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Capitolo 58

Non riesco a pensare a niente che non sia Sirius, non posso perderlo, Voldemort non può prendermi anche lui.
Perché non posso essere felice per più di un giorno e mezzo? 
Salgo di fretta le scale, indosso gli abiti di Hogwarts, calze nere, stivaletti, gonna nera, camicia bianca e cardigan blu con il simbolo della mia casa. Harry mi stringe le dita e Hermione fissa quel contatto per poi darmi un'occhiataccia, penso abbia capito che  qualcosa sia successo ma sa che non è il momento di parlarne.

<<Harry, sei sicuro di quello che hai sentito dire?>>domanda lei quando rallentiamo sulla scala che si muove.

<<Sì! Come quando era con il Signor Weasley, parlava di tortura ed è la stesso posto che sogno da mesi ma non ricordavo dove l'avevo già visto>>

<<Al Ministero, è la porta della stanza delle profezie>>spiego<<Quando ero piccola Sibila ha predetto la mia profezia e mio padre l'ha intercettata, con la magia l'ha spostata in luogo sicuro, a New York.  A quanto pare i newyorkesi pensavano che fosse un onore farlo per me, non chiedermi perché>>

<<Potete fermarvi un secondo?!>>esclama Ronald, ci giriamo a guardare i nostri amici.

<<Ragazzi, non pensate che sia strano il fatto che riusciate a vederlo? Harry lo sente ma Avy no. Forse voleva che tu, Harry, lo vedessi e sentissi, sa entrare nella testa degli altri>>dice l'altra.

<<Pensi che non sappia che io posso vederlo?>>chiedo.

<<Non lo so. Se fosse una trappola? Se lo stesse torturando solo per ingannarvi?>>

<<Che cosa dovrei fare? Lasciarlo morire?>> risponde di scatto Harry.<<Lui è tutto quello che mi resta della mia famiglia>>

<<Avery, fallo ragionare>>

<<No, ha ragione, Herm. Neanche io posso perderlo, il nostro legame è qualcosa che entra dentro l'anima, non saprei spiegarlo. Non lo perderò, non come ho già perso Cedric. Non starò a terra un'altra volta>>

Harry annuisce, mi stringe ancora le dita e mi tira verso un' altra scala.<<Che cosa facciamo?>>

<<C'è solo un modo per spostarci da Hogwarts verso il Ministero, la metropolvere. Solo uno non è sotto sorveglianza>>

Loro annuiscono e corriamo su per tutti i piani, guardare i muri senza quadri mi fa strano ma ora che Hogwarts è stata ripresa tutti torneranno al loro posto. Il sole sta tramontando, non abbiamo molto tempo e quando entriamo nell'ufficio tutti noi abbiamo i brividi, odio il rosa. 

<<Dovete avvertire l'ordine>>commenta Potter mentre io accendo il fuoco, la fiammata verde sale.

<<Siete fuori di testa, noi veniamo con voi>>

<<E' troppo pericoloso>>affermo.

<<Quando ve lo mettete in testa voi due?>>si inginocchia di fianco a me Herm<<Siamo coinvolti anche noi >>

<<Certo che lo siete!>>

Ci giriamo tutti ed io mi alzo, la mano ancora stretta a quella di Harry, Dolores Umbridge è sulla porta tutta sporca di cenere e con i capelli sporchi. Non è una bella visione ma soprattutto, la sua vocina irritante è scomparsa facendone comparire una furiosa e grossa.
Nella stanza con lei entra Draco Malfoy e tiene Neville fra le braccia con una bacchetta puntata, ci stanno minacciando ma sembra contrario a farlo. Dopo di lei entra Luna,  anche lei stretta da un serpeverde.

<<Mettiti seduta, Silente>>commenta<<O i tuoi amici..>>

<<Va bene>>alzo le mani.

Mi siedo nella sedia davanti a me, poi usa la sua bacchetta per far correre una corda intorno al mio corpo, è stretta forte e non riesco a muovermi. 

<<Preside Umbridge, le sta facendo male>>annuncia Malfoy guardandola molto male.

