Capitolo 67
Non mi sono mai sentita così arrabbiata, è come se avessi un fuoco dentro di me, qualcosa che mi fa esplodere ogni volta che non riesco a controllarmi.
Mi fa perdere la testa, mi fa pensare cose che non ho mai pensato davvero, a volte sono così in collera che mi immagino come potrei vendicarmi, è sadico, è sbagliato. Sono sempre così dentro di me, un uragano, ma è diverso da una volta, ora trovo tutto così ridicolo e l'unica che mi richiama è il potere.
Una volta aver colpito Harry mi sono smaterializzata ai Tiri Vispi Weasley, nella loro cantina e sono scoppiata in lacrime. Fred mi ha trovata e poi è arrivato anche George, gli ho spiegato ogni cosa, pensano che non debba demoralizzarmi e ripetono che Harry non pensava quelle cose.
Mi hanno tirato su il morale per tutta la giornata e poi per i due giorni seguenti, ho scritto una lettera a papà, che sapeva tutto da zia Minerva e gli ho detto che non ce la facevo a tornare, così sono stata alla Tana. Molly non sa della lite ma credo abbia capito che qualcosa non va con Harry, è stato imbarazzante rimanere da lei.
In due giorni mi sono ripresa, non sto meglio ma sono forte, posso sopportare un ragazzo. Quelle parole erano troppo per me, non sarei dovuta scappare ma è così difficile spiegare come mi sono sentita, distrutta, ferita, morta.
Stasera sarà la prima volta che lo rivedrò, mi sento come se avessi un buco allo stomaco, c'è la cena privata di Lumacorno e mio padre vuole che io ci sia. Sono stati Fred e George a tornare a Hogwarts per sistemarmi, abbiamo scelto il vestito e tutto il resto, riso e parlato, mi sono sentita come se qualcuno mi amasse nonostante tutto.
<<Ora vai e stendili>>ride Fred girando su una mia sedia. È a petto nudo con una mia sciarpa di piume intorno al collo e ha degli occhiali a gatto sul naso.
<<Sono già in ritardo, lasciatemi andare>>
<<Non potevi andare in orario, ti ricordo che devi fare un entrata pazzesca e tu sei pazzesca>>
<<Perché non venite con me?>>li supplico.
<<Non possiamo, signorinella>>ride George, si è messo una mia gonna intorno ai capelli e un mio reggiseno sopra la maglia.<<Sei bellissima>>
Ammetto che hanno fatto un bel lavoro, indosso un vestito corto grigio, due tagli sulle spalle e il collo alto, maniche lunghe e gambe coperte da delle collant nere, sotto tacchi a punta beige. Mio padre avrebbe un infarto vedendomi vestita così.
Fred viene dietro di me con suo fratello, mi guardo allo specchio mentre coccolano i miei capelli mossi, si sono davvero presi cura di me, una volta era zia Minerva a fare certe cose.
<<Non devi mai scordarti chi sei, perché gli altri non lo faranno.>>Dicono.
<<E chi sono?>>
<<Tu sei Avery Ariana Kendra Silente, la figlia del mago più famoso del mondo, la strega più potente mai esistita. Non sono gli altri a dirti chi sei, lo sanno già, sei tu a ricordarlo a loro.>>
<<Harry Potter ti fa una pippa>>scoppia a ridere George.
<<Avete ragione, basta lamentarmi o fare la vittima, io sono una dannata Silente e nessuno può farmi questo, sono più forte di così>>aggiungo poco convinta.
<<Noi prendiamo la metropolvere per tornare a casa, perciò scrivici una lettera appena hai finito>>
<<Grazie mille>>annuisco abbracciandoli.<<Fate i bravi!>>
<<Questo mai!>>ridono.
Sbuffo e mi sposto appena, Potter non può condizionare la mia vita, ho cose più importanti a cui pensare. Come Voldemort.
<<Pronta?>>chiede Fred.
<<Nata pronta>>
Mi metto dritta e poi mi concentro, un secondo dopo mi smaterializzo in un nodo.
