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Capitolo 43

Tempo.
Per tutta la mia breve ma intensa esistenza ho sempre ritenuto che fare le cose di fretta sia stupido se hai tempo. Il problema è che credevo di averne tanto, perciò potevo andare con calma, è quando non hai più tempo che capisci che niente è eterno.
Forse è per questo che esiste la morte, niente dura per sempre e questo rende ogni attimo l'ultimo. Il caso ci mette la mano, perché nel mondo magico non esistono le coincidenze, esiste solo il destino.
E il mio destino? E' una fottutissima vedetta di un dio mediocre. Non che io abbia fatto qualcosa, se non nascere, però sembra che chiunque sia lassù si stesse annoiando e ha voluto creare la sottoscritta per divertirsi.
Uno scherzo della natura, ecco cosa sono.
La luce torna davanti a me, mi sento come se mi avessero dato fuoco e ora fossi pronta a scaldare gli altri, però un senso di tristezza mi invade.
Sbatto le palpebre e mi accorgo che riesco a muovere solo una mano, l'altra è sudata e stretta in una morsa calda. Giro il viso, cerco di distinguere le forme e solo dopo qualche secondo vedo chiaramente l'ambiente dell'infermeria e una testa castana sopra le mie dita. Essa è china e addormentata, il proprietario indossa un maglione senape aderente.
Ci metto poco per rendermi conto che è Cedric, un sorriso dolce mi nasce sulle labbra e quando guardo oltre vedo Poppy. Sembra fissare il vuoto, quando mi vede spalanca i vecchi occhi, le faccio segno di fare silenzio per non svegliare Diggory e lei annuisce, ha un espressione sollevata, felice e preoccupata. In un attimo esce fuori dall'infermeria, immagino stia andando a chiamare papà.
La mia vista cade sul comodino, ma invece di trovare un bicchiere d'acqua vedo una lettera. Il mio nome è scritto in corsivo e all'angolo c'è il nome del mio ragazzo, mi ha scritto una lettera? Perché?
La testa del Tassorosso si gira verso di me, gli occhi ancora chiusi, il suo viso è pallido ma le sue guance sono rosse, ha pianto.
Mi alzo appena e metto l'altro mano, libera, tra i suoi capelli scompigliati.

<<Avery..>>borbotta nel sonno, dice il mio nome con benevolenza.

<<Sono qui>>

Lo sento muoversi, mi sposto e lo guardo aprire gli occhi di scatto, alza il mento e mi osserva, come se dovesse decidere se sono reale o meno.

<<Buongiorno>>aggiungo.

<<Sei-sei sveglia?>>

<<Si, non penso questo sia un sogno. Io sarei più bella in tal caso>>lo prendo in giro.

<<Allora lo è, perché sei bellissima>>

Cedric toglie la mano dalla mia e si fionda a baciarmi, le sue labbra sono calde ma non hanno un brutto sapore come quando sei sveglio. Anzi, mi svegliano come se fossero caffè. Ricambio il bacio, è pieno di preoccupazione, poi però si tira indietro di scatto.
Mi odio per questo ma non faccio che chiedermi quando Harry verrà.
Ricade sulla sedia di legno e mi guarda, le pupille dilatate e la bocca sigillata in una smorfia di dolore.

<<Cosa c'è?>>

<<Dovevo baciarti prima di..>>

<<Prima di cosa?>>

<<Prima di essere furioso con te>>

Le immagini del lago mi tornano in mente, ho ucciso delle sirene, davanti a tutti. Abbasso lo sguardo e attacco la schiena alla testiera del letto bianco, mi copro con le coperte e guardo il riflesso delle finestre colorate, illuminate dal sole, colpire il piumone.
Cedric si alza in piedi, sembra essersi svegliato anche lui. Cammina avanti e indietro, noto le sue nocche rosse, deve aver preso a pugni qualcosa e questo mi fa sentire in colpa.

<<Urla, se ti fa stare meglio>>

<<Urlare? Davvero? Credi che mi farebbe stare meglio urlarti contro? Dirti che sei stata impulsiva, egoista, accecata dall'odio?!>>

<<Si! Dillo, okay? Parlami, dimmi cosa provi!>>ribatto.

Lui non risponde ma prende a calci uno sgabello, esso vola a pochi metri in avanti, non l'ho mai visto così. Non mi spaventa, solo che mi odio per farlo stare in questo modo.

