Capitolo 65
Sono passate settimane da quando ho parlato per l'ultima volta con Harry, lo evito perché vederlo mi ferisce, mi manca il mio migliore amico ma non riesco a dimenticare.
Forse, dopotutto, l'amore è una debolezza.
Ron e Hermione mi stanno vicini, non ho chiesto di fare una scelta, loro vorrebbero capire com'è andata ma sanno che non voglio parlarne, cerco di dividermi tra il lavoro e la scuola, non è sempre facile ma Herm mi aiuta con lo studio e Bob con i turni.
Per quanto riguarda papà, penso che mi stia nascondendo qualcosa, forse c'entra con la mano che sta diventando nera, mi sento così in colpa ad avergli dato l'anello maledetto e voglio sapere chi è stato a darmelo, perché non lo ricordo?
Al momento sono sulle tribune a guardare i provini per la squadra di Quiddicht, Hermione è seduta di fianco a Luna mentre io sono un poco più su da sola.
Mi hanno pregata di sedermi accanto a loro ma ho detto che dovevo fare una cosa in disparte.
Ed eccomi qui a scrivere una lettera per Sirius, una lettera che sembra impossibile, secondo Lupin è una bella idea, così mi sentirei come se lui fosse ancora qui ma ogni volta che scrivo una frase penso che siano le parole sbagliate, così do fuoco alla pergamena. Sono un disastro.
<<Che fa, Signorina Lightless?>>
Alzo lo sguardo e trovo Draco, indossa un completo nero e i capelli biondo platino sono ben pettinati, sta piuttosto bene e mi ritrovo a pensare che non dovrebbe essere qui. Fa un ghigno, assomiglia quasi ad un sorriso.
<<E tu che fai qui, Malfoy? Spii le capacità dei Grifondoro?>>
<<Non m'importa, quest'anno ho mollato la squadra>>si siede di fianco a me, copro il foglio e lo guardo di sottecchi, ne sono sorpresa<<Non hai risposto>>
<<Mi stavo facendo, beatamente, gli affaracci miei prima che arrivassi>>
<<Da sola, ultimamente cerchi spesso di essere sola, lo hai notato?>>
<<Mi osservi per caso?>>mi volto infastidita, detesto chi prova a studiarmi come se fossi un esperimento.
<<Ogni tanto>>alza le spalle con tono divertito.
Torno a guardare in avanti, vedo Ginny di fianco a Harry mentre parlano con il gruppo di ragazzi provetti davanti a loro. Potter alza il viso e ci vede, in un istante mi giro, come se fossi una ladra e fossi stata scoperta a rubare.
<<Dovresti andare>>dico<<Non vorrei che tuo padre venisse a sapere che perdi tempo con la sua nemica>>
<<Noi due non siamo nemici, non vado fiero di mio padre ma io non sono lui>>
Ha detto una cosa coraggiosa? Non voglio parlare dei mangiamorte, odio suo padre ma so a mie spese che non bisogna mai giudicare un figlio in base alle azioni del padre<<Noi non siamo i nostri padri, questo lo so bene>>
Sembra essere un attimo a disagio<<SanPotter ti sta fissando, vuoi che lo faccia cadere dalla scopa?>>
Mi giro e vedo che Harry si è alzato in volo, così come tutti gli altri e che, sì, ci sta decisamente fissando, però per la battuta di Draco scoppio a ridere senza trattenermi. Sono forse impazzita?
<<Si salverebbe>>dico girandomi<<La rossa lo salverebbe>>
<<Tu fai cadere lei e io lui>>poggia le braccia all'indietro, in modo un po' arrogante.
<<Sarebbe divertente ma io sono qui per Ronald>>
<<Oh, certo, immaginavo>>si trattiene, lo apprezzo che non abbia ancora insultato qualcuno.
<<Come mai così gentile, Malfoy? Non sembri tu>>
<<Io so essere gentile>>ammette con una smorfia divertente<<Sei tu che non me lo hai mai lasciato fare, ti ricordo che mi hai sempre aggredito>>
<<Giustamente, sei un'idiota>>
<<Hai ragione>>sbuffa, poi si fa avanti e mi porge la mano<<Cercherò di essere più docile con i tuoi amici, a parte che con SanPotter>>
<<Posso concedertelo, Furetto>>gli stringo la mano<<Perché?>>
<<Tu, in cambio, cercherai di frequentarmi, magari scopri che non sono tanto male>>
<<Perché dovrei farlo? Hai tanti amici serpeverde>>
<<Non direi amici>>sottolinea, ora capisco, si deve essere sentito minacciato guardandoci per tutti questi anni. Come dargli torto? Tiger e Goyle non sono esattamente dei buoni amici, figuriamoci Pensy o Blaise.
