
[05] è solo uno stupido ritratto.
"Mano, sei pronto?" domandai una volta arrivati fuori la porta della camera di Xavier.
Il mio aiutante mi fece un pollice in su.
Bussai ma nessuno venne ad aprire; avvicinai l'orecchio alla fessura e udii il rumore dell'acqua che scorreva.
"È in bagno" sussurrai
"Forcina, prego" e quando Mano mi diede ciò che avevo chiesto, forzai la serratura:
era il momento buono per investigare. Magari saremmo usciti dalla finestra e ritornati nuovamente entrando da persone civili e non come dei ladri.
La serratura scatto, ci intrufolammo di soppiatto e cominciammo a cercare quel libro o comunque altri indizi su Rowan.
Andai verso la sua scrivania sfogliando qualche libro e qualche quaderno, fin quando non arrivai a quello che stava usando in classe quel giorno. Feci scorrere le pagine fin quando non comparì un ritratto: il mio.
Tutti i particolari erano indagati con cura, non aveva tralasciato nulla.
Sobbalzai quando Mano comparì al di sopra del foglio, cominciando a muoversi.
"Ma che dici?! No che non gli interesso" sussurrai e lo spostai continuando ad osservare il disegno
"È solo uno stupido ritratto" chiusi con forza il quaderno e tornai a cercare qualche utile indizio.
Mentre Mano cercava negli scaffali, io testai la zona della stanza dove dormiva Rowan. Controllai sotto il letto e trovai qualcosa di interessante, il legno del pavimento era leggermente rialzato. Provai ad alzare l'asse un po' consumata e... bingo: una volta tolta, c'era una sorta di nascondiglio dove vi era nascosta una maschera d'argento.
"Rowan era pieno di sorprese" sibilai mettendomi in piedi e analizzando la maschera.
Bussarono alla porta e di riflesso la infilai nello zaino. Mi guardai intorno cercando un posto dove nascondermi e l'unica cosa che mi sembrava sensata fu quella di mettermi sotto al letto di Xavier. Riuscivo ad intravedere tutto ciò che succedeva nella stanza.
Quest'ultimo uscì dal bagno ed andò ad aprire la porta.
"Non dovresti essere qui" disse.
"Anche a me fa piacere rivederti!" rispose sarcastica quella che mi sembrava la voce di Bianca. Il ragazzo chiuse la porta e si poggiò alla ringhiera del letto.
"Cosa vuoi Bianca? Non ho tempo da perdere" continuò con fare scocciato.
"Sapere come stai. Perche tutta questa fretta? Aspetti qualcuno?" si interessò la ragazza.
"In realtà sì, quindi se non ti dispiace..." cercò di farla uscire.
"E chi? Se posso sapere"
"Non penso ti interessi"
"Tiro ad indovinare: ha i capelli rossi e fa di cognome Addams?" lo disse quasi come se fosse una cosa divertente. Xavier non rispose
"Davvero, cosa ci vedi in lei? Ti piacciono le ragazze che si vestono in stile obitorio?" continuò.
"Bianca, perché sei così fissata con lei?" il moro si allontanò andando verso la sua scrivania.
"Perché lei insieme all'altra morta che cammina con le trecce, pensano di essere migliori di tutti!" esclamò. Io osservai Mano e feci una smorfia.
"Non riversare le tue frustrazioni sugli altri, Bianca" Xavier non la ascoltò.
"Ayla non è la ragazza dei tuoi sogni, bensì dei tuoi incubi" sibilò per poi uscire dalla stanza. Sentii uno sbuffo da parte del ragazzo; successivamente si diresse nuovamente del bagno chiudendo la porta e accese l'asciugacapelli.
"Mano, è ora!" sussurrai uscendo da sotto il letto. Uscimmo dalla stanza senza farci beccare.
Mi diressi nella stanza di Mercoledì e le raccontai tutto ciò che avevo scoperto, tralasciando il ritratto.
"Per fortuna sei qui, Ayla!" fece il suo ingresso con una busta nera, Enid.
"Che succede?" domandai.
