Capitolo 51
Mi sono sempre domandata cosa si prova ad amare qualcuno in un modo incredibile, quel tipo d'amore estremo, puro, reale e folle, l'amore dei libri, dei grandi film ma soprattutto come può un personaggio lasciare andare via l'altro? Come si fa a rinunciare?
Da bambina trovavo la cosa tremendamente egoistica, insomma, se ami qualcuno perché diavolo la lasci andare? Dovresti lottare con le unghie e i denti, dovresti tenerla stretta e fare di tutto per riprenderla.
Ero così sicura di questo che dicevo che se avessi trovato la persona giusta gli avrei messo delle manette, così che saremmo stati insieme, ma ignoravo il fatto che non puoi costringere una persona a restare. Avevo visto troppi andarsene.
Esistono le chiavi e se uno se ne vuole andare davvero riuscirà a trovarle.
Il punto è che rinunciare fa troppa paura, è come credere di fallire, di aver sbagliato e ci sente colpevoli, si ha paura di come sarà dopo, che cosa accadrà dopo la fine? Nei libri, nei film non se ne parla, c'è solo la parola "Fine" e si può solo immaginare le mille versioni. Per questo ho sempre detestato i finali impliciti, cioè, dimmi come va a finire sul serio!
In effetti anche Pietro la pensava in questo modo, non era un fan delle storie d'amore ma odiava quando, nei film, le cose finivano in modo così astratto. Voleva avere la certezza che tutto avesse un maledetto senso, lui non viveva certo una vita normale e aveva imparato così a non mollare la presa, a non arrendersi.
Avrebbe dovuto fare o almeno provare a fare quello che aveva detto Bucky, pensare anche solo per un secondo di lasciare che lei prendesse la sua scelta.
Forse Bucky la conosceva molto di più.
Egli dormiva, si era addormentato appena toccato il materasso quella notte, esausto per tutto il lavoro che Maria gli faceva fare. Il suo sogno era un ricordo che si fece nitido, reale, quasi fosse presente e non passato.
Pietro aveva i capelli argentati sparsi tra i cuscini, allungò un braccio per toccare la pelle candida della sua ragazza ma vi trovò solo lenzuola. Aprì gli occhi e si tirò sui gomiti, la sua vista ci mise poco a guardare la grande stanza vuota e a notare che fuori ancora nevicava. Poi realizzò anche un'altra importante informazione, era Natale.
Vide la porta del bagno socchiusa e capì, riuscì ad udire il rumore dell'acqua e nacque un sorriso. Era ancora lì.
Si alzò e mise dei vestiti, pantaloni della tuta e una canotta nera.
Poi, senza alcuna fretta o velocità di sempre, andò verso la porta. Era pazzesco ma con Josie non voleva mai andare svelto, era come se volesse vivere tutto.
Aprì la porta scalzo e si appoggiò allo stipite di lato, incrociò le braccia muscolose sul petto e rimase a guardare la sua ragazza. Era cosi bella, pensò.
Josie era nella vasca colma d'acqua, la schiuma era tutta verso il rubinetto ma il suo corpo nudo non lo si vedeva esattamente, portava i capelli rossi bagnati sulle spalle, all'indietro e tra le dita stringeva il diario. Era così presa da quella lettura che neanche lo notò, lui sorrise, la sua espressione era totalmente concentrata. Sarebbe rimasto a guardarla per anni interi, senza mai stancarsi di farlo. Ella girò pagina con una smorfia ma facendolo notò la figura del velocista, si tirò su seduta e lo guardò.
<<Da quanto sei lì?>>disse poco imbarazzata.