<<Mi dispiace>>dico<<Mi dispiace tanto>>

<<Per cosa? Per aver preso il posto di Potter?! Per aver quasi ucciso un drago con della magia oscura, di cui non mi hai parlato?! Per aver ucciso quattro sirene in modo sadico?! Per averci proibito di aiutarti?! Per non avermi detto che sapevi combattere in un modo spietato, terrificante ?! Oh, aspetta! Per non avermi neanche detto della tua fottutissima, maledetta profezia?!>>apro la bocca per dire qualcosa ma le parole mi muoiono in gola<<Dimmi, per quale di queste cose dovrei perdonarti? Perché onestamente sto perdendo il conto>>

<<Come lo hai saputo?>>

<<Tuo padre, me l'ha detto in privato lui, stanotte>>

<<Non avrebbe dovuto>>

<<Cosa?! Ma ti senti?! Che cosa c'è che non va in te?!>>

<<Tutto. E' una cosa che riguarda me! Sicuramente non te o gli altri!>>

<<Me lo avresti detto almeno?!>>urla<<Ma a Potter si, giusto? Perché a lui le cose vuoi dirle sempre, quando succede una cosa tu corri da lui!>>

<<Beh, Harry è...>>cerco una scusa<<Non devo giustificarmi con te>>

<<Non mi hai dato scelta! Dovevamo fare tutto insieme, ricordi? Dovevamo essere noi due contro il mondo. Ma tu hai scelto di tenermi all'oscuro>>

<<Per proteggerti anche>>

<<Non lo capisci che non sai proteggere le persone?! Gli salvi la vita, certo, ma a quale costo? In quale modo? Hai mai chiesto a Harry, a me, a chiunque, se volessimo essere salvati? No. Perché tu non chiedi, tu ti butti a capofitto nelle guerre, perché credi essere l'unica poterle vincere>>

<<Hai visto quella Selkie, era lei quella cattiva, io ho solo ripreso quello che era mio!>>

<<Era un trappola!>>

<<Lo so ma la mia collana era più importante!>>

<<E se fossi morta?>>domanda mettendo le mani sul metallo ai piedi del mio letto.

<<Sono viva e non mi aspetto che tu lo capisca>>

<<Non hai risposto, Avery>>

<<Che importa? Ormai è passato>>

<<E' passato... è passato?! Merlino, ogni volta che chiudo gli occhi ti vedo mezza morta davanti a me! Non è passato! Tutti sono sconvolti>>grida disperato<<Si può sapere perché fai di tutto per buttarti in situazione mortali?>>

<<Volevo solo la mia collana>>mento.

<<No, prima. Poi poteva finire lì, potevi stare dentro la barriera con noi e usare il buon senso. Ma non lo hai fatto, sei rimasta lì, ferita e ti sei trasformata in quello in cui disapprovi. Avery, ti è piaciuto fare del male! Non venirmi a dire che quello che sei è oscuro, perché ho visto che hai una scelta e hai scelto liberamente di essere crudele>>

<<Non ho una scelta!>>urlo<<Cazzo, non ce l'ho! Lo dice persino la mia profezia, io sono il male>>

<<Ma sei anche il bene>>

<<Il male batte il bene, soprattutto dentro di me.>>

<<Non è vero, questo è quello che vuoi credere, perché abbandonarti al buio è più facile. Combattere per la luce ti terrorizza>>

<<Tu non sai niente, Cedric, di cosa con cui combatto >>

<<Oh, eccome. Perché stavi tornando umana quando ti parlavo? Perché c'è speranza e tu ne hai paura>>

Non sono tornata normale per lui, vedevo e pensavo solo ad Harry ma non posso dirglielo o dovrei dirgli anche che sto provando ad innamorarmi di lui.
So che ci tengo ma non so davvero cosa sia l'amore, per me è troppo presto.

<<Non ho paura di niente>>

<<Vallo a dire a Potter!>>

<<Lo lasci stare!>>gridò furiosa<<Con lui posso parlare di queste cose, sai perché? Perché lui sa cosa si prova a perdere, a lottare, lo abbiamo fatto sempre insieme>>

<<Ma ti ha lasciato!>>

<<Sono affari nostri, non tuoi! Sai una cosa? Ti rovinerò la vita, tanto vale che ci lasci..>>rifletto.

<<Allora fallo, rovinamela. Ma non rovinare la tua>>

<<Non si tratta di me, si tratta del fatto che io non ti faccio bene. Non sono quella giusta per te e lo da molto!>>

<<Perciò cosa vuol dire? Che vuoi lasciarmi o che devo accettare che hai questo desiderio innato, torvo, di morire?!>>

Non ho messo condizioni, sta facendo tutto lui. Mi fa sentire in colpa.