<<Eccola!>>
Quando riapro gli occhi mi metto dritta sui tacchi, un' intera tavolata di persone si gira verso di me e Lumacorno ride. Mi sistemo la gonna e davanti a me vedo subito Harry alzarsi di scatto, rimango sorpresa del suo sguardo, tutt'altro che carico di rabbia, sembra un'altra persona.
<<Mi scusi del ritardo, professore. Sono stata trattenuta>>
<<Dai gemelli Weasley>>commenta qualcuno.
Mi giro e vedo Draco, che ci fa qui? Sono sorpresa, non pensavo fosse tra i preferiti di Lumacorno.
La sedia di fianco a lui è vuota e a sinistra c'è Hermione che mi sorride dolcemente.
<<Esattamente, due giorni di lavoro>>alzo le spalle.
<<Benvenuta allora, siedi cara, c'è il profiteroles>>sorride il professore.
<<Grazie a Merlino, lo amo>>annuisco.
Prendo il posto e sorprendentemente Draco si alza per farmi sedere. Lo guardo stranita e mi siedo, Hermione mi si avvicina <<Stai bene?>>
<<Ora che c'è da mangiare da Dio>>
Il professore ride di come reagisco, con leggerezza, accavallo le gambe e affondo il cucchiaio nel cioccolato, gemo dal piacete, il cibo è davvero l'unica cosa buona al mondo.
<<Buono?>>chiede di nuovo Lumacorno.
<<Perdonatemi, sono due giorni che mangio caramelle o cose che si rivelano scherzi, per la prima volta non temo di ululare>>
Mi volto verso Herm, lei sembra sorpresa di vedermi così di buon umore. Ella sua destra Harry cerca di non guardarmi ed è in quel momento che vedo Ginny sussurrargli qualcosa, quella brutta.. che misecciaccia ci fa qui?!
<<Che lavoro fanno i tuoi genitori, Granger?>> chiede l'uomo.
<<Sono dentisti>>
<<Cosa sono? E' pericoloso>>
Trattengo una risata, mai studiato Babbanologia? <<No, però una volta un bambino ha morso mio padre, dieci punti di sutura>>
<<E, Avery? Novità?>>
Novità, che novità? Aspetta, forse il mio ex, che non potrei chiamare così visto che durata un battito di ciglia, quindi chiamiamola la mia cotta più grande! Lui mi ha letteralmente distrutta a parole, non mi ha mai voluta, sopportata e in pratica mi odia da sei anni, lo stesso che chiamavo migliore amico. Ma ehy, sto una favola.
<<No, non che sappia>>
<<Eri sulla Gazzetta, non lo sapevi?>>
<<Questa non è proprio una novità>>sospiro e tutti ridono, sto catturando l'attenzione<<Di cosa si tratta?>>
<<Si tratta del tuo essere auror, la più giovane mai esistita. Parlano di quello che accadrà dopo, hai dei piani?>>
<<Dei piani? Ho imparato da mio padre che fare dei piani è privo di senso, organizzi qualcosa, di stare qualcuno, immagini come andrà, ci speri e poi nulla accade, qualcosa ti strappa via tutto. Perciò no, sono più abituata al fatto che gli altri lo immaginano al mio posto . Chissà, poi magari alla fine divento una professoressa noiosa di Hogwarts>>
<<Tu, noiosa?>>ride Harry.
Mi giro di scatto e lui si paralizza, come se si fosse accorto di aver sbagliato, trattengo il respiro e riprendo a mangiare.
Sii forte, sii una fenice, sii intraprendente, sii orgogliosa.
<<D' accordissimo. Vorrei fare anche una festa dopo Natale>>continua Lumacorno, per festeggiare cosa?
Sento una mano sulla spalla e vedo Malfoy avvicinarsi a me, sento il suo respiro sulla mia pelle<<Mi aiuti a studiare domani?>>
<<Da quando serve aiuto a Draco Malfoy?>>
<<Non farti pregare, Silente>>
<<Devi studiare cosa?>>
<<Difesa contro le Arti Oscure>>
<<Come vuoi ma porta da mangiare, niente mele verdi o te le lancio addosso. Non mancherò il bersaglio>>
Draco finge di sbuffare ma non ci riesce, tutti notano come si diverte. Si, non sembra più quello di una volta.<<Affare fatto, Mangiona>>
<<Taci, Furetto>>
Mi rendo conto di una cosa quando mi volto, Harry sta puntando il professore ma perché? Vuole compiacerlo, non farebbe mai così, anche se non so se lo conosco davvero.
