𝐀𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐅𝐨𝐫𝐞𝐬𝐭
Una notte tranquilla e serena, cielo limpido, silenzio pacifico, una leggera brezza che rinfrescava l'aria, scompigliando leggermente i rami degli alberi.
Sembra assurdo pensare che questa sia stata la notte di vari omicidi. Dove molte persone hanno perso i loro cari e si ritrovano a fare i conti con la realtà. Dove i poliziotti si ritroveranno a dover indagare sul mostro che ha brutalmente tolto la vita a persone innocenti, invano. Come lo so? Quell' assassino che tutti definiscono un'essere spietato senza vergogna, sono io. Jeff the killer, questo è il mio nome.
Ora sono qui nella foresta a fumare in santa pace una sigaretta, appoggiato ad un tronco d'albero abbastanza vecchio. Mi godo la pace e la tranquillità di questa magnifica notte dopo aver udito le urla incessanti delle mie vittime venir fatte a pezzi dalla lama del mio coltello.
Ancora ho l'immagine impressa nella mia mente, la lama penetra nella carne, scivolando come se fosse cosparsa di burro, quel rumore che si percepisce quando l'affondo in profondità, per poi ritirarla fuori, ammirando il liquido rosso zampillante scorrere. Le urla sono una dolce melodia durante quel momento così eccitante, più soddisfacente di un rapporto sessuale, una sensazione di estasi, di pura adrenalina mi scorreva nelle vene nel momento in cui ho udito l'ultimo respiro della mia preda.
Mi sono lasciato trasportare nella foga dell' omicidio e avevo bisogno di un momento di tregua tutto per me. Solo soletto nel mio paradiso, almeno fino ad adesso, prima di accorgermi della presenza di una figura a me fin troppo familiare.
« Sai, questo tuo fetish dello stalker sta iniziando a seccarmi, Jack. » dissi alzando lo sguardo verso il ramo di un albero a qualche metro di distanza da me.
Li c'era appollaiato il mio caro amico o quel che sembrava esserlo, Eyeless Jack, un povero sfigato come me, solo che forse a lui gli è andata peggio ed è finito col diventare un cannibale spietato.
« Ho visto quel che hai fatto, ti sei lasciato andare sta volta » disse scendendo dal ramo venendo verso di me, appena giunge abbastanza vicino noto che indossa quella cazzo di maschera blu, con due fori neri al posto degli occhi, sul suo viso.
Tsk, che senso ha nascondermi il visetto se l'ho già visto ?. Pensai.
« E con ciò ? Hai paura della concorrenza?» dissi col fare provocatorio.
« Non dire cazzate. Personalmente non mi importa quanti ne uccidi, cerca solo di non farti prendere... mi seccherebbe dover andare a salvarti sai? » disse il cannibale avvicinandosi abbastanza a me per soffiarmi via la sigaretta dalle mani e gettarla a terra prima di spegnerla schiacciandola col piede.
« Hey! La stavo per finire- » ribatto scocciato.
« l'odore mi nauseava » sbuffo irritato dal suo atteggiamento, sa essere una spina nel fianco nonostante sia di natura solitaria.
« Tsk- e comunque, se anche succedesse cosa cazzo te ne importa ? Inoltre nessuno ti ha chiesto di farmi da cavaliere, quindi perché tanto disturbo ? » dissi con tono divertito con l'intento di stuzzicarlo, in tutta risposta ottengo un gran silenzio.
« Non sai cosa dire ? Aww, non sarà che.. ti sei affezionato a me? Ma non mi dire..quindi il temibile Eyeless Jack.. tiene a me? Non ti facevo un tipo così affettivo.. sai? » dissi rompendo il silenzio, col continuare la mia provocazione, non accontentandomi del suo atteggiamento distaccato.
In risposta, lui si avvicina a me a pochi centimetri di distanza, il che mi lascia leggermente perplesso.
« E se anche fosse ? » disse all' improvviso con voce seria, anche se ha la maschera ho come la sensazione di avere il suo sguardo su di me. Mi rende irrequieto, non comprendo subito le sue parole, però appena mi sono chiare assumo un' espressione confusa.
