Capitolo 13
Dopo aver trovato Mrs Purr e quella scritta le cose non tornarono normali, in qualche modo la voce inquietante che Harry sentiva c'entrava.
Infatti stamattina mi ha chiesto di sedermi con lui a Trasfigurazione, Ron è stato contento di poter copiare da Hermione e anche se eravamo davanti a tutti, a volte, Potter mi fissava come se ci fossi solo io.
<<Bene, ragazzi, oggi inizieremo una nuova lezione.>>sorride la professoressa McGranitt<<Trasformeremo gli animali in calici d'acqua>>
Non ho mai amato questo genere di cose, trasformare delle povere creature in oggetti, talvolta la stanza è piena di animali. Non so fare questo genere di incantesimo, quando hanno provato a insegnarmelo con Antonio mi sono rifiutata.
<<Per Merlino>>sento sussurrare da Dean dietro di me.
<<Come facciamo?>>continua retorica la professoressa<<Così. 1, 2, 3 e Feraverto>>
La classe fa un boato contento quando l'uccello si trasforma davvero in un calice argentato, l'unica cosa che mi chiedo è : che senso ha un incantesimo del genere? Perchè un mago dovrebbe fare una cosa così stupida ed inutile?
<<Forte>>sento dire da Ron.
<<Bene, Signor Weasley, tocca a lei>>
Ron annuisce e fa come gli è stato detto ma il suo topo non si trasforma in un vero calice, diciamo che è peloso e con la coda. Gli altri ridono, scuoto la testa e il mio sguardo cade su Hermione che ha la mano alzata, come sempre. Però la sua espressione dice qualcosa di diverso.
<<Signorina Granger, mi dica>>
<<Mi chiedevo se potesse parlarci della Camera dei Segreti>>
Per la barba di Merlino, doveva per forza chiederglielo? Ho evitato la domanda per tutta la sera e il mattino, speravo che non ci pensassero più.
<<Molto bene>>sospira zia Minerva, abbasso gli occhi e accavallo le gambe<<Tutti sapete che Hogwarts è stata fondata più di mille anni fa da i due maghi e dalle due streghe più famosi dell'epoca. Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Priscilla Corvonero e Salazar Serpeverde. Ora, tre dei fondatori vivevano in grande armonia fra loro, uno invece no>>
<<Salazar>>sussurro.
<<Vero, come ha detto la signorina Silente, era Salazar. Egli voleva essere più selettivo rispetto ai propri alunni, era convinto che il sapere magico andasse costudito in famiglie di soli maghi, in poche parole i purosangue>>Lo sguardo di Draco cade su Hermione e per la seconda volta vorrei prenderlo a schiaffi.<<Decise di lasciare la scuola, secondo la leggenda Serpeverde aveva costruito in questo castello una camera nascosta, nota come Camera dei Segreti. Poco prima della sua partenza la sigillò completamente, in attesa che un giorno sarebbe arrivato nella scuola il suo vero discendente, solo il suo erede sarebbe stato capace di aprire la camera. Così da far scaturire degli orrori, e facendo sì che depurasse la scuola da tutti coloro che secondo lui non erano degni di studiare qui>>
<<I figli dei babbani>>riflette Hermione.
<<Sì, la scuola è stata controllata molte volte e nessuna camera del genere vi è stata mai trovata>>
<<Avery, tu l'hai vista?>>chiede Neville ad alta voce, tutti si voltano verso di me.
<<Perchè avrei dovuto?>>
<<Tu hai vissuto qui da quando sei nata>>
<<Almeno l'hai cercata?>>continua Pensy.
<<Non è mai stata trovata, avete sentito, no? Perciò la risposta è no, non l'abbiamo mai trovata e anche se esistesse, cosa improbabile, sarebbe stata creata su un idiologia ignorante>>
<<E tu che ne sai se è così?>>
<<Perchè fare distinzioni sociali per via del sangue dovrebbe essere un crimine, non c'è nessuno di superiore a nessuno, solo di intelligenza, forse>>ribatto.
