Capitolo 25
Ogni essere umano pensa di essere il centro del mondo, dell'universo. Forse è anche una motivazione per cui secoli fa gli intellettuali credevano che la Terra fosse il centro tra tutti altri pianeti, stelle e galassie.
Gli esseri umani sono sempre egoisti, la differenza sta nel quanto.
Ognuno quando soffre pensa prima a sé stesso, vede il proprio dolore come superiore a quello di altri. Si crede di vivere per un motivo, per essere il protagonista della propria storia, nel bene e nel male.
Josie era seduta sulla navicella da più di tre ore, aveva messo il pilota automatico e teneva sulle cosce la cartella con le foto, i nomi, le vittime e ogni informazione su Rumlow.
Alzò il viso sul vetro e guardò le nuvole, la sensazione di pace nel sapere che stava facendo il suo lavoro era gradevole ma c'era qualcosa che la faceva sentire a disagio. C'era qualcosa che mancava ma non riusciva a capire cosa, aveva controllato tra le armi, nel borsone ma non capiva cosa.
Forse non era qualcosa, era qualcuno.
Non si sentiva in colpa per come si era comportata con Yelena, però le dispiaceva essere dovuta arrivare a tanto e aver dovuto dire tutto davanti agli altri. Si sentiva mortificata e avrebbe voluto fuggire ma ormai gli Avengers erano la sua famiglia e probabilmente era gelosa ed era nuovo per lei.
Si voltò guardando il mezzo vuoto e pensò a J, forse era lui la cosa che non c'era ma era convinta che fosse morto.
Le mancava, odiava che gli mancasse ma era la realtà, con lui non aveva mai dovuto fingere di essere qualcun altro, l'aveva spinta in una brutta strada ma non riusciva a dargliene una colpa.
Si era innamorata di un uomo a cui non era concesso amare.
Per quanto tenesse a Pietro sapeva bene che non poteva esserci un paragone. J era l'amore della sua vita e lo sarebbe sempre stato.
Finalmente la voce di Friday avvisò l'arrivo imminente della meta, era un magazzino tra la neve dell'Alaska e la localizzazione era data da un segnale di un agente di Fury.
Fece un bel respiro, lasciò la cartella sul sedile accanto e liberò la mente, attivò il pilota manuale e guidò per un atterraggio poco distante dal luogo, ovviamente aveva la schermatura che rendeva il mezzo invisibile.
Una volta atterrata mandò un messaggio con la radio a Nick, l'avvisò di aver raggiunto la posizione data dalle coordinate, dopodiché si armò.
Mise i coltelli nelle vari fessure, due pistole alle cosce, due bracciali metallici elettrici e sulla schiena la sua nuova arma bianca preferita, regalata da Clint : una katana.
È una sciabola lunga e molto affilata utilizzata in arti marziali, o chiamata specificamente uchigatana, il quale si riferisce nello specifico ad un'arma bianca a lama curva e a taglio singolo, di lunghezza è superiore a 2 shaku, usata dai samurai.
Scese piano, affondò i piede nella neve e riuscì a vedere il proprio respiro diventare una nuvola.
Il magazzino, secondo il regolatore di movimenti, presentava molti uomini e altri a terra legati.
Josie capì il piano, aveva conosciuto Rumlow e non era mai stato un'idiota, solo uno stronzo.
Avevano ucciso innocenti per richiamare l'attenzione di Fury, sapevano che avrebbero mandato degli agenti e non li avevano uccisi, solo tenuti in ostaggio per due motivi: Primo, per avere informazioni e, secondo, per avere lei.
La struttura pareva abbandonata da anni ma aveva un sistema di sorveglianza nuovo, ella bruciò ogni telecamera esterna, poi, come fece come le era stato ordinato da Nick, usò l'orologio Stark per convertire le immagini interne e inviarle non all'Hydra ma alla base Avengers.
Camminò sulle impronte di altri, aveva il dubbio ci fossero delle mine nel terreno.
Si nascose all'intero e tirò fuori una pistola, salì delle scale di metallo stando bassa e ascoltando con il suo super udito ogni singolo rumore.
Bingo.
L'edificio era un capannone enorme, diviso in due parti, quella del primo piano e il secondo limitato da una balconata a ferro di cavallo.
