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Capitolo 39

Paura, un emozione primaria e che qualsiasi essere vivente sente, non c'è distinzione, non c'è preferenza, la paura non ha pregiudizi, ci colpisce tutti ed è inevitabile.
I viventi non possono fare a meno di avere una fobia, di spaventarsi, di temere qualcosa di più grande di loro, di improvviso ma pensiamoci bene, la vita che senso ha senza una sensazione di trepidazione? Di sgomento?
Non ci sarebbe più divertimento, non si darebbe significato alle cose, alle persone o ai momenti.
Senza paura non siamo che oggetti inanimati, senza anima o moralità.
Se hai paura delle conseguenze allora non compi azioni disdicevoli ma, se non provi alcun timore, allora non hai un freno.
Eppure a volte è proprio la paura il problema, se non ne hai per niente non sei davvero coraggioso ma se ne hai troppa allora diventi un topo cieco, che cerca di scappare da qualsiasi cosa.
Molto spesso chi ha paura, una fobia, diventa egoista, pensa alla propria salvaguardia, perde d'obbiettivo e forse è anche un modo per vedere chi si è davvero.
Natasha non voleva avere paura, le avevano insegnato che era una debolezza ma al momento ero seduta nella navicella insieme a tutta la squadra, leggeva i file criptati ancora e ancora, si sentiva impotente, spaventata e arrabbiata.
Yelena aveva letto tutto una volta e poi era rimasta immobile, nessuna delle due parlò con gli altri durante il viaggio, erano deluse, si sentivano tradite e sapevano che Josie si sarebbe sentita anche peggio.

<<Stark, quanto manca?>>domandò Sam sospirando, erano in viaggio da ore ormai.

<<Sto cercando di capirlo>>

<<Com'è possibile che esista un regno, tipo Atlantide, e il mondo non lo sappia?>> borbottò Rhodes contrariato, Bucky alzò gli occhi al cielo.<<Le altri nazioni dovrebbero sapere>>

<<C'è una chiamata importante, Signore>>parlò Friday, Steve sollevò gli occhi su Nat.

<<Riattacca, sono occupato  ad essere Indiana Jones alla ricerca della Città Perduta>>

<<Signore, è Re T'Challa>>

Tutti si voltarono verso Tony, nessuno ebbe il coraggio di dire una sola parola e fu Pietro ad alzarsi, questa era una svolta e nessuno lo avrebbe diviso da lei, neanche Bucky. 

<<Che stiamo aspettando?>>domandò Clint mentre pilotava.

<<Pronti?>>chiese Stark guardando i compagni, Yelena fu la prima ad annuire.

Steve si mise al centro della navicella, vicino all'amico con il suo apparecchio e accettarono la chiamata. <<Signor. Stark, sono..>>

<<Si, lo sappiamo, Re T'Challa. Evitiamo carinerie inutili, tu non sei stato molto carino, no? Hai rapito la nostra Fiamma>>

<<Volevo solo aiutarla>>

<<Senza avvisare, che bell'aiuto>>disse Bruce.

<<Lei dov'è?>>domandò Pietro.

<<E' per questo che vi chiamo, vi vorrei invitare di persona qui>>

Yelena si fece avanti<<In Wakanda?>>

<<Si, esatto. Vi abbiamo già mandato il modo in cui arrivarci, è una situazione grave temo>>

<<Dimmi, vuoi ancora uccidere Bucky?>> domandò Steve.

<<No, so chi è il colpevole>>

Tony aprì la mappa arrivata e sorrise<<Direi tutto a posto! Siamo li tra mezz'ora>>

T'Challa non ne fu molto sorpreso ma attese, attese quei lunghi momenti e si cambiò, cercò di aiutare la sorella con i danni alla nazione.
Quando vide la navicella atterrare davanti al palazzo ed uscì con le sue guardie, il suo generale si chiamava Okaye e non era per niente felice della loro presenza.
Il gruppo scese guardandosi in giro, erano spaesati, sorpresi, meravigliati e preoccupati, un mix di emozioni contrastanti ma soprattutto indossavano già le loro divise da combattimento.