<<Cedri..>>

<<Cosa?! E' così, no? Vuoi morire e fammelo dire, proprio perché ti amo, questa è la cosa più egoista, più debole che tu possa volere>>

<<Io non sono debole!>>

I suoi occhi sono pieni di lacrime<<Ma te lo sei chiesto come mi sentirei io se tu morissi? Ti sei chiesta che fine farei in un mondo dove tu non ci sei?! Io non esisto senza di te, io non vivo senza di te.>>

<<Non dire così...>>trattengo il magone, perché dice cose del genere? Stiamo insieme solo da un paio di mesi. Non riesco a capire.

<<Ma è la verità! Che mondo tetro, vuoto, buio, sarebbe se tu non ci fossi?! La tua assenza mi ucciderebbe all'istante! Il solo pensiero di perderti... Io-io-io>>balbetta.

Non posso lasciarlo, non posso fargli del male.

<<Okay, vieni qui>>lo fermo battendo la mano sul materasso.

Lui si ferma, le lacrime gli solcano il viso. Nessuno mi ha mai amata così e non credo di meritarlo. Si siede ed io mi metto dritta, gli prendo il viso fra le dita, lo guardo negli occhi e lascio che mi veda piangere, le lacrime scendono sulle mie guance per il dispiacere.

<<Sono qui, sto bene>>

<<Non lo capisci? Non posso vivere senza di te>>

Appoggia la testa al mio petto e singhiozza, le mie lacrime gli macchiano il maglione e reprimo la mia sofferenza. Dopo qualche minuto lo costringo ad alzarsi, lo guardo di nuovo negli occhi e gli pulisco le parti bagnate, lo faccio in modo delicato.

<<Quello che provo per te non cambierà mai. La paura di perderci, la profezia, i miei poteri potranno anche provare a separarci ma non accadrà. Perché io sono qui>>gli tocco il petto<<Io sono il tuo cuore? Bene, tu sei il mio. Sei il mio cuore, la mia testa, sei parte di me perché tu sei la mia luce>>

<<Certo che i discorsi li sai fare>>ridacchia.<<Ti amo, Avery Ariana Kendra Diggory Silente >>

<<Oh, no. Io il cognome non lo cambio>>sorrido.

<<Quando ci sposeremo sì>>

<<Andiamoci molto piano, Tassorosso.>> commento seria.

<<Non penso lo farò>>ride ad un centimetro delle mie labbra.

<<Se intendi baciarmi, beh, lì puoi usare tutta la fretta che vuoi>>

<<Puoi scommetterci se ti bacio>>

Prima che lo faccia lui aggancio le mani dietro il suo collo, le sue labbra sono ancora calde e vogliose di me. Lo tiro su di me e in attimo posa le dita ai lati della mia testa, sul cuscino sul quale sono sdraiata, abbassa le labbra sul mio collo ed io stringo le ginocchia ai suoi fianchi. Torna sulla mia bocca, le nostre lingue si fondono e mi fa persino il solletico sulle cosce nude, rido e lui bacia i miei sorrisi.

<<Per la Barba di Merlino!>>urla qualcuno.

In un attimo Cedric si lancia giù dal letto con un tonfo, mi alzo seduta e tiro su la spallina della vestaglia di cotone. Mio padre si volta verso il portone, zia Minerva è con lui ma non sono soli. Vedo altre figure scorgersi, Ron, Herm, i gemelli, Vik e Harry. Quest'ultimo è l'unico che non si volta, mi guarda con un espressione vuota, non riesco a capire cosa voglia dirmi ed io mi sento ad un tratto colpevole, sbagliata.
Come se lo avessi tradito.
Alla mia sinistra Cedric balza in piedi tutto paonazzo, gli occhi spalancati, credo avrà un infarto.

<<E' un'infermeria questa, prendetevi una stanza!>>scoppia a ridere Fred voltandosi, in un attimo i due corrono verso di me e si buttano sulle lenzuola.

Mio padre, nel frattempo, sbuffa sonoramente.
Li abbraccio e accarezzo i capelli di George quando posa un bacio rumoroso sulla mia clavicola.

<<Ti senti piuttosto bene per essere stata sul punto di morte>>dice Ron, sposta i gemelli e mi abbraccia forte, forse più forte di quanto abbia mai fatto.

<<L'infermiere Diggory sa come curare i suoi pazienti>>batte la mano sulla sua spalla Vik, mi fa l'occhiolino ma il tassorosso è troppo imbarazzato per mio padre.

<<Ero tanto preoccupata, ti fa male qualcosa? Ti senti bene?>>si avvicina Hermione.

<<Solo qualche livido>>le sorrido dopo che ha posato un bacio sulla mia testa.

