, la dea della Morte è la più potente, perché il suo potere proviene da qualcosa che non finirà mai. Lei ci ha attaccati, ha un piano e non sono sicuro che abbiamo vinto, direi perso>>
<<Sì, Hela vuole tutte le gemme dell'infinito e sa dov'è ognuna. Riesce a sentirle, non so come ma non si fermerà. Non ha preso quella del tempo ma tornerà, per questa e per la gemma della mente di Visione>>spiegò Strange.
<<Thor?>>Lo chiamò Tony<<Sembra che ti abbiano dato una bella bastonata, è solo per vostro padre?>>
<<Ha distrutto anche il martello, è incazzato>>disse per lui Scott, lui annuì silenzioso sotto gli sguardi increduli degli altri.
<<Hela avrà già ucciso e devastato Asgard, sta andando dalla prescelta. Sempre che non sia già da lei ad ingannarla>>ricordò Valchiria.
<<Cazzo>>imprecò Natasha, tutti si girarono verso di lei.
<<Nat..>>la chiamò Banner.
<<Cosa?! Il piano di Pietro è rapire il padre di Josie, che sta per arrivare come se fosse un pacco di Natale e lei potrebbe non arrivare neanche perché questa sociopatica asgardiana ha un piano per Josie e migliaia di persone moriranno per questo. Lei morirà per questo!>>
<<Non possiamo saperlo, Josie penserà prima a suo padre e Hela arriverà tardi da lei. Per quanto ne sappiamo potrebbe mancare poco al suo arrivo>>cercò di confortarla Steve.
Ma era furiosa, spaventata e lui era l'ultimo che voleva sentir parlare in quel momento<<Ti prego, tieniti la tua speranza del cazzo. Ogni volta che cerchiamo di aiutare Josie finiamo per distruggerla ancora di più, ogni volta e questo a me non va più.>>
<<Sorella, lo so ma noi due possiamo aggiustare le cose...>>
<<Forse no, Yelena. Siamo oneste, su tutto. Noi non siamo migliori delle bugie che hanno raccontato l'anno scorso a Josie>>
<<Che vuol dire?>>chiese Wanda, tutti le fissarono confusi.
Nat guardò il soffitto, non voleva piangere ma era esausta e non vedeva via d'uscita<<Vuol dire che è sempre stata una bugia, tutte le nostre vite e tutto per Josie.>>
<<Smettila, Natalia. Riguarda noi, non altri>>la richiamò Yelena in russo.
<< Non era reale, Yelena. Niente lo è di questo, neanche ciò che proviamo. Non era reale quella famiglia, né i due finti genitori né il fatto che siamo sorelle. Neanche come ci comportiamo, le scelte, siamo state programmate come robot. Ci hanno condizionato a crederlo>>
<<Non dire così! Era reale per me, lo è ancora! Tu eri mia sorella, in Ohio e in Russia e Josie lo è stata dal primo momento in cui l'ho vista. Forse non ci siamo conosciute in modo spontaneo, ci hanno drogate e manipolate per farci credere che era una nostra scelta ma tutto quello che è accaduto dopo è stato perché l'abbiamo voluto. E' reale, Natalia, l'amore è reale!>>
Nessuno osò parlare, anche perché nessuno aveva davvero capito di cosa stessero parlando o forse lo percepirono ma comunque vennero interrotte da una grande luce. Si girarono verso il bagliore sul prato, fuori dalla base, e in poco, quella luce scomparve mostrando Captain Marvel che teneva una piccola navicella di un posto.
<<E' qui, ce l'ha fatta!>>esclamò Fury.
Carol mise a terra la nave, gli altri uscirono ma fu Pietro a correre con la sua velocità, era furente e smise di pensare a quello che aveva appena sentito dalle sorelle. Staccò la porta della navetta e tirò fuori Yon-Rogg, privo di sensi. Lo trascinò fino all'entrata, Steve lo aiutò a sollevarlo per metterlo su una sedia, Strange lo legò.
Poi tutti fecero un passo indietro, fissando l'alieno addormentato, non ci credevano ancora. Lo avevano preso, ce l'avevano davvero fatta e Bucky non ne fu felice, si sentì solo in colpa. Maria andò al macchinario Skrull e lo accese, non vedeva l'ora di usarlo su colui che odiava.
