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Capitolo 23

Mi sono sempre chiesta se la paura mi rendesse vulnerabile o umana, tutti hanno una paura, una fobia, qualcosa che li spaventa al solo pensiero di essa.
Mio padre ha sempre detto che non c'è niente di male nel temere qualcosa, anche lui ha dei timori con cui ha sempre convissuto e ci sono solo due opzioni : La prima è affrontarle, combatterle e vincerle ; la seconda è imparare a viverci insieme. 
Non voglio affrontarle, non voglio viverci insieme. A volte non so neanche qual è la cosa che mi spaventa davvero, è una sensazione, è qualcosa che vedo nei miei sogni e che scompare quando qualcuno me lo chiede.
La paura implica aver punti deboli, riconosco i miei ma non sopporto che gli altri li scovino.
La lezione di oggi, dopo un'altra settimana passata, è con il professor Lupin, sono così entusiasta perché insegna davvero bene e lo dico per esperienza. Però non sono sicura che l'argomento sia a mio favore, si tratta del Molliccio. 

<<Intrigante, vero?>>mormora il professore. Davanti a noi abbiamo un armadio, esso si muove con furia<<Qualcuno vorrebbe azzardarsi a dire cosa ci potrebbe esserci dentro?>>

<<E' un Molliccio>>dico.

<<Quando sei arrivata?>>sussurra Ron ma lo ignoro, è grazie alla mia GiraTempo.

<<Molto bene, Signorina Avery. E sai com'è fatto?>>

<<Nessuno lo sa, prendono la forma della peggior paura di una persona essendo mutaforma.>>

<<10 punti a grifondoro>>risponde e Hermione mi sorride<<C'è un banalissimo incantesimo per respingere un Molliccio ed è Riddikulus>>La classe ripete il nome mentre Harry mi guarda entusiasta<<Non è solo questo a fermare un Molliccio ma anche un immagine divertente nella vostra testa, l'incontrario della paura. Neville, puoi venire prego?>>

<<Sì>>

Paciock supera gli altri ed io indietreggio, si mette davanti al professore con timidezza.<<Cos'è che ti spaventa di più?>>

<<Il professor Piton>>

Tutti ridono e anch'io, riconosco che zio Severus sia davvero tosto ma non riuscirei a pensare a lui con terrore, gli voglio bene nonostante tutto e ci conosciamo da troppo tempo.

<<Sì, fa paura quasi a tutti. Se non sbaglio tu vivi con tua nonna>>

<<Ma non voglio che il molliccio si trasformi in lei>>

<<Oh, non lo farà. Voglio che ti immagini solo i suoi vestiti, solo quelli. Non occorre che tu ci dica cosa, noi li vedremo con te>>

Lupin muove la bacchetta aprendo l'armadio, sussurra qualcosa al suo alunno e la porta si spalanca. 
Sorrido quando appare Piton, è minaccioso e Neville trema ma in un attimo si riprende urlando la formula magica, il povero professore indossa dei vestiti da donna, quelli della nonna di Paciock.
Gli altri applaudono subito interessati e ognuno si mette in fila, vorrei evitare di fare questo esercizio ma Hermione mi tira per la manica mettendomi dietro Harry.
L'insegnante mette della musica e Ronald è il primo della fila, avanza mandando giù la saliva e subito appare un ragno enorme, ricordo immediatamente l'anno scorso, infatti Potter mi guarda divertito.
Weasley supera il test facendo comparire alla creatura dei pattini, altre tre persone passano prima di Harry, la maggior parte sono paure sugli animali, poi avviene il turno del mio amico ed io mi mordo le labbra. Che cosa vedrà?
Il Molliccio si trasforma immediatamente in un dissennatore, non si ferma e si prepara a colpire Harry che è catatonico.

<<No!>>urlo.

Spingo via Potter, lo copro con il mio corpo e la creatura oscura si paralizza. L'intera stanza diventa buia e improvvisamente scopro la mia paura, la bacchetta mi cade per terra e sembra quasi che il mondo vada a rallentatore.
Il Molliccio diventa me, mi guarda ma non è esattamente me. I suoi occhi sono bianchi, i suoi capelli anche, indossa un abito aderente e scoperto, anche esso è bianco o lo era, è totalmente sporco di sangue ma sembro più grande di come lo sono ora.
La mia collana brilla, lei la strappa dal collo e la fa cadere a terra, indietreggio quando noto che ai suoi piedi, rivestiti da scarpe con il tacco, ci sono dei corpi.
Mio padre, i miei insegnanti, i zii, Harry, i miei amici e i miei animali. Tutte le persone che amo.