<<Lo so>>

<<Lasciatela andare!>>grida Harry, altri due serpeverde prendono Ron ed Hermione mentre Gazza stringe Potter.

<<A quanto pare alla fine qualcuno ti ama davvero>> ride la donna.<<I due fidanzatini, lo sa che farà a stessa fine del povero Cedric?>>

<<Stai zitta!>>continua lui.

<<Shh! Dimmi, Avery, stavi andando da tuo padre?>>

<<No>>

Per questo mi becco una sberla in pieno viso, Hermione tira un altro urlo minacciandola. Ma ella ride, può farmi tutto quello che vuole finché ha in pugno chi amo. Vedo Malfoy aprire la bocca sorpreso di quello che sta facendo, è pronto a dire qualcosa quando si blocca guardando in avanti.

<<Mi ha fatto chiamare, Signora Preside?>>

Mi volto e sulla porta compare zio Piton, non lo vedo da tanto, non abbiamo avuto lezione e poi non c'è stato quando papà se n'è andato. Mi guarda ma non leggo niente nella sua espressione, nessuna sorpresa, non prova niente. Sono sua nipote, mi ha cresciuta e non sta facendo niente!

<<Si, Piton! E' arrivato il momento delle risposte, che lei voglia darmele o no. Ha portato il siero della verità?>>

Ancora quel siero, lo odio, da morire. Mi ha costretta a rivelare i miei poteri e ormai è una mia fobia.

<<Ha consumato tutte le mie scorte per interrogare negli ultimi due giorni tutti gli alunni, voleva sapere dove si nascondesse Avery.>>Solo ora mi rendo conto che non è vero, stanotte ho rubato dalle sue scoperte per fabbricare gli esplosivi colorati, ho visto il siero. Sta mentendo per me, potrebbe anche salvarmi però!.<<Non posso aiutarla>>si gira di scatto l'uomo per andarsene.

<<Ha preso Felpato!>>esclamo, egli si ferma dov'è immobile.<<Devo salvarlo, lo sai che devo>>

<<Che cos'è felpato?>>domanda Umbridge.<<Di che sta parlando, Piton?>>

<<Io non ne ho la minima idea>>si gira nuovamente l'uomo, ma vedo tra le sue dita una bacchetta, la nasconde sotto la manica, la muove sussurrando qualcosa prima di andarsene. 
Quando mi muovo sento le corde meno strette, ha rotto l'incantesimo. Mi sta aiutando e noi rimaniamo soli con la sociopatica.

<<Lei non mi sta dando scelta, Silente, visto che qui c'è in pericolo la sicurezza del Ministero, non mi lascia senza alternative. Lei è il capo del suo esercito, quindi è la responsabile, devo farlo. La maledizione cruciatus le scioglierà la lingua>>

<<Non può farlo, è illegale!>>urla Hermione.

<<Ma preside, non può>>le dice Draco<<E' innocente!>>

<<Non si azzardi a farlo>>ringhia Harry.

<<Se Cornelius non lo saprà, non ne soffrirà>>

Muovo le dita con calma, so cosa fare, cerco di concentrami sulla natura, non voglio accendere i miei occhi quindi devo controllarmi. Penso a ieri, la natura mi ha protetta e cullata, non pensavo fosse davvero viva ma una volta Hagrid mi aveva parlato di come la Foresta Proibita abbia proprietà magiche, sennò i centuauri non ci vivrebbero.
Questo vuol dire che sono dalla mia parte, vogliono lottare contro Voldemort. Sento finalmente una risposta nella mia mente, stanno arrivando ma devo temporeggiare. 