<<Sembra che neanche la morte voglia sopportarti>>scoppia a ridere George.

<<Tocca a noi allora>>ride l'altro.

<<Non è divertente>>li zittisce zia Minerva.

Gli altri si spostano e papà si siede, mi prende le mani e fa un sorriso sollevato.<<Come sta la mia fenice?>>

<<Bene, sta bene. Come rinata>>mento.

Giro il viso verso la porta e fa la sua entrata Moody, mio padre capisce la mia bugia e sento i suoi occhi su di me. Malocchio cammina piano e poi mi saluta freddamente, continuo a dire che è cambiato ma il suo sguardo è sempre più ghiacciato, come se avesse la testa da un'altra parte.

<<Perché mi guardate tutti in silenzio?>> domando.

<<Ieri sera siamo andati con Hagrid in campeggio>>commenta Harry.

<<Senza di me? Posso perdonarvi>>sorrido brevemente.

<<No, non si tratta di questo, Avery>>aggiunge Hermione piano.

<<Hai dormito molto, dovevamo svagarci per trovare un attimo di pace e invece abbiamo trovato altro>>commenta Ron.

<<Harry, devi dirglielo tu, così abbiamo deciso>>

<<Certamente>>si alza papà indietreggiando, zia Minerva abbassa lo sguardo.

Potter si siede accanto a me, questa è la conversazione più lunga da quando gli ho confessato quello che provo, provavo. Guardo Cedric e lui sembra confuso quanto me.

<<Avery, le sirene che ti hanno aggredito...ecco, ora le persone pensano che tu sia un' eroina. Che erano vecchie mangiamorte e se la siano presa con te perché sei la più potente tra noi, così che potessero attaccarci.>>

<<Ma non è vero>>

<<Crouch è stato l'unico a capirlo tra i funzionari magici, così ha mandato una lettera al Ministero per dire che qualcuno è dietro a quell'attacco. Esattamente come è successo con i draghi, ma quella lettera non è mai arrivata>>

<<L'hanno intercettata?>>

<<No, non ha potuto spedirla. Lo abbiamo trovato morto ieri sera, la lettera ancora in mano e parlava di te, del fatto che dovessi essere salvata. Lo hanno ucciso>>

Rimango immobile, gli occhi spalancati e più li tengo aperti e più diventano lucidi. Conoscevo Barty da quando avevo quattro anni, non direi di avergli voluto bene ma era così piacevole parlare con lui, sapeva sempre farti sentire speciale, migliore e ha rotto alcune regole per me, gli sono sempre piaciuta molto.

<<Chi è stato?>>domando.

<<Non si sa>>

<<Se ti preoccupa il fatto che pensino che sia stata tu, nessuno lo pensa. Diggory è sempre rimasto con te, ci sono dei testimoni>>parla zio Moody.

Mi giro verso di lui<<Cosa?>>

<<Non è colpa tua, stavi dormendo, Angelo>>

<<Infatti è colpa mia!>>ringhio, i miei occhi diventano subito bianchi.

L'uomo indietreggia e in un attimo Cedric mi prende una mano costringendomi a sdraiarmi, mi guarda.

<<Calmati, respira. Avery, è tutto okay>>dice cercando di calmare la mia.

Mi giro verso Harry, il quale ha lo sguardo sulla sua mano sulla mia gamba.
Questo calma il battito del mio cuore, la mia mente torna lucida e i miei occhi tornano normali.

<<Tu stai bene?>>chiedo ad Harry.

<<Io?>>

<<Hai trovato il corpo>>

<<Sembrava dormire, niente sangue>>spiega tristemente, gli sfioro le dita.

<<Anatema maledetto, hanno usato quello>>dico.

<<Non è il momento di parlarne>>commenta zia Minerva.

<<Dovete trovare il colpevole>>

<<Lo faremo>>

<<No, dovete ora. Non può rimanere in giro>>

<<Non sarà neanche più ad Hogwarts>> dice Viktor.

<<E allora? Papà, devi parlare con Caramell, trovatelo e uccidetelo>>

<<Tesoro, la morte non è la giusta condanna>>

<<Ma io l'ho fatto>>

<<Non hai avuto scelta>>

<<Eccome se ce l'avevo!>>esclamo mettendo le mani nei capelli<< Non fingete che non sia successo, ho ucciso delle creature. Avete visto come l'ho fatto>>

<<Ma ne hai salvata anche una>>risponde Fred.