<<Possiamo svegliarlo o deve fare il suo sonno di bellezza?>>borbottò Scott, la sua ragazza Hope concordò.
Improvvisamente Hulk ruggì, anche gli altri non se lo aspettavano ma funzionò davvero, Loki alzò gli al cielo ma qualcuno li aprì. Yon-Rogg mise a fuoco la grande squadra davanti a sé, tutti armati nonostante lui fosse disarmato, si sentì solo ed in pericolo ma non spaventato, era un guerriero dopotutto.
<<Buongiorno, Padre dell'Anno>>sorrise Tony<<Dormito bene?>>
Lui lo ignorò e guardò Carol con tutto l'odio dell'universo. Avrebbe desiderato balzarle addosso e strapparle la carotide<<Lavori con gli Avengers ora, Vers? Mi domando fino a che punto ti spingerai>>
<<A noi piace pensare di andare fino alla fine>>mormorò Pietro duro, non c'era traccia di rispetto nel suo sguardo.
<<Pietro Maximoff, immagino. Ti riconosco dal tuo modo di fare, non dai tuoi capelli>>commentò<<So le identità di ognuno di voi, Jo mi ha raccontato della sua squadra e della sua vita precedente qui>>
<<E lo ha fatto come? Immagino non volontariamente>>chiese Maria.
<<Non osare, umana. Non osare parlarmi così di mia figlia o anche solo pensare che io farei una cosa simile. Non farei mai niente di male alla mia Jo, mai ma voi siete tutti condannati>>
<<Da che cosa lo deduci?>>domandò Steve, al fianco di Bucky.
<<Mi avete rapito, verrà qui e vi ucciderà per questo. Non potrò fermarla>>
<<Josie non ci farebbe mai del male>>aggiunse Wanda sicura di ciò che diceva.
<<Ma per suo padre potrebbe>>parlò una voce, gli altri si girarono verso Bucky, che fece un passo in avanti.<<Siete stati insieme un anno, vero? Ti ama?>>
<<Tu sei J.>>
<<Sembra un sì>>mormorò T'Challa.
<<Jo mi ha parlato di tutti ma di te è difficile, le fa male parlare del suo J, non ti chiama mai Bucky se non per rabbia. E non sembra che tu sia d'accordo sul mio rapimento visto che hai capito come stanno le cose>>
<<Sta bene?>>chiese Yelena con voce ferma ma preoccupata, a tradirla furono gli occhi <<Visto che abbiamo appurato che tu sei suo padre e che non sei un malato di mente, dimmi, mia sorella sta bene?>>
<<Non lo so, vorrei chiederlo a Vers visto che l'ultima volta che l'ho vista l'ha annegata>>
Thor si voltò<<Cos'hai fatto, Danvers?!>>
<<Esagera, come sempre mi dà tutta la colpa! Stavano facendo una cerimonia, quella del Sorgente del Guerriero, viene fatta al compleanno per rendere un kree un guerriero grazie all'essenza di quelli precedenti. Lei era dentro l'acqua, l'ho spinta giù con una scarica d'energia prima che venisse fuori a tagliarmi la testa>>
<<Ci ho ripensato, ucciderà te, Vers. Non immagini quanto mia figlia ti odi, me lo dice sempre>>
<<Quante bugie hai detto a quella ragazza?>> domandò Monica protettiva con la zia.
<<Nessuna. Jo sa tutto, ogni singola cosa su di me, sui miei errori e sugli skrull. Non mi ha mai giudicato per questo ma tu, Vers? Lei ti odia, per tutto ciò che ci hai fatto. Ci hai divisi e hai ucciso mio fratello, ora mi hai portato via da lei. Era felice, stava migliorando così tanto e ora perderà il controllo.>>
<<Vediamo se ha ragione, usiamo la macchina>>propose Loki.<<Se mente lo sapremo, anche se non mi pare davvero.>>
<<Non vorrei dirlo ma sono d'accordo con il dio folle>>Darcy.
<<Non sappiamo neanche se funziona dopo il 1995, comporta dei rischi farlo>>li fermò Visione, non era felice di quel piano.
<<Ha ragione Visione, non ci serve una prova per sapere che ama sua figlia>>annuì Clint.