« Pff- amico ma che cazzo ti sei fumato ? » ero ironico e pensavo mi stesse prendendo per il culo ma.. in fondo speravo fosse serio, non so per quale strano motivo e nel mentre ci stavo pensando su, neanche il tempo di reagire che mi ritrovo le braccia del cannibale che mi avvolgoni i fianchi tirandomi a sé.
Che cazzo?!-
« Jack, scansati cazzo. » sbotto per il gesto brusco, non sembra in sé e sta volta non è per la sua lotta interna con quel demone che lo possiede, sembra.. più che altro in lotta coi suoi pensieri.
Lo osservo togliersi la maschera mostrando finalmente il suo bel viso, quel viso mostruoso agli occhi degli altri ma stupendo ai miei, il che è raro per me riconoscere la bellezza al di fuori di me stesso.
« Hai l'abitudine di parlare troppo. » disse prima di avventare le labbra sulle mie quasi inesistenti.
Rimango per qualche secondo scioccato dal gesto, dovrei sentirmi cazzato e respingerlo via a suon di calci ma invece.. ricambio avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo permettendo al mio corpo di stringersi nella sua presa e premere contro il suo.
Lui ne rimane un po' sorpreso ma lo noto fare un leggero sorriso continuando il bacio tenendo salda la presa sui miei fianchi.
All' inizio era un bacio casto ma appena mi chiede l'accesso per far entrare la lingua e glielo acconsento, prende una piega più intima e passionale, sento la sua lingua cercare la mia, l'aggiungo e con foga le nostre lingue si intrecciano leccando l'interno delle nostre bocche accompagnato dalla sinfonia dei nostri ansimi e mugolii di piacere travolti dal momento.
Dopo qualche minuto che sembrò essere un' eternità, ci stacchiamo entrambi per mancanza d'aria.
« Stai messo male. » dico nel mentre recupero il fiato, staccandomi dalla sua presa, indietreggiando di qualche passo.
« Lo so da tempo, anche tu però datosi che hai ricambiato. » disse avvicinandosi a me. Quella sua maledetta voce calma e profonda mi rende nervoso.
« Se fosse stato qualcun'altro l'avrei già ucciso, però.. ciò non vale se sei tu. Razza di scemo, credo che tu sia l'unico a mondo che riesco a sopportare. » sospiro per poi riprendere a parlare « Sai, ad essere onesto mi seccherebbe non rivedere quella brutta faccia che ti ritrovi, non so cosa provo per te ma.. se anche tu in qualche modo ricambi.. » mi fermai non sapendo come continuare il discorso di cui nemmeno io ero pienamente cosciente di quel che stavo dicendo.
Lui in tutto questo rimase in silenzio ad ascoltarmi, per poi lasciarsi scappare una piccola risata divertita. Il che è raro sentirlo ridacchiare.
« Pff, ho capito tranquillo, non sforzare il tuo povero cervelletto nel patetico tentativo di capire i tuoi sentimenti. Fidati, io ho smesso da tempo » disse ridacchiando, pattandomi la spalla col fare amichevole, di risposta mi avvicinai tirandogli un pugno dritto al suo stomaco, non troppo forte ma abbastanza da farlo leggermente piegare per il dolore.
« Ahh al diavolo te e le tue puttanate ! Ma.. ammetto che questa non mi è dispiaciuta, forse hai ragione dovrei cominciare a fare lo stesso. » dissi prima di voltarmi dandogli di spalle incamminandomi. Jack sospirò e sentì il rumore dei suoi passi venirmi dietro.
Dopotutto, dove ci sono io.. c'è sempre lui accanto a me, il che, la sua presenza è l'unica che riesce a comprendermi senza neanche troppi sforzi. Senza di lui, mi sentirei perso in questo mondo maledetto che ad entrambi ha riservato solo odio.
Angolo autrice
Spero vi sia piaciuta, solo una cortesia, non rompete le palle se la ship non vi piace, se qui c'è un interesse romantico che proclamate vostro e non volete vederlo con nessuno e tutte altre cazzate simili, semplicemente non leggete e non commentare così nessuno si intossica la domenica. Amen.
Grazie per aver letto, avviso, non sono brava a scrivere, sto solo facendo pratica-
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