<<Affare fatto, non farmene pentire>>tolgo la mano dalla sua ed entrambi ridiamo, anch'io sono di buon umore.
Hermione si gira verso di me e sgrana gli occhi, io alzo le spalle come per dirle "Che ho fatto ora?", sbuffa e indica Ron con fare da bacchettona.
<<La tua amica vorrebbe che me ne andassi?>>
Mi giro verso Malfoy<<Probabile, ma non è per te. Torno subito>>
Mi alzo e scendo verso di lei, mi stringe per il polso con fermezza<<Primo : Perché fai ingelosire Harry con Malfoy? Secondo : Ron è nei guai, l'altro portiere ci sta provando con me e non so come aiutarlo!>>
<<Primo : Non sto facendo niente. Secondo : fai un incantesimo di confusione contro l'altro, così manca la palla e la prende Ronald>>
<<Ma non si può!>>
<<Fallo e basta, così almeno la smetterai di essere preoccupata per lui. A proposito, Herm, devi dirmi qualcosa su Ron?>>inclino la testa cercando di spostare l'attenzione.
<<Non so di cosa parli>>
<<Bugiarda>>sospiro alzandomi e tornando al mio posto, fingendo quasi che mi dia fastidio, Draco mi guarda stranito e inclina la testa.
<<Tutto bene?>>
<<Si, era per Ron>>alzo le spalle.
<<Quella sciroccata riccia sta facendo già il tifo per lui>>mi indica una ragazza distante da noi.
<<Si chiama Lavanda e non chiamarla così>>commento ma poi mi scappa una risata<<Si, okay, è pazza>>
Scoppiamo a ridere rumorosamente e spostandomi appena vedo Potter fissarmi con un espressione contrariata, se potesse ci darebbe fuoco ma a me non importa, giusto? Posso parlare con chi voglio, anche se si tratta di un ragazzo che ho sempre detestato, però una volta mi incuriosiva, al primo anno, per soli cinque secondi. Smetto di ridere e torno a guardare Ron, l'altro portiere sbaglia e poi si tocca la testa, non capendo come ha potuto perdere.
Mi alzo in piedi come una folle<<Si! Miseriaccia! Dai, Ron!>>Hermione, si gira con un sorriso e capisco che ha seguito il mio consiglio, dall'altra parte Weasley prende il bolide e poi mi indica ridendo, dedicandomi la sua azione sportiva. Metto le mani intorno alla bocca e urlo : <<Quello è il mio migliore amico!>>
Draco ride dietro di me, sorpreso dal mio modo di comportarmi, sono solo fiera di Ronald.
<<Sei fuori di testa, ma in senso buono>>
<<Stanno scendendo e io dovrei andare da lui, dobbiamo festeggiare. E' stato uno strano piacere, Malfoy>>
<<Aspetta, ti va se ci vediamo nella torre di Astronomia stasera?>>si alza di scatto mettendo le mani sui fianchi, sembra nervoso, agitato come un bambino.
<<Stasera?>>ripeto mandando giù la saliva.
<<Si, quando hai finito con i tuoi amici. Magari ti salvo da SanPotter>>
<<Infatti ci sarà anche lui, noi quattro.>>realizzo, meglio stare con lui che con Harry.
<<Alle dieci?>>
<<Ma..>>
Sorride e mi prende per mano improvvisamente, lo guardo un po' stranita mentre la solleva e finge di baciarne il dorso, che diavolo gli prende? Tolgo la mano, inizia a mancarmi il Draco irritante, sorride ancora, come se avesse vinto qualche encomio per Hogwarts.
Non mi ha dato scelta, ha fatto tutto da solo.
Si gira e se va, quando mi volto vedo Harry, ancora intento a guardarmi come se fossi un assassina di Azkaban, gli lancio un'occhiataccia e poi scendo piano stringendomi nel mio cappotto nero.
Non ha il diritto di guardarmi così, non dovrebbe neanche guardarmi.
SERA
Indosso un maglione a giro collo nero, una gonna a quadri bianchi e neri e i miei nuovi stivali alti di camoscio. Lo ammetto, mi sono vestita bene perché dopo devo incontrare Draco e lui è sempre così elegante, è snervante passare del tempo con qualcuno che potrebbe avere più stile di te.