<<Forza, torturami, ho affrontato più volte questa maledizione da Voldemort. Non mi fa paura una squallida donna in rosa, che tra parentesi, il colore la fa sembrare più bassa e grassa>>

<<Lui non è tornato!>>

<<Glielo dirò quando lo incontrerò, se mi scappa almeno verrà subito da lei. Vi vedo bene insieme o forse preferisce Minus? È un vostro informatore>>

<<Merita questa maledizione!>>

<<La merito, non per aver insultato lei, per i miei crimini ma vede, mi chiamano Lightless perché ho tolto la luce agli altri e l'ho fatta mia. Lei non mi può spezzare>>

<<Io ti ho già spezzata, tu sei attaccata ad un sedia, hai fatto la tua sceneggiata per mostrare quando fossi forte ma io so che è solo maschera, sei debole, ferita, vuota e sola. Tu porti le persone a morire>>

<<Non m'importa come lei mi veda, non mi conosce>>replico<<Lei non sa chi sono>>

<<Chi sei, eh? Una figlia senza un vero padre>>

<<Lei non sa che cosa mi ha tenuto in piedi per tutto questo tempo, non il coraggio, non Hogwarts o qualche stupido Dio. E' stato mio padre. Albus Silente. Così tanti hanno provato ad uccidermi, non parlo soltanto dell'anno scorso ma della mia intera corta vita. Sono stata abbandonata, mi hanno obbligata a mentire, a creare un immagine di me perfetta, mi hanno insegnato ad uccidere, a lottare fino alla fine. Sono stata tradita, lasciata sola contro il nemico, sono stata ferita, avvelenata, aggredita, imprigionata, torturata e uccisa. Ed è stato mio padre, non il mio cognome, ma lui soltanto a sorreggermi. Sì, lui non è qui ora ma ho ancora speranza>>dico fissandola, le corde iniziano a cadere lungo i miei fianchi e lei se ne accorge, indietreggia. Mi alzo dalla sedia delicatamente<<Il mondo non aveva mai visto una strega tanto potente finché non sono nata io. I draghi erano visti come ineluttabili fino a quando io non ne ho piagato uno al mio volere, io ho fatto la prima rivoluzione ad Hogwarts! Nessuno aveva visto da secoli un patronus potente fino a quando il mio si è scatenato. Verrò ricordata per sempre>>

<<Il tuo tempo è finito>>sibila, sento i rami degli alberi muoversi, dalla finestra vado un ramo muoversi e sopra c'è Antonio.

<<Il mio tempo non finirà mai>>sorriso accendendo i miei occhi.

In un attimo i vetri si rompono e gli alberi  entrano fino ad afferrare le caviglie della donna e dei serpeverde, tranne di Draco, i miei amici si lanciano in avanti per non essere presi e Antonio salta sulla gola della donna. Ringhia mordendola ma gli dico di non ucciderla, viene spinta con furia giù dal palazzo e corro alla finestra per vedere dove si trova. Con mia sorpresa vedo che sul terreno dove si fa lezione di volo si trovano anche dei centauri, saluto Fiorenzo e mi giro.
Attacco al muro con una mano i serpeverde e li faccio svenire con la forza con cui li colpisco, Malfoy rimane seduto a guardarmi, non parla ma so che non mi fermerà.

<<E' stato bellissimo>>ride Luna.

<<Avery, c'è un problema>>mi chiama Herm, mi giro tornando normale<<Il camino è distrutto per via dei rami>>

<<Ora come facciamo ad andare?>> domanda Harry.

<<Ho un' idea>>dico<<Ma dobbiamo andare nella foresta>>

Dieci minuti dopo corriamo verso la Foresta Oscura, torniamo dove sono svenuta due giorni fa. Mi guardo intorno e muovo le mani sollevando gli alberi e facendoli tornare come prima, devo avergli fatto male quando li ho buttati giù e di questo me ne dispiaccio.

<<Che cosa centra questo posto?>>chiede Neville.

<<Sono svenuta qui quando non c'ero, in questo posto si sente la mia energia e fin da piccola mio padre mi ha detto che richiamo i Theatral, ci porteranno loro volando>>

<<Come li richiami?>>domanda Harry.

<<E' meglio se vi allontanate di qualche passo>>

Lui  annuisce, tutti fanno un passo indietro ed io alzo un sopracciglio per fargli capire di farne qualcuno in più. Sollevo una mano , riaccendo i miei occhi e faccio diventare il cielo nuvoloso, il vento si alza e il mio respiro si calma, poi mi inginocchio a terra e cerco di individuare la loro presenza. Poso le dita nella terra scura e rilascio un' onda blu che supera gli alberi, quando essa finisce delle figure compaiono tra i tronchi.