<<Voi nascondete tutto questo al mondo, siete pazzi?>>domandò Rhodey sconvolto.

<<Al contrario, preveniamo>>rispose la donna generale.

Tony fu il primo a stringere la mano del re<<Non hai un buon aspetto, Altezza>>

Lui sospirò e si sfiorò la ferita sulla fronte ancora fresca<<Si, beh, preferirei dimenticare>>

<<Lei non è più qui ovviamente>>parlò Bucky guardando le navicelle distrutte.

<<No, è scappata... Vorrei chiederti scusa, ho creduto facilmente che potessi essere stato tu>>

<<Cosa ti ha fatto cambiare idea?>> domandò Natasha.

<<Josie>>rispose<<Mi aveva convinto già a Berlino ma non ne ero certo, poi ho visto come ti ha parlato e ho capito, ho capito che aveva ragione su di te.>>

<<Ha sempre saputo che non è stato lui?>>alzò le sopracciglia Clint.

<<Si, non ha mai avuto dubbi, ti ha difeso a spada tratta ma questo è diverso. Entriamo, vi prego>>

Le guardie li scortarono nei vari ascensori di vetro, videro le zone colpite dal terremoto, molti erano già al lavoro e Steve notò perlopiù la quantità massiccia di vibranio. Quel posto sarebbe stato distrutto da Josie se non fosse stato forgiato con il metallo più duro al mondo. 
Il laboratorio che trovarono sembrava a pezzi, Banner mise le mani tra i capelli per lo sgomento, tutta quella tecnologia rotta lo stupì.
Pietro scese con la sua velocità verso il lettino ancora fumante e si guardò in girò, vide le bruciature delle sue mani.

<<Che cosa le avete fatto?!>>ringhiò.

<<Niente, abbiamo solo cercato di aiutarla>>spiegò Shuri alzandosi da una scrivania, era stata ferita e i suoi occhi erano ancora spaventati.<<Non ho mai visto niente di simile, era come se fosse imprigionata dentro sé stessa, riuscivo a percepire il suo dolore ed era estenuante. Era come se sentissi di dover...>>

<<Fare quello che voleva, non puoi muoverti o pensare, perché quel dolore è più forte di te>>finì la frase Barnes<<Si, è una sua capacità ed era già stata predetta ma è questo il punto, non è mai riuscita a vincere contro il siero.>>

<<Com'è stato possibile, allora?>>

<<L'avete fatta addormentare, dico bene? Vedo dei sedativi potenti>>parlò Visione.

Improvvisamente Bucky si voltò di scatto, guardò le prove<<Come potete aver fatto tutto questo?!>>

<<Buck, che vuoi dire?>>domandò Steve confuso.

<<C'è una procedura per l'assunzione del siero, deve restare sveglia per tutto il tempo! Se non lo fa finisce nel suo stesso cervello. Nell'inconscio! Finisce ingabbiata tra i ricordi, tra i traumi e  li rivive all'infinito. Lo disse Anna Freud>>spiegò, se ricordiamo bene nel diario di Hermann si parla di una certa Anna.

<<Allora non stava sognando>>mormorò Shuri con gli occhi spalancati.

<<In pratica ora è in giro sconvolta>>disse Sam sbuffando.

Okaye sospirò<<Non mi sembrava tanto sconvolta quando ci ha fatto quella cosa>>

<<Vi ha fatto il gioco della calma, vero?>> domandò Banner con orrore<<Mi aveva promesso che non l'avrebbe mai più fatto a nessuno>>

<<Ho provato a farla ragionare ma quando ha scoperto che sapevamo dov'era Helmut Zemo ci ha bloccati. Era come se il suo potere ci stesse uccidendo lentamente. Sentivamo la nostra paura amplificata ma non riuscivamo ad essere spaventati perché sentivamo il suo stesso tormento, era orribile. Ha distrutto le navicelle e se n'è andata. Ho fatto partire una squadra per seguirla in Siberia subito dopo>>

Bucky si sedette a peso morto, mise la mano di metallo sopra gli occhi, era un incubo e anche Pietro si sentiva nello stesso modo. Entrambi avevano delle risposte.