<<Glielo dovevo, mi ha salvata due volte. Ma quello che ho fatto a quelle sirene era vendetta. Chiunque sia dietro a questi attacchi, che sia Voldemort o meno, vuole farmi arrabbiare e ci sta riuscendo>>

<<Lo sappiamo>>annuisce Hermione<<Dovresti riposare>>

<<Per far morire qualcun altro? No, grazie>>dico aprendo le coperte, Harry si alza e io faccio la stessa cosa.

<<Tu, Avery Silente, devi stare a letto!>> arriva Poppy.

<<Tu, Poppy Chips, non mi dire cosa fare. Non riesco a chiudere occhio, continuo a vedere quello che ho fatto>>

Il dolore è sopportabile e ignoro i lividi, i tagli si stanno cicatrizzando.

<<Sei davvero testarda>>ride Ron<<Non stai in piedi, dove vuoi andare?>>

<<Se volessi, Ronald, potrei darti un calcio su quel muso rosso. Non sfidarmi>>dico<<Allora? Voglio andare a saperne di più>>

<<Penso che dovremmo assecondarla>>ridacchia papà.

ORE DOPO

Ho passato tutta la giornata a cercare di capire cosa può essere successo, a mandare gufi e insultare ogni segretario del Ministero. Cedric è rimasto con me, sdraiato sul mio letto a guardarmi, non ha fatto altro che rilassarmi, preoccuparsi se mangiassi abbastanza e prendessi la pozione di Poppy. A quanto pare ho smaltito il veleno ma il mio corpo è ancora debole e stanco, non la mia mente e, quindi, sono ancora sveglia alle dieci di sera.
Sento delle voci da basso, perciò tolgo il braccio di Ced dalla mia vita, mi alzo piano. Sta dormendo troppo profondamente per rendersi conto di me, tiro più giù i pantaloncini neri e metto un cardigan per il freddo, sopra a una maglia bianca.
Chiudo la porta senza far rumore e poi scendo le scale, come pensavo trovo subito tre persone davanti alla scrivania di papà. Quest'ultimo sembra aver mantenuto la sua promessa, infatti con lui c'è Caramell e zio Alastor. Stanno litigando.

<<La gente si aspetta un capo forte, Albus!>>

<<Allora per una volta sii forte!>>

<<Non è da tutti essere forti, papà>>commento alzando di poco la voce.

Tutti e tre si girano verso di me, scendo gli ultimi scalini e avanzo davanti a loro.

<<Amore mio, non dovresti dormire?>>

<<Come faccio a dormire se l'assassino di Barty è ancora in giro?>>

<<Buonasera, Avery>>

<<Sera, Cornelius>>dico con finta gentilezza, in modo informale.

<<Come stavo dicendo a tuo padre, il Torneo Tre Maghi non verrà annullato>>

<<Cioè Barty è morto per niente?>>chiedo.

<<Con tutto il rispetto ma tu sei solo una bambina, non dovresti occuparti di queste cose>>

<<Questa bambina potrebbe spezzarti il collo dicendo una sola sillaba>>avanzo innervosita.<<L'ho già fatto>>

<<Quello che sta cercando di dire mia figlia è che è pericoloso, ha rischiato di venir rapita e uccisa due volte!>>

<<Non è lei Lightless? Può sopravvivere ad un' altra sfida! Ti ricordo che ha ucciso ben quattro sirene!>>

<<Se succedesse qualcosa? Sarà colpa tua, ti avverto>>dico.

<<Non sono un vigliacco>>

<<Lo dici tu..>>sussurro.

<<Sarete felici di sapere che questa conversazione non è più privata>>mormora zio Moody interrompendomi, prende la bacchetta e apre la porta dello studio, la fenice dorata rivela tra le sue ali Harry.

Il mio respiro si blocca e la sua comparsa mi fa sentire a disagio, perciò abbasso lo sguardo sulle mie dita colorate di rosso. Perché mi incasina sempre la mente?

<<Oh! Harry!>>esclama divertito Caramell.<<Che piacere vederti!>>

<<Posso ripassare, non è un problema>>

<<Non è necessario, abbiamo finito con il Ministro>>commenta papà alzando le spalle, amo quando fa così.<<Sarò da te tra un minuto, puoi aspettarmi qui?>>

<<Certo>>

I tre uomini escono dall'ufficio ed io rimango dove sono, stringo il cardigan, Fanny apre le ali ma rimane dov'è. Harry si muove verso le liquirizie e non faccio in tempo a dirgli di stare fermo che esse gli saltano addosso, lo guardo indietreggiare dopo essere stato morso e sbattere contro l'armadio. Sembra nervoso, goffo e una volta questo lo avrei trovato adorabile, ora sento solo che è totalmente sbagliato essere qui. Non dovrei volere la sua presenza ma tutt'ora mi manca.