Ho un' idea, vuole vedere a che punto arrivo? Punto anch'io l'uomo.
Non ho certo paura di sfidarlo, in più anch'io ho delle questioni da risolvere.
<<Ce l'ha ancora la mensola?>>chiedo ignorando gli altri.
<<Certo, é in fondo alla stanza>>sorride compiaciuto, come se dovesse vantarsene.
Una strana sensazione mi prende il collo, ho i brividi strani, un poco di mal di testa. Mi cade il cucchiaio ma lo prendo prima che qualcuno lo noti, trattengo un respiro <<La mia è ancora qui?>>
<<Oh si, tu sei l'unica mia alunna privata>>
<<Privata?>>chiede Herm.
<<Sì, avevi otto anni forse? Sono tornato qui per un anno e ho voluto insegnarle un po' di cose in pozioni, era eccellente data la sua età>>
<<Tutto okay?>>mi domanda Draco, sono pallida, torna a farmi male la testa, come delle fitte.
<<Ti stai preoccupando per me?>> sorrido.
Fa una smorfia per minimizzare<<Non ho detto questo>>
<<Non serve che tu lo dica, Malfoy>>
<<Simpatica>>
Torno a guardare l'uomo e la fitta torna, rivedo qualcosa, un flash, non saprei dire come lo vedo ma è un cimitero. Quel cimitero.
<<Professore, la foto di Voldemort è ancora qui?>>
Tutti rimangono zitti, perché l'ho chiesto?
Il mio atteggiamento è strano, forse arrogante ma è come se fossi guidata dalla mia rabbia.
<<Era un suo alunno>>mi spalleggia Harry, per pochi minuti stiamo tutti in silenzio, nervosi<<Ha ucciso i miei genitori. Mi scuso per averla messa in soggezione>>
<<No, ehm, lo capisco. Dopo quello che vi ha fatto, comunque era solo un ragazzino all'epoca. Se c'era un mostro, io non lo vedevo, era troppo in profondità>>
<<Non lo vedete mai>>sottolineo dura, punto i miei occhi sui suoi, cercando di entrare nella sua testa.
<<Cosa intendi?>>domanda Ginny.
Non le riservo neanche uno sguardo ma sento lo sbuffo di Draco.<<Quello che ho detto, lui era lì e nessuno lo ha guardato abbastanza>>
<<Era furbo>>alza le spalle Herm.
<<Come te, alla fine pure tu hai nascosto la tua natura>>fa presente ancora la rossa.
<<Non puoi paragonare Avery a Colui Che Non Deve Essere Nominato>>ribatte Draco togliendosi il tovagliolo<<Lei è stata obbligata a mostrarsi, cosa che non riguardava il mondo ma solo se stessa>>
<<Ora sai anche cosa pensa lei?>> si ferma Harry dal mangiare, il suo sguardo è infastidito quanto arrabbiato.
<<Non mi serve saperlo, Tu Sai Chi si è volutamente mostrato per avere quello che voleva, Avery non ha avuto scelta. Ha dei poteri diversi dai nostri ma non la definisce come un mostro>>
<<Wow, l'avvocato del Diavolo>>ridacchia Ginny, ditemi che la stronza non l'ha detto davvero.
<<Parli tu? Appena si tocca SanPotter apri bocca, almeno l'aprissi per dire cose intelligenti>>
<<Ragazzi...>>richiama l'attenzione il professore.
Sono sbalordita da Draco, lo ammetto. Fategli un esorcismo, non è lui questo o forse sì, chi lo sa.
<<Io lo difendo perché viene attaccato per qualsiasi cosa mentre lei viene santificata neanche fosse il Messia>>
Mi volto<<Ascolta, Avvocatroia, non ho bisogno di essere difesa da nessuno. Dovresti saperlo, sono molto brava a farlo da sola e non fallisco mai quando voglio fare del male a qualcuno. Quindi non ti conviene fare innervosire, come mi hai chiamata? Ah si, il Diavolo>>
Draco scoppia a ridere e lei rimane zitta, con la bocca aperta. Il biondo appoggia il braccio al mio schienale, lo guardo scuotendo la testa.
<<La rivalità è normale, parliamo di altro?>> sorride il professore.
Di certo la cena non era così che doveva andare, ho esagerato e non so perché ma sono felice che Malfoy sia stato dalla mia parte, è bello non essere soli. Una volta tornata fuori mi sono sentita come se volessi prendermi a sberle, dovevo sembrare come qualcuno che è andata avanti mentre ora sembro una con in mano una GiraTempo.
<<Bella serata, eh?>>
Mi giro e noto Draco, una volta mi avrebbe infastidito vederlo qui ma ora no, forse perché da tre mesi mi sta dimostrando di essere una persona diversa, migliore. È sempre fastidioso ma almeno anche divertente.
<<Bellissima>>dico ironica.
<<Sembri ancora agitata, bisogno di un barile camomilla ?>>
<<No, di vomitare, ho mangiato tutto con un imbuto dalla rabbia>>sbuffo camminando avanti e indietro. <<Scusa, meglio se vado prima che me la prenda anche con te>>
<<Te ne sei andata, non sapevo se saresti tornata>>mi ferma.
<<Si, ecco, ho avuto un lite con Potter e avevo bisogno di stare lontana, ho avuto il permesso.>>
<<Che cos'ha fatto lo Sfregiato?>>
<<Non chiamarlo così>>
Nello stesso momento mi giro e vedo Harry uscire, al suo fianco Ginny, vorrei urlare ma l'unica cosa che la mia testa registra è che lui sta benissimo vestito così.
Inaspettatamente mi ritrovo tra le braccia di Draco, mi stringe a sé tanto da farmi cadere. Tengo le braccia larghe essendone sorpresa e guardando oltre, vedo Harry fissarci.
<<Mi dispiace tanto, Avy, per tutto>>
Mi lascio andare, chiudo gli occhi e affondo la testa nel petto di un ragazzino che detestavo e che ora sembra tenere a me, mi accarezza i capelli ed io sospiro facendo un passo indietro.
<<Grazie, mi ci voleva>>ammetto.<<E grazie per prima>>
<<Due grazie? No, Silente, tu non ti senti bene, meglio che vai in infermeria>>
<<Sono seria, idiota>>rido<<Mi hai difesa e ciò che hai detto è stato... io, non lo so, mi ha fatto sentire meglio, grazie>>
<<Perché? Tu con "Avvocatroia" meritavi almeno la Coppa delle Case>>scoppia a ridere, la sua risata è molto diversa da quella di Harry o Cedric.
<<Mi sono superata>>metto le mani sugli occhi, persino io sono divertita.
<<Belli gli orecchini, Silente>>aggiunge dopo un po', tolgo le mani<<cambiano colore in base all'emozione, ora sei allegra>>
<<Come lo sai?>> inclino la testa.
<<Te li ho regalati io.>>
Rimango per un secondo interdetta, come se ora uscisse una macchina fotografica parlando di uno scherzo per il Giornale della scuola.
<<Cosa?!>>esclamo ridendo.<<Eri tu, Malfoy?!>>
<<Sono sempre stato io, anche le rose bianche e gli altri regali>>
<<Me lo dici dopo sei lunghissimi, estenuanti, anni!>>
<<Quando potevo farlo?>>
In effetti, per sei anni ci siamo visti come nemici, anche se alcuni segnali c'erano.
Come il fatto che non voleva che io venissi punita dall'Umbridge.
<<Te lo concedo, Furetto.>>mi arrendo compiaciuta.
<<Nuovo bracciale?>>passa qualcuno di fianco a me.
Mi giro sui tacchi ed eccola, Ginny Weasley mi osserva, la mia mano non sta ancora del tutto bene ma si riprenderà.
Il bracciale che indica in realtà è l'asta di Sirius trasformata.
Mi sta davvero parlando? Dopo quello che è successo lì dentro?
<<Nuovo look?>>dico io, si vede ancora l'etichetta del vestito nero, che è banalissimo.