<<Okay, ora è il momento, Barnes. Che cosa ci nascondi?>>domandò Tony senza ironia, era preoccupato da morire per la sua amica.

Sollevò lo sguardo<<Tutto>>

INSTANBUL, TURCHIA.

Josie non aveva alcuna paura, si sentiva come se qualcuno le avesse dato un accoltellata e ormai pensava che niente avrebbe fatto tanto male come essere tradita dai suoi amici.
Zemo era al suo fianco e la guardava con curiosità, come se cercasse di capire come erano arrivati fino a lì, sapeva che doveva guadagnarsi la sua fiducia ma già il fatto che non lo avesse ucciso era un bel traguardo.

<<Sei sicuro che Ulysess sia qui?>> mormorò  lei scendendo dalla navicella. Camminava senza alcun tipo di timore o rigidezza.

<<Più che sicuro. Aveva un incontro per vendere vibranio rubato>>

<<Come sai che mi porterà da Strucker?>>

Sorrise<<Perché lavorano insieme, cara>>

<<Da quando?>>

<<Da quando hai distrutto Ultron e non sei tornata da loro>>rivelò ed ella fece un respiro profondo.

Il posto in questione era un palazzo in costruzione nella bellissima città turca, il cantiere era stranamente disabitato e il tempo era instabile, tuonava per l'arrivo di un temporale di febbraio.
Entrarono dentro un elevatore di lavoro e Josie si concentrò sul rumore dei battiti, così capì dove andare.
Alzò una mano sulla parete e la bucò, il vento entrò incauto.

<<Distraili solo per qualche secondo, poi nasconditi>>

<<Sono armato anch'io e sono un combattente>>sbuffò. Ella si girò a guardarlo male e gli occhi arancio riapparvero<<Certo, dietro di te. Ricevuto, mia cara>>

Gli uomini nella struttura ovviamente sentirono il rumore e si prepararono con le proprie nuove armi, incuriositi da ciò che avrebbero visto.
Ma quando le porte si aprirono non ci fu quello che si aspettavano, solo un uomo con un fucile in spalla, essi avanzarono incerti.
Il caldo aumentò a dismisura e il cielo, ormai rossastro, iniziò a scurirsi spaventosamente e fu in quel momento che un tuono rosso colorò il cielo, iniziò a piovere furiosamente.
Tutti urlarono e si girarono, Ulysess vide due occhi diabolici risplendere.

<<No, no..>>indietreggiò l'uomo.

<<Ciao, Hobbit>>avanzò.

<<Non sei Fiamma?>>domandò un altro, ella si girò.

Era un uomo di colore, affascinante e dalla postura sembrava un ex soldato, aveva dei capelli rasta, c'era qualcosa di forte nelle sua personalità, lo si notava subito.
Fiamma era il nome con cui la gente la chiamava ma non voleva più udirlo.

<<Non sono qui per firmare autografi, solo per prendere quello che è mio>>

<<Che cosa vuoi, Seppia? Il vibranio non sarà tuo>>domandò Ulysess.<<Ci sono delle telecamere in questo mio cantiere, se fai qualcosa il mondo saprà chi sei davvero. Non un eroina>>

<<Io non sono un eroina, Klaue Ulysess. Mai stata>>fece un passo in avanti<<Non m'importa di questa trattativa, sono qui per i file che mi darai su Strucker>>

<<No>>

<<Non ci piace la parola no>>parlò Zemo.