<<Se è per questo potresti essere anche tu figlia di babbani e indegna di vivere qui>>
<<Signorina Parkinson!>>urla zia Minerva.<<E' in castigo per due giorni>>
<<Solo perchè ho toccato la cara famosa Avery Silente?>>
<<Tre giorni!>>
<<E' solo la vostra stupida star, probabilmente mezzosangue>>
<<Una settimana intera!>>
<<Ma dai, ho solo il coraggio di dire la verità, è solo un'orfana. Almeno quelli di Potter hanno cercato di proteggerlo, i suoi neanche la volevano>>
<<Non parlare così a Avery!>>esclama Harry.
<<Un mese!>>grida sfinita.
<<Pensy!>>la richiama Draco e la ragazza sembra zittirsi improvvisamente, comandata come un cagnolino.
Mi alzo in piedi di scatto, il mio cuore sta per scoppiare e non perchè mi sento ferita ma perchè la mia rabbia, le mie emozioni influiscono sui miei poteri. Non dico niente, non ne vale la pena e soprattutto perchè rieschierei di uccidirla, perciò guardo la professoressa, come se avesse capito annuisce.
<<Puoi andare>>si avvicina e mi sussurra ciò all'orecchio, Zia Minerva.
Serro le labbra ed esco dalla stanza cercando di non dare l'impressione di una disperata, chiudo la porta con un tonfo e mi ritrovo da sola nel corridoio. Decido di smaterializzarmi, mi concentro e poi sparisco da quel posto per arrivare in un altro, atterro in ginocchio sul del legno e riconosco il luogo, l'ufficio di mio padre.
<<Dannazione, Avery! Ho preso un infarto, sai che non puoi smater...>>
Mio padre si blocca quando nota il mio stato, una mano sulle labbra e l'altra sulla pancia, gli occhi bianchi e il respiro affannato. Si muove velocemente e arriva davanti a me, si inginocchia con fatica e mi stringe a sè, forte e con calore.
<<Papà>>
<<Ci sono io, sono qui>>sussurra<<Calmati. E' tutto okay, che cos'è accaduto?>>
Rimango in silenzio per qualche minuto, tornando così normale. Sono troppo nervosa per poter parlare e poi ci alziamo, andiamo sul vecchio divano e mi accoccolo sul suo petto, riesce ancora a tenermi sulle sue gambe. Muove la sua bacchetta straordinaria e fa comparire una cioccolata, la prende fra le dita fredde e reprimo i singhiozzi.
<<Non è niente, sto bene>>
<<Non mentirmi. Quando avrai finito la cioccolata nel parleremo>>
<<Sì, papà>>
Perciò per una buona mezz'ora rimango lì, sulle sue gambe, bevo lentamente la mia cioccolata e sento le dita di mio padre scorrere sui miei capelli. E' calmante e penso al fatto che quando mi sia smaterializzata non ho pensato ad un posto, sono arrivata qui perché avevo bisogno di lui. Com'è sempre stato.
Dalla scala magica appare zia Minerva, la sua espressione è addolorata e infatti corre velocemente verso di noi e si inginocchia per terra, appoggia i gomiti sul divano e mi prende le mani.
<<Avery cara..>>
<<E' tutto okay, non ho ucciso nessuno>>
<<Cos'è successo?>>ripete papà.
Zia Minerva gli racconta tutto, ogni cosa, mi domando quante volte gli abbia raccontato ogni particolare dei miei soliti guai, è quasi ansiogena. Mio padre ascolta con una smorfia che non so spiegare, come se sapesse già.
<<E' per questo che hai pianto?>>
<<Non ho proprio pianto. Non m'importa niente di quella squaldr..>>
<<Avery>>mi riprende.
<<Non m'importa niente di lei, okay? E' più di questo, sono solo stressata per tutto. Per la profezia, per gli sguardi che tutti mi rifilano, per quell'idiota di Lockhart..>>
<<Avery>>
<<Si, scusami. Ma è quello penso, non sa fare il suo mestiere>>sbuffo.
