Capitolo 51
Sebbene io sia tornata ad Hogwarts mi sento più sola che mai.
L'inverno è arrivato e gli ultimi mesi sono stati i peggiori che io abbia mai vissuto a scuola, so che Harry cerca di starmi vicino ma quando lo siamo troppo mi sento totalmente sbagliata.
Non posso pensare a lui in quel modo, non più, non sarebbe giusto per Cedric e non lo sarebbe per lui, sempre che provi ancora qualcosa per me.
Nei mesi ho avuto altre ricadute, più che altro mi nascondo e piango per ore quando nessuno può trovarmi, non studio un granché ma i G.U.F.O mi andranno benone se più avanti mi ci metto sotto, mi piace studiare all'ultimo minuto.
L'intero mondo si è dimenticato di quello che è successo, nessuno parla mai di Diggory e i gemelli non fanno altro che cercare di distrarmi con degli scherzi quando sono io a pensarci.
Visto che Amos ha rinunciato a tutti i soldi della vincita del Torneo Tre Maghi, che io ho cercato di dargli, ho capito che non li volevo, erano soldi sporchi del sangue di una persona che amavo, perciò li ho dati ai due rossi.
Hanno realizzato il loro sogno sull'aprire un negozio di scherzi, stanno pensando a tutto visto che è il loro ultimo anno qui.
Cammino tra il freddo glaciale, cercando di non pensare a come Harry ci sia rimasto male quando gli ho detto di voler rimanere sola. Ho la sensazione a volte che scriva a Sirius come mi sento e cosa faccio, perché Black mi dà delle risposte strane, come se sapesse tutto.
Come va con la professoressa Umbridge?
Non tanto bene.
Per adesso sono l'unica che sia mai mandata in punizione e per il semplice fatto che mi offro volantaria per tutti, due settimane fa Ron le ha risposto male quando lei ha ribadito che Voldemort non è tornato. Sapevo cosa sarebbe successo e quindi sono stata più cattiva, le ho detto "Ma lei ha problemi mentali?!", un' altra volta ha gridato contro Hermione per le sue continue domande ed hanno iniziato a battibeccare, io ho alzato la voce dicendo "Lo so è difficile starle dietro, è difficile pure starle accanto, ma a me starmi dove immagina è un attimo. E lei decisamente ci è riuscita".
Un' altra invece è bastato che sparlasse della professoressa McGranitt, in quel caso me la sono cercata dicendo "La sua vita è talmente monotona che giudica quella degli altri per divertirsi?", anche quando le ho detto che non potevo abbassarmi a prendere il libro che le era caduto perché sennò mi cadeva la mia corona.
Sono stata esagerata? Lo so ma credo che su una cosa sola abbia ragione quel pelusche rosa senza cuore e con un evidente ossessione per il Ministro Caramell : me lo merito.
In realtà sono stata in punizione tredici volte, pazzesco, ed ognuna mi ha riempito di lividi e di scritte con "Me lo merito". La cosa che mi fa più infuriare è la sua espressione divertita quando capisce che lo faccio apposta, la provoco solo per sentire più dolore fisico, ma non supera mai quello del mio cuore.
<<Che ci fate voi due qui, insieme?>>chiedo facendomi avanti.
Mi trovo nella Foresta Proibita, sono le quattro del pomeriggio e la mia idea era stare con i Thestral ma tra i cavalli alati neri ci trovo altre due figure. Luna e Harry.
<<Che ci fai tu qui?>>mi domanda lui.
<<L'ho chiesto prima io>>commento fissandoli<<Uscite insieme?>>
<<Cosa?! No! Avery, no! Hai frainteso, ero venuto a cercarti nonostante volessi stare sola ma ho trovato queste creature e c'era anche Luna. Tu vedi i Thestral?>>
<<Ehm, Luna, dove sono le tue scarpe?>>le sorrido ignorando la sua domanda.
<<Sono tutte misteriosamente scomparse, penso siano stati i nargilli>>sorride dolcemente.