<<Vediamo, l'ultima volta ti ho tagliato un braccio, ora sono molto più suscettibile. Ho delle risposte da avere e tu sei davanti al mio bersaglio. Quindi dammi quello che voglio o ti ucciderò per farlo e ucciderò tutti quelli qui. Tutto ciò che hai, il tuo mercato lo raderò al suolo>>

<<Strucker ha ragione su di te, hai permesso di diventare dalla grande Fire Death a Fiamma. Sei caduta>>commentò lui. Da quanto tempo non sentiva quel Fire Death? Solo i grandi capi dell'Hydra la chiamavano così, quasi fosse di un altro mondo<<Puoi riavere tutto, il controllo, uccidere innocenti..>>

<<Nessuno di loro era innocente!>> ringhiò.

<<E tu ci hai creduto perché sennò ammetteresti la verità! Non si tratta di non avere una scelta, l'avevi ma hai scelto di saziare il demone in te, Seppia e la sua gabbia ti terrà buona questa volta. Pronta ad ubbidire>>

Questo fu il modo peggiore per affrontare una paura e quando Ulysess se ne rese conto era troppo tardi. Aveva firmato la sua condanna a morte.
La pioggia aumentò e gli uomini venuti per comprare si strinsero al capo, indietreggiando dal ladro rude.

<<Volete controllarmi? Ti mostro io come si controlla qualcuno>>disse.

La sua pelle si riempì di scaglie brillanti e i capelli si iniziarono, poi mosse una mano e Ulysess iniziò ad urlare.
Josie non poteva controllarsi del tutto, non quando aumentava secondo dopo secondo, lasciò che fu quel potere a guidarla.
Non ci fu divertimento, nessuna reazione sadica.
Klaue era guidato da una strana energia dentro di sé, ella era del suo corpo e fu così che lo guidò ad uccidere un suo collega, gli altri indietreggiarono mentre visibilmente egli era terrorizzato.
Per qualche motivo non si fermò.
Il corpo di Ulysess uccise tutti i suoi uomini, che erano stati disarmati da lei stessa, così che fossero indifesi contro qualcuno di superiore, come le vittime dell'Agente Molov, impotenti.
Quando smise di guidare l'uomo lo fece cadere, si avvicinò e si inginocchiò di fianco a lui. Poi lo prese per i capelli grigi e lo alzò verso di sé, la sua mano rilasciò delle bruciature.

<<Dammi Strucker e potrai vivere, sei tu ad averli uccisi. Cosa ti resta?>>

<<Non ti darò niente proprio per questo>>

Ella non ne tu contenta, sbatté la sua testa con furia sul cemento. <<Non credere che sia lealtà!>>

<<Non ucciderlo, lui mi serve ancora>>parlò ancora l'uomo afroamericano.

Si girò a guardarlo e nello stesso momento notò come il ladro nascondesse il polso<<Chi sei?>>

<<Erik Stevens, questo è il mio nome americano>>mormorò facendo un passo in avanti<<Allora facciamo un patto, io ti aiuto contro la tua vendetta e tu con la mia>>

Josie abbassò il viso e guardò l'uomo sporco di sangue<<Anche lui fa parte della mia vendetta, perciò rifiuto>>

Prima che Erik potesse parlare ella fece alzare Klaue da terra, lo spinse verso il bordo, sotto c'erano quindici piani.<<No, Seppia!>>

<<Non ho bisogno di te vivo>>alzò le sopracciglia, gli strappò velocemente l'orologio avanzato ed egli urlò.<<In effetti non ho bisogno di nessuno>>

Gli diede un calcio sul petto e Ulysess si sentì mancare la terra sotto i piedi.
Il suo corpo venne spinto giù dal palazzo e la pioggia aumentò tanto da bagnare anche la ragazza che guardava il suo lavoro.
Il cadavere con un braccio meccanico era steso nel fango, lo aveva ucciso e non sentiva niente.

<<Come hai capito che era l'orologio?>> domandò Zemo avvicinandosi.

<<Non faceva che nasconderlo dietro la schiena. Le paure delle persone parlano da sole>>

<<Permettimi di aiutarti>>parlò ancora l'altro, Helmut alzò gli occhi al cielo come un bambino geloso.

Si voltò<<Perché? Non hai sentito? Non ho bisogno di nessuno>>

<<Ma di lui sì>>indicò Zemo.

