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Capitolo 46

I'm done.
È inglese ovviamente.
Ci sono dei termini, di altre lingue, che hanno un significato ineguagliabile, impossibile da tradurre davvero, che ampliano un concetto enorme.
I'm done è uno di questi.
Letteralmente vuole dire "Sono finito", anche se tradotto davvero sarebbe "Ho finito".
Sembrerebbe un termine normale, ma non lo è davvero, non per me.
I'm done è come dire "Non posso farlo più", "Ho chiuso", "È finita".
Una fine che non riguarda una linea, si parla di qualcosa che la oltrepassa, si parla di dolore, di sentirsi sconfitti dalla vita. Sei lettere per esprimere uno stato d'animo.
Il punto è che, a volte, non importa quante volte tu dica "I'm Done", quante volte tu dica che le cose cambieranno, perché non accadrà. Non importa il perché, sai che non è vero, non è finita, non davvero e questo è colpa tua, sei tu che non cambi.
Erano passati tre giorni dall'aeroporto di Berlino, T'Challa non faceva che pensarci, non faceva che ricordare e si sentiva come se stesse sbagliando tutto.
Doveva pensare che quella era storia era finita ma sentiva che non lo era.
Rivedeva gli stessi Avengers combattere con ardore ma senza davvero lottare per vincere, perché non volevano fare del male ai loro amici, solo fermarli. Ecco perché erano riusciti ad essere battuti ed era per questo che li ammirava.
Avevano sacrificato la loro immagine da eroi per una persona che amavano, una persona che anche suo padre onorava come guerriera.
Non poteva credere di aver aiutato la parte sbagliata, semplicemente perché era arrabbiato con Josie per essere stato sotto il suo potere di morte, per averla vista proteggere Zemo.
Non era colpa sua, si disse questo e lo disse anche a Shuri, la quale sospirò.
Sentiva ancora le urla di Natasha, di Yelena che chiamano Josie disperate, che scompariva nel cielo.

<<Fratello, se le altre nazioni lo scoprono...>>

<<Siamo noi la nazione più forte, abbiamo tecnologie che possono permetterci di fare tutto. Non voglio stare a guardare, non più>>

<<È una tua scelta, non mia>>annuì schietta, si fidava sempre delle sue decisioni e lo avrebbe seguito dappertutto.

T'Challa attivò la chiamata e respirò a fondo nello stesso laboratorio da dove Josephine era fuggita. Si guardò in giro, avevano sistemato tutto ma nonostante ciò il mondo aveva perso il suo senso, il suo ordine.
Davanti a lui apparve un viso familiare, con qualche livido, Tony Stark sbuffò.

<<Re T'Challa, non sono sicuro di voler parlare di onore nel vederti>>commentò sarcastico.

Sembrava seduto su un divano di pelle costosa, in una delle sue innumerevole ville da miliardario. Ma il suo aspetto non era dei migliori, sul tavolino si vedevano delle bottiglie di alcool, aveva i capelli spettinati, occhiaie nere ed era pallido. Sembrava a pezzi.

<<Posso comprenderlo>>

<<Avete bisogno di me? Io non ero a Berlino. Non ero con gli altri, sennò mi avreste arrestato>>mentì.

<<Stark, io so esattamente che eri lì>>

<<Stronzate, non c'ero>>

<<Ho preso le riprese, c'era una telecamera del parcheggio e l'ho fatta prendere, così che Ross non potesse vederla. Ho visto Victoria Webber parlare con te e Barnes. Ora ho la tua attenzione o devo mostrarti anche il video?>>

L'uomo sospirò e finse di guardò in giro, anche se in realtà guardava Bucky. Egli era seduto sul portico, sembrava un cane bastonato, parlava poco e aveva gli incubi ogni notte. Aveva in mano un libro che aveva letto cinquant'anni prima, lo Hobbit e si stava domandando se a Josephine sarebbe piaciuto.

<<Che cosa vuoi? Se vuoi trovare Peperoncino ti conviene parlare con lo S.W.O.R.D, loro si occupano dalla questione alieni e ufo>>

Il re corrugò la fronte, non poteva aspettarsi qualcosa di diverso da lui<<No, sto usando la nostra tecnologia avanzata per parlarti, nessuno saprà di questo>>

<<Non hai ancora risposto alla mia domanda>>

<<Voglio rimediare a ciò che ho fatto. So che Barnes è con te, non devi negarlo e non voglio consegnarlo. Voglio aggiustare le cose e so come>>

A questo Stark sbuffò in modo infantile, alzò gli occhi al cielo<<Ehy, Braccio di Ferro, muovi le chiappe e vieni qui>>

Barnes si voltò, non rispose male come aveva già fatto in quei giorni. Si nascondevano da tutti, anche se Tony usciva solo per incontrare gli altri alla base, con altri intendo Visione, Rhodes e Banner. Non voleva dare alcun sospetto e pareva esserci riuscito, Pepper lo stava aiutando come poteva.
Ma in realtà era arrabbiato con loro, era furente e ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva Josie che gridava uccidendo suo madre, vederla così sottomessa a quella donna non lo lasciava riposare, non l'aveva mai vista così fragile e si odiava per aver avuto quell'idea.
Bucky si sedette e fece una smorfia guardando il Re. Si salutarono con un cenno serio.