<<Non abbastanza>>mormorò compiaciuto<<Perché non mi hai svegliato?>>
<<Dopo stanotte credevo dovesse riprendere energie>>Lui rise e si avvicinò, si sedette sul bordo e fece un sorriso da ebete, ella lo guardò confuso<< Perché ora mi guardi da idiota?>>
<<Primo perché sono un'idiota, secondo perché è Natale. Buon Natale, Josie>>
La ragazza inclinò la testa<<Buon cosa?>>
<<Lo sai benissimo che oggi è Natale, è un giorno fantastico, dobbiamo festeggiare!>>
<<Passo. Il Natale non ha senso>>scosse la testa seria<<Non se non credi in Cristo o come si chiama>>
Lui rise, le Vedove Nere non crescevano con una religione, non credevano in Dio e non festeggiavano alcuna festa, così come l'Hydra.<<Beh, il Natale vuol dire anche unità, vuol dire stare insieme e dare regali, a me piace più riceverli ma...Scherzo più o meno, il Natale vuol dire tanto, è un simbolo>>
<<E serve una festa per ricordarselo? Non dovrebbe essere così tutti i giorni?>>
<<Cazzo, tu sei proprio il Grinch!>>scoppiò a ridere.<<Devo farti proprio una cultura natalizia, vero?>>
<<Nah, grazie. Mi piace essere realista e non stare in una poltrona per due>>
Egli scosse <<Potrei anche accettare la citazione per il film natalizio ma vedo che non hai capito proprio lo spirito del titolo>>
<<Ora sono io quella che non capisce? Ma ti prego, è una stronzata e non ho bisogno di festeggiarla.>>
Pietro sognava un ricordo ma non poteva sapere che nella realtà, quando questo era accaduto, ella non era affatto felice come lui. Il Natale le ricordava J, la neve e quello che facevano insieme di nascosto ogni Natale passato insieme. Lui a portava a pattinare sul laghetto nascosto nella foresta. Ma ora non aveva più senso senza di lui.
<<Non ti permettere di dire una cosa simile sul Natale!>>ribatté divertito.
<<O cosa? Mi farai mangiare bastoncini di zucchero e ubriacare con lo zabaione? No, aspetta, mi legherai con il vischio? Che paura, Maximoff>>
Lui si alzò di scatto e scosse la testa, le rubò, svelto, il diario e lo appoggiò sul lavandino bianco<<Ehy! Lo sai che posso muovere gli oggetto modificando il calore le molecole, vero?>>
<<Ma non lo farai>>
<<Dammi una buona ragione>>
Josie non si aspettava una reazione simile da Pietro, lui ridacchiò e mise una gamba dentro la vasca. Ella si tirò indietro spalando le labbra, all'interno l'acqua si alzò. Sollevò le lunghe ciglia nere per guardarlo.
<<Pietro, no! Se entri inondiamo tutto il bagno!>>
<<Mi piace correre rischi e poi non è un mio problema>>rise sarcastico.
La battuta la fece ridere ma anche gridare quando egli entrò con entrambe le gambe, non gli importava minimamente di bagnarsi visto che indossava dei vestiti. La guardava da sopra e cercava di memorizzare ogni forma del suo corpo, il suo sorriso e il calore che amanava.
<<Ci stanno aspettando per la cosa stupida del Natale, non volevi dei regali?>>domandò con le mani sulle guance arrossate.
<<Probabile, ma possono aspettare>>alzò le spalle.<<Il mondo può aspettare>>
Josie tirò un urletto, era così felice, erano felici. Lui affondò le ginocchia tra le sue cosce, l'acqua finì sul pavimento e quando si bagnò del tutto sembrò quasi uscissero le cascate nel Niagara.
Ma a loro non importava.
Le mani di lui finirono sulla sua vita e la tirò su, la baciò sulle labbra e strinse il suo corpo nudo, poi capovolse la situazione, la passione travolse entrambi.
Josie gli tolse la canotta, lasciandola affondare ed esplorò il suo petto assaporando la sua lingua.
I baci continuarono anche mentre la testa scura di lui andava sempre più giù, tanto che entrambi finirono sott'acqua ma non dovevano respirare, non gli interessava. Poi tornarono su, fradici, e fu lei a cadere all'indietro, egli, che era sopra, si tolse quello che rimaneva dei boxer.
Tornò baciarla con foga, ancora sott'acqua e dio, loro ridevano.
Lui le baciò il collo una volta su, l'aria pareva bollente, le baciò i seni e le tirò i capelli indietro eccitato come ogni volta.
Poi si sedette, appoggiò la schiena muscolosa e Josephine finì seduta sopra di lui, gemette per il piacere quando egli fu dentro di lei. Si guardarono negli occhi, provarono a cancellare il mondo ma era difficile per ella.
<<Josie!>>la chiamò senza respiro.
<<Pietro..>>
Ad un tratto si svegliò di colpo, spalancò gli occhi e ripeté quel nome. La sua vista si abituò a guardare un soffitto bianco, mise una mano sulle proprie palpebre e sospirò.
Era solo un sogno.
Si alzò a sedere tra le coperte, era sudato ed esausto, quasi non avesse dormito affatto.
<<Cazzo, Josie>> disse solo.