<<Io ne ho bisogno, non mi fido di lui>>parlò Pietro.
<<Io sì, ha ragione lui. Se Josie scopre che abbiamo fatto una cosa simile si infurierà, va contro la loro privacy e contro i nostri valori>>spiegò Nat.
<<Fatelo. Non vi fidate? Va bene, conosco quello strumento skrull e vi mostrerò l'ultimo anno.>>li interruppe Yon-Rogg.
<<E' rischioso, troppo>>scosse il capo Steve, Sam annuì.
<<Lui è d'accordo, che problema c'è? Dobbiamo sapere se è vero, dobbiamo vedere Fiamma e capire come agire>>mormorò Strange.
<<Provatela su di me>>parlò ancora Bucky, sembra che ogni volta che parlasse diceva qualcosa che tutti non sapevano come gestire. Era di poche parole ma almeno diceva quelle giuste.
<<Bucky, sai che cosa vuol dire?! Entreremo nella tua testa e potrebbe non funzionare, potrebbe friggerti il cervello>>lo guardò Yelena con gli occhi spalancati.
<<Sono l'unico qui che è abituato al lavaggio del cervello. Questo vuol dire che posso sopportarlo, in più ho più ricordi di Josephine di tutti voi e posso indirizzarmi lì così che capiate poi come farlo su Yon-Rogg. Non ho nulla da nascondere da quanto ne so>>
<<E se riaccendiamo il Soldato d'Inverno?>> domandò Parker, che era stato zitto per tutto il tempo.
Stark annuì per l'ottima domanda<<Non possiamo chiederti questo, amico>>
<<Certo che potete. Ayo, in Wakanda ha provato a guarirmi prima dell'ibernazione. Non abbiamo testato se le parole funzionano, ma il congelamento dovrebbe aver aiutato la mia mente ad abituarsi. Voglio farlo, se serve a farvi fidare di quest'uomo per Josephine, va bene>>
Pietro non fu felice dell'idea, da una parte non gli interessava ma dall'altra si sentiva come se Bucky volesse fare tutto da solo, come se volesse attenzione o dimostrare qualcosa. Alla fine nessuno poteva dire all'uomo che cosa fare, se era sicuro era giusto così ma quello che avrebbero visto era anche una prova della Josie che amavano e che lui amava da impazzire. Maria e Carol lo aiutarono, egli si tolse la maglia e la giacca, così che i fili venissero collegati non solo alle tempie ma al cuore. Poi egli si sdraiò sulla seduta, i fili trasparenti scomparirono ma continuava a sentirsi addosso, cercò di tranquillizzarsi guardando il suo migliore amico. Poi venne tirato su da delle strane cariche blu che gli circondavano la pelle, si ritrovò in verticale, chiuse gli occhi ignorando la voce di Maria che gli diceva di rilassarsi, di svuotare la mente e che doveva cercare di addormentarsi, più o meno.
Lo aveva fatto cento volte e non fu affatto difficile, ignorò tutti gli sguardi che aveva addosso e anche di star per condividere dei ricordi come se gli altri stessero guardando solo la televisione ma no, avrebbero visto la sua vita.
Maria provò ad usare la logica, era la prima volta che usava un mezzo simile e Banner si avvicinò con Tony per capire come trovare un ricordo e focalizzarsi meglio su quello. Optarono per qualcosa di non troppo lontano, qualcosa come quando Bucky aveva visto Steve sul ponte e piano piano il flusso di immagini veloci sullo schermo rallentò. Tutti si avvicinarono maggiormente, quasi fossero una folla al cinema.
Bucky era in un cavò, era seduto su una poltrona nera fredda, indossava tutto a parte che qualcosa per coprirsi il petto. Era totalmente sudato e aveva ancora della cenere sul viso, era appena sfuggito al combattimento sulle strade di Washington e non faceva che pensare. Non ricordava affatto l'uomo che lo aveva chiamato Bucky ma i ricordi più recenti iniziarono a venire a galla come se fossero stati spinti sott'acqua. Pierce parlava ma lui non sentiva, sentiva solo di essere imprigionato più che mai, sentiva un dolore e una mancanza nel profondo che penetravano in lui come coltelli. E poi tutto divenne chiaro, i ricordi della Russia apparvero spezzandogli l'anima.