<<Sei stata tu>>sussurra lei.<<Sei un mostro, nessuno ti amerà mai>>

Una lacrima scende sul mio viso e Lupin  mette un braccio sulla mia spalla cercando di distrarla, lei mi fissa ma non gli interessa la paura del professore. Sa di non aver mai assaggiato una paura simile come la mia.

<<Riddikulus!>>urla R.J.

La mia me del futuro e tutto la sua devastazione scoppia in un fuoco d'artificio, poi torna nell'armadio. Rimango immobile, ferma davanti allo specchio e vedo il mio riflesso, è quello che sono? Un mostro?

<<Una lezione interessante, ma ora è finita! Ci vediamo lunedì!>>sorride Lupin.

Gli altri escono ed io rimango lì, sulla porta però sento che qualcuno è rimasto.

<<Avery?>>mi chiama Harry.

<<Remus>>lo chiamo<<Ho bisogno che  insegni ad Harry il modo in cui fermare un dissennatore>>

<<Cosa?>>

<<Penso sia ormai inevitabile>>accetta l'uomo. <<Non ti chiederò se stai bene, mi è sempre stata ovvia la risposta>>

<<Allora sai che sto bene, era solo un Molliccio>>commento.

<<Non te lo farò mai più affrontare, cara>>

<<Non mi ha così spaventata come sembra, volevo solo che Harry non avesse problemi>>

<<Sappiamo che è molto di più del nostro Harry>>

Faccio un sorriso triste ed esco dall'aula, Potter mi prende per il polso e mi convince a girarmi, mi guarda negli occhi. <<Ti prego, parlami>>

<<Cosa vuoi che ti dica?>>

<<Hai paura di ucciderci tutti, giusto?>>

<<No, Harry, non è quella la mia paura>>

<<Non avresti dovuto mostrare il tuo terrore rispetto al mio>>

<<Non è così grave. Siamo amici, no?>>alzo le spalle, la sua mano si alza dal nostro braccialetto alla mia guancia, mi toglie la lacrima e fa un sorriso.

<<Andrà tutto bene... >>

<<Finché saremo insieme>>termino la frase.

NOVE GIORNI DOPO

 Oggi è sabato e c'è la tanto attesa visita a Hogsmeade, è un villaggio abitato solo da maghi. E' a due passi da Hogwarts, gli studenti della scuola possono a volte recarvisi durante il fine settimana, ma solo quelli dal terzo anno in poi e solo dietro permesso scritto firmato dai genitori.
Per lo più, gli alunni visitano High Street, dove si trova la parte dei negozi e dei pub nominati nella storia. È anche il luogo in cui si trova la stazione dove fa capolinea il treno per Hogwarts.
Harry non ha un permesso scritto a causa di suo zio e non potrà visitarlo per tutto l'anno, zia Minerva non può fare niente, figuriamoci io.

<<Mi dispiace, Potter. E' la mia ultima parola>>

<<Non la mia>>mi faccio avanti<<Rimango qui con lui>>

<<No, Avery, devi visitare Mielandia con Fred e George>>commenta Harry.

<<Tutti si dimenticano che vivo qui da sempre, ho già visto Hogsmeade mille volte accompagnata da mio padre. Perciò una volta in meno non mi farà disperare>>

<<Sicura, signorina Avery?>>mi chiede la professoressa McGranitt.

<<Resto con Harry>>annuisco.<<Ci vediamo dopo, ragazzi>>alzo le mano salutando Hermione e Ron.

Io e Potter andiamo verso l'interno della scuola, sembra imbarazzato e dispiaciuto<<Grazie>>

<<Non volevo che rimanessi solo>>ammetto.

<<Devi smetterla di sacrificare tutto per me>>alza le spalle coperte dalla felpa nera, non sa davvero di cosa stia parlando.