Non voleva stare lì, con le mani in mano, c'erano ancora tante cose da fare o almeno da cui scappare.
Andò in bagno, si fece una doccia che durò più del previsto, la sua mente continuava a pensare al ricordo e poi corse giù, in cucina.
Credeva di essere solo ma non lo era, Maria guardava il campo davanti a casa in modo malinconico. Indossava una camicia leggera rosata e dei jeans a vita alta larghi, proprio anni 90'.
<<Buongiorno>>
Ella si girò di scatto e sorrise<<Già sveglio, ragazzo?>>
<<Pensavo partissi stamattina, non dovevi andare al quartier generale con i grandi vecchi capi?>> domandò lui evitando di rispondere.
<<Smettila, non sono così vecchi come me. Se ne occupa Tyler>>intendeva Tyler Hayward, il suo secondo.
<<Detesto quel tipo, è un vero coglione. E Monica?>>
<<Lo sai, se la Montagna non va da Maometto...>>
<<Maometto va New Orleans>>la prese in giro lui.
Il loro rapporto era totalmente cambiato, erano passati due mesi e mezzi da quando avevano stretto un patto ma poi si erano affezionati.
Pietro la vedeva come una madre, se non fosse stato per l'aspetto tanto diverso avrebbe pensato di averla riavuta, le due si assomigliavano molto.
In più per Maria era lo stesso, sua figlia era spesso lontana, anche lei era un Capitano, un militare ed era identica alla madre, si era affezionata al giovane e al suo senso dell'umorismo.
Lui si sedette lungo il bancone e la guardò riempire una ciotola cereali al cioccolato, poi di latte, mise del cioccolato amaro e girò tutto. Come una vera madre se ne prendeva cura.
<<Colazione pronta>>gli sorrise.
<<Grazie! Allora, quanto siamo vicini alla tua super tecnologia con la mia super velocità?>>
<<Tyler guarderà i test di oggi ma scommetto che faremo scintille>>
<<Fury ha chiamato?>>domandò dopo una cucchiaiata.
<<Non ancora, non riesco a trovarlo. Sto provando in tutti modi a trovare Carol ma non ci riesco, Nick aveva l'unico cerca persone>>spiegò<<La radio non ha funzionato, mi dispiace>>
Erano stati due mesi confusi, lui aveva scoperto nuove capacità e lei l'aveva aiutato moltissimo ma non avevano fatto progressi sulla ricerca di Josie.
Quando aveva scoperto che cosa aveva fatto Yon-Rogg era andato fuori di testa, erano stati giorni pesanti, era stato paranoico e furioso. Credeva Josie fosse in pericolo, che suo padre fosse un'estremista assassino di innocenti, famiglie. Non poteva sapere la verità e forse se l'avesse saputa non l'avrebbe accettata comunque. Pietro non poteva accettare che ella avesse scelto di non tornare da lui, che fosse finita.
<<Non fa niente, non posso chiedere niente a T'Challa ma magari Stark ha avuto notizie, so che è in Europa con Pepper Potts>>
<<Non è che hai paura di rimanere di deluso?>>
Lui fece una smorfia stupida<<Che stronzata, devo solo trovare Fury ma quello sa nascondersi e devo anche nascondermi dal mondo. Facile, no?>>
<<Che è successo stanotte? L'hai sognata ancora, non è così?>>chiese cauta e lui, come risposta, mandò tutto giù<<Lo prendo come un sì>>
<<Parlarne non aiuta, non cambia le cose, Maria. Perciò evitiamo>>
<<Non parlarmi così, figliolo>>mormorò severa.
<<Era un ricordo questa volta>>ammise mettendo una mano sui capelli rasati<<Noi nella vasca da bagno...>>
<<Okay, ho capito! Niente dettagli!>>
Lui rise rilassandosi<<Era Natale, Josie odia il Natale o così dice. Non ricordavo quella mattina, ma è stata l'ultima volta in cui siamo stati entrambi felici, io non le mentivo come ho fatto dopo e lei non aveva scoperto ancora niente sulla baita. Eravamo felici>>
<<La felicità sono solo piccoli momenti, sono sicura che Josie tenga a te e che non rimpiange ciò che è accaduto nella vostra storia ma analizzando la cosa dall'esterno pare che sia una donna che ha bisogno di spazio. Ha amato due uomini ed entrambi l'hanno tradita, colpita alle spalle.>>
<<E il fatto che mi dispiaccia non conta? Non volevo farlo, volevo aiutarla. Credevo di fare la cosa giusta ma ho perso il controllo, una bugia si è trasformata in una catena di menzogne. Ma voglio aggiustare le cose, tornerà da me e staremo insieme>>
<<Yon-Rogg sarà un guerriero crudele ma è stato buono con Carol su Hala, fai affidamento su questo>>
<<Non faccio affidamento su niente, so solo che sono lontano dal salvarla>>
Qualcuno bussò alla porta e i due si girarono di scatto, Maria aprì la bocca e usò le mani per mandargli un segnale militare. Ma ovviamente, non essendo un soldato, non capì nulla.