Improvvisamente i suoi occhi si riempirono di lacrime<<Josephine, dov'è?>>
<<Cos'hai detto, Soldato?>>domandò Pierce nel suo completo grigio. Tony lo fece girare così che si vedesse tutto il posto, c'era anche Rumlow. Steve guardò l'amico privo di sensi, la sua espressione era addolorata.
<<Josephine! Che cosa le avete fatto?! Dov'è?!>> scattò in piedi. T'Challa scosse la testa quando vide il ragazzo colpire i dottori e farli volare con facilità, stava per attaccare proprio Pierce quando Rumlow gli puntò il fucile alla fronte per distrarlo. Altri tre, incluso Rollings, lo presero da dietro per fermalo.<<Dov'é?! Vi ucciderò tutti per quello che le avete fatto! Dov'è la mia Josephine?! Lasciatemi!>>
Ci vollero altri cinque uomini per buttarlo di nuovo sulla sedia, lo legarono con molta difficoltà colpendolo anche spesso, Sam non riusciva a respirare per il dispiacere. Quando fu fermo, mentre provava a liberarsi, Pierce si avvicinò<<Non ti preoccupare, un giorno potresti vederla ma non la riconoscerai, non sentirai nulla per lei e lei, beh, l'agente Molov non prova niente, non ha sentimenti. E' il perfetto angelo vendicatore, il perfetto Lucifero.>>
A quel punto il pover'uomo scoppiò in lacrime, proprio come un bambino chiuso nella sua stanza al buio, terrorizzato e con il cuore che pareva essere stato investito da mille carri armati, si sentiva come se non avesse più niente a sorreggerlo, nessun tipo di gravità.
<<No, no. Vi prego, fatemi di tutto ma lasciatela andare, vi prego>>
Pierce fece un ghigno <<Cancella tutto, resettalo da capo>>
Natasha strinse gli occhi, non aveva mai pensato che Bucky avesse davvero passato l'inferno, non si era fermata a pensarci e per un secondo si chiese se Steve l'avrebbe amata nello stesso modo.<<Okay, basta. Non mi piace, cercate un ricordo con mia sorella. Non avete fatto niente per manovrarlo>>
Banner inserì nella tastiera argentata una ricerca, non una data ma solo di tornare indietro ancora. Solo che andò troppo indietro, l'immagine si fissò sulla stanza di Bucky in una foresta, Yelena riconobbe quel posto, era la foresta dell Stanza Rossa in cui erano cresciute. Banner provò a far voltare il soldato e fu inquadrata Josie, era come un film. Era più giovane, una diciasettenne dai capelli rossi lunghi, la carnagione chiara ed indosso vestiva leggero mentre lui tutto il contrario. Questo perché diluviava, si allenavano anche sotto l'acqua, ma lei camminava svelta nei suoi leggins, stringeva i pugni con i capelli appiccicati al viso.
<<Josephine, perché corri?!>>
Ad un tratto ella si voltò, si fermarono nella radura. Non stava piangendo ma sembrava sul punto di esplodere, il suo cuore era più confuso che mai<<Quando tocca a me? Quando viene il mio turno di essere felice? Di prendere invece di dare?! Sono stanca di mentire! Natalia e Yelena meritano di sapere tutto, devono sapere che sono il mostro sotto il letto e che tu esisti. >>
<<Non dire così>>rispose tirandosi indietro una ciocca fradicia.
<<Oh ma ti prego, non guardarmi come se stessi facendo la melodrammatica. Non siamo un gioco noi due? Due mesi e poi te ne tornerai all'inferno, no? Ed io sarò ancora qui, imprigionata ad uccidere altri mostri. >>
Pietro divenne rigido vedendoli così, Wanda gli prese un polso<<Noi non siamo un gioco, Josephine! Già ti penti della notte scorsa?>>
<<Ciò di cui mi pento non ti riguarda, J ma riguarda solo me e ciò che sto diventando. Non lo vedi? Non lo senti? Mi sento strana da un po', credevo fosse dipeso da te ma a volte voglio fare delle cose che una Vedova Nera non ha il permesso di fare. Cose peggiori dell'uccidere, vorrei solo torturarli, vorrei che soffrissero>>aggiunse, face un passo in avanti e andò sotto di lui, visto che era più alto. Lo spinse con entrambi le mani<< Ora guardarmi e dimmi che sarà diverso domani, forza. Dimmi che tra un anno, cinque anni o trenta, dimmi che quello che c'è tra di noi sarà per sempre. Dimmi che non sono un mostro! Dimmi che tutto questo ne vale la pena!>>
J avrebbe voluto sapere che cosa provare, ma quella la prima volta in cui il suo cuore si spaccava a metà e se ne accorgeva. L'amava ma non sapeva cosa fosse l'amore. Quindi, invece di dire mille parole, di fare promesse proibite, finì per avanzare e prenderle un polso. La tirò a sé veloce e la baciò, non la baciò senza fretta o per rassicurarla, la baciò come una fiammata che resiste sotto la pioggia.