"Ho qui il tuo costume per il Coppa Poe" mi lanciò il sacchetto e lo presi al volo. Osservai il contenuto: una tutina nera in pelle e anche un cerchietto con delle orecchie da gatto.
"Oh... almeno è nero" commentai.
"Benvenuta nel team delle gatte nere!" applaudì la bionda. Mercoledì si mise alla scrivania e iniziò la sua ora di scrittura.
"Alla fine sei andata da Xavier?" mi chiese Enid sedendosi sul suo letto.
"Mh, no. Non ancora" mentii. Non sapevo ancora se potevo fidarmi di lei
"A proposito, devo andare, si sta facendo tardi. Ci vediamo domani" dissi per poi uscire.
[...]
L'indomani arrivò, tutti eravamo alle nostre postazioni, nelle canoe dei rispettivi dormitori.
"Vi do il benvenuto alla Coppa Edgar Allan Poe: una delle tradizioni annuali di cui la Nevermore va più fiera..." la preside iniziò a presentare la sfida.
Da quanto mi avevano raccontato, Bianca vinceva ogni anno per il sabotaggio alle canoe avversarie. Quell'anno sarebbe stato diverso, poiché io e Mano avevano un piano infallibile per vincere.
"Cosa abbiamo qui? Una gattina randagia" quest'ultima cercò di provocarmi.
"Bianca, ti faremo bruciare in gola l'amaro della sconfitta" la guardai con aria di sfida. Lei si ammutolì ed io soddisfatta mi girai verso la destra, dove c'era la squadra di Xavier. Quest'ultimo mi guardava con un mezzo sorrisetto sul volto.
Abbassai lo sguardo e vidi Mano, pronto per aiutarci.
La gara iniziò.
Al finire, restò la mia squadra e quella di Bianca. Con un piccolo aiutino da parte del nostro aiutante, i primi a tagliare il traguardo fummo proprio noi, aggiudicandoci la vittoria.
"Congratulazione all'Ofelia Hall!" dopo qualche ora dalla vittoria, dopo esserci cambiati e rivestiti con le uniformi, ci trovavamo tutti nel cortile quadrato, e la preside ci consegnò la coppa.
Quella sera, non riuscivo a restare in stanza a studiare, avevo bisogno di sfogarmi, così presi il mio violino e uscì sul balconcino di camera mia.
Presi a suonare fin quando gli spartiti non finirono. Sentii un applauso e mi girai verso un angolo buio.
"Molto brava, non sapevo di questo tuo talento nascosto" continuò ad applaudire.
"Non sai molte cose di me, ho parecchi talenti nascosti, Thorpe" sfogliai le pagine con al di sopra le note.
"Non ne dubito, anzi mi piacerebbe scoprirli tutti" si avvicinò lentamente.
"A me invece piacerebbe scoprire come sarebbe spappolarti la milza, ma non lo vado a dire pubblicamente" sospirai, leggermente infastidita. Non seppi definire bene perché.
"Capito" alzò le sopracciglia guardandosi intorno.
"Comunque, che ci fai qui? E come ci sei arrivato?" mi alzai di scatto e mi affacciai.
"Ho le ali, so volare!" rispose scherzoso e mi raggiunse. Mi girai e lo guardai con sguardo omicida
"Balconi vicini" alzò le mani in segno di resa.
"Hai dimenticato di rispondere alla prima domanda"
"All'improvviso, dopo la premiazione non ti ho più vista. Poi non sei neanche più passata in camera mia qualche giorno fa, prima ho sentito qualcuno suonare e ho realizzato fossi tu" rispose passandosi la mano fra i capelli per poi poggiarsi alla ringhiera.
"Non credo sia un buon pretesto per interrompere qualcuno a mo' di stalker, mentre si esercita" controbattei.
"Non montarti la testa Addams, non ti seguo mica. È stato un caso trovarmi qui" si giustificò.
"Direi che adesso puoi andare, non trovi?" lo squadrai.
"Infatti. Buonanotte"
♟️
ᴠɪ ᴘʀᴇɢᴏ, ʟᴀ ᴛᴇɴsɪᴏɴᴇ ᴛʀᴀ ǫᴜᴇsᴛɪ ᴅᴜᴇ😩
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