<<Ma che stai dicendo?!>>sussurrò alzando gli occhi al cielo.<<Che gesticoli a fare?!>>
Improvvisamente si sentì un tonfo pesante, era la porta che cadeva per terra.<<Pietro!>>
Egli guardò Maria, la quale credeva dovessero scappare ma lui scosse la testa con una smorfia sorpresa e un po' infastidita.
Camminò verso il corridoio e guardò l'entrata, sapeva chi era.
<<Wanda!>>
La gemella era sopra l'asse di legno e quando lo vide assottigliò il suo sguardo. Se era arrabbiata? Eccome ma non era sola. Visione entrò dopo di lei, entrambi vestivano con le loro armature, come se dovessero combattere.
<<È tua sorella?>>sbucò da un angolo Maria.
<<No, la mia tata.>>commentò ironico.
Il ragazzo si avvicina e Wanda osservò quanto era cambiato, non si vedevano da ben sette mesi e non erano mai stati lontani dalle loro nascite, figuriamoci per così tanto tempo tempo.
<<Potrei dire che è vero>>sussurrò come risposta.
<<Come mi hai trovato?>>domandò lui poi, ignorando Visione che ci rimase un po' male.
La ragazza passò una mano tra i capelli, aveva cambiato colore, erano di un arancio dorato, li aveva tinti per mimetizzarsi ma anche perché era come se le ricordasse Josie. La sua migliore amica, perderla era stato come perdere entrambe le mani.
<<È questo che sai solo dire?>>sussurrò con gli occhi lucidi.<<Mi hai mentito, Pietro e non lo avevi mai fatto prima di Josie>>
Lui scosse il capo<<Se ti avessi detto di lavorare per lo SWORD saresti andata fuori di testa>>
<<Non ha tutti i torti>>commentò Visione, che si beccò uno sguardo severo dalla fidanzata.
<<Ed è una giustificazione?!>>alzò la voce.
<<È l'unico modo per trovare Josie, come puoi non capirlo?!>>urlò a sua volta lui, si sentiva incompreso e anche l'unico che stava facendo qualcosa ma non capiva che gli altri si erano fermati per rispetto, per paura di peggiorare le cose, per senso di colpa e lui era solo ossessionato.
<<Non fare l'ipocrita, questa donna ti sta facendo dei test come fossi una cavia! Ti sta usando!>>
<<Non mettere in mezzo Maria>>
Ella indietreggiò mettendo una mano tra i capelli bianchi, la capiva in un certo senso. <<Non ci credo, ti sei affezionato a lei >>
<<Wanda..>>la chiamò Visione<<Proviamo ad essere civili, ricordi?>>
<<Ecco, ascolta il tuo umanoide rosso>>
Ella inclinò la testa e mosse una mano, una materia rossa prese il corpo di Pietro e lo spinse fuori dalla porta con furia.
Mollò la presa facendolo cadere nella terra, egli alzò lo sguardo su di lei, non era mai accaduta una cosa simile, erano sempre stati complici, mai nemici.
<<Quando finirà, Pietro?! Dimmelo!>>
<<Mai>>si rialzò.<<Io la troverò, non provate a fermarmi!>>
<<Sono passati sette mesi, non è tornata e non lo farà! Qui sarebbe una terrorista, è libera ora>>
<<Non lo è! Suo padre non è quello che credi, è un essere spregevole>>
<<Te lo ha detto lei?>>indicò Maria di nuovo con tono arrabbiato.