Sono seduta davanti a camino con Ron, Hermione e purtroppo Harry, quest'ultimo non ha spicciato molte parole. Ho la testa sulle gambe di Ronald mentre le mie sono tese sul tessuto, Herm è seduta a terra con il capo sul mio ginocchi destro, Potter è sul tappeto che fissa il fuoco.
<<Pensavo che l'ultima l'avrei mancata>>continua Ron con il sorriso stampato sul viso, non fa altro che parlare delle selezioni.<<Spero che l'altro non se la prenda troppo, ha una cottarella per Hermione>>
<<Lo sapevo>>rido.
<<E' spregevole>>si gira Hermione, guardandomi male.
<<Non è tanto male, è carino ma ammetto che ha un cervello grande quanto un confetto>>
<<A proposito di cervello, puoi dire a Harry di bruciare quel libro di Pozioni?>>
<<Non è affare mio>>mi limito a dire fissando il soffitto, più freddamente che posso.
<<Hermione, puoi lasciarmi stare?>>le chiede gentilmente Potter.
<<Voi due mi farete andare fuori di testa! Harry, fammi vedere di chi è il libro>>si alza di colpo, con fare piuttosto aggressivo.
Harry, come sempre, scappa. Affronta Voldemort, un basilisco e molto altro ma ha paura di Granger. I due iniziano a correre per la stanza mentre Ronald ride giocando con i miei capelli, dice che gli mancano quando erano metà bianchi e vorrei dire che anche a me mancano ma fanno parte di un tempo in cui non mi vergognavo molto della mia identità, ed era grazie a Cedric.
Sbuffo, cercando di non pensare a qualcuno che mi manca troppo, e mi alzo a sedere, guardo il rosso e gli do un bacio sulle guancia<<E questo per cos'era?>>
<<Sono fiera di te, Ron. Te lo sei meritato quel posto da portiere>>
Lui sorride ed io mi metto in piedi, mi sistemo la gonna e vado verso gli attacca panni. È ora che io vada ma mentre metto il cappotto vedo chiaramente Ginny arrivare da chissà dove e rubare a Harry il libro, alzo gli occhi al cielo.
<<Chi è il Principe Mezzosangue?>>
Attivo gli occhi bianchi e sollevo una mano, il libro le scappa delle mani per apparire nelle mie. Si girano a guardarmi con sorpresa, lego il cappotto e sollevo in aria il libro con la telecinesi<<E' più o meno degli anni 70', lo si capisce dalla rilegatura e dall'inchiostro vecchio. Di chiunque fosse, non è più qui e poi, carino il nome, misterioso>>
Muovo una mano e lancio il libro nel petto di Harry, lo prende al volo ma continua a fissarmi. Torno normale con le mie pupille e sistemo i capelli<<Dove vai?>>
<<Ho da fare>>
<<Non hai un turno, non ti vesti così quando ce l'hai>>ridacchia Ron alzandosi dal divano, affianca Hermione.
<<Ho un appuntamento, vorrei non fare tardi>>mi limito a dire.
<<Non con Malfoy>>parla di nuovo Potter.
<<Non ti riguarda>>
<<Stai scherzando?!>>esclama<<Draco ci odia da sei anni, sei! Maltratta Herm e tutti noi>>
<<A cena mi ha salutata, ha detto il mio nome>>fa notare Hermione<<Per la prima volta, ho avuto i brividi, sembrava quasi una persona normale, quasi!>>
<<Sta cercando di migliorare>>lo giustifico, senza sapere il perché. Forse lo accetto così velocemente per il semplice fatto che anch'io mi sono sempre nascosta dietro ad una maschera, non può essere così anche per lui? O è tutto nella mia testa per autoconvincermi che il male non è sempre solo male?
<<So che vuoi fare ma non serve>>parla Ron.
<<Tu non sai niente, non voglio fare niente, ci vado solo a parlare>>sbuffo.
<<Ma dai, è Malfoy, non puoi aspettarti che cambi!>>
<<Infatti, è un'idiota!>>urla Harry zittendo tutti, ma come osa parlarmi di idioti dopo quello che ha fatto?
<<Tu sei un'idiota>>faccio un passo in avanti.<<Non prendertela con Draco se sei tu quello sbagliato, sei tu il cretino che imbroglia con un libro a pozioni che non è suo e soprattutto non hai il diritto. Non dopo quella lettera, di farmi una scenata perché esco con un altro ragazzo! Forse non è Cedric ma è meglio di te!>>
Harry indietreggia a tali parole, mi sento così arrabbiata, da quando dico queste cose? Che mi sta succedendo?