<<So dove tengono gli altri>>

<<Non dirmi che vuoi farli evadere>>ridacchiò Stark.

<<So come, hai visto che cosa possiamo fare qui. Possiamo liberarli e uscirne puliti, nessuno capirà che siamo stati noi>>

<<Davvero? E i tuoi amici? Quelli piccoli e fastidiosi con quelli...si, insomma, quelli vestiti come a Carnevale?>>

<<Banner li ha trovati, li ha convinti velocemente e Ross ci ha messo il suo. Sono forti, Strange lo è..>>

<<Non hai detto che cosa vuoi fare esattamente>>lo interruppe il soldato, con tono diretto. Anche lui aveva l'aspetto di chi dentro stava così male da non respirare, occhiaie a parte.

<<Conoscete già mia sorella minore>>

Shuri apparve nell'inquadratura, non si preoccupò neanche di salutare ma sorrise imbarazzata, vestiva interamente di bianco.

<<Il piano è preciso, semplice. La prigione è sotto l'oceano, pochi hanno l'accesso per quanto è segreta. Il personale è minimo ma ben addestrato, sono forti ma non come il Soldato d'Inverno.>>

<<Dovrei entrare lì e ucciderli tutti?>>

<<Oddio, mica ho parlato di uccidere!>> commentò con voce stridula lei. <<Devi solo tenerli occupati, ti armeremo per stordirli. Intanto noi ci occupiamo della parte fondamentale. L'armatura di Stark può arrivare ad una camera stagna, è il punto debole della struttura, può essere sfondata e con la nostra tecnologia subacquea creeremo una bolla d'aria per entrarci. Voi tre entrerete così ma vi dividerete>>

<<Quindi, mentre lui si fa il culo da una parte come diversivo, noi passiamo dalla parte opposta.>>

<<Esatto, disattiviamo tutte le telecamere per un massimo di otto minuti. Il tempo di arrivare al centro, dove sono rinchiusi tutti è di quattro e dodici secondi, gli altri quattro serviranno a far scappare tutti verso la bolla d'aria. Poi dovreste scappare velocemente via da lì>>

<<È fattibile>>sussurrò Tony con una smorfia, dopo aver fatto i suoi calcoli.<<Ma daranno la colpa al Soldato d'Inverno>>

<<Mi danno sempre la colpa, non è una novità. Quando possiamo farlo?>>disse subito Bucky, avrebbe liberato Steve e non gli importava della sua fama o di qualsiasi altra cosa.

<<Stasera, tra nove ore.>>precisò T'Challa.

<<Ci sto>>annuì serio. Doveva farlo, perché tutti loro erano rimasti per Josie e lui era stato cacciato.

<<Tra quanto potete essere qui?>>

<<Saremo lì poche ore prima. A qualunque costo>>rispose, senza alcun tipo sarcasmo, Tony.

Ed era vero, avrebbe fatto di tutto per risolvere questo. Meglio fuggitivi che prigionieri.
Intanto, come stavano quei prigionieri? I visi che la gente venerava erano visti come dei cattivi ora, in commercio non si vedevano più cose di loro, erano state improvvisamente vietate.
Nelle loro celle passavano tutto il tempo in silenzio, era la parte peggiore, nessun osava dire qualcosa.
Erano passati solo tre giorni ma non lo avreste mai detto, i loro aspetti erano completamente diversi. Wanda era pallida come un lenzuolo, chiusa in una camicia di forza e le labbra quasi bianche.
Natasha e Yelena erano entrambe esauste, lunghe occhiaie, capelli sporchi e ribelli, non sembrano neanche loro. Non era la prigionia a fargli quell'effetto ma i loro pensieri, la seconda non aveva toccato neanche cibo.
Steve era quello che pareva stare meglio, non rimpiangeva la sua scelta di aiutare Josie ma vederla sparire era stato orribile, così come vederla piangere disperata.
Su tutti loro aleggiava senso di colpa, sofferenza, questo li rendeva tanto diversi.
Ma Pietro, sì, lui era quello più arrabbiato e Sam, insieme a Clint, lo osservavano nella sua postura rigida e immobilizzata.
Due guardie erano sedute al centro di controllo davanti a loro, controllavano continuamente lo stato delle gabbie.
Al loro arrivo c'erano stati cosi tanti soldati da impressionare ognuno di loro, erano trattati come veri mostri.

<<Fanno davvero ridere, guarda come si vanta. Come se avesse fatto qualcosa!>>rise una guardia, Sam si girò. <<Ross è un pallone gonfiato del cazzo>>

Clint si alzò con la sua tuta blu da galeotto<<Ehy, ragazzoni, che state guardando?>>

Le due guardie si guardarono<<Non possiamo parlare con voi>>

<<Ma lo vuoi>>aggiunse Natasha facendo mezzo sorriso.

Anche gli altri si girarono, incuriositi da quanto i soldati fossero seri. <<Ross ha fatto una conferenza mondiale, per i Patti di Sokovia. A quanto pare troppi pochi ne fanno parte ma hanno trovato dei nuovi alleati.>>

<<Gli stronzi dell'aeroporto>>disse Sam dando un pugno ad una panchina.

<<E cos'altro dice?>>domandò Rogers.

<<Meglio che non lo sappiate>>disse l'altro, dai capelli biondi, era inglese.