<<Devi rivedere il termine sacrificare>>sorrido<<E poi abbiamo qualcosa da fare>>

<<Cioè, signorina Silente?>>

<<Lupin, dobbiamo andare dal professor  Lupin>>

<<Perché ci tieni che sia lui ad insegnarmi come difendermi da un dissennatore?>>

Saliamo le scale, tiro giù la mia gonna nera di jeans, sopra ho una maglia bianca infilata dentro, un cardigan lungo scuro e delle ballerine con un poco di tacco, il massimo che mi è consentito da papà. 

<<Remus John Lupin era il miglior amico di tuo padre>>rivelo.

<<Cosa?! E me lo dici solo ora?!>>

<<Aspettavo che fossimo soli. Conosceva tua madre e hanno frequentato la scuola insieme, vuole conoscerti>>

<<Perché proprio ora?>>

<<Ha avuto dei problemi, non avrebbe potuto prima>>mi limito a dire.<<Durante la lezione...Pensavo avessi paura di Voldemort>>

<<Ho pensato a lui quando c'era il Molliccio ma dopo mi son ricordato della notte sul treno>>

<<E' sorprendente, indica che la cosa che ti fa più paura è la paura stessa>>mi tormento le mani<<Avrei voluto essere lì con te sul treno>>

<<Ma tu c'eri, mi hai tirato fuori da tutti i guai>>sorride.

<<E' un po' la cosa che faccio da quando ci conosciamo>>rido e anche lui mi imita.

<<Ho sentito un urlo, nella cabina, quando sono svenuto>>abbassa lo sguardo quando arriviamo nel giusto corridoio.<<Una donna che urlava, penso fosse mia madre>>

Mi fermo e contraggo la mandibola<<E me lo dici solo ora?>>

<<Aspettavo che fossimo soli>>ribatte usando la mia stessa frase.

<<Sono seria, Harry. I dissennatori sono creature che amano farci rivivere i nostri peggior dolori, aumenta il loro potere.>>

<<Sembra che tu abbia molta esperienza, è una delle cose che non mi dici?>>

Busso alla porta dell'ufficio del professor Lupin, lo guardo e riconosco che vorrei dirgli tutta la verità ma scapperebbe, mi abbandonerebbe. <<Entrate!>>

<<Buongiorno, professor Lupin>>sorrido.

<<Non chiamarmi così, non ci sono altri alunni e possiamo parlare come sempre. Ciao, Harry, è un piacere vederti>>

<<Salve, professore>>

<<Siamo qui per parlare delle lezioni private di Harry>>chiudo la porta<<Sei l'unico che puoi aiutarlo, Remus>>

<<Ci proverò, Vistabianca>>

<<Vistabianca?>>domanda Potter.

<<E' solo un soprannome>>dico.

<<Allora, Harry, proverò ad insegnarti un incantesimo molto avanzato, è difficile e potente. Nelle lezioni che avremo useremo il molliccio ovviamente>>

<<E' un incantesimo facile da ricordare>>mi siedo su uno scalino.<<È l'Incanto Patronus>>

<<E un incantesimo che evoca un Patronus , forza dall'energia positiva e per metà tangibile che catalizza alcuni ricordi felici del mago evocatore e funziona generalmente da protezione da creature oscure>>

Per più di un'ora Lupin parla della teoria dei Dissennatori, dell'incantesimo, della tecnica e gli scappa anche qualche commento su come Harry assomigli ai suoi genitori. E' toccante, soprattutto perché il cercatore apprezza il fatto di sentirselo dire, avendo visto una foto della sua famiglia confermo che è vero, ha gli occhi di sua madre. Vorrei tanto anch'io dire la stessa cosa se avessi una foto dei miei, ammetto però che zia Minerva spesso dice che ho gli stessi occhi di mio padre, le dico è impossibile ma lei ride.

<<Come mai lo ha insegnato ad Avery?>>

<<Non glielo hai detto?>>fa un passo Lupin.

<<Non ho avuto l'occasione>>sospiro.

<<Detto cosa?>>

<<Sono stata attaccata anch'io da dei dissennatori>>Harry si siede di fianco a me e davanti a R.J. 

<<Quando?>>

<<Ero molto piccola, avevo sei anni.>>

<<Com'è successo?>>domanda ed io abbasso lo sguardo sulle mie dita.