<<Avery..>>mi chiama Hermione.
<<No, nessuno mi dice cosa fare.>>alzo una mano<<Con questo, me ne vado>>
Mi smaterializzo, come una volta mio padre vedrà i miei spostamenti, perché a Hogwarts non è permesso e si vede dai registri, ma io sono la figlia del preside, non accadrà niente di male. Appaio nella Torre di Astronomia, non ricordo l'ultima volta che ci sono venuta e lì, seduto sul bordo, c'è Draco.
Sta guardando il cielo ricco di stelle indossando ancora abiti scuri.
<<Ciao>>mormoro sedendomi accanto a lui.
Si gira a guardarmi, sembra che sia qui da molto, ma non sono in ritardo. <<Come mai quell'espressione?>>
<<Quale espressione?>>
<<Sei arrabbiata, ti mordi l'interno guancia. L'ho notato quando mi hai rifilato un pugno al terzo anno.>>
<<Te lo meritavi. Ho litigato con Harry, non voleva che venissi>>ammetto senza filtri<<Merlino, vorrei strozzarlo e allo stesso tempo.. Che nervoso! Pensa di sapere sempre come andranno le cose e da sempre la colpa alla persona sbagliata, non ci azzecca mai! Usa un solo incantesimo e ora crede di essere un genio solo perché ha uno stupido libro... Scusa, non volevo inveire>>
Non voglio dire cose troppo importanti, non sono cose che dovrebbe sapere visto che odia Harry.
<<No, tranquilla, io ho una crisi di rabbia da sei anni nei suoi confronti>>
<<Perché lo odi? Non ti ha fatto niente al primo anno>>
<<Mi ha rifiutato>>rivela<<Volevo fare amicizia, avere un amico visto con chi mi ero ritrovato ma lui aveva già conosciuto Weasley... ed ero stato scortese con lui, perciò mi ha risposto male e ha rifiutato. E poi ovviamente perché è insopportabile, pensa di essere il centro dell'universo>>
<<Ovviamente>>ridacchio.
<<Mi dispiace per quello che ha fatto, sai... mollarti>>
<<L'ha fatto con una lettera>>dico, non so perché.<<Perciò non sono dispiaciuta, più incazzata>>
<<Codardo>>sussurra.
Una parte di me vorrebbe urlargli di non chiamarlo così ma qualcosa in me, nel profondo e che non conosco, si trova d'accordo completamente.
<<Non importa, è stata una sua scelta>>
<<Ma non una tua, perché non hai reagito? Gli hai almeno risposto con degli insulti?>>
<<No, non ci riuscivo. Pensavo che non mi avrebbe mai fatto del male e a quanto pare mi sbagliavo>>sbuffo.<<Possiamo non parlarne?>>
<<Va bene, Silente>>dice<<Ti ho portato una cosa>>
Si gira verso sinistra e mi consegna una piuma magica e una pergamena<<Perché?>>
<<Oggi stavi scrivendo una lettera per Sirius Black, ho visto il nome prima che lo coprissi. Questa pergamena è rara, unica e vorrei che tu usassi questa>>
Rimango sorpresa del suo gesto, sfioro la piuma nera e la pergamena, emana luce propria. <<Io..>>
<<Volevo farti le condoglianze per Diggory e Black, in ritardo. Non li conoscevo ma tu sì, li amavi e quindi, mi dispiace>>commenta in difficoltà.
<<Grazie>>sussurro<<Cedric non è stato solo il primo ragazzo, è stato anche il primo a guardarmi come se ci fosse qualcosa di buono in me, mi spingeva a essere diversa. Sirius è stato la luce infondo al tunnel, il dolore per Ced mi stava uccidendo e lui mi ha salvata, non era solo l'Imprinting e il sentire il pensiero dell'altro, eravamo una piccola famiglia>>
<<Imprintig? Mio padre lo aveva detto. Ma Black aveva ragione, loro sono qui con noi, mia madre dice che quando una persona muore resta...>>
<<Sempre con noi>>finisco la frase<<Tua madre era una Black, è una cosa che si saranno detti da cugini>>
<<Infatti, mamma ha sentito dire questo da Sirius quando i Potter sono morti.>>rivela, pensandoci bene forse avremmo dovuto parlare prima.<<Non conoscevo Sirius, anche se siamo parenti, però ti amava e questo dovresti riconoscerlo. Sei fortunata>>
Guardo Draco alzarsi, si pulisce i pantaloni con eleganza<<Dove vai? Sono appena arrivata>>
<<Devi scrivere quella lettera, no? Io vado a fare in giro, devi stare sola e riflettere>>
Prima che me ne accorga Draco scende le scale e scompare dalla mia vista, questo ragazzo è imprevedibile. Ricordo la prima volta in cui l'ho visto, pensavo fingesse di essere qualcuno che non era ma ora?