<<Fiamma, c'è l'ordine di ucciderla a vista, anche i civili sono autorizzati a farlo adesso>>ammise quello dai capelli neri, per poi prendersi una gomitata dall'amico.<<Ma che ho detto?>>

<<Cosa?!>> esclamò Wanda<<È tornata qui?>>

<<Tornata?>>

Pietro fece una smorfia confusa ma fu Yelena a parlare, quasi si fosse risvegliata<<Che cosa ha detto Ross sulla sua fuga?>>

<<Quello che avete fatto, proteggere la creatura più pericolosa della Terra e che siete stati arrestati e condannati. Beh, Fiamma è fuggita volando via, è dispersa ma si pensa sia in Russia>>

<<Da sola?>>inclinò la testa Sam.

Dalla faccia dei due tutti capirono cosa stava succedendo<<Quel figlio di puttana!>> gridò improvvisamente Pietro.

Era immobilizzato su una sedia, così che non potesse muoversi per usare la sua velocità. <<Pietro..>>

<<Cosa?!>>ribatté guardando la gemella<<Stanno mentendo al mondo intero! Josie è scappata con suo padre, Cristo Santo, non è neanche sulla Terra! Quel bastardo la sta usando per farsi un nome, manda tutti in panico e fa sembrare che -che..>>

<<Respira, là fuori ci sono persone che sanno la verità e che..>>

<<No, ha ragione. Dicono che Josie è un mostro e tutti ci credono, semplice e magari sono stati loro a fermare la Stanza Rossa e l'Hydra>>disse seria Natasha.

Dall'espressione delle guardie Steve capì che anche questa era vero, mentivano alla grande. Sam imprecò sonoramente, la rabbia era così tanta.<<Improvvisamente siamo noi i cattivi, abbiamo solo cercato di aiutarla e finiamo così>>si morse un labbro Cap.

<<Abbiamo solo peggiorato la situazione>> parlò ancora Pietro, tutti si voltarono verso la sua cella. Il suo tono era spezzato.<<Con sua madre e lo sapete tutti, per questo sono giorni che non parliamo>>

<<Non potevamo sapere che era..>>

<<Una sociopatica, stronza, ipocrita, una vera sadica egoista?>>aggiunse duro Sam.

<<In realtà ora è tutto molto chiaro>>parlò Natasha<<Yelena, ti ricordi quando Josie aveva gli incubi? Urlava sempre a sua madre di non fare qualcosa. Credevo fosse per l'abbandono. Capisco tante cose, anche il suo modo di fare, di proteggersi>>

<<Lo capisci ora, un po' troppo tardi!>>

<<Pietro, per l'amor di Dio, come cazzo potevo saperlo? Non ha mai parlato a nessuno di lei. Lei non parlava mai dei suoi sentimenti, delle sue preoccupazioni e in questo non è cambiata>>

<<Certo, perché poteva parlare di una donna che cercava di ucciderla e che la torturava!>>

<<Ora è morta per fortuna>>lo fermò Yelena.<<Non guardatemi così, lo pensate tutti. Solo guardarla, mentre diceva quelle cose, era come se non riuscissimo a muoverci. Parlava del Diavolo ma a me sembrava fosse lei essere Satana, se avessi potuto l'avrei uccisa io stessa per aver osato toccare mia sorella>>

<<Questo non vuol dire che meritasse di morire, abbiamo visto Josie, ha perso il controllo e si può capire visto quello che le stava dicendo. Non è stata colpa sua>>rispose Rogers.

<<La stai giustificando?>>chiese Clint<<Amico, non voglio fare lo stronzo, ma solo perché Ivan ha fatto ciò che ha fatto non vuol dire che Victoria è giustificata. Quello che quella donna ha fatto a sua figlia è imperdonabile, sono padre e lo so meglio di quanto immagini.>>

<<Il punto è che ormai non tornerà>> decretò Sam.

<<Puttanate, lei tornerà>>fissò il vuoto Pietro.<<Ha bisogno di proteggersi e non si fida di noi perché lei...>>

<<Perché le ho sparato?>>terminò la frase Natasha.

<<Anche!>>

<<Io non ho iniziato questa cosa! Voi avete nascosto tutto studiando quei fascicoli, non io o Yelena, voi! È iniziato tutto perché avete tenuto tutto segreto, come è capitato con Ultron e ved ne faccio una colpa.>>

<<Concordo>>annuì Yelena sedendosi.<<A parte il francesismo, Pietro, tu non sei un santo ma un bastardo codardo. Sei bravo a puntare il dito su di noi, su Barnes ma tu non sei da meno e voi tutti, siete dei bugiardi. Non era una vostra scelta studiare il passato di Josie, spettava a lei>>

Tutti rimasero zitti, Yelena quando parlava diceva sempre cose concise e vere. Era brava a fargli notare i loro errori, faceva la dura ma stava male, non riusciva neanche a piangere. Wilson sospirò<<Thor è sparito nel nulla, magari la troverà>>

<<Se n'è andato e noi non possiamo fare niente se siamo rinchiusi qui!>>disse furente il velocista.

<<E quale sarebbe il tuo piano? Andare a cercare la tua ex nella galassia?>> domandò Clint.

<<Sì e non è la mia ex>>

<<Avete visto quella nave aliena, non ci riusciremo mai.>>scosse la testa Wanda.

