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1. Quello strip club

You're my downtown baby
Your eyes are the stars of the night
I wanna dream of every night
Baby without you
I can't do this anymore

ʙʟᴏᴏ

_________________________

Ricevetti un messaggio da Sasha. "Sono qua sotto."
Non risposi, infilai il cellulare nella tasca dei jeans e presi la borsa.
Tentando di fare il meno rumore possibile, e mettendomi la borsa in spalla, aprii la finestra e misi prima uno e poi l'altro piede fuori, aggrappandomi alla grondaglia, e richiusi la finestra per quanto mi era possibile.
Guardando sotto vidi Sasha scuotere le braccia in aria per salutarmi e, facendo attenzione, continuai a scendere, fino a fare toccare i piedi a terra con un piccolo salto.

Cos'ho fatto per meritarmi questo? Pensai, ringraziando Dio per non essere caduta e aver fatto un volo di tre metri sull'asfalto, per poi sistemarmi i vestiti.

«Ti muovi?»

«Non è molto semplice, idiota.» Mi lamentai seccata a voce bassa, così da non farmi sentire da mio fratello. «Scendi tu da una grondaia all'una di notte al buio!»

La bruna sbuffò ed io mi pulii le mani sui jeans, controllando una seconda volta di avere il cellulare in tasca e il portafogli in borsa.

«Non è colpa mia se non hai voluto dire niente a Levi.»

«Scherzi? Non mi permetterebbe mai di uscire da sola a quest'ora.»

«Cazzo [T/n] hai 19 anni quest'anno! Sei maggiorenne ormai, puoi fare quello che vuoi con la tua vita!» Alzò le braccia in aria così da enfatizzare la frase.

«Vaglielo a dire. Lo sai com'è... È iperprotettivo, specie se la mia destinazione è un fottuto strip club!»

Mi avvicinai al motorino di Sasha e afferrai il casco appoggiato al manubrio.

«Almeno per una volta nella tua vita divertiti, spassatela e mangia a volontà!»

Era il compleanno di Historia, una nostra cara amica, e per i suoi 19 anni aveva ben deciso di festeggiare in uno strip club per ragazze, insieme a me, Sasha, e altre amiche e compagne di scuola. Appena me l'aveva detto, avevo risposto subito di no, ma era riuscita a convincermi dopo mille preghiere, abusando anche della scusa del "Ci siamo appena diplomate!" Era impossibile dire di no a Sasha: in un modo o nell'altro riusciva sempre a farti dire di sì, qualunque cosa proponesse di fare.

«Ricordati che devo essere a casa per massimo le cinque. E non bere che io non so guidare 'sto coso.» La raccomandai, salendo dietro di lei sul motorino.

«Sì sì, non ti preoccupare.» Rispose con scarso interesse. «Questa sarà la più bella notte di tutta la tua vita!»

Dicendo questo, accese il motore e partì a tutto gas.
Mi sto già pentendo...

Dopo una decina di minuti ci fermammo in un piccolo parcheggio e scendemmo dal motorino. Il locale notturo si trovava proprio dall'altra parte della strada, con tanto di insegna luminosa sopra l'entrata, quest'ultima piena di donne che facevano le fila per entrare.

The Colossal Titan

Complimenti per la creatività... Pensai apatica, quando non ebbi nemmeno il tempo di posare il casco che Sasha era già pronta a trascinarmici dentro.

«Ragazze!» Vidi urlare Mina, una nostra compagna di classe, non appena ci vide attraversare la strada.

Intorno a lei c'erano altre amiche e compagne, oltre Historia ovviamente, che io salutai con un semplice e veloce cenno della mano.
Mentre aspettavamo di entrare, le altre iniziarono a chiacchierare ed io rimasi in silenzio appoggiata al muro, limitandomi ad ascoltarle.
Ero sempre stata una ragazza molto riservata, ed era già tanto se riuscivo a stringere qualche amicizia. Specialmente per il fatto che, agli occhi di tutti, ero la ragazza solitaria e apatica.
Certamente, uno strip club non faceva al caso mio.