<<Lo conosce meglio di noi!>>
<<Adesso mi dirai che conosce anche meglio te?>>chiese.<<Lei non è la mamma, Pietro, non puoi sostituirla con un'estranea.>>
<<Non so di cosa parli>>
<<Certo che lo sai!>>allargò le braccia.<<Nostra madre è morta, non è lei! Per questo sei qui? Beh, non illuderti! Noi siamo orfani, questa è la verità>>
Questa volta fu Pietro a colpirla, una delle sue nuove abilità era riuscire a muovere così velocemente le mani da creare delle condizioni atmosferiche diverse, come vento, tornado ridotti.
Ne spinse uno contro ella, la quale cadde all'indietro, nel portico. Visione non si intromise, sapeva che era una cosa loro ma si sentì molto preoccupato.
Wanda si tenne un fianco affaticata ma si rialzò, si sentiva ferita dentro.
<<Dopotutto quello che hai visto come fai a credere che ti perdonerebbe?!>>disse senza riserve<<Josie non perdona, lo sai e non dopo averle mentito>>
<<Non ha ucciso Barnes, quindi lo ha perdonato>>
<<È una variabile vera ma anche imparagonabile, il loro rapporto è molto differente dal vostro>>sussurrò Visione.
Egli contrasse la mandibola con gli occhi lucidi, ignorandolo ancora<<Io non ho rinunciato a Josie ma tu si, tutti voi lo avete fatto. Siete dei codardi! So di aver sbagliato ma credo che insieme siamo più forti del mio sbaglio, possiamo superarlo. Proprio tu vieni a farmi la morale, poi. Guarda con chi sei qui! Visione ci ha arrestati e ora ci stai insieme, sei felice con lui, io non merito lo stesso?!>>
<<Non ho mai detto questo, mai. Ma c'è un limite e capisco che lei ti manchi. Josie mi manca ogni giorno, e quando non mi manca è anche peggio, perché mi sento in colpa! Ma non sappiamo se è andata avanti, non sappiamo neanche se è ancora la persona a cui teniamo>>
<<Io lo so>>puntò il dito.<<Ho solo bisogno di tempo..>>
<<Non così, Dio! Ma ti sei visto?! Non sei neanche più in te.>>
<<Perché? Qualcuno di noi è rimasto come prima? Wanda..>>mise una mano sui capelli rasati<<Ho bisogno che tu lo capisca>>
<<Capire e accettare sono due cose diverse.>>scese i gradini<<Sei tu che non stai facendo nessuna delle due. Sei tu che devi accettare che è andata via, ha fatto la sua scelta, quando non ne ha mai avuta una, ma è viva..>>
<<Ed io?! Cosa ne resta di me?!>>urlò<<Lo sa che cosa vuol dire? Che cosa si prova? A volte dimentico che se n'è andata, mi giro per dirle qualcosa ma lei non c'è! Tu non puoi capire ma io devo accettare, io?! No, non succederà. >>
Visione corrugò la fronte<<Pietro, hai mai valutato la variabile del sergente Barnes? Se tornasse e scegliesse lui?>>
Se ci aveva pensato? Tutte le notti. Non sapeva cosa ne sarebbe stato di lui ma non poteva fermarsi, farlo lo avrebbe devastato e avrebbe sofferto per la loro rottura.
Quando trovi la persona giusta lo sai, ma la domanda giusta è, per lei era la stessa cosa? O forse la persona giusta era sempre stata un'altra?
<<Io sono qui, lui no>>mormorò calmo.<<Io la sto cercando, non lui. Io ho speranza, lui si è fatto congelare per non provare niente. Non voglio ricominciare, sceglierà me senza dubbio. Lei è stata il mio inizio e non sarà la nostra fine.>>
Ella lo sapeva, certo, ma sentirglielo dire era reale, era diverso. Non conoscevano tutta la loro storia ma si domandò se fosse per questo che J avesse mollato così in fretta o perché aveva avuto paura di fare altro male. In effetti forse per entrambe le cose.
Doveva essere più comprensiva e anche perché si sentiva in colpa a pensarla come Visione, quello che c'era tra Josie e Bucky era estremamente forte.
<<Mi dispiace>>disse avvicinandosi, la voce era spezzata.
<<Anche a me ma non chiedermi più di rinunciarci, non posso>>
Ella annuì e lo abbracciò, Maria sorrise vedendo quel rapporto tanto importante. Lui le sfiorò i capelli e la strinse più forte che poteva, le era mancata davvero molto.
Poi la strega alzò lo sguardo e appoggiò una mano sui capelli rasati.
<<Perché te li sei tagliati?>>rise tra le lacrime.