<<Allora aspetteremo>>

<<Cioè? Tu vuoi aspettare una donna che non tornerà mai su questa pianeta?!>> domandò Sam.

<<È colpa nostra se tutto questo è successo, ho fatto una promessa e ho intenzione di mantenerla. Non la lascerò andare>>

<<Romantico, Saetta ma irrealizzabile. Josie non tornerà qui e se lo facesse non verrebbe a salvare i nostri culi, le abbiamo fatto troppo male>>abbassò il capo Clint, Steve chiuse gli occhi sentendo ciò.

<<Noi? Banner è quello che sta facendo tutto questo, se tornasse sarebbe per colpirlo alla testa>>tornò a dire Yelena.<<Ci hanno traditi , lui per primo>>

<<Si è meritato di svenire>>annuì Nat delusa.

<<Gli Avengers, eh? Noi dovevamo salvare il mondo, cambiarlo ma lo abbiamo solo incasinato e ora abbiamo spezzato la squadra.>>disse sofferente Steve.<<E sapete la cosa più pazzesca?>>

<<Che quattro novellini sono riusciti a sopraffarci?>>chiese ironico Clint.

<<Che non rimpiango la mia scelta di proteggere Josie>>lo corresse<<Rifarei ogni singola cosa per lei, mi dispiace aver sbagliato e credo che a tutti noi dispiaccia. Ognuno ha le sue colpe, alcuni di più ed io mi prendo le mie responsabilità. Le ho mentito, ho mentito anche a Nat e Yelena e a tutti voi. Al funerale di Peggy lei è venuta, era così diversa ed io non volevo lasciarla andare>>

<<Questa è la bugia?>>alzò un sopracciglio Wanda.

<<No, stava male. Lo percepivo, stava abbassando le sue difese con me, mi parlava dolcemente e mi guardava preoccupata. Stava già cambiando, voleva esserci per me e non lo ha negato. Non voleva che mi unissi ai Patti, ha detto che voleva proteggerci da lei e che avrebbe abbassato la testa piuttosto di esplodere e di travolgerci. E dopo... ho visto il morso. I file dicevano il vero sul suo autolesionismo, non aveva smesso. Non vi ho detto niente perché poi è sbucato Bucky e non volevo peggiorare le cose>>

Tutti annuirono ma compresero, per quello non parvero arrabbiati e Stevie si sentì sollevato. Le due guardie erano confuse ma continuarono a guardarli, come si guarda una serie tv. Ad un tratto, però, vene attivato un allarme forte, mai sentito nella struttura.
I due si alzarono e guardarono le telecamere davanti loro, non funzionavano affatto ma tenevano le armi tra le mani<<Ma che diavolo..>>

<<Ciao, secondini. Che ne dite di abbassare i fucili?>>

Quella voce, tutti la riconobbero. Tony Stark apparve dall'ascensore nella sua armatura, teneva i propulsori accesi e sicuramente sorrideva dietro la sua maschera di metallo.
Dietro di lui si mostrò Black Panther, camminava con fermezza e gli altri lo guardarono male.

<<Sei venuto a salvarci?>>sorrise Nat verso il suo vecchio amico.

<<Puoi scommetterci>>commentò guardando i due togliersi le armi<<Voi due, bravi, ora, aprite le gabbie. Voglio far respirare della buon'aria ai miei amici>>

<<Lui che ci fa qui?>>chiese scontroso Pietro.

<<Sono dalla vostra parte, ma non c'è tempo per questo>>spiegò il Re.

I secondini fecero come detto, T'Challa corse dentro quelle dei gemelli e li aiutò a uscire dalle loro trappole.
Poi uscì e sparò al collo dei due, non per ucciderli ma per cancellare loro le ultime ventiquattro ore di memoria. La tecnologia wakandiana era proprio avanzata.

<<Possiamo andare?>>domandò Yelena<<Non voglio stare qui un altro secondo>>

L'ascensore si aprì e a sorridere, tutto sudato, c'era proprio Barnes. Steve rise nella sua tuta blu e corse da lui, poi lo abbracciò come solo due fratelli possono fare chiedendosi se stavano bene.

<<Forza, muoviamoci. Abbiamo tre minuti!>> esclamò Stark.

Salirono tutti insieme e seguirono la strada che avevano usato i tre per arrivare a loro. La verità era che nessuno si aspettava di evadere così velocemente, questo voleva dire essere fuggitivi e ancora criminali, gli avrebbero dato la caccia.
Avevano finito di essere eroi.
Wanda, che arrivò per prima nel compartimento stagno si fermò, appoggiò le mani sulle labbra. Tutti si fermarono alla vista di colui che avevano davanti.

<<Visione?>>lo chiamò la ragazza.

<<Come ci hai trovati?>>domandò Tony sbuffando.

<<Ho sempre saputo che sareste venuti. Sapevo che eri coinvolto, Stark. Faresti di tutto per Josie>>

<<Perché non lo hai detto a Ross?>> chiese invece Steve.

<<Non lo so, non ne comprendo la ragione. Non ancora>>disse guardando Wanda. Ma tutti capirono che c'era un motivo, ed era proprio lei.