Si nascose dietro una cisterna e riuscì a vedere i soldati, erano perlopiù dieci sulle ringhiere, armati fino ai denti mentre a piano di sotto, al centro, ce n'erano venti che accerchiavano un gruppo ristretto di agenti americani.
Sembrano essere tramortiti e alcuni perdevano sangue mentre tremavano.
La stavano aspettando.
Josie vide Romlow, era sotto e aveva un enorme cicatrice sul viso, sapeva che era riuscito malapena a sopravvivere a Washington e che era l'ultimo che aveva visto J in Siberia.
Provò un senso di rabbia nei suoi confronti, d'invidia e di furia omicida.
Non aveva avuto neanche il tempo di dire addio a J, anche se all'epoca non sapeva di amarlo.
Alzò il viso verso una telecamera, era girata proprio su di lei e capì che era osservata, ma non solo da Fury, qualcosa dentro di lei sapeva che anche il resto del gruppo la stava guardando.
Perciò fece un ghigno, quel tipo di sorriso terribilmente perverso, malvagio e sexy. Dietro le telecamere Yelena disse che era impossibile, trenta uomini troppo vicini per le poche armi che possedeva, ma non sapeva sul serio di cosa potesse essere capace.
Non l'aveva mai vista essere un agente Hydra e neanche gli altri, non davvero.
La videro rimettere la pistola al suo posto, poi appoggiare le mani sul ballatoio, a fare sfondo furono i suoi occhi rossi.
Ad un tratto gli uomini iniziarono ad urlare qualcosa, dalle telecamere gli Avengers capirono il perché.
Josie stava sciogliendo il metallo rendendolo bollente, tanto da renderlo persino rosso. Gli uomini caddero nei loro buchi e quelli al primo piano alzarono le loro armi confusi.
<<Molov, so che sei tu!>>alzò la voce Rumlow.
Rogers spalancò gli occhi, lo credeva morto. Josie si alzò da dov'era e appoggiò i guanti senza dita sulla ringhiera, tutti la videro divertita e non preoccupata che potesse essere colpita. Metteva i brividi.
<<Ti sono mancata, tesoro?>>
Egli sorrise appena<<Da morire, niente Avengers con te?>>
<<Non essere così dispiaciuto, lo sai che mi piace divertirmi a modo mio e da sola>>
<<Oh, questo lo so ma non riesco a capire perché non torni, quello non è il posto per te. Loro non esaudiscono le tue fantasie più segrete>>
<<Fantasie più segrete? Sono quasi curiosa di sapere cosa intendi>>
<<Struker non ti ha mai detto come uccidere, ma tutti abbiamo visto come hai deciso di farlo. La mia preferita è quando li lasci scappare, gli dai una speranza e poi te la riprendi.>>ridacchiò malvagio. Wanda mise una mano sulle labbra sentendo ciò<<Però sei stata fantastica anche quando hai bruciato quel colonello americano nell'acido. Sai sempre trovare nuovi metodi per non annoiarti>>
<<Che ti posso dire? Sono una persona creativa, Brock.>>Sam provò dell'orrore notando la loro confidenza<<Mi sei sempre piaciuto, perciò ti faccio una promessa in onore dei vecchi tempi, proprio perché ci siamo divertiti in tanti modi>>
<<Si, in molti>>ammiccò e Pietro, per questo motivo da dietro le telecamere, disse un sonoro "Vaffanculo".
<<La mia promessa è di ucciderti per ultimo e potrai scegliere come>>
<<Mi deludi così, piccola. Speravo tanto usassi il protocollo di quei coglioni con cui vivi, mica non si uccide il nemico?>>
Lei rise con i suoi occhi rossi, non c'era niente di personale o di dubbi, entrambi sapevano che era semplicemente lavoro, affari, dovere. C'era un codice tra di loro, anche se criminali<<Nah, loro preferiscono dare l'opportunità di arrendersi ma io ho un ordine e sai che li ho sempre rispettati. Ed è quello di uccidere ognuno di voi>>
<<Proprio un peccato, cerchi di essere qualcuno che non sei con loro. Non puoi redimerti>>
Questo non fu per niente divertente per lei, tanto che il suo sorriso scomparve <<Ora mi stai annoiando. Vogliamo iniziare a giocare?>>
Gli Avengers sapevano che quello che avrebbero visto avrebbe potuto far cambiare la loro visione su di lei.