<<Vai più avanti!>>sbottò Pietro<<Questo non ci interessa>>
<<A me sì, che romantico>>sorrise sarcastica Darcy, anche se penso fosse seria. Yon-Rogg guardò il ragazzo appeso, l'espressione ferita e si dispiacque per lui, capì perché Josie fosse stata tanto innamorata di quel J ma ammise a sé stesso di esserne un poco geloso, quella era la sua bambina.
Strange alzò gli occhi al cielo, mentre Thor teneva d'occhio Loki, che era davvero divertito. La prossima immagine parve diversa, Tony cercò di mettere a fuoco e di vedere come far muovere Bucky, quasi fosse un avatar nel suo ricordo. Yelena sospirò e guardò Nat, riconobbero la sala d'allenamento di danza.
<<Che stanno facendo?>>chiese Peter a Rhodney, lui alzò le spalle confuso così come Wong.
<<Le sta insegnando lo swing>>mormorò Steve facendo un passo in avanti, le labbra schiuse per la sorpresa.
Ed era così. Josie e J si muovevano senza musica, quasi immaginandosela e lui la prendeva, la faceva girare quasi fosse una piuma, e ridevano. Il Soldato d'Inverno rideva e lei aveva la testa rivolta all'indietro, i capelli rossi bagnati per il sudore ma chiunque notò la loro felicità, persino Strange e Visione fecero un sorriso sorpreso. Ella indossava un top aderente e una gonna nera che le arrivava a malapena alle cosce, ora erano attaccati l'uno all'altro, petto contro petto e le mani di lei erano tra le ciocche di lui.
<<Sai perché si balla l'uno attaccato all'altro?>> chiese lei e lui scosse il capo<<Per far sì che un cuore riempia lo spazio dell'altro, così come gli abbracci, perché devono stare vicini per completarsi.>>
J fece una smorfia piuttosto stranita e divertita<<Te lo sei inventato!>>
Josie scoppiò in una fragorosa risata. Era bellissima, pensò Steve. <<Sì ma è una cosa forte da dire!>>
La strinse e poi fece scendere le proprie mani sul suo sedere, la tirò su, le cosce di lei si aggrapparono ai suoi fianchi. Continuarono a sorridersi, affamati d'amore<<Anche la cosa del completarsi è inventata?>>
Josephine divenne improvvisamente seria, ma non seria in modo spaventato ma dolce, gli accarezzò i lineamenti del viso come se fosse ancora la prima volta.<<No, quella è vera. Tu mi completi>>
Banner bloccò di colpo la testiera, sui loro sorrisi e si voltò verso gli altri, imbarazzato e anche dispiaciuto, ricordò Josie così e anche il modo in cui le aveva dato la caccia. Fury fece un cenno a Maria, anche se Okaye e Shuri lo guardarono confuse, tutti rimasero zitti, avrebbero dovuto dire qualcosa ma non lo fecero.
Andarono avanti ma ad un tratto la macchina si fermò, tutto era sfuocato<<Sta facendo resistenza>>
<<Come?>>domandò Scott.
<<E' un ricordo che non vuole affrontare>>capì Wanda<<E' un meccanismo inconscio, sforzalo, ci deve essere un motivo!>>
<<Sta nascondendo qualcosa alla fine>> alzò le spalle Carol.
Maria ubbidì, si occupò della cosa ma continuando anche a prestare attenzione a Pietro, sembrava molto turbato.