<<Mi dispiace>>dico soltanto, mi dispiace come la trattano le sue compagne ma è meglio che io non mi intrometta.
<<Avery, che cosa sono?>>continua Harry.
<<Sono innoqui>>rispondo guardandolo e prendendo una mela da Luna<<Ma la gente li evita, perché sono un po'..>>
<<Diversi>>finisce la mia frase.<<Ma perché gli altri non li vedono?>>
<<Possono essere visti solo da chi ha visto la morte>>gli spiega Luna Lovegood.<<Io ho visto mia madre morire, avevo nove anni, faceva esperimenti. Io e papà vi crediamo tutti e due, a proposito>>
<<Grazie, pare che siate gli unici a crederci>>
<<Non penso sia vero ma forse è così che vi vuole far sentire>>
<<Di che parli?>>le chiedo.
<<Se fossi Colui Che Non Può Essere Nominato vorrei che vi sentiste tagliati fuori da tutti gli altri, perché se siete da soli non siete una grande minaccia>>
<<Sei un genio, lo sai, Luna?>>le sorrido.
<<E tu, Avery, perché non me lo hai mai detto?>>chiede Potter guardando i Thestral.
<<Non lo hai mai chiesto>>alzo le spalle.
<<Come mai li vedo solo ora?>>
<<Per Cedric, li vedi per lui>>dice Luna.
<<E tu?>>mi domanda ancora.
<<Li ho sempre visti, fin da piccola, probabilmente per aver ucciso il corpo di Voldemort. Non saprei>>
<<Ha ragione, ci stiamo comportando come lui vuole che facciamo>>
<<Lo so>>
<<E allora cadiamo nella trappola?>>
<<Almeno ci cadrò da sola questa volta>>mormoro.
<<Non ci pensare neanche. Mi ci tuffo con te>>
<<Vi lascio soli>>dice Luna e si allontana saltellando, rimango ferma sul posto.
<<Non puoi dire sul serio, Harry.>>torno a guardarlo.
<<Io non ti perderò un 'altra volta, che sia chiaro>>
<<Non voglio mettervi in pericolo>>
<<Non è una tua scelta, sai bene che Cedric ha scelto liberamente e io farò lo stesso>>
<<Perché?!>>esclamo sbattendo le mani sulle cosce.
<<Perché non posso vivere senza di te!>> grida spaventando i Thestral.
Questo mi fa indietreggiare, lo guardo rilasciando un sospiro e lui abbassa lo sguardo sul terreno. Ero così occupata a pensare di dovermi distrarre che non l'ho neanche davvero guardato.
Reprimo il dolore della mia perdita ogni giorno ed è questo il problema, soffoco anche tutte le altre emozioni, comprese quelle che Harry mi fa sentire.
Mi avvicino piano, gli donano i capelli corti e i suoi occhi blu sono sempre stati il mio faro. Lui alza lo sguardo sorpreso della nostra vicinanza, le sue gote arrossiscono.
<<Io posso vivere senza te ma non voglio>>rispondo piano.<<Un anno fa era questa la mia risposta>>
Faccio un passo in avanti e lo abbraccio istintivamente, lui ricambia dopo qualche istante di rigidità, affonda la testa nella mia spalla e io chiudo gli occhi trattenendo le lacrime. Non voglio piangere ma il problema è che Harry è il mio punto debole, esattamente come papà, sanno come abbassare la mia miglior difesa.
<<Avery?>>sussurra allontanando il suo petto dal mio, ma continuando a tenermi stretta, siamo molto vicini e questo mi provoca una sensazione vecchia. La sua mano destra sale fino al mio viso<<Non ti ho mai detto che mi dispiace per quello che è successo>>
<<Tu eri lì con me, non dovresti dirlo>>
<<Intendo dire che hai perso Cedric e non voglio prendere il suo posto, so quanto lo amavi e so che volevi stare con lui per sempre..>>
<<No, non ci siamo mai promessi questo. Nessuno aveva promesso che sarebbe stato per sempre>>rivelo con voce tramante.