<<Lupin era qui, mio padre lo aveva chiamato ad Hogwarts per offrirgli una cattedra che poi ha rifiutato ma doveva rimanere qui per un weekend. Sai che non dormo molto, è iniziato tutto con loro, le mie notti insonni>>

<<Sì, me lo ricordo, mi alzo sempre per vedere se sei in sala comune di notte>>ammette ed io sorrido, non lo sapevo.

<<Beh, quella notte ebbi degli incubi, qualcosa che fece tremare la stanza come fa un normalissimo mago quando la sua magia è instabile.>>puntualizzo, forse mentendo<<Quando mi risvegliai non ero più nel mio letto, mi ero smaterializzata per la prima volta, ero in una specie di castello abbandonato. Era notte fonda, faceva un freddo che non riesco a dimenticare ed era estate, perciò era strano. Ero in una specie di torre, corridoio, non ricordo ma era tutto di pietra e alla mie spalle c'era una porta di metallo nero, ricordo di aver sentito qualcosa muoversi dietro essa.>>

<<E poi?>>

<<Ho provato ad aprirla ma non avevo neanche la mia bacchetta, ricevuta prima degli altri maghi visto che si dovrebbe avere a 11.>>mento<< Ho solo incominciato ad avere così freddo da pensare di star per morire d'ipotermia, poi tutto è diventato così triste, come se non potessi più essere felice e dal riflesso di una finestra sigillata li ho visti. Erano a dozzine, forse anche di più, tutti dissennatori>>

<<L'hanno attaccata, Harry>>mormora Lupin<<Come a te hanno cercato di succhiarti via l'anima, è quasi svenuta per quanti ci hanno provato ma siamo arrivati in tempo>>

Stà al mio gioco.<<Siete?>>domanda lui.

<<Io e il professor Silente, l'abbiamo localizzata appena in tempo. Abbiamo lanciato un Patronus molto potente e l'abbiamo salvata>>mente anche lui.

<<Rebus è rimasto qui, al castello, per tutta l'estate e ho imparato molte cose, tra cui l'incantesimo>>aggiungo.

<<Dov'eri apparsa?>>mi chiede Potter.

<<Non lo so tutt'ora, doveva essere una prigione, forse una dell'entrate di Azkaban>>>

<<Ora non ne hai paura? Sono dappertutto!>> esclama.

<<Mio padre sa come tenerle lontano da noi studenti, nel caso si avvicinassero so come fermarli>>

Non dico del tutto la verità, perciò mi alzo e sospiro. <<Dovete andare ora, i vostri amici staranno tornando>>

<<Sicuramente prima del pranzo>>sorride cordialmente Harry.

<<Harry, ti posso chiedere di aspettare Avery fuori? Giusto un minuto, non te la ruberò un attimo di più>>

<<Non si preoccupi, Professore>>annuisce.

Quando Potter esce aspetto di vedere la porta chiusa, mi giro verso John e aspetto che dica qualcosa ma lui si siede soltanto. Guardo le sue cicatrici, il suo sorriso, entrambi abbiamo dei grandi segreti, lui è un licantropo, io un mostro. 

<<Quando pensi di dirglielo?>>

<<Dei miei poteri? Non lo so, mai? Non è pronto, ha problemi più grossi a cui pensare come Sirius Black e Voldemort. Per non parlare del fatto che scapperebbe da me e non lo sopporterei>>

<<Non parlavo di quello, parlavo del fatto che hai una cotta per Harry>>

<<Non ho nessunissima cotta!>>rido, ha capito male.

<<Sei più matura delle tue coetanee, perciò sai che non devi mentirmi>>

<<Non so di cosa parli>>scrollo le spalle.<<E tu con quella...Elizabeth Atwell?>>

<<Non so di cosa parli>>mi copia ridendo.

Elizabeth Atwell è stata la sua più grande cotta a Hogwarts, ella era più piccola di due anni e assomigliava moltissimo a Lily Evans, mamma di Harry.
Entrambe con i capelli rossi, ma Elizabeth era diversa, era divertente, per niente timida, gli occhi marroni  e la carnagione chiara. L'ho vista in una foto, che egli mi ha mostrato, una ragazzina molto carina e da quello che so ora fa l'auror per il Ministero della Magia. 