Essa si fece sempre meno sfocata e anche persone come Rodney, che teneva un'arma sull'ostaggio, avanzò. Si aspettava un massacro, tutti in realtà ma poi video tutto il contrario.
La camera era buia ma non troppo, una fioca luce arrivava dalla finestra, era la luna ad illuminare il letto. Josie dormiva con i capelli sparsi sul cuscino, l'espressione vulnerabile, era coperta interamente da un lenzuolo panna ma era evidente che sotto non avesse nulla.
Bucky era fianco a lei, davanti davanti al suo viso e le accarezzava la fronte osservandola. Lo sguardo terribilmente ferito, quasi gli avessero appena sparato al petto e gli stessero togliendo il proiettile a mani nude.
Era la loro ultima notte, quel mattino si sarebbero detti addio e lui non riusciva a dormire, voleva memorizzarla e contava i suoi respiri.
<<Josephine>>sussurrò ma non ricevette alcuna risposta, dormiva troppo profondamente per ascoltarlo.<<È strano poter parlare senza che tu non ribatta subito, sai? Ed è ancora più strano che tu sia così vulnerabile solo con me, nessuno ti vedrà mai come sto facendo io, non con i miei occhi e nessuno comprenderà. Oh Josephine, amore mio, sei la mia salvezza e il mio tormento. Sei il mio paradiso e sei il mio inferno. Non sono certo che questa sia una vita, viviamo solo per morire ogni sera e risvegliarci come cadaveri ambulanti o così pensavo, lo pensavo prima di due mesi fa. Venivo da te ma regalavi un po' di fuoco per scaldarmi, e poi mi hai acceso in una fiammata. Tu, la stessa bambina ribelle che non piangeva quando le altre ragazze la spingevano a terra, la stessa che cercava il buono dove c'era solo il male. Il mio motivo di vivere è una pazza lottatrice che ha il potere di uccidermi con una sola parola, con una sola lacrima. Tu mi rendi pazzo, mi rendi qualcuno che non conosco ma che credo di essere stato. Se ti dicessi tutto questo, ora, penso che ti alzeresti e raderesti questo posto in cenere per farci scappare ed io ti seguirei. Cazzo, non faccio seguirti da sempre>>sorrise da solo <<Voglio che tu viva, anche se non ho più la pallida idea di cosa io stia combinando e di che cosa succederà. Ma ti ho fatto una promessa, saremo insieme e sarà così, dovremo lavorare per l'Hydra ma staremo insieme. Spero che mi perdonerai per questo, spero che capirai che ho dovuto accettare.>>
Si fermò per baciarle la fronte<<Tu sei un sacco di cose. Sei la donna che amo ma sei anche il mio obiettivo. Sei il mio lavoro, la mia missione dal momento in cui sei arrivata in questo mondo. Ed io sono il fottuto lupo che si è innamorato della preda. Sì, l'ho detto>>ammise facendo un bel respiro<<Ti ho fatto giurare di non dire mai a nessuno quelle parole, perché tutti sarebbero morti. Mentivo, avevo paura del significato che hanno per te, perché per te vuol dire per sempre e questo vale lo stesso per me. Io ti amo, Josephine, da morirne, da sentirmi consumato. Vorrei amarti di meno, ma non ci riesco.>>
Detto questo Bucky si piegò per darle un bacio sulle labbra e si alzò, non si voltò, uscì dalla camera silenzioso.
Tutti rimasero zitti, Pietro lasciò la mano della gemella e Tony, senza chiedere, scollegò la macchina. Le immagini viste finirono sul server, J tornò sdraiato e solo allora Rogers si avvicinò per vedere come svegliarlo.
Bucky spalancò gli occhi senza fiato, prese aria e guardò le persone davanti a sé, non si vergognò ma si sentì ancora più diverso e solo.
<<Tocca a me>>mormorò sulla sedia Yon-Rogg<<Ma non sono certo che siate pronti anche per questo, per la verità>>
ANGOLO AUTRICE.
Ora sappiamo una cosa molto importante, non solo che Bucky ha mentito a Josie ma che che squadra è quasi completa.
Il prossimo sarà un bel po' diverso, parleremo di Josie e del suo modo di reagire all'ennesimo tradimento.
Ma non manca molto al loro incontro!
Un bacio, Peperoncini miei.
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