Gli spari iniziarono subito dopo, la ragazza formò una barriera di fuoco per bruciare i proiettili che esplosero.
Grazie a ciò si nascose lungo la ringhiera e sparò il primo colpo alla tempie di un giovane biondo, poi finalmente si mostrò.
Si lanciò dalla ringhiera con una capriola e atterrò in piedi, con eleganza, davanti ai 29 uomini.
Fu un po' delusa dalla quantità mandata.
Lanciò il primo coltello alla gola di uno e si buttò a capofitto tra i primi cinque, non avevano l'ordine di ucciderla ma solo di catturarla.
Ma se avessero dovuto spararle, per salvarsi la vita, lo avrebbero fatto.
Saltò sulle spalle di uno rompendogli il collo con le cosce, cadendo prese la katana e pugnalò la gamba di uno pelato, un calcio spinse un nemico per terra ed evitò un altro sparo.
Fece una giravolta tagliando la gola con la spada quello già ferito, girò il manico rosso fra le mani e sorrise, il viso era sporco di schizzi di sangue.
<<Mi ricordavo foste molto più bravi, siete peggiorati con la mia assenza>>
Rumlow rise e altri sei avanzarono, Josie pulì la propria spada sporca di sangue sulla tuta e la rimise al suo posto.
Avrebbe potuto ucciderli tutti con i suoi poteri ma non ci sarebbe stato gusto, non si sarebbe sfogata come desiderava.
Il primo ad attaccarla fu un tipo molto alto e muscoloso, ella si lanciò con i piedi colpendolo sulla pancia e così cadendo a terra, si rialzò dandosi lo slancio con la schiena e prese una pistola.
Sparò allo stesso che aveva colpito e corse verso di lui prima che potesse cadere.
Mise un piede sulle sue spalle e si lanciò verso la ringhiera superiore, si aggrappò e colpì in faccia quello dopo, tirò giù la catena del montacarichi e la usò per mettergliela intorno al collo.
L'uomo urlò perdendo il fucile, egli rimase incastrato e si alzò da terra quando Josie tornò al piano inferiore, finendo così impiccato.
Il nemico dopo le lanciò il fucile addosso per distrarla mentre l'altro la colpiva prima agli stinchi e poi in viso.
Aveva un bel taglio sullo zigomo.
In quel momento ella alzò lo sguardo e prese per la caviglia uno dei due, il bracciale rilasciò una scarica d'energia letale mentre con l'altro optò per qualcosa di diverso. Si tuffò nella corsa sotto di lui, agganciò le proprie gambe alle sue e così gli fece perdere equilibrio, la ragazza tirò fuori il coltello e durante la caduta la lama prese nettamente la testa dello sconosciuto.
Si rialzò volando appena e atterrando con un sorriso divertente, toccò il proprio taglio e tirò indietro i lunghi capelli.
Un giovane si lanciò con la propria pistola, con la sicurezza di chi non aveva intenzione di perdere, questo le piacque tanto da colpirlo prima con un calcio rotante, poi gli prese il braccio e lo tirò indietro rompendolo. Le sue grida furono musica per lei, persino gli Avengers la videro compiaciuta.
<<Ammetto che mi sto divertendo!>>
Infine rilasciò un'energia bollente sul poverino, che finì a metri di distanza, esattamente su del cemento ricco di aste di metallo, morì penetrato da esse.
Sparò alle orecchie di quello dopo, così da confonderlo, poi si abbassò allungando una gamba e lo face cadere.
Ne mancavano cinque, li guardò e nel frattempo mise una mano sopra il petto del soldato, a distanza, e sorrise.
Egli iniziò a urlare, chiedendole di risparmiarlo, tenendosi il petto fino a quando il suo cuore non si fermò.
<<Nuovi trucchi?>>commentò Brock attonito.
<<Non immagini quanti, bambino>>
Mosse il braccio verso il cadavere di quello morto tra i filoni di metallo, ne estrasse uno dal corpo con il pensiero e gli giunse in mano, era bollente. Un soldato sparò ed ella riuscì ad evitarne tre per poi lanciargli la sbarra contro.