<<Josie mi prendeva sempre in giro>> alzò le spalle ridendo, gli occhi ancora bagnati e la gemella si domandò se non fosse stata un azione inconscia per chiedersi se così sarebbe tornata vedendolo diverso.
<<Non credo le importerà molto>>gli diede uno scappellotto, i due risero tristemente. Poi la ragazza fece un passo indietro<<Qual è il tuo folle piano?>>
Lui si pulì gli occhi<<Ho fatto un patto con lo SWORD, intendo onorarlo, loro non sono lo SHIELD. Stiamo cercando Fury>>
<<Posso aiutarti io in questo>>parlò Visione avvicinandosi.
<<Banner e gli altri non noteremo la tua mancanza?>>
<<Affatto, in Wakanda ci sono dei conflitti e pensano che io sia impegnato come alleato>>
<<Conflitti?>>domandò alla gemella.
<<Ricordi quello insieme a Josie, Erik Stevens? Beh, non era a caso con lei, è il principe segreto del Wakanda. Lui e T'Challa hanno seri problemi, lottano per il potere e sono fuggita dopo aver portato Bucky da Steve.>>
<<Maledizione>>sbuffò<<Zemo?>>
<<So che Sam e Steve gli stanno ancora dietro>>ammise<<Nat e Yelena sono in Russia, guai con alcune situazioni della Stanza Rossa. >>
<<No, Josie ha distrutto la base della Stanza Rossa>>
<<Tutto il contrario, era la base per il programma di Josie. Il vero creatore ha finto di essere stato ucciso da Natasha anni fa, prima di tutto ma in realtà ha una base introvabile, sta creando un esercito di donne. Loro vogliono distruggerlo, vogliono vendetta per Josie>>
<<Per il momento siamo soli, temo>> mormorò Visione sotto lo sguardo sorpreso del velocista, non si aspettava una cosa del genere.
<<Non è un problema, va bene. Dobbiamo solo trovare Fury, ha congegno per incontrare una persona che troverà Josie>>
<<Chi sarebbe?>>
<<Si chiama Carol Danvers>>parlò Maria<<È umana ma vive tra le galassie grazia ai suoi poteri>>
<<Conosce il padre di Josie>>puntualizzò Saetta.<<Sa dove vive, sa tutto>>
Wanda fece una smorfia scuotendo la testa.<<E cosa vorresti fare? Dirgli di parlare con Josie e riportarla qui?>>
<<È una persona crudele, ha ucciso famiglie intere, una razza innocente. Lei è in pericolo con lui>>
<<Non è vero>>
<<Si chiamano Skrull quelli che ha ucciso, una razza denigrata dai Kree. Sono militari dal sangue verde e Fiamma è per metà una di loro>>spiegò la più anziana.
<<Ti sbagli>>si voltò ancora<<Io posso vedere dentro le persone e ho guardato in lui, la ama. I suoi occhi, la sua mente erano solo per sua figlia, ne sono sicura>>
<<Ma io lo conosco, ha cercato di uccidere anche me. Non ho visto bontà, solo una pedina senza onore, sapeva quello che faceva e non si è dispiaciuto. Carol lo mise su una navicella e lo fece partire, lo obbligò a tornare ad Hala nel 1995>>
<<Quindi questa Danvers è la ragione per cui Josie non ha avuto suo padre?>>scosse la testa, già detestava questa Carol, non c'è da stupirsi che fosse la migliore amica di Josie.
Tutti la guardarono sollevando appena il mento, sospirando, nessuno l'aveva mai vista in questa prospettiva. Avrebbero dovuto e si dispiacquero, molte cose sarebbero state diverse se Danvers non avesse preso quella decisione.
<<Se Josie lo scopre non verrà certo insieme a lei>>parlò Visione.<<La combatterà>>
<<Beh si, se saprà da chi è stata lontana davvero. La ringrazierà, lo fanno tutti con Carol>>annuì sicura la donna, era sincera ma dopotutto come poteva comprendere la verità?
<<Ma Josie non è chiunque>>
ANGOLO AUTRICE.
Piano piano tutti gli Avengers si stanno riunendo, so che non è capitato niente di esaltante ma volevo darvi un po' di pace dopo la guerra del capitolo prima.
Cosa ne pensate?
Bucky o Pietro?!
Lo so che è super difficile, nei prossimi parleremo ancora di questo triangolo d'amore, anche dal punto di vista di Josie e di Bucky.
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Vi amo 3000, miei Peperoncini.
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