<<Fermo!>>esclamo scendendo due gradini<<Hai aperto il pensatoio>>

Harry si gira verso di me abbandonando le ribelli liquirizie e il suo volto viene ricoperto dalla luce cristallina blu. Ci guardiamo negli occhi, è come se niente fosse cambiato per un istante, poi qualcosa mi obbliga distogliere lo sguardo e per questo finisco per osservare l'oggetto magico. Non posso pensare a lui, io sto con Cedric.

<<Che cos'è?>>sussurra.

<<Oh, è il pensatoio di papà. Immagino che tu non ne abbia mai visto uno>>

<<Lo sapresti sennò>>

<<Non è detto>>mormoro e sa a cosa mi riferisco, al fatto che forse non ci conosciamo più.

<<Come funziona?>>continua.

<<Viene usato per rivedere i ricordi. Sul fondo dell'acqua ci sono incise rune e simboli magici. Si possono vedere solo i ricordi delle persone che li hanno estratti dalla propria mente o da una lacrima, da essenze, così da poter essere osservate da altre persone e da un altro punto di vista. E' come riviverlo>>spiego.

<<Lo hai mai usato?>>

<<Centinaia di volte ma molti ricordi che papà ha nella sua raccolta infinita mi sono stati proibiti, posso usarlo solo per ricordi miei>>

<<Quindi estrai dei ricordi dalla tua testa?>>

<<Ho una mia bacheca, quelle qui sono tutte in latino, come il giorno in cui siamo conosciuti>>

<<L'hai conservato?>>sorride piano.

<<E' stato molto tempo fa>>aggiungo freddamente.<<C'è già dentro un ricordo>>

<<Quello bianco?>>chiede.

Mi giro e mi rendo conto di un fatto, ha messo la mano dentro l'acqua, lo tocco sul braccio per dirgli di non farlo ma è troppo tardi. Veniamo risucchiati entrambi dal vortice limpido e cadiamo per metri in una stanza calda, atterriamo con un tonfo seduti in una platea e vorticosamente vicini.

<<Come abbiamo..>>

<<Non dovevi toccarlo!>>sbuffo.

Mi guardo intorno e mi ritrovo in un' aula di tribunale magico, papà è di fianco a noi ma è più giovane. Dietro c'è zio Alastor, stanno fissando qualcosa come la maggior parte della gente che sbuffa.

<<Professor Silente!>>

<<Non ti sente, Harry.>>gli spiego<<Siamo ospiti in un suo ricordo>>

<<E che cosa rappresenta questo ricordo?>> si sistema i capelli.<<E cos'è quella cella?>>

Una cella rotonda e stretta si innalza nella stanza ovale<<E' un processo per un mangiamorte>>

<<Avery>>sussurra toccandomi la spalla, questo mi fa rabbrividire<<Quello dentro è Igor Karkaroff?>>

<<E' il suo processo come mangiamorte e il suo giudice è Barty>>rifletto.

<<Sei qui per essere processato ma hai voluto fare un patto, Igor, sarai scagionato se darai delle risposte. Nomi di altri mangiamorte a questo consiglio e se crederemo alle tue futili parole, potremmo ordinare il tuo rilascio>>spiega il giovane Barty.<<Accetti questo?>>

<<Accetto, Signore>>

<<Che lurido cretino, mi ha urlato come un dissennato per sei settimane e qui tiene la testa bassa>>sospiro e Harry ride dolcemente.

<<Bene! Allora, cosa vuoi riferirci?>>

<<Ho dei nomi, Signore>>

<<Non erano neanche leali fra di loro?>>mi domanda Harry.

<<Non c'è onore nell'essere un mangiamorte. Hai visto cosa c'è scritto sulla cartella sulle gambe di papà?>>

<<Paciock? E' il processo per i genitori di Neville?>>chiede.

<<Per forza, vennero torturati per ore e non solo da Igor ma da molti mangiamorte, sono stati tutti processati e anche colei che so che si è divertita a guardare e a dire ai suoi uomini come fare. Bellatrix Lestrange>>dico.<<E' ancora rinchiusa ad Azkaban, ed è parente di Sirius>>

<<Perché Barty sa già i nomi che sta chiedendo?>>

<<Perché altri mangiamorte hanno rivelato quei nomi, non ha niente per uscire davvero. Alcuni sono persino morti e quella bionda è la giornalista del Torneo>>dico.

<<Quella che odi?>>

<<Come hai indovinato?>>sorrido.