Egli rimase paralizzato con il sangue sulle labbra, mosse le dita e il metallo si fuse piegandosi, facendo così altri buchi nella vittima che gridava.
Un tedesco urlò il motto dell'Hydra e si avventò su di lei, che perse il contatto con l'altro, la buttò a terra con ferocia e provò a colpirla in viso ma incontrò solo il pavimento.
La ragazza rilasciò una scarica e di fatto Natasha imprecò alla base.
L'energia, visto la vicinanza, colpì entrambi, nessuno dei due si mosse fino a quando il corpo del soldato non venne scaraventato con una forza bruta addosso ad un muro. Josie si alzò senza troppa fatica, tenendosi il polso, persino Brock vide la bruciatura nera.
<<Avevate bisogno di riscaldarvi, non male ma non è abbastanza.>>
Ella usò la mano sinistra per riprendere la spada, riuscì grazie a quello a non essere colpita dai proiettili degli ultimi tre, essa era fatta di vibranio e parò i colpi tagliando di netto i proiettili.
Poi alzò le sopracciglia, tirò la spada a quello destra che cadde tramortito, per il penultimo optò per qualcosa di esemplare.
Creò con il suo potere una lunga frusta e lo prese prima sulla mani, l'arma cadde, ed infine per la gola. Egli urlò per le ustioni e lo tirò verso di sé fino a farlo inginocchiare.
<<Ti-prego>>mormorò il soldato.
Guardò Rumlow e lui non osò spararle, né ribellarsi.
Ella si avvicinò e posò una mano sul viso dell'uomo con delicatezza, aveva un labbro rotto e gli occhi neri.
<<Mi piace quando mi supplicate in ginocchio>>commentò sensuale, con rapidità gli ruppe il collo<<È il vostro posto>>
Ella spinse il corpo e lasciò andare il cadavere a terra, sorrise con il viso ancora più sporco di sangue.
<<Ti manco io, vero?>>
Ella smise di sorridere <<Hai ucciso degli innocenti, Brock, hai superato il limite>>
<<Ho fatto quello che dovevo, l'Hydra non ci ha insegnato forse che i limiti siamo noi a darceli?>>
<<Si sbagliavano>>
Josie era sincera e così le sue pupille si spensero<<Non farlo, voglio i tuoi occhi da Morte di Fuoco>>
<<Non ti fanno paura?>>chiese accigliata.
<<E' la tua vera natura. Loro, i tuoi nuovi amici, ti stanno solo manipolando perché ti temono. Lo so che la debolezza ti affascina, tua sorella, persino il Capitano, possono essere convincenti ma non potrai redimerti. Hai recato troppo dolore>>
<<Nessuno di loro era innocente e non voglio redimermi, voglio solo cambiare le cose. Fare del male per fare del bene>>
<<Non mentire, non a me. Io ti ho vista al tuo peggio, ho visto come ami il potere ma il tuo problema è che ne sei spaventata>>
<<Io non ho paura di niente>>ringhiò.
<<Siete voi, i soldatini dell'Hydra, ad aver paura del cambiamento. Il periodo nazista è finito ma voi continuate a fare del male, non sapete dire basta, siete ingordi>>
<<Anche tu se è per questo! L'Hydra ti ha usato come arma e tu hai fatto la stessa cosa, hai ucciso per sentirti meglio. Perché è l'unica cosa che sai fare, non è per questo che lo stai facendo? Per colmare la sua mancanza?>>
<<Non osare!>>urlò.
<<L'ultima volta che ho visto il tuo J, così lo chiamavi? È stata quando gli abbiamo resettato il cervello, dovevi vederlo, Molov. Urlava il tuo nome ancora e ancora, diceva di farti scongelare, ha detto cose davvero dolci mentre piagnucolava>>
Questo fu un colpo basso<<Non è vero!>>
Alla base la videro perdere il controllo per la prima volta. Pietro era confuso<<Credi che l'Hydra non sapesse che era il tuo punto debole? Credi che non sapessimo di voi due?!>>
<<Me lo avete portato via, avete detto che è scappato ma non è vero!>>
Rumlow fece una smorfia e pensò di manipolarla<<Per questo non torni da noi? Non per gli Avengers, per l'amore della tua vita?>>
Steve sentendo ciò scosse la testa amareggiato. La sua voce tremò<<Lui era mio, lo avete minacciato davanti a me, con una pistola in mano.>>
<<Cosa ti aspettavi?! Ci avresti uccisi tutti>>
<<Morirai adesso, non ti preoccupare. Non ho avuto scelta che inginocchiarmi, non mi avete mai permesso di scegliere, mi avete tolto la memoria, mi avete ingannata e violata da quando ero bambina! Voi mi avete tolto tutto! Mi avete tolto anche l'uomo che amo!>> urlò, una scarica d'energia rossa uscì dalle mani brillanti e creò un corto circuito nel sistema. Gli altri non potevano più vederla.