<<Non siamo qui per parlare del professore Lockhart>>
<<Mi dispiace>>dico<<Mi dispiace per come mi sono comportata ieri sera, ero arrabbiata, preoccupata>>
<<Questo lo sappiamo>>mi accarezza la gamba lei.
<<Mi dispiace, davvero>>sussurro<<Mi dispiace se sono più un problema che altro. Mi dispiace se do tanti problemi, mi dispiace che i miei compagni mi guardino come una privilegiata e so, so che non conta quello che Parkinson ha detto ma io ho ancora tante domande sulle mie origini. Non so chi sono e mi spaventa scoprirlo, mi terrorizza. Ho le migliori intenzioni verso gli altri ma fallisco sempre.>>
<<Oh, amore, amore mio>>
<<Non importa quanto io mi impegni, quanto io cerchi di stare alle regole, qualcosa mi tira sempre giù. E' come se ci fosse qualcosa di oscuro dentro di me, non è ancora forte ma riesco a sentirlo, a volte lo percepisco come se fosse un demone. Eppure anche quando so esattamente che farò una cosa sbagliata sento che non vuol dire che lo sia, so che sembro pazza ma non vedo il male come il nero e il bianco come il bene, penso possa cambiare. Io voglio cambiare>>
<<Non c'è niente che non vada in te>>parla zia Minerva.
<<Allora voglio cambiare il futuro. Chiunque fossero i miei genitori avevano qualcosa di diverso, avete sentito la profezia, figlia del male e del bene>>
<<Non prendere mai una profezia alla lettera, a volte sono metafore, sono sempre metafore>>
<<Puoi anche prenderla come una metafora ma il signficiato è chiaro>>
Mi alzo da mio padre e tiro i capelli indietro, non ho intenzione di piangere per demoni del mio passato e del mio presente.<<Non fare così>>
<<Ho detto che sarei stata forte, perchè non ci riesco?>>
<<Perchè sei umana, non puoi sempre fingere che andrà tutto bene>>aggiunge mio padre. Lui mi ha insegnato la cosa più difficile al mondo: vivere.
<<Ma posso almeno cambiare quello che succederà!>>
<<Non puoi! Puoi solo fare del tuo meglio e quello sarà il risultato delle tue azioni!>>
<<No, papà. Non posso smettere di sperare, non posso rassegnarmi al fatto di essere un mostro>>
<<Nessuno ha mai detto così>>scuote la testa McGranitt.
<<Ma è quello che pensate, è quello che tutti penserebbero se sapessero.>>
<<Cara, calmati>>
<<No, non ho intenzione di calmarmi. Ho intenzione di provare a vivere, di vedere come andrà e di non credere a qualcuno che crede di sapere come andrà la mia vita o che pensa di sapere chi io sia. Io decido cosa succederà, io sceglierò come agire>>
Appoggio la tazza sul tavolino di vetro e mi dirigo verso la scala, forse le cose non andranno come speravo ma non per questo mi devo abbassare a credere di essere una debole. Io sono tante cose, però non una debole.
Esco dal piano, pronta a far vedere a Pensy cosa le aspetta. Ser Nicholas nota la mia espressione e mi segue fino alla Sala Grande, le mie pupille diventano bianche e sussurro un incantesimo : <<Desilludo>>
Crea quasi lo stesso effetto del mantello dell'invisibilità, rendendo chi è protetto da questo incanto indistinguibile dall'ambiente circostante. Entro nella sala dove Piton veglia sugli alunni che stanno, per l'appunto, svolgendo un compito.
Riesco a vedere Harry, Ron e Hermione. Mi avvicino piano e li sento parlare di me, stanno dicendo qualcosa su come fargliela pagare a Pensy, sembrano arrabbiati e questo mi intenerisce, ma la mia parte vendicativa è peggiore.
Muovo la mano piano e continuo a tenere il contatto visivo con lei, qualcosa di eccitante mi pervade, forse sembrerò perfida ma deve imparare che vinco sempre.