Pietro alzò gli occhi al cielo, infastidito, era sempre sua sorella<<Quindi? Possiamo muoverci? Devo trovare la mia ragazza>>

Fu Bucky ad alzare gli occhi al cielo questa volta<<Sono d'accordo>>

<<Sul fatto che è la sua ragazza o che.. >>

<<Tony, non è il momento>>lo rimproverò Nat.

<<Andiamo>>annuì poi Visione.

Oltrepassarono la strana bolla e finirono su una navicella nera, era wakandiana ma era diversa da quelle che avevano già visto. L'allarme continuò. Quando tutti furono dentro Shuri, che pilotava, chiuse di botto il portellone e la bolla esplose bagnando i piedi a tutti. Poi ella attivò la schermatura per essere invisibile e fece partire i propulsori, Stark era meravigliato da quella tecnologia ma ancora di più dal fatto che ci fossero riusciti.

<<Siete tutti interi?>>domandò aprendo il casco.

Tutti annuirono con un sorriso furbo sul volto, tutti tranne Pietro, il quale si se accasciò su una parete, di fianco ad una finestra e si sedette a terra. Il cuore a pezzi.

ORE DOPO...

Quando arrivarono i Wakanda i telegiornali avevano già annunciato la storia dell'evasione, c'era chi era contento e chi si sentiva in pericolo. Steve aveva faticato a sentire quelle notizie, non era mai stato visto in quel modo e non aveva neanche mai guardato sé come il grande cattivo.
Per alcuni di loro tornare in quella nazione sapeva di ricordi amari, quando Josie era scappata e per questo si sentirono a disagio. Re T'Challa li portò al palazzo, fu cordiale ad offrirgli asilo e diede loro delle camere, per sistemarsi e dei vestiti non tradizionali. Sarebbe stato buffo vederli con tuniche, perciò evitarono.
Quando si erano divisi nella grandi stanze erano rimasti tutti fermi, a pensare, le cose stavano accadendo così velocemente e non ci credevano ancora al loro nuovo status di criminali.
Pietro aveva dato un pugno al muro, era arrabbiato, furioso con il mondo, non con Josie, non la voleva incolpare. Fece una doccia lunga, sapete, di quelle in cui i vetri appannati ti fanno venire alle mente ricordi, dove i pensieri si mischiano con l'acqua.
Quando uscì, si vestì veloce ma rimase a guardare il proprio riflesso, era così cambiato da quando era un esperimento di Strucker. Non era dispiaciuto sul fatto che fosse morto.
Accadde proprio lì, le sue pupille divennero argentate e l'acqua iniziò a vibrare, alzò il viso e vide le proprie mani, appoggiate al bancone, che si muovevano veloci. Improvvisamente il vetro esplode, indietreggiò confuso, non era una capacità che conosceva.

Qualcuno bussò alla porta della camera<<Fratellino, va tutto bene?>>

Riconobbe Wanda, si morse le labbra e usò la sua velocità per raccogliere i pezzi di vetro, li buttò in una pattumiera e poi corse alla porta. La spalancò, la trovò vestita di nero e con una smorfia preoccupata. <<Si, sono stato troppo veloce e ho rotto un vaso>>

<<Siamo qui da cinque secondi e già rompi tutto?>>lo prese in giro, lo fece per sdrammatizzare ma Piero non sorrise, si limitò ad annuire.

<<Andiamo?>>passo di fianco Visione.

Entrambi lo seguirono, incontrarono anche Natasha e Yelena, sembravano molto serie, come se avesse parlato di qualcosa di brutto, ed era vero. Giunti in Laboratorio trovarono tutti gli altri, erano puliti ma dentro di loro si sentivano l'esatto contrario.

<<Tutto bene?>>domandò T'Challa.

<<Grazie per l'ospitalità>>disse Rogers per tutti, il quale indossava una maglia azzurra.

<<Ora che cosa succede?>>strinse le braccia al petto Tony.

<<Ora siamo ricercati>>ammise Sam<<Ci daranno la caccia come animali>>

<<Potete rimanere qui>>

<<Sei molto gentile, ma non possiamo mettere in pericolo la tua nazione. Se Ross lo sapesse inizierebbe una guerra e sappiamo che vincereste voi>>rispose Cap guardando il panorama.

<<Alcuni di voi hanno già accettato e qui non entra nessuno se non sappiamo chi è. Non ci sarà nessuna guerra, Capitano>>

Tutti si guardarono fra di loro ma fu Yelena a parlare<<Di che stai parlando?>>

<<Io rimarrò qui, in ibernazione>>disse una voce.

Quando gli altri si girarono verso Bucky capirono, dal suo sguardo, che era serio. Steve lasciò cadere le braccia e scosse la testa<<Cosa?>>

<<Lo devo fare>>

<<Stai scherzando? Le cose si fanno difficili e tu scappi?>>parlò Pietro con arroganza e rabbia.

<<Non sto affatto scappando>>

<<L'ibernazione vuol dire che sei fuori dai giochi, lo sai questo?>>inclinò la testa Stark.

<<E' una mia scelta>>

<<Col cazzo!>>sbottò Pietro, allargò le braccia e si avvicinò verso di lui.<<Credi che Josie abbia scelto tutto questo? No, non l'ha fatto e tu vuoi abbandonarla. Siamo in Wakanda, possiamo trovare un modo per capire dove si trova e tu rinunci>>

<<Josephine non tornerà, non voglio più farle del male e non voglio stare sveglio mentre non c'è!>> ribatté gridando, era stanco ed era sincero.