<<L'hai mai più rivista?>>chiedo.

<<Perché pensi che scapperebbe? Ha un animo gentile>>ignora la mia domanda e io sbuffo arrendendomi.

<<Perché l'hai sentita la mia paura, sono un mostro>>ammetto.

<<Era un molliccio, che per di più non ho mai sentito parlare altre volte>>mormora<<Io cosa credi che sia?>>

<<Non un mostro>>

<<E' formidabile, sei convinta che un mostro non lo sia per la sua forma fisica ma per il potere che ha. Io vedo del bene in te, Vistabianca.>>

<<Anche Harry dice così>>

<<Ma non è per questo che hai una cotta per lui>>

<<La pianti? E' il mio migliore amico, ci siamo salvati la vita a vincenda, niente di più!>>alzo gli occhi al cielo.

<<Quando la smetterai di mentire a te stessa?>>

<<Ma parli proprio tu? Ancora sbavi quando pensi a Atwell!>>sorrido.

<<Possiamo parlare di te? Io sono l'adulto qui>>

<< La verità è una cosa meravigliosa e terribile, e per questo va trattata con grande cautela>>sussurro.

<<Chi lo ha detto?>>

<<Papà>>faccio un sorriso debole<<Forse qualcosa provo per Harry ma non è importante>>

<<Perché?>>

<<Perché non ricambierà mai, neanche tra due anni e avrà la testa per capire cosa sia un sentimento>>alzo le spalle.<<Ci sono cose più importanti per lui>>

<<Allora perché ti prendi cura di lui? Gli paghi la scopa, i libri, chiami il Nottetempo, prendi un alloggio per lui, dai da mangiare al suo gufo. Mostri la tua più grande paura pur di salvarlo dalle voci che sarebbero andate in giro sul dissennatore o dal semplice motivo di farlo spaventare>>

<<Perché nessuno si è preso cura di lui! I suoi zii lo maltrattano e non se lo merita>>

<<Non è di certo compito tuo, non credi? Siete amici ma ti fai a pezzettini solo per aiutarlo>>

<<Le conseguenze delle nostre azioni sono sempre così complicate e diverse che prevedere il futuro diventa qualcosa di veramente difficile>>

<<Ripeti tutte le frasi di tuo padre? Lo facevi anche quando non volevi rispondermi da piccola>> alza le sopracciglia ed ammetto che è vero, mi piaceva farlo innervosire.

<<Mio padre me lo ha detto quando ho scoperto della profezia e siamo tornati a casa>>abbasso lo sguardo.

<<Lo so, ho parlato con la professoressa McGranitt e mi ha detto la tua profezia. La sa a memoria, si vede che anche lei soffre ma non quanto te>>

<<Hai una lezione da darmi su questo?>> chiedo guardando il soffitto e allunggandomi le maniche del cardigan, Piton mi dice sempre di non farlo.

<<Non sono per niente bravo a capire le profezie, però so che non parla solo di dolore ma anche di amore.>>

<<Non venirmi a dire che ora parlava di Harry>>

<<No, ma magari, dico solo magari, parlava del tuo amore. Devi imparare a fare la cosa più difficile del mondo, più difficile di sconfiggere il Signore Oscuro, devi imparare ad amare te stessa>>

<<Prima fallo tu>>

Lupin mi sorride, un sorriso triste per il suo essere un lupo mannaro, sappiamo entrambi che non accadrà mai, non potremo mai essere orgogliosi di ciò che siamo. Mi avvicino e poso un bacio sulla sua guancia, mi ha sempre trattata come se fossimo una famiglia, lui non si muove e poi esco dalla porta.

Trattengo le lacrime sollevando lo sguardo sul soffitto, Harry mi guarda curioso<<Tutto bene?>>

<<Certo>>sorrido ricacciando il magone che mi minaccia<<Mi era mancato>>

Harry rimane in silenzio e io mi accorgo che se John non avesse detto della mia cotta non ci avrei mai pensato, una cotta? Io? Impossibile.
Dopottutto può anche essere che abbiamo un legame forte, non vuol dire che sia altro, ne abbiamo già passate tante insieme e penso che siamo solo all'inizio, tutto qui. Scendiamo le scale che si muovono e incontriamo i gemelli che ridono insieme, mi abbracciano dandomi un dolce che mi hanno comprato.