<<Beh, diciamo che lui è i miei occhi>>alzò le spalle.

<<Voglio essere le tue braccia e ti piacerò>>rispose<<Lascia che ti racconti il perché. Io non sono un uomo qualunque, io sono un Re e voglio il mio trono>>

Ella si girò e lo guardò con tutta la sua attenzione<<Wakanda>>

<<Proprio così. Sono un ex sigillo della Marina americana, ho combattuto per tutta la vita e ho ucciso molti, per questo mi chiamano Killmonger. Ma sì, mio padre era il principe N'Jobu e fu mio zio T'Chaka, il grande Re che tu hai visto morire, ad ucciderlo. Ho perso tutto e ora voglio quello che mi spetta>>disse con convinzione mostrando l'anello.

<<Quel trono non ti ridarà tuo padre, Erik>> spense gli occhi, la tempesta iniziò a sparire. Avrebbe dovuto dirlo anche a se stessa ma non seguiva mai i suoi stessi consigli.

<<No, ma farò quello che lui voleva. Far conoscere la nazione al mondo, cambiare le cose, governare sugli altri>>

<<Io non voglio governare>>

<<Ma sei brava a farlo>>

<<Non ti darò mai il Wakanda, non m'importa>>alzò le spalle.

<<Lo so, non sei stata tu a causare quel terremoto ore fa?>>ella non rispose<<Me lo prenderò, non temere ma fino ad allora vorrei tanto vedere come va a finire per te. Se è vero che quel coglione del Sotto Segretario ti dà la caccia allora ti conviene un aiuto in più>>

Erik voleva molto di più, pensava che se lei avesse fatto del male al Wakanda allora poteva farlo di nuovo, voleva farle cambiare idea.
Non fu un brutto ragionamento, tanto che lei ignorò le telecamere mentre Zemo ci lavorava per togliere l'audio<<Va bene, ma prendo solo tu>>

Quello fu l'inizio di qualcosa che andava oltre una vendetta, ma di rispetto reciproco.
Sentirono le sirene della polizia, lo spettacolo non era stato inosservato e avevano un uomo da prendere.

WAKANDA

Tutti fissavano Bucky ma lui non parlava da minuti, era come se cercasse di ragionare da dove iniziare o se dicendolo avrebbe fatto più male.
Non avrebbe rinunciato a Josie, anche se gli altri avrebbe creduto così in futuro.

<<Josie è scappata ore fa, ora potrebbe essere da qualsiasi parte...>>parlò Tony ancora.

<<Fratello, brutte notizie, orribili>>parlò Shuri avvicinandosi con un tablet, mosse il dito e l'immagine comparve come se fosse lì con loro.
Bucky riconobbe la base in Siberia<<Non ci sono, quando la squadra è arrivata ha trovato solo un mezzo abbandonato e anche il posto è stato lasciato aperto. La nostra navicella è ancora irrintracciabile. Purtroppo il sistema Hydra è troppo vecchio, direi che sono anni che è chiuso e le telecamere registrano ancora in bianco e nero, senza audio>>

<<Cosa stiamo vedendo?>>avanzò Pietro.

Apparve una stanza, le teche e poi eccola, Josie camminava e tutti la riconobbero.
Però arrivò anche un uomo, non si nascondeva dalle telecamera e Bucky lo riconobbe.
Non sentendo niente videro solo l'espressione sconvolta, lei che piangeva, la preoccupazione dello straniero.
Non capirono il comportamento dei due e poi li videro scappare via insieme.
Da quel momento erano passate tre ore.

<<Deve aver capito come accendere i propulsori, perché la sua traccia nella neve è diversa. A quest'ora potrebbe aver raggiungiunto anche posti lontanissimi>>scosse la testa T'Challa<<Quello è...>>

<<Helmut Zemo>>dissero in coro Bucky e Pietro.

Wanda fece un passo in avanti e sbuffò <<Voi due non me la raccontate giusta, che cosa nascondete?>>

<<Saetta, come conosci questo Zemo?>> domandò Clint sollevando un sopracciglio.