Nessuno osò parlare, i due soffrivano, innamorati della stessa ragazza ma lo erano in modo diverso. <<Ti sbagli, non è finita>>

<<Stiamo parlando dell'universo, Saetta, non possiamo sapere dove si trova. Non sappiamo neanche di che razza sia suo padre, il diario non dice niente e sua madre è troppo morta per dircelo>>scosse la testa Clint<<Mi dispiace, dico davvero, le voglio bene anch'io ma non trovo una soluzione. Ora siamo criminali e voglio tornare dalla mia famiglia se non posso fare altro>>

<<Cosa ti fa credere che lei non voglia tornare? Noi siamo la sua famiglia>>

<<Non credo lo pensi ancora, non dopo quello che è successo.>>sospirò Wilson.

<<Facciamo dei calcoli. L'unica persona che può raggiungere la galassia non è presente, Thor sarebbe in grado di riconoscere la razza e trovare il pianeta. Se lui può viaggiare nello spazio ci aiuterà a farlo>>mosse le mani Visione.

<<Come troviamo Thor?>>domandò Nat<<Non credo che su Asgard il telefono prenda>>

<<Mi state dicendo che dobbiamo aspettare Thor per riuscire a capirci qualcosa ? Chi dice che non sarà dalla parte di Banner?>>fece una smorfia Wanda.

<<Non ci sono altre idee?>>chiese Pietro.

Nessun rispose, la verità era che si stavano già arrendendo. A volte si è stufi di inseguire qualcuno che non vuole essere preso, qualcuno di troppo irraggiungibile e soprattutto sei stanco di farti male. Per tutto il tempo avevano pensato che ne valesse la pena ma ognuno di loro ora avevano un dubbio, non perché non ci tenessero, ma perché forse era meglio così.

<<Suo padre la ama, Pietro>>lo chiamò per la prima volta con il suo nome, Clint<<Io lo so, sono padre. Il modo in cui l'ha presa, la ama e sono sicuro che se ne prenderà cura>>

<<Con questo cosa vuoi dire?>>

<<Forse è più al sicuro lontano dalla Terra, da noi>>mormorò Natasha. Si sentiva in colpa, un pericolo per lei.

<<Potrebbe stare meglio>>sussurrò Sam.

<<Fratello, io lo so che è difficile da accettare ma dopo quello che abbiamo visto in Germania...Josie era distrutta, era spezzata dentro, traumatizzata. Non voglio dire che è un bene che se ne sia andata, già mi manca, ma forse potrà concentrarsi su se stessa e guarire>>

<<Senza di noi? Come potrebbe stare meglio in un posto dove non conosce nessuno? Mi sembrate impazziti, quella è la nostra Fiamma. La stessa ragazza che ha scelto gli Avengers e non il potere, che ordinava la cena quando ce ne dimenticavamo, la stessa ragazza che non era mai entrata in un cinema o in una chiesa. E' sempre lei e ha bisogno di noi, capirà ciò che abbiamo fatto e ci perdonerà, ma solo se siamo al suo fianco>>

<<Nessuno la sta abbandonando>>spiegò T'Challa.

Mise una mano nei propri capelli argentati<<A me sembra che lo stiate facendo tutti.>>

<<Se potessi fare qualcosa per riaverla, giuro che lo farei, è mia sorella e la amo da morire ma stare qui le ha fatto del male. Deve essere una sua scelta quella di tornare, non nostra e non possiamo fare altro, solo cercare di rimanere liberi fino al suo ritorno>>commentò commossa Natasha.

<<Mi dispiace tanto>>commentò Steve, era d'accordo con lei.

<<Finisce così? Ora andrete tutti per le vostre strade?>>alzò il mento il velocista, i suoi occhi erano lucidi<<Questa non mi sembra una famiglia, non mi sembra una squadra, non mi sembra niente>>

Pietro non poteva più stare lì, rischiava d'impazzire e così sfuggì dalla situazione con i suoi poteri. Scomparve in un secondo, tutti sospirarono addolorati, sentendosi in colpa.

Wanda sospirò e si asciugò una lacrima vagante, stava per seguirlo quando Tony parlò ancora.<<Qual è il piano quindi?>>

<<Credo che dovremmo capirlo con il tempo, non possiamo fare niente senza una fonte dall'esterno e lo S.W.O.R.D non ci aiuterà.>>gli rispose Steve dopo.

<<Wanda potrà rimanere qui, Re T'Challa, al sicuro?>>domandò l'umanoide.

<<Visione..>>lo chiamò lei girandosi.

<<Certo, sarà la benvenuta>>

<<Wanda, questo è il posto più sicuro del pianeta e potrò venire tutte le volte che posso. Ho bisogno che tu sia al sicuro>>disse dolcemente, ella trattenne il respiro e un sorriso le nacque sul viso.

Natasha diede una gomitata a sua sorelle, le due risero capendo che erano innamorati. Rogers le guardò confuso<<Tony, che farai? Non sei un ricercato ma sei controllato, se Visione ha capito che eri coinvolto potrebbero capirlo anche gli altri>>

<<Reggerò, purtroppo. Starò un po' alla base e poi dirò di volere un posto tutto mio, ma li terrò sott'occhio anch'io, se Rhodey o Bruce riuniranno i loro strani amici lo saprò, posso coprire le vostre tracce>>

<<Le comunicazioni dovranno essere al minimo o ci troveranno>>annuì Yelena.