<<Sai una cosa? Allora te lo prometto io>>
<<Harry..>>
<<Noi due saremo per sempre>>mormora piano, i miei occhi si incatenano a lui e riconosco che non smetterò mai di volerlo nella mia vita.
<<Non ci credo più alle promesse>>
<<Lo so, ma sono io e ho mantenuto tutte le mie promesse con te>>dice ed io annuisco.<<Luna ha ragione, non dobbiamo stare soli. Andiamo dai nostri amici e cerchiamo di andare avanti, insieme>>
<<Va bene, ci posso provare>>
Lui sorride, dipendo troppo dal suo sorriso. Mi allontano da lui quando capisco che non posso pensare a certe cose, cosa direbbe Cedric?
Sono passati solo sette mesi dalla sua morte, 187 maledettissimi giorni.
Potter mi prende per mano quando mi giro, lo guardo sorpresa ma lui reagisce in modo istintivo, stringe le mie dita e mette le nostre mani nella tasca della sua giacca, fa piuttosto freddo oggi.
Mi avvicino così a lui e poso l'altra mano sul suo braccio piegato sulla giacca blu, appoggio la testa alla sua spalla e nascondo le altre dita lungo il fianco, dove i lividi per la punizione sono ancora presenti, non voglio che Harry li veda.
Infatti metto solo vestiti che mi coprono le braccia, oggi indosso abiti mondani, una gonna nera, maglione grigio, dei gambaletti argentati e sotto degli stivaletti neri. I miei capelli castani invece sono legati in uno chignon alto.
Camminiamo fuori dalla foresta in totale silenzio, siamo totalmente soli e questo non capitava da anni. Percorriamo la casa di Hagrid, poi entriamo nel castello e il vuoto che mi stringe lo stomaco mi fa anche serrare la mia presa su di lui. Lo nota e mi sussurra la nostra frase, poi entriamo nella Sala Grande ignorando alcuni sguardi sul nostro contatto.
Arriviamo al tavolo dei Grifondoro, Fred e George ridono alla nostra vista, Hermione si gira e Ronald smette di mangiare, anche Ginny fissa le nostre mani nascoste.
<<Ragazzi>>sorride Granger.
<<Possiamo unirci a voi?>>chiede Harry.
<<Certo>>ride Ron.
Tiro fuori la mano da quella di Potter che si siede più in là, per farmi stare in mezzo a lui e Herm, quando tiro fuori le mani però sento qualcuno camminare dietro di me, mi giro e vedo alla mie spalle zia Minerva, fissa la mia pelle.
Il suo sorriso muore sulle labbra ed io abbasso le dita sulle mie gambe, un secondo dopo ella gira il viso verso i portoni.
Seguo il suo sguardo e vedo la Sotto Segretaria Umbridge, prima che possa parlare mia zia corre verso di lei infuriata.
<<Avery, che Miseriaccia..>>chiede Ron.
<<No>>sussurro.
Mi alzo in piedi, Harry anche e mi prende la mano che ho provato a nascondere, capisce subito il perché e così tolgo la presa correndo dietro le due donne. In tutta la sala si sentono delle grida femminili, quando arrivo fuori vedo zia Minerva guardare con odio la donna in rosa.
<<Le sto richiedendo semplicemente se ha commesso delle pratiche disciplinari non prescritte!>>
<<E' sciocco da parte mia ma sembra che lei stia mettendo in discussione la mia autorità, Minerva!>>si mette sopra un gradino.
<<Niente affatto, Dolores!>>l'altra la copia.<<Solamente i suoi metodi medievali>>
<<Non può toccare le mie pratiche, sta parlando del Ministero>>
<<Lei non può toccare mia nipote!>> Zia Minerva gira il viso verso tutti noi, ci sono tanti alunni a guardare, poi punta gli occhi su di me<<Signorina Silente, questa professoressa ti ha fatto del male senza alcun motivo valido?>>
Il mio sguardo si sposta verso l'altra, il suo sorriso malefico mi fa ricordare una cosa sola : me lo merito. Nascondo ancora la mano e mi stringo nel maglione, c'è stato un motivo valido.