Arrivò finalmente il nostro turno e, dopo aver fatto vedere tutte i nostri documenti, entrammo e venimmo sommerse dal frastuono e dal chiasso generale. La musica rimbombava nelle casse, assordante, per di più donne e ragazze urlavano a squarciagola, come se i loro ormoni fossero rimasti sopiti fino a quel momento.

«Andiamo davanti, forza!» Sentii a mala pena la voce di Historia, che ci invitava a seguirla proprio sotto al palco, dove un ragazzo aveva appena finito la sua "esibizione."

«Mentre aspettate gli altri, io vado al bar a ordinare qualcosa da mangiare.» Ci informò Sasha, che come suo solito la prima cosa a cui pensava era come riempirsi lo stomaco, prima di allontanarsi da noi.

Dopo poco sul palco salì quello che sembrava il presentatore, che iniziò a parlare al microfono.

«Abbiamo saputo che oggi non solo una di voi compie gli anni, ma oltre lei anche altre sue amiche festeggiano il diploma!»

Cosa?

«Forza, salite sul palco a divertirvi con i prossimi ragazzi!»

Subito Sasha tornò dal bar, con la bocca piena, e seguì le altre sul palco.

«Tu non vieni? Forza!»

«Non ci penso nemmeno!» Urlai per farmi sentire. «Preferisco venire colpita dalle tette di qualche tipa qua sotto, piuttosto che da qualcos'altro da uno di quelli!»

Sasha non mi rispose e salì sul palco. Il presentatore le fece tutte accomodare su delle sedie e lentamente arrivano tre ragazzi, travestiti con delle divise da poliziotti.

Dio, che imbarazzo... Mi portai una mano alla fronte, imbarazzata, per poi mettermi a guardarli uno ad uno.

Il primo era bruno, il più alto del trio, serio e imperturbabile; io probabilmente non gli arrivavo nemmeno alle spalle. Il secondo era un rossiccio, che dall'aria sembrava parecchio arrogante, mentre il terzo ed ultimo ragazzo aveva qualcosa di particolare. Capelli castano scuro, lunghi fin sotto le spalle, espressione sicura e a suo agio. Ma la cosa che veramente mi attirava di lui erano gli occhi; erano di un verde luminoso e acceso, con delle leggere sfumature azzurrine. Sembravano degli smeraldi.
Più lo guardavo e più ci trovavo qualcosa di familiare.

I tre ragazzi iniziarono a ballare ed ognuno andò da una mia amica, per strusciarsi contro i loro corpi ed accarezzarle, spogliandosi a poco a poco con il loro aiuto.
Dal mio punto di vista era uno spettacolo veramente imbarazzante e mi chiesi come faccessero le mie amiche a non sentirsi a disagio, essendo che mi sentivo io a disagio per loro.

Abbassai il capo e mi coprii gli occhi con il palmo della mano, fino a quando non sentii le parole del presentatore.

«Vedo che la nostra festeggiata Historia si sta parecchio divertendo con Eren!»

«Eren?!» Esclamai involontariamente a voce alta.

Per fortuna, praticamente nessuno poteva sentirmi a causa della musica e delle varie urla, ma io ero nel più totale shock.

Eren? Quell'Eren Jaeger? Quello che frequentava le elementari con me? Quel bambino che mi difendeva dai bulletti che mi deridevano? Quello stesso bambino che, prima di non rivederlo mai più, mi disse di odiarmi?

Era impossibile. Troppo assurdo per essere vero. Di certo, in nome di tutto ciò che è sacro in questo universo, non mi sarei mai aspettata di rivederlo in uno strip club, su di un palco ad intrattenere la mia migliore amica con un balletto provocante.

*Spazio Me*
Ecco il primo capitolo! Come vedete, non è molto lungo. Infatti saranno tutti più o meno di questa lunghezza i capitoli, a differenza della la mia precedente storia (per chi l'ha letta) Levi x Reader.
Spero vi possa piacere come storia, andando avanti con i capitoli. ^^

*Eren la port-*

*Levi picchia Eren*

*Levi la porta via*

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