<<Quindi, Cap, Nat, Sam e Yelena insieme, io a casa, Barnes addormentato, Wanda qui, che capiterà al ragazzo?>>domandò Clint sospirando.

<<Wanda, è tuo fratello, lo conosci meglio di chiunque>>parlò Natalia.

<<Ho già visto Pietro con qualche ragazza, niente di serio ma con Josie è sempre stato diverso, anche quando eravamo rinchiusi nelle teche>>mormorò con tono spezzato, le sue guance arrossirono per l'emozione e gli occhi le si fecero lucidi<<Lui la guardava quando passava e mi chiedeva sempre chi fosse. Pietro non lascerà stare, non gli passerà velocemente. Nell'ultimo anno ho visto da vicino cosa è successo tra di loro, quelle liti erano solo per mascherare i suoi sentimenti. Quello che sente per Josie non svanirà così e non penso si arrenderà, la ama troppo per lasciarla andare>>

Bucky chiuse gli occhi, nessuno lo giudicava per la sua scelta, nessuno a parte Pietro. Ma era vero, si era arreso in parte, avrebbe sempre amato Josephine ma si sentiva comunque un enorme pericolo per il mondo e per lei. Non smetteva di vedersi mentre le metteva quella siringa nel cuore, era stata tutta colpa sua e aveva paura che il Soldato d'Inverno lo avrebbe rifatto, che l'avrebbe ferita o uccisa. Perciò T'Challa disse che potevano già usare la capsula, così poteva salutare tutti loro e magari prima incontrare una donna di Ayo, lo avrebbe aiutato.
Wanda sospirò e tutti annuirono malinconici, salì le scale e corse alla ricerca del fratello.
Guardò dappertutto, finché dopo una ventina di minuti non vide una figura su una terrazza. Sospirò, era lui.
Camminò verso il fratello incerta, guardò il panorama con ammirazione, il Wakanda le piaceva già ed era felice di nascondersi in un luogo tanto puro.
Si avvicinò e si appoggiò al muretto, il cielo era chiaro per l'alba.

<<Mi dispiace, Pietro>>sussurrò provata.<<Vorrei darti tutte le certezze di cui hai bisogno, vorrei dirti quello che hai bisogno di sentire>>

<<Ma non puoi, l'ho capito bene>>

Era arrabbiato, era triste, era colmo di emozioni contrastanti. Guardava la luna, senza staccare gli occhi da essa.<<Che cosa hai intenzione di fare? Io rimarrò qui e vorrei tanto che restassimo insieme, come sempre>>

Era sincera, erano sempre stati inseparabili ma Pietro stava male, non era mai stato peggio in vita sua. Perdere i suoi genitori era stato traumatico ma aveva fatto la parte del fratello forte, ora sentiva di aver perso la donna che amava e per sempre, forse non aveva tutti i torti.
Sapeva che la sorella avrebbe potuto usare i suoi poteri per farlo stare meglio, avrebbe potuto cancellare il dolore, proiettare una Josie da vedere, ma a cosa sarebbe servito? Sapeva che non era lì per davvero.

<<Tutto è cambiato e stare qui non mi aiuterebbe>>

<<E che cosa vuoi fare?>>strinse la sua presa.<<Non sarai al sicuro, siamo ricercati>>

<<Me ne sono accorto>>disse sarcastico.

<<Credi che perché sei veloce allora sei invincibile ma non è vero, non sei più veloce di un proiettile>>

<<Questo cosa vorrebbe dire?>>mise le braccia piegate sul petto.

<<Vuol dire che non puoi pensare di andare là fuori da solo. Steve starà con Sam e le sorelle, ma sono insieme. Che cosa vuoi fare da solo? L'eremita?>>

<<E tu? Non rimani qui perché te lo ha detto il tuo ragazzo umanoide?>>ribatté.

Lo guardò male<<Non fare lo stronzo con me, Pietro. Guardami!>>lui ubbidì<<Credi di essere l'unico che sta male per Josie?>>

<<A quanto pare si!>>

<<No, Pietro! Natasha e Yelena hanno perso loro sorella, sono devastate! Bucky l'ama tantissimo, tutti noi abbiamo perso un'amica, anch'io ho perso la mia migliore amica, la mia prima migliore amica!>>gridò<<Tutti la amavamo>>

<<Ne parli al passato, come se fosse morta.>>

<<Ne parlo al passato perché so che non tornerà, non quando ha l'opportunità di ricominciare, di avere una vita vera>>disse seria.

<<Non è vero, e tu lo sai. Sono tutte puttanate. Vuoi la verità?! Lei si trova da qualche parte, in un vuoto e spazio nero e noi siamo qui. Noi non ce lo meritiamo!>>

Wanda sospirò, lui mise una mano tra i capelli, sembrava disperato. Rimasero in silenzio e fu li che ella notò un particolare, lo sentì con i suoi poteri.
Pietro era sul punto di piangere.
Si voltò e lo vide stringere gli occhi, l'esasperazione scomparì e si fece posto della preoccupazione fraterna.