Quando si girò vide che anche Brock urlava ancora e ancora, si teneva il viso per poi cadere. Ella avanzò attonita, non voleva ucciderlo così e vide le ustioni orripilanti sulle mani, su ogni centimetro di pelle in mostra, era mostruoso.
<<Niente male>>disse qualcuno.
Ella si voltò di scatto e dalla porta apparve una figura, egli camminava con le mani in tasca, aveva una borsa di cuoio sulla spalla.
<<Tu...>>mormorò piano, Josie lo riconobbe all'istante. Era l'uomo del galà, quello della vodka e lo stesso che abitava nella sua mente da mesi.<<Che ci fai qui?>>
<<Mi unisco alla festa, anche se come sai di solito non mi piacciono.>>
<<Che cosa vuoi da me?>>chiese tornando normale.
<<Non da te, per te. Voglio il meglio. Voglio che tu sappia chi sei>>
<<Non mi serve saperlo>>mentì.
<<Non è vero, ho le risposte ma la domanda è se sei abbastanza pronta per capirle>>
<<Tu chi sei?>>chiese piano, quasi temesse la risposta.
<<Helmut, è il mio nome>>
Annuì<<Potrei ucciderti, Helmut, non hai paura di quello che ho appena fatto?>>
<<La paura è umana, signorina Josephine. Io lo so bene, sono un ex colonello delle forze armate sokoviane e anche l'ex comandante dell'EKO Scorpion, era..>>
<<Era una squadra segreta d'élite dell'esercito sokoviano, so che è stata smantellata dopo la storia di Sokovia. Dopo che ho distrutto Novi Grad, la capitale>>
<<Si, più o meno è andata così>>
Josie sentì un rumore e quando si girò vide che il corpo di Brock era sparito nel nulla, mise una mano sulla testa. <<Dove cazzo è andato?! Lo hai visto scappare e lo hai lasciato andare?!>>
<<E' più utile da vivo che da morto, per ora>>
<<Si può sapere perché non mi lasci in pace?!>>sbottò esausta, non aveva mai perso un obiettivo<<Ora dovrò andare a cercarlo>>
<<No, non è necessario. Rumlow andrà da Struker, non ti vuoi vendicare? Non vuoi ogni risposta? Lascialo scappare, dirà a Strucker della tua forza, per questo loro ti vorranno ancora e torneranno a cercare la tua attenzione, ma questa volta ne avrai due al posto di uno. Ti conviene bruciare questo posto e coprire le tracce della sua scomparsa, nessuno dovrà saperlo>>
La ragazza capì la logica e poi aprì le labbra<<La soffiata era tua, non è così? Questi agenti sono tutti privi di sensi, non potevano mandare un segnale>>
<<Dovevo incontrarti, ho trovato il modo. Signorina Josephine, sei il centro di tutto e posso capire che odi l'Hydra, hai il mio rispetto per questo ma tu non ne hai abbastanza per te stessa. Ho una cosa che ti aiuterà>>
La ragazza lo guardò aprire la porta e infatti alzò la pistola, l'uomo prese un diario di cuoio, aveva un aspetto molto antico.<<Che diavolo è?>>
<<Il motivo per cui hanno scelto te. E' ciò che sono riuscito a scoprire per il momento, è il diario del tuo antenato, lui ti ha trovata>>
Josie andò verso di lui e abbassò l'arma, prese il diario morbido e aprì le pagine scritte in tedesco, erano ricche di metafore.