Lui si sedette<<Di persona? Mai visto ma Josie lo ha incontrato altre due volte, anche se penso ce ne sia stata una terza>>

<<Aspetta, tu lo sapevi?!>>esclamò Yelena aprendo le braccia, avrebbe voluto strangolarlo.

<<Da poco, okay?! Dopo che le abbiamo mentito mi sono sentito in colpa e quando si è confidata con me, dopo Rumlow, non ho potuto tradirla dicendovi tutto.>>

<<Direi che è il momento di farlo, Idiota>> borbottò Rhodes.

<<Josie ha conosciuto questo tizio alla festa dopo Sokovia, si sono parlati al bar e lui ha insinuato delle cose! Le ha messo dei dubbi, ha iniziato ad agitarsi, fare degli incubi ma niente di allarmante. Poi quando, quella mattina in cui voi due siete venuti in camera nostra>>mormorò guardando le sorelle, Bucky strinse il braccio di vibranio intorno ad una sedia<<Stavamo nascondendo altro che due corpi mezzi nudi. Josie mi ha raccontato tutto, aveva bisogno di raccontarlo e di fidarsi. Mi ha detto che non ha ucciso Rumlow perché gli è scappato, che ha perso il controllo per un secondo e lo ha ustionato ma poi è arrivato questo Helmut. Lui l'ha convinta a lasciarlo andare e le ha dato quel fottutissimo diario>>

<<Quel diario? Non ci credo... Quello che ha detto Bucky?>> ripeté Natasha <<Io ti uccido!>>

<<Non è tutto! Ecco, lo ha nascosto dietro un muro di cemento e mi ha raccontato la storia che le ha detto Zemo. A chi apparteneva, abbiamo provato a tradurre e capire le prime due date, ma era pieno di allegorie e solo quella pagine l'hanno fatta ossessionare. Io volevo aiutarla>>

<<Mi hai chiesto di coprirvi, non siete scappati per una fuga romantica!>> mormorò Wanda, si sentì tradita, ingannata.

<<Mi dispiace. Quando Stark ha parlato della baita l'ho convinta a partire, siamo andati lì di nascosto ed era preoccupata. Abbiamo visto la parete della sua stanza piena di quei simboli, neanche sapeva di averli fatti! Poi non lo so, abbiamo trovato due lettere e una collana. Sono uscito un secondo e poi la casa è esplosa. L'ho trovata svenuta>>

<<Ora tutte quelle cose sono alla base?>> domandò Banner.

<<Si e no, manca una lettera.>>

<<Sei un cretino!>>esclamò sua sorella, Visione alzò le spalle.

<<Ti ha detto la storia del diario?>> domandò Bucky piano, serio, tutti si zittirono guardandolo.

<<Si, più o meno. Ma non penso che dovrei..>>

<<Cazzo, parla!>>mormorò duro Tony e Yelena non poté che non concordare.

Egli abbassò il viso<<Josie non ha mai conosciuto suo padre ma ora sa la storia famigliare della madre. Il diario venne scritto nel 1943 da uno scienziato, Hermann Schimit.>>

<<Come..>>sussurrò Steve.

<<Sarò rapido. Josie è la nipote di un uomo che toccò il Tesseract e seppe della sua nascita, predette la data, i geni, il luogo e tutto. La dovette proteggere e per farlo dovette aiutare un collega, che creò te, Capitano. Lo fece per coprire il siero per la nipote e così, sacrificò tutto, anche il suo amico tedesco in America. Lo diede a suo figlio ingannandolo ma il bastardo lo scoprì e uccise in una baita lui e sua moglie Rosaline. I genitori di Victoria la mandarono in America per proteggerla, visto che avrebbe dato alla luce...la chiamavano Stagno di Fuoco ma da chi vennero uccisi? Da Teschio Rosso, figlio di Hermann e che rubò il diario dandolo all'Hydra, lo zio di Josie>>disse tutto d'un fiato.