Che io sono la vera vincitrice.
<<Anteoculatia>>sussurro.
Pensy sta ridendo con una sua amica, stanno ridendo a proposito di me, sento il mio nome e poi inizia ad urlare.
Sorrido, il mio incantesimo serve per far apparire delle corna ramificate sulla testa dell'avversario, Piton si volta ma non sembra sorpreso, come se potesse meravigliarsi di qualcosa. La serpeverde si alza uscendo dalla panca e si tocca le corna, non ho finito.
I suoi capelli sono così noiosi, quel nero smorto e triste, non hanno a niente che fare con quelli di Harry, morbidi e lucidi.
Dovrò aiutarla a cambiare look.
<<Colovaria>>
<<Oh Miseriaccia>>ride Ron dietro di me.
Pensy ha i capelli verdi, proprio come la sua casa ma non di un verde brillante, sta terribilmente male. Però manca qualcosa, no?
<<Densaugeo>>
<<E' una vampira?>>ride Draco.
Ebbene, i suoi denti sono cresciuti a dismisura, non è molto carina. Ops. Non sono abbastanza contenta, si merita di peggio visto il suo essere razzista riguardo il sangue, così impara a ridere quando Hermione piange.
<<Exulcero>>
<<Che cosa mi sta succedendo?!>> piagnucola.
La pelle diventa rossa, come se avesse delle escorazioni, inizia a grattarsi e i suoi amici, che chiama così, ridono di lei.
Pensy inizia a correre fuori dalla Sala, appena prima che arrivi alla porta sorrido, non penserà davvero di sfuggirmi?
Allungo una mano invisibile.
<<Fattura Gambemolli>>
Una formula che le fa sentire di non riuscire a camminare, come se le sue articolazioni fossero di gelatina, crolla a terra ma l'effetto dura pochi istanti.
Quando si rialza piangendo apre la bocca per gridare qualcosa, dalla prima iniziale capisco che è il mio nome. Ma io non sono neanche qui, no? Mi avvicino alla sua figura e dalla finestra arrivano dei gufi per la posta, trattengo una risata, ho sempre amato gli animali.
<<Oppugno>>
Le tre civette abbandono la posta dove riescono e si muovono in contemporanea, tornano indietro e Pensy inizia ad urlare correndo via, ma è tardi, la stanno già seguendo. Trattengo una risata ed esco dalla Sala Grande, mi nascondo dietro una colonna e dico il contro incantesimo per ricomparire. Una volta tornata visibile aspetto qualche minuto, mi munisco di una scusa, pronta a fingere di non saperne niente. Lo sapete, sono un'ottima bugiarda.
Esco dal mio nascondiglio e Ser Nicholas mi fissa ancora<<Ottimo lavoro, Avery. Era ora che qualcuno si ribellasse>>
Sorrido e rientro nella sala, tutti sono voltati verso Piton che chiede ancora come sia stato possibile e chi possa essere. Fingo di essere normale, si girano verso di me ma la mia espressione è impeccabile, Harry si alza in piedi di colpo e mi fissa.
<<Che succede?>>domando.
<<Niente, Signorina Silente. Faccia i compiti>>mi passa davanti Piton.
Annuisco e mi siedo di fianco ad Harry ed Hermione, Ron davanti a me ha la bocca aperta ma non dice niente, poi Potter si avvicina maggiormente e posa le labbra a pochi centimentri dal mio orecchio.
<<Sei un genio>>
<<Non so di cosa parli>>sorrido.
ANGOLO AUTRICE.
Ecco a voi la prima parte vendicativa di Avery! Credo che vi divertirete a scoprire quanto possa essere... cattiva? Ahahah
Credo che Pensy se lo sia meritato, abbiamo scoperto di più sulla Camera e poi abbiamo visto un Avery ferita e una arrabbiata, direi che è meglio non farla innervosire!
Vi è piaciuto?
Gli incantesimi non li ho creati io ma sono provenienti dal Fandom di Harry Potter!
Un bacione!
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