<<Li vedo!>>esclamo Luna.

<<Vedi cosa?>>chiede  Paciock.

<<Un secondo solo>>aggiungo.

Mi rialzo e mi avvicino ad uno dei cavalli alati neri, mi concentro accarezzandoli e un attimo dopo Neville lancia un gridolino. Alzo le spalle e ridacchio fiera del mio risultato.

<<Sono innocui e docili, montate sopra di loro, li vedrete solo fino a quando rimarranno con me>>

Ron annuisce mordendosi il labbro e alla fine, in cinque minuti, siamo tutti su dei cavalli. Ron ed Hermione ne condividono uno, Neville sta con Luna, io con Harry. 
Quando prendiamo la rincorsa volando tutti tiriamo un urlo divertito, appoggio la schiena contro il petto di Harry e lui sorride, lo vedo fiero di se stesso. Saliamo sopra le nuvole, così che nessuno possa vederci e i  Theatral diventano ancora più veloci, in pochi minuti arriviamo a Londra.
Il sole è tramontato, ho la sensazione che questa notte non la dimenticherò mai più.
Atterriamo in una via sicura e poi andiamo verso la cabina telefonica per visitatori, entriamo a gruppi e poi scendiamo giù nel ministero. E' tardi e non c'è nessun lavoratore, questo vuol dire che Sirius non può essere soccorso. 
Saliamo sull'ascensore ed Harry mi prende per mano, lo guardo, sembra terrorizzato e so che senza Sirius non avrà una famiglia. Appoggio la testa sulla sua spalla e aspettiamo con gli altri di arrivare al piano, sono l'unica tra di loro a conoscere bene questo posto, perciò li devo guidare.
Camminiamo tra i muri di mattonelle laccate di nere, siamo nell'Ufficio Misteri. Li porto fino alla porta blu infondo al corridoio, gli spiego di non toccare niente e loro annuiscono, sono tesi, dopotutto Neville e Luna non sono abituati a fare infrazioni. Apro la porta e ci ritroviamo nell'enorme stanza, è quasi infinita, ci sono milioni di scaffali pieni di polvere con sopra sfere vecchie. Gli altri usano le bacchette per far luce ma andiamo cauti, dobbiamo sentire se fanno rumore.

<<Harry, solo tu hai sentito la voce di Voldemort, quale scaffale ha detto?>>

<<Nunero 96>>risponde ad Herm. Iniziamo a camminare più svelti seguendo l'ordine dei numeri impressi sopra, se Sirius è qui lo troveremo. Quando però arriviamo al  punto giusto non c'è nessuno, non c'è niente, neanche una traccia di sangue o di magia <<Lui dovrebbe essere qui>>

<<Scusate, ma qui c'è una sfera con il tuo nome, Harry>>lo chiama Neville.

Ci giriamo e vediamo Paciock indicarla, ci avviciniamo ed io rimango un passo indietro quando noto che è la sua profezia. Harry ha una profezia, come ce l'ho io.

<<Non posso crederci>>sussurra Ron<<Come quella di Avery>>

<<Solo tu puoi toccarla>>dico<<Devi ascoltarla>>

Lui annuisce ma non sa che io vorrei tanto non essere mai andata a New York, non sa quanto vorrei non aver toccato la mia sfera, conoscere parole che determinano la tua disfatta o la gloria non è una bella avventura.

<<Il ragazzo che è sopravvissuto,
con un nome dovunque conosciuto.
Un cervo e una cerva muoiono per amore,
una cicatrice segnata per errore.
Unito al male da un legame,
tormentato dello specchio delle brame.
Senza luce amerà,
mille ostacoli li separerà.
Alla sua anima è predestinato,
cadran le persone che lui avrà amato.
La sua essenza liberandolo uscirà,
per la forza che di nuovo avrà.
Rosso e verde si scontreranno,
quando le sue speranze periranno.
I doni uniti hanno trovato,
cenere è diventato.
Su un ponte la vedrà sparire,
difforme potrebbe vederla comparire.>>

<<Che miseriacca di profezia è?!>>esclama Ron con voce acuta.