Nessuno sapeva cosa dire.
Rogers chiuse gli occhi<<Buck, è vero?>>

Lui si avvicinò a Shuri e prese il suo tablet senza chiedere il permesso, poi allungò la mano verso Tony fissandolo e lui capì alla svelta. Gli consegnò la chiavetta dei file, egli la inserì dentro e poi mise le password in tutte le diverse lingue.
Davanti a tutti loro apparve un enorme schermata di dati.

<<È vero. Josephine è la nipote di Teschio Rosso e qui saprete la maggior parte della verità ma non vuol dire che la capirete>>

<<Allora spiegacela>>disse Nat.

Lui sospirò ma non fu diretto come Pietro, fu delicato<<Si, Josephine è stata trovata perché l'Hydra ha avuto il diario per mezzo secolo ma è stato rubato di recente. È criptato, perché Hermann voleva che solo lei capisse perché ha fatto tutto questo, voleva dirle che cosa l'aspettava e ciò che l'aspetta è solo la Morte per adempiere al suo destino. L'Hydra ha trovato Victoria, in realtà è stata inizialmente un'alleata, anche se non ho mai capito il perché. Ha tradito lo SHIELD e come già sapete hanno fatto degli esperimenti su di lei, per renderla ospitale. Io c'ero, almeno una volta, le hanno dato i Doni. Questi Doni sono il patrimonio genetico di un alieno sconosciuto e che si è mostrato solo due volte, alla nascita della bambina e quando lei aveva cinque anni. La seconda lo so perché Josephine me lo raccontava spesso, diceva che avrebbe voluto rivederlo. Una volta riavuta l'hanno illusa, prima ha ucciso nemici delle Vedove Nere per Dreykov, crescendo ha...>>

<<Che cosa?>>sussurrò Visione, Clint si guardò in giro sapendo già la risposta.

<<Ha ucciso molti traditori, come nazisti traditori dell'Hydra. Ma sono io che l'ho convinta del che erano tutti colpevoli, mostri, anche donne o testimoni>>ammise<<Come l'ho convinta di aver scelto il fuoco, quando invece era stata influenzata a sceglierlo. Ha sempre amato essere forte, lo dimostrava vincendo già da bambina contro le altre. Il suo fisico era già potente>>

Bucky raccontò la maggior parte delle cose che già abbiamo saputo, l'allenamento, le torture, il siero, le fughe,  le missioni, le ossessioni.<<Le Fasi della Cenere?>>

<<Hermann le trovò. Sono le fasi da tenere conto le per somministrazioni. Le emozioni rendono Josephine instabile e per prevenire questo ci sono le fasi con vari sintomi. Sono ufficialmente quattro e io sono arrivato con lei fino a lì, la quinta è inesplorata>>

<<Come ci sei arrivato?>>scosse il capo Clint.

<<Non ho vissuto con lei per tutti quegli anni, potevo esserci per qualche mese e un anno no, cose così. Ma faceva progressi solo quando l'allenavo, forse ero io a scatenare quella Fasi. Ogni volta che arrivava ad un livello, poteva anche saltare i sintomi dei primi, dovevo prenderla e portarla in Siberia. Non dovevo mai aspettare ma poi...lei era più viva, con gli anni non potevo rimanere a guardare. Perciò ho permesso i sintomi di arrivare e quando ci siamo...>>

<<Innamorati, questo volevi dire?>> disse aspra Yelena<<Se l'amavi come hai potuto farle tutto questo?>>

<<Sai cosa vuol dire essere morto per oltre settant'anni? Non provi nulla, non ti importa di nulla ma poi lei non fa altro che cambiarti, ti mostra di più e tu inizi a ricordare la tua iniziale. Solo una fottuta J. E sai cosa significa al punto di smettere di voler ricordare perché l'unica cosa che ti importa è di vivere il presente con lei? No, non lo sai. Io ero lì per lei, sempre, anche quando non mi sentivate, Josephine lo faceva. Perciò sì, ho permesso che peggiorasse, che iniziasse a ribellarsi,  a capire cosa era giusto, ad avere un'opinione, ad amare e ad avere paura. Ha iniziato a perdere lucidità. Ed ero spaventato ad un certo punto, ho dovuto aiutarla per forza, era al limite>>

<<Aiutarla come?>>

<<Ho avuto l'ordine di portarla ad una penultima somministrazione, ma era prima che stessimo insieme davvero. Josephine ha perso il controllo... ha ucciso tutti, anche gli altri cinque soldati d'Inverno.>>

<<Altri cosa?!>>esclamò Tony.