<<Antenato?>>
<<Esattamente, di tua madre. Non abbiamo molto tempo prima che la tua squadra usi il satellite, ma posso essere veloce, signorina...>>
<<Josephine, chiamami solo con il mio nome. Che cosa sai che non c'è scritto qui?>>
<<Tuo nonno materno scrisse questo, era un incredibile studioso, matematico e con un incredibile passione per la storia. Era un uomo buono. Era affascinato dai miti norreni di fatto, da giovane aveva incontrato un manufatto che oggi chiamiamo Tesseract. Vide qualcosa, come il destino, nel diario non si capisce con esattezza per via delle allegorie. Ma ho fatto delle mie ricerche e la storia della tua famiglia materna è stata insabbiata dall'assassino. Tuo nonno era all'apice della sua carriera, aveva 48 anni quando incontrò tua nonna ma prima era rimasto vedovo>>
<<Come vedovo?>>
<<Sposò una certa Martha appena maggiorenni, fu un matrimonio combinato e la mise incinta quando entrambi avevano solo 19 anni. Martha morì di parto e dovette crescere un figlio da solo, un figlio che era completamente diverso da lui e questo lo portò a conoscere tua nonna, una dottoressa americana molto più giovane. Sono stati amanti e collaboratori, studiavano quello che lui aveva visto, fecero i calcoli e crearono delle formule per un libro digitale, così da studiare le future minacce>>
<<No, fu Zola a crearlo>>
<<Ti sbagli, gli rubò l'idea. Tuo nonno era il padre di Johann Schmidt, il suo nome era Hermann >>
Ella scosse a testa<<No, è impossibile. Questo vorrebbe dire che sono la nipote di Teschio Rosso?! È mio zio?! >>
<<Temo di sì, quando tuo zio iniziò la sua carriera all'interno nel nazismo aveva già una passione per l'occulto e tuo nonno sapeva che era indegno, che era crudele. Hitler credeva in queste cose e si fidò di tuo nonno, aspettò una profezia, un calcolo su chi sarebbe stato la Morte di Fuoco, come nella sua visione, come la leggenda in cui credevano. Tua madre nacque da quella relazione nell'1943. Cercò di nasconderla da tuo zio quando riuscì a trovare la vera Morte di Fuoco. Così fece quello che voleva Hitler, diede dei calcoli e li fece eseguire da altri, uscì la data di compleanno di colui che sarebbe diventato Teschio Rosso, li ingannò.
Tuo nonno gli diede un siero, credo sbagliato, e Johann pensando di attivare i suoi poteri divenne solo un mostro, il suo aspettò lo dimostrò. I tuoi nonni affidarono tua madre alla famiglia di tua nonna Rosaline, tutti soldati americani e devoti in futuro allo SHIELD>>
<<Che cosa successe ai miei nonni?>>
<<Scapparono e Johann scoprì del tradimento, la causa. Gli diede la caccia e li trovò in una casa in Russia, li uccise, Josephine, li uccise a sangue freddo ma non riuscì mai a trovare tua madre. Però trovò questo diario e capì che la Morte di Fuoco era già stata trovata, mentre lottava contro il Capitano, Zola trovò le giuste formule, trovò la tua data nascita e l'Hydra fece di tutto per averti. Tuo nonno sapeva che eri la figlia di sua figlia, voleva proteggerti ma non ci riuscì>>
<< Mi stai dicendo che mio nonno abbandonò i suoi figli, abbandonò tutto per me? Per il mio potere?>>disse con voce spezzata.
L'uomo si guardò intorno, stava arrivando un'armatura di Stark e doveva scappare, così iniziò ad andare verso l'uscita camminando all'indietro<<No, Josephine, non per il potere ma perché ti aveva vista arrivare, ti aveva vista nelle sue visioni e ti amava, amava solo te>>
Quando lo vide uscire ella si rese conto di aver appena ricevuto una risposta enorme riguardo il suo passato, camminò diretta verso la sua katana, la prese mettendola al suo posto e poi strinse il quaderno. Josie urlò e da quell'urlo si scatenò un'onda di fuoco, il magazzino esplose.
ANGOLO AUTRICE.
Ecco qui la prima bomba!
Non sarà l'unica, piano piano accadrà l'incredibile. Spero che vi piaccia come si stanno evolvendo le cose.
Josie parla di J in un modo che non aveva mai fatto, vi piace?
La parte d'azione? Troppo violenta?!
Commentate, votate e condividere la mia storia.
Vi amo 3000, miei Peperoncini.
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