<<No, professossa McGranitt. Me lo meritavo>>
<<Cosa?>>rimane sorpresa.
<<Vedi, Minerva, se c'è una cosa che io non tollero è la slealtà>>dice in tono compiaciuto la mora.<<Le cose ad Hogwarts cambieranno, Cornelius effettuerà un immediato intervento!>>
<<Cioè?>>chiede Ronald, con più coraggio di quanto dovrebbe averne.
<<Da domani sarò l'Inquisitore Supremo di Hogwarts!>>
Mando giù la saliva e la guardo girarsi, mia zia mi fissa ancora sconvolta e quando fa un passo verso di me, io indietreggio finendo contro il petto di Harry.
<<Avery!>>mi chiama lei.
<<Mi dispiace tanto>>sussurro.
Corro dalla parte opposta della sala, devo andare via ora, perché il mio cuore non reggerà ancora per molto.
POCHI GIORNI DOPO
Le cose stanno davvero cambiando ad Hogwarts, per prima cosa la professoressa Umbridge ha sempre più potere sulla scuola e mio padre si fa vedere sempre di meno, evita anche me oltre che Harry.
Io sto evitando zia Minerva, non voglio darle spiegazioni perché ho già dovuto affrontare i miei amici, scioccati dai miei lividi e sicuramente quello più arrabbiato è stato Potter, ha dato un pugno al muro di pietra, rompendosi quasi la mano.
Ma non riguarda loro.
Ora, sulla parete antecedente della Sala Grande vi sono attaccati dei quadretti, non vivi ma sono regole.
Ognuna è stata stilata da Cornelius Caramell, sembra quasi che stiano minando a rendere la mia vita un inferno, non solo ora la professoressa è diventata inquisitrice ma ha attuato una riforma scolastica.
Niente più pratica di incantesimi e soprattutto ha dovuto fare un controllo su ogni insegnante per valutare gli standard scolastici.
Zio Severus mi ha detto di odiarla intensamente e mi ha chiesto se è vero quello che mi sono fatta con la sua piuma, grazie a Dio poi c'era lezione e gli alunni sono arrivati.
Le regole su quella parete aumentano ogni singolo giorno, niente baci in corridoio o in classe, abbigliamento perfetto, persino tutti gli scherzi dei gemelli Weasley sono proibiti, lo ha scritto davvero!
Per causa mia, visto che Neville mi stava chiedendo di cantare, ora è proibito suonare o cantare.
Può togliermi tutto se vuole ma questo non cambierà niente, quello che provo è maggiore. Secondo Sibila sono depressa, ma questo non è affatto vero.
Me ne sto sulla torre da sola, pensando a come liberarmi del segno violaceo sul polso, ieri l'ho fatta arrabbiare quando le ho detto che non poteva togliere gli articoli Weasley non essendo di sua proprietà.
L'ho chiamata vecchia mongolfiera rosa, figlia di una bagascia che doveva fare un altro lavoro invece di vendersi.
Non mi è permesso neanche smaterializzarmi.
Ad un tratto però vedo di sotto una mandria di persone correre verso il cortile. Sembrano agitati ed infatti noto Harry, guardo chi ha di fianco e questo mi fa sentire un nodo allo stomaco, Cho Chang.
Perché tutti corrono? Guardo dove tutti si fermano e intravedo la professoressa Cooman con le sue valigie, Gazza le mette a terra divertito.
L'Inquisitrice le è davanti, la sta cacciando?
Non mi importa delle regole, chiudo gli occhi e mi smaterializzo pensando intensamente, quando li riapro sento le grida della gente che si è spaventata per il mio arrivo. Mi ricordo troppo tardi di indossare solo una gonna, ballerine e una maglia a maniche corte bianca, le mie braccia sono esposte.