<<Lo so, non sono mai chiare. Posso capire che devono avere rima ma sono tutte stronzate, essere chiari, no?!>>sbuffo.

<<Ragazzi...>>ci chiama Luna con tono delicato.

Mi giro, cercando di ignorare i miei pensieri sulla profezia. Quando guardo nella direzione degli altri capisco subito una cosa, Hermione aveva ragione, è una trappola.
Un mangiamorte è davanti a noi con la sua maschera, sorpasso gli altri e metto una mano davanti a me. I miei capelli tornano ad essere metà bianchi, a quanto pare la pozione ha smesso di fare effetto.

<<Dov'è Sirius?>>tuona Harry.

<<Sai, dovresti conoscere la differenza tra sogni e realtà>>

<<Taci, Lucius>>dico.

<<Bene, bene, sei molto acuta>>ride l'uomo facendo scomparire la maschera, come fa Draco a viverci insieme?

<<E tu molto stupido, viscido, ipocrita! Non sai quanti titoli ho per te>>

<<Non era reale?>>chiede Harry fermandomi.

<<Hai visto solo quello che il Signore Oscuro voleva che tu vedessi>>allora lo sa, sa che Harry può vedere nella sua mente ma come mai posso vederlo anch'io?<<Ora dammi la profezia>>

<<Se ti avvicini a lui ti uccido>>lo minaccio.

<<Come hai ucciso Crouch Jr? Abbiamo apprezzato il tuo regalo, la coppa con il cuore dentro, grande stile>>

<<Ho molta fantasia, con te potrei pensare alla testa, dopotutto devi tenere molto ai tuoi capelli, che shampoo fai usare a tuo figlio?>>dico con un ghigno.

Qualcuno scoppia a ridere alla spalle dell'uomo, nel buio vedo una donna, la sua risata è da pazza e io giro appena il viso vedendo Neville impallidire. Eccola qui, Bellatrix Lestrange in tutta la sua follia selvaggia.

<<Lei sa come si gioca>>ride ancora.<<Piccola, letale Silente>>

<<Non azzardarti ad avvicinarti a lei>>sibila Harry.

<<E' la tua ragazza, ora?>> ridacchia<<L'ultimo non è morto?>>

<<Ti conviene chiudere la bocca, pazza sociopatica>>ringhia qualcuno, Neville la guarda con odio incredibile. E' stata lei a torturare i suoi genitori, a mandarli in ospedale per sempre.

<<Neville Paciock! Stesse orecchie! Come stanno mamma e papà?>>

<<Meglio ora che stanno per essere vendicati>>commenta facendosi avanti ma subito io e Potter lo tiriamo indietro, è meglio che non combatta con lei, è brava.

<<Tu non vendicherai nessuno, sei solo un ragazzino>>aggiunge Malfoy.

<<E tu un codardo, non è così che Voldemort ti ha chiamato al cimitero?>>ritorno a parlare.

<<Tu lo chiami per nome, sei molto stupida, come tuo padre>>

<<Si be', mio padre lo chiama per il suo vero nome. Tom Riddle>>

<<Shh! Non farlo!>>tuona Bellatrix.

<<Non ho paura di Voldemort, mi ha già uccisa una volta ma sono ancora qui, no? Siamo ancora qui tutti contro di voi>>

<<Non siete stanchi di sottovalutarci?>> domanda Ron con aria orgogliosa.

<<Non lo facciamo, è questo il punto>> ride.

Siamo nell'incrocio di quattro corridoi, mi guardo intorno e scopro che in ognuno ci sono dei mangiamorte. A quanto pare non ci sottovalutano davvero, sono venuti preparati.
Siamo in trappola.

Angolo autrice

Nei prossimi due capitoli vedremo un vero e proprio combattimento, Avery sarà spinta dal suo potere e accadranno cose tragiche. Tenetevi pronti, niente è come sembra.
Spero che vi sia piaciuto il discorso di Avery alla donna in rosa, non la vedremo per molto tempo! Un bacione!





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