<<Harry, è stato fantastico!>>esclama Ron straparlando.

<<Dobbiamo prepararci per pranzo>>commenta Hermione<<Perciò smettila di mangiare caramelle, Ronald>>

<<Che succede?>>domanda Seamus.

<<Neville avrà dimenticato la parola d'ordine>>ride Ronald.

<<Ehy!>>esclama Paciock.

<<Oh, sei qui>>

Una volta che la scala si ferma davanti alla nostra entrata vediamo Percy correre davanti al quadro, Harry mi aiuta a scendere dai gradini quando Dean si paralizza davanti a me. Quello che vediamo è che la tela è stata squarciata, la Signora Grassa non vi è più dentro.

<<E' sparita!>>urla Ginny, in panico. 

Tutti i quadri, grazie alla rossa, iniziano ad urlare. Sbuffo, però inizio a perplustrare le tele in cerca della donna, le scale si fanno affollate quando le altre case vengono a vedere cos'è successo.

<<Fate largo!>>urla Gazza.

Mi giro e vedo mio padre correre come può, tirando su la veste, guarda il quadro vuoto e poi posa gli occhi su di me, indietreggio mentre lo osservo appoggiare le mani sulla carta. 

<<Signor Gazza, raduni i fantasmi, che perlustrino ogni quadro del castello per trovarla>>

Cosa? Ora che i fantasmi la troveranno saranno passate ore, mi giro verso Hermione che capisce cosa penso. Sposto Ginny e faccio un salto sulla balaustra di pietra di destra, da bambina camminavo su esse per restare in equilibrio, l'altezza non mi fa paura.

<<Avery!>>urla Fred.

<<Signorina!>>tuona mio padre<<Scendi immediatamente da lì, è pericoloso!>>

<<I fantasmi, davvero? Ci metteranno l'intera durata della mia di vita>>

<<Se cadi muori!>>esclama Gazza.

<<Non essere tragico>>gli dico. 

Lancio le ballerine giù per i grandini e alzo lo sguardo verso la scala sopra la mia testa, si sta muovendo, perciò allungo le braccia e salto, prendo una colonnina mentre gli altri gridano il mio nome. Mi sollevo e torno sul passamano.

<<Torna giù immediatamente o mi farai venire un infarto!>>esclama un'altra voce, la professoressa McGranitt è arrivata.

<<Avevo bisogno solo di una miglior acustica>>rispondo.

<<Per cosa?>>

<<Oh>>sento dire Harry, comprende la mia prossima azione.

Chiudo gli occhi e intono la nota più bassa fino alla più alta in un acuto prolungato, quando li riapro sento esattamente quello che speravo. Sento una voce, totalmente stonata, venire del piano sotto al mio e che so essere della Signora Grassa.

<<Avery!>>urla poi quella voce.

<<Misericordia, ha funzionato>>ride mio padre.

Prima che tutti inizino a correre come dei pazzi, mi lancio sul piano sotto ringraziando il soprannome di zio Moody, Scimmietta, perchè verso i cinque anni mi arrampicavo dappertutto.
Ritorno sulla ringhiera e poi una mano appare sotto di me, Harry mi sorride e mi aiuta a scendere tenendomi i fianchi, mi siedo e mi passa le scarpe che ha ripreso gentilmente.

<<Cara Signora Grassa, chi le ha fatto questo?!>>esclama papà, ella è nascosta dietro un ippopotamo. 

La donna scoppia in lacrime<<Occhi come il diavolo i suoi, è un'anima nera quanto il suo nome! E' lui, Signor Preside, quello di cui tutto parlano! Qui, nascosto nel castello!>>

<<Chi?>>

<<Sirius Black!>>

ANGOLO AUTRICE.

Quando dicevo che da questo film tutto sarebbe cambiato non mentivo!
Sono successe un bel po' di cose, non credete?
Che cosa significa la paura di Avery?
Perché John pensa che sia cotta di Harry?
Ha detto bene lei a farlo allenare?
Vi piace che sia sia arrampicata sulle scale?
DITEMI TUTTO! UN BACIONE!


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