<<Che cosa ho detto sulla smaterializzazione?!>>urla isterica la donna.
Mi giro e vedo Sibila tremare, sta piangendo disperata e alle sue spalle c'è Harry che mi guarda scuotendo la testa, come a dirmi di non fare niente.
Cho gli sussurra qualcosa, come mai lei è sempre nei paraggi quando non dovrebbe?
Forse non dovrei essere io qui.
<<Che cosa sta facendo?>>le domando ignorando la sua autorità.
<<Mi sta mandando via>>piange ancora l'altra. Indietreggio e mi avvicino a lei, le metto una mano sulla schiena, le voglio bene a dire il vero.
<<Per sedici anni ha vissuto in questo castello, non può licenziarla>>dico abbracciandola.
<<In effetti posso>>mostra fiera una lettera del Ministero.
<<Hogwarts è la nostra casa!>>urlo.
<<Avery!>>piomba nel cortile zia Minerva, ella corre verso di noi e prende fra le braccia la sua collega, quest'ultima continua a singhiozzare.
<<No, lei non può cacciarla. Hogwarts è la mia casa, è la nostra casa e lei è solo un ospite sgradito!>>continuo furiosa, c'è qualcosa che mi fa così rabbia.
<<Tu osi parlare ora? Osi alzare la testa adesso?>>sibila.
<<Sono stata zitta perché non m'importa di cosa accade a me, questo era il patto, ma non può toccare le persone a cui tengo. Non può toccare la mia famiglia>>
<<Famiglia? Quale famiglia?>>dice con voce contenta<<Tu sei stata abbandonata perché la tua natura è di un essere portentoso, non hai famiglia, nessuno può amare un abominio e chi lo fa...beh, muore>>
<<Ma come ti permetti di parlare così a una studentessa, Dolores?>>chiede zia Minerva disgustata.
Alle parole della donna in rosa rimango immobile, i miei occhi si accendono e lo so da come ella fa una smorfia spaventata. I portoni di Hogwarts si aprono e ognuno si volta, mio padre fa il suo ingresso, nascondo le braccia dietro di me e per un solo istante penso che sia qui per difendermi ma non lo fa, non mi degna di alcuno sguardo.
<<Professoressa McGranitt, le posso chiedere di portare di nuovo dentro Sibila?>>
<<Oh, Albus, grazie>>sorride Cooman.
Sibila mi passa di fianco accarezzandomi i capelli, poi stringe la mano a mio padre ed io rimango dove sono, dietro la stronza.
<<Silente, le posso ricordare che secondo il decreto 23 come emanato dal Ministero...>>
<<Lei ha il potere di licenziare i miei insegnanti ma non ha, tuttavia, il potere di bandirli dal castello. Quel potere spetta al preside o al proprietario>>
<<Per ora>>
Mio padre posa finalmente lo sguardo su di me ma non resta molto, per la prima volta in tutta la mia vita mi guarda come se fossi un' estranea. I miei occhi si spengono e lui si volta, pronto ad andarsene, gli alunni lo seguono ed io rimango ancora lì, come una stupida, Harry corre verso di me cercando di chiamare mio padre.
<<Signorina Silente>>si gira verso di me la donnaccia in rosa.<<Punizione>>
<<Lo so>>annuisco.
<<No, Avery..>>mi sfiora Harry ma sposto subito il braccio.
<<La tua ragazza ti sta aspettando>>commento fredda.
Prima che dica qualcosa supero la professoressa e lei mi affianca divertita, pronta per la sua punizione esemplare.
Lo sono anch'io, perché me lo merito.
ANGOLO AUTRICE.
Avery non ha paura di soffrire fisicamente, una cosa che è molto più dark di quanto lo sia la serie originale.
Cosa pensate di Harry?
Cosa pensate accadrà ad Avery se continua a sfuggire dal dolore? Non ha intenzione di esternare i suoi sentimenti.
Fatemi sapere con un bel commento!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro