Nuovo anno, stessa vita.
«Dai! Non puoi andare a farti fottere così, per favore!»
E il circuito per risposta cacciò altre scintille.
Il propulsore è andato.
Posso farcela. Devo solo ricollegare i due fili, quello blu e quello rosso, e poi... Sì! Non è esploso! Vittoria
Guardo l'ora, è tardi, ed è il primo giorno di scuola. Nuovo anno, nuova scuola, una scuola per supereroi, dove tutti hanno dei poteri superfichi e io... Io devo andare lì per mio padre.
Mi ricordo il colloquio, o, meglio, io e Pepper siamo andata dal direttore Fury che ha detto con quel tono burbero "c'è una nuova scuola, costruita in onore di Tony per tutti i ragazzi con poteri. Edith, tu andrai lì" e blah blah blah, noioso, noioso, ringraziamenti da parte di mia madre e puf... Mi ritrovo nella nuova fighissima scuola dello shield, chiamata "Tony Stark High School"
La odio, e non ci sono nemmeno entrata.
Non fraintendetemi, adoro andare a scuola, è divertente, ma le persone non mi guardano più come prima (cioé con pura ammirazione per la mia grande maestria nell'essere al centro dell'attenzione) ma con compassione, e questo mi da fastidio
E poi tutti avranno delle altissime aspettative da me, rampolla della famiglia Stark, prossima grande ereditiera dell'azienda di famiglia, eccetera eccetera eccetera
Non ho mai avuto una bella relazione con le persone, tranne con la mia sorellina, Morgan, e mio padre.
O meglio avevo.
Clicco sul mio reattore e il progetto si miniaturizza, pronto per essere usato.
Prendo una tazza di tè, dato che secondo mia madre non posso bere il caffè, dato che "non ho l'età"
Quasi diciassette anni! E non sono sua figlia.
Mia madre era una giornalista, che ha avuto una "notte di fuoco" con mio padre.
Ed è morta partorendo me, così, quando papà scoperto della mia esistenza mi ha adottato subito.
Storia triste e deprimente, ma, ehy, c'era mio padre, no?
«Pronta scimmietta?» chiedo scompigliando i capelli a Morgan, per poi bere un sorso di tè, per poi prendere uno dei biscotti della mia sorellina
«Un nuovo anno è una cosa importante» commento
«Vorrei venire con te» dice triste.
«Ascoltami bene Morgan Stark, tu, non vuoi venire dove devo andare io»
Ride di nuovo, e io con lei.
È l'unica persona che riesce a rendermi felice, almeno un po'.
«Buongiorno ragazze» Pepper scende dalle scale.
«Happy accompagna Morgan, Edith, tu vuoi andare con lei o-»
«ho l'armatura»
«Non la userai per una cosa così banale»
«Guardami» mi alzo attivando i guanti.
So che le da fastidio, infatti gli occhi si assottigliano. Non ho capito perché ma dalla battaglia finale con Thanos non vuole più avere a che fare con le armature di papà, e a quanto pare nemmeno io posso.
«Edith Charlotte Stark, ti ho detto che non puoi usare i guanti in casa.»
«Ops, li ho addosso»
Li carico, pronti per sparare, giusto per vedere la reazione di Pepper.
«Edith, no»
«Sì»
La tensione è palpabile nell'aria.
Guardo mia madre e poi la mia scimmietta.
Mi sta pregando con gli occhi di non litigare con mamma, non di nuovo, non di prima mattina.
Mi ributto sulla sedia e finisco il tè.
«Andrò con Happy» dico alzando gli occhi al cielo e cliccando sul mio reattore ARC, che fa smaterializzare i guanti.
Dopo dieci minuti Morgan saluta Pepper sull'uscio di casa, e entrambe entriamo in macchina, dove Happy ci aspetta.
Non ho voglia di fare conversazione, nemmeno con Morgan, quindi rimango con Back in Black nelle orecchie in loop per tutto il viaggio. Ho una bella vita.
«Dove ti devo lasciare?» chiede Happy facendomi cadere dalle nuvole (stavolta non letteralmente)
«Davanti al complesso va benissimo» rispondo moscia, per poi scendere in modo sgraziato dall'auto.
Devo prendere l'ascensore per arrivare alle aule, in cima al palazzo e questa sfortunatamente è piena.
Sfortunatamente per qualcun altro.
Clicco sull'ARC, che fa rimaterializzare i guanti e anche gli stivali, gli unici pezzi dell'armatura ancora in piedi e funzionanti oltre al casco che ho dovuto lasciare a casa.
Volo fino alla finestra aperta all'ultimo piano, e mi ci infilo atterrando, meglio rotolando sul pavimento dell'aula semicircolare. Ahia
«Signorina Stark, è arrivata finalmente» commenta una voce maschile, tranquillamente
«Le piacciono le entrate trionfali a quanto noto, come suo padre»
Alzo lo sguardo e vedo l'agente Coulson seduto alla cattedra
Ma... Non era morto?
«Una delle mie tante qualità»
Lo zaino è intatto, ringraziando il cielo.
Mi alzo e spolvero i jeans, per poi correre al primo posto libero, vicino a un ragazzo da i capelli castani.
Pete?
«Questa scuola è stata creata in onore di Tony Stark» inizia l'agente.
Non ditemi che è il nostro prof... È alla cattedra, ovvio che è l'insegnante
Diversi sguardi si spostarono su di me al nome di mio padre
«Per tutti i ragazzi e ragazze con qualche potere. Voi siete la nuova generazione di supereroi, siete il futuro della terra.»
Roba trita e ritrita.
La smettiamo di appesantire il peso sulle spalle di tutti? Grazie.
«Ovviamente non tutti usciranno da qui diplomati»
Aspetta, che?
«Ogni tre settimane ci saranno eliminatorie, chi riesce a superarle, rimane, chi non ci riesce, deve fare i bagagli» Ah, perfetto. Eliminatorie. Chi devo ringraziare per questa idea?
«Ma questo è solo il primo giorno, no? Quindi, adesso si fa l'appello, e quando vi chiamo dite i vostri poteri. Iniziamo, Adler Amelia.»
Una ragazza alza la mano, da un paio di posti a destra. Castana come me, dalle sembianze asiatiche «Parlo con gli animali» risponde
«Anderson, Micheal»
«Posso plasmare il metallo»
«Evans, Martha»
«Posso sentire gli ultrasuoni»
«Baker, Emily»
«Posso far crescere a mio piacimento i capelli alla gente»
«Watson, Castiel»
«Telepatia e Telecinesi»
«Miller, Dean»
«Controllo i liquidi»
«Miller, Sam»
«Stesso di mio fratello»
Continua per un po' con questa tiritera, l'unico che ricordo è Pete, il mio compagno di avventure
«Stark, Edith»
Allargo le braccia e rispondo «Nada.»
Tutti mi fissano. Io distendo le gambe sotto il banco e inizio a giocherellare con una matita che ho trovato nei mie capelli. Tendo ad averne sempre una a portata di mano.
Un ragazzo entra dalla porta della classe, un bel faccino, capelli biondi color grano e occhi azzurri. Mi ricorda Capitan Ghiacciolo.
«Mi dispiace, sono in ritardo, l'ascensore non partiva, sono rimasto bloccato»
Per una volta il mio istinto ha avuto ragione.
«Lei chi è?»
«James, James Rogers»
_Spazio me_
Good morning Vietnam!
Okay la smetto.
Buongiorno! Se siete qui avete scavato nei meandri più profondi di Wattpad, complimenti ragazzi.
Questo è solo il primo capitolo, so che può sembrare noioso, ma è l'inizio.
Goodbye boys
(Capite le cit please)
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