<<Ti conosco>>mi guarda<<Aspetta! Ha detto Piton?!>>

Mio padre si alza in piedi di scatto e sbatte le mani con violenza sul bancone<<Ho già deposto su Severus, era un mangiamorte ma prima della sua caduta è diventano una mia spia>>

<<Bugia!>>

<<Silenzio!>>urla Barty.<<A meno che tu non abbia altri nomi, uno di grande rilievo, questa udienza è ormai conclusa!>>

<<Oh, no, no. Ho sentito parlare di un altro, molto fedele A Chi Tu Sai Chi!>>

<<Parla!>>

<<So per certo che questa persona ha preso parte alla cattura dei Paciock e cha usato la maledizione Imperius>>

<<Il nome!>>

Un uomo si alza, il modo in cui si muove, per andarsene, mi è terribilmente familiare. <<No, non ci credo>>sussurro.

<<Cosa?>>

<<Barty Crouch..Jr!>>urla Igor.

La sala esplode nel caos, il figlio di Barty corre per scappare ma viene placato, è stato zio Alastor a fermarlo con un incantesimo. Il povero magistrato rimane immobile, scioccato, con il cuore a pezzi. Harry mi prende per la vita quando vede la mia espressione addolorata, il ragazzo muove la lingua in modo inquietante e veloce, si mette davanti al padre.

<<Salute, padre>>

<<Tu non sei mio figlio>>

Ad un tratto veniamo buttati fuori dal ricordo, cadiamo all'indietro per terra ritrovandoci nell'ufficio di papà. Il braccio di Potter attutisce la mia caduta, mi aiuta ad alzarmi con imbarazzo e con il fiatone.

<<La curiosità, ragazzi, non è peccato ma dovreste avere più cautela>>

Ci giriamo di scatto e papà mi guarda, sembra stanco ed io mi sistemo la maglietta togliendo le mie mani da quelle di Harry. Perché sono sempre così nervosa con lui?

<<Papà, perché stavi guardando quel ricordo?>>

<<Ho cercato, cercato qualcosa, qualcuno. Un dettaglio sul perché queste cose terribili siano accadute>>

<<Devi smetterla. E' tardi e dovresti dormire, non è in quel ricordo che troverai il colpevole. Forse ha ragione Caramell, non lo troveremo>>

<<Non dire così. Ogni volta che mi avvicino a una risposta mi sfugge>>

<<Magari perché non sei tu che devi trovarla>>alzo le spalle.

<<Cos'è successo al figlio di Crouch?>> domanda Harry.

<<E' finito ad Azkaban, era distrutto il povero Barty>>

<<Non può essere. Ho fatto un sogno, lui c'era e parlava con Voldemort>>

Harry racconta del suo incubo, una casa, un giardiniere morto e ucciso da Voldemort ma che non era ancora umano. Di fatto era con Codaliscia e Jr.

<<Fai sempre lo stesso?>>gli chiede papà.

<<Sì, sempre>>risponde<<Ma non è reale, giusto, Signore?>>

<<Non ritengo saggio indugiare su questi sogni, Harry. E' meglio che li butti via.>>

Harry annuisce e papà dice che è ora che tutti vadano a letto, commentando il fatto che ho lasciato Cedric da solo. Dopo aver sentito ciò Potter fa un saluto rispettoso a mio padre ed esce dalla stanza, non so esattamente cosa stia succedendo.

<<Dovreste chiarire, lo sai questo?>>

<<Mi stai dicendo che devo corrergli dietro proprio io?>>

<<Devi smetterla di fingere di poter vivere così>>mormora delicatamente.

<<E' senza di te che non potrei vivere>>

<<Avery, non sei stanca?>>

<<Si, sono così stanca di fingere che vada tutto quanto bene ma le persone forti, le persone come me, non smetteranno mai di farlo>>

<<Nessuno è come te>>sussurra.

Abbasso lo sguardo ed esco dalla stanza, mi aggrappo alla fenice dorata e quando si muove cammino a piedi nudi nel buio. Muovo una mano accendendo un fuoco su una parete, mi guardo intorno e vedo, appoggiato sul balcone del corridoio una figura, la postura esausta la conosco bene.
Mi faccio avanti e vado dietro di lui, rimango ad osservare il modo in cui il vento gli scompiglia i capelli e la luna si riflette nei suoi occhi. E' bellissimo, lo è sempre stato.

<<Perché non me lo hai detto?>>domando cercando di distogliere lo sguardo.

Harry si gira di scatto e mi guarda sorpreso, si sposta più in là e manda giù la saliva<<Lo sai il perché>>

<<Lo hai detto a Sirius?>>

<<Sì, ha detto di non preoccuparmi. La lancia, quella che è apparsa durante la prima prova, te l'ha data lui?>>

<<Voleva aiutarmi>>alzo le spalle.