<<Volevo chiederti scusa>>dice fredda<< Ho esagerato prima>>
Harry annuisce, è stato lui a obbligarla. Se pensa che io lo farò se lo può sognare, non chiedo scusa a nessuno, non per quello che sono, soprattutto non a lei.
<<Okay>>mi limito a dire.
<<E?>>chiede lei.
<<E buonanotte>>sorrido.
Mi guarda come se avessi rotto la sua bacchetta mentre Draco reprime una risata.
Sirius, lui ora riderebbe di me mentre Cedric mi direbbe di essere più gentile.
Ma lei non è stata gentile con me, mai.
<<Avery, andiamo? So che Ron vorrebbe vederti>>parla Hermione per rompere il ghiaccio.
Harry ha la testa bassa e sembra imbarazzato, si vergogna così tanto? Una persona che ha detto quelle cose non si comporta così.
<<Certo, arrivo subito. Meglio che vada, Anonimo>>mi giro verso Malfoy.<<E comunque grazie, non mi aspettavo una cosa simile>>
<<Lo so>>
Prendo la mano di Hermione e mi tira verso di sé, davanti a noi camminano Harry e Ginny, lei parla, lui guarda il pavimento.
<<Cosa voleva dire Anonimo?>>
<<È stato lui a regalarmi gli orecchini, tutte le rose e quei regali.>>
<<Aspetta>>si ferma<<Tu mi stai dicendo che Draco, impossibile, arrogante, fastidioso, Malfoy ti ha fatto quei regali nell'arco di sei anni?! Scherzi? Ci ha preso in giro mentre era..>>
<<Diverso>>
<<Ma che diavolo..Avery! Non è normale, perché comportarsi così?!>>
<<Perché ha finto di essere qualcun altro, hai notato che non ti insulta più? È quasi un'altra persona>>
<<Diamine, sono confusa>>
<<Andiamo?>>ci chiama Ginny, Harry mi fissa mordendosi un labbro.
<<Non devi mai scordarti chi sei, perché gli altri non lo faranno.>>cito.
<<Che dice ora?!>>sbuffa guardando Herm.
<<Io...arrivo subito>>
Mi volto da dove sono arrivata e vedo Draco, sta fissando il soffitto con aria afflitta, non so bene cosa mi prenda.
Forse voglio far ingelosire Harry, forse ho bisogno che qualcuno mi stringa, chiunque.
Corro nella sua direzione e finalmente si stacca da essa, mette il piede giù che aveva attaccato alla parete.
<<Che c'è, Silente?>>ridacchia confuso.
<<Non mi hai detto quando studiamo>>invento una scusa.
<<Domani pomeriggio? Anche se mi hanno detto che nevicherà>>
<<Meglio, basta che non grandini>>
Che ho detto? Stasera mi sento davvero strana, mi stringo nel mio vestito<<Sei cambiato, sei diverso, forse dovresti mostrare questa persona a tuo padre>>
<<Sai che non posso>>si irrigidisce.
<<Tu non sei lui, Draco, lo vedo. Non dobbiamo essere per forza come gli altri vogliono>>
<<Non posso essere quello che sono con gli altri, solo con te>>
<<Perché?>>
<<Perché tu sai cosa vuol dire nascondere quello che si è>>
Non capisco cosa intende, sembra così tanto pensieroso, che segreto ha?
Mi avvicino a lui e mi alzo sulle punte, poso una mano sul suo petto e gli do un bacio sulla guancia.
<<Non devi mai scordarti chi sei, perché gli altri non lo faranno. Ma, aggiungo una cosa, il punto è che sei tu che definisci quello che sei>>
Poi mi sposto e cammino all'indietro, mette le mani in tasca, sembra confuso dal mio gesto e ha le guance rosse. Era solo per metterlo sulla giusta via.
<<Adesso non illuderti di piacermi, sei sempre insopportabile, Malfoy>>
<<Non so se crederci, Silente>>
Corro verso Hermione, girandomi finalmente e soddisfatta supero Harry.
Definisco io chi sono, non lui.
ANGOLO AUTRICE.
Ecco un nuovo capitolo!
Cosa ne pensate?!
Draco vi piace in questo modo?
Cosa ne pensate di Ginny?!
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Ditemi tutto! Un bacione!
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