Cosa penso di lui?
Tiro un sospiro e indietreggio con la schiena incontrando una trave, osservo in cielo stellato e distendo la pergamena sulle mie gambe, punto la piuma e mi preparo per scrivere.
Niente pensieri, niente aspettative, come se lui fosse qui.
Caro Sirius,
Non penso che la tua anima leggerà mai questa lettera ma voglio essere speranzosa, magari l'universo troverà il modo.
È strano, sai? Non abbiamo trascorso molto tempo insieme ma è bastato per farmi sentire come ci fossi sempre stato nella mia vita.
Forse perché è vero, tu c'eri.
Eri lì quando mi sbucciavo un ginocchio e mi rialzavo senza piangere, eri lì quando ho imparato a camminare, quando ho iniziato ad avere paura.
Non dico da tanto tempo la verità, con te era semplice, ti bastava leggermi nel pensiero per sapere quanto fossi terrorizzata, e lo sono ancora.
Ho paura del mondo, di reggermi, ho paura che se non fossi abbastanza concentrata perderei qualcun altro ma senza accorgermene sto perdendo me stessa.
Quando Cedric se n'è andato mi sono sentita come se fossi caduta per miglia con il terrore di atterrare, poi è toccato a te e il pavimento è arrivato, la cosa peggiore è che non sono morta con l'impatto.
Fa ancora tanto male.
Vorrei essere sdraiata sul tuo petto mentre imprechi perché non sai fare le trecce. È stato quello il momento, in quell'estate, in cui ho capito che potevo sopravvivere al dolore se tu ci fossi stato.
Ma ora non ci sei più.
Non sono più coraggiosa, non sono una guerriera, non sono piccola, non so chi sono senza te che me lo ricordi.
Eri il mio sole, una luce naturale che ogni tanto spariva ma che sapevo sempre che sarebbe tornato ad illuminarmi.
Non ti ringrazierò mai abbastanza e non intendo per avermi salvata al Ministero, ma per avermi salvata da me stessa, lo hai fatto così tante volte e so quanto sia stata dura.
Tu hai preso ogni mio pezzo e lo hai riattaccato, con pazienza e con amore che non meritavo.
Non ti prometto che non ci saranno giorni, ore, attimi in cui sarò terribilmente irresponsabile, ironica e in cui mi chiuderò in me stessa, dando la proprietà alle cose sbagliate ma prometto di fare del mio meglio per salvare le persone che amiamo, per essere quella che combatte fino alla fine, per essere una leggenda.
Mi prenderò cura di Remus, finge di non stare male ma ha perso il suo migliore amico, di nuovo.
Sirius, sarebbe stato un onore essere tua figlia, avrei amato essere una Black, essere tua e vivere ogni attimo insieme.
Ma noi siamo ancora insieme, giusto?
Tu sei in ogni cosa, a volte non riesco a respirare perché ci sono mille cose di Hogwarts che mi ricordano te. Sei in ogni mio passo, in un ogni mia lacrima, in un ogni mio sorriso, in ogni mio incantesimo.
In ogni singola cosa che faccio tu ci sei, sei lì che ridi quando vinco una lotta e che imprechi quando faccio degli errori cammini con me nella notte più oscura, resti a vegliare mentre dormo e controlli che i guai mi stiano alla larga.
Ma la verità è che è giusto che tu te ne vada, non so se credere nel paradiso, ma se qualcosa esiste ed è la pace, meriti di averla, anche se vuol dire non vedermi per molto molto tempo.
Vai in pace, saremo insieme in un modo o nell'altro, prenditi cura di Cedric, riabbraccia James e Lily, le persone che hai perso e riposa, la tua battaglia è finita.
Ci rivedremo, Sirius, saremo tutti insieme e ti racconterò delle mie di battaglie, ma fino ad allora ti porterò con me per sempre.
Con amore.
Avery Black.
ANGOLO AUTRICE
Spero via sia piaciuto il mio video!
L'ho fatto tantissimo tempo fa, mesi e mesi fa ma ho deciso di postarlo solo adesso.
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