<<Sei venuta a chiedermi questo?>>

<<Possiamo non comportarci più così? Se potessi tornare indietro non ti direi niente>>

Scuote il capo<<Avresti dovuto dirmelo prima invece>>

<<E a cosa sarebbe servito?>>

<<Tu lo ami?>>chiede poi<<Ami Cedric?>>

<<Harry..>>

<<Sceglieresti sempre lui?>>fa un passo in avanti, non ho intenzione di rispondere.

<<Perché me lo chiedi?>>

<<Non provo niente per Cho>>

<<Cosa?>>sussurro.

<<Ho provato a guardarla, ho pensato di avere una cotta per lei ma non sarà mai lei. Nessuna ragazza potrà mai prendere quel posto>>dice alzando gli occhi sui miei, rimango ferma<<Nessuna sarà mai te>>

<<Non prenderti gioco di me>>

<<Non lo sto facendo>>aggiunge<<Cosa provavi davvero per me?>>

<<Te ne sei andato>>

<<Sei tu che hai preferito scegliere lui perché io ti ho ferita>>risponde<<Io ero arrabbiato ma non perché avessi mentito, ero arrabbiato perché stavi con lui. Lo sono tutt'ora>>

<<Non ti credo>>sussurro.

Fa una smorfia, come se lo addolorasse ammetterlo. <<Perché non vuoi crederci>>

<<Sono rimasta, io sono sempre rimasta per te! Il minimo che dovresti fare è essere felice per me>>

<<Avery, non puoi chiedermi di essere felice se stai con lui. Non puoi, mi dispiace. Ma lo hai detto anche tu una volta, non sono egoista, perciò va bene se scegli lui, se vuoi lui mi basta sapere che sei tu quella contenta>>

Mi volto verso il corridoio e cerco una soluzione, qualcosa da dire ma è così dura.<<Esattamente cosa stai cercando di dirmi?>>

<<Non importa..>>

<<Certo che importa!>>Mi giro di scatto.

<<Mi sono innamorato di te e l'ho capito solo nel momento in cui ti ho persa, nel momento in cui tu hai smesso di provare qualsiasi cosa fosse per me!>>

Il mio cuore batte forte e anche il petto si muove velocemente, trattengo le lacrime e scuoto la testa.<<Sai una cosa? No, non puoi farlo. Non puoi dirmi, dopo quattro anni, dopo quest'anno che provi qualcosa. Perché non sai cosa sia l'amore, non sai come mi sono spezzata in milioni di pezzi per te e che cosa ho sacrificato per la paura di perderti. Non sai quante volte ho pianto solo perché non mi rivolgevi la parola e non puoi venire qui, non puoi tornare nella mia vita e pensare di sconvolgerla, di sistemare tutto tra di noi. Perché non possiamo essere aggiustati, okay? E non scherzavo sulla torre, non voglio essere più la seconda scelta, non voglio più far dipendere ogni mia azione, ogni mio respiro da un tuo movimento. Voglio stare con Cedric, perché lui mi rende una persona diversa e perché solo con lui mi sento normale. Non posso perderlo>>

<<Avery..>>sussurra.

<<Posso vivere senza di te>>commento con voce rotta e poi mi volto, pronta a tornare da Cedric.

Mando via le lacrime e salgo velocemente le scale, prima di arrivare, un minuto dopo, faccio un respiro profondo. Apro la porta e trovo Diggory sveglio, mi sta sorridendo divertito mentre osservo la stanza con tutte le candele accese.
Con il magone sorrido, si tira sui gomiti e giuro, mi odio per tutto.

<<Perché piangi?>>chiede.

Solo ora mi rendo conto che delle lacrime solcano silenziosamente le mie guance, alzo le spalle pulendomele e mi avvicino al letto. Gattono sul letto matrimoniale a baldacchino e poi mi sdraio di fianco a lui.

<<Una giornataccia, sono stanca>>

Mi stringe fra le sue braccia e la luce dentro di me sembra tornare ma la verità è che l'ultima cosa a cui penso, prima di addormentarmi, è sempre Harry.

ANGOLO AUTRICE.

Okay, ce l'ho fatta a postare!
Spero che il capitolo, seppur molto lungo, vi sia piaciuto lo stesso .
Cedric o Harry?
Cosa accadrà con la terza prova?
BEH, TENETEVI STRETTA QUESTA FELICITÀ PERCHÉ NON DURERÀ DAL PROSSIMO
CAPITOLO!
Un bacione, Maghi!


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