<<Pietro?>>lo chiamò dolcemente posando un mano sulle sue spalle.<<Mi dispiace che sia finita per voi>>

Lui si voltò e rilascio un singhiozzo, era raro che piangesse e questo la sorprese. Perciò avanzò di colpo e lo abbracciò, il ragazzo lasciò la testa sulla sua spalle e si sfogò.
Pianse, pianse per tutto e senza imbarazzo.
Pianse così tanto da sentirsi morire.
Non so quanto stettero lì, stretti in un abbraccio, ma anche Wanda scoppiò in lacrime.
Poi, quando si staccarono sentirono un rumore.
Entrambi si voltarono e Pietro si affrettò a pulirsi le lacrime, ma i suoi occhi non negavano la verità.
Tra tutte le persone che potevano arrivare c'era proprio Bucky Barnes.

<<Posso parlare da solo con te?>>domandò al ragazzo d'argento.

Wanda sospirò, diede un bacio sulla guancia del fratello e annuì, andandosene e si rassegnò, sapeva che se ne sarebbe andato e le dispiaceva ma non poteva fermarlo.
Bucky camminò indeciso, il braccio di vibranio in bella vista e l'espressione nervosa, come se non volesse fare quello che stava per fare.
Camminò fino al vetro e si appoggiò, guardò l'orizzonte affascinato.

<<Voglio raccontarti una cosa su Josephine, una cosa che nessuno al mondo sa>>

Pietro sbuffò girandosi<<No, non m'interessa saperla da te>>

<<Te lo dirò lo stesso, perché allora capirai che non ho mai voluto farle del male>>

A quel punto egli fu così sorpreso da voltarsi ancora, lo affiancò con fare confuso<<Non credo mi convincerai>>

<<La prima missione che ha fatto Josephine con me, durante il patto Hydra-Stanza Rossa. Non credo che la dimenticherò mai>>

<<Perché?>>

<< Josephine stava affrontando le prime frasi ma io nascondevo questo all'Hydra, non volevo che le mettessero altro potere nelle vene. Quando stava male lei, alla fine, stavo male anch'io. Così pensai che la missione a Madripoor ci avrebbe fatto bene, stavamo insieme da solo diciotto giorni, li contavo da stupido ma era come se fosse da sempre. Madripoor cambia le persone, il male che ci risiede è viscerale, lo senti dall'odore, è la città dei più grandi criminali del mondo, una volta dei pirati. Lei era bellissima e aveva appena conosciuto Rumlow, avevamo una missione, scoprire se volevano produrre il serio del Super soldato e comprare dal Mercato Nero alcune attrezzature. Eravamo in una discoteca, onestamente le odio ma ero lì con lei, ci siamo sentiti liberi di non nasconderci.>>

<<Non voglio sentire la parte focosa, il punto quale sarebbe?>>

<<Non è una bella storia, non tutta. Io e Josephine non ne abbiamo più parlato nei mesi a venire, come se non fosse mai capitato. Ci siamo come dimenticati dalle missione e siamo finiti in un corridoio, non dovevamo essere visti, se l'Hydra avesse saputo di noi mi avrebbe cancellato la memoria e l'avrei persa per sempre. E' arrivato un ragazzo, avrà avuto venticinque anni, americano, alto e biondo. Un ladro d'arte, questo so. Lui, come tutti quella della festa sapevano che eravamo dell'Hydra, sapeva che ero il Soldato d'Inverno e che a quanto pare non ero sotto il controllo delle parole d'ordine>>

<<Vi ha visti>>capì.

<<Nessuno doveva sapere quel segreto, di noi, le si spezzò il cuore farlo. Non era un'assassina senza morale come lo sarebbe stata dopo la cerimonia, le avevo già dato una seconda personalità ma non l'aveva attivata. Ricordo di averle gridato di non farlo ma Josephine lo uccise, entrò nel suo corpo e gli fermò il cuore. Era un'innocente alla fine e lei aveva preso una scelta, senza rimpiangerla. >>l'altro scosse la testa sconvolto<<Lei si girò a guardarmi e mi disse che andava tutto bene, che non avrebbe permesso a nessuno di separarci>>

<<Con questo cosa vuoi dirmi?>>

<<Potremmo sembrare rivali per lei ma non dovremmo esserlo. L'amiamo, non c'è niente di sbagliato in questo ma quel giorno, quando vidi che cosa era capace di fare per me o per le sue sorelle mi ordinai di non lasciarla più sola. Tu proverai a cercarla, lo ammiro, io ho proprio paura di trovarla e ho paura che il Soldato d'Inverno la uccida. Ma almeno so che la sognerò, li ci sarà e staremo ancora insieme. Domandati una cosa quando sarai sulla strada per la trovarla : La sto cercando perché non posso vivere senza di lei o perché è lei che ha bisogno di me?>>

Pietro non capì le sue parole, come poteva? Ma Bucky fu davvero buono nel dargli quel consiglio, poi si voltò e tornò dentro, lasciandosi alle spalle qualcuno che stava agendo senza sapere il perché.

ANGOLO AUTRICE.

Spero che il video vi sia piaciuto, piano piano i video saranno più romantici.
So che è un capitolo infinito ma sono accadute molte cose.
Per questo non mi dilungo oltre!
Ditemi cosa ne pensate, commentare, votate e seguitemi su Instagram THE STORIES OF HOPE.
Un bacio, Peperoncini.

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