<<Oh si, loro erano peggio di me, non provavano neanche a pensare al passato o porsi domande. Erano invincibili, potevano conquistare una nazione in una sola notte. Erano veri mostri. Josephine aveva paura, non voleva altro potere e ha perso il controllo, ha scatenato l'inferno. Lo ha fatto per disperazione e poi ha iniziato a trasformarsi, occhi arancioni, crepe sul viso.>>

<<E dopo?>>chiese Steve.

<< L'amavo anche quando non sapevo cosa fosse l'amore e mi ha supplicato di ucciderla, perché non poteva sopportare quello che aveva fatto a quelli che definiva innocenti.>>abbassò gli occhi ferito<<Non potevo farlo. Le ho tolto la memoria sulle ultime 24, su ciò che aveva fatto in Siberia>>

<<E perché allora lo dici come se avessi fatto qualcosa di più?>>domandò Clint.

<<Perché è colpa mia. Quel giorno, quando le ho tolto i ricordi le ho tolto anche la sua crisi emotiva. Non lo sapevo, me lo spiegò Zola. La prima volta che si è davvero sfogata, che ha sentito dolore uccidendo delle persone. Togliendo la sua parte migliore, quello che la rende umana, ho creato un buco. Ho creato io la sua parte sadica, una seconda personalità>>

<<Oh mio Dio>>chiuse gli occhi Bruce.

<<Il punto è perché segue Zemo e non lo uccide?>>domandò Tony.

<<Figlio mio!>>urlò una donna correndo verso di loro. Era la Regina Madre ad arrivare con un abito elegante <<Accendi il telegiornale nazionale!>>

Shuri mise sopra i file un video e Pietro spalancò le labbra.
Era stato trovato Ulysess morto e aveva ucciso i suoi stessi uomini. C'erano testimoni che parlavano di una tempesta rossa, bollente, essi piangevano ancora per la paura.
Bruce riconobbe quegli sguardi.

<<Non può essere una coincidenza>>scosse la testa Sam.

<<Ci penso io>>parlò Shuri.

Cinque minuti dopo riuscì a collegarsi con le telecamere installate nel cantiere, era strano che ci fossero.
Quello che videro non fu piacevole ma l'audio era stato scollegato di proposito. Videro Josie uccidere in modo terrificante, controllando il corpo dell'uomo. Videro la tempesta e l'uomo afroamericano parlarle dopo aver ucciso Klaue.

<<Sapeva delle telecamere, voleva essere vista>>sussurrò Nat, chiuse gli occhi.

<<Ma perché fare questo?>>alzò le spalle Tony.

<<È iniziata>>sospirò Bucky avanzando verso la ripresa, per guardare la donna meglio.

<<Che cosa?>>domandò Steve.

<<La scia di sangue di Fire Death>>

ANGOLO AUTRICE

Eccoci! 
Voglio sottolineare il fatto che Bucky non ha mai fatto niente per cattiveria, non avendo dei ricordi non sapeva neanche di avere una coscienza, perciò non sapeva quello che faceva. Stessa cosa voglio dirla su Josie, in questo momento non uccide per divertimento, per cattiveria e mi piacerebbe che provaste a mettervi nei suoi panni.
Che ne dite, dunque?! Ovviamente ci saranno altre morti ma abbiamo anche un nuovo arrivato, adoro alla follia Erik! Spero che ne siate felici e presto arriveranno altri grandi!
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Vi amo 